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ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA - canale 4 a.a. 2008-2009

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ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA - canale 4 a.a. 2008-2009

3a settimana 9.3 - 13.3.2009

(pp. 55-91)

Riprendiamo il concetto di norma e di convergenza in uno spazio dotato di norma.

Dato uno spazio V dotato di prodotto scalare (sui reali o complessi), su di esso

`e “indotta” una norma, cio`e una fun- zione da V in R + 0 (cio`e i reali non nega- tivi) che gode delle seguenti propriet`a:

- `e nulla se e solo se il vettore `e quello nullo,

- ||ru|| = |r|||u||

− ||u + v|| ≤ ||u|| + ||v||

(quest’ultima propriet`a non la dimostria-

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mo).

Uno spazio che `e dotato di norma si dice “normato”.

Dato uno spazio vettoriale normato, si dice che una successione di ennuple v k tende alla ennupla v se la norma

||v k − v|| tende a 0.

Attenzione: qui ci conviene usare due indici v ik dove il primo indice indica la componente di v k , mentre il secondo in- dica l’elemento della successione.

Dire che quella norma tende a 0 si-

gnifica dire che ognuno dei quadrati che

costituiscono la norma tende a 0, e quin-

di che ∀i, |x ik −x i | → 0 per k → +∞.

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Ovviamente, dato che si `e data la defi- nizione di limite, si pu`o dare anche la definizione di continuit`a di una funzione f : R n → R m

in un punto (cio`e un vettore) di R n :

`e continua se (e solo se) sono continue

tutte le sue componenti.

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Algebra lineare Spazi vettoriali

Un insieme (non vuoto) si dice “spazio vettoriale” se

- `e dotato di un’operazione interna, as- sociativa, commutativa e con elemento neutro (l’operazione viene indicata col segno “+”)

- `e dotato di un’operazione (infelicemen- te detta) esterna (prodotto per uno sca- lare) che sia associativa, distributiva ri- spetto alla somma, e tale che 1v = v.

Si dice “sottospazio nullo” quello co- stituito dal vettore nullo 0 V (ennupla con tutti gli elementi nulli).

Ovviamente moltiplicando il vettore

nullo per un qualsiasi scalare si ottiene

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nuovamente il vettore nullo, moltipli- cando un vettore qualsiasi per il numero 0 degli scalari, si ottiene il vettore nullo.

Le operazioni si indicano col + e col -, ovviamente con significati diversi a se- conda se siamo tra numeri o tra vettori, ma le regole di uso di questi segni sono quelle usuali dell’algebra.

Proposizione 5.2.

Date due combinazioni lineari (diverse) della stessa k-upla di vettori, che danno due vettori diversi v e w, allora se una `e determinata in modo unico, anche l’al- tra lo `e.

(cio`e: se c’`e un modo unico per scrivere un vettore tramite quei vettori v i , al- lora anche qualsiasi altro si pu`o scrivere in un modo solo tramite quei vettori).

Dim. - Infatti se il vettore v si potesse

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scrivere in due modi, si potrebbe scri- vere in due modi il vettore nullo, e quin- di anche il vettore w.

Ci`o equivale a dire che, se un vettore si pu`o scrivere in un modo solo tramite la stessa famiglia indiciata di vettori, an- che il vettore nullo si pu`o scrivere in un modo solo (che `e la combinazione line- are con tutti i coefficienti nulli).

Ad una qualsiasi famiglia indiciata di vettori si pu`o aggiungere il vettore nullo come combinazione lineare di elementi della famiglia: basta prendere la combi- nazione lineare a coefficienti tutti nulli, quindi il vettore nullo si pu`o sempre es- primere come combinazione lineare di una qualsiasi famiglia di vettori.

Indipendenza lineare di una famiglia

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di vettori: se il vettore nullo si pu`o scri- vere solo come combinazione lineare a coefficienti tutti nulli.

Dipendenza lineare : quando il vet- tore nullo si pu`o scrivere in pi`u modi (cio`e anche tramite una combinazione a coefficienti non tutti nulli).

Fare con cura gli esercizi 5.5.

Generatori dello spazio: una famiglia tale che tutti i vettori dello spazio si pos- sono ottenere tramite una combinazione lineare dei vettori della famiglia.

Fare bene gli esercizi 5.7.

Base : famiglia di vettori linearmente

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indipendenti e generatori.

Lemma dello scambio:

Se una k-pla `e una famiglia di genera- tori e si prende un vettore v generato (quindi uguale a una sua combinazione lineare), con r 1 6= 0, allora si pu`o sos- tituire v 1 con v e si ottiene ancora una famiglia di generatori.

(abbiamo scambiato v 1 con v).

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Teorema dello scambio:

Se w i `e una famiglia di m vettori in- dipendenti e v j una famiglia di k gen- eratori, allora m ≤ k.

In conclusione: i generatori sono sem- pre in numero non inferiore al numero dei vettori linearmente indipendenti.

Basi di R n e base canonica: `e cos- tituita da vettori linearmente indipen- denti che costituiscono una famiglia di generatori.

Se una base ha n vettori, tutte le basi hanno n vettori.

Si dice dimensione di uno spazio il numero di vettori di una sua base; se questa famiglia `e finita, lo spazio si dice

“finitamente generato”.

Teor. 5.14 (fondamentale)

Esercizi 5.15

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Sottospazio : contiene tutte le com- binazioni lineari dei propri vettori.

In particolare ogni sottospazio deve con- tenere la ennupla nulla (ci`o non `e suffi- ciente, `e solo necessario).

Un sottospazio di uno spazio vettori- ale `e uno spazio vettoriale a sua volta.

Se uno spazio vettoriale ha un numero finito di generatori, qualsiasi suo sot- tospazio ha un numero finito di genera- tori.

La dimensione di un sottospazio `e ≤

della dimensione dello spazio.

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