• Non ci sono risultati.

La villa Capponi fuori Porta del Popolo

Nel documento Palazzo Capponi (pagine 178-181)

La villa Capponi fuori Porta del Popolo

. Villa Capponi fuori Porta del Popolo,  c., in Pianta del condotto dell’acqua Vergine per il palazzo Capponi, disegno a tempera su pergamena.

Roma, Archivio Capitolino.

. Giacomo Lauro, Villa Capponi fuori Porta del Popolo, in Giovan Battista de Rossi, Palazzi diversi

dell’alma città di Roma, .

Roma, Biblioteca dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte



riporta l’arrivo di “un’urna scavata a Testaccio da Bombardierij e condotta in Castello per portar alla Vigna”9.

Una pianta della vigna, redatta da Francesco Calamo il ° lu-glio del  su incarico di Gino Angelo Capponi, rende un’im-magine complessiva della proprietà, delle varie costruzioni – anche minori – che vi sorgevano e della sistemazione degli spazi verdi10(tav. ). L’estensione della vigna aveva una forma simile ad un grande trapezio con il lato più lungo sulla via Flaminia; su tale fronte la proprietà era difesa dalla strada consolare da un alto muraglione, al centro del quale si apriva il portone princi-pale della Casa grande; ad un’estremità di tale confine si trovava la Chiesa di S. Andrea, il cui corpo posteriore era incluso nell’appezzamento. Sul lato settentrionale esso confinava con la Vigna dei Padri Agostiniani e con “la Vigna di Carlo Martelli Raggi delli Em.mo Sig.re Cardinale Orsino”, mentre su quello meridionale, dal profilo alquanto frastagliato, con il fondo del conte Colonna; sul lato orientale, infine, la villa affacciava sulla

“via dell’Arco Scuro”, dove si apriva un secondo ingresso. Da questo punto si dipartiva un lungo viale che raggiungeva la palazzina nobile e da qui proseguiva fino all’altro ingresso su via Flaminia; all’altezza della palazzina, ma spostata verso setten-trione, sorgeva anche la “casa che serve al vignarolo” formata da due corpi di fabbrica, uno a due piani con quattro camere e loggia coperta, in cui risiedeva probabilmente il mezzadro, e l’altro più lungo e più basso ad uso probabilmente di cantina, stalla e cisterna. Al di sotto della palazzina nobile si apriva un boschetto, detto “de’ Tordi”, con una grotta fatta scavare da Amerigo durante i primi lavori di sistemazione della villa, utiliz-zata “per tener vino”. Una terza fabbrica più piccola, formata da tre piani con due stanze, si trovava vicino alla chiesa di S.

Andrea. Sempre sul lato occidentale vi erano infine due pozzi e una vasca; il resto della proprietà, suddiviso in modo regolare da una serie di vialetti ortogonali, era destinato a vigneto.

La vigna fuori Porta del Popolo, una volta completati i lavori voluti da Amerigo Capponi, rimase pressoché inalterata – a parte sporadici interventi di manutenzione11– fino a quando non passò a Francesco Ferdinando. Dopo un lungo periodo di abbandono la villa subì, tra il  e , notevoli interventi di restauro, consolidamento e ampliamento, fra cui quelli consi-stenti nella realizzazione di un nuovo appartamento formato da una sala e due camere “dove prima era il fienile”, eseguita da mastro Cesare Mardiglia12, e nel rifacimento della loggia, della scala a doppia rampa nella palazzina nobile e nell’ampliamento della stessa di tre stanze al piano superiore ad opera del mura-tore Antonio Monti13. Dalla descrizione di alcuni interventi realizzati al piano terreno della palazzina si ricava altresì la noti-zia che nella vigna doveva esservi anche un teatro all’aperto con sedili in peperino posto in prossimità della palazzina stessa.

Negli anni di Francesco Ferdinando sono, infine, documentati gli interventi di due pittori: il primo (del  giugno ) di Pietro Tosetti per lavori di pittura e doratura dei soffitti, dei

parapetti delle finestre e delle porte sia della Casa grande che della palazzina di sopra14; e il secondo (del  novembre ) di Giovanni de Alessandro, per generici ”lavori di pittura fatti alla vigna del marchese”15.

NOTE

1Stato ereditario di Amerigo Capponi fatto l’anno 1747, in AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.58, f.50.

2Informazione generale di tutta la Vigna Capponi al Popolo circa li varij acquisti delli varij pezzi della medesima, circa l’affrancazione de canoni, prez-zo, grandezza e fatta di mano di Gino Angelo Capponi, in AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.71, f.22

3I lavori per la ristrutturazione degli edifici esistenti nella vigna Capponi sono documentati da un Conto di spese sostenute dal muratore Antonio Mazzantini, non datato ma riferibile senz’altro ai primissimi tempi, e dalla Nota di di spese fatte per fabricare nella Vigna del Popolo, riguardante gli interventi di varie maestranze dal 1613 al 1616, entrambi conservati in AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.71, f.32. Alcune spese per la Vigna, avvenute fra il 1616 e il 1617 contemporaneamente alla ristrutturazione del palazzo cittadino, sono riportate in Conti delle Case, cit., in AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.70, f.6, pp. 34, 47, 53, 54, 76.

4L’incarico a Francesco Caporale risale al 20 di luglio del 1615 e il 30 agosto del 1615 vennero pagati due facchini per portare le due statue fino alla Vigna e collocarle sulla facciata. Nota di spese fatte per fabricare nella Vigna del Popolo, AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.71, f.32.

5Palazzo della famiglia di Capponi e Porta vinea nobilis familiae Capponae, in G.B. DEROSSI, 1638, frontespizio. La facciata della Vigna Capponi è nota anche attraverso il disegno a china su pergamena riportato nella Pianta del condotto dell’Acqua Vergine, cit., AC, Archivio Cardelli, Cassettiera.

6Nota di spese fatte per fabricare nella Vigna del Popolo, AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.71, f.32.

7Informazione generale di tutta la Vigna Capponi al Popolo, cit., in AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.71, f.22.

8Pianta della Vigna Capponi a Porta del Popolo, disegno a china su carta, 1663. AC, Archivio Cardelli, Cassettiera n. 2, Casetto n.4.

9Nota di spese fatte (...), cit., in AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.71, f.32. I

“Bombardieri” sono quelli in servizio a castel Sant’Angelo, alle dipendenze di Amerigo nel periodo in cui questi ricoprì la carica di Vice Castellano.

10Pianta della Vigna Capponi a Porta del Popolo, disegno a china su carta, 1663. AC, Archivio Cardelli, Cassettiera n. 2, Casetto n. 4.

11Gli unici lavori di manutenzione documentati fra Amerigo e France-sco Ferdinando furono quelli commissionati da Gino Angelo nell’autunno del 1644 al muratore Stefano Friggia per eseguire lavori di consolidamento di parti murarie degradate che rischiavano di crollare: v. Lavori per Gino Angelo, AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.71, f.32.

12Fra i documenti d’archivio esistono due capitolati di lavori intestati al muratore Cesare Mardiglia: il primo con data 24 giugno 1692 e il secondo datato 1 maggio 1693, in AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.71, f.32.

13I capitolati dei lavori eseguiti da Antonio Monti, datati rispettivamente 13 febbraio 1696, 14 marzo 1697 e 13 settembre 1698, sono conservati in AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.71, f.32.

14Le ricevute di pagamento intestate al pittore Pietro Tosetti, riguardan-ti i lavori eseguiriguardan-ti per la Vigna e datate rispetriguardan-tivamente 23 giugno 1693 e 12 luglio 1693, sono conservate in Conti e ricevute di diversi artisti, cioè Pitto-re, Stuccatore e Indoratore per lavori fatti nel Palazzo, e Suoi soffitti, AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.74, f.8.

15La ricevuta di pagamento al pittore Giovanni de Alessandro è conser-vata in AC, Archivio Cardelli, Div. I, T.71, f.31.



, Roma

Nel “Libro delle proprietà” il monastero degli Agostiniani di S. Maria del Popolo risulta proprietario di molti beni, e coinvolto in un’intensa attività immobiliare, nell’area compresa fra Piazza del Popolo e l’Ospedale di S. Giacomo, e in particolare in quella prospiciente il Tevere, a partire dal .

AA, Proprietari, Libro delle proprietà (ms. n. )

-, Roma

L’“Inventarium instrumentorum”, inventario delle proprietà del mo-nastero di S. Maria del Popolo all’inizio del XVIsecolo, comprende una serie di atti notarili il cui esame consente di analizzare l’espansione e il radicamento del monastero degli Agostiniani nell’area urbana di via di Ripetta, dove, fra gli altri immobili, sorgerà Palazzo Capponi.

AA, Inventario degli Instrumenti, M.

,  aprile, Roma

Copia dell’atto di concessione in enfiteusi perpetua a Monsignor Nicola de Gaddis, fiorentino e chierico della Camera apostolica, di un sito edificabile di circa  canne, da misurarsi una volta finita la nuova via di Ripetta da parte di Tommaso de Bachelli, fiorentino e priore del Convento dei frati di S. Agostino al costo di un carlino la canna, con l’obbligo di edificarvi entro tre anni, per la somma com-plessiva di mille ducati di carlini di moneta vecchia.

AC, Archivio Cardelli, Div. I, T., f.

ASR, Notai dell’Auditor Camerae, uff., , IIparte (Doc. n. I)

,  marzo

Atto di nascita di Orazio Capponi, fratello di Amerigo, poi divenuto monsignore e vescovo di Carpentras (Avignone).

AC, Archivio Cardelli, Div. I,T., f.

,  ottobre e ,  ottobre, Roma

Testamento di Francesco Serroberti nel quale il Serroberti fissa l’asse-gnazione in linea maschile del Palazzo in via di Ripetta.

AC, Archivio Cardelli, Div. I,T., f.

ASR, Collegio dei Notai Capitolini, notaio G. Nichilchini, vol. , 

ottobre  (Doc. nn. -)

,  ottobre, Roma

“Compra di casa di Gerolamo Serroberti”: Melchiorre del fu Giovan-ni Vicalis romano di Campo Marzio vende a Orazio JacoboGiovan-ni romano, che a sua volta vende a Geronimo Serroberti, “domum terrineam sole-ratam et tectatam cum discoperto puteo et aliis eiusdem iuribus sitam in Urbe in Regione Campi Martis”, per scudi . La casa, appartenen-te al monasappartenen-tero di S. Agostino, è soggetta ad un canone di  baiocchi a semestre. Essa risulta confinante da un lato con la casa dello stesso Geronimo, aromatario, sul retro con i beni degli eredi del fu Biondo fiorentino e davanti con la via pubblica.

ASR, Collegio dei Notai Capitolini, notaio Curzio Saccoccia, vol. , 

ottobre 

,  ottobre

Atto allegato alla compravendita fra Gerolamo Serroberti e Orazio Jacoboni ( ottobre ) da cui si apprende che la famiglia Ser-roberti, composta da speziali benestanti, era proprietaria di diversi beni in Parione e presso S. Lorenzo in Damaso. Si evince anche che la famiglia aveva scelto in quegli anni di trasferirsi nella nuova zona di S.

Maria del Popolo.

ASR, Collegio dei Notai Capitolini, notaio Curzio Saccoccia, vol. , 

ottobre 

,  novembre

Presa di possesso di Gerolamo Serroberti della casa più piccola confi-nante con la domum magnam, già di sua proprietà, nella quale in quel momento abitava Bartolomeo di Pietrasancta aromatario: “iuxta aliam domum magnam ipsius domini Hieronimi et ab alio bona heredum blondi romana ante via publica vel siqui”.

ASR, Collegio dei Notai Capitolini, notaio Curzio Saccoccia, vol. , 

novembre 

,  marzo, Roma

Testamento di Geronimo de Serroberti aromatario perugino. Il testa-tore, che chiede di essere sepolto in S. Agostino, dispone “uno fide-commesso acciò detta casa sempre resti e se dica la casa de Serroberti, per tanto vole et ordina che li suoi eredi non la possino alienare et per qualsivoglia vocabolo d’alienatione et che sopra ciò non sicce possa expedir motu proprio alcuno delli pontifici”.

ASR, Collegio dei Notai Capitolini, notaio Lorenzo de Ricchi, vol. ,

 marzo  (Doc. n. )

,  dicembre, Roma

“Sponsalia” tra Silverio de Piccolomini e i tutori nominati da Serro-berti per la figlia primogenita Giulia. L’atto risulta interessante ai fini della ricerca in quanto esso fu redatto “in domo magna dictorum here-dum posita in Regione Campi Marti”, alla presenza di Silverio Picco-lomini che già vi abitava.

ASR, Collegio dei Notai Capitolini, notaio Luca Antonio Buzio, vol.

,  dicembre 

,  febbraio, Roma

Atto di locazione stipulato fra Lorenzo Quarri e Filippo Peruzzi,

“inquilino della casa degl’eredi Serroberti”; una nota successiva speci-fica che tale abitazione corrisponde alla casa acquista da Amerigo Capponi dalla Compagnia di S.Marcello.

AC, Archivio Cardelli, Div. I,T., f.

-, Roma

“Conti, e ric.te di diversi artisti, Imbiancatori, pittori, verniciari, in-doratori, ferrari, chiavari, vetrari, sediari, per lavori fatti alla Vigna del Popolo”.

AC, Archivio Cardelli, Div. I,T., f.

-, Roma

Apoche, conti e ricevute di diversi muratori per lavori fatti alla Vigna fuori di Porta del Popolo e in specie in tempo del marchese Francesco Ferdinando Capponi.

AC, Archivio Cardelli, Div. I,T., f.

,  settembre, Roma

Apoca della vendita del palazzo di via di Ripetta da parte di Annibale Valeriani, a nome anche dei suoi fratelli Silverio e Francesco, ad Amerigo Capponi per la somma di seimila scudi. Nello stesso docu-mento sono contenute l’approvazione e sottoscrizione originale di Francesco e Silverio Valeriani Serroberti, fratelli del suddetto Anniba-le datata  ottobre .

AC, Archivio Cardelli, Div. I,T., f.

ASR, Notai del Vicario, notaio Michelangelo Cesi, uff. ,  settembre

, c.  (Doc. n. ) Dal  al , Roma,

Il fascicolo contiene diversi conti e ricevute di pagamento a “Stagnari



Nel documento Palazzo Capponi (pagine 178-181)