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3. LE PRINCIPALI CORRENTI DI PENSIERO CHE CONFLUISCONO NELL’AMBITO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA

5.2. TEORIA DEI CONTRATTI SOCIALI INTEGRAT

Approccio portato recentemente all’attenzione del dibattito internazionale è la teoria dei contatti sociali collettivi, che, pur richiamando la teoria filosofico-politica del contrattualismo58, viene riproposta per interpretare e motivare lo "status" delle imprese all’interno della società piuttosto che le regole di costituzione delle imprese stesse (Freeman e Werhane 2005, p. 559).

Donaldson è stato il primo ad aver analizzato la relazione tra mercato e società nei termini del contratto sociale di tipo Lockeano (Donaldson 1982; citato anche in Freeman e Werhane 2005 e Garriga e Melé 2004).

L’autore argomenta l’esistenza di un implicito contratto sociale tra società e impresa, la quale, a seguito dell’autorizzazione da parte della società stessa ad operare

58 Dopo decenni di studi, dibattiti e riflessioni circa due primari e moderni concetti filosofici e politici, quali l'individualismo politico - secondo cui la volontà degli individui è la fonte ultima della legittimità del potere politico – ed il contrattualismo – basato sull’assunzione che la valutazione delle istituzioni politiche debba essere legata alla loro capacità di un’ideale creazione di un accordo razionale tra uomini liberi e indipendenti, legittimando dunque solo le istituzioni generate da un consenso libero e razionale tra individui -, si è arrivati alla formulazione del contratto sociale.

Sulla base dei due aspetti basilari del concetto di contrattualismo (lo stato di Natura – situazione di partenza in cui gli individui si trovano collocati – ed il contratto vero e proprio – regole dell’accordo fra gli individui), si distinguono due le teorie di Hobbes e di Locke.

Nel pensiero di Locke, lo “stato di natura” ha maggiore caratterizzazione etica rispetto al concetto proposto da Hobbes. Nella teoria Lockeana gli individui coabitano per Diritto Naturale in una data situazione sociale imperniata su specifiche norme morali, da cui traggono dei diritti esclusivi, quali come libertà e proprietà, dei quali sono al contempo giudici ed esecutori, con il conseguente rischio di una perenne situazione di conflittualità. Per tale motivo, gli individui si accordano per la costituzione di un soggetto comune di giudizio e di esecuzione dei loro diritti (Il Popolo), assegnando un potere politico limitato e revocabile ad un organismo che rappresenti il popolo (Il Governo).

in una data comunità, assume implicitamente obblighi verso di essa, i quali rappresentano il fondamento del contratto tra impresa e società (Freeman e Werhane 2005: 559).

Se dunque da un lato la società si impegna a consentire il libero agire economico dell’impresa, dall’altro, l’impresa deve adoperarsi per soddisfare le aspettative della società, che, secondo l’autore, concernono il miglioramento del benessere generale per mezzo della soddisfazione dei consumatori ed il rispetto degli interessi dei lavoratori. Donaldson infatti scrive:

corporations considered as productive organizations exist to enhance the welfare of society through the satisfaction of consumer and worker interests, in a way which relies on exploiting corporations' special advantages and minimizing disadvantages. This is the moral foundation of the corporations59 (Donaldson 1982:54).

Tuttavia, gli inevitabili compromessi che devono essere fatti, in particolare tra gli interessi dei consumatori e dei lavoratori (ad esempio prezzi più bassi o più alti salari), necessita che il contratto non violi alcune norme minime di giustizia, per cui saranno permessi compromessi sociali ma non atti organizzativi di ingiustizia.

Per cui, al minimo, le imprese dovranno

avoid deception or fraud… show respect for their workers as human beings, and… avoid any practice that systematically worsens the situation of a given group in society60 (Donaldson 1982: 53).

Il forte impatto dell’approccio di Donaldson deriva dal suo fondamento teorico della responsabilità morale d’impresa, concentrando tuttavia l’attenzione sugli dell’impresa verso la società senza valutare le relazioni interne all’impresa e, quindi, gli stakeholder.

In seguito, Donaldson e Dunfee (1994, 1999) hanno recuperato la teoria del contratto sociale applicata al rapporto tra società e impresa, offrendone una versione più

59 Le aziende sono considerate come organizzazioni produttive esistenti per migliorare il benessere della società attraverso la soddisfazione degli interessi dei consumatori e dei lavoratori, in modo che si basa sullo sfruttamento di particolari vantaggi corporazioni e riducendo al minimo gli svantaggi. Questo è il fondamento morale delle corporazioni.

60 Evitare l'inganno o la frode ... mostrare rispetto per i propri lavoratori come esseri umani, e ... evitare qualsiasi pratica che peggiori sistematicamente la situazione di un determinato gruppo sociale.

matura: la teoria dei contratti sociali integrativi, secondo cui la responsabilità sociale deriva dal consenso.

La nuova teoria proposta mira ad integrare la prima formulazione del 1982 e superarne i limiti, tenendo in considerazione il contesto socio-culturale, integrando aspetti normativi ed empirici del management e sviluppando un processo che legittimi i contratti fra le industrie, dipartimenti ed i sistemi economici.

I due filosofi ritengono possibile la scomposizione dell’accordo tra società e impresa in due fasi contrattuali distinte: la prima, il macrocontratto sociale, difende lo standard morale per ogni contrattazione sociale; la seconda, i successivi micro contratti sociali, assicura l’autonomia dei membri delle singole comunità economiche nel definire le proprie norme di condotta interne basandosi sugli atteggiamenti e sui comportamenti dei membri della comunità.

Gli autori sostengono infatti la possibilità di accettazione da parte di una comunità di individui razionali di un ipotetico contratto sociale generale (macrosocial contract), in cui le singole comunità economiche locali hanno un significativo spazio di libera scelta morale ("moral free space") all’intero del quale si possano definire proprie norme di condotta economica per mezzo di contratti sociali più ristretti (microsocial contracts) (Donaldson e Dunfee 1995: 99), norme che per essere legittimate devono conciliarsi con le norme del contratto macrosociale.

Gli autori ritengono che il contratto macrosociale potrebbe includere principi sufficientemente generali e universali, come, il rispetto dei contratti, la buona fede, il rispetto dei diritti fondamentali degli individui e l’equità di trattamento (Donaldson e Dunfee 1995: 95-6).

Tali principi, definiti hyper-norms, sono talmente fondamentali e basilari da essere condivisi da una convergenza di pensieri religiosi, politici e filosofici (Donaldson e Dunfee, 2000: 441).

Sebbene tale teoria veda nel contratto macrosociale lo standard morale applicabile a tutti i successivi accordi, il contenuto delle norme generali contenute in tale contratto non è ancora definito con chiarezza.

Nonostante quanto suddetto, risulta fondamentale il contributo dei contratti sociali integrativi nella chiarificazione del concetto di responsabilità sociale d’impresa: infatti,

il contratto macrosociale giustifica a livello internazionale la CSR, pur rispettando le differenze di tipo culturale o organizzativo dei diversi contesti territoriali.

In merito alla definizione delle hyper-norms e all’analisi del ruolo del potere dell’impresa nei rapporti tra la stessa e l’ambiente circostante, appare interessante il contributo di Aßla¨nder (2011), il quale pone particolare attenzione sia sugli aspetti manageriali, sia su quelli politici. Nella prospettiva manageriale, l’utilità della CSR si palesa nella governance delle imprese, diventando prioritaria l’identificazione di standard etici fruibili quotidianamente. In tal senso, la Commissione europea (2001) sottolinea come i principi etici supplementari dovrebbero rientrare nei principi base di gestione delle risorse umane, della salute e della politica di sicurezza, della gestione ambientale e dei rapporti coi clienti, dipendenti e comunità locali, affermando che

managers and employees are required to make business decisions based on additional criteria to those they were traditionally trained to expect61 (Commission f the European

Comunities, Green paper, 17).

Differentemente, l'International Standards Organization indica linee guida concrete affinché le aziende possano attuare i principi fondamentali di CSR nel loro business. In tal senso, lo standard ISO 26000 individua sette temi fondamentali: a) accountability, intesa come la capacità dell’impresa di informare le autorità legali e la società civile circa le azioni compiute; b) trasparenza; c) osservare comportamenti etici; d) rispetto per gli interessi degli stakeholder; e) rispetto del principio di legalità; f) rispetto delle norme internazionali a protezione dell’ambiente e dei lavoratori, in particolare nei weak governance; g) rispetto per i diritti umani (ISO 26000, 2010).