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1 Università degli Studi di Napoli “Federico II” 2 ASL Napoli 2 Nord 3 Associazione Nazionale Disturb

dell’Apprendimento 4 C.N.C.R.N.C Centro di Neuropsicologia

Clinica 5 Dip. Scienza della Formazione, Università di Genova

e Polo M.T. Bozzo Università di Genova

mariacristina.veneroso@unina.it

Descrizione generale della ricerca, obiettivi e sfondo teorico

La letteratura internazionale negli ultimi anni ha evidenziato sempre più l’importanza delle Funzioni Esecutive nello sviluppo cognitivo e di conseguenza negli apprendimenti curriculari scolastici, addirittura ritenendole maggiormente predittive del buon rendimento scolastico rispetto al classico parametro del Quoziente Intellettivo (Blair, C. & Razza, R. A. (2007). Il termine Funzioni Esecutive è spesso usato come etichetta per descrivere un set di processi psicologici necessari per mettere in atto comportamenti adattativi e orientati verso obiettivi futuri (Stuss, Knight, 2002). Le Funzioni Esecutive generalmente riguardano processi di alto livello, quali la working memory, l’attenzione selettiva e sostenuta, lo shifting attentivo, la pianificazione, il problem solving, il decision- making, la flessibilità cognitiva, l’automonitoraggio e la rilevazione di errori, l’inibizione di risposte automatiche e l’autoregolazione. Tutti questi processi consentono all’individuo di coordinare le attività necessarie al raggiungimento di un obiettivo: formulare intenzioni, sviluppare piani di azione, implementare strategie per la messa in atto di tali piani, monitorare la performance e valutarne gli esiti. Con l’ingresso a scuola, ai bambini, per l’acquisizione di lettura, scrittura e calcolo sarà richiesto un carico cognitivo progressivamente crescente: essi dovranno utilizzare maggiori risorse per lavorare, elaborare e processare mentalmente una serie di dati crescenti al fine di “vedere/apprendere ” nuove connessioni tra gli elementi (ad esempio, grafema che rappresenta un suono, numero che rappresenta una quantità) anche, attraverso la messa in atto di maggiori strategie di autocontrollo.

Questi dati, unitamente all’esperienza dei training integrati di Benso (2004)3 Benso (2008)4 pensati per il potenziamento del Sistema Esecutivo in ambito abilitativo, sono stati il punto di partenza per il progetto di ricerca-azione “Didattica Integrata”. Durante tutto il corso dell’anno scolastico sono state sinergicamente integrate, nell’attività curricolare, per tutti gli alunni, a prescindere da eventuali “etichette diagnostiche” preesistenti, attività volte all’organizzazione dei processi di lettura, calcolo, scrittura ad attività volte alla stimolazione e il potenziamento dei processi (memoria di lavoro, attività di avvio, sostegno attentivo, gestione delle interferenze, flessibilità e organizzazione e pianificazione) che sottendono e sostengono dette abilità.

Esso si è posto come obiettivo principale il rendere la scuola non più, solo, il luogo del “monitoraggio “ del progetto abilitativo o riabilitativo, ma anche il luogo, dove quel progetto ha avuto l’opportunità di essere attivamente applicato e superato divenendo progetto di didattica fattivamente inclusiva. L’“allenamento”, nell’attività curricolare, per tutti gli alunni, dei sistemi che regolano e sostengono le abilità di lettura, scrittura e calcolo ha tracciato un percorso metodologico didattico che, non negando le difficoltà e

partendo dai profili di funzionamento dei diversi alunni è stato in grado di: valorizzare le potenzialità, creare sempre, per tutti, opportunità di imparare con successo, valutare considerando i livelli di partenza e riconoscendo sempre l’impegno, utilizzare linguaggi condivisi con la famiglia e l’extra-scuola al fine di attuare sinergiche strategie di aiuto per gli alunni in difficoltà. All’interno del progetto di ricerca-azione è stato somministrato, sia alle classi campione, sia alle classi sperimentali, un protocollo (attualmente in via di standardizzazione) di valutazione del Sistema Esecutivo Attentivo.

Soggetti e Metodo

Il progetto di ricercaazione “Didattica Integrata” è stato realizzato nel corso dell’anno scolastico 2013/14, presso IC Amanzio Ranucci Alfieri di Marano di Napoli. Sono stati esaminati 68 soggetti appartenenti alla classe prima della scuola primaria, suddivisi in: 2 classi campione: 18 femmine, 15 maschi. 2 classi sperimentali: 17 femmine, 18 maschi;

Le analisi statistiche son state effettuate su 46 soggetti (di età compresa dai 6 agli 8 anni) che sono stati valutati all’inizio ed alla fine dell’anno scolastico ( Settembre/OttobreMaggio/Giugno) attraverso prove che hanno testato il livello degli apprendimenti di base ( lettura, scrittura, calcolo, comprensione e problem solving) e prove che hanno investigato il funzionamento del Sistema Esecutivo. I soggetti che hanno partecipato al progetto, ma non sono stati inseriti nell’analisi statistica, o presentavano diverse patologie o, non sono stati presenti durante la somministrazione di qualche prova.

Materiali

Per la somministrazione del test, sono stati utilizzati i seguenti strumenti: cronometro, protocolli, biro e matite per la trascrizione manuale delle risposte date dal soggetto. A ogni soggetto è stato somministrato un protocollo di valutazione del Sistema Esecutivo Attentivo composto di 7 singoli test.

Risultati

È stata verificata la normalità della distribuzione attraverso il test non parametrico a un campione Kolmogorov-Smirnov (p>.05) e attraverso l'osservazione della kurtosis e della skewness. Si è deciso di utilizzare test parametrici, data la normalità della distribuzione. Le analisi eseguite attraverso un T test per campioni dipendenti (entro i gruppi) rivelano un miglioramento generale nella fase post intervento rispetto alla fase pre, sia nel gruppo di controllo che nel gruppo sperimentale. Il t-test tra campioni indipendenti nella fase post intervento mostra una migliore prestazione dei soggetti appartenenti al campione sperimentale nel numero di figure corrette in un compito di fluenza figurale (Five Point test), t(44)=-3,1115, p=.003. e un minor numero di errori compiuti (t(44)=2,133, p=.039. Si osserva anche un miglioramento significativo del campione sperimentale rispetto al controllo negli apprendimenti: maggiore

accuratezza e velocità nella lettura e un minor numero di errori compiuti in una prova di dettato di parole e di brano. Anche nelle prove che hanno valutato il calcolo i bambini del gruppo sperimentale hanno commesso un minor numero di errori nel calcolo a mente ed hanno utilizzato migliori strategie solutorie.

Discussione

Il miglioramento delle performance che si osserva nelle analisi entro i gruppi sia nel gruppo di controllo che sperimentale potrebbe indicare una maturazione che interessa questa particolare fascia di età: è logico attendersi uno sviluppo cognitivo nel periodo che intercorre tra l’inizio e la fine della prima primaria. Andando ad analizzare le differenze tra i gruppi nel pre si osserva che le prove non differiscono in maniera significativa, indicando due campioni omogenei tra loro. Le differenze si riferiscono esclusivamente alla fase post intervento, nella quale emerge un miglioramento del campione sperimentale (e non di quello di controllo) nel Five Point Test (i bambini del gruppo sperimentale dopo l’intervento eseguirebbero un maggior numero di risposte corrette e una riduzione nel numero di errori compiuti): tale dato indicherebbe un rafforzamento del Sistema Attentivo-Esecutivo, che si esprimerebbe in una migliore fluenza di tipo figurale. Infine tale miglioramento si esprime negli apprendimenti di lettura, scrittura e calcolo: i bambini che hanno partecipato all’intervento leggono più rapidamente compiendo meno errori, così come in un dettato di brano e di parole e nelle prove di calcolo a mente.

Conclusioni

Si potrebbe pertanto concludere che la partecipazione all’intervento, in condizioni di omogeneità iniziale dei due gruppi, avrebbe contribuito sia a migliorare le performance negli apprendimenti di letto-scrittura e calcolo sia ad aver rafforzato il Sistema Attentivo-Esecutivo. Tutto ciò è in linea con la teoria modulare di Moscovitch e Umiltà5, che non vede gli apprendimenti in isolamento dal sistema Attentivo, bensì, ipotizza che essi raggiungano maggior grado di automatizzazione se vi sono maggiori energie erogate dai sistemi centrali.

Bibliografia

Blair, C., & Razza, R. A. (2007). Relating effortful control, executive function, and false belief understanding to emerging math and literacy ability in kindergarten. Child Development, 78, 647-663.

Benso F., Berriolo S., Marinelli M., Guida P. Conti G. e Francescangeli E (2008). Stimolazione integrata dei sistemi specifici per la lettura e delle risorse attentive dedicate e del sistema attentivo supervisore. . Dislessia 2. 167 -181. Erickson Trento.

Benso, F. (2004). Neuropsicologia dell’attenzione. Teorie e trattamenti nei disturbi specifici dell’apprendimento. Pisa: Edizioni del Cerro.

M. Moscovitch, C. Umiltà, (1990).Modularity and neuropsychology, in M.Schwartz (Ed.),Modular process in Alzheimer disease, MA: the MIT press, Cambridge.

Stuss D.T. e Knight R.K. (2002), Principles of Frontal Lobe Function, New York: Oxford University Press.

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Marco Cruciani (Università degli Studi di Trento) è Vicepresidente dell’Associazione Italiana di Scienze Cognitive (AISC). Alessio Plebe, Pietro Perconti (Università degli Studi di Messina) e Marco Elio Tabacchi (Università degli Studi di Palermo, Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis) sono componenti del Consiglio Direttivo dell’AISC.

Domenica Bruni (Università degli Studi di Messina) è ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Cognitive della Formazione e degli Studi Culturali