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La gestione della sicurezza nei campus

4. Tecnologia e sicurezza

Negli ultimi anni, la sicurezza, al pari di molti altri “settori”, è stata protagonista di un importante sviluppo costituendo uno dei maggiori profitti delle industrie. Nuove merci sono reperibili all’interno del mercato e molte autorità preposte al controllo formale si sono dotate di attrezzature sempre più performanti e innovative. Non è un caso che questo “shopping” di sicurezza abbia costituito uno dei punti centrali nell’analisi delle politiche di sicurezza all’interno dei contesti territoriali. All’interno dei seguenti paragrafi, sono descritte le complessità che le agenzie di law enforcement (in questo i DPS) incontrano per adeguarsi ai cambiamenti in termini di sicurezza introdotti dalla web society (Cipolla 2013), nonché dall’esigenza di garantire una nuova forma di prossimità digitale tra gli utenti e le agenzie deputate al controllo sociale. Distanziandosi dalla tradizionale disamina della security of the

web63, i paragrafi a seguire analizzano i meccanismi di security through web64, derivanti dall’unione di procedimenti di condivisione orizzontale degli utenti in materia di sicurezza e di servizi elaborati verticalmente da istituzioni pubbliche ed autorità, con l’obiettivo di fornire una sicurezza integrata in grado di aderire al meglio alle dinamiche intercorrenti nei sistemi di

63 Facciamo riferimento in particolar modo agli studi sul cybercrime che individuano nei dati o nell’apparecchio elettronico l’elemento da proteggere.

64 Con questa espressione si intende l’utilizzo di quei sistemi digitali (app, email e segnalazioni online) che consentono al soggetto di formulare una richiesta di aiuto o di essere aggiornato rispetto al fenomeno criminale. L’apparecchio elettronico, e il suo contenuto, non è più dunque il mezzo da proteggere ma il medium con cui richiedere ed ottenere sicurezza.

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open society. Per ciò che concerne l’insieme dei vantaggi introdotti tramite sistemi di security through web, una prima osservazione attiene alla capacità di questi di estendere la

partecipazione alla produzione, strutturazione e creazione di sicurezza da parte dei cittadini- utenti; inoltre, tali sistemi forniscono una percezione “tridimensionale” del rischio, che si distacca cioè dal mero dato statistico, per divenire invece momento di condivisione di esperienze e reazioni agli eventi criminosi. Un ulteriore elemento positivo è dato dalla “semplificazione” delle procedure di segnalazione, dal momento che i meccanismi di security

through web si debbono fondare su procedure che richiedano il minor numero di click

possibile.

Nello specifico, sono stati analizzati tre strumenti principali: il servizio email crime alert (comune entrambe alle Università), una safety app creata dal DPS della Brown e un wearable

device che il DPS della Columbia sta sperimentando come supporto alla sicurezza degli

studenti.

4.1 I crime alerts

La diffusione repentina di internet, unita all’accesso di massa al world wide web, comporta una proliferazione di websites e, al tempo stesso, offre nuove opportunità di condivisione di informazioni tra i cittadini/utenti. Le tecnologie digitali, emerse negli ultimi decenni, hanno accresciuto la possibilità di interazione tra gli individui, comportando una nuova percezione di cosa sia “giusto” e cosa sia “sbagliato”, e determinando quella che Beck ha definito come “democratizzazione delle minacce”. Come anticipato, in seguito all’emanazione del Jeanne

Clery Act, le università americane devono prevedere servizi di informazione, che offrono agli

studenti segnalazioni via email per un’adeguata consapevolezza dei fenomeni criminosi verificatisi nelle aree limitrofe ai quartieri universitari (Dameron et al. 2009). I Timely Warnings, meglio noti come “crime alerts”, sono stati creati per migliorare la sicurezza della comunità fornendo agli studenti, alla facoltà e al personale notifica di reati che si verificano nei campus o nelle vicinanze; le segnalazioni possono inoltre essere effettuate dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza se si ritiene una minaccia ancora in circolo. Queste notifiche vengono effettuate in conformità alla legge federale, per i crimini selezionati dal Clery Act. Non presentano un quadro completo del crimine all’interno sul campus, ma possono offrire suggerimenti su come evitare in future episodi simili. I DPS delle due università (Brown University e Columbia University) sono responsabili per preparazione e nell’invio di queste email. Le notifiche trasmesse possono anche provenire da informazioni

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provenienti dalle forze di polizia locale. I dettagli inerenti la vittima non vengono condivisi. I

crime alerts provengono da segnalazioni fatte dagli stessi membri della comunità e possono

portare all’arresto del reo. Ogni DPS può riportare diversi dettagli (immagini di sospetti o descrizioni verbali) e sono inclusi all’interno delle notifiche. Gli avvisi possono anche essere pubblicati nelle bacheche dei campus (e prima dell’avvento di internet si procedeva solo mediante questa modalità) e negli edifici universitari. I crime alerts possono essere aggiornati sulla base di nuove informazioni acquisite. Gli avvisi di crimine vengono distribuiti tramite notifiche di posta elettronica. Le notifiche sono approvate dal Vice Presidente del DPS (o da un suo rappresentante) e sono distribuite dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

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Fig 8 Crime alert Brown University

Come è possibile notare dalla Fig. 8, le notifiche provenienti dal DPS descrivono l’oggetto – cioè il tipo di crimine che si è verificato – in questo caso assault/robbery (assalto e rapina) e la dinamica dell’incidente. Viene indicata la data, l’orario, i dettagli della scena e viene fornito un identikit del colpevole. I destinatari di questa email sono infine invitati a contattare il personale di riferimento qualora avessero qualche informazione importante.

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Fig 9 Crime alert Brown University

Anche in questa seconda email l’impostazione non cambia: - In primo luogo si descrive il tipo di reato/vittimizzazione

- Viene fornita una descrizione dettagliata di quello che è successo - Il DPS procura un identikit del reo

L’unica differenza con la segnalazione precedente riguarda la nota finale, in cui il DPS afferma che un altro caso simile è sotto la loro attività investigativa. Questo può incoraggiare la comunità a diventare più attiva o, quantomeno, più coinvolta nel fornire aiuto alle indagini.

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Fig 10 Crime alert Columbia University

Il sistema di segnalazione del DPS della Columbia è abbastanza diverso poiché in questo caso vengono utilizzate le immagini dei sospettati. Attraverso un sistema di sorveglianza molto diffuso (sono presenti circa tremila telecamere all’interno e all’esterno del campus) il DPS riesce a catturare le immagini dei rei e caricarli sul web (in questo caso nella loro pagina facebook). Di contro, la descrizione in sé è pressoché identica a quella utilizzata dalla Brown (data, luogo e dinamica dell’incidente).

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Fig 11 – Crime alert Columbia University

All’interno della presente ricerca, il sistema di segnalazioni dei crime alert ha rappresentato una fase centrale nello sviluppo dell’ipotesi di partenza. Come è possibile notare dal capitolo inerente l’analisi dei dati (cap VI), la modalità mediante cui viene comunicata una informazione (in questo caso le email) può avere un impatto diverso nella percezione del rischio.

Alla Columbia viene utilizzato un altro programma per avvertire studenti e personale nel caso di emergenze o minacce imminenti: le notifiche di emergenza. In questo caso, il DPS invierà messaggi o email contenenti la notifica di pericolo e i determinati comportamenti da mantenere per evitare di esporsi ancora di più. Questo servizio non si attiva in automatico ma è necessario iscriversi attraverso un’apposita piattaforma.

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4.2 Safety App e wearable devices

All’interno del presente paragrafo sono esaminati alcuni dispositivi tecnologici (di recente introduzione) utilizzati dai DPS nella gestione della sicurezza del campus: la app prodotta dalla Brown e un dispositivo indossabile – i c.d. wearable devices – che il DPS della Columbia sta cercando di promuovere tra gli studenti.

4.2.1 La Brown Guardian App

Oggigiorno un ruolo importante è giocato dalle mobile software apps (comunemente conosciute come app) in quanto rappresentano un elemento centrale nella tecnologia digitale. Una mobile app è un programma (software) sviluppato per funzionare negli smartphones, tablet, computer ed altri dispositivi. Milioni di app sono prodotte per rendere le nostre attività più semplici o divertenti. Le Safety App, o SOS app, sono mobile application che possono essere utilizzate per incrementare il livello di sicurezza personale. I maggiori distributori di app, iTunes App Store e Google Play Store, hanno progettato numerose app che consentono all’individuo di contribuire, in modo più o meno significativo, e con diverse modalità, ad una potenziale esperienza di vittimizzazione. Le Safety app sono utilizzate in modo sempre più significativo in una pluralità di contesti. Alcune di queste applicazioni includono servizi quali chiamate d’emergenza alla polizia, alla famiglia o agli amici, possibilità di fare foto o registrare video come vittime/testimoni, condividere la propria posizione geografica e, in aggiunta, inviare i c.d. preventive alerts (sms o e-mail).

Le app offrono servizi distinti:

— App concernenti la sicurezza individuale, sviluppate per proteggere i cittadini da alcuni pericoli (sexual assault, stalking, attività notturne);

— App sviluppate dalla polizia o dalle agenzie preposte al controllo formale; — App progettate per permettere ai genitori di controllare i propri figli; — App dirette ad informare i cittadini sul livello del crimine (statistiche).

Ogni app possiede una descrizione commerciale fornita da iTunes Store e/o daGoogle Play. Molte di queste apps possono informare i cittadini su questioni inerenti alla sicurezza (ad esempio la stazione di polizia più vicina) o “assistere” l’individuo durante alcune attività quotidiane (tornare da soli a casa la sera, jogging). L’utilizzo di queste apps può fornirci moltissime indicazioni riguardo a quali crimini o vittimizzazioni sono considerati importanti e quali strategie possono essere impiegate per prevenirle. Quasi tutte le safety app sono gratuite e più della metà sono disponibili sia su iTunes Store sia su Google Play. Il primo aspetto

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risulta particolarmente interessante se consideriamo la sicurezza come un “bene democratico”. Per quanto concerne le categorie sotto le quali è possibile scaricare le safety apps, risulta paradossale come non esista una categoria di “Safety” o “Security”. Molte apps sono situate sotto la denominazione Lifestyle, Utilities, Social, Tools, News, Reference, Moda

e Tendenze).

Nel caso specifico, è stata esaminata l’app prodotta dal DPS della Brown, la Brown Guardian app, che viene promossa dagli agenti e dal personale tutto, come facilitatore nelle richieste digitali di aiuto. L’app assolve a tre funzioni principali:

• Effettuare chiamate di emergenza e inviare informazioni al DPS della Brown sul luogo e l’identità dello user in caso di emergenza o quando si ha bisogno di aiuto (Fig 11).

• Invia informazioni di emergenza al DPS, tramite messaggi o foto. Questo servizio risulta particolarmente indicato in tutti i casi in cui abbiamo bisogno di un’assistenza immediata, ma le circostanze non consentono di effettuare una chiamata (Fig. 12).

• Impostare un timer di sicurezza (Fig. 13-14) che ci consente di attivare una sorta di alert che si attiva automaticamente se non lo disattiviamo. Questo servizio può essere utile in quei casi in cui il soggetto deve rientrare a casa da solo. Se non si disattiva il timer nel numero specificato di minuti, verrà inviata una notifica al DPS che chiamerà il soggetto per verificarne le condizioni.

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Fig. 11 Brown Guardian app Fig. 12 Brown Guardian app

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Durante i colloqui avvenuti con il personale del DPS, ho avuto la possibilità di informarmi circa l’utilizzo di questa applicazione da parte degli studenti che, in realtà, non sembra essere così diffusa. Questa condizione sarà al meglio esaminata all’interno del capitolo VI, in fase di analisi dei dati raccolti dal momento che l’app della Brown ha costituito una variabile nella conduzione della ricerca.

4.2.2 Wearsafe: indossare le tecnologie alla Columbia

Negli ultimi anni il mercato delle nuove tecnologie è cresciuto in modo costante, divenendo uno dei settori maggiormenti impiegati nel settore della sicurezza. Accanto alle app progettate per smartphone troviamo nuovi dispositivi che non solo sono disponibili 24 ore su 24 ma sono addirittura indossabili. Facciamo riferimento a tutti quegli strumenti che sono meglio noti con il nome di wearable devices, in italiano “strumenti indossabili”, largamente impiegati in ambito medico (specialmente nei casi di malattia cronica, in cui il supporto tecnologico è essenziale durante tutta la giornata). Un altro settore in cui le tecnologie

wearable hanno trovato un largo impiego è il self-tracking (l’automisurazione). Per fare

alcuni esempi fitbit, smartwatch e sensori da inserire sotto la suola delle scarpe sono tutti dispositivi indossabili e che non richiedono nessun tipo di “immissione dei dati” come accade invece nel caso delle app.

Nel settore della sicurezza questo utilizzo non si è ancora affermato poiché, come è facilmente intuibile, l’accuratezza delle informazioni raccolte deve essere pressoché totale. Questi strumenti indossabili, infatti, sono in grado di trasmettere una richiesta d’aiuto laddove il soggetto ne faccia richiesta. Il DPS della Columbia sta sperimentando questo nuovo dispositivo, Wearsafe (FIg 15) che consente – una volta posizionato nella propria cintura o nel mazzo di chiavi – di schicciare il pulsante ed essere soccorsi. Questo dispositivo è stato creato da un’azienda privata e venduto all’università.

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Fig 15 Wearable device Columbia University

Il dispositivo funziona se supportato da un’app (scaricabile nel proprio smartphone) che consente di entrare in contatto con i numeri di emergenza selezionati all’inizio. Il sistema si basa su GPS e, per questo motivo, l’accuratezza deve essere totale. È dunque comprensibile che vi sia la necessità di avere una copertura totale di sistemi di localizzazione, altrimenti sarebbe come utilizzare un telefono senza linea.

Questi nuove modalità di gestione della sicurezza – tra cui app e wearable – sono ancora in fase di sperimentazione, mentre il sistema di segnalazione via email risulta già più collaudato ed “affidabile”. Opinioni, percezioni ed impressioni degli studenti, rispetto a questi novi dispositivi tecnologici, saranno ampiamente discussi all’interno del capitolo VI.

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