• Non ci sono risultati.

Quesiti

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Quesiti"

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

Simulazione 02 aprile 2019 www.matefilia.it

www.matefilia.it

SIMULAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA – 02 APRILE 2019

Tema di MATEMATICA-FISICA Q 1

Assegnato π‘˜ ∈ ℝ, si consideri la funzione cosΓ¬ definita:

𝑔(π‘₯) =

(π‘˜βˆ’1)π‘₯3+π‘˜π‘₯2βˆ’3

π‘₯βˆ’1 .

β–ͺ Come va scelto il valore di π‘˜ affinchΓ© il grafico di 𝑔 non abbia asintoti?

β–ͺ Come va scelto il valore di π‘˜ affinchΓ© il grafico di 𝑔 abbia un asintoto obliquo?

Giustificare le risposte e rappresentare, nei due casi, i grafici delle funzioni ottenute.

a) Il grafico di g non ha asintoti verticali se il limite per x che tende a 1 NON è infinito. Affinchè accada ciò è necessario che il numeratore si annulli per x=1, quindi: k-1+k-3=0, k=2.

Se k=2 la funzione diventa: 𝑔(π‘₯) =π‘₯3+2π‘₯2βˆ’3

π‘₯βˆ’1

Abbassando di grado il numeratore con la regola di Ruffini e la radice x=1 abbiamo:

𝑔(π‘₯) =(π‘₯ βˆ’ 1)(π‘₯

2+ 3π‘₯ + 3)

π‘₯ βˆ’ 1 = π‘₯

2+ 3π‘₯ + 3 π‘π‘œπ‘› π‘₯ β‰  1

Questa funzione (parabola privata del punto (1; 7)) non ha asintoti verticali, nΓ© orizzontali, nΓ© obliqui. Il vertice Γ¨ 𝑉 = (βˆ’3

2; 3

(2)

b) La funzione ha un asintoto obliquo se il grado del numeratore supera di 1 il grado del denominatore, quindi deve essere k=1. La funzione ha equazione:

𝑔(π‘₯) =π‘₯2βˆ’3

π‘₯βˆ’1; questa funzione (con un asintoto verticale ed uno obliquo) Γ¨ un’iperbole, essendo

riconducile a 𝑦(π‘₯ βˆ’ 1) = π‘₯2βˆ’ 3 , che Γ¨ una conica.

L’asintoto verticale ha equazione x=1. Cerchiamo l’asintoto obliquo: π‘š = π‘™π‘–π‘š π‘₯β†’βˆž 𝑔(π‘₯) π‘₯ = π‘™π‘–π‘šπ‘₯β†’βˆž π‘₯2βˆ’3 π‘₯2βˆ’π‘₯= 1 , π‘ž = π‘™π‘–π‘šπ‘₯β†’βˆž(𝑔(π‘₯) βˆ’ π‘šπ‘₯) = π‘™π‘–π‘šπ‘₯β†’βˆž( π‘₯2βˆ’3 π‘₯βˆ’1 βˆ’ π‘₯) = π‘™π‘–π‘šπ‘₯β†’βˆž( π‘₯βˆ’3 π‘₯βˆ’1) = 1

Asintoto obliquo: 𝑦 = π‘₯ + 1. Per x=0 si ha y=3 e per y=0 si ha π‘₯ = ±√3 . 𝑦′=π‘₯

2βˆ’ 2π‘₯ + 3

(π‘₯ βˆ’ 1)2 > 0 π‘π‘’π‘Ÿ π‘œπ‘”π‘›π‘– π‘₯ β‰  1; π‘›π‘œπ‘› 𝑐𝑖 π‘ π‘œπ‘›π‘œ π‘šπ‘Žπ‘ π‘ π‘–π‘šπ‘– 𝑛è π‘šπ‘–π‘›π‘–π‘šπ‘–

𝑦′′= βˆ’ 4

(π‘₯βˆ’1)3 > 0 π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯ < 1: concavitΓ  verso l’alto per x<1, verso il basso per x>1, nessun

flesso. Grafico:

Q 2

Sia 𝑓 una funzione pari e derivabile in ℝ, sia 𝑔 una funzione dispari e derivabile in ℝ.

Dimostrare che la funzione 𝑓′ Γ¨ dispari e che la funzione 𝑔′ Γ¨ pari. Fornire un esempio per la

funzione 𝑓 ed un esempio per la funzione 𝑔, verificando quanto sopra.

Se f Γ¨ pari si ha: 𝑓(βˆ’π‘₯) = 𝑓(π‘₯). Dobbiamo dimostrare che la sua derivata prima Γ¨ dispari, cioΓ¨ che: 𝑓′(π‘₯) = βˆ’π‘“β€²(βˆ’π‘₯).

Ma risulta: 𝑓′(π‘₯) = (𝑓(βˆ’π‘₯))β€²= 𝑓′(βˆ’π‘₯)(βˆ’1) = βˆ’π‘“β€²(βˆ’π‘₯) 𝑐. 𝑣. 𝑑

Se g Γ¨ dispari risulta: 𝑔(π‘₯) = βˆ’π‘”(βˆ’π‘₯); quindi: 𝑔′(π‘₯) = βˆ’(𝑔′(βˆ’π‘₯)(βˆ’1)) = 𝑔′(βˆ’π‘₯) quindi 𝑔′ Γ¨

pari.

(3)

Simulazione 02 aprile 2019 www.matefilia.it Q 3

Si consideri la funzione 𝑓: (0, +∞) β†’ ℝ cosΓ¬ definita:

𝑓(π‘₯) = ∫ π‘π‘œπ‘  ( πœ‹ 3 𝑑) 𝑑 π‘₯ 1 𝑑𝑑

Determinare l’equazione della retta tangente al grafico di 𝑓 nel suo punto di ascissa 1.

Il punto di ascissa 1 ha ordinata 𝑓(1) = ∫ π‘π‘œπ‘ (

πœ‹ 3𝑑) 𝑑 1

1 𝑑𝑑 = 0 .

Per il Teorema fondamentale del calcolo integrale si ha:

𝑓′(π‘₯) =π‘π‘œπ‘  ( πœ‹ 3 π‘₯) π‘₯

Quindi il coefficiente angolare della tangente Γ¨: π‘š = 𝑓′(1) = π‘π‘œπ‘  (πœ‹ 3) = 1 2 . Equazione tangente: 𝑦 βˆ’ 0 =1 2(π‘₯ βˆ’ 1), 𝑦 = 1 2π‘₯ βˆ’ 1 2 . Q 4

Nello spazio tridimensionale, sia π‘Ÿ la retta passante per i punti 𝐴(βˆ’2, 0, 1) e 𝐡(0, 2, 1).

Determinare le coordinate di un punto appartenente alla retta π‘Ÿ che sia equidistante rispetto ai

punti 𝐢(5, 1, βˆ’2) e 𝐷(1, 3, 4).

I parametri direttori della retta sono: π‘Ž = 0 + 2 = 2, 𝑏 = 2 βˆ’ 0 = 2, 𝑐 = 1 βˆ’ 1 = 0. La retta AB ha quindi equazioni parametriche:

{ π‘₯ = βˆ’2 + 2𝑑 𝑦 = 0 + 2𝑑 𝑧 = 1 + 0 βˆ™ 𝑑 ; { π‘₯ = βˆ’2 + 2𝑑 𝑦 = 2𝑑 𝑧 = 1

Il generico punto P di r ha coordinate: 𝑃 = (βˆ’2 + 2𝑑; 2𝑑; 1). Deve essere PC=PD: √(βˆ’7 + 2𝑑)2+ (2𝑑 βˆ’ 1)2+ 9 = √(βˆ’3 + 2𝑑)2+ (2𝑑 βˆ’ 3)2+ 9

(4)

Q 5

Emma fa questo gioco: lancia un dado con facce numerate da 1 a 6; se esce il numero 3 guadagna 3 punti, altrimenti perde 1 punto. Il punteggio iniziale Γ¨ 0.

β–ͺ Qual Γ¨ la probabilitΓ  che, dopo 4 lanci, il suo punteggio sia ancora 0?

β–ͺ Qual Γ¨ la probabilitΓ  che, in una sequenza di 6 lanci, il punteggio non scenda mai sotto

lo 0?

a) Affinchè il punteggio dopo 4 lanci sia 0 deve uscire una sola volta il 3, quindi si tratta di calcolare la probabilità di avere 1 successo (di probabilità 1/6) su 4 prove ripetute:

𝑝 = (4 1) ( 1 6) 1 (5 6) 3 = 4 βˆ™5 3 64 = 125 324β‰… 0.386 = 38.6 %

b) Il punteggio scende sotto lo 0 se al primo lancio NON esce il 3 (probabiltΓ  5/6). Se al primo lancio esce il 3 (probabilitΓ  1/6), per avere un punteggio negativo nei 4 lanci successivi deve uscire un numero diverso da 3 (probabilitΓ  (5

6) 4

).

Quindi la probabilitΓ  che il punteggio scenda sotto lo 0 Γ¨: 5

6+ ( 1 6) ( 5 6) 4 . La probabilitΓ  che il punteggio NON SCENDA MAI sotto 0 Γ¨ perciΓ²:

𝑝 = 1 βˆ’ [5 6+ ( 1 6) ( 5 6) 4 ] = 1 βˆ’7105 7776= 671 7776β‰… 0.086 = 8,6 %. Q 6

Ai vertici di un quadrato 𝐴𝐡𝐢𝐷, di lato 2 m, sono fissate quattro cariche elettriche. La carica in 𝐴 è pari a 9 nC, la carica in 𝐡 è pari a 2 nC, la carica in 𝐢 è pari a 4 nC, la carica in 𝐷 è pari

a βˆ’3 nC. Supponendo che le cariche si trovino nel vuoto, determinare intensitΓ , direzione e verso

del campo elettrostatico generato dalle quattro cariche nel centro del quadrato.

Rappresentiamo i vettori relativi ai quattro campi elettrostatici nel centro P del quadrato (i valori indicati per le cariche sono in 𝑛𝐢):

(5)

Simulazione 02 aprile 2019 www.matefilia.it

Osserviamo che, essendo π‘žπ΄βˆ’ π‘žπΆ = π‘žπ΅+ |π‘žπ·|, il modulo 𝐸𝐴,𝐢 del campo generato dalle cariche in A e C (diretto da P verso C) Γ¨ uguale a quello, 𝐸𝐡,𝐷, del campo generato da B e D (diretto da P verso D). Il campo risultante 𝐸⃗ Γ¨ indicato nella figura seguente (diretto da P verso l’alto):

Indicata con r la distanza dei vertici dal centro del quadrato (π‘Ÿ = 2

√2 π‘š = √2 π‘š e con k la costante

di Coulomb (π‘˜ = 9 βˆ™ 109 𝑁 βˆ™π‘š2

𝐢2 ), i moduli dei campi generati dalle quattro cariche sono:

𝐸𝐴 = π‘˜π‘žπ΄ π‘Ÿ2 , 𝐸𝐡 = π‘˜ π‘žπ΅ π‘Ÿ2 , 𝐸𝐢 = π‘˜ π‘žπΆ π‘Ÿ2 , 𝐸𝐷 = π‘˜ π‘žπ· π‘Ÿ2 Quindi: 𝐸𝐴,𝐢 = π‘˜ π‘Ÿ2(π‘žπ΄βˆ’ π‘žπΆ) , 𝐸𝐡,𝐷 = π‘˜ π‘Ÿ2(π‘žπ΅+ |π‘žπ·|) Pertanto: 𝐸 = 𝐸𝐴,𝐢 βˆ™ √2 =π‘˜ βˆ™ √2 π‘Ÿ2 (π‘žπ΄βˆ’ π‘žπΆ) = 9 βˆ™ 109 𝑁 βˆ™π‘š2 𝐢2 βˆ™ √2 2 π‘š2 (9 βˆ™ 10 βˆ’9 𝐢 βˆ’ 4 βˆ™ 10βˆ’9𝐢) = =45√2 2 𝑁 𝐢 β‰… 31.8 𝑁 𝐢 . Q 7

1. Un protone, inizialmente in quiete, viene accelerato da una d.d.p. di 400 V ed entra, successivamente, in una regione che Γ¨ sede di un campo magnetico uniforme e perpendicolare alla sua velocitΓ .

La figura illustra un tratto semicircolare della traiettoria descritta dal protone (i quadretti hanno lato 1,00 m). Determinare l’intensitΓ  di 𝐡⃗ .

(6)

Calcoliamo l’accelerazione del protone (carica q = 1.602 βˆ™ 10βˆ’19 𝐢, diagonale di un quadratino 𝑑 = √2 π‘š ): π‘šπ‘Ž = π‘žπΈ =π‘žπ‘‰ 𝑑 , π‘Ž = π‘ž 𝑉 𝑑 π‘š

Dalla legge di Lorentz otteniamo il legame fra il modulo del campo magnetico B con la massa della carica, la sua velocitΓ  ed il raggio R=d della traiettoria circolare:

π‘žπ‘£π΅ = π‘šπ‘£ 2 𝑅 , 𝐡 = π‘šπ‘£ π‘žπ‘… (π‘π‘œπ‘› π‘š π‘šπ‘Žπ‘ π‘ π‘Ž 𝑑𝑒𝑙 π‘π‘Ÿπ‘œπ‘‘π‘œπ‘›π‘’, π‘š = 1.673 βˆ™ 10 βˆ’27 π‘˜π‘”)

Resta da calcolare la velocitΓ  con cui il protone entra nel campo magnetico. Trattandosi di un moto uniformemente accelerato si ha:

𝑣 = √2π‘Žπ‘  = √2π‘ž 𝑉 𝑑 π‘šπ‘‘ = √2 π‘ž 𝑉 π‘š Quindi: 𝐡 =π‘šπ‘£ π‘žπ‘… = π‘š π‘žπ‘… √2 π‘ž 𝑉 π‘š = √2 π‘š 𝑉 π‘žπ‘…2 = √2 βˆ™ (1.673 βˆ™ 10βˆ’27 π‘˜π‘”) (400 𝑉) (1.602 βˆ™ 10βˆ’19 𝐢)(2 π‘š2) β‰… 0.00204 𝑇 = = 2.04 βˆ™ 10βˆ’3 𝑇 = 𝐡. Q 8

Si vuole ottenere l'emissione di elettroni da lastre metalliche di materiali diversi su cui incide una radiazione di frequenza 7,80 βˆ™ 1014 𝐻𝑧. Determinare, motivando la risposta, quale tra i

materiali in elenco Γ¨ l’unico adatto allo scopo.

Materiale Lavoro di estrazione

Argento 4,8 eV

Cesio 1,8 eV

Platino 5,3 eV

Individuato il materiale da utilizzare, determinare la velocitΓ  massima che puΓ² avere un elettrone al momento dell'emissione.

(7)

Simulazione 02 aprile 2019 www.matefilia.it

Ricordiamo che per avere emissione di elettroni la radiazione incidente deve avere un’energia superiore al lavoro di estrazione π‘Š tipico del metallo in questione. Detta 𝜈 la frequenza della radiazione incidente e β„Ž la costante di Planck, deve essere:

β„Žπœˆ > π‘Š Nel nostro caso si ha:

β„Žπœˆ = (6.626 βˆ™ 10βˆ’34 𝐽 Β· 𝑠)(7.80 βˆ™ 1014 π‘ βˆ’1) = 5.168 βˆ™ 10βˆ’19 𝐽 = 5.168 βˆ™ 10 βˆ’19 𝐽

1,602 βˆ™ 10βˆ’19𝐢 β‰… 3.2 𝑒𝑉 Osservando la tabella allegata, risulta β„Žπœˆ > π‘Š per il Cesio.

Determiniamo ora la velocitΓ  massima che puΓ² avere un elettrone al momento dell’emissione. Detta K l’energia cinetica massima e v la velocitΓ  massima al momento dell’emissione

dell’elettrone di massa m, indicata con 𝜈0 la β€œfrequenza di soglia” del cesio (legata al lavoro di

estrazione dalla relazione π‘Š = β„Žπœˆ0), risulta:

𝐾 =1 2π‘šπ‘£ 2 = β„Žπœˆ βˆ’ β„Žπœˆ 0 = β„Žπœˆ βˆ’ π‘Š(π‘π‘’π‘ π‘–π‘œ) = 3.2 𝑒𝑉 βˆ’ 1.8𝑒𝑉 = 1.4 𝑒𝑉 = = (1.4 𝐽 𝐢) (1,602 βˆ™ 10 βˆ’19𝐢 ) = 2.24 βˆ™ 10βˆ’19 𝐽

La velocitΓ  massima richiesta Γ¨ quindi:

𝑣 = √2𝐾 π‘š = √ 2(2.24 βˆ™ 10βˆ’19 𝐽) 9,109 βˆ™ 10βˆ’31 π‘˜π‘”β‰… 0.701 βˆ™ 106 π‘š 𝑠 = 7.01 βˆ™ 10 5π‘š 𝑠 = π‘£π‘’π‘™π‘œπ‘π‘–π‘‘Γ  π‘šπ‘Žπ‘ π‘ π‘–π‘šπ‘Ž COSTANTI FISICHE carica elementare e 1,602 βˆ™ 10βˆ’19 C costante di Planck h 6,626 βˆ™ 10βˆ’34 J Β· s

costante dielettrica nel vuoto πœ€0 8,854 βˆ™ 10βˆ’12 F/m

massa dell’elettrone me 9,109 βˆ™ 10βˆ’31 kg

massa del protone mp 1,673 βˆ™ 10βˆ’27 kg

Riferimenti

Documenti correlati

enters in the pore with a flat meniscus, then forms a bubble in a corner and finally the bubble is absorbed and the meniscus touches the bottom wall. The quasi-static process

A questo proposito, un’analisi di carattere generale sulla nozione di modello, incentrata in particolar modo sui modelli digitali e sul loro utilizzo per la documentazione e

This work reports new results for wave propagation in elastic metamaterials, char- acterized by long-range interactions among elementary particles. The presence of such type

To evaluate if the decreased expression levels of activating ligands could affect NK cell-mediated recognition and killing of NB cells, we performed both NK cell degranulation and

Geologic anomalies, inherent spatial variability of soil properties, scarcity of representative data, changing environmental conditions, unexpected failure mechanisms,

Nevertheless, graphene could emit light if the fast non-radiative channels were slowed down [61, 63, 64, 89, 90]. For example, photoluminescence emission from graphene is observed

Preliminary results are available on chronic stroke patients, partially retracing those obtained in the subacute phase (Pichiorri et al., 2015) as well as explorative reports