• Non ci sono risultati.

S. Nicola di Rohault de Fleury, in “Beretta M., op.cit p 154)

2.2.1 Un’origine incerta e le ipotes

Il Palazzo delle Vedove fu realizzato in epoca medioevale anche se, allo stato attuale delle ricerche, è impossibile stabilire con esattezza la data di costruzione. La fase medievale è sicuramente quella più complessa da ricostruire a causa della mancanza del materiale iconografico dell’epoca.

A livello tipologico si tratta di una costruzione unitaria e non di un accorpamento di case torri da cui furono ricavati i grandi palazzi tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII27 e sembra databile, in base alle strutture in pietra culminanti in archi ogivali, alla fine del XII inizi del XIII secolo28.

L’analisi del rapporto che intercorre tra la tipologia dell’edificio e la morfologia del tessuto urbano in cui è inserito, malgrado le successive trasformazioni, consente ancora la lettura

dell’impianto urbanistico medioevale caratterizzato essenzialmente da un fitto tessuto viario, costituito da stretti vicoli e frammentato da slarghi. Questo tessuto, che caratterizzava la Pisa medievale, è stato modificato dagli interventi medicei effettuati, per lo più, per accorpamento di costruzioni medievali a partire dalla seconda metà del XVI secolo.

L’edificio, il cui piano di posa originale era situato a 150 cm al di sotto dell’attuale piano stradale, si presentava quindi isolato rispetto agli edifici circostanti. Si tratta di un’imponenza non risolta in meri termini volumetrici, ma scaturita da una precisa scelta formale, architettonica e tecnica, come testimonia l’uso dei materiali (duro verrucano per la struttura resistente e calcare bianco di S. Giuliano per gli elementi scultorei delle grandi quadrifore al primo piano) e l’allineamento dell’asse di simmetria e di percorrenza dell’edificio con quello di via S. Maria, che ne esalta la qualità di struttura aperta e quindi pubblica, quale era appunto in origine il Palazzo29.

40 Per avere una conoscenza approfondita del palazzo è indispensabile stabilire con sufficiente precisione quale sia l’impianto originario dell’edificio e la sua successiva evoluzione con le modifiche apportate nel corso dei secoli alla struttura. Si cercherà quindi di ricostruire in primo luogo i confini del palazzo e degli edifici vicini ad esso avvalendosi di documenti di archivio e rilievi grafici in possesso, oltre che di alcuni lavori proposti da studiosi in passato.

Il primo passo necessario per la ricostruzione della storia dell’attuale Palazzo delle Vedove è quello di cercare di stabilirne una datazione il più possibile corretta. Per questo sono state vagliate alcune ipotesi proposte da diversi studiosi che hanno cercato di individuare quale fosse la domus di appartenenza dell’edificio e l’epoca di sua costruzione.

Il Ciccone ha fatto l’ipotesi che in questo luogo sorgesse la casa dei Galli, una delle famiglie nobili pisane che contribuì con i

Gualandi e la consorteria dei Gaetani Dodi e Gusmari alla costruzione del Ponte Nuovo30.

Dal documento del 1382 con il quale la consorteria dei Gaetani, le famiglie dei Gualandi e dei Galli31 cedettero la proprietà del Ponte Nuovo al Comune di Pisa, si ottiene lo schema topografico riprodotto nella figura (fig. 19).

Una loggia dei Gaetani è collocabile in stretto rapporto col nucleo principale delle case dei Gaetani, tra la via di S. Nicola e il Lungarno, probabilmente dal lato di via S. Maria32 e fu detta Loggia Vecchia, in contrapposizione a una Loggia Nuova dei Gaetani, all’angolo nord-est del Ponte Novo33

.

Una loggia dei Gualandi era posta all’angolo sud-est del Ponte Novo; un’altra, detta “la Lanfreduccia” probabilmente di spettanza dell’omonima famiglia, era sulla riva nord dell’Arno, separata dalla Loggia Nuova dei Gaetani da un pozzo, ed un’altra ancora, non si sa a chi appartenente, era sempre dallo

41 stesso lato, separata dalla loggia dei Lanfreducci dallo Scorticatoio34.

In questa zona vi erano due scale per scendere al fiume, una a sud, attaccata alla loggia dei Gualandi ed una a nord, detta “Scale di S. Donato”, attaccata alla loggia prima menzionata, di cui non conosciamo i proprietari.

Sul ponte vi erano due botteghe, una dal lato est attaccata alla loggia dei Gualandi ed una all’angolo nord-ovest. In questo angolo vi era la casa dei Falcone con annessa loggia e banco, nel luogo che dal 1420 in poi sarà occupato dall’oratorio di S. Ranieri e della Vergine35; di seguito alla casa dei Falcone vi erano due case, ciascuna con la sua loggia.

Dove la via S. Maria sboccava sul Lungarno vi era una piazza, detta appunto del Ponte Novo. Fra la via di S. Nicola ed il Lungarno vi era un complesso edilizio, non ben definibile, costituito principalmente dalle abitazioni dei Gateani36 e dalla chiesa di S. Donato. In questo complesso si devono collocare la

già nominata Loggia Vecchia dei Gaetani, varie torri di questa famiglia, tra le quali la Turris Dodorum et Gaitanorum che era posta in capite Pontis Novi37 e che probabilmente è da identificarsi con la turris Dodorum de Cantone38 in seguito detta Vergadoro39, e la torre detta Gaddubbi edificata da Gerardo Gaddubo e suo fratello Marzucco Bellacera attorno alla seconda metà del secolo XIII40, la torre detta Ciabrea41, le tabernae

Gaitanorum et Dodorum42 e il banco di Filippo Sciarra Gaitani, che dava sul Lungarno. Questo complesso edilizio era tagliato da almeno un vicolo, ad andamento parallelo alla via Santa Maria, detto chiassatello dei Cuoiai. Tutto questo complesso nel sedicesimo secolo fu incorporato nel nuovo palazzo granducale43. A quell’epoca, però, solo una piccolissima porzione del suddetto complesso edilizio era rimasta ai Gaetani, come possiamo dedurre dagli atti di acquisto da parte del granduca: probabilmente, per la decadenza politica ed economica della famiglia, si erano verificate numerose vendite negli anni precedenti.

42

Figura 19: Il Ponte Novo e la zona cicostante nel XIV secolo (Da Ciccone G., Il ponte nuovo e la zona circostante nel XIV secolo, in Antichità

Pisane, 2, Pacini Editore, 1974, Pisa, p.18)

Legenda:

1) Turris Dodorum et Gaitanorum 11) Loggia

2) Loggia Vecchia dei Gaetani 12) Casa affittata da Nella pizzicaria

3) Torre Ciabrea 13) Loggia affittata da Nella

pizzicaria

4) Campanile di S. Nicola 14) Loggia Nuova dei Gaetani

5) Ingrandimento di S. Nicola 15) Loggia la Lanfreduccia

6) Altra torre dei Dodi e Gaetani 16) Scorticatoio

7) Case dei Gaetani 17) Bottega del Ponte Novo

8) Casa dei Falcone 18) Bottega del Ponte Novo

9) Loggia e banco dei Falcone 19) Loggia dei Gualandi

10) Casa

Un altro nucleo di abitazione dei membri della famiglia Gaetani, attestato fin dal 121844 era nei pressi della chiesa di S. Giorgio. Tuttora esiste nel lato est della piazza Carrara, antica Platea SS.

Nicolai et Donati, un edificio sulla cui facciata è murato lo

stemma dei Gaetani.

Un’altra ipotesi45

è quella che l’attuale Palazzo delle Vedove possa essere stato voluto dai Consoli nel 1161 quando

43 ordinarono la costruzione di una “magnam domum pro comuni

utilitate, habet caput in Arno iuxta via S. Marie46”, anche se il

Tolaini è incline ad identificarla con il Palazzo delle Vele47 ubicato in Lungarno sull’angolo orientale dell’attuale via Roma ed adibito nel XII e XII secolo alla fabbricazione e conservazione delle vele.