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Il processo di transizione verso un’economia europea carbon-free rappresenta l’obiettivo centrale della Energy Roadmap 2050 (COM 2011 885/2), che co- stituisce il documento programmatico finalizzato alla definizione degli scenari di evoluzione attesi per il set- tore Energia per il raggiungimento e successivo man- tenimento della sostenibilità a lungo termine. I sistemi considerati “chiave” nella strategia comuni- taria per il raggiungimento dell’obiettivo della decar- bonizzazione sono l’efficienza energetica, l’utilizzo di fonti rinnovabili, la cattura e stoccaggio della CO2, l’ammodernamento delle infrastrutture energetiche, il ricorso limitato all’energia nucleare.

La Roadmap 2050 è parte integrante della Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibi- le ed inclusiva e costituisce una base di partenza per le politiche e le strategie che ciascun Stato Membro dovrà sviluppare e adottare per la trasformazione in chiave low-carbon del proprio sistema energetico, garantendo una maggiore sicurezza nell’approvvigio- namento e, al contempo, trasparenza e concorrenza sul mercato energetico. Le tabelle di marcia in essa contenute si riferiscono ai settori strategici quali l’e- lettricità, l’industria, i trasporti, il settore edilizio, l’a- gricoltura, indicando i traguardi da raggiungere per il 2030 e per il 2050, tappa temporale il cui obiettivo previsto sarà la riduzione dell’80% delle emissioni ri- spetto al 1990.

L’Unione Europea intende quindi favorire lo sviluppo e l’introduzione di low- carbon technologies (LCT), in particolare di quelle che, non offrendo benefici imme- diati in termini economici o di servizi energetici per consumatori e fornitori, non sono oggetto di sponta- nea attenzione da parte del mercato.

gli strumenti operativi

Il perseguimento degli obiettivi della Roadmap 2050 è sostenuto dalla Comunità Europea attraverso due strumenti: il SET Plan e il Programma quadro finanzia- rio pluriennale Horizon 2020.

Il SET (Strategic Energy Technology) Plan costituisce la risposta strategica alle grandi sfide del clima e dell’e- nergia che l’Europa intende perseguire e considera l’innovazione tecnologica un tema centrale per ridurre le emissioni e accelerare lo sviluppo delle low-carbon technologies. Gli investimenti pubblici e privati nello sviluppo delle tecnologie del SET Plan sono cresciuti nella UE da 3,2 miliardi di euro nel 2007 a 5,4 miliardi di euro nel 2010, di cui:

• 70% a carico delle industrie; • 20% a carico degli SM;

• 10% a carico della Commissione UE

Il SET plan si compone di 3 strumenti di gestione: 1. Steering Group per l’allineamento con le politiche nazionali;

2. European Industrial Initiatives (EII): Solare, Eolico,

The contribute describes the European strategies to support the development of transition pathways for a low carbon energy system in the UE, including program documents as the Energy Roadmap 2050, financing instruments, like Horizon 2020 calls, and European Di- rectives. Energy systems are increasingly driven by the need to meet challenging carbon emission reduction goals for the next 30 years. This implies radical changes to current energy uses to be achieved maintaining se- cure supplies and reasonable energy service demands at affordable costs. The contribute of building sector to the low-carbon economy is a crucial challenge, and it could open new development opportunities, working on the main drivers of the decarbonization in buildings: energy demand reduction, increased use of renewables and the integration of a decarbonised power sector.

testi di riferimento

Simbolotti, G., (2008), European SET Plan: La tecnologia

al centro delle politiche energetico-ambientali dell’unione,

ENEA Ufficio di Presidenza Energia, ambiente e inno- vazione.

ENEA, (2010), Rapporto energia e ambiente. Analisi e sce-

nari 2009.

ISTEA, (2012), Il mattone mancante: verso l’industria

dell’ambiente costruito del 21° secolo, Maggioli Editore,

Rimini.

Pelliccioli G., (2013), “Il prodotto immobiliare: le regole e il mercato”, Il settimanale di Quotidiano Immobiliare, n. 30.

COM, (2014), 15 final A policy framework for climate and

energy in the period from 2020 to 2030, Brussels.

link a ricerche http://ec.europa.eu/clima/policies/roadmap/index_ en.htm http://ec.europa.eu/energy/technology/set_plan/set_ plan_en.htm http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/

Bioenergia, CCS, Smart grids, Fissione nucleare, FCH, Smart cities (efficienza);

3. European Energy Research Alliance (EERA) per co- ordinare l’azione delle principali strutture di R&S na- zionali.

Per realizzare la transizione verso un futuro car- bon-free, gli Stati Membri dovranno condividere sia le risorse che i rischi connessi allo sviluppo di nuove tec- nologie trovando il giusto equilibrio fra cooperazione e competizione. Il piano individua le tecnologie a bassa emissione di carbonio di maggiore interesse per l’UE e indica ai Paesi membri le strategie per individuare le “traiettorie tecnologiche” necessarie al conseguimento degli obiettivi comunitari, mantenendo ognuno le pro- prie vocazioni nazionali.

Il Programma H2020 - che finanzia i Progetti per la Ri- cerca e l’Innovazione in Europa dal 2014 al 2020 - in- tende, attraverso il rafforzamento dei partenariati con il settore industriale e tra i diversi Stati Membri, pro- muovere la creazione di poli di eccellenza nel settore della ricerca, capaci di supportare la diffusione e la cre- azione di tecnologie innovative, finalizzate all’efficienza energetica su larga scala. Il programma si compone di diversi assi d’intervento, e all’interno delle Sfide Sociali (Societal Challenges) ampio spazio è dato al terzo pro- gramma di lavoro relativo all’Energia: Secure, Clean and Efficient Energy.

L’obiettivo generale è sostenere il transito verso un si- stema energetico affidabile, sostenibile e competitivo, in un periodo storico ed economico caratterizzato da crescente scarsità delle risorse, incremento del fabbi- sogno di energia nonché di cambiamenti climatici signi- ficativi.

le opportunità per il settore costruzioni

Le attività finanziate dal Programma H2020 si concen- trano sulla ricerca e la sperimentazione su larga scala di nuovi concetti, soluzioni anche non tecnologiche, com- ponenti più efficienti e socialmente accettabili e acces- sibili, ma anche di sistemi tecnologici con intelligenza integrata che consentono di conoscere in tempo reale la gestione energetica degli edifici con emissioni pros- sime allo zero. Inoltre le call, organizzate per tematiche chiave, sostengono l’ampia diffusione di energie rinno- vabili per il riscaldamento e il raffreddamento, l’adozio- ne massiccia di soluzioni di efficienza energetica per le imprese, i cittadini, le comunità e le città.

Horizon 2020 costituisce pertanto un’opportunità concreta per rafforzare il triangolo della conoscenza (Strategia di Lisbona, CE 2005): ricerca, innovazione e formazione, finalizzate ad orientare virtuosamente il processo di riconfigurazione del comparto dell’edilizia, seguendo un modello di transizione dall’industria delle Costruzioni all’industria dell’Ambiente Costruito, este- so alla scala urbana e infrastrutturale.

Il contenuto dei documenti introduttivi di orientamen-

to di Horizon 2020 dedicati all’Efficienza Energetica degli Edifici offre linee d’indirizzo utili alla comprensio- ne dell’evoluzione del mercato delle costruzioni e del “prodotto immobiliare”, considerando prioritari la cen- tralità dell’utenza e la dimensione distrettuale urbana. La limitazione del consumo energetico degli edifici, come sottolineato dalla Roadmap e dal programma Ho- rizon 2020, rappresenta un asse strategico essenziale della politica energetica europea, in termini di sicurezza nell’approvvigionamento, competitività e rispetto am- bientale e climatico. La mission per il 2020 indica per- corsi di sviluppo dell’industria degli high-tech buildings, trasformando l’efficienza energetica in un business so- stenibile.

La direttiva EED (2012/27/EU) completa il quadro legislativo per il raggiungimento degli obiettivi del programma Europa 2020, sostenendo l’importanza di attuare risparmi pari almeno al 20% sul consumo di energia primaria nei Paesi membri e chiedendo alle diverse nazioni europee di adottare piani di rinnova- mento a lungo termine dello stock edilizio esistente, sostenendo al contempo il retrofitting energetico degli edifici pubblici entro il 2020.

La messa a punto del Programma quadro comunita- rio relativo alla riqualificazione a lungo termine punta all’individuazione della portata degli investimenti ne- cessari da parte dei singoli proprietari e investitori, e vuole costituire un volano per aumentare i benefici macroeconomici, necessari per condurre alla trasfor- mazione in un target di efficienza per il 2030, come ri- chiesto dal Parlamento Europeo. Tale target dovrebbe includere misure vincolanti per gli edifici, finalizzate al consolidamento degli attuali progressi e al tempo stes- so a facilitare un passo definitivo verso la sostenibilità. Le politiche energetiche europee non chiedono un approccio comune standardizzato, ma impongono ai singoli stati di mettere a punto regole specifiche di im- plementazione adattate al contesto nazionale. Esisto- no importanti discrepanze nell’approccio all’implemen- tazione tra i Paesi membri, ma per tutti resta il ruolo chiave della legislazione sull’efficienza energetica degli edifici per poter ottenere una proiezione reale dei risul- tati ottenibili e per creare significativi progressi in ter- mini di efficienza energetica, innalzamento della qualità della vita, attraverso un settore edilizio sostenibile, spingendosi verso un approccio sempre più integrato, che prende in considerazione gli aspetti energetici, am- bientali, finanziari e di comfort.

Evolutivita’