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Scuole italiane allβestero (Calendario australe) 2003
QUESITO 1
Quale Γ¨ il dominio della funzione π(π₯) = π₯π β ππ ? Quale ne Γ¨ il segno della derivata
prima e quale quello della derivata seconda nel punto π ? Dominio: π₯ β₯ 0 .
πβ²(π₯) = π π₯πβ1> 0 πππ π₯ > 0
πβ²β²(π₯) = π(π β 1)π₯πβ2 > 0 πππ π₯ > 0
Quindi: πβ²(π) > 0 π πβ²β²(π) > 0 .
N.B.
Probabilmente il testo della funzione Γ¨ π(π₯) = π₯π β ππ₯. In tal caso:
Dominio: π₯ β₯ 0 . πβ²(π₯) = π π₯πβ1β ππ₯ln π ; πβ²(π) = π β ππβ1β ππln π = ππ(1 β ln π) < 0 ππππβΓ¨ π > π ππ’ππππ ln π > 1 , 1 β ln π < 0 . πβ²β²(π₯) = π(π β 1)π₯πβ2 β ln π (ππ₯ln π) ; πβ²β²(π₯) = π(π β 1)ππβ2 β ln π (ππln π) = = (π β 1)ππβ1 β ln π (ππln π) = ππ β ππβ1 β ππln2π = ππ(1 β ln2π) β ππβ1 < 0 ππππβΓ¨ ln π > 1 , ππ’ππππ ln2π > 1, ππ’ππππ 1 β ln2π < 0
QUESITO 2
Calcolate il rapporto tra la superficie totale di un cilindro equilatero e la superficie della sfera ad esso circoscritta.
Detti R ed r i raggi della sfera e della base del cilindro, essendo il cilindro equilatero lβaltezza Γ¨ uguale al diametro di base, quindi: β = 2π ; β
2 = π ; π = πβ2 . PerciΓ²: ππ(ππππππππ) = 2(ππ2) + π π = 2ππ2+ 2ππβ = 2ππ2+ 2ππ(2π) = 6ππ2 π(π ππππ) = 4ππ 2 = 4π(2π2) = 8ππ2 ππ(ππππππππ) π(π ππππ) = 6ππ2 8ππ2 = 3 4
QUESITO 3
Dimostrate che lim π₯β0(1 + π₯) 1 π₯ = π . Posto π‘ = 1 π₯ il limite diventa: lim π‘ββ(1 + 1 π‘) π‘ = π ππ πππ π ππ π’π πππ‘π πππππ‘π πππ‘ππ£πππ .QUESITO 4
Dimostrate che la somma di qualsiasi numero reale positivo e del suo reciproco Γ¨ almeno 2.
Indicato con x un numero reale positivo, dobbiamo dimostrare che: π₯ +1
π₯β₯ 2, πππΓ¨:
π₯2+ 1 β 2π₯
π₯ β₯ 0
Siccome x>0, basta che sia:
π₯2+ 1 β 2π₯ β₯ 0 , (π₯ β 1)2 β₯ 0 βΆ π£πππ πππ ππππ π₯ .
QUESITO 5
I gradi sessagesimali, i radianti e i gradi centesimali sono le piΓΉ comuni unitΓ per la misura degli angoli. Date di ciascuna di esse una esauriente definizione.
Il grado sessagesimale Γ¨ la novantesima parte dellβangolo retto. Il grado centesimale Γ¨ la centesima parte dellβangolo retto.
Il radiante Γ¨ definito nel seguente modo: si consideri una qualsiasi circonferenza con centro nel vertice dellβangolo e sia π la lunghezza dellβarco interno allβangolo avente per
estremi le intersezioni dei lati dellβangolo con la circonferenza stessa. Detto π il raggio della circonferenza, il rapporto fra π ππ π Γ¨ indipendente dalla circonferenza ma dipende solo dallβampiezza dellβangolo: tale rapporto Γ¨ definito come misura in radianti
dellβangolo. Per avere 1 radiante basta prendere π = π .
Il πππππππ‘π Γ¨ quindi lβangolo che intercetta un arco di circonferenza, con centro nel suo vertice, che, rettificato, ha lunghezza uguale al raggio della circonferenza stessa
QUESITO 6
Sia π΄πΜπ΅ un angolo la cui misura in radianti Γ¨ data dal numero π di Nepero, base dei logaritmi naturali. Quale Γ¨ la misura in gradi sessagesimali di π΄πΜπ΅ e quale quella in gradi centesimali? Motivate la vostra risposta.
Ricordiamo che, detti πΌΒ° ππ πΌ le misure in gradi sessagesimali ed in radianti dellβangolo, si ha la seguente relazione:
πΌΒ°: πΌ = 180Β°: π , πΌΒ° =πΌ β 180Β°
π =
π β 180Β°
π β 155.75Β° = πΌΒ° Indichiamo ora con πΌπ la misura in gradi centesimali dellβangolo. Si ha:
πΌπ: πΌ = 200π: π , πΌπ =πΌ β 200 π π = π β 200π π β 173.05 π = πΌπ
QUESITO 7
Calcolate la derivata della funzioneπ(π₯) = arctan π₯ β arctanπ₯ β 1 π₯ + 1 .
Quali conclusioni ne potete trarre per la f(x)? La funzione è una costante? Se sì, quale è la costante?
La derivata della funzione Γ¨:
π¦β²= 1 1 + π₯2 β 1 1 + (π₯ β 1π₯ + 1) 2β ( π₯ β 1 π₯ + 1) β² = 1 1 + π₯2 β (π₯ + 1)2 2π₯2+ 2 β 2 (π₯ + 1)2 = 0
Siccome la funzione Γ¨ definita per x<-1 e x>-1, possiamo dire che funzione Γ¨ costante a tratti; posto π = arctan π₯ π π = arctanπ₯β1
π₯+1 abbiamo: π₯ = tan π , π₯β1 π₯+1= tan π da cui: π₯ β 1 = (π₯ + 1) tan π , π₯ =tan π + 1 1 β tan π: tan π = tan π + 1 1 β tan π = tanπ4 + tan π tanπ4 β tan π tanπ4 =
= tan (π 4+ π) , ππ’ππππ: π = π 4+ π + ππ, π β π = π 4+ ππ Studiamo il segno di π β π = arctan π₯ β arctanπ₯β1
π₯+1 : arctan π₯ β arctanπ₯β1 π₯+1> 0; se π₯ > π₯β1 π₯+1 , π₯2+1 π₯+1 > 0: π₯ > β1 Quindi π β π =π 4 π π π₯ > β1 π π β π = π 4β π = β 3 4π π π π₯ < β1 . Pertanto: π(π₯) = arctan π₯ β arctanπ₯ β 1 π₯ + 1 = { β3 4π π π π₯ < β1 π 4 π π π₯ > β1 Secondo metodo
Se x>-1, essendo f derivabile in un intervallo con derivata nulla ovunque, la funzione Γ¨ costante (conseguenza del teorema di Lagrange); posso calcolare il valore di tale costante prendendo per esempio x=0:
π(0) = arctan 0 β arctan(β1) =π 4
In modo analogo per x<-1, il valore della costante lo posso calcolare per esempio prendendo π₯ = ββ3, quindi: π(ββ3) = arctan(ββ3) β arctan (ββ3 β 1 ββ3 + 1) = β π 3β arctan(2 + β3) = β π 3β 5 12π = β 3 4π
Quindi, come trovato con il primo metodo: π(π₯) = arctan π₯ β arctanπ₯ β 1 π₯ + 1 = { β3 4π π π π₯ < β1 π 4 π π π₯ > β1
QUESITO 8
Verificate che la funzione: π¦ = π(π₯) = πβπ₯+ π₯β1 Γ¨ invertibile e detta g la funzione
inversa, calcolate πβ²(1 + πβ1) .
La funzione Γ¨ definita per ogni x non nullo. Analizziamo la derivata prima: πβ²(π₯) = βπβπ₯β 1
π₯2 < 0 ππ π‘π’π‘π‘π ππ πππππππ
La funzione Γ¨ quindi strettamente decrescente per x<0 e per x>0 (ma non Γ¨ decrescente in tutto il dominio); da uno studio sommario della funzione (basta calcolare i limiti agli estremi del dominio) segue che: LA FUNZIONE NON Eβ INVERTIBILE IN TUTTO IL DOMINIO; Eβ INVERTIBILE PER X<0 OPPURE PER X>0.
Un grafico qualitativo della funzione Γ¨ il seguente:
Osserviamo che se π¦ = 1 + πβ1 πππ π’ππ‘π: 1 + πβ1 = πβπ₯+ π₯β1, ππ ππ’π: π₯ = 1 π π₯ = π < 0
Se consideriamo la restrizione di f con x>0 avremo:
πβ²(1 + πβ1) = 1 πβ²(1)= 1 βπβ1β 1 = βπ 1 + π