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Academic year: 2021

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(1)

www.matefilia.it

Scuole italiane all’estero (Calendario australe) 2003

QUESITO 1

Quale Γ¨ il dominio della funzione 𝑓(π‘₯) = π‘₯πœ‹ βˆ’ πœ‹πœ‹ ? Quale ne Γ¨ il segno della derivata

prima e quale quello della derivata seconda nel punto πœ‹ ? Dominio: π‘₯ β‰₯ 0 .

𝑓′(π‘₯) = πœ‹ π‘₯πœ‹βˆ’1> 0 π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯ > 0

𝑓′′(π‘₯) = πœ‹(πœ‹ βˆ’ 1)π‘₯πœ‹βˆ’2 > 0 π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯ > 0

Quindi: 𝑓′(πœ‹) > 0 𝑒 𝑓′′(πœ‹) > 0 .

N.B.

Probabilmente il testo della funzione Γ¨ 𝑓(π‘₯) = π‘₯πœ‹ βˆ’ πœ‹π‘₯. In tal caso:

Dominio: π‘₯ β‰₯ 0 . 𝑓′(π‘₯) = πœ‹ π‘₯πœ‹βˆ’1βˆ’ πœ‹π‘₯ln πœ‹ ; 𝑓′(πœ‹) = πœ‹ βˆ™ πœ‹πœ‹βˆ’1βˆ’ πœ‹πœ‹ln πœ‹ = πœ‹πœ‹(1 βˆ’ ln πœ‹) < 0 π‘π‘’π‘Ÿπ‘β„ŽΓ¨ πœ‹ > 𝑒 π‘žπ‘’π‘–π‘›π‘‘π‘– ln πœ‹ > 1 , 1 βˆ’ ln πœ‹ < 0 . 𝑓′′(π‘₯) = πœ‹(πœ‹ βˆ’ 1)π‘₯πœ‹βˆ’2 βˆ’ ln πœ‹ (πœ‹π‘₯ln πœ‹) ; 𝑓′′(π‘₯) = πœ‹(πœ‹ βˆ’ 1)πœ‹πœ‹βˆ’2 βˆ’ ln πœ‹ (πœ‹πœ‹ln πœ‹) = = (πœ‹ βˆ’ 1)πœ‹πœ‹βˆ’1 βˆ’ ln πœ‹ (πœ‹πœ‹ln πœ‹) = πœ‹πœ‹ βˆ’ πœ‹πœ‹βˆ’1 βˆ’ πœ‹πœ‹ln2πœ‹ = πœ‹πœ‹(1 βˆ’ ln2πœ‹) βˆ’ πœ‹πœ‹βˆ’1 < 0 π‘π‘’π‘Ÿπ‘β„ŽΓ¨ ln πœ‹ > 1 , π‘žπ‘’π‘–π‘›π‘‘π‘– ln2πœ‹ > 1, π‘žπ‘’π‘–π‘›π‘‘π‘– 1 βˆ’ ln2πœ‹ < 0

QUESITO 2

Calcolate il rapporto tra la superficie totale di un cilindro equilatero e la superficie della sfera ad esso circoscritta.

(2)

Detti R ed r i raggi della sfera e della base del cilindro, essendo il cilindro equilatero l’altezza Γ¨ uguale al diametro di base, quindi: β„Ž = 2π‘Ÿ ; β„Ž

2 = π‘Ÿ ; 𝑅 = π‘Ÿβˆš2 . PerciΓ²: 𝑆𝑇(π‘π‘–π‘™π‘–π‘›π‘‘π‘Ÿπ‘œ) = 2(πœ‹π‘Ÿ2) + 𝑆 𝑙 = 2πœ‹π‘Ÿ2+ 2πœ‹π‘Ÿβ„Ž = 2πœ‹π‘Ÿ2+ 2πœ‹π‘Ÿ(2π‘Ÿ) = 6πœ‹π‘Ÿ2 𝑆(π‘ π‘“π‘’π‘Ÿπ‘Ž) = 4πœ‹π‘…2 = 4πœ‹(2π‘Ÿ2) = 8πœ‹π‘Ÿ2 𝑆𝑇(π‘π‘–π‘™π‘–π‘›π‘‘π‘Ÿπ‘œ) 𝑆(π‘ π‘“π‘’π‘Ÿπ‘Ž) = 6πœ‹π‘Ÿ2 8πœ‹π‘Ÿ2 = 3 4

QUESITO 3

Dimostrate che lim π‘₯β†’0(1 + π‘₯) 1 π‘₯ = 𝑒 . Posto 𝑑 = 1 π‘₯ il limite diventa: lim π‘‘β†’βˆž(1 + 1 𝑑) 𝑑 = 𝑒 𝑖𝑛 π‘π‘Žπ‘ π‘’ π‘Žπ‘‘ 𝑒𝑛 π‘›π‘œπ‘‘π‘œ π‘™π‘–π‘šπ‘–π‘‘π‘’ π‘›π‘œπ‘‘π‘’π‘£π‘œπ‘™π‘’ .

QUESITO 4

Dimostrate che la somma di qualsiasi numero reale positivo e del suo reciproco Γ¨ almeno 2.

Indicato con x un numero reale positivo, dobbiamo dimostrare che: π‘₯ +1

π‘₯β‰₯ 2, π‘π‘–π‘œΓ¨:

π‘₯2+ 1 βˆ’ 2π‘₯

π‘₯ β‰₯ 0

Siccome x>0, basta che sia:

π‘₯2+ 1 βˆ’ 2π‘₯ β‰₯ 0 , (π‘₯ βˆ’ 1)2 β‰₯ 0 ∢ π‘£π‘’π‘Ÿπ‘œ π‘π‘’π‘Ÿ π‘œπ‘”π‘›π‘– π‘₯ .

QUESITO 5

I gradi sessagesimali, i radianti e i gradi centesimali sono le piΓΉ comuni unitΓ  per la misura degli angoli. Date di ciascuna di esse una esauriente definizione.

Il grado sessagesimale Γ¨ la novantesima parte dell’angolo retto. Il grado centesimale Γ¨ la centesima parte dell’angolo retto.

Il radiante Γ¨ definito nel seguente modo: si consideri una qualsiasi circonferenza con centro nel vertice dell’angolo e sia 𝑙 la lunghezza dell’arco interno all’angolo avente per

(3)

estremi le intersezioni dei lati dell’angolo con la circonferenza stessa. Detto π‘Ÿ il raggio della circonferenza, il rapporto fra 𝑙 𝑒𝑑 π‘Ÿ Γ¨ indipendente dalla circonferenza ma dipende solo dall’ampiezza dell’angolo: tale rapporto Γ¨ definito come misura in radianti

dell’angolo. Per avere 1 radiante basta prendere 𝑙 = π‘Ÿ .

Il π‘Ÿπ‘Žπ‘‘π‘–π‘Žπ‘›π‘‘π‘’ Γ¨ quindi l’angolo che intercetta un arco di circonferenza, con centro nel suo vertice, che, rettificato, ha lunghezza uguale al raggio della circonferenza stessa

QUESITO 6

Sia 𝐴𝑃̂𝐡 un angolo la cui misura in radianti Γ¨ data dal numero 𝑒 di Nepero, base dei logaritmi naturali. Quale Γ¨ la misura in gradi sessagesimali di 𝐴𝑃̂𝐡 e quale quella in gradi centesimali? Motivate la vostra risposta.

Ricordiamo che, detti 𝛼° 𝑒𝑑 𝛼 le misure in gradi sessagesimali ed in radianti dell’angolo, si ha la seguente relazione:

𝛼°: 𝛼 = 180Β°: πœ‹ , 𝛼° =𝛼 βˆ™ 180Β°

πœ‹ =

𝑒 βˆ™ 180Β°

πœ‹ β‰… 155.75Β° = 𝛼° Indichiamo ora con 𝛼𝑔 la misura in gradi centesimali dell’angolo. Si ha:

𝛼𝑔: 𝛼 = 200𝑔: πœ‹ , 𝛼𝑔 =𝛼 βˆ™ 200 𝑔 πœ‹ = 𝑒 βˆ™ 200𝑔 πœ‹ β‰… 173.05 𝑔 = 𝛼𝑔

QUESITO 7

Calcolate la derivata della funzione

𝑓(π‘₯) = arctan π‘₯ βˆ’ arctanπ‘₯ βˆ’ 1 π‘₯ + 1 .

Quali conclusioni ne potete trarre per la f(x)? La funzione è una costante? Se sì, quale è la costante?

La derivata della funzione Γ¨:

𝑦′= 1 1 + π‘₯2 βˆ’ 1 1 + (π‘₯ βˆ’ 1π‘₯ + 1) 2βˆ™ ( π‘₯ βˆ’ 1 π‘₯ + 1) β€² = 1 1 + π‘₯2 βˆ’ (π‘₯ + 1)2 2π‘₯2+ 2 βˆ™ 2 (π‘₯ + 1)2 = 0

Siccome la funzione Γ¨ definita per x<-1 e x>-1, possiamo dire che funzione Γ¨ costante a tratti; posto π‘Ž = arctan π‘₯ 𝑒 𝑏 = arctanπ‘₯βˆ’1

π‘₯+1 abbiamo: π‘₯ = tan π‘Ž , π‘₯βˆ’1 π‘₯+1= tan 𝑏 da cui: π‘₯ βˆ’ 1 = (π‘₯ + 1) tan 𝑏 , π‘₯ =tan 𝑏 + 1 1 βˆ’ tan 𝑏: tan π‘Ž = tan 𝑏 + 1 1 βˆ’ tan 𝑏 = tanπœ‹4 + tan 𝑏 tanπœ‹4 βˆ’ tan 𝑏 tanπœ‹4 =

(4)

= tan (πœ‹ 4+ 𝑏) , π‘žπ‘’π‘–π‘›π‘‘π‘–: π‘Ž = πœ‹ 4+ 𝑏 + π‘˜πœ‹, π‘Ž βˆ’ 𝑏 = πœ‹ 4+ π‘˜πœ‹ Studiamo il segno di π‘Ž βˆ’ 𝑏 = arctan π‘₯ βˆ’ arctanπ‘₯βˆ’1

π‘₯+1 : arctan π‘₯ βˆ’ arctanπ‘₯βˆ’1 π‘₯+1> 0; se π‘₯ > π‘₯βˆ’1 π‘₯+1 , π‘₯2+1 π‘₯+1 > 0: π‘₯ > βˆ’1 Quindi π‘Ž βˆ’ 𝑏 =πœ‹ 4 𝑠𝑒 π‘₯ > βˆ’1 𝑒 π‘Ž βˆ’ 𝑏 = πœ‹ 4βˆ’ πœ‹ = βˆ’ 3 4πœ‹ 𝑠𝑒 π‘₯ < βˆ’1 . Pertanto: 𝑓(π‘₯) = arctan π‘₯ βˆ’ arctanπ‘₯ βˆ’ 1 π‘₯ + 1 = { βˆ’3 4πœ‹ 𝑠𝑒 π‘₯ < βˆ’1 πœ‹ 4 𝑠𝑒 π‘₯ > βˆ’1 Secondo metodo

Se x>-1, essendo f derivabile in un intervallo con derivata nulla ovunque, la funzione Γ¨ costante (conseguenza del teorema di Lagrange); posso calcolare il valore di tale costante prendendo per esempio x=0:

𝑓(0) = arctan 0 βˆ’ arctan(βˆ’1) =πœ‹ 4

In modo analogo per x<-1, il valore della costante lo posso calcolare per esempio prendendo π‘₯ = βˆ’βˆš3, quindi: 𝑓(βˆ’βˆš3) = arctan(βˆ’βˆš3) βˆ’ arctan (βˆ’βˆš3 βˆ’ 1 βˆ’βˆš3 + 1) = βˆ’ πœ‹ 3βˆ’ arctan(2 + √3) = βˆ’ πœ‹ 3βˆ’ 5 12πœ‹ = βˆ’ 3 4πœ‹

Quindi, come trovato con il primo metodo: 𝑓(π‘₯) = arctan π‘₯ βˆ’ arctanπ‘₯ βˆ’ 1 π‘₯ + 1 = { βˆ’3 4πœ‹ 𝑠𝑒 π‘₯ < βˆ’1 πœ‹ 4 𝑠𝑒 π‘₯ > βˆ’1

(5)

QUESITO 8

Verificate che la funzione: 𝑦 = 𝑓(π‘₯) = π‘’βˆ’π‘₯+ π‘₯βˆ’1 Γ¨ invertibile e detta g la funzione

inversa, calcolate 𝑔′(1 + π‘’βˆ’1) .

La funzione Γ¨ definita per ogni x non nullo. Analizziamo la derivata prima: 𝑓′(π‘₯) = βˆ’π‘’βˆ’π‘₯βˆ’ 1

π‘₯2 < 0 𝑖𝑛 π‘‘π‘’π‘‘π‘‘π‘œ 𝑖𝑙 π‘‘π‘œπ‘šπ‘–π‘›π‘–π‘œ

La funzione Γ¨ quindi strettamente decrescente per x<0 e per x>0 (ma non Γ¨ decrescente in tutto il dominio); da uno studio sommario della funzione (basta calcolare i limiti agli estremi del dominio) segue che: LA FUNZIONE NON E’ INVERTIBILE IN TUTTO IL DOMINIO; E’ INVERTIBILE PER X<0 OPPURE PER X>0.

Un grafico qualitativo della funzione Γ¨ il seguente:

Osserviamo che se 𝑦 = 1 + π‘’βˆ’1 π‘Ÿπ‘–π‘ π‘’π‘™π‘‘π‘Ž: 1 + π‘’βˆ’1 = π‘’βˆ’π‘₯+ π‘₯βˆ’1, π‘‘π‘Ž 𝑐𝑒𝑖: π‘₯ = 1 𝑒 π‘₯ = π‘Ž < 0

Se consideriamo la restrizione di f con x>0 avremo:

𝑔′(1 + π‘’βˆ’1) = 1 𝑓′(1)= 1 βˆ’π‘’βˆ’1βˆ’ 1 = βˆ’π‘’ 1 + 𝑒

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