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pier luigi sacco, alessandro crociata
Verso una nuova economia
Il complesso scenario socio economico in cui ci troviamo a operare impone una ri- lessione sulla valenza strategica della pianiicazione territoriale che, oggi più che mai, va declinata anche in termini di competitività locale e di capacità d’innovazione. In questi termini è ormai imprescindibile pianiicare traiettorie di sviluppo segnate dalla possibilità di innovare tramite la continua generazione di processi in grado di produrre conoscenza.
I fondamenti di tale approccio sono inscritti nell’ambito dell’economia post industria- le e si basano soprattutto su grandezze prevalentemente immateriali come l’investimen- to in ricerca, la produzione di nuovi brevetti e la diffusione delle competenze nell’uso evo- luto delle nuove tecnologie, e più fondamentalmente da tutti quei fattori che favoriscono l’orientamento all’innovazione, la produzione e la circolazione sociale delle conoscenze.
All’interno di questo scenario si sta affermando un complesso e articolato proces- so di “culturalizzazione” dell’economia che permea tanto la dimensione produttiva quanto la capacità di generare nuovo valore immateriale prodotto dall’insieme di co- noscenze generate (o rigenerate) dai territori. La cultura, in tal senso, è un bene locale selettivo perché fenomeno strettamente connesso a un territorio, ne è un elemento di- stintivo che diventa signiicativo nell’analisi dei differenziali di prestazione territoriali. In base a ciò, il concetto di cultura è interpretabile come bene idiosincratico, peculiare e localizzato, profondamente legato con il territorio che l’ha generato.
Tale rilessione si cala nel più esteso processo di transizione che le economie mo- derne stanno affrontando e che vede il progressivo affermarsi di nuovi paradigmi di sviluppo integrato delle risorse culturali e creative. Queste risorse fungono da asset originale e speciico in grado di orientare la riconversione del modello competitivo verso modelli legati alla conoscenza e, a cascata, all’innovazione.
A partire dagli anni settanta, infatti, numerosi sistemi locali cominciano a intra- prendere un’intensa riconversione dei propri settori produttivi. Questo fenomeno è sostenuto da una trasformazione delle caratteristiche ambientali, sociali ed economi- che, che inspira una serie di processi di rigenerazione. All’interno di queste traiettorie di rigenerazione un interesse speciico matura nei confronti della produzione e del consumo di beni culturali, un interesse misurato dalla concezione della cultura come una risorsa strategica per la competitività locale, all’interno di un esteso processo di de-industrializzazione dell’economia.
La specializzazione produttivo-culturale esercita, così, un’inluenza positiva sui processi di circolazione della conoscenza perché veicolo di idee e del pensiero creativo e innovativo a favore di iliere produttive locali che necessitano di questo tipo di valore aggiunto immateriale per competere in un arena post-industriale.
Tale approccio presuppone, come obiettivo della funzione di regolazione, la neces- sità di creare un sistema integrato di iliere produttive caratterizzate da gradi crescenti di complementarità retta da una complessa rete di relazioni economico-produttive e socio-culturali.
In tale direzione l’attività di pianiicazione strategica per lo sviluppo del territorio può seguire la direzione indicata dal distretto culturale evoluto, espressione con cui s’intende un modello distrettuale in cui la correlazione tra cultura e territorio risulta motore propulsivo per la creazione di un sistema integrato di attori.
La prospettiva del distretto culturale, che inizialmente viene proposta come tra- sposizione relativamente acritica del modello distrettuale al contesto culturale, si è sviluppata negli anni sino a deinire un modello distrettuale evoluto nel quale il genius
loci si manifesta non nella specializzazione mono-iliera ma nell’integrazione creativa
di molte iliere differenti, e in cui la cultura non produce valore in quanto capace di produrre proitto (cosa che comunque accade, e in modo sempre più impressionante, nelle industrie culturali e creative delle economie post-industriali) ma perché aiuta la società a orientarsi verso nuovi modelli di uso del tempo e delle risorse particolar- mente favorevoli alla generazione di capacità competitiva intangibile. In uno scenario nel quale quest’ultima si lega sempre di più all’orientamento all’innovazione, il ruolo della cultura diviene quello di operare come agente sinergico che fornisce agli altri settori del sistema produttivo contenuti, strumenti, pratiche creative, valore simbolico e identitario, e quindi in ultima analisi costituisce un canale diretto e importante di creazione di valore aggiunto.
La logica adottata è, dunque, quella di programmi integrati che uniscono, attra- verso la partecipazione di tutte le componenti locali, interventi strutturali ad azioni speciiche rivolte alla rideinizione economica, sociale, culturale e turistica.
Le imprese assumono consapevolezza della propria responsabilità sociale e indi- rizzano la propria strategia investendo in innovazione e creatività, ricevendone i bene- ici in termini di aumento degli investimenti, della competitività del sistema locale, del livello professionale del capitale umano. I cittadini hanno l’opportunità di partecipare in modo diretto o indiretto allo sviluppo del proprio territorio e di beneiciare di un contesto culturale vivace, creativo, aperto alle iniziative di valorizzazione e promozio- ne del patrimonio cittadino.
Le associazioni non proit, profondamente legate al territorio di appartenenza, en- trano a far parte di un progetto di sviluppo locale unitario e complessivo, che indirizza gli sforzi di tutti i soggetti verso un obiettivo comune e crea un circolo virtuoso con effetti di ampia portata su molteplici settori. L’amministrazione locale, soggetto fon- damentale per la concreta ed eficace realizzabilità di iniziative di promozione e valo- rizzazione culturale nell’area amministrata, si dota di una visione strategica fondata sulla cultura della cooperazione e della partnership e su un programma di indirizzo continuativo che responsabilizza e coinvolge tutti i soggetti pubblici e privati che ope- rano sul territorio.
l’area d’intervento
Quanto sopra descritto, ha trovato concreta programmazione all’interno del Piano strategico (PS) per la ricostruzione post-terremoto dell’area omogenea 5. Il piano stra- tegico delinea una struttura insediativa che favorisce la coesione sovracomunale non solo al livello dell’area omogenea, ma anche a livello locale, individuando, ex ante, alcune polarità specializzate funzionalmente. In particolare prima ancora dell’attività di pianiicazione, il PS riconosce le seguenti polarità con vocazioni e attività potenzial- mente sviluppabili.
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1. Polo Montebello di Bertona – Civitella Casanova
Oltre che assicurare le dotazioni di base dei servizi scolastici, sociali e sanitari con- solidando le strutture esistenti, questo polo (circa 4.000 abitanti) si caratterizza per il suo proilo di sviluppo orientato alla creatività e alla cultura (Montebello), alla bio- agricoltura (mercato km zero e servizi indotti a Civitella Casanova), al turismo enoga- stronomico (strada dei ristoranti DOC con attestazione a Montebello), prevedendo anche strutture di ricettività diffusa (Montebello) e strutture di accoglienza per anziani (Civitella).
polarità vocazione attività
Montebello di Bertona
Creatività e cultura Festival, mostre, esposizioni
Turismo enogastronomico Strada dei ristoranti DOC Strutture di ricettività diffusa
Civitella Casanova Bio-agricoltura Mercato a km zero
Turismo enogastronomico Strutture di accoglienza per anziani
2. Polo Brittoli – Cugnoli
Questa polarità (circa 4.000 abitanti) si caratterizza per le sue funzioni di servizio e di accesso al Parco del Gran Sasso e della Laga (Brittoli), con attività mirate in particolare al turismo naturalistico, escursionistico, sportivo, giovanile, scolastico. Le funzioni di servizio al parco sono potenziate dallo sviluppo di tecnologie ICT (strutture per la formazione dei giovani a Cugnoli). Sono previste produzioni agricole di qualità (in particolare il mandorleto) e strutture per il wellness (centro benessere a Brittoli).
polarità vocazione attività
Brittoli
Turismo naturalistico Escursioni, visite guidate per giovani e studenti, sport Servizio al Parco
del Gran Sasso e della Laga Sviluppo tecnologie ICT Produzioni agricole di qualità Mandorleto
Strutture per il wellness Centro benessere
Cugnoli Servizio al Parco del Gran Sas-so e della Laga Strutture per la formazione dei giovani
3. Ofena - Capestrano
Polo anomalo, che dovrebbe coordinarsi con Capestrano, presenta una spiccata vo- cazione rispetto al turismo (albergo diffuso) e alla vendita e consumo di una produ- zione vitivinicola di qualità (centro commerciale naturale con cantine di degustazione diffuse), organizzate con il sostegno di una famiglia proprietaria di terreni ed ediici nobiliari nel centro storico (Cataldi Madonna);
polarità vocazione attività
Ofena
Turismo Albergo diffuso
Produzione vitivinicola di qualità
Esposizione, vendita, consumo Centro commerciale naturale Cantine di degustazione diffuse
4. Bussi - Popoli
Questa polarità (con popolazione di circa 8.000 abitanti) si caratterizza come un con- testo a valenza urbana, con notevoli potenzialità di sviluppo connesse al ruolo di Porta di accesso alla città metropolitana di valle. La proposta di un polo urbano integrato rafforza nella complementarità entrambi i centri attuali, specializzandone le funzioni. In particolare Popoli dovrebbe incentivare le sue attività connesse al tema dell’acqua (parco delle sorgive, parco luviale del Pescara) con le funzioni connesse al turismo termale e alla riabilitazione isica. Sono da incentivare anche le funzioni culturali, con la promozione del teatro e di musei tematici (museo delle acque) con ulteriori offerte mirate anche al soggiorno degli anziani, e altre per le attività sportive.
Bussi invece dovrebbe rafforzare il suo ruolo di accesso all’entroterra dei parchi montani, offrendo servizi al turismo specializzato (come quello del mountain bike o dell’escursionismo), e potenziando le attività legate alla musica e alla valorizzazione del parco luviale del Tirino. Un ruolo decisivo potrebbe essere assunto in questa prospetti- va dall’area industriale di Bussi Oficine, che è baricentrica rispetto a Popoli e Bussi alta. Le elevate qualità paesaggistico-ambientali e le vocazioni al turismo tra i due parchi nazionali del Gran Sasso e della Maiella, suggeriscono una destinazione che faccia da manifesto per uno sviluppo sostenibile, capace di riscattare il degrado e l’inquinamen- to provocato dall’industria chimica. Si dovrebbe sfruttare in questo senso il notevole potenziale attrattivo dell’area, connesso anche alla prossimità con la ferrovia metro- politana Pescara- Popoli, con la previsione di un nuovo insediamento multifunzionale.
polarità vocazione attività
Popoli
Tema dell’acqua Turismo termale
Riabilitazione isica
Tema della cultura Teatri e musei tematici (museo delle acque)
Turismo, servizi, ricettività Strutture di soggiorno per anziani Attività sportive
Bussi
Turismo specializzato Mountan bike
Escursionismo Sviluppo delle proprie
potenzialità
Musica
Valorizzazione del Parco Fluviale del Tirino
Conservazione delle elevate qualità paesaggistico- ambientali
Connessione del Parco Nazionale del Gran Sasso e della Maiella
Sviluppo creativo e soste- nibile
Riconversione dell’area industriale Bussi Oficine Nuovo insediamento multifunzionale
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una strategia, un piano, tre linee d’intervento.
Ponendo lo sviluppo integrato delle risorse culturali e creative quale driver nella tran- sizione che le economie moderne stanno affrontando, vale a dire la riconversione del modello competitivo verso modelli legati alla conoscenza e alla possibilità di innovare tramite la continua generazione di processi in grado di produrre conoscenza, ci trovia- mo di fronte a un tema che postula nello spazio analitico a esso dedicato, uno spazio di intervento pianiicatorio ineludibile. Di fatto, parte dell’evoluzione competitiva delle nuove economie è determinata da meccanismi di regolazione come la pianiicazione strategica.
In seno a questi obiettivi, se in Europa il ruolo strategico delle politiche su cultura e creatività è comunemente condiviso e accettato dai vari sistemi-paese, la situazione italiana sembra continuare a relegare tali forme di policy ad ambiti ristretti e non inte- grati con il resto dei meccanismi di regolazione, ambiti che risultano non prioritari e giocoforza, non eficaci.
In questa situazione i sistemi locali si trovano di fronte a delle responsabilità e a delle opportunità molto importanti, misurate dalla capacità di governare tali mecca- nismi di sviluppo. Il tessuto antropologico, sociale e produttivo che contraddistingue l’area omogenea 5 sembra essere un laboratorio di sperimentazione ideale per avviare e sovrintendere i nuovi modelli di sviluppo legati all’innovazione e alla conoscenza.
In quest’ambito il Piano strategico gioca un ruolo fondamentale. L’obiettivo è quello di deinire, in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, una strategia di sviluppo creativo del sistema-territorio, comprendente i tre fattori caratterizzanti il distretto culturale evoluto: il livello della qualità della vita, il grado di innovazione e la capacitazione.
Questo obiettivo strategico viene declinato operativamente mediante una serie di azioni quali:
– creazione di complementarità strategiche tra iliere culturali e non culturali; – attrazione del talento esterno e promozione dell’orientamento professionale giova- nile rivolto alle nuove professioni creative;
– sostegno a forme di produzione culturale innovativa e dalla forte proiezione inter- nazionale;
– promozione dell’inclusione sociale nei processi di partecipazione culturale e di cre- azione di nuove iliere produttive;
– promozione dell’integrazione tra la creatività culturale e la creatività scientiico-tec- nologica e tra il sistema dell’imprenditoria creativa e il sistema universitario.
A partire dal punto di forza del territorio individuato nel meta-argomento Qualità, il principio di base che guida la strategia è l’attrazione di capitale umano e inanziario per trasferire iliere in nuce all’interno di uno spazio geograico dove all’alta qualità della vita si unisce una elevata dotazione di risorse naturali/culturali.
LINEA 1
Piattaforma partecipata dalle imprese e incubatore per la riconversione innovativa del territorio e della sua “intelligenza manuale”.
La riconversione innovativa del territorio si pone l’obiettivo di diffondere, attraverso
la creazione di un incubatore e di una piattaforma partecipata dalle imprese e dalle associazioni di categoria, un nuovo modello di sviluppo territoriale a base culturale ispirato da una comune esigenza di innovare, indipendentemente dalla iliera di ap- partenenza. In particolare, si intendono implementare progetti per il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuove forme di design di prodotto e di processo relative a pratiche, materiali e metodi di produzione, con un focus speciico sulle eccellenze artigianali presenti nell’area.
Gli obiettivi della Piattaforma e dell’Incubatore si articolano a livello istituzionale, eco- nomico-produttivo e negli ambiti della ricerca di base e dell’educazione, allo scopo di: – agevolare l’interazione tra gli attori presenti sul territorio (imprese, professionisti, istituti di formazione e centri di ricerca, agenzie di sviluppo ed enti intermediari), e il dialogo tra intelligenza creativa, intelligenza manuale e produzione industriale; – contribuire a orientare le politiche di incentivazione all’innovazione sviluppate a li- vello provinciale e regionale nel campo della ricerca;
– implementare azioni di sistema per promuovere e sensibilizzare il tessuto econo- mico-produttivo circa il valore delle competenze culturali e creative come fattori di innovazione e competitività;
– estendere ai settori della ricerca e della formazione la cultura della creatività e dell’in- novazione, favorendo il confronto tra competenze artigianali, tecnologia, design e pro- duzione industriale.
La Piattaforma, vera e propria community open-source di discussione, condivisione e progettazione, intende coinvolgere le PMI e le grandi imprese del territorio, insieme alle associazioni di categoria che le rappresentano, a cui si afida il duplice ruolo di soggetti promotori verso i propri associati e di advocator presso le istituzioni, per so- stenere le istanze e le proposte emerse dalla Piattaforma stessa.
Nel breve-medio periodo la Piattaforma, punto di incontro tra cultura, formazione, ricerca e sistema economico, si impegna, grazie al contributo di tutte le imprese che entrano a farne parte, a promuovere attività di integrazione e ad accogliere le proposte relative alla progettazione di un incubatore dedicato allo sviluppo di nuove professio- nalità e forme imprenditoriali in campo creativo, con un particolare orientamento a tutte le forme di artigianato che caratterizzano il territorio.
Il tema su cui si propone di sviluppare l’attività della Piattaforma e dell’incubatore riguarda, infatti, il ruolo dell’artigianato nella creazione e nell’innovazione di prodotto, e la rideinizione dell’identità dell’artigiano, quale igura strategica e di raccordo tra creatività e produzione industriale.
La Piattaforma potrà sviluppare le seguenti attività, preparatorie alla progettazione e realizzazione dell’Incubatore:
– individuare i tratti distintivi dell’identità artigianale del territorio, attraverso la map- patura delle “intelligenze manuali” che caratterizzano il tessuto produttivo, e rilevare i bisogni espressi dal sistema produttivo locale, le competenze da sviluppare e gli ambiti su cui concentrare l’attività formativa;
– sviluppare azioni di sistema volte alla sensibilizzazione del tessuto economico- produttivo e formativo circa il valore del “saper fare” come fattore di innovazione e competitività;
– ideare e organizzare, anche tramite il coinvolgimento di soggetti esterni, workshop e seminari sul tema dell’artigianato, ispirandosi all’esperienza realizzata dal CNA di Vicenza “AAA Cercasi Nuovo Artigiano”;
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delle sue eccellenze, dai bisogni occupazionali del territorio e dai risultati emersi nel corso di workshop e seminari, percorsi di formazione di periti nei settori dell’artigia- nato, con l’obiettivo di trasmettere e valorizzare il saper fare che caratterizza l’area dei Comuni del cratere;
Grazie alle attività sviluppate dalla Piattaforma, gli output attesi dovranno consiste- re nella trasmissione dei saperi e nella loro innovazione, nel deposito di nuovi brevetti, in progetti di trasferimento tecnologico legati ai processi e ai prodotti, nel supporto alle imprese in termini di ricerca e sviluppo, e nella creazione di start up.
Con l’obiettivo di favorire la nascita e la crescita di nuove imprese nei settori cul- turali e creativi, con particolare attenzione all’artigianato, l’incubatore unisce compe- tenze imprenditoriali e competenze creative, collaborando con le produzioni a elevato contenuto di innovazione e di ricerca presenti sul territorio e favorendo la nascita di nuove imprese.
L’incubatore parte dalle speciicità del territorio, tramite il recupero e la valorizza- zione del saper fare in tutti i settori e in particolare nell’ambito delle industrie culturali e creative, che il primo “libro bianco” dedicato alla creatività italiana e redatto da una commissione nominata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2007 iden- tiica in:
– design, cultura materiale, artigianato; – moda;
– industria del gusto; – cinema;
– editoria libraria, radio, tv; – software, computer, ICT;
– branding, comunicazione, pubblicità; – patrimonio culturale;
– architettura;
– musica e spettacolo dal vivo; – arte contemporanea.
Gli obiettivi che l’Incubatore si propone di soddisfare, secondo le dimensioni del distretto culturale evoluto, sono:
– sviluppo imprenditoriale; – sviluppo del talento locale; – attrazione di imprese esterne; – attrazione del talento esterno;
– qualità della produzione delle conoscenze; – network interno;
– network esterno.
Per quanto riguarda gli effetti che si intendono produrre, l’incubatore si impegna a generare:
– circolo virtuoso tra istituti di formazione, mondo della ricerca, sistema delle imprese; – sinergie tra artigianato, design e produzione industriale;
– innovazione di ogni forma di artigianato presente sul territorio; – immigrazione di qualità e creazione di posti di lavoro;
– diffusione della cultura dell’innovazione.
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Agenzia Immobiliare Specializzata (AIS) - Properties Around Italy Agency
Il progetto si inserisce all’interno delle iniziative volte ad attrarre investimenti immobi- liari dall’estero e si sostanzia nel collocare un’Agenzia Immobiliare Specializzata (AIS) nella vendita di immobili per la riconversione in strutture ricettive per il turismo di qua- lità. L’agenzia opera nella consulenza per la valorizzazione valutazione e inanziamen- to sia di singoli immobili che di interi patrimoni a uso turistico residenziale. L’intento è quello di favorire i collegamenti operativi e funzionali con i mercati internazionali, non- ché avviare nuove iniziative nel territorio da parte di soggetti economici di altri paesi.
L’Agenzia Immobiliare Specializzata (AIS), operativamente, disegna le proprie so- luzioni per la consulenza immobiliare partendo dalla comprensione dei reali obiettivi del cliente, dal contesto in cui egli opera e dalla tipologia di bene immobiliare. L’AIS funge da interlocutore unico in tutte le fasi del ciclo di vita dei progetti fornendo ai clienti esperienza e competenza specializzata su progetti di rilievo internazionale nel settore alberghiero, turistico e leisure attraverso la combinazione di conoscenze locali, della comprensione delle dinamiche internazionali e di contatti con primarie aziende del settore dell’ospitalità e dell’auditing.
Agendo per conto di proprietari, investitori o utilizzatori questa struttura è foca- lizzata sul settore turistico: Hotel Tourism and Leisure e offre servizi di consulenza specializzata nel settore dell’economia e del marketing dell’ospitalità e del territorio, la società diventa, pertanto, un partner strategico, che si tratti complessi residenzia- li turistici o di un investimento patrimoniale, della ricerca dei migliori conduttori o dell’ottimizzazione della redditività di un immobile. L’AIS si connota, in questi termini, un laboratorio e un incubatore di idee e di progetti per la promozione e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali nell’ambito dell’economia e del marketing dell’ospitalità e del territorio. Punto di incontro tra i player del turismo, le imprese alberghiere e il territorio italiano con gli investitori e i grandi operatori internazionali.