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Problema2

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

www.matefilia.it

Indirizzi: LI02, EA02 – SCIENTIFICO; LI03 - SCIENTIFICO - OPZIONE SCIENZE APPLICATE

CALENDARIO BOREALE 2 –

AMERICHE 2015

PROBLEMA 2

Sia 𝑓 la funzione definita da 𝑓(π‘₯) = (4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯ .

1)

Dimostra che la funzione possiede un unico punto di minimo e un unico punto di flesso. Calcola le coordinate del minimo e del flesso e traccia il grafico 𝐺𝑓 della funzione.

Studiamo la funzione 𝑓(π‘₯) = (4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯ .

Dominio: βˆ’βˆž < π‘₯ < +∞

Intersezioni con gli assi:

Se π‘₯ = 0: 𝑦 = βˆ’2

Se 𝑦 = 0: (4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯ = 0 π‘‘π‘Ž 𝑐𝑒𝑖 π‘₯ =1 2

Segno della funzione:

La funzione Γ¨ positiva se (4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯ > 0 , π‘₯ >1

2

Limiti:

limπ‘₯β†’βˆ’βˆž(4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯= 0βˆ’ (si ricordi il limite notevole lim

π‘₯β†’βˆ’βˆž(π‘₯ βˆ™ 𝑒π‘₯) = 0βˆ’ ).

limπ‘₯β†’+∞(4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯= +∞ ; non c’è asintoto obliquo perchΓ© la funzione, per x che

tende a piΓΉ infinito, si comporta come 4π‘₯ βˆ™ 𝑒2π‘₯ , che non Γ¨ un infinito del primo ordine.

Derivata prima:

𝑦′ = 8π‘₯𝒆2π‘₯ β‰₯ 0 𝑠𝑒 π‘₯ β‰₯ 0: quindi la funzione Γ¨ crescente se x>0 e decrescente se x<o;

x=0 Γ¨ quindi punto di minimo relativo (e assoluto), con ordinata 𝑦 = βˆ’2.

(2)

Derivata seconda:

𝑦′′ = 16π‘₯𝒆2π‘₯+ 8𝒆2π‘₯ = 8𝑒2π‘₯(2π‘₯ + 1) β‰₯ 0 se π‘₯ β‰₯ βˆ’1

2 : quindi il grafico di f volge la

concavitΓ  verso l’alto se π‘₯ > βˆ’1

2 e verso il basso se π‘₯ < βˆ’ 1

2 : π‘₯ = βˆ’ 1

2 Γ¨ quindi l’unico

punto di flesso, con ordinata 𝑦 = βˆ’4π‘’βˆ’1= βˆ’4 𝑒 .

La funzione ammette un unico flesso F, di coordinate 𝐹 = (βˆ’1

2; βˆ’

4 𝑒) .

Il grafico della funzione Γ¨ il seguente:

2)

Dimostra che la funzione 𝑔(π‘₯) = (βˆ’4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ π‘’βˆ’2π‘₯ Γ¨ simmetrica a 𝑓 rispetto all’asse 𝑦 e

tracciarne il grafico 𝐺𝑔 .

La simmetrica di f rispetto all’asse delle y ha equazione che si ottiene scambiando x in –x, quindi l’equazione Γ¨: 𝑓(βˆ’π‘₯) = (βˆ’4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ π‘’βˆ’2π‘₯ = 𝑔(π‘₯)

(3)

Verifichiamo se i due grafici hanno altre intersezioni oltre a quella sull’asse y: (4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯ = (βˆ’4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ π‘’βˆ’2π‘₯ , 𝑒4π‘₯ =βˆ’4π‘₯ βˆ’ 2

4π‘₯ βˆ’ 2 =

βˆ’2π‘₯ βˆ’ 1 2π‘₯ βˆ’ 1 Rappresentiamo nello stesso piano cartesiano le due curve:

𝑦 = 𝑒4π‘₯ ∢ funzione esponenziale che interseca l’asse y nel punto di ordinata 1. 𝑦 =βˆ’2π‘₯βˆ’1

2π‘₯βˆ’1: funzione omografica di centro ( 1

2; βˆ’1), asintoti π‘₯ = 1

2 𝑒 𝑦 = βˆ’1 , passante

per il punto di coordinate (0; 1). Si ha la seguente situazione grafica:

Si deduce dal grafico che le due curve si intersecano solo se x=0: quindi 𝐺𝑓 𝑒 𝐺𝑔 hanno la sola intersezione (0;-2).

3)

Detti P e Q i punti di intersezione rispettivamente del grafico 𝐺𝑓 e del grafico 𝐺𝑔 con

l’asse π‘₯, determina l’area A della porzione di piano delimitata dal segmento PQ e dai grafici 𝐺𝑓 e 𝐺𝑔 .

Per la simmetria verificata nel punto precedente l’area A richiesta Γ¨ il doppio dell’area S della porzione di piano delimitata dagli assi cartesiani e dal grafico 𝐺𝑓; tale zona Γ¨ nel quarto quadrante:

(4)

Risulta quindi: 𝑆 = ∫ (0 βˆ’ 𝑓(π‘₯))𝑑π‘₯ 1 2 0 = βˆ’ ∫ 𝑓(π‘₯)𝑑π‘₯ 1 2 0 = βˆ’ ∫ (4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯𝑑π‘₯ 1 2 0

Cerchiamo una primitiva di (4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯ integrando per parti:

∫(4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯𝑑π‘₯ = ∫(2π‘₯ βˆ’ 1) βˆ™ 2𝑒2π‘₯ 𝑑π‘₯ = ∫(2π‘₯ βˆ’ 1) βˆ™ (𝑒2π‘₯)β€² 𝑑π‘₯ = = (2π‘₯ βˆ’ 1)𝑒2π‘₯βˆ’ ∫ 2 βˆ™ 𝑒2π‘₯ 𝑑π‘₯ = (2π‘₯ βˆ’ 1)𝑒2π‘₯βˆ’ 𝑒2π‘₯ = (2π‘₯ βˆ’ 2)𝑒2π‘₯ Pertanto: 𝑆 = βˆ’ ∫ (4π‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ 𝑒2π‘₯𝑑π‘₯ 1 2 0 = βˆ’[(2π‘₯ βˆ’ 2)𝑒2π‘₯]0 1 2 = βˆ’[βˆ’π‘’ βˆ’ (βˆ’2)] = 𝑒 βˆ’ 2 β‰… 0.718

L’area A richiesta Γ¨ quindi: 𝐴 = 2𝑆 =2 βˆ™ (𝑒 βˆ’ 2) 𝑒2 β‰… 1.44 𝑒2

(5)

4)

Sia π‘“π‘Ž la famiglia di funzioni definite da π‘“π‘Ž(π‘₯) = (2π‘Žπ‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ π‘’π‘Žπ‘₯ , con π‘Ž πœ– β„œ βˆ’ {0}. Per

ogni funzione π‘“π‘Ž la tangente al grafico nel punto di flesso interseca l’asse π‘₯ e l’asse 𝑦 delimitando un triangolo rettangolo. Determina i valori di π‘Ž per i quali tale triangolo Γ¨ anche isoscele, spiegando il procedimento seguito.

Calcoliamo, per ogni a, la derivata prima della funzione:

π‘“β€²π‘Ž(π‘₯) = 2π‘Ž βˆ™ π‘’π‘Žπ‘₯ + (2π‘Žπ‘₯ βˆ’ 2) βˆ™ π‘’π‘Žπ‘₯ βˆ™ π‘Ž = 2π‘Ž βˆ™ π‘’π‘Žπ‘₯(π‘Žπ‘₯) = 2π‘Ž2π‘₯ βˆ™ π‘’π‘Žπ‘₯

π‘“β€²β€²π‘Ž(π‘₯) = 2π‘Ž2[π‘’π‘Žπ‘₯ + π‘₯ βˆ™ π‘’π‘Žπ‘₯(π‘Ž)] = 2π‘Ž2βˆ™ π‘’π‘Žπ‘₯(1 + π‘Žπ‘₯)

Per π‘Ž β‰  0 la derivata seconda si annulla per π‘₯ = βˆ’1

π‘Ž e siccome il segno della derivata

seconda Γ¨ data dal fattore 1 + π‘Žπ‘₯ , siccome quest’ultimo cambia il segno prima e dopo π‘₯ = βˆ’1

π‘Ž (sia per a positiva che per a negativa), possiamo concludere che la funzione

ammette uno ed un solo flesso per π‘₯ = βˆ’1

π‘Ž ; l’ordinata del flesso Γ¨:

π‘“π‘Ž(βˆ’ 1 π‘Ž) = (βˆ’4) βˆ™ 𝑒 βˆ’1 = βˆ’4 π‘’βˆΆ 𝐹 = (βˆ’ 1 π‘Ž; βˆ’ 4

𝑒) ; notiamo che l’ordinata del flesso non

dipende da a, quindi i flessi appartengono alla retta di equazione 𝑦 = βˆ’4

𝑒 .

La tangente nel punto di flesso ha coefficiente angolare dato da: π‘“β€²π‘Ž(βˆ’1

π‘Ž) = βˆ’2π‘Ž βˆ™ 𝑒

βˆ’1= βˆ’2π‘Ž

𝑒 ; la tangente nel punto di flesso ha quindi equazione:

𝑦 +4 𝑒= βˆ’ 2π‘Ž 𝑒 (π‘₯ + 1 π‘Ž) , 𝑦 = βˆ’ 2π‘Ž 𝑒 βˆ™ π‘₯ βˆ’ 6 𝑒

Cerchiamo le intersezioni della tangente inflessionale con gli assi cartesiani: Se π‘₯ = 0 , 𝑦 = βˆ’6

𝑒

Se 𝑦 = 0 , π‘₯ = βˆ’3

π‘Ž

Il triangolo rettangolo individuato dalla tangente inflessionale con gli assi cartesiani Γ¨ anche isoscele se:

|βˆ’6 𝑒| = |βˆ’ 3 π‘Ž| π‘‘π‘Ž 𝑐𝑒𝑖 3 π‘Ž= Β± 6 𝑒 π‘žπ‘’π‘–π‘›π‘‘π‘–: π‘Ž = Β± 𝑒 2 Per π‘Ž =𝑒

2 la tangente inflessionale ha equazione: 𝑦 = βˆ’π‘₯ βˆ’ 6

𝑒 che forma con gli assi

cartesiani angoli di 45Β°. Per π‘Ž = βˆ’π‘’

2 la tangente inflessionale ha equazione: 𝑦 = π‘₯ βˆ’ 6

𝑒 che forma con gli assi

cartesiani angoli di 45Β°.

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