12. TRASPORTI
12.2 TRASPORTI AEREI
La ripresa dell’economia mondiale, dopo la battuta d’arresto registrata nel 2009, a causa della più grave crisi economica dopo quella del 1929, ha consentito al sistema aeroportuale, sia nazionale che regionale, di tornare a crescere.
Secondo i dati raccolti da Assaeroporti, il bilancio nazionale dell’aviazione commerciale del 2010 si è chiuso positivamente. Per quanto riguarda il movimento passeggeri, ogni mese ha evidenziato aumenti tendenziali, soprattutto per quanto concerne il primo trimestre. L’unico segno negativo (-7,9 per cento) ha riguardato il mese di aprile, a causa della cancellazione di numerosi voli dovuta alla nube del vulcano islandese Eyjafjallajokull. Più segnatamente, i passeggeri movimentati nei trentasette aeroporti associati, compresi i transiti, sono ammontati in ambito commerciale a circa 139 milioni e mezzo di unità, vale a dire il 7,0 per cento in più rispetto al 2009. Alla crescita del 5,9 per cento dei voli nazionali si sono associati gli incrementi del 7,9 e 2,8 per cento registrati rispettivamente nelle rotte internazionali e nei transiti. L’aviazione generale che esula dall’aspetto meramente commerciale – ha inciso per appena lo 0,2 per cento del totale del movimento passeggeri - ha invece accusato un calo del 3,3 per cento.
La movimentazione degli aeromobili è invece apparsa meno dinamica. L’aumento del 3,8 per cento dei voli internazionali è stato raffreddato dalla diminuzione dello 0,9 per cento di quelli interni, determinando una moderata crescita del movimento complessivo commerciale (+1,6 per cento).
Segno moderatamente negativo per l’aviazione generale (-1,4 per cento).
La ripresa del commercio internazionale57 si è riflessa sulla movimentazione delle merci.
Nell’ambito dei cargo è stata registrata una crescita piuttosto pronunciata, pari al 21,0 per cento, che ha recuperato sulla flessione del 15,8 per cento rilevata nel 2009. Per la posta è invece emersa una diminuzione del 9,3 per cento.
In questo contesto generale di segno positivo, il sistema aeroportuale dell’Emilia-Romagna è apparso in ripresa, con l’unica eccezione, come vedremo diffusamente in seguito, dello scalo parmense.
Nel 2010 i passeggeri arrivati e partiti nei quattro aeroporti commerciali dell’Emilia-Romagna hanno sfiorato i 7 milioni di unità , vale a dire il 16,8 per cento in più rispetto al 2009, che a sua volta aveva evidenziato una crescita del 3,9 per cento rispetto all’anno precedente, esclusivamente dovuta allo scalo bolognese.
Nell’ambito delle merci – il grosso del traffico nazionale gravita su Milano Malpensa, Bergamo e Roma Fiumicino – c’è stata una crescita, secondo i dati di Assaeroporti, pari al 48,2 per cento, a fronte dell’incremento nazionale, come descritto precedentemente, del 21,0 per cento. La posta, che in Emilia-Romagna viene smistata esclusivamente nell’aeroporto del capoluogo regionale, è diminuita del 27,1 per cento rispetto al 2009, in misura superiore alla flessione del 9,3 per cento riscontrata in Italia.
L'Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna si estende su un sedime di 2.450.000 mq ed è dotato di una pista di volo di 2.800 m, inaugurata nel luglio 2004. La nuova pista ha permesso di
sviluppare collegamenti intercontinentali a lungo raggio fino a 5.000 miglia nautiche, tali da raggiungere la costa del Nord America, i Caraibi, il Sud Africa e l’Oceano Indiano, incrementando nel contempo l’agibilità e la sicurezza operativa dello scalo.
L’aerostazione dispone di una superficie piano terra di 19.500 mq, di primo piano di 14.500 mq e di secondo piano di 10.770 mq. La torre di controllo si estende su 610 mq. C’è un’area di imbarco servita da 19 cancelli. Le aree di check-in sono due con 57 banchi. Il sistema di smistamento bagagli dispone di 10 nastri trasportatori riconsegna bagagli. I parcheggi si estendono su 111.500
57 Nell’Outlook di giugno 2011, il Fondo monetario internazionale ha stimato un aumento in volume del commercio internazionale pari al 12,4 per cento, rispetto alla flessione del 10,8 per cento registrata nel 2009.
mq per una disponibilità di 5.100 posti auto. Per quanto riguarda i piazzali ve ne sono due di 92.500 e 63.000 mq ciascuno. Ciascun piazzale dispone di 13 parcheggi.
In ambito nazionale, secondo i dati raccolti da Assoaeroporti in trentasette scali relativamente alla movimentazione commerciale dei passeggeri, nel 2010 l’aeroporto bolognese ha occupato l’ottava posizione, con una quota sul totale pari al 3,9 per cento, in leggera crescita rispetto alla percentuale del 3,7 per cento rilevata nel 2009. Per quanto concerne la movimentazione degli aeromobili commerciali, Bologna si è collocata al sesto posto, lo stesso del 2009, con una incidenza del 4,7 per cento. Nell’ambito delle merci lo scalo bolognese si è trovato sostanzialmente ai margini del traffico nazionale, con una quota del 4,2 per cento (era il 3,5 per cento nel 2009), che è equivalsa alla quinta posizione sui trentasette aeroporti associati. Il grosso delle merci gravita sugli aeroporti di Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Bergamo Orio al Serio, che assieme hanno coperto circa l’80 per cento del movimento nazionale.
Nel principale aeroporto della regione, il Guglielmo Marconi di Bologna, il 2010 si è chiuso con un bilancio molto positivo e meglio intonato rispetto a quanto avvenuto nel Paese.
Secondo i dati diffusi dalla Direzione sviluppo e traffico della società Aeroporto G. Marconi di Bologna S.p.A58, i passeggeri movimentati, compresa l’aviazione generale, sono cresciuti del 15,3 per cento rispetto al 2009, grazie alla tendenza espansiva che ha interessato ogni mese, soprattutto nel primo trimestre. L’unica eccezione, rappresentata da una flessione dell’8,6 per cento, è stata rilevata in aprile, ma su tale andamento ha pesato la forzata chiusura dovuta alla nube del vulcano islandese, che ha provocato la cancellazione di circa 800 voli, tra arrivi e partenze, pari a circa 70 mila passeggeri59.
L’ottima intonazione dello scalo bolognese ha avuto origine da diversi fattori. Al di là della generale ripresa, dopo la pesante crisi vissuta nel 2009, ha giocato un ruolo importante il forte sviluppo di Ryanair, dovuto all’introduzione, da marzo, del terzo aeromobile e all’attivazione di nuovi voli con Alicante, Bordeaux, Breslavia, Malaga e Malta. Altra linfa è venuta dal nuovo collegamento, dal 1 marzo, con Istanbul curato dalla compagnia Turkish Airlines. Come evidenziato dall’Ufficio stampa della società aeroportuale, l’aeroporto turco è hub della compagnia, con conseguenze importanti soprattutto per le prosecuzioni verso oriente. Un altro stimolo ai traffici è venuto dal potenziamento dei voli, con più frequenze o aeromobili più capienti, in particolare Belle Air su Tirana, Blue Air su Bucarest, Carpatair su Bucarest e Timisoara, Royal Air Maroc su Casablanca e Sas su Copenhagen.
L’aumento del traffico passeggeri è stato determinato sia dalle rotte nazionali che internazionali. Le prime hanno evidenziato una crescita del movimento passeggeri pari all’8,9 per cento, da ascrivere essenzialmente al segmento Low Cost, il cui movimento è salito del 38,1 per cento rispetto alla situazione del 2009. Questo andamento rientra in un quadro più generale, che vede i voli a basso costo sempre più appetiti dal pubblico, soprattutto in un momento nel quale i consumi privati continuano a risentire delle conseguenze della crisi economica globale. I voli interni di linea hanno mostrato una sostanziale tenuta (+0,2 per cento), mentre i charter, che hanno movimentato poco più di 16.000 passeggeri sugli oltre 5 milioni e mezzo totali, hanno segnato un po’ il passo (-2,1 per cento).
Il movimento internazionale è ammontato nel 2010 a quasi 4 milioni di passeggeri, superando del 18,0 per cento il quantitativo dell’anno precedente. Anche in questo caso sono stati i voli low cost a incidere maggiormente sulla crescita complessiva, superando del 53,9 per cento il movimento dell’anno precedente. Come descritto per le rotte interne, la performance dei voli internazionali a basso prezzo si è collocata in una tendenza generale. I voli di linea internazionali, con un movimento passeggeri di 1.803.792 unità, sono invece cresciuti molto più lentamente (+1,9 per
58 Le quote di azionariato della Società Aeroporto G. Marconi S.p.a sono detenute da Camera di commercio di Bologna (50,55 per cento), Comune di Bologna (16,75 per cento), Provincia di Bologna (10,00 per cento), Regione Emilia-Romagna (8,80 per cento), Aeroporti Holding S.r.l (7,21 per cento) e altri soci (6,69 per cento).
59 Le cancellazioni sono da attribuire principalmente al perdurare del blocco di tutti i voli della compagnia Ryanair e alle parziali limitazioni dello spazio aereo in Germania, Danimarca e Regno Unito.
cento), ricalcando nella sostanza il basso profilo rilevato nelle rotte interne. I charter internazionali hanno evidenziato una leggera ripresa del movimento passeggeri (+0,7 per cento), dopo la flessione, prossima al 23 per cento, riscontrata nell’anno precedente. Come sottolineato da Sab, questo segmento del traffico aereo risente della sempre più diffusa scelta di vacanze “fai da te” o comunque da soluzioni di vacanza diverse dal tradizionale pacchetto tutto compreso.
Sotto l’aspetto della destinazione (è esclusa l’aviazione generale), la località più trafficata è risultata Parigi, con un movimento pari a circa 377.000 passeggeri distribuiti tra i due aeroporti Charles De Gaulle e Beauvais. Segue a ruota Londra con 353.642, tra Gatwick, Stansted e Luton. Dopo la capitale inglese troviamo Catania con oltre 290.000 passeggeri movimentati e Francoforte con 287.459. Sopra le 200.000 unità si collocano inoltre Madrid e Roma Fiumicino. Tra le 100.000 e 200.000 unità di passeggeri movimentati si collocano alcune rotte interne con il Sud d’Italia (Palermo, Cagliari, Trapani, Lametia Terme, Bari e Brindisi) e alcune importanti città del Nord-Europa quali Monaco di Baviera, Bruxelles e Amsterdam. Nella stessa fascia di passeggeri troviamo infine Casablanca, Girona e la località turistica egiziana di Sharm el Sheik. Se si analizza l’andamento delle principali località, si può notare che Parigi è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2009 (+0,7 per cento), mentre Londra è cresciuta del 20,7 per cento e Catania del 3,1 per cento. Ha un po’ segnato il passo Francoforte (-4,8 per cento), contrariamente a quanto avvenuto per Madrid (+20,3 per cento) e Roma Fiumicino (+4,5 per cento). Le località di interesse prettamente turistico hanno mostrato un andamento tra luci e ombre. Agli aumenti di Sharm el Sheik (+6,3 per cento), Ibiza (+57,2 per cento), Palma di Maiorca (+6,0 per cento), Santorini (+16,4 per cento), Heraklion (+2,7 per cento), Djerba (+4,1 per cento), Tenerife (+12,5 per cento) e Lampedusa (+41,7 per cento) si sono contrapposti i cali di Male nelle Maldive (-36,4 per cento), Luxor (-22,7 per cento), Hurghada (-8,9 per cento), Pantelleria (-10,9 per cento), Kos (-16,6 per cento), Mikonos (-4,2 per cento), Fuerteventura (-31,9 per cento) e Zanzibar (-34,3 per cento).
Nell’ambito delle nazioni di provenienza e destinazione dei passeggeri (è esclusa l’aviazione generale), prevalgono i traffici all’interno dell’Unione europea, che nel 2010 hanno rappresentato il 56,9 per cento del totale, in miglioramento rispetto alla quota del 2009 (56,1 per cento) e del 2006 (53,7 per cento). I voli interni hanno pesato per il 28,5 per cento del totale. Le rotte extraeuropee hanno movimentato circa 582.000 passeggeri, con un aumento del 14,6 per cento rispetto al 2009, appena inferiore a quello del 16,9 per cento evidenziato dalle rotte comunitarie.
Nel 2010 sono da sottolineare, fra gli altri, i forti incrementi registrati per Spagna (+39,7 per cento), Belgio (+29,3 per cento), Marocco (+36,6 per cento), Austria (+28,9 per cento), Albania (+46,4 per cento), Danimarca (+53,0 per cento),Turchia (+276,2 per cento), oltre a Malta, Svezia, Kenya e Cuba. Qualche segno negativo non è tuttavia mancato, in particolare Olanda (-7,0 per cento), Repubblica Ceca (-22,4 per cento), Norvegia (-22,0 per cento) oltre alle isole Maldive, Capo Verde, Tanzania, Messico e Repubblica Dominicana.
Gli aeromobili movimentati nel corso del 2010 sono risultati 70.270, vale a dire l’8,2 per cento in più rispetto all’anno precedente. La diminuzione dell’1,4 per cento rilevata nei voli di linea - hanno rappresentato circa il 60 per cento del traffico aereo compresa l’aviazione generale - è stata compensata, coerentemente con l’aumento del relativo movimento passeggeri, dal forte incremento dei voli low cost che sono cresciuti del 46,6 per cento rispetto a un anno prima. Per i voli charter non c’è stato alcun progresso (-0,3 per cento), mentre l’aviazione generale è cresciuta del 26,7 per cento, coerentemente con l’aumento del 12,9 per cento rilevato in termini di passeggeri.
Il rapporto aeromobili/passeggeri è nuovamente migliorato. Ogni aeromobile ha trasportato mediamente 78,44 passeggeri, con un aumento del 6,5 per cento rispetto alla situazione del 2009. Il guadagno di produttività, che potrebbe però dipendere anche dall’adozione di aeromobili più capienti, è da attribuire sia ai voli di linea che low cost. Questi ultimi hanno trasportato mediamente 136,87 passeggeri rispetto ai 133,66 dell’anno precedente (+2,4 per cento). I voli di linea hanno trasportato mediamente meno passeggeri rispetto a quelli low cost (68,56), facendo registrare un aumento del 2,7 per cento rispetto a un anno prima. I charter si sono attestati su una media di 71,82 passeggeri, vale a dire lo 0,9 per cento in più rispetto al 2009.
Il trasporto merci via aerea è apparso in progresso (+6,3 per cento), mentre la posta è diminuita del 27,1 per cento, a causa della forte riduzione accusata tra settembre e dicembre, dovuta al dirottamento di alcuni cargo sullo scalo forlivese, a causa di lavori notturni sulla pista.
La struttura dell’aeroporto Federico Fellini di Rimini è costituita da un sedime aeroportuale di 330 ettari. L’area parcheggio aerei può contare su 60.000 metri quadrati, mentre la pista è lunga 2.995,5 metri e larga 45. L'aerostazione è dotata di tutti i principali servizi: desk informazioni e biglietteria, bar, ristorante self service, duty free shop, banca e bancomat, autonoleggi, spedizionieri e parcheggio. Offre inoltre la possibilità di shopping nei negozi presenti sia in area Schengen che extra Schengen. La distanza dal centro della città di Rimini è di 8 km. Sono operative secondo la situazione di gennaio 2010, ventiquattro compagnie, (è compresa Alitalia), che gestiscono collegamenti prevalentemente destinati al teatro europeo.
Il socio di maggioranza della società Aeradria spa che gestisce l’aeroporto riminese, è la Provincia di Rimini con una quota del 33,92 per cento, seguita da Comune (16,65 per cento) e Camera di commercio (7,51 per cento). Oltre la soglia del 5 per cento troviamo inoltre Regione Emilia-Romagna (7,02 per cento), Rimini fiera spa (6,96 per cento) e Comune di Riccione (6,09 per cento).
Il resto delle quote è ripartito tra diciassette soci, tra i quali figurano principalmente enti locali e associazioni di categoria, oltre alla Repubblica di San Marino, tramite l’Eccellentissima Camera, che detiene una quota del 2,79 per cento. Con scadenza 31 gennaio 2009, il capitale sociale è stato aumentato di 7 milioni di euro.
In ambito nazionale, secondo i dati raccolti da Assoaeroporti in trentasette scali relativi alla movimentazione commerciale dei passeggeri, nel 2010 l’aeroporto di Rimini ha occupato la ventiseiesima posizione, con una quota sul totale pari allo 0,39 per cento, guadagnando tre posizioni rispetto alla situazione dell’anno precedente (0,29 per cento). Per quanto concerne la movimentazione degli aeromobili commerciali, Rimini si è collocata anche in questo caso al ventiseiesimo posto, con una incidenza dello 0,49 per cento, guadagnando cinque posizioni rispetto al 2009. Nell’ambito delle merci Rimini si è trovata ai margini del traffico nazionale, con una quota di appena lo 0,05 per cento che è equivalsa alla venticinquesima posizione, due in meno rispetto al 2009.
L’aeroporto di Rimini ha chiuso il 2010 con un bilancio positivo, consolidando la tendenza al rialzo in atto dalla fine del 2009. Su questa situazione ha influito la ripresa dei traffici, dopo il “terribile”
2009, oltre all’apertura di nuove rotte internazionali e a tutta una serie di potenziamenti dei collegamenti esistenti. La ripresa dello scalo riminese risalta ancora di più se si considera che il traffico passeggeri è aumentato anche nei confronti del 2008 nella misura del 27,3 per cento.
Il movimento passeggeri, compresa l’aviazione generale e i transiti, è cresciuto del 44,4 per cento rispetto al 2009, per effetto soprattutto della forte ripresa palesata dai voli internazionali di linea, che sono più che raddoppiati rispetto a un anno prima, arrivando a rappresentare il 58,9 per cento del traffico passeggeri, contro il 39,2 per cento del 2009. Segno opposto per i voli nazionali di linea (-3,0 per cento) e charter (-2,1 per cento), la cui quota si è ridotta dal 50,2 al 34,0 per cento. Tra le cause della flessione di quest’ultimo segmento c’è la trasformazione di taluni voli in collegamenti di linea, segno questo di una domanda in evoluzione. Il segmento dell’aviazione generale, che esula dall’aspetto squisitamente commerciale dello scalo, è apparso anch’esso in diminuzione (-13,9 per cento). Per i passeggeri transitati, che hanno inciso per appena l’1,7 per cento del movimento passeggeri, si è scesi da 9.516 a 9.348 unità.
Sotto l’aspetto della nazionalità dei passeggeri, è da sottolineare che è più che raddoppiato il movimento passeggeri dei russi, che hanno rafforzato la propria incidenza sul totale del traffico passeggeri, portandola dal 33,7 al 47,8 per cento. L’aumento dei flussi da e per la Russia ha avuto origine dal potenziamento dei collegamenti esistenti e dall’apertura di nuove destinazioni quali Kazan e Nizhny Novgorod. Altri incrementi degni di nota, strettamente legati al turismo, hanno riguardato le rotte con la Germania (+20,6 per cento), che si sono avvalse dei nuovi collegamenti con Osnabruck e Amburgo, e il Regno Unito che ha beneficiato del potenziamento dei collegamenti, oltre all’apertura della nuova rotta con Liverpool (+46,4 per cento).
Altri aumenti di una certa entità hanno interessato i collegamenti con Svezia, Svizzera (ha giovato il nuovo collegamento con Basilea), Grecia, Egitto, Ucraina, Tunisia, Austria e Albania, ma non sono mancati i cali come nel caso di Francia, Lussemburgo, Norvegia, Finlandia, Spagna, Olanda, Polonia e Romania. Con quest’ultima nazione c’è stata una flessione del 75,1 per cento. I collegamenti con l’Italia hanno subito anch’essi una significativa battuta d’arresto (-12,7 per cento), che ne ha ridotto il peso dall’8,6 al 5,2 per cento. La causa principale è stata rappresentata dalla sospensione fino a maggio del collegamento con Roma.
Gli aeromobili movimentati per il trasporto passeggeri, tra linea, charter e aviazione generale, sono cresciuti del 18,8 per cento, in virtù del forte balzo, coerentemente con l’aumento dei relativi passeggeri. dei movimenti di linea (+43,6 per cento). Per quanto concerne il traffico merci, c’è stato un regresso del movimento dei charter cargo, sceso da 88 ad appena 8 aeromobili. Questo andamento si è associato alla flessione del 37,1 per cento delle merci imbarcate.
Il rapporto aeromobili/passeggeri è migliorato. Tra voli di linea e charter ogni apparecchio ha trasportato mediamente 79,22 passeggeri contro i 71,29 del 2009 (+11,1 per cento). L’aumento può essere imputato al maggiore affollamento dovuto alla ripresa dei traffici, ma anche alla maggiore capienza delle aeromobili impiegate. Più segnatamente, il miglioramento è da attribuire ai voli di linea, i cui passeggeri trasportati mediamente sono saliti da 48,87 a 66,67, a fronte della riduzione dei charter da 123,42 a 116,32.
L’aeroporto “Luigi Ridolfi” di Forlì, intitolato ad un aviatore bombardiere pluridecorato della Grande Guerra, sorge all’inizio degli anni '30 come campo d'aviazione militare e tale rimane fino all’inizio degli anni '60.
Negli anni '50 la pista viene allungata, rivestita in conglomerato bituminoso ed attrezzata con sistemi luminosi. In questo periodo di sviluppo dell’aviazione commerciale la compagnia aerea ITAVIA è alla ricerca di uno scalo in Emilia Romagna che le permetta di aprire nuove linee sia nazionali che internazionali. L’aeroporto di Bologna non è ancora dotato di attrezzature airside adeguate ad un traffico commerciale, in modo particolare per quanto riguarda la pista, e così viene scelto lo scalo di Forlì. Il movimento commerciale raggiunge presto un volume giornaliero di una decina di voli con destinazione Roma, Ancona, Milano, Treviso, Francoforte e Monaco di Baviera.
Per meglio accogliere il traffico commerciale, nel 1960 viene realizzata l’aerostazione passeggeri, un edificio esagonale in cemento armato e muratura che, modificato ed ampliato, è tuttora in uso.
L’aeroporto è attualmente costituito da una pista lunga 2.560 metri e larga 45, due terminal (arrivi e partenze) e otto accessi. E’ attiva un’area di controllo, servita da undici cancelli. Il piazzale aeroportuale si estende per 63.000 metri quadrati, con 14 parcheggi destinati agli aeromobili. Lo scalo è dotato di 720 posti auto, per complessivi 19.000 metri quadrati e dista dal capoluogo 4 km.
Tra indotto e personale vario, tra addetti S.e.a.f. e di altre società, gravita circa un migliaio di persone.
Forlì è uno dei pochi aeroporti in Italia ad essere dotato di due impianti di atterraggio strumentale di precisione. L'impianto di prima categoria, già esistente, è stato aggiornato e continuerà ad essere utilizzabile in caso di necessità. L'importante investimento di alcuni milioni di euro, che ENAV ha programmato sul "Ridolfi", conferma ancora una volta le potenzialità dello scalo romagnolo.
I collegamenti interni hanno riguardato nel 2010 Catania, Palermo, Olbia, quelli internazionali hanno avuto come destinazioni Olanda (Amsterdam), Germania (Berlino), Romania (Bucarest, Cluj e Timisoara), Ungheria (Budapest), Polonia (Katowice e Varsavia), Regno Unito (Londra Gatwick), Francia (Parigi), Repubblica Ceca (Praga), Russia (Mosca Domodedovo Sedalia, San Pietroburgo e Samara), Egitto (Sharm El Sheik), Bulgaria (Sofia), Albania (Tirana) e Grecia (Zante). Le compagnie che hanno operato principalmente nel 2010 nello scalo forlivese, relativamente al trasporto passeggeri, sono state tre, vale a dire Wind Jet, Wizz air e Belle Air.
In ambito nazionale, secondo le statistiche diffuse da Assoaeroporti, nel 2010 lo scalo forlivese ha occupato, in termini di passeggeri movimentati sui voli commerciali, la venticinquesima posizione sui trentasette aeroporti associati, la stessa del 2009, con una quota dello 0,46 per cento sul totale nazionale. In termini di movimentazione commerciale aerea l’aeroporto di Forlì è salito dalla
ventinovesima alla ventisettesima posizione, migliorando la relativa quota sul totale dallo 0,42 allo 0,47 per cento.
Per quanto concerne le merci, l’aeroporto Luigi Ridolfi ha occupato una posizione del tutto marginale, con una quota dello 0,14 per cento che è equivalsa alla ventesima posizione. Come descritto precedentemente, in Italia gran parte della movimentazione delle merci, circa l’80 per cento, gravita su tre aeroporti, nell’ordine Milano-Malpensa, Roma-Fiumicino e Bergamo-Orio al Serio.
L’aeroporto di Forlì ha invertito la tendenza spiccatamente negativa che aveva caratterizzato il 2009. Secondo i dati diffusi da Seaf60, nel 2010 è stata registrata una crescita del traffico complessivo dei passeggeri pari al 22,3 per cento rispetto all’anno precedente, che è stata determinata dalla ripresa dei voli di linea (+25,6 per cento), a fronte della flessione del 55,9 per
L’aeroporto di Forlì ha invertito la tendenza spiccatamente negativa che aveva caratterizzato il 2009. Secondo i dati diffusi da Seaf60, nel 2010 è stata registrata una crescita del traffico complessivo dei passeggeri pari al 22,3 per cento rispetto all’anno precedente, che è stata determinata dalla ripresa dei voli di linea (+25,6 per cento), a fronte della flessione del 55,9 per