Programmazione e agricoltura
72 TERRITORIO VINO AGRICOLTURA | IN ABRUZZO
dei futuri programmi attraverso la formulazione di raccomandazioni e l’individuazio- ne dei principali fattori di successo e di fallimento da segnalare nei Rapporti annuali del 2017 e del 2019. A tal fine, le attività di monitoraggio e valutazione devono essere sostenute dalle Reti europee che aiutano lo scambio di informazioni e metodi, tenuto conto che le analisi delle dinamiche socio-economiche e ambientali nelle aree rurali risultano particolarmente complesse.
Nel caso dell’Abruzzo, la carenza di informazioni sufficientemente complete, la limitata quantità e qualità dei dati sulle aziende beneficiarie del campione assunto a base di ri- ferimento nella valutazione intermedia, ha reso impraticabile l’analisi e la stima di mol- ti impatti del Programma di Sviluppo Rurale (PSR). Tuttavia, si deve riconoscere che l’introduzione di un sistema di indicatori e quesiti valutativi comuni potrà consentire, nel corso delle future programmazioni, il consolidamento degli strumenti di raccolta ed elaborazione dei dati per la verifica dei programmi e la misurazione delle performance attese a sostegno delle scelte di policy. Infatti, nella consapevolezza delle criticità ri- scontrate, la strumentazione di supporto fornita dalla Commissione è volta a rafforzare la capacità della valutazione di leggere il territorio e fornire informazioni per migliorare l’utilizzo delle risorse e i processi di sviluppo locali (cfr. Cagliero e Cristiano, 2013). Nella Regione Abruzzo, nel corso delle ultime fasi di programmazione, le politiche di sviluppo rurale sembrano avere perseguito con continuità l’obiettivo generale della valorizzazione dell’ambiente, della diversificazione delle attività e dei servizi alle popolazioni rurali, della competitività del settore agricolo, puntando a promuovere la concentrazione delle unità produttive nelle aree distrettuali, in maniera da migliorare l’efficienza lungo i canali della catena di fornitura di beni e servizi e da utilizzare le grandi infrastrutture di raccolta delle merci e di trasporti.
Nel Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 si evidenzia la forte vocazione agricola del territorio, con una grande varietà di ordinamenti colturali e di produzioni tipiche e un ottimo potenziale produttivo sia per quantità sia per qualità, in grado di compe- tere sui mercati nazionali ed internazionali. Tuttavia si rileva come l’agroalimentare regionale abbia una serie di svantaggi strutturali, con elevata frammentazione della base produttiva, bassa cooperazione orizzontale e di filiera tra le aziende e anche una diffusa presenza di imprenditori poco inclini all’innovazione.
Nel documento regionale si sottolinea altresì che nel quadro emerso dall’analisi della dimensione economica delle aziende abruzzesi il settore agricolo si articola secondo due componenti: quella caratterizzata da una gestione più professionale, maggior- mente orientata al mercato, e quella operante prevalentemente al di sotto delle 8 UDE13, gestita per lo più da imprenditori anziani o da imprenditori part-time che de- stinano la gran parte della produzione all’autoconsumo. Tuttavia nella stessa sede si rileva come la componente non professionale, più diffusa ma debole sul piano econo- mico, finanziario e produttivo, abbia svolto un ruolo di grande rilevanza nella costru- zione del paesaggio, nel presidio del territorio, nella riproduzione della cultura e dei
BARBARA FERRI | PROGRAMMAZIONE E AGRICOLTURA 73
saperi specifici locali, interpretando così il modello multifunzionale dell’agricoltura abruzzese. Per queste ragioni essa può ancora offrire un contributo importante alla diversificazione dell’economia rurale, anche esplorando nuove strade di collegamen- to al mercato come il potenziamento dei canali di filiera corta integrati in direzione della multifunzionalità d’impresa.
3.3. LA VALUTAZIONE NELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE
Nella nuova fase di programmazione assume rilievo la valutazione di impatto delle politiche. L’analisi dello scenario economico, sociale e ambientale del contesto di rife- rimento assume un ruolo essenziale nella formulazione dei programmi operativi, con la definizione specifica delle azioni da realizzare e la previsione dei risultati attesi. I documenti ministeriali riferiti alla nuova programmazione sottolineano che l’esplici- tazione delle azioni aiuta a identificare gli attori chiave e fornisce indirizzi per la va- lutazione in itinere. Inoltre la chiara definizione dei risultati attesi aiuta a formulare la domanda di valutazione. Pertanto, le più recenti indicazioni metodologiche della Commissione europea riaffermano la finalità di apprendimento della valutazione, con particolare riferimento alle valutazioni di impatto ex post. A tal fine, il Quadro Strate- gico Nazionale 2007-2013 (QSN) ha orientato le Amministrazioni a predisporre Piani
di valutazione in cui indicare specifiche domande valutative su argomenti rilevanti
per l’efficace attuazione degli interventi.
Il regolamento (CE) 1698/05 ha introdotto il Quadro Comune di Monitoraggio e Valu-
tazione (QCMV), fornendo agli Stati membri gli strumenti per l’analisi dello stato di
avanzamento e la gestione dei Programmi di Sviluppo Rurale; in particolare, si è pro- posto un numero di indicatori comuni applicabili a ciascun programma relativamente ai 4 assi tematici per lo sviluppo rurale 2007-2013 (cfr. Commissione Europea, 2009). La Commissione Europea e la Rete Europea per lo Sviluppo Rurale (2010) hanno sot- tolineato l’importanza della valutazione di impatto delle politiche, specificando che essa fornisce evidenza empirica sul grado di funzionamento, offrendo informazioni sulla sostenibilità degli effetti degli interventi, e sulla efficienza ed efficacia di una politica. La valutazione di impatto, specificata in tre fasi distinte, supporta i decisori nella ri-formulazione di una politica di intervento/programma ed è finalizzata a:
• Misurare l’evidenza del cambiamento, attraverso la considerazione delle variazio-
ni effettivamente apportate dalla politica di sviluppo rurale in un certo contesto territoriale, sulla base di indagini campionarie sociali (survey research), analisi comparative di interventi simili o riferiti all’esperienza passata (benchmarks), analisi dei cambiamenti dei valori relativi agli indicatori di prodotto e di risultato registrati sui beneficiari diretti e indiretti e confrontati con gli indicatori iniziali14;
14 V. anche Handbook on Common Monitoring and Evaluation Framework (CMEF) – Guidance Note B: Evaluation Guideli- nes; dG AGriCulture (2007)