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ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA - canale 4 a.a. 2008-2009

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(1)

ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA - canale 4 a.a. 2008-2009

4a settimana 16.3 - 20.3.2009

(pp.81-99)

Riprendiamo il concetto di matrice:

si tratta di una tabella i cui elementi sidicono anche coefficienti.Ricordiamo che una matrice k × n esprime tutto quello che serve per identificare una fun- zione lineare da R

n

in R

k

.

Ogni riga (ad es. la i-esime) indica quella funzione delle variabili in R

n

che

determina la i-esima componente dell’immagine in R

k

del vettore di partenza; siccome il

vettore di partenza si pu`o scrivere come

combinazione lineare (con certi coeffici-

(2)

enti) dei vettori della base, i coefficienti della matrice indicano i coefficienti delle immagini dei versori della base canon- ica.

Dire quale funzione lineare identifica la matrice

 3 6 5 2 7 3



Due righe, quindi si va in R

2

; tre colonne quindi si parte da R

3

.

La prima colonna ci dice che il versore

~ı va nel vettore

 3 2



(3)

La seconda ci dice che ~ va in

 6 7



La terza colonna ci dice che il versore ~k va nel vettore

 5 3



Dove va il vettore 4, 6, −2?

Calcolo a mano: va in

 50 58



Il vettore nullo va nel vettore nullo, e quindi vettori linearmente dipendenti van- no in vettori linearmente dipendenti.

E vero anche il viceversa? No; se l’im- `

magine `e una famiglia di vettori linear-

mente dipendenti non `e detto che i vet-

tori di partenza lo fossero (ricordare le

(4)

proiezioni su una o l’altra componente).

Una funzione lineare, se `e iniettiva, al- lora trasforma famiglie linearmente in- dipendenti in famiglie linearmente in- dipendenti e viceversa, e quindi la con- troimmagine del vettore nullo `e (soltanto) il vettore nullo.

Pu`o non essere iniettiva, e allora il rango cala (cio`e il sottospazio costituito dall’im- magine ha dimensione minore di quella dello spazio di partenza).

Verificare che questo succede con la fun- zione identificata dalla matrice

 2 5 4 10



Altri esercizi con matrici 3 × 2 e 2 × 4.

Definizione di nucleo (il nucleo delle

proiezini l’abbiamo gi`a visto).

(5)

Se una funzione `e lineare, l’immagine di un sottospazio `e un sottospazio, e la controimmagine di un sottospazio `e un sottospazio.

Quando due vettori hanno la stessa immagine?

Quando differiscono per un vettore che sta nel nucleo.

Teorema delle dimensioni.

Se ho uno spazio finitamente generato allora la sua dimensione `e la somma delle dimensioni della sua immagine e del nu- cleo.

La dim. prevede di prendere una base

dell’immagine e poi dei vettori di V tali

che le immagini di k di questi siano pro-

prio quella base. Quindi si prende una

base del nucleo.

(6)

Il tutto consiste nel dimostrare che l’in- sieme di questi vettori `e una base (dap- prima si dimostra che sono indipendenti, e poi che generano).

Data una base di n vettori ed altri

n vettori qualsiansi, esiste una sola fun-

zione lineare che manda la base in questi

ultimi.

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