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Capitolo II Lettore e testo Tra vincoli interpretativi e letture illimitate

II.2 Testo e ruolo dell'interprete

Senza l'intervento di un lettore che riempia gli spazi vuoti con un'atti- vità inferenziale, il testo è incompleto. Pena una noiosa ridondanza (che, in ogni caso, non riuscirebbe a dire tutto), il testo lascia sempre una grande quantità di informazioni implicite, di “non detto” che il lettore deve esplici- tare, colmare e che spesso connota con influenze emotive che portano il si- gnificato ben al di là di quanto espresso dall'autore. Peraltro, è ingenuo cre- dere che, per comprendere, l'unica operazione che il lettore deve svolgere sia decodificare le singole espressioni o che il significato risieda esclusiva- mente nella struttura del testo. Capire testi culturalmente distanti (sia in sen- so spaziale che temporale), ad esempio, implica una loro interpretazione alla luce della cultura in cui sono nati e inseriti. Isolare un testo porterebbe il lettore soltanto verso una serie di congetture senza possibilità di verifica.

L'apertura a, e la necessità di, interagire con un lettore che costruisca il significato può condurre verso un'interpretazione molto diversa rispetto a quella intesa dall'autore. Per ovviare a questo, alcuni testi sono composti in modo tale da indirizzare l'interpretazione nel senso desiderato attraverso se- gnali specifici, come l'incipit delle fiabe, che comunicano immediatamente il tipo di testo che il lettore si trova di fronte e, di conseguenza, l'atteggia- mento ricettivo che egli deve mantenere. Solitamente, però, gli obiettivi co- municativi non sono dichiarati in maniera esplicita26. In molti casi, cioè, l'interpretazione del lettore è manipolata in maniera indiretta: l'autore si av-

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vale di ciò che suppone il suo potenziale lettore possa già conoscere, “per innestarvi conoscenze nuove”27 o per indurlo ad avviare “determinati per- corsi interpretativi a discapito di altri”28. Molti testi mantengono comunque un residuo di opacità, se non altro per il fatto che gli interrogativi che gli si possono rivolgere sono teoricamente infiniti.

Queste fondamentali ambiguità e incompletezze vengono talvolta uti- lizzate a fini strategici. Gli autori di testi chiusi, ad esempio, “faranno in modo che ogni termine, ogni modo di dire, ogni riferimento enciclopedico, sia quello che prevedibilmente il loro lettore può capire. Punteranno a sti- molare un effetto preciso; per essere sicuri che scatti una reazione di orrore diranno in anticipo «e a questo punto accadde qualcosa di orribile»”29. Gli autori di testi «aperti», invece, decideranno sino a che punto “controllare la cooperazione del lettore, e dove essa va suscitata, dove va diretta, dove deve trasformarsi in libera avventura interpretativa”30.

Il lettore, dunque, è sempre chiamato ad avanzare delle ipotesi circa il significato e a sottoporle a un processo di verifica o confutazione testuale, anche di fronte ai testi chiusi, benché in questo caso la scelta delle ipotesi sia più guidata e univoca31. Nella lettura di un testo narrativo, il lettore inter- prete si trova costantemente ad anticipare le mosse dell'autore, immaginan- dosi che cosa accadrà nelle fasi successive della narrazione:

Il testo stesso stimola l'attività inferenziale del lettore attraverso una serie di segnali di suspence di cui esso è disseminato. I segnali di su- spence possono assumere diverse forme: l'appello diretto, gli stacchi musicali piazzati in un momento di rilievo di un film, la suddivisione del romanzo in capitoli o della telenovela in puntate32.

L'attività previsionale e inferenziale è particolarmente stimolata in punti della trama che aprono possibilità inizialmente equiprobabili. Arrivato a un certo snodo33, il lettore è chiamato a immaginare cosa accadrà e, dun- que, avanza un'ipotesi circa il futuro corso degli avvenimenti. La sua abilità previsionale sarà confrontata con il proseguire del testo, che gli fornirà un implicito giudizio circa la sua competenza. Alle previsioni con cui il lettore anticipa la trama, si aggiungono ipotesi a vari altri livelli, ad esempio, capi- re se ciò che viene proposto sia paragonabile o compatibile con quanto già egli conosce o se ci siano degli elementi di contraddittorietà, ma anche, cer- care di comprendere se il testo nasconde un significato simbolico o allegori- co più profondo. A un diverso livello di analisi, egli deve scegliere quale ac- cezione considerare, inferendo il significato di una parola dal contesto in cui è inserita, dall'esperienza o dalle conoscenze provenienti anche da altre letture.

Il lettore svolge, dunque, un'attività congetturale che parte dalle pagi- ne di un testo per tentare di ricostruirne le strutture semantiche soggiacenti;

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in altre parole, egli tenta di ricostruire ciò che è ancora ignoto (il significato del testo) a partire da ciò che è noto e percepibile. Fin dalle prime pagine, coglie certi segnali e avanza un'ipotesi preliminare sul significato globale del testo; procede, quindi, selezionando solo gli elementi che gli sembrano pertinenti con quella ipotesi. Ogni atto interpretativo, pertanto, è il risultato di una serie di scelte compiute in base a un'idea generale: di fronte a un te- sto che comincia con la formula “C'era una volta”, ad esempio, e che pro- segue introducendo un re e una regina, il lettore sarà portato a supporre che il testo in questione sia una fiaba. In base a questa ipotesi iniziale, prosegui- rà cercando gli elementi che sembreranno confermare quell'ipotesi iniziale, oppure, rielaborandola e correggendola attraverso una serie di aggiustamen- ti. Buona parte dell'attività del lettore si risolve in una serie di ipotesi che egli avanza in base alle informazioni che estrae man mano dal testo, unite alle conoscenze precedentemente acquisite circa il modo in cui i testi dello stesso genere funzionano. Nel contempo, avviene un processo di costante revisione e messa in discussione di quelle congetture iniziali: le ipotesi, in altre parole, vengono messe alla prova, applicate ai settori successivi del te- sto. Se l'ulteriore lettura farà emergere elementi che si dimostrano incompa- tibili con l'ipotesi di partenza, allora, il lettore dovrà sostituire quell'ipotesi. Questo processo, specialmente di fronte ad alcune tipologie testuali, accom- pagna l'intera elaborazione del contenuto: fino alla conclusione, ogni ipotesi che interviene nel corso dell'interpretazione è fallibile e costantemente rifor- mulabile34.