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Academic year: 2022

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di Mirko Zanardini1, Sujen Santini2, Sonia Rumi2 e Aldo Dal Prà3

1 Carb, Cooperative agricole riunite bresciane, Brescia.

2 Servizio tecnico Comazoo, Montichiari (Bs).

3 Crpa, Reggio Emilia.

Da Carb e Comazoo, sulla Misura 16 del Psr

Zootecnia ecofriendly con Smart&Green Milk

L’

agricoltura e l’ambiente rurale riman- gono “questioni vitali” per il futuro dell’Europa che, attraverso la Pac, mira a promuovere lo sviluppo di un settore agri- colo equilibrato sotto il profilo territoriale e

L’obiettivo: impostare, testare e dimostrare la sostenibilità ambientale ed economica di sistemi agricoli collegati alla produzione di latte che caratterizzano la Lombardia. Come? Con una serie di attività

da svolgere in campo e in stalla. Ce ne parlano gli esperti

ambientale, rispettoso del clima e resilien- te dinanzi ai cambiamenti climatici, com- petitivo e innovativo.

I paesi o le regioni che praticano tecni- che di allevamento intensivo e che, negli

L’etichetta ecologica Epd

Tra i diversi tipi di etichettature ambientali istituite dalle norme Iso serie 14020, la Epd si riferisce a quella di tipo 3: etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema Lca (Life cycle assessment).

Sono sottoposte a un controllo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile (Iso 14025). La Epd utilizza la Valutazione del ciclo di vita (Lca) come metodologia per l’identificazione e la quantificazione degli impatti ambientali (http://

www.environdec.com/). S.S.

ultimi decenni, sono stati particolarmente efficienti nell’ammodernare i propri siste- mi agricoli e nell’ottenere altissimi livelli di produttività, adesso sono i più coinvolti nella ricerca di una nuova competitività agricola volta a garantire l’equilibrio tra la necessità di lavorare per una crescita più verde e il mantenimento della competitivi- L’Azienda agricola Bellini Luigi, Ghedi (Bs).

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tà nel mercato globale.

Le misure di sviluppo rurale offrono molte occasioni per accrescere la competitività del settore agricolo, a patto che si perse- gua una vera sinergia tra competitività e sostenibilità ambientale.

In questo senso nasce “Sostenibilità e diversificazione produttiva nella filiera del latte vaccino (Smart&Green Milk)”, il pro- getto che Carb, Cooperative agricole riu- nite bresciane (vedi box “Carb, la storia”), insieme a Comazoo, Cooperativa per il miglioramento agricolo e zootecnico (vedi box “Chi è Comazoo”, e alle aziende socie Bellini Luigi (vedi box “L’azienda agricola Bellini”) e Canobbio Mauro (vedi box “L’a- zienda agricola Banobbio”) stanno condu-

stenibile, cioè una produzione efficiente e sicura, svolta in modo da proteggere e migliorare l’ambiente naturale, le condizio- ni sociali ed economiche degli agricoltori e dei loro dipendenti, rispettosa della salute e del benessere animale.

In particolare, il progetto Smart&Green Milk intende impostare, testare e dimo- strare la sostenibilità ambientale ed eco- nomica di sistemi agricoli collegati alla produzione di latte che caratterizzano la Lombardia, in particolare quelli che metto- no in rete i soci produttori delle cooperati- ve Carb e Comazoo.

A queste buone intenzioni il progetto dà concretezza con una serie di attività da svolgere in campo e in stalla, finalizzate cendo grazie alla Misura 16 del Program-

ma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 della Regione Lombardia.

Secondo gli obiettivi ambientali del Psr

Il gruppo di lavoro, supportato scientifica- mente dal Crpa, Centro ricerche produ- zioni animali, di Reggio Emilia, intende re- alizzare un intervento che segue uno degli obiettivi ambientali del Psr, cioè “incenti- vare l’uso efficiente delle risorse e il pas- saggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare”.

Si tratta di sviluppare, in aziende che pro- ducono latte, il concetto di zootecnica so-

LE STRATEGIE DI MITIGAZIONE DEL PROGETTO

IN STALLA

- Riduzione della quota di alimenti acquistati, in particolare fonti proteiche.

- Aumento della produzione di latte, ma soprattutto miglioramento della efficienza produttiva attraverso un’attenta formulazione delle razioni, il miglioramento della qualità degli alimenti e migliore digeribilità.

- Diminuzione della quota di animali improduttivi.

IN CAMPAGNA

- Miglioramento della gestione dell’applicazione dei fertilizzanti e dei liquami.

- Introduzione di legumi da granella nella rotazione.

- Sostituzione di mais con prati permanenti e leguminose poliennali.

- Maggiore attenzione all’apporto azotato dei fertilizzanti ai fini di un bilancio equilibrato. S.S.

CARB, LA STORIA

L’idea di un coordinamento provinciale negli acquisti si concretizzò in un consorzio di secondo grado che nacque nel dicembre 1973 con il nome di Carb, Cooperative agricole riunite bresciane. All’atto costitutivo parteciparono i rappresentanti della Comab, Copra, Copa Pralboino, Coop Cellatica, Agricam, Comanove e stalla sociale Pavone Mella.

Il consorzio però rimase nel cassetto per 6 anni e solo nel 1979 i responsabili delle coop decisero di farlo decollare. Il Carb iniziò una vera è propria attività economica acquistando le merci per conto delle coop.

socie e rivendendole alle stesse con il ricarico sufficiente per coprirne le sole spese di gestione.

Nel 2000 aderivano al Carb 25 cooperative bresciane mantovane bergamasche milanese e venete.

Il Carb oltre a sviluppare l’attività degli acquisti collettivi

è stato anche momento di coagulo e di promozione di nuove iniziative, ha seguito da vicino la gestione delle cooperative più deboli e ha curato in particolar modo l’assistenza tecnica.

Anche grazie al lavoro svolto dal Carb le cooperative Comazoo e Agricam hanno agevolmente superato la dimensione locale e si sono estese in tutta la provincia di Brescia e nelle province limitrofe.

Nel 1996 il Carb acquisì un piccolo impianto di essicazione e stoccaggio cereali a Ghedi. Grazie alle risorse proprie e delle strutture aderenti e a un consistente finanziamento pubblico, sul terreno vicino allo stabilimento esistente il Carb ha realizzato un grande impianto di essiccazione e stoccaggio che consente di lavorare contemporaneamente prodotti diversi. La prima campagna di lavorazione è stata quella del 2000. S.S.

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a un risultato preciso: mettere a punto e verificare gli elementi per la Dichiarazione ambientale di prodotto, meglio nota come Epd (Environmental Product Declaration), riferita alla fase di produzione primaria del latte vaccino. Sarà infatti impostato e applicato per i due anni del progetto un protocollo per la certificazione di impronta del carbonio del latte che esce dal cancel- lo della stalla, realizzato con la ormai nota metodologia dell’analisi del ciclo di vita (Lca), che metterà in grado i produttori pri-

mari di valutare la possibilità di partecipare a filiere per la vendita di prodotti lattiero caseari con Etichetta ecologica (vedi box

“L’etichetta ecologica Epd”).

Quali obiettivi

I fattori di miglioramento che saranno te- stati nel progetto sono specificatamente riferiti alla messa a punto e alla verifica ap- plicativa di tecniche di produzione che limi- tino il rischio di inquinamento delle acque (superficiali e profonde) dovuto all’escre-

zione dell’azoto e alla gestione dei reflui, attraverso il miglioramento dell’efficienza dell’azoto delle diete e una efficiente ge- stione dei reflui (stoccaggio e uso), e che contestualmente riducano le emissioni in atmosfera di gas a effetto serra (Ghg) a favore dei sequestri di carbonio nel suolo.

In tal senso ci si propone di:

- migliorare digeribilità delle razioni consu- mate dalle vacche;

- aumentare l’autoapprovvigionamen- to degli alimenti zootecnici, da intendere

CHI È COMAZOO

Comazoo nasce nel 1979 dall’iniziativa di un gruppo di allevatori uniti dallo stesso fine: la crescita dell’agricoltura ma soprattutto lo sviluppo tecnico-economico della gente dei campi.

Comazoo, Cooperativa per il miglioramento agricolo e zootecnico, è un’impresa particolare che agisce nella logica della mutualità, risponde a bisogni molto spesso primari, anche attraverso l’impegno alla formazione e all’educazione dei soci. Ispira il proprio lavoro puntando alla qualità e protesi all’innovazione. Crede nei valori etici dell’onestà, della trasparenza, della responsabilità sociale e dell’attenzione verso gli altri. La sua missione è contribuire allo sviluppo tecnico-economico degli agricoltori attraverso la crescita culturale e affrontando al loro fianco le problematiche quotidiane.

Oggi Comazoo conta 1500 aziende associate, rappresentate da circa 800 allevatori di bovini da latte e da carne, 350 allevatori di suini e circa 300 maiscoltori.

Complessivamente Comazoo movimenta circa

3 milioni di quintali di prodotti per l’alimentazione zootecnica, con un fatturato che si aggira attorno ai 100 milioni di euro.

La struttura che costituisce il servizio di assistenza tecnica di Comazoo è formata da uno staff di veterinari e zootecnici che, oltre all’assistenza nutrizionale, completano la gamma dei servizi offerti con l’analisi dei dati produttivi e riproduttivi con software Agribovine, analisi foraggi, materie prime e unifeed, programma

“miglioramento della qualità del latte e della mungitura” e valutazione del benessere animale con metodo standard Ceanba.

La vera sfida è quella di riuscire ad adeguare le produzioni zootecniche alle esigenze dei consumatori, con prodotti di qualità e garantiti, nelle condizioni di mercato attuali, che esigono buone capacità manageriali. Ci sarà così l’opportunità di prosperare in agricoltura ed investire risorse, per molti anni a venire, dando concretamente un futuro alle prossime generazioni. S.S.

La futura generazione Canobbio. Mauro e Raffaele Canobbio. Una veduta degli esterni dell’Azienda Canobbio.

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come uso di prodotti coltivati in azienda e/o provenienti dalle aziende agricole ade- renti alla rete cooperativa;

- applicare rotazioni e scegliere colture che possano accrescere o almeno preservare la sostanza organica dei suoli, ma che ga-

rantiscano la produzione di alimenti sicuri per il bestiame da latte (es. basso rischio di micotossine) fornendo contestualmen- te un elevato quantitativo di Energia netta latte e proteina per unità di superficie.

Si intende così disegnare un percorso di sostenibilità del sistema produttivo del lat- te come elemento distintivo ed eventual- mente spendibile a livello commerciale.

Infatti, l’emissione di gas climalteranti per la produzione del latte è riconducibile prin- cipalmente alla produzione di alimenti per il bestiame, sia aziendali che acquistati, e alle emissioni enteriche che sono forte- mente influenzate dalla composizione del- la dieta. La misura in vivo della produzione media di metano di bovine adulte in latta- zione (24 kg/d di produzione di latte circa) è stata stimata in 124 kg all’anno (Colom- bini et al., 2015).

La quantità e qualità degli alimenti che vengono acquistati è legata ai sistemi Gli interni della stalla dell’Azienda Canobbio.

L’AZIENDA AGRICOLA BELLINI

L’azienda agricola Bellini è un’azienda fondata negli anni ’50 da Giacomo Bellini, nonno di Michele Bellini, un giovane allevatore che ha raccolto con passione l’eredità di famiglia, portando allo stesso tempo quello spirito di innovazione e cambiamento che sta consentendo alla sua azienda di raggiungere performance di alto livello.

Negli anni 2000, dal suo ingresso in azienda al fianco del papà Luigi, è stata costruita una nuova stalla che oggi ospita 210 capi in mungitura. Michele è particolarmente fiero di questa crescita frutto della rimonta interna e quindi via via dell’acquisizione di nuove competenze, gestendo bene le spese e puntando sul benessere degli animali.

L’intervento strutturale più importante è stato infatti ampliare la zona asciutta e parto inserendo la lettiera permanente.

Attualmente l’azienda per migliorare le performance riproduttive si avvale del Pregnancy Test Idexx, che consente contestualmente di diagnosticare tempestivamente (a partire dai 28 giorni dalla fecondazione) anche riassorbimenti embrionali, tipicamente causa di perdite di cicli estrali utili alla fecondazione. Grazie anche all’inserimento di un programma di sincronizzazione Ovsynch, l’azienda vanta un PR (Pregnancy rate) del 19% con 105 giorni di intervallo parto-concepimento.

Vacche in lattazione 210

PR 19

Produzione 114 qli (media annua) Grasso 3.85 % (media annua) Proteine 3.26% (media annua) Ha terreno 70 in conduzione Coltivazioni Erba medica, triticale, mais

Genetica 80% tori esteri – seme sessato sulle manze 15%

tori genomici

Alimentazione Foraggi aziendali, soprattutto insilati; in abbinamento a materie prime e integrazioni specifiche per le diverse fasi produttive.

Impianto fotovoltaico 100 kw

Biogas 100 kw alimentato esclusivamente a liquame e letame

L’azienda Bellini in numeri

Oltre a Luigi e Michele in azienda lavorano anche due dipendenti, di cui uno mungitore.

La gestione dell’azienda è condotta in sinergia con il veterinario aziendale e l’alimentarista che ogni 3-4 mesi analizzano i dati aziendali per verificare l’eventuale necessità di apportare modifiche rispetto agli obiettivi da raggiungere. Aspetto molto importante è la costante analisi anche dei dati economici attraverso il programma Sataecon che consente di confrontarsi con altre aziende evidenziando gli aspetti di miglioramento. S.S.

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L’AZIENDA AGRICOLA CANOBBIO

L’azienda agricola Canobbio prende le sue origini nei primi decenni del ‘900 da una famiglia di pastori camuni dediti all’allevamento di vacche da latte. Come molti dei pastori di quella zona, la conduzione in malga avveniva solo durante la bella stagione, mentre durante il periodo invernale si preferiva collocare il bestiame all’interno di stalle prese in affitto nelle zone di pianura.

Tra gli anni ’50 e ’60 la famiglia Canobbio acquista la stalla in pianura, collocandosi stanzialmente nella bassa bresciana.

Oggi, l’azienda agricola Canobbio è condotta dai cugini Mauro e Alberto con l’aiuto dei loro figli Luca, Marco e Andrea; ospita circa 160 capi in mungitura e altrettanti in rimonta. Il latte viene destinato alla produzione di Grana Padano. I vitelli maschi sono trattenuti in azienda e macellati a 650-700kg di peso per la produzione di carne.

A livello agronomico, si dedicano alla coltivazione di mais, loietto, prato e medica, utilizzati come foraggi aziendali. La forte estensione permette di coltivare anche orticole (pomodoro e patate), grano duro e soia, destinati all’industria.

Vista la presenza di giovani leve ci sono vari progetti di sviluppo futuro dell’azienda. Attualmente, Luca, Marco e Andrea hanno aperto una nuova società agricola dedita

L’azienda agricola Canobbio in numeri

foraggeri attuati in azienda ed entrambe queste componenti influenzano l’efficien- za di utilizzazione delle razioni ai fini della produzione di latte e conseguentemente l’intensità delle emissioni di CO2-eq per kg di latte prodotto.

Quali strategie adottare

Le strategie di mitigazione che si possono adottare sono:

- Aumento dell’autosufficienza in termini di nutrizione azotata attraverso l’introdu- zione in rotazione di leguminose da gra- nella o da foraggio. Ciò consente di ridurre l’acquisto di alimenti proteici: questi ultimi, rappresentati principalmente da farina di estrazione di soia, sono importati princi- palmente dal Brasile e costituiscono una fonte significativa di emissione di CO2 a livello globale sia per effetto della defore- stazione (Land Use Change) che per i co- sti ambientali di trasporto. Infatti studi han- no dimostrato che la produzione di gas

Vacche in lattazione 160 Vacche in asciutta 15 Capi rimonta 150

PR 18

Produzione 107qli (media annua) Grasso 3.9 (media annua) Proteine 3.35 (media annua) Ha terreno 90 in conduzione

Coltivazioni Erba medica, loietto, prato, mais. Orticole (pomodoro e patate), frumento e soia.

Genetica 100% tori esteri –40% tori genomici sia su vacche che manze

Alimentazione Fieni aziendali in abbinamento al silo mais.

Concentrati e integratori in acquisto specifici per le diverse fasi produttive

Impianto fotovoltaico 110 kw

alla sola produzione di foraggi. Come primo obiettivo si sono proposti di introdurre l’irrigazione a goccia nella maggior parte dei loro terreni in modo tale da avere un minore dispendio idrico e una migliore qualità del prodotto finale. Successivamente sarà ingrandito il sito d’allevamento e introdotta la mungitura robotizzata delle vacche. È in progetto anche la costruzione di un impianto di biogas. S.S.

climalteranti connessa con la produzione di un kg di soia passa da 0,7 a 5,7 kg CO2 eq includendo nel conteggio il rilascio di carbonio generato dal Land Use Change.

- Sostituzione parziale del mais con prati permanenti o colture poliennali. L’adozio- ne di buone pratiche di raccolta di tali fo- raggi può consentire di mantenere elevato il valore nutritivo delle foraggere e quindi di mantenere buone produzioni latte ri- ducendo al contempo le emissioni di Ghg grazie alle minori lavorazioni e ai minori input agronomici che tali colture compor- tano.

- Aumento della efficienza produttiva at- traverso un’attenta formulazione delle razioni, il miglioramento della qualità degli alimenti autoprodotti e della gestione del- la mandria. Infatti il l’aumento della quantità di latte prodotta per kg di alimento è una delle strategie più promettenti per ridurre l’impatto ambientale per kg di latte prodot- to. In questo gioca un ruolo molto impor-

tante potere utilizzare alimenti più digeribi- li, soprattutto foraggi.

Cosa è stato fatto

Partito nell’ottobre scorso con la fase organizzativa, dal punto di vista opera- tivo sono state svolte alcune semine di campi prova da dedicare alla dimostra- zione di come alcuni avvicendamenti colturali e la scelta oculata delle specie da utilizzare in successione, possano concretamente aumentare la quota di alimenti zootecnici prodotti in azienda, quindi migliorare il bilancio dell’energia e della proteina consumata dal bestiame in favore delle autoproduzioni. È previ- sta per la primavera una visita guidata in campo alle prove.

In stalla sono in corso le rilevazioni neces- sarie a stabilire l’impronta del carbonio del latte allo stato attuale: su questa base sa- ranno pianificati specifici interventi di miti-

gazione. l

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