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Rendimenti dal 23 giugno a fine

4.3 Valutazione del rischio dal 9 giugno

Osservando l’andamento del FTSE MIB, notiamo che la volatilità è iniziata a crescere già dal 9 giugno. Potrebbe risultare interessante utilizzare come spartiacque tale data per verificare se l’immediata prossimità del voto in Gran Bretagna avesse già messo in allarme il mercato qualche giorno in anticipo.

4.3.1 Portafoglio di Markowitz

Vediamo per prima cosa il comportamento del portafoglio efficiente di Markowitz costruito su tutti i ventisei titoli; riportiamone la composizione per entrambi i periodi.

98 Figura 25: Portafoglio di Markowitz pre-9 giugno 2016

Notiamo che il portafoglio post-9 giugno non mostra un aumento di rischiosità ma, come già accadeva considerando come spartiacque il giorno del voto, il VaR pre- 9 giugno risulta più elevato. Infatti è pur vero che il mercato ha avuto qualche sussulto già giorni prima del referendum64, ma queste performance negative non sono state eccessivamente più elevate della media, né troppo numerose.

Figura 26: Portafoglio di Markowitz post-9 giugno 2016

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Inoltre, nello specifico del portafoglio in questione, non rileviamo prestazioni rimarchevoli, come è possibile osservare dal grafico 25.

Grafico 25: Rendimenti pre-referendum del portafoglio di Markowitz post-9 giugno 2016

Appare dunque chiaro come gli effetti del referendum britannico si siano manifestati essenzialmente dopo il voto. Tuttavia, era corretto valutare l’impatto del periodo 9-22 giugno sul valore delle misure di rischio, dato che l’incertezza relativa ad un determinato evento genera spesso tensioni già nelle giornate borsistiche precedenti tale avvenimento. Ora concentriamoci sugli altri settori per verificare se questo breve periodo possa aver influito maggiormente su di essi.

4.3.2 Portafoglio Italia Servizi Pubblici

Focalizzandoci sulla tabella 10, notiamo che il portafoglio pre-9 giugno è meno diversificato in quanto Snam e Terna risultano essere molto meno volatili rispetto agli altri due titoli. Dopo il 9 giugno invece le differenze tra i quattro asset si assottigliano: ciò significa che per raggiungere la combinazione che conduca alla minimizzazione del rischio risulta indicato diversificare maggiormente il portafoglio.

Tabella 10: Ripartizione dei due portafogli Italia Servizi Pubblici

Osservando il grafico 26, possiamo notare che le osservazioni pre-referendum sono lievemente superiori alla volatilità media che caratterizza il portafoglio fino

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a settembre 2016. Difatti, dopo le violente reazioni successive ai risultati del voto, il portafoglio ha fatto registrare perdite massime del 2%.

Grafico 26: Rendimenti del portafoglio dal 9 giugno al 29 settembre 2016

Quindi la performance del 10 giugno eccedente il -3% risulta effettivamente superiore alla media del periodo, tuttavia, come evinciamo dalla tabella 11, ciò non è sufficiente per mostrare un incremento significativo del VaR dal periodo pre- spartiacque a quello successivo.

Tabella 11: Confronto tra il portafoglio pre-9 giugno e quello post

Rileviamo come il VaR aumenti lievemente ma continui ad indicare un livello di rischio pressoché invariato per i due casi in questione. L’ES e l’SDR avevano già la capacità di differenziare i due portafogli nell’analisi nel 4.2, e l’inserimento delle

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osservazioni del 10 e del 13 giugno nel portafoglio post-spartiacque non comporta quasi nessun cambiamento.

Dunque, anche in questa circostanza, non è possibile asserire che l’introduzione del periodo 9-22 giugno nel portafoglio post-spartiacque determini variazioni significative del valore delle misure di rischio.

4.3.3 Portafoglio Finanza

I due portafogli in questioni sono riportati nella tabella 12. Differentemente dalla combinazione pre-9 giugno, Unipol non rientra nel portafoglio post-spartiacque e la quota riservata a Generali è più contenuta; ciò causa un aumento marcato della ricchezza investita in Azimut.

Tabella 12: Composizione tra i due portafogli Finanza

Le osservazioni effettuate in precedenza sono valide anche per il portafoglio Finanza: il rischio post-9 giugno rimane all’incirca lo stesso rispetto alla distribuzione post-Brexit.

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In questo caso però notiamo che le osservazioni pre-referendum sono meno significative rispetto al portafoglio dei servizi pubblici, in quanto la volatilità degli asset del settore finanziario risulta superiore. Quindi le performance precedenti al voto si discostano molto meno dalla volatilità media del portafoglio.

Le osservazioni dal 9-22 giugno influenzano solamente il VaR e l’ES calcolati al livello del 95%, dato che l’entità delle perdite fatte registrare in quelle giornate borsistiche non è stata certamente paragonabile alle performance successive al referendum.

Grafico 27: Rendimenti del portafoglio Finanza dal 9/06 al 30/10 2016

4.3.4 Portafoglio bancario

La già esigua quota investita in Unicredit nel periodo pre-9 giugno si azera dopo lo spartiacque, e l’asset in cui viene allocato più ricchezza diviene Intesa San Paolo anziché Mediobanca.

Tabella 14: Composizione dei portafogli bancari pre e post-9 giugno 2016

Il VaR appare sempre incapace di mostrare un innalzamento del rischio, che può essere invece apprezzato solamente considerando l’ES e l’SDR.

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Tabella 15: Confronto tra il portafoglio bancario pre e post-9 giugno 2016

Valgono le stesse considerazioni effettuate per il portafoglio Finanza: le osservazioni pre-referendum sono sicuramente da sottolineare, ma sono tendenzialmente in linea con i movimenti abituali dei titoli creditizi, a cui è associata un’elevata volatilità. Per questo motivo non è possibile apprezzare un incremento relativo al valore delle misure di rischio: l’inserimento delle osservazioni dal 9-22 giugno non influenza l’esposizione dell’investitore.

Grafico 28: Rendimenti del portafoglio bancario da giugno a settembre del 2016

-30,000% -27,000% -24,000% -21,000% -18,000% -15,000% -12,000% -9,000% -6,000% -3,000% 0,000% 3,000% 6,000% 9,000% 12,000% 09/06/16 16/06/16 23/06/16 30/06/16 07/07/16 14/07/16 21/07/16 28/07/16 04/08/16 11/08/16 18/08/16 25/08/16 01/09/16 08/09/16 15/09/16 22/09/16 29/09/16

RENDIMENTI GIUGNO-SETTEMBRE

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4.3.5 Conclusioni sulla valutazione del rischio dal 9 giugno 2016

Nonostante fosse interessante valutare se le irrequietudini del referendum si fossero già manifestate sui mercati prima del voto, l’inserimento del periodo 9-22 giugno nel portafoglio post spartiacque non ci ha fornito risultati di molto differenti dall’analisi effettuata nel 4.2. Il 10 e il 13 giugno vi sono state le prime avvisaglie dei potenziali effetti di una vittoria del leave, una sorta di avvertimento dei mercati agli elettori. Tuttavia, le performance negative di importanza maggiore sono avvenute solo successivamente alla diffusione dei risultati del referendum, dal momento che i sondaggi effettuati consideravano quasi tutti in vantaggio il remain. Di conseguenza la reazione più forte da parte del mercato è avvenuta solamente il 24 giugno, quando i sondaggi si sono rivelati errati.