Programmazione e agricoltura
74 TERRITORIO VINO AGRICOLTURA | IN ABRUZZO
• Identificare i motori del cambiamento, attraverso l’analisi del contributo delle
misure specifiche di un programma sugli impatti attesi o inattesi - sia a livello dei beneficiari (micro), sia a livello settoriale e territoriale (macro) - al fine di orientare le politiche di sviluppo rurale;
• Comprendere il cambiamento e formulare i futuri interventi, attraverso l’inter-
pretazione delle misurazioni degli indicatori e la valutazione del contributo di cia- scuna misura sull’intero programma di sviluppo rurale; a tal proposito, il Quadro Comune di Monitoraggio e Valutazione fornisce un insieme di domande valutati-
ve necessarie per la comprensione del programma stesso.
La Commissione europea, al fine di facilitare la programmazione dello sviluppo rurale e la gestione dei programmi, propone il Quadro Comune di Monitoraggio e Valuta- zione (QCMV) e quindi l’impiego di indicatori specifici, misurabili, attuabili, realisti- ci e temporalmente definiti (principio Smart), finalizzati a «valutare fino a che punto una misura o un intero programma ha raggiunto gli obiettivi previsti» (DG Agricoltu- ra e Sviluppo Rurale, 2006, pag. 7)
Rispetto ai tradizionali indicatori finanziari (o di input), di prodotto (o di realizzazio- ne, o output), risultato e impatto, vengono introdotti indicatori comuni di base (base-
line indicators o indicatori iniziali) con i quali è possibile condurre le analisi SWOT di
supporto alle valutazioni ex-ante, e rappresentare il punto di partenza della situazio- ne di contesto.
Il recente report Rural Development in the EU – Statistical and Economic Informa-
tion (2013) fornisce un aggiornamento della baseline proposta dalla Commissione
europea, con informazioni statistiche ed economiche riferite agli obiettivi strategici della politica di sviluppo rurale 2007-1315. Tali informazioni, esplicitate appunto sotto forma di indicatori, riguardano i seguenti temi: Importanza delle aree rurali; Situa-
zione socio-economica delle aree rurali; Indicatori economici; Ambiente; Diversifica- zione e qualità della vita; Approccio comunitario Leader. L’obiettivo è di descrivere,
attraverso dati quantificati, la situazione esistente in uno specifico contesto territo- riale, evidenziando le carenze, i punti di forza e le potenzialità di sviluppo.
Nel contesto regionale abruzzese, il Rapporto di Valutazione intermedia del PSR 2007-2013 evidenzia che «lo stato dell’ambiente è generalmente di qualità medio-alta e che il sistema di tutela attuato principalmente attraverso le aree protette presenti su pressoché tutto il territorio regionale assicura un’elevata e ampia conservazione degli aspetti paesaggistici e ambientali del territorio regionale». I fattori di debolez- za messi in luce attraverso l’analisi SWOT riguardano soprattutto aspetti di scarsa integrazione del sistema produttivo, competitività limitata, carenza in dotazione di capitale umano nel settore agricolo, scarso ricambio generazionale, assenza di reti
15 A livello nazionale e regionale, la banca dati degli indicatori di contesto – realizzata dalla Task Force Monitoraggio e Valutazione nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale – è aggiornata al 14.05.2014 e rappresenta il riferi- mento essenziale per l’individuazione dei fabbisogni di intervento e per la formulazione dei futuri PRS.
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intra e intersettoriali. I punti di forza riguardano l’elevata qualità dell’ambiente e del- le produzioni agricole, la centralità del settore agro-alimentare per l’economia regio- nale, la presenza di un tessuto diffuso di piccole imprese agricole con forte tradizione e radicamento sul territorio, un patrimonio forestale rilevante e una diffusa società rurale. Inoltre, il documento di valutazione intermedia evidenzia che le nuove sfide della PAC che il PSR ha deciso di raccogliere (“Biodiversità” e “Banda Larga”) appa- iono coerenti con gli obiettivi prioritari del piano e con i fabbisogni di intervento. Sulla base di quanto riportato nel Rapporto di Valutazione Intermedia dello stesso PSR 2007-13, si descrivono sinteticamente alcuni principali stati di avanzamento e impatti dei singoli Assi del programma:
• ASSE 1 – Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale
(48.46% della spesa pubblica)
Elementi di avanzamento e impatti: l’Asse è finalizzato ad assicurare un sostegno al miglioramento delle condizioni di competitività delle aziende agricole e silvico- le, e delle filiere agroalimentari regionali, attraverso la qualificazione del capitale umano e l’ammodernamento delle strutture produttive aziendali. L’avanzamento finanziario appare essere stato finora molto rallentato in quanto a fronte di impe- gni di spesa importanti non si è avuto il dovuto riscontro in termini di erogazioni delle risorse. Relativamente agli impatti, si ritiene che solo la misura 121 Am-
modernamento delle aziende agricole e la misura 123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali (con 51 interventi riferiti alla ex-misura
A del PSR 2000-2006) possa aver generato degli impatti, sia pur modesti, sulla crescita economica e sulla produttività del lavoro, mentre gli impatti delle altre misure possono essere ritenuti nulli, o trascurabili, a causa delle esigue realizza- zioni conseguite;
• ASSE 2 – Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale (35,78% della spesa
pubblica)
Elementi di avanzamento e impatti: le azioni dell’Asse 2 sono volte ad incoraggia- re e sostenere un uso più consapevole e sostenibile delle risorse territoriali. Tra le misure dell’Asse 2, le misure 211 Indennità compensative degli svantaggi naturali
a favore degli agricoltori delle zone montane, 212 Indennità a favore degli agri- coltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali diverse dalle zone montane
e 214 Pagamenti agro ambientali hanno ottenuto avanzamenti fisici di rilievo nell’arco del triennio 2007-2009. In generale, l’avanzamento procedurale è parso piuttosto contenuto, in alcuni casi l’istruttoria ha subito notevoli rallentamenti. D’altra parte, l’attuazione delle misure di tale Asse è risultata ancora troppo limi- tata rispetto al periodo della Valutazione intermedia: gli effetti ambientali risulta- no pienamente apprezzabili soltanto nel lungo periodo. Relativamente all’impatto sul mantenimento della biodiversità, l’azione 4 della misura 214 Salvaguardia
degli ambienti a pascolo e la misura 216 Investimenti non produttivi sono le più