• Non ci sono risultati.

Verso il riconoscimento del diritto alla salute: da Truman a Kennedy.

1.4 “Definizioni di diritto alla salute nei documenti ufficiali.”

CAPITOLO 2: NASCITA ED EVOLUZIONE DEL WELFARE STATE E DELLA TUTELA DELLA

2.1 Verso il riconoscimento del diritto alla salute: da Truman a Kennedy.

Sulla strada del New Deal e sulla scia della lotta per il riconoscimento dei diritti sociali si pose, sin dall’inizio del suo mandato presidenziale, anche il giovane Harry Truman, ex giudice e senatore del Missouri; sebbene lo scenario americano all’inizio della sua presidenza fosse notevolmente diverso143 da quello della Grande Crisi del 1929, fin da subito egli volle continuare sulla linea delle riforme attuate dal suo predecessore144, cominciando col mantenere inalterato il vecchio gabinetto rooseveltiano. Non appena insediato alla Casa Bianca, grazie alla solida maggioranza democratica presente in entrambi i rami del Congresso, presentò una proposta di legge articolata in dieci punti volti al riconoscimento di “basic and fundamental American principles”145 ossia la tutela dei diritti civili e un ambizioso programma di riforme sociali; al primo posto nella sua linea di azione146 vi erano l’aumento delle assicurazioni sociali, sussidi ai poveri e ai malati e miglioramento delle condizioni di salute di tutta la popolazione americana.

In occasione del suo primo messaggio al Congresso nel settembre del 1945, il neo Presidente rese subito noti i diritti che ogni cittadino americano avrebbe dovuto veder riconosciuti ,ovverosia "the right to adequate medical care and

143 Nel 1945 l’America uscì vittoriosa dal secondo conflitto mondiale, era di gran lunga la

più grande potenza economica ed il tenore di vita del popolo statunitense era il migliore sul panorama mondiale.

144 Così dice anche Mammarella che usa le parole di un noto giornalista (Elmer Davis) : “un

programma progressista logico e coerente come il New Deal non era mai stato.”

145

G. MAMMARELLA, Storia degli Stati Uniti dal 1945 ad oggi, Roma, 1992,p.108

146 A tal proposito Mammarella sostiene che nella sua prima campagna elettorale il giovane

Truman convocò , con atteggiamento provocatorio, il Congresso in una sessione speciale con l’obiettivo di mettere in stato di accusa l’ottantesimo congresso (a maggioranza repubblicana) rinominato “do nothing Congress” dal momento che aveva bloccato e arrestato qualsiasi idea riformista e qualunque iniziativa propositiva in ambito sociale.

69

the opportunity to achieve and enjoy good health. the right to adequate protection from the economic fears of sickness ...." 147

Fin dal giorno della cerimonia di insediamento alla Casa Bianca, Truman sostenne l’indispensabilità dell’intervento federale in determinati settori quali la salute e l’educazione e, a tal fine, ideò un piano riformatore che rendesse pubblica l’assistenza sanitaria, preoccupandosi che non venissero disperse le preziose conoscenze mediche148 e scientifiche che gli Stati Uniti avevano conquistato dopo molti anni di torpore e stasi nell’ambito della ricerca. "The health of American children, like their education, should be recognized as a definite public responsibility" disse Truman al congresso il 19 novembre 1945, occasione durante la quale sostenne un prioritario ed urgentissimo impegno per arginare le preoccupanti condizioni di vita del popolo americano; dunque, poco tempo dopo, creò un fondo sanitario nazionale gestito in parte dal governo federale (che avrebbe remunerato i servizi offerti dai medici aderenti a questo piano) ed in parte attraverso la tassazione dei contribuenti americani.

L’ambizioso progetto riformatore del Presidente Harry Truman si coglie leggendo le parole che lui stesso pronunciò a Washington: “By preventing illness, by assuring access to needed community and personal health services, by promoting medical research, and by protecting our people against the loss caused by sickness, we shall strengthen our national health, our national defense, and our economic productivity. We shall increase the professional and economic opportunities of our physicians, dentists and

147Special Message to the Congress Recommending a Comprehensive Health Program.

September 6, 1945

148192 - Special Message to the Congress Recommending a Comprehensive Health Program.

November 19, 1945 “ Medicine has made great strides in this generation--especially during the last four years. We owe much to the skill and devotion of the medical profession. In spite of great scientific progress, however, each year we lose many more persons from preventable and premature deaths than we lost in battle or from war injuries during the entire war.”

70

nurses. We shall increase the effectiveness of our hospitals and public health agencies. We shall bring new security to our people.”149

Durante il secondo “messaggio speciale al Congresso per suggerire un programma di salute universale”, il 19 novembre 1945, il Presidente Truman, nonostante le dispendiose fatiche in politica estera per fronteggiare la fine del secondo conflitto mondiale e l’inizio della guerra di Corea, sollecitò il Congresso a votare a favore del suo progetto riformista con queste parole: “Millions of our citizens do not now have a full measure of opportunity to achieve and enjoy good health. Millions do not now have protection or security against the economic effects of sickness. The time has arrived for action to help them attain that opportunity and that protection.150

Alla base del pensiero di Truman vi era non l’uguaglianza e la giustizia sociale di stampo rooseveltiano bensì il classico “suum cuique tribuere”151 ossia, adoperando le parole di Massimo Salvadori, l’equo trattamento dei gruppi sociali; infatti l’allargamento del campo di azione federale in ambito sanitario, l’obbligatorietà delle assicurazioni contro le malattie e l’assistenza ospedaliera per le persone indigenti costituirono il “fair deal” di Truman. A differenza del Presidente Roosevelt, egli non trovò davanti a sé un’America devastata dalla grande depressione bensì una società che godeva di un notevole benessere e, per questo, tale situazione gli permise di proporre non solo obiettivi perequativi, ma anche progetti innovativi tesi a creare il welfare state sul modello adottato dai laburisti inglesi e dal socialismo scandinavo.

149 Special Message to the Congress Recommending a Comprehensive Health Program.

September 6, 1945

150 192 - Special Message to the Congress Recommending a Comprehensive HealthProgram.

November 19, 1945

71

“Ogni gruppo della nostra popolazione e ogni individuo ha il diritto di aspettarsi dal suo governo un equo trattamento, a fair deal!”

Con queste parole il gabinetto Truman avviò una vasta serie di riforme sociali tese ad estendere e riqualificare i diritti riconosciuti durante il New Deal al punto che “il nuovo congresso varò una mole di legislazione liberal superiore a quella mai approvata da qualsiasi altro Congresso dopo il 1938”152: l’allargamento del Social Security Act (come era avvenuto in Canada), l’estensione della tutela per gli infortuni sul luogo di lavoro, lo sviluppo dell’edilizia ospedaliera, un adeguato sussidio medico in caso di infermità e l’aumento della tassazione per i redditi più elevati furono solo alcuni dei grandi interventi di Truman, il quale delineò persino un progetto teso all’istituzione di un servizio sanitario nazionale (socialized medicine) anticipato dalla assistenza medica gratuita153 per la fasce di popolazione a basso reddito. 154

Il Presidente, conscio di una coesa e forte maggioranza democratica in sia alla Camera Alta sia alla Camera Bassa, aveva l’ambizioso desiderio di creare una assicurazione sanitaria nazionale ossia un sistema obbligatorio a livello federale finanziato da una parte attraverso la fiscalità generale e dall’altra dalle compagnie assicuratrici; le possibilità di far approvare questo progetto, in un primo momento, sembravano assai buone giacché la spesa totale per l’assistenza sanitaria nel 1946 ammontava solo al 4,1% del PIL ed anche perché l’espansione delle lobbies assicurative e farmaceutiche non si era ancora affermato sul mercato.155

152 R. PETRIGNANI, L’era Americana. Gli Stati Uniti da Franklin D. Roosevelt a George

W. Bush, Bologna, La Terza, 2001,p. 120

153 M. SALVADORI, Op. Cit., p.112. 154

G. MAMMARELLA, Op. Cit., p. 39

72

Si trattò innegabilmente di un robusto e ambizioso programma riformatore, caratterizzato da una concreta spinta interventista in ambito sanitario ma, pesanti freni, giunsero ben presto da parte di un Congresso a pieno controllo repubblicano, il quale colse questa occasione per vedere in Truman il colpevole dello sgretolarsi dei valori fondamentali del liberismo classico; pertanto l’esecutivo intraprese una difficoltosa opera di mediazione e bilanciamento tra le rigidi posizioni dell’ala repubblicana del Congresso e gli attacchi dell’AMA156 che, grazie all’appoggio delle più potenti industrie farmaceutiche e della più grande società di relazioni pubbliche, definivano il suo programma “comunista”.157

Vale la pena ricordare che per boicottare il piano sanitario del Presidente Truman, l’ AMA spese circa cinque milioni di dollari “per ingrandire l’ufficio di rappresentanza a Washington (…) e per ingaggiare la celebre agenzia di relazioni pubbliche, la Whitaker and Baxter al fine di approntare una strategia politica”158, arruolò i medici di condotta e quelli di famiglia, abusando della loro posizione, al fine di dissuadere i loro pazienti istruendoli sulle catastrofi della “medicina pubblica”; in un secondo momento, non ancora soddisfatta della sua opera di sabotaggio, attraverso “Ernest B. Howard, presidente del consiglio di amministrazione, (…) si cimentò in un’attività di lobbying ”159 ed escluse dai suoi piani occupazionali il personale medico che sosteneva la riforma presidenziale.160

A tal proposito lo studioso Eric Goldman scrisse che l’aspetto progredito, peculiare del fair deal si vedeva nel fatto che esso “spinse l’industria privata a competere contro lo Stato del benessere e il partito repubblicano ad essere

157 G. GIARELLI, Op. Cit., p. 172 158

G. FREDDI, Op. Cit., p.87

159

Ibidem

73

più malleabile nei confronti della legislazione sociale (…).”161; ed infatti la decisiva avanzata dell’ AMA fu moderatamente contenuta grazie all’opera di chi, come Oscar Ewing, direttore dell’ agenzia federale Public Health Service, richiamava fermamente lo spirito sociale e i motivi per i quali era nata quella associazione.

Purtroppo il suo esteso progetto di riforme sociali venne realizzato solo in minima parte, giacché remore e scetticismi non provenivano solo dal partito repubblicano e dall’ AMA bensì si erano dilagate perplessità anche all’interno dello stessa coalizione presidenziale; infatti la più decisiva e cruciale opposizione pervenne da parte dei democratici del Sud che non approvavano le politiche sociali della Casa Bianca.

Il 1951 fu sia anno di elezioni presidenziali negli Stati Uniti sia l’anno del ritorno dei repubblicani alla Casa Bianca dopo due decenni di governi democratici.

Il trentaquattresimo presidente degli Stati Uniti è stato il generale Dwight Eisenhower, personalità ritenuta moderata162 e super partes dall’opinione pubblica, che fece del suo mandato presidenziale occasione per criticare i suoi predecessori, colpevoli di aver agito fino al punto di usurpare le prerogative del Congresso; egli infatti, durante il suo primo mandato, preferì astenersi dall’agire in prima linea e delegò molti compiti al suo entourage presidenziale, in primis ad Adams, il suo capo di gabinetto.

161 G. MAMMARELLA, Op. Cit., p.120

162 CFR . F. FASCE, Op. Cit., p. 107. L’autore sostiene che Eisenhower non era certamente

un repubblicano tradizionale e a dimostrazione di ciò fornisce l’esempio che nel 1947 pensarono ad una sua possibile candidatura democratica al posto di Harry Truman; del resto durante il suo intero mandato presidenziale non fece mai scelte marcatamente conservatrici e unilaterali, preferì usare la condotta di un “conservatorismo dinamico” e non pensò mai di smantellare le conquiste del New Deal. Le trasformazioni in politica interna furono sempre graduali e , nonostante i suoi stretti legami con le imprese, non fece regredire lo stato sociale che si era radicato nelle coscienze individuali della popolazione.

74

Durante la sua campagna elettorale presentò un documento programmatico nel quale sostenne la necessità di un capovolgimento degli indirizzi delle precedenti amministrazioni democratiche, fautrici della rovina del sistema della libera impresa e colpevoli di aver connotato gli Stati Uniti di marcati tratti socialisti163; con il Presidente Eisenhower, pertanto, si assiste ad un momento di torpore nel campo dei diritti sociali, atteggiamento teso ad arrestare il dilagante espandersi dell’ingerenza dello stato federale “per ritornare ad una politica di austerità di bilancio.”

Gli anni cinquanta, del resto, furono un periodo straordinario per l’economia americana e la prosperità e la ricchezza che caratterizzarono quel periodo temporale offuscarono e relegarono in sordina le richieste di aiuto di quella fetta di popolazione che continuava a versare nell’indigenza e nella malattia. L’immobilismo politico e la stasi in campo sociale del primo mandato presidenziale furono però sorprendentemente abbandonati con l’inizio del secondo mandato alla Casa Bianca di Eisenhower, periodo caratterizzato dalla presenza di un “divided government”164 dal momento che ogni linea di intervento governativa fu condivisa e pianificata con la collaborazione del giovane Lyndon Johnson, leader della maggioranza democratica al Congresso; in questo modo non subirono alterazioni né mutamenti le conquiste del New Deal e del Fair Deal e, addirittura, fu creato un nuovo dipartimento (Health , Education And Welfare) responsabile dell’educazione e degli aspetti medico-sanitari delle persone che non potevano adeguatamente e autonomamente provvedervi.

Certamente questo dipartimento seguì una linea di azione e di governo molto moderata poiché, a capo di esso, vi era Oveta Culp Hobby, una ex

163 R. PETRIGNANI, Op. Cit., p. 149 164

75

democratica conservatrice che non si adoperò mai per accrescere le conquiste rooseveltiane, bensì le ridusse al minimo essenziale per soli determinati ed elitari casi.

Un tiepido passo in avanti in politica sanitaria fu compiuto nel 1954, anno in cui fu emanato un importante emendamento al Social Security Act del 1935, modifica che estese le cure mediche e la protezione sanitaria a nuove categorie di lavoratori, vedove, madri nubili e bambini che fino a quel momento erano stati esclusi dal novero dei beneficiari.

A questo modesto passo avanti seguirono alcune decisive spinte tese a far emergere il diritto a sicuri e puntuali trattamenti sanitari per una parte di popolazione; infatti Eisenhower in primis chiese al Congresso di estendere il campo di azione dei programmi sanitari fino a quel momento esistenti e , in un secondo momento, destinò e investì soldi pubblici in studi di ricerca e sviluppo di mezzi diagnostici, tesi al potenziamento delle qualità dei servizi medici garantiti.

Sulla stessa scia riformatrice il Presidente propose anche di emendare l’ Hill Burton Act, legge federale approvata nel 1946 su proposta di Harold Burton (senatore dell’Ohio) e Lister Hill (senatore dell’Alabama), emanata per migliorare il sistema ospedaliero della nazione tramite sovvenzioni federali; il gabinetto presidenziale propose di modificare quella parte di legge che prevedeva un meccanismo di rotazione in base al quale lo stato che aveva ricevuto un prestito o un finanziamento finiva in fondo alla lista degli stati e doveva attendere un intero turno per poter accedere di nuovo a trattamenti sanitari gratuiti.

In un secondo momento Eisenhower, tramite una soddisfacente politica tributaria, chiese più fondi ai singoli stati per poter ricomprendere, all’interno delle strutture finanziate dai fondi federali, anche trattamenti di riabilitazione

76

ed, infine, propose l’istituzione di un meccanismo di reinsurance per mezzo del quale il governo federale avrebbe facilitato ed agevolato l’espansione delle assicurazioni private nei settori medici rimasti scoperti.

“I recommend, consequently, the establishment of a Federal health reinsurance service to encourage private health insurance organizations in offering broader benefits to insured individuals and families and coverage to more people.”165

Il 18 gennaio 1954, con queste parole, il Presidente, sebbene rifiutasse totalmente l’idea di un servizio sanitario nazionale generalizzato, propose un piano teso ad individuare degli obiettivi medico-sanitari nazionali, obiettivi che dovevano essere realizzati adeguatamente da ciascuno stato per poter garantire buone prospettive di vita al popolo statunitense; “il luogo di residenza, l’occupazione, l’età, la razza, il credo e lo status finanziario di una persona non dovrebbero impedirle di godere di questa possibilità.”166

Per la prima volta un Presidente affermò pubblicamente che la forza di una nazione risiede nelle persone che la compongono e, pertanto, la loro buona salute non poteva che essere un preminente interesse nazionale.

“Because the strength of our nation is in its people, their good health is a proper national concern; healthy Americans live more rewarding, more productive and happier lives. Fortunately, the nation continues its advance in bettering the health of all its people.”167

Proprio per queste ragioni, l’amministrazione Eisenhower ideò una soddisfacente, quanto innovativa, linea di azione : il governo federale non si

165

D. D. EISENHOWER: "Special Message to the Congress Recommending a Health Program.," January 31, 1955

166 A. SOGGIA, La nostra parte per noi stessi. I medici afro-americani tra razzismo, politica

e riforme sanitarie, Milano, Franco Angeli, 2012, p. 345

167

25 - Special Message to the Congress Recommending a Health Program. January, 31, 1955

77

sarebbe fatto carico di coprire universalmente i costi della medicina, ma avrebbe cooperato e fornito un aiuto finanziario laddove le assicurazioni private personali non sarebbero state in grado di garantire un accettabile tenore di vita alle persone.

“ As a nation, we are doing less than now lies within our power to reduce the impact of disease. Many of our fellow Americans cannot afford to pay the costs of medical care when it is needed, and they are not protected by adequate health insurance.” 168(…)

Per usare le parole del Presidente “For most Americans, insurance-private, voluntary insurance-provides a sound and effective method of meeting unexpected hazards which may be beyond the capacity of the individual to bear.” e, dunque, le compagnie assicuratrici private avrebbero coperto i costi minimi delle cure basilari essenziali e il governo sarebbe intervenuto per fronteggiare i rischi indesiderabili del mercato e per contenere i costi di malattie e patologie gravi; in questa visione collaborativa “The Government should cooperate with, and encourage, private carriers in the improvement of health insurance. Moreover, a great many people who are not now covered can be given its protection.”

Grazie a questa proposta legislativa, Eisenhower da una parte si aggiudicava un soddisfacente consenso popolare e, allo stesso tempo, scongiurava uno dei suoi più grandi timori, vale a dire il pericolo di una imminente assicurazione nazionale sanitaria ed i suoi conseguenti ed indesiderati costi a carico del governo federale.

In questo modo l’esecutivo non tradì le sue idee liberali ma, soprattutto, accontentò il suo elettorato repubblicano e le potenti lobbies assicurative che

168

D. D. EISENHOWER, "Special Message to the Congress Recommending a Health Program.," January 31, 1955

78

videro accresciuto il loro profitto privato; del resto le più importanti figure di rilievo del governo Eisenhower erano manager ultraconservatori e detentori di grossi patrimoni, (tanto che la rivista progressista “New Republic” scrisse che il gabinetto eisenhoweriano era formato da “otto milionari ed un idraulico”169) i quali non avrebbero, certamente, accettato ingerenze federali a danno dei loro averi.

Nonostante gli intenti marcatamente poco social-democratici, il progetto di Eisenhower fu respinto sia dall’AMA sia dalle compagnie assicuratrici, dal momento che entrambi volevano poter operare in completa autonomia organizzativa ed economica, scongiurando il pericolo di ripetute ingerenze ed invadenze federali.

Tale presa di posizione rispecchia, peraltro, quella convinzione liberale che in America predomina da sempre in qualsiasi settore e che esclude l’intervento sociale in qualsiasi campo, per scongiurare una minaccia alla libertà individuale e alla autonoma iniziativa delle persone.

Reiterate ostilità e manifeste prese di posizione contro questo progetto caratterizzarono il secondo mandato presidenziale di Eisenhower e, il suo piano riformatore, a causa del mancato appoggio della National Association of Insurance Commissioners, non raggiunse sufficienti voti in seno alle due camere; la sola proposta che il Presidente riuscì a far approvare fu l’ Armed Forces Dependent Medicare Act, ossia una legge che si tradusse nell’accrescimento della protezione assicurativa contro le malattie e gli infortuni dei dipendenti del suo gabinetto, della marina, dell’aviazione, dell’esercito e delle loro famiglie.170

169 G. MAMMARELLA, Op. Cit., p. 191

170

79

A questo punto non restava che sperare nella nuova campagna elettorale e in una convention democratica che mettesse al primo posto il diritto alla salute, posto che milioni di americani vivevano nel pieno benessere ma, altrettanti milioni di essi, continuavano a morire malati e malandati.

Deputato nel 1946, senatore del Massachusetts nel 1952, John Fitzgerald Kennedy divenne il trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti, il 20 gennaio 1961.

Durante la sua campagna elettorale aveva dato l’impressione di essere un vero seguace del New Deal ma, sia a causa del mancato appoggio del Congresso e della nazione, sia a causa del suo breve mandato presidenziale, la sua politica, la New Frontier fu di gran lunga meno innovatrice di quanto lui sperasse.