vena e ger
9.1.5 1) IL QUADRO NORMATIVO E ISTITUZIONALE
2) UGUAGLIANZA E LOTTA ALLA DISCRIMINAZIONE (ARTICOLO 4 DELLA CONVENZIONE QUADRO)
2.1. Va ricordata la norma di indirizzo contenuta nell’art. 3, Statuto regionale (Legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1 e successive modifiche e integrazioni): “Nella Regione è riconosciuta parità di diritti e di trattamento a tutti i cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono, con la salvaguardia delle rispettive caratteristiche etniche e culturali”.
3) MANTENIMENTO E SVILUPPO DELLA CULTURA E DELL’IDENTITA’ DELLE
PERSONE CHE FANNO PARTE DI MINORANZE NAZIONALI (ARTICOLO 5 CONVENZIONE QUADRO)
3.1. Le minoranze linguistiche della regione Friuli Venezia Giulia hanno sviluppato un alto livello di vitalità culturale, che soprattutto negli ultimi decenni ha avuto un incremento di visibilità e di impatto positivo potenziale su tutta la comunità regionale.
Minoranza linguistica friulana
3.2. Nell’ambito della minoranza linguistica friulana va segnalata l’attività di associazioni e altre istituzioni, tali:
- La Società Filologica Friulana (SFF) è un sodalizio presente con proprie sedi in tutte e tre le province friulane (Udine, Gorizia e Pordenone): fondata dal 1919, opera in diversi campi tra cui la ricerca etnografica e linguistica, l’editoria (con la pubblicazione di riviste specializzate in italiano e almeno in parte in friulano), la documentazione (con
una ricca biblioteca) e la comunicazione (attraverso la collaborazione con alcuni giornali locali e la pubblicazione di rubriche periodiche).
- La Cooperativa Informazione Friulana è editore di Radio Onde Furlane, emittente no profit che produce e diffonde programmi radiofonici di informazione e intrattenimento prevalentemente in lingua friulana; opera anche come laboratorio culturale, con progetti nel settori audiovisivo e multimediale, e come promotore della creatività in lingua friulana soprattutto tra le generazioni più giovani, in particolare in campo letterario e musicale, sviluppando e mantenendo una serie di rapporti con altre minoranze linguistiche sia d’Italia sia d’Europa, oltre che con i friulani nel mondo (trasmissioni radiofoniche diffuse su internet).
- Radio Spazio 103 (emittente della Diocesi di Udine) opera nel settore della radiofonia dedicando parte del suo palinsesto a programmi in friulano;
- KappaVu sas opera nel campo editoriale e produce materiali didattici in lingua, editoria per ragazzi, saggistica e narrativa, tra cui la rivista di cultura “La Comugne”; - Tra le associazioni svolgono un’attività rilevante per la minoranza linguistica friulana anche “La Patrie dal Friûl”, che realizza l’omonimo mensile e altre iniziative di carattere editoriale e culturale; “Glesie Furlane”, specializzata in studi, ricerche e editoria su lingua e tematiche religiose; “I Colonos”, che organizza principalmente eventi e manifestazioni culturali; “Istitût ladin furlan Pre Checo Placerean”, attivo nel campo della ricerca storica e dell’editoria e “La Grame”, che opera nel campo dello studio delle tradizioni locali.
- L’attività dei nove soggetti sopra citati è riconosciuta dalla Regione ai sensi della L.R.15/1996, e sostenuta con sovvenzioni annuali.
- Una specifica segnalazione merita la Societât Sientifiche e Tecnologjiche Furlane (Società scientifica e tecnologica friulana) che realizza iniziative di ricerca e divulgazione scientifica in lingua friulana, anche attraverso la rivista scientifica bilingue (friulano/inglese) Gjornâl Furlan des Siencis, contribuendo alla crescita dello status della lingua minoritaria.
- In ambito pubblico una funzione importante nel campo della promozione culturale, della documentazione e della ricerca è riconosciuta all’Università degli Studi di Udine, istituita tra l’altro proprio per “lo sviluppo dei filoni originali della lingua e della cultura del Friuli”, e alla Biblioteca civica “V. Joppi” di Udine (ambo con attribuzione di sostegno finanziario specifico da parte della Regione).
3.3. Oltre a sostenere l’attività di singoli soggetti la Regione interviene direttamente per la minoranza linguistica friulana, attraverso l’ARLeF (Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane). L’Agenzia è l’organismo di politica linguistica per il friulano.
- L'attività dell'Agjenzie si è sinora sviluppata lungo cinque diverse direttrici:
a) pianificazione linguistica (creazione di strumenti strategici per l'uso della lingua e per la crescita del suo corpus – a partire dal Grant Dizionari Bilengâl Talian Furlan/Grande dizionario bilingue italiano friulano– e per il potenziamento del suo
status, attraverso il sostegno alla stampa di opere letterarie in friulano o tradotte in friulano);
b) didattica (realizzazione di corsi di formazione degli insegnanti e guide operative per insegnanti, genitori e allievi, pubblicazione di materiale didattico);
c) documentazione (progetti per diffondere la conoscenza della lingua e della produzione editoriale, audiovisiva e multimediale in friulano, come quello denominato Biblioteche Virtuâl, la catalogazione degli archivi sonori e l'atlante toponomastico);
d) promozione (iniziative editoriali; lezioni-evento nelle scuole superiori come Radio Dîs e Fâs Fûr l’an; campagne di comunicazione per l'uso della lingua) e valorizzazione della produzione musicale e audiovisiva in lingua friulana;
e) attività istituzionali (compiti affidati all'Agjenzie dalla Regione; verifica correttezza dell’uso della grafia ufficiale in cartellonistica, editoria e documentazione didattica; collaborazione con enti pubblici e privati nell'organizzazione di convegni e iniziative). - Nel quadro delle iniziative di carattere culturale/promozionale meritano una segnalazione particolare l’iniziativa “Suns”, dedicata alla musica, attraverso la quale la realtà friulana si è messa in relazione con tutta l’Europa delle minoranze, il Convegno europeo sulla produzione audiovisiva nelle lingue minoritarie, promosso d’intesa fra Regione e Fondo regionale per l’audiovisivo (Film Commission) e la trasformazione in rassegna europea del concorso cinematografico “Mostre dal Cine Furlan”.
Minoranza linguistica slovena
3.4. La minoranza slovena può contare su una articolata rete di associazioni e istituzioni presenti in tutto il territorio interessato e su strumenti di comunicazione, aggregazione e produzione culturale.
- accanto all’Editoriale Stampa Triestina, editore del quotidiano Primorski Dnevnik, vanno menzionati tra gli altri il Teatro Stabile Sloveno, la Biblioteca nazionale slovena e degli studi, lo SLORI (Slovenski Raziskovalni Inštitut - Istituto sloveno di ricerca), i centri musicali “Glasbena Matica” e “Emil Komel”, le associazioni goriziane “Kulturni Dom” e “Kulturni center Lojze Bratuz”, l’associazione cinematografica “Kinoatelje” e l’Unione dei circoli culturali sloveni (ZSKD);
- per gli sloveni della provincia di Udine, operano alcuni circoli locali, le cooperative editoriale Most e Novi Matajur e l’Inštitut za Slovensko Kulturo - Istituto per la cultura slovena;
- l’attività di tutti questi soggetti e delle due organizzazioni di riferimento della comunità linguistica – SKGZ e SSO – è sostenuta dalla Regione con fondi statali ai sensi dell’art. 16 della L. 38/2001.
Minoranza di lingua tedesca
3.4. La minoranza di lingua tedesca può contare sull’attività di alcuni sodalizi locali (tra i quali il Kanaltalerkulturverein in Val Canale; il circolo “F. Schneider” a Sauris/Zahre e il circolo “G. Unfer” a Timau) abbinata a quella delle locali amministrazioni comunali, sostenute dalla Regione con specifiche risorse.
4) PROMOZIONE DELLA TOLLERANZA/DIALOGO INTERCULTURALE/RELAZIONI TRA COMUNITA’ (ARTICOLO 6 CONVENZIONE QUADRO)
4.1. A proposito del dialogo interculturale, della promozione della conoscenza reciproca tra “maggioranza” e “minoranze” e della collaborazione tra le diverse minoranze del Friuli Venezia Giulia, si può sottolineare in primo luogo come questo aspetto abbia acquistato rilevanza formale e sostanziale proprio in questi ultimi anni.
Collaborazione tra comunità e cooperazione transfrontaliera e territoriale
4.2. La recente legislazione regionale (L.R. 26/2007, Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena, LR 29/2007, Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana; L.R. 20/2009, Norme di tutela e promozione delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia) contiene disposizioni di indirizzo che incoraggiano la collaborazione: a) tra le diverse minoranze linguistiche presenti in regione (friulani, sloveni e germanici); b) tra queste e altre comunità e istituzioni (i friulani in Veneto, i ladini in Veneto e in Trentino-Alto Adige/Sũdtirol, i romanci in Svizzera, le istituzioni slovene in Slovenia, le altre comunità di lingua tedesca).
4.3. La collaborazione tra istituzioni e associazioni delle diverse minoranze del Friuli Venezia Giulia è prassi consolidata, vedasi l’attività indipendente di sensibilizzazione sulla garanzia dei diritti linguistici promossa dal “Comitât/Odbor/Komitaat/Comitato 482” nonché iniziative – sostenute dalla Regione - di produzione editoriale e culturale nelle lingue minoritarie, scambi culturali e progetti comuni con altre realtà di minoranza in Europa.
Rapporti con immigrati e emigranti
4.5. Lo sviluppo dell’interculturalità non avviene solo tra maggioranza e minoranze o tra le diverse minoranze, ma anche tra minoranze “storiche” e minoranze “nuove”. In questo ambito merita una segnalazione particolare l’attività di Radio Onde Furlane, non soltanto per essere una delle prime emittenti in Italia a realizzare trasmissioni per (e con) gli immigrati, anche nelle lingue degli immigrati, ma anche per avere al suo interno speaker e collaboratori di origine straniera che “fanno radio” in friulano. Le lingue delle minoranze – e in particolare il friulano – nelle aree in cui sono maggiormente diffuse diventano importanti strumenti di inclusione sociale e sono apprese ed usate anche dagli immigrati.
4.6. Nel quadro dell’azione della Regione finalizzata a rafforzare i rapporti con i corregionali all’estero (LR 7/2002) sono state realizzate nel periodo 2005-09 anche iniziative volte alla promozione delle lingue e delle culture delle minoranze presso gli emigrati e i loro discendenti e la loro specifica efficacia è cresciuta negli ultimi anni. In questo modo la Regione ha concorso a dare attuazione, almeno parziale, anche all’art. 19 della L. 482/1999.
Promozione dello status delle lingue minoritarie
4.7. In questo ambito sono state realizzate iniziative specifiche volte alla promozione dello status delle lingue delle minoranze.
Minoranze linguistiche friulana/slovena/tedesca
4.8. Allo scopo di promuovere lo status delle lingue delle minoranze sono l’inserimento di friulano, sloveno e tedesco nello European SchoolNet Thesaurus (in collaborazione con l’Agenzia per lo sviluppo dell’autonomia della scuola).
Minoranza linguistica friulana
4.9. Per quanto concerne la lingua friulana la Regione ha proceduto a realizzare la versione friulana del Trattato di Lisbona, nella prospettiva dell’eventuale attribuzione al friulano dello status di “lingua dei trattati”.
4.10. La Regione ha proceduto altresì a realizzare le versioni in friulano della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie e della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali, che sono state trasmesse ai competenti uffici allo scopo di poterli pubblicare sul sito ufficiale del Consiglio d’Europa (iter concluso con successo per la Carta europea, in itinere per la Convenzione quadro).
Relazioni maggioranza-minoranze
4.11. Durante la discussione della L.R. 29/2007 si è registrato un dibattito pubblico in cui sono emerse posizioni contrarie alla tutela delle minoranze. Il lavoro fatto nella promozione dei diritti, delle lingue e delle culture delle minoranze (in qualche modo friulano, sloveno e tedesco incominciano a diventare “lingue di tutti” e soprattutto lingue “utili”) ha comunque sviluppato nella società del Friuli Venezia Giulia un atteggiamento consapevole e positivo nei loro confronti.
4.12. Da un'indagine statistica condotta nei territori “zonizzati” tra fine 2007 e inizio 2008, su incarico della Regione, da SLORI e Società Filologica Friulana è emerso che, sebbene il 61,3% affermi di non conoscere le norme di tutela, il 75,8% del campione si è dichiarato complessivamente “abbastanza” o “molto d'accordo” con l'affermazione secondo cui “gli appartenenti ad una minoranza ufficialmente riconosciuta dovrebbero godere degli stessi diritti nell'uso pubblico orale e scritto della propria lingua della popolazione di maggioranza” e il 68,3% ha qualificato l'insegnamento delle lingue minoritarie a scuola “abbastanza utile” o “molto utile”.
5) RELIGIONE (ARTICOLO 8 CONVENZIONE QUADRO)
5.1. Tra le associazioni delle minoranze friulana, slovena e germanica quelle di ispirazione cattolica sono impegnate tra l’altro nella promozione dell’uso delle lingue minoritarie nell’ambito della religione e nell’editoria religiosi.
5.2. L’uso delle lingue friulana, slovena e tedesca nelle celebrazioni liturgiche è episodico.
6) MEDIA (ARTICOLO 9 CONVENZIONE QUADRO)
6.1. La recente legislazione regionale di tutela (L.R. 26/2007, L.R. 29/2007, L.R. 20/2009) prevede un significativo sviluppo degli interventi nel campo dei media (art. 16 della L.R. 26/2007, l’intero titolo III - artt. 20-23 della L.R. 29/2007, l’art. 13 L.R. 20/2009).
Stampa
Minoranza linguistica friulana
6.2. Con il sostegno diretto prima della Regione e poi dell’ARLeF, è stata avviata dal 2005 una innovativa iniziativa editoriale totalmente in lingua friulana: Il Diari, nato come mensile, quindicinale dal 2009. E’ un giornale a diffusione gratuita in una serie di punti distribuzione dislocati in tutte e tre le province friulane ed è anche disponibile su internet.
6.3. Il principale quotidiano locale del Friuli (Il Messaggero Veneto) contiene una volta al mese la pagina Marilenghe, curata dalla Società Filologica Friulana;
6.4. Il settimanale della Diocesi di Udine, La Vita Cattolica, contiene alcune rubriche in friulano e pagine specifiche in friulano e sloveno. Periodicamente è allegata la rivista in friulano per ragazzi Alc&Cè, realizzata con il sostegno della Regione.
6.5. La Voce Isontina, settimanale della Diocesi di Gorizia, pubblica una pagina dedicata alla lingua friulana.
6.6. Il settimanale Il Friuli propone una pagina in friulano.
Minoranza linguistica slovena
6.7. Accanto al Primorski Dnevnik la comunità slovena può contare su altri strumenti informativi, tra i quali i periodici Novi Matajur e Dom e la rassegna stampa Slov.it, che coprono in particolare la provincia di Udine, e le pubblicazioni di approfondimento culturale Mladika e Novi Glas.
Minoranza di lingua tedesca
6.8. Per quanto riguarda le minoranze germaniche sono aumentate negli ultimi anni le pubblicazioni periodiche nella lingua locale o bi-plurilingui legate all'attività dei sodalizi culturali e ha rafforzato la propria presenza la newsletter bilingue Taic in Vriaul (Deutsch in Friaul).
Internet e audiovisivo
Minoranze linguistiche friulana/slovena/tedesca
6.9. Tutte le principali realtà associative e le istituzioni delle minoranze friulana, slovena e germanica del Friuli VG in questi anni si sono dotati di siti internet.
6.10. Tra il 2005 e il 2009 è cresciuta anche la produzione audiovisiva e cinematografica.
6.11. La Regione, attraverso il “Fondo regionale per l’audiovisivo”, ha incrementato in generale il suo sostegno a favore della produzione audiovisiva e si è dotata di una nuova legge regionale di settore (L.R. 22/2006), che prevede tra l'altro il sostegno a “opere che valorizzano le minoranze linguistiche storiche della regione attraverso l'uso delle corrispondenti lingue”.
Minoranza linguistica friulana
6.12. La minoranza friulana può contare sull’attività di un gruppo di produttori indipendenti, incoraggiata in questi anni dalla “Mostre dal Cine Furlan” e dal sostegno regionale, come nel caso della serie di documentari sull’emigrazione friulana Farcadice-Diari di Viaç.
Minoranza linguistica slovena
6.13. Per la minoranza slovena il principale punto di riferimento è l’associazione Kinoateljie alla quale fanno capo diversi produttori indipendenti locali, che sono anche in stretto contatto con analoghe realtà di oltreconfine.
Minoranza di lingua tedesca
6.14. Nell’ambito delle iniziative per valorizzare la lingua e la cultura delle minoranze germaniche, tra il 2005 e il 2009 la Regione ha sostenuto la realizzazione di alcuni documentari nelle diverse lingue della regione (tedesco incluso), promossi rispettivamente dai Comuni di Paluzza e Malborghetto-Valbruna sulle realtà multilingui di Paluzza e della Val Canale.
Radio e televisione/servizio pubblico Minoranza linguistica friulana
6.15. Nella Seconda Opinione sull’Italia il Consiglio d’Europa deplorava in particolare la mancata attuazione dell’art. 12 della L. 482/1999 circa la presenza e l’uso delle lingue delle minoranze nella programmazione del servizio pubblico radiotelevisivo, con particolare attenzione nei confronti della minoranza linguistica friulana, e la mancata copertura del segnale televisivo della Rai3bis in sloveno nella parte del territorio della provincia di Udine interessato dalla presenza di questa minoranza.
6.16. A questo riguardo si deve osservare che, nella sostanza, non è cambiato nulla, in quanto né l’articolo 12, c. 1, della Legge 482/1999, né l’articolo 11, c. 1, D.P.R. 345/2001 hanno trovato applicazione.
6.17. Per contro la Regione ha continuato a finanziare, con la stipula di apposite convenzioni con la Rai, la realizzazione e l’emissione di programmi in lingua friulana, sia radiofonici sia televisivi. A partire dal 2008 il sostegno finanziario della Regione è stato concentrato per il potenziamento della programmazione radiofonica nella lingua, con l’avvio di un progetto pilota di due fasce quotidiane di approfondimento di temi di attualità, rispettivamente di 10 e 15 minuti, in onda dal lunedì al venerdì, che ha coperto buona parte del 2008 e tutto il 2009 ed è ancora in corso nel 2010.
6.18. La mancanza “a monte” dell’intervento statale per assicurare “condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche nelle zone di appartenenza” attraverso l’individuazione delle “sedi della società competenti” e del “contenuto minimo della tutela, attraverso la prevista attuazione per ciascuna lingua minoritaria di una delle misure oggetto delle previsioni di cui all'articolo 11, comma 1, lettera a) della Carta europea delle lingue regionali e minoritarie”, continua a condizionare l’impatto dell’azione intrapresa dalla Regione in questo campo, in particolare per quanto riguarda la TV, nel cui palinsesto i programmi in friulano possono trovare collocazione solo la domenica mattina. 6.19. L’intervento finanziario della Regione, che dovrebbe essere integrativo rispetto a quello
statale, acquisisce così natura sostitutiva, uscendo dalla previsione dell’articolo 12, comma 2, della L. 482/1999.
Minoranza linguistica slovena
6.20. Per quanto si riferisce all’estensione della programmazione in sloveno, che copre le province di Trieste e Gorizia, alla comunità linguistica presente in provincia di Udine, essa è stata inserita nel Contratto di servizio approvato dal Ministero delle comunicazioni per il periodo 2007-2009. Questa previsione ad oggi non ha sortito ancora nessun effetto, sebbene la Regione nel 2005 abbia messo a disposizione della Comunità montana Torre, Natisone, Collio la cifra di 50.000 euro per l’installazione a tale scopo di un ripetitore a Purgessimo. A quanto risulta la Comunità montana ha incontrato difficoltà nell’assegnazione dei lavori, in quanto la società Rai Way – che nell’ambito della concessionaria del servizio radiotelevisivo pubblico si occupa delle infrastrutture tecniche – avrebbe manifestato l’inopportunità dell’intervento visto il previsto passaggio nel 2010 al digitale terrestre.
Radio e televisione/emittenti private Minoranza linguistica friulana
6.21. A parte Radio Onde Furlane e in parte Radio Spazio 103 soprattutto per il friulano (e un po’ per lo sloveno) l’emittenza radiotelevisiva privata locale non offre nella sua abituale programmazione trasmissioni nelle lingue minoritarie.
6.22. Ove ciò avviene, si tratta in massima parte di serie di trasmissioni realizzate in convenzione con la Regione, che negli ultimi anni ha sostenuto programmi radiofonici speciali in friulano nella programmazione delle due emittenti già citate e in quella di altri emittenti, come Radio Voce nel Deserto di Pordenone o Radio Mortegliano o Radio Studio Nord, e trasmissioni televisive in friulano realizzate da Telefriuli, Antenna 3/Telenordest Free, Telequattro, Telepordenone, Videoregione, Tele Alto Bût e TeleChiara (ai sensi della precedente L.R. 15/1996, ora sostituita dalla L.R. 29/2007).
Minoranza linguistica slovena
6.23. Per quanto riguarda lo sloveno, considerato il grado soddisfacente dell’offerta del servizio radiotelevisivo pubblico, la Regione non ha sostenuto iniziative in tal senso proposte da emittenti private, anche se questa possibilità è prevista dalla legislazione regionale (in particolare dall’art. 17 della L.R. 26/2007). La programmazione radiofonica e televisiva Rai in sloveno comprende infatti 4517 ore di programmi radiofonici all’anno e un’edizione al giorno del telegiornale e programmi televisivi settimanali per un totale di 208 ore all’anno.
Minoranza di lingua tedesca
6.24. Per la minoranza germanica, la Regione ha sostenuto il progetto di magazine televisivo quindicinale “Willkommen in Friaul”, realizzato da alcune associazioni della comunità in collaborazione con un’emittente locale.
7) USO PUBBLICO DELLE LINGUE MINORITARIE (ARTICOLI 10-11 CONVENZIONE QUADRO)
Minoranze linguistiche friulana/slovena/tedesca
7.1. Per ciò che concerne l’uso pubblico delle lingue friulana, slovena e tedesca si segnala che, in attuazione della L. 482/1999 ed utilizzando risorse messe a disposizione dalla legge statale di tutela, in questi anni nel territorio del Friuli Venezia Giulia sono stati realizzati numerosi interventi, che hanno in generale avuto un effetto positivo sullo status e sulla “cittadinanza” di friulano, sloveno e tedesco, nelle seguenti tipologie:
corsi di formazione per il personale;
progetti di comunicazione istituzionale e di servizio nelle lingue minoritarie (campagne informative e promozionali, siti internet, serie di trasmissioni tematiche