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Calcolo di proiezione e componente ortogonale utilizzando la somma diretta.

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Academic year: 2021

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Calcolo di proiezione e componente ortogonale utilizzando la somma diretta.

(Supplemento al testo consigliato, Itinerario di geometria e algebra lineare)

Supponiamo di conoscere un insieme minimale di equazioni cartesiane che identificano un sotto- spazio S ⊂ Rn, di dimensione q. Abbiamo dunque a disposizione una matrice A di tipo (n − q) × n e rango n − q che d`a luogo al sistema omogeneo A(x1, . . . , xn)t = 0t le cui soluzioni sono tutte e sole le n-uple appartenenti a S. Dato ora un vettore v∈ Rn, per una nota propriet`a della somma diretta di sottospazi possiamo decomporre v come p + c in modo unico, con p ∈ S e c ∈ S, essendo S il sottospazio ortogonale a S (l’insieme dei vettori ciascuno dei quali `e ortogonale a qualunque vettore di S). Emerge cos`ı in modo naturale la proiezione ortogonale p: essa `e per definizione l’unico vettore di S tale che v− p sia ortogonale a S, cio`e appartenga a S.

Un modo per calcolare p `e quello di trovare una base di S per poi ortogonalizzarla e infine calcolare i coefficienti di Fourier; questi coefficienti daranno la combinazione lineare richiesta, una volta associati alla base. Se per`o le righe della matrice sono poche rispetto a n (dunque la dimensione di S `e abbastanza grande) `e preferibile ortogonalizzare la base di Scostituita dalle righe stesse, per poi effettuare la proiezione ortogonale su S e infine sottrarla da v. Entrambi i metodi utilizzano l’ortogonalizzazione di Gram-Schmidt e soprattutto la comodit`a dei coefficienti di Fourier, ma esiste un terzo approccio che non ricorre a basi ortogonali. Da un lato consideriamo le righe r1, . . . , rn−qdi A (una base di S); dall’altro, calcoliamo una base {z1, . . . , zq} di S risolvendo il sistema omogeneo.

A questo punto costruiamo un nuovo sistema,

q

X

i=1

αizi+

n−q

X

i=1

βiri = v .

Una volta trovata la soluzione (α1, . . . , αq, β1, . . . , βn−q), essa restituisce direttamente p e c cal- colando le due rispettive sommatorie.

Esempio: Sia dato il sottospazio

S :

 2x − y + 3w − z = 0 x + 2y − w = 0 .

Risolvendo il sistema otteniamo una base di S, ad es. {(1, −1, −1, 0), (2, −1, 0, 5)}. Notiamo che essa non `e ortogonale. Supponiamo di voler proiettare il vettore (1, 2, 3, 4) su S; consideriamo dunque il sistema

α1(1, −1, −1, 0) + α2(2, −1, 0, 5) + β1(2, −1, 3, −1) + β2(1, 2, −1, 0) = (1, 2, 3, 4) . Non `e immediato trovare la soluzione, −209 ,89,49,59. La proiezione richiesta `e

−20

9 (1, −1, −1, 0) +8

9(2, −1, 0, 5) =



−4 9,12

9 ,20 9 ,40

9

 .

La complessit`a dei calcoli `e decisamente pi`u alta rispetto all’ortogonalizzazione della base di S col successivo calcolo dei due coefficienti di Fourier e della conseguente combinazione lineare. Questo approccio resta comunque suggestivo dal punto di vista concettuale perch´e si avvale di strumenti meno sofisticati che non coinvolgono direttamente il prodotto scalare. Sarebbe poi interessante studiare quei possibili casi in cui esso risulta perfino competitivo rispetto agli altri metodi.

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