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Tipologie leadership femminili.

Contesto socio-economico e forme della leadership 1) Per una lettura sociologica della leadership.

CONFRONTO FRA LE AREE EUROPEE

4) Tipologie leadership femminili.

Come ultimo punto di questo capitolo, si vuole introdurre un primo affresco del lavoro di studio svolto sulle leadership che verrà analizzato più a fondo successivamente.

L’obiettivo, la domanda, della ricerca è quello di scoprire il peso della leadership femminile nella politica, quante donne abbiano portato avanti un governo e quali che siano, se effettivamente presenti, delle caratteristiche, o meglio, politiche che hanno sviluppato in comune queste leader durante le loro cariche di governo.

Quello che si è fatto come primo passo è stato il ricercare lo stato dell’arte sulle donne nel mondo che hanno avuto almeno un incarico di governo, sia esse da primi ministri che da presidente. Per cercare di organizzare al meglio l’ammontare delle informazioni ottenute, si è deciso di dividere le leader a seconda del continente di provenienza. Questo passaggio, per quanto piccolo, ha già mostrato interessanti risultati sulla distribuzione di questo fenomeno per le varie aree geografiche.

Concentrandosi infatti su 4 dei 5 continenti: Europa, Asia, America e Oceania, si è successivamente passati a distinguere per nazionalità le varie donne. Grazie ad una prima analisi molto elementare, si è notata una particolare concentrazione del fenomeno in solo alcune delle zone dei continenti. Partendo dall’Europa, la distribuzione dei primi ministri e presidenti donna non si mostra omogenea ma concentrata quasi esclusivamente nei paesi del nord e dell’est Europa.

Ampliando questo discorso per gli altri continenti, molto particolare è la situazione dell’America, in cui sono state presenti 12 leader donna al governo, tuttavia, la maggior parte di esse si concentrano nei paesi del centro e sud del continente.

Gli Stati Uniti d’America non hanno mai ospitato questo fenomeno, mentre il Canada nel 1993, per soli 6 mesi ha avuto come primo ministro una donna: Kim Campbell. Alla luce di questi risultati vi ci deve essere quindi una motivazione dietro ad un maggiore o minore sviluppo delle carriere politiche di governo femminili nei vari paesi. Motivazioni culturali, sociali ed economiche devono quindi avere un peso importante e conoscerle può supportare una maggiore diffusione del fenomeno anche in aree dove esso si presenta in minor misura.

Un secondo punto di suddivisione delle figure politiche analizzate molto interessante è stato il decennio di governo. Se inizialmente potrebbe risultare un dato poco interessante, ha mostrato risultati inaspettati ed importanti. Forse più che l’appartenenza geografica, l’appartenenza temporale mostra delle maggiori similitudini fra le leadership e le politiche portate avanti dai governi di queste donne. Le prime leader donna che, dalla fine degli anni ‘70 inizi anni ‘80, sono state incaricate di governare sono: Margaret Thatcher (Regno Unito), Gro Harlem Brundtland (Norvegia), Maria De Lourdes Pintasilgo (Portogallo) ed infine Eugenia Charles (Dominica) (Honychurch, Dame Eugenia Charles: the first woman Prime Minister, 2012). Sottolineando la nazionalità si è voluto portare alla luce come esse non siano necessariamente provenienti da aree vicine, tuttavia, sebbene vi si possano trovare ampie differenze culturali e sociali, queste leader mostrano evidenti punti in comune. Escludendo sfortunatamente Maria De Lourdes Pintasilgo, la quale trovò numerose difficoltà a governare e il suo esecutivo cadde quindi dopo solamente 6 mesi, le restanti leader sono state spesso citate per la loro forza e determinazione nel portare avanti politiche difficile e spesso in popolari. Margaret Thatcher è forse la più famosa “lady di ferro” ma non è stata l’unica a cui è stata attribuita questo soprannome.

Le leader di queste periodo, un periodo dove la politica era ancora ambiente prettamente maschile, mostrarono atteggiamenti e stili di leadership più autoritari e vicini a quelli che sono stati definiti precedentemente nel primo capitolo, stili di leadership più maschili. Il caso della primo ministro inglese infatti ne è la prova. Entrata in politica quando essa era rappresentata non solo da uomini, ma anche da eroi di guerra, seppe costruirsi un ampio consenso nel partito che le permise di

governare a lungo, portando avanti politiche difficili e spesso criticate. Una delle caratteristiche principali della Thatcher fu effettivamente la sua leadership poco incline alla condivisione e alla cooperazione; difatti questo potrebbe essere la motivazione principale dietro la fine della sua carica e del suo impegno politico (Blundell, 2008). Molto simile a lei possiamo trovare Eugenia Charles, primo ministro della Dominica (da non confondere con la Repubblica domenicana), governò per ben 15 anni ininterrottamente. Anche a lei fu affibbiato il titolo di “lady di ferro” a causa della durezza e fermezza delle sue politiche, specialmente contro all’ideologia comunista; di lei ricordiamo la famosa immagine che la traeva assieme al presidente americano Raegan, la mattina dell’invasione di Grenada del 1983 (Honychurch, Dame Eugenia Charles: the first woman Prime Minister, 2012)

Un ulteriore suddivisione, la terza, è stata fatta per orientamento politico, tuttavia essa non ha rivelato una particolare distribuzione di interesse, almeno non in ogni zona. I paesi dell’ex blocco sovietico hanno presentato un maggior numero di governi conservatori rispetto ad altre nazioni, così come i governi dell’area scandinava hanno presentato una maggiore presenza di esecutivi progressisti, con l’unica eccezione dell’attuale governo Norvegese di Erna Solberg.

Un ulteriore appunto per iniziare invece lo studio vero e proprio, già sottolineato ad inizio capitolo, è il maggiore approfondimento e concentrazione dell’analisi sulla zona dell’Europa; difatti, sebbene si siano analizzate leadership provenienti anche da altri continenti, si è scelto di studiare in maniera più profonda un ambiente più vicino e culturalmente più omogeneo, sottolineando comunque l’assenza di numerosi studi precedenti sull’argomento trattato.

Per una migliore visione di insieme e per un miglior confronto, si è scelto di continuare ad utilizzare e confrontare la suddivisione dell’Europa in 3 zone differenti: i paesi della penisola scandinava, i paesi dell’Europa centrale e le nazioni appartenenti all’ex blocco sovietico.

Capitolo 3:

Leader donna nel mondo.