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Academic year: 2022

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(1)

Enti locali e federalismo: primo piano Rubrica

12 Il Sole 24 Ore 23/10/2020 PA, I NUOVI CONTRATTI COSTANO 6,7 MILIARDI (G.Trovati) 2

1 Corriere della Sera 23/10/2020 I SINDACI CONTRO FONTANA "NO ALLE LEZIONI A DISTANZA" (M.Giannattasio)

3

1 La Stampa 23/10/2020 Int. a P.Sileri: IL GOVERNO: BASTA ISTERIA DA TAMPONI (P.Russo) 5

1 Italia Oggi 23/10/2020 IN CAMPANIA DIVIETO DI SPOSTAMENTO TRA PROVINCE (F.Cerisano) 7

34 Italia Oggi 23/10/2020 PICCOLI COMUNI IN CRISI SUGLI AUMENTI AI SINDACI (M.Barbero) 9

1 Il Fatto Quotidiano 23/10/2020 Int. a R.Guerra: "UN LOCKDOWN OGGI CAUSEREBBE RIVOLTE ARMATE: EVITIAMOLO" (G.Calapa')

10

1 Il Riformista 23/10/2020 DOVE SONO ADESSO I SINDACI SCERIFFO? (A.Cisterna) 12

1 La Verita' 23/10/2020 SI LITIGA SULLA SCUOLA E IL GOVERNO MEDITA DI CHIUDERE LE

REGIONI (P.Floder Reitter)

13

Pubblica amministrazione Rubrica

2 Il Sole 24 Ore 23/10/2020 Int. a M.Dettori: "POTENZIARE GLI UFFICI TECNICI CON GLI ONERI DI URBANIZZAZIONE" (G.Sa.)

16

2 Il Sole 24 Ore 23/10/2020 Int. a N.Rebecchini: "AUTOCERTIFICA DEGLI INTERVENTI E SILENZIO ASSENSO" (G.Sa.)

17

Politica nazionale: primo piano Rubrica

1 Il Sole 24 Ore 23/10/2020 Int. a W.Gatzer: IN GERMANIA PROTEGGIAMO SALUTE E

IMPRESE" (I.Bufacchi)

18

12 Il Sole 24 Ore 23/10/2020 SE NELL'AGENDA DEL GOVERNO MANCA IL RILANCIO (L.Palmerini) 21

1 Corriere della Sera 23/10/2020 CONTE: SIAMO PRONTI A INTERVENIRE (M.Gu.) 22

1 Corriere della Sera 23/10/2020 Int. a L.Lamorgese: "I CONTROLLI SIANO RIGOROSI PER EVITARE CHIUSURE TOTALI" (G.Bianconi)

25

17 Corriere della Sera 23/10/2020 UN PREMIER ANCORA FERMO ALLE LOGICHE DELLA FASE 1

(M.Franco)

28

2/3 La Repubblica 23/10/2020 REGIONI PER LA SCUOLA ONLINE MA AZZOLINA E SALA ATTACCANO

(C.Zunino)

29

1 Il Messaggero 23/10/2020 LE REGIONI PRONTE A CHIUDERE I TAMPONI ANCHE IN FARMACIA

(M.Conti)

31

Economia nazionale: primo piano Rubrica

1 Corriere della Sera 23/10/2020 SANITA' E TERRITORIO UNA RIFORMA DA 65 MILIARDI (A.Trocino) 33 34 Corriere della Sera 23/10/2020 PREPARATIVI "SEGRETI" (E SUPER COMMISSARI) PER LE OPERE DEL

FONDO UE (F.Fubini)

36

Sommario Rassegna Stampa

Pagina Testata Data Titolo Pag.

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1

Data Pagina Foglio

23-10-2020

AS 12

Pa, i nuovi contratti costano 6,7 miliardi

PUBBLICO IMPIEGO

Ai 3,8 miliardi degli statali si aggiungono i 2,9 previsti in sanità, regioni e comuni

Gianni Trovati

ROMA

Con l'ultima aggiunta nella legge di bilancio in arrivo il rinnovo con- trattuale del pubblico impiego arri- verà a costare 6,7 miliardi. Per gli statali il fondo a disposizione viene portato a 3,8 miliardi: ma poi gli aumenti previsti perla Pa centrale andranno riprodotti anche in Re- gioni, sanità, enti locali e università, tutte realtà che dovranno trovare nei propri bilanci autonomi i soldi per il rinnovo.

La cifra complessiva filtra dalla funzione pubblica, e risponde allo

"stato di agitazione" proclamato nei giorni scorsi dai sindacati del pubblico impiego su contratti e smart working. Secondo i calcoli di.

Palazzo Vidoni, mettono le basi per un aumento medio da 107 euro lor- di, che rappresentano il 4,15% delle busta paga di riferimento. Il tutto mentre l'indice dei prezzi (Ipca), che dovrebbe guidare la dinamica degli stipendi pubblici, si ferma per lo stesso periodo all'1,8%. E mentre, sottolineano da Funzione pubblica,

«in un momento di straordinaria difficoltà per il Paese».

La risposta governativa insom- ma è secca, dopo che la temperatu- ra nelle relazioni coni sindacati era salita drasticamente nei giorni scorsi con l'ultimo decreto ministe- riale in cui si è fissata la regola dello Smart Working per almeno il 5o%

del personale impiegato in attività possibili a distanza si è chiesto alle amministrazioni di prevedere una flessibilità oraria in entrata e in uscita per gli altri dipendenti. Un terreno delicato, che proprio per le regole contrattuali intreccia diffu- samente le competenze sindacali.

L'orario di lavoro resta «totalmente nella disponibilità del dialogo con le rappresentanze dei lavoratori», spiegano dalla Funzione pubblica, ma ricordano anche che il Testo unico del pubblico impiego affida a datori e dirigenti l'esclusiva nelle decisioni su «direzione e organiz- zazione del lavoro».

Nella pubblica amministrazione il tema è storico, e perennemente irrisolto. Ma è ovvio che l'emergen- za sanitaria lo riempie di contenuti nuovi. Perché per avere una qual- che efficacia il lavoro agile e la fles- sibilità oraria devono essere attiva- te in fretta. Mentre le procedure negoziali con i sindacati richiedo- no tempo.

Ma il cuore politico dello scontro è la battaglia sui numeri del con- tratto. Che va in scena in un'Italia in crisi nera, dove per molti autonomi e dipendenti privati l'incognita ri- guarda l'esistenza stessa di un red- dito futuro più che la sua consisten- za. Lo stridore è forte, quasi quanto quello provocato dallo sciopero del trasporto pubblico proclamato per oggi (in questo caso dai comitati unitari di base). Dal canto loro i di- pendenti pubblici pagano invece l'eredità delle vecchie crisi: il "nuo- vo" contratto riguarda il 2019-2021,

erede del precedente rinnovato a fi- ne 2018 dopo dieci annidi blocco.

Il ritardo ha un molo nella batta- glia. Perché i sindacati contestano l'inserimento nel calcolo dei fondi per la vacanza contrattuale (500 milioni l'anno per lo Stato, quasi al- trettanti per gli altri comparti), che è un obbligo di legge ma anche «un anticipo dei benefici contrattuali»

secondo funzione pubblica. Altri 25o milioni (sempre da raddoppia- re con la Pa non statale) servono a confermare l'elemento perequati- vo, il mattonino salariale in più in- serito dall'ultimo contratto per il complicato incrocio con il «bonus Renzi». E 210 milioni circa finan- ziano la «specificità» di polizia e vi- gili del fuoco.

. punta sullo sue Regioni Peraiginalell(;.nernn

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Quotidiano Tiratura: 124.748 Diffusione: 84.581

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Data Pagina Foglio

23-10-2020

CORRIERE DELLA SERA 1+5

dinanza lombarda sulle su

Il sindaco di Milano Beppe Sala, 62 anni (a sinistra) e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, 68

I sindaci contro Fontana I di sindaci lo

ilano Sala,

, a cominciare da quello M controIl governatore

«No alle lezioni a distanza» Fontana: «No alle lezioni a distanza».

di Maurizio Glannattaslo

11 giallo sul testo Un caso l'ordinanza, che nella bozza inviata agli enti locali parlava di didattica «integrata»

Contraria alla soluzione adottata anche la ministra Azzolizu

a pagina 5

«No alla didattica w il, i a disl anza»

sindaci lombardi contro Prmt;ma

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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Quotidiano Tiratura: 293.393 Diffusione: 197.847

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Data Pagina Foglio

23-10-2020

CORRIERE DELLA SERA 1+5

..Primo piano • La seconda ondata

LA SCUOLA La Campania valuta di riattivare almeno le primarie, la Puglia sospende la presenza per gli ultimi Ire anni

«No alla didattica solo a distanza»

I sindaci lombardi contro Fontana

di Maurizio Giannattasio

MILANO In ordine sparso. Sulla scuola si sta consumando lo strappo tra governo, presi- denti di Regione e sindaci. Gli epicentri restano sempre la Lombardia e la Campania, ma un altro fronte si è appena aperto con la Puglia dove il governatore Emiliano ha so- speso le lezioni in presenza per tutti gli studenti degli ul- timi tre anni a differenza delle Marche che limita la didattica a distanza al 50% degli allievi del triennio finale.

Ieri, a rompere gli indugi è stato il sindaco di Milano Bep- pe Sala. «Quel punto dell'or- dinanza non è stato discusso.

Sono totalmente contrarial- la didattica a distanza». Fatte le debite differenze di appar- tenenza politica, quella di Sa- la è la posizione comune ai sindaci dei capoluoghi lom- bardi: tutti contro l'articolo dell'ordinanza firmata dal go- vernatore, Attilio Fontana che

Divisi L'equilibrio tra lezioni in classe e

prevede lo stop alle lezioni in presenza per gli studenti delle superiori. Giornata convulsa, densa di polemiche, di incon- tri in video, di tentativi di me- diazione con l'intervento del ministro Boccia, ma che si è conclusa esattamente come è iniziata. Da una parte la Re- gione che ribadisce la scelta della Dad puntando il dito contro il governo che non ha fatto nulla per potenziare i trasporti presi d'assalto dagli studenti, dall'altra i sindaci, a cui si aggiunge la ministra Lu- cia Azzolina, che chiedono di rivedere l'ordinanza e di sosti- tuire la didattica a distanza con l'alternanza tra presenza e lezioni da casa. Particolar- mente dura la lettera della mi- nistra che chiede a Fontana di garantire il diritto allo studio e lo invita «a lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte per trovare soluzioni differen- ti da quelle adottate» . «Visti i dati della curva epidemiologi-

ca e il sistema dei traporti replica Fontana riteniamo necessarie decisioni stringen- ti. Fermo restando che se il ministro reputa eccessivi e non idonei i nostri provvedi- menti può impugnarli». Per ora i due «partiti» si sono pre- si una pausa di riflessione.

Oggi i sindaci si rivedranno online con Fontana. La proba- bile mediazione? Il governato- re la esclude, ma probabil- mente si lavorerà a un'inter- pretazione che lasci margini di manovra più ampi. Sul te- sto si è consumato anche un giallo, perché la bozza ricevu- ta dai sindaci non parlava di Dad, ma di didattica digitale integrata (Ddi) che nella co- mune accezione è intesa co- me l'alternanza tra lezioni in presenza e in assenza. In real- tà, Ddi ha lo stesso significato di Dad. «Nessun colpo di ma- no — assicurano dalla Regio- ne ma solo un testo scritto

distanza ha creato tensioni tra amministratori. Regioni e governo (LaPresse)

99

II sindaco di Milano Quel punto dell'ordinanza non è stato discusso

Il governatore lombardo Riteniamo necessarie decisioni stringenti. Se per

in burocratese che poi, nella versione definitiva, è stato mi- gliorato».

Malo scontro tra il governo e le Regioni non si limita alla Lombardia. La ministra ha in- dirizzato un'altra lettera al go- vernatore campano, Vincenzo De Luca perché la volontà po- litica che si era manifestata di riaprire almeno le scuole ele- mentari a partire da lunedì ri- schia di essere cancellata dal- la curva dei contagi. «Auspico scrive la ministra che si riesca a consentire sollecita- mente la ripresa dello svolgi- mento in presenza della di- dattica» alle elementari e alle medie. Oggi potrebbe esserci una nuova riunione tra Gover- no e Regioni con l'intento di rendere omogenee le ordi- nanza. «Ci sono dei modelli sul Dad che potrebbero essere condivisi — ha detto Boccia

— come nel caso di Lazio, Piemonte e Basilicata».

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Quotidiano

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Data Pagina Foglio

23-10-2020

LA STAMPA 1+3

CRESCONO I CONTAGI, SUPERATA QUOTA Iß MILA. AZZOLINA STOPPA LA DIDATTICA A DISTANZA: MAI OLTRE IL 50%

Il governo: basta isteria da tamponi

Sileri: "Rischio contagio ai drive in". Mille in terapia intensiva. In Piemonte il Covid corre più che in Lombardia

«C'è un corsa ingiustificata al tam- pone». In un'intervista a «La Stam- pa» Pierpaolo Sileri, vice ministro della Salute, mette in guardia gli italiani dal «rischio contagio ai dri- ve in» e consiglia la quarantena.

Contagi sopra quota 16mila, scat- ta l'allarme terapia intensiva: mil- le ricoveri al giorno. In Piemonte virus più veloce che a Milano.

SERVIZI- PP.2,3,4,5 E7

PIERPAOLOSILERI VICEMINISTRO DELLA SALUTE

Ora la cosa più

importante è limitare il numero dei contagi per non far collassare le terapie intensive Dobbiamo subito potenziare il trasporto pubblico e attivare una rete di protezione per gli anziani

ANDREWMEDICHINIiAP

II viceministro della Salute Pierpaolo Sileri

LA STAMPA gai

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Quotidiano Tiratura: 204.921 Diffusione: 128.313

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23-10-2020

LA STAMPA 1+3

PIERPAOLO SILERI II vice ministro della Salute: "Troppi italiani si precipitano a fare gli esami"

Ma rassicura: "Per ora non credo ci saranno lockdown nazionali. Serviranno chiusure locali"

GG Basta corsa ai tamponi

Prima serve la quarantena o il virus sfugge ai test"

L'INTERVISTA

PAOLO RUSSO ROMA

edo una cor- / sa troppe vol-

`\ te ingiustifica- ta al tampo- ne. Se hai avuto un contatto stretto devi metterti in quaran- tena per 10 giorni e poi fare il test. Prima si rischia di non rile- vare il virus che è ancora in in- cubazione e di infettare i pro- pri familiari». Pierpaolo Sileri, medico oltre che vice ministro della Salute nelle code ai drive in e negli ospedali — «dove si ri- schia anche di contagiarsi sul serio»—vede tanta disinforma- zione. Anche se poi indica in un uso più vasto dei test rapidi una via d'uscita al caos di que- sti giorni. E spiega perché non dovremmo finire dentro un al- tro lockdown nazionale.

Molti scienziati dicono che il virus sta correndo più veloce della politica. Sbagliano?

«Sicuramente in alcune aree del Paese corre molto più velo- ce della umana capacità di trac- ciamento. E li siamo già passa- ti da una strategia di conteni- mento a una di mitigazione del rischio con misure più strin- genti. Ma prima di invocare lockdown nazionali, che since- ramente non vedo all'orizzon- te, aspettiamo ancora 10-14

giorni per vedere l'effetto del- le misure adottate da ordinan- ze regionali e Dpcm».

Non c'è il pericolo che poi sia troppo tardi?

«Abbiamo un sistema sofistica- to di monitoraggio basato su ben 21 indicatori che ci consen- te di intervenire tempestiva- mente li dove necessario. Ora la cosa più importante è limita- re la crescita dei contagi, far si che la curva pur salendo lo fac- cia lentamente, senza far col- lassare le terapie intensive. In- tanto dobbiamo anche evitare il ricorso al ricovero quando non è necessario. Sto riceven- do tante chiamate di chi chie- de un letto in ospedale pur avendo sintomi con quali si può essere assistiti a casa».

Se ci fosse chi poi ci va...

«In alcune regioni come La- zio ed Emilia sono state isti- tuite unità speciali di medici e infermieri, le cosiddette Usca, che lo fanno già. In al- tre aree del Paese non è così, ma vogliamo coinvolgere da subito i medici di famiglia, ri- mettendoli al centro del cam- po di battaglia».

Osservate speciale sono le grandi città. Basta il coprifuo- co o lì un vero lockdown sarà inevitabile?

«Se basterà o meno lo scoprire- mo tra due settimane. Credo però che bisognerà fare altro.

Prima di tutto potenziare il tra- sporto pubblico, ad esempio

utilizzando i bus turistici. Ma servirà anche potenziare i con- trolli sui mezzi, dove nonè pos- sibile far viaggiare persone senza mascherina. E poi dob- biamo stendere una rete pro- tettiva per i più anziani e le per- sone fragili».

Come?

«Se diciamo a loro di limitare i rapporti sociali e di restare a casa poi dobbiamo assicurar- ci che abbiano qualcuno che faccia loro la spesa, monitori lo stato di salute. Gli enti loca- li devono coinvolgere volonta- riato, parrocchie, centri anzia- ni in questo porta a porta. Infi- ne bisogna portare nelle case di chi ha sintomi non gravi i sa- turimetri, in modo che con 40 euro e la telefonata di un me- dico si tenga sotto controllo la situazione ricorrendo al rico- vero solo quando è veramen-

te necessario».

Qual è la linea Maginot oltre la quale c'è il lockdown nazio- nale?

«Non c'è un numero preciso.

Come dicevo abbiamo un mo- nitoraggio basato su 21 indica- tori. Certo se l'R con t sale so- pra 2 è poi facile che la capaci- tà di tracciamento e la tenuta della rete ospedaliera siano ta- li da imporre delle chiusure.

Che potrebbero essere neces- sarie in alcune località. Non credo in tutta Italia».

Si potrà arrivare a zone aran-

cioni col blocco dei movimen- ti da una regione all'altra?

«Chiusure chirurgiche come quelle attuate a Genova saran- no ancora necessarie. Certo, se poi non basta devi adottare il blocco della mobilità in tutta la Regione. Abbiamo un moni- toraggio che settimanalmente indica il livello di rischio delle regioni. In base a quello si deci- derà».

Palestre e piscine chiuderan- no?

«Si sta lavorando a protocolli di sicurezza più rigidi e con- temporaneamente stiamo con- trollando siano applicati quel- li già esistenti. Ma come anche per i ristoranti io dico che si può andare in sicurezza se si ri- spettano le regole e si sanzio- na sul serio chi non lo fa».

Arriverà prima il vaccino o la cura?

«Sicuramente prima la cura.

Già ora siamo capaci di interve- nire più efficacemente con cor- tisone, eparina e in alcuni casi antivirali. Ma abbiamo in speri- mentazione gli anticorpi mo- noclonali che promettono mol- to bene. Per il vaccino i tempi si stanno accorciando, ma poi ci sono problematiche logisti- che legate alla somministrazio- ne e al trasporto che richiede- ranno tempo. Nel frattempo non facciamoci prendere dal panico e agiamo in misura pro- porzionale al rischio». —

©RIPRoou➢oNE RISERVATA

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Quotidiano

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Data Pagina Foglio

23-10-2020

ItaliaOgg' 1+33

ORDINANZE AI RAGGI X

In Campania divieto di spostamento

tra province

Cerisano a pag. 33

ig41-4gOggi Pmi, in fumo un min di posti

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Data Pagina Foglio

23-10-2020

ItalìaOggi 1+33

l,e ordinanze locali. Lazio, Dad per metà studenti. Campania, .spaslamentí provinciali l'Zf't(ltl

Regioni, la scuola della discordia

Superiori chiuse in Lombardia, in Puglia nelle ultime classi

DI FRANCESCO CEaISANO

rovo

tecniche di zona rossa in Campania, con il divieto di spo- starsi dalla provincia di residenza verso altre pro- vince della regione. Coprifuoco dalle ore 23 alle 5 in Campania e Lombardia e da mezzanotte alle 5 nel Lazio. Sarà possibile muoversi solo per comprovate esigenze lavorative, di salute, di necessità e di urgenza da autocertificare attraverso un modulo messo a disposizione ieri dal Vintiüale.

Centri commerciali chiusi nel weekend in Lombardia e didattica a distanza che torna ad affacciarsi nelle scuole. La Lombardia punta a sospendere del tutto le lezioni in presenza per le scuole superiori, mentre il Lazio chiede agli istituti di in- crementare la didattica digitale integrata per una quota pari al 50%c degli studenti, esclusi gli iscritti al primo anno.

Nelle università del Lazio la didattica a distanza dovrà coinvolgere il 75% degli stu- denti. La scuola primaria e quella secondaria di primo grado (medie) continueranno con le lezioni in presenza. Do- vunque, ma non in Campania, dove le scuole sono state chiuse dal presidente Vincenzo De Luca lo scorso 16 ottobre e pro- babilmente resteranno tali fino a fine mese, visto che l'aumento irrefrenabile dei contagi nella regione avrebbe sconsigliato il governatore a riaprire almeno le primarie lunedì come ipo- tizzato. Per frenare il contagio tra gli adolescenti anche la Puglia sceglie la strada della chiusura delle scuole superiori ma questa volta limitatamen- te agli ultimi tre anni del ciclo scolastico.

Le regioni provano a rispon- dere alla seconda ondata di Co- vid 19 che ieri ha fatto segnare con 16.079 nuovi positivi il dato più alto di sempre (nemmeno durante il lockdown di marzo e aprile i contagiati erano stati così tanti). E lo fanno in ordine sparso con ordinanze destinate a frenare soprattutto il contagio tra i giovani che sta viaggian- do veloce tra movida notturna, riapertura delle scuole e affol- lamento dei mezzi pubblici.

Per questo la linea comune dei governatori punta a limitare la vita nottw-na e ridurre l'impat- to degli studenti sul trasporto

Il nuovo modello di autocertificazione per giï spostamenti

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pubblico locale attraverso la chiusura delle scuole seconda- rie superiori. Vediamo le scelte dei governatori

Lombardia

Con due ordinanze in vigore da ieri il governatore lombardo Attilio Fontana ha disposto il divieto di circolare dalle ore 23 alle ore 5 salvo che per esigen- ze motivate di lavoro, necessità, urgenza e salute. Sarà in ogni caso consentito il rientro a casa. I motivi che legittimano gli spostamenti dovranno esse- re giustificati con autodicLiara- zione, messa a disposizione dal ministero dell'interno.

Nel modulo l'interessato do- vrà dichiarare di essere a cono- scenza delle misure limitative degli spostamenti previste da norme nazionali o ordinanze regionali e comunali e di esse- re a conoscenza delle sanzioni previste in caso di violazione (multa da 400 a 3000 euro). Si dovrà inoltre dichiarare il luo- go di inizio dello spostamento e il luogo di destinazione.

Corollario della stretta sulla mobilità notturna è che bar, ristoranti, pub, pizzerie, ecc.

chiuderanno un'ora prima (alle 23 invece che a mezzanotte) rispetto agli orari imposti dal dpcm del 18 ottobre se hanno servizio al tavolo. In assenza di consumo al tavolo le saracine- sche dovranno abbassarsi alle ore 18. Sempre alle ore 18 do- vranno chiudere i distributori automatici di bevande e cibi confezionati (cosiddetti "H24").

Il consumo di bevande alcoli- che resta sempre vietato nelle aree pubbliche (parchi, giardini

.n

e ville aperte al pubblico).

Per quanto riguarda gli sport di contatto vengono sospese le gare sportive di interesse re- gionale, provinciale o locale, mentre le associazioni spor- tive dilettantistiche possono continuare a far svolgere alle- namenti in forma individuale.

Nelle giornate di sabato e do- menica è disposta la chiusura delle grandi strutture di vendi- ta nonché dei negozi presenti nei grandi centri conunerciali.

Restano aperti ovviamente i supermercati, i rivenditori di prodotti cosmetici, per anima- li domestici, per l'igiene della casa, le fármacie, le tabacche- rie, le rivendite di monopoli e di piante e fiori.

A fare discutere è invece la chiusura dal 26 ottobre delle scuole superiori con il passag- gio obbligatorio alla Didattica a distanza (Dad), mentre per glí altri istituti (medie e pri- maria) viene raccomandato di prepararsi alla Dad .'nel più breve tempo possibile,. Con- tro questa disposizione si sono scagliati prima la ministra dell'istruzione Lucia Azzolina che ha inviato al governatore Fontana una lettera chiedendo

«soluzioni differenti rispetto a quella adottata», poi i sindaci lombardi (da Seppe Sala a Emilio Del Bono) che hanno lamentato come la Dad nelle superiori non sia stata concor- data con i primi cittadini delle grandi città lombarde e hanno proposto una soluzione simile a quella della regione Iazio con modello misto fatto di metà lezioni in presenza e metà a distanza. Critici anche i sin-

dacatì della scuola che hanno giudicato la Dad alle superiori

<,sbagliat.a e inapplicabile•>. Ma in serata Fontana ha difeso le proprie ordinanze affermando la necessità di «scelte strin- genti» in Lombardia a causa dell'escalation di contagi.

Campania

La ministra dell'istruzione

IL Vincenzo De Luca

ha chiesto un dietrofront an- che al presidente della Cam- pania Vincenzo De Luca che il 16 ottobre ha serrato i cancelli di tutte le scuole campane di ogni ordine e grado, con l'avallo del Dar che ha respinto i ricor- si contro l'ordinanza. «Con ri- guardo alla scuola dell'infánzia e del primo ciclo di istruzione auspico che si riesca a consen- tire sollecitamente la ripresa dello svolgimento in presenza dell'attività didattica ed educa- tiva, adeguando le disposizioni già emanate al dpcm», ha scrit- to la ministra.

Anche in Campania come

in Lombardia scatterà il co- prifuoco notturno. Le attività commerciali, sociali e ricreati- ve dovranno chiudere alle 23 e i clienti avranno mezz'ora di tempo per rientrare a casa, non oltre le 23.30.

Un unicum dell'ordinanza di De Luca in vigore da oggi è il divieto di spostarsi sul terri- torio regionale dalla provincia di residenza a un'altra, salvo ovviamente che per ragioni di necessità, urgenza, lavoro, famiglia, scuola, formazione, salute. Anche in questo caso è sempre ammesso il rientro presso il proprio domicilio, di- mora o residenza.

Lazio

Nel Lazio, come detto, il co- prifuoco inizierà a mezzanotte (a partire da oggi) e terminerà alle ore 5. L'ordinanza del pre- sidente Nicola Zingaretti prevede che da lunedì prossi- mo e per un periodo di trenta giorni, le scuole superiori della regione incrementino il ricorso alla didattica digitale integrata per una quota pari al 50% degli studenti con esclusione degli iscritti al primo anno. Nelle università il ricorso alla didat- tica digitale integrata dovrà coinvolgere una quota pari al 75% degli studenti iscritti, ad eccezione delle attività forma- tive che necessitano della pre- senza fisica.

Puglia

Ultima in ordine di tempo l'ordinanza del presidente della regione Puglia, Michele Emi- liano che da lunedì 26 ottobre e fino al 13 novembre sospen- de le attività didattiche nelle ultime tre classi delle scuole superiori. Nell'ordinanza il go- vernatore pugliese raccoman- da ai datori di lavoro pubblici e privati (con esclusione del per- sonale sanitario) di utilizzare o incrementare lo smart working e di differenziare l'orario di ser- vizio in presenza secondo fasce orarie scaglionate per tenere conto delle esigenze dei lavo- ratori che utilizzano i mezzi di trasporto pubblici.

©Riproduzione riservata—i

Le ordinanze rezionali stil 'ho

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Quotidiano

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Data Pagina Foglio

23-10-2020

ItalìaOggi 34

Piccoli comuni in crisi sugli aumenti ai sindaci

Piccoli comuni in crisi 'sull'aumento delle indennita ai sindaci. Le incertezze riguardano l'obbligo di confinan- tiamento della spesa dalla],dei singoli enti. Tutto nasce dall'art. 57,,,quater, con." 1. dl 26 ottobre 2019, n. 124, (converffo,.,con modi Tr zioni, dalla legge 19; dicembre 2019, '157) ébe halbserito un comma S bis all'intera o ilell'aì .82 Tuel, ittlorza del quale «la inis `dell'inden aYuta,d:[itiztone diaalpx~ebente aratolo ;ättante, üa;

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nnttab (c ' I+one Regio;- date di controlïo:della Corte•ïdei cont per la Lombardia, deliberazione li. 67/2020? ~tá chiarito ëlia l'incrementò non opera e* lege ma r l'espressione di urna scelta decisionalealrimessa all'ente, rispetto al tetto: trassim o fissato dal`l gislatore. Lo stessoparere coitieii 'nti saggio e sta creando non pochi grattacapi: se Ÿ corte ?la novella in commento, se da un lato t o n ti•

'autonomia degli enti, consentendo flessibilità nella' t o dtilazione dell'aumento, dall'altro, nell'implicare, per; lä.

sua attuazione, un cofinanziamento da parte dell'ente locale, pare supporre necessariamente, da parte della stesso ente, all'atto della determinazione del quantum

e- dell'incremento, una complessiva valutazione sulla mis

asell'aumento, entro il limite di legge, che risulti cont- ' ,ile con la propria situazione finanziaria nel singolti caso, bi shereto. Da tale affermazione sembra evincersi il divieto di incrementai' l'indennità solo` Iella mi.

sura del contributo sta- Viale, essendo necessario':

che ciascun ente ci metta':

anclie dei soldi suoi.I.i che pare nn problemna le tante ihministfaZIO f -.

lle q ilisI sindaci *o*

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ii rio bilancio. Non è Ÿ i►Smeno chiaroie l'obbl co- finariziamentoŸ;';cohïp ïti

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re dalla data di esecutiviti dell'atto deliberativo. Ov viamente, per chi deciderà di soprassedere, scatterà:"

l'obbligo di riversare (sul:;

Capo XIV - capitolo 3560

«entrate eventuali diverse'::

del Ministero dell'interno art. 03 «recuperi, resti- tuzioni e rimborsi vari») l'importo del contributo non utilizzato nell'eserci- zio finanziario. La Corte dei conti ha anche chiari to che il ritocco all'insì previkffiller i sindaci non:;

'produce effetto su asses son tionsiglieri, anche*

l'inde#nità:,di,questi ultimi`

e quantificata quzieig§«gbi propor:

zione

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sindaci (llm 11'9/2000)`.°.;.:

Matteo Barbero -DRipmduzìone ríseruafa-1.

Smart working. Anela-rati out

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PARLA RANIERI GUERRA (OMS)

"Un lockdown oggi causerebbe rivolte armate: evitiamolo"

~ CALAPÀ A PAG.5

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I:INTERVISTA Ranieri Guerra Oms

'W iockdown provocherebbe ritolte armate: evillainolo"

» Giampiero Calapà

rofessor Ranieri Guerra

-rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità nel Comitato tecnico scientifico a supporto del governo Conte - crede che i cosiddetti coprifuoco notturni possano essere real- mente efficaci?

È un palliativo per non chiudere tutto. Servono anche per limitare l'utilizzo di alcol e altre sostanze che rilassano i freni inibitori espo- nendo a rischi i giovani.

Ritiene che un lockdown gene- ralizzato non sia più una stra- da percorribile?

Dobbiamo evitarlo perché provo- cherebbe rivolte armate. Le perso- ne sono state sfinite dai tre mesi di lockdown. Purtroppo poi in estate hanno abbassato troppo laguardia incoraggiate anche da colleghi che noncapiscobene che lavoro faccia- no. Adesso bisogna, però, fare an- che una valutazione sullo stato di salute mentale di tutti e dei nostri figli. Possiamo chiudere acasai ra- gazzi davanti alla Playstation? É doveroso bilanciare equilibri di so- stenibilità sociale ed economica, perché i rischi non sono dovuti solo alla trasmissione del coronavirus:

come Oms abbiamo registrato un aumento di suicidi trai giovani, per fortunanon in Italia, l'aumento del consumo di bevande alcoliche tra le mura domestiche. Il lockdorvn del Paese è unamisura pesante e ha ragione il premier Giuseppe Conte quando dice che non è l'Italia di marzo quella di oggi, le condizioni al di làdel numero dei contagi sono diverse. E ha ragione anche sull'al- lineare i tre livelli amministrativi:

Stato centrale, Regioni e enti loca- li. La capacità di decidere per aree e

territori sarà sempre più fonda- mentale da qui in avanti.

Quali sono i temi centrali per lei nella lotta alla diffusione del SarsCov2?

Il primo è il trasporto pubblico e il trasporto pubblico locale in modo particolare. Quello privato è bloc- cato e potrebbe essere utilizzato per integrare il pubblico con pro- cedure trasparenti e tariffe calmie- rate. Si potrebbero utilizzare auto- bus privati fermi, perché in questo momento nessuno viaggia, per in- teresse pubblico. Il secondo sono i medici di base e i pediatri di libera scelta. Andrebbero inseriti mag- giormente nel sis tema di risposta all'attacco del coronavirus: in mo- do non sporadico ma organico, mettendoli in prima linea dopo a- verli equipaggiati in sicurezza e in modo adeguato per il tipo di sfida.

Il terzo è investire nelle scuole, ol- tre che in sicurezza anche su nuovi programmi per i giovani adulti, in modo da evitare di avere in futuro altri terrapidtlisti.

Ha indicato soluzioni di buon senso, ma perché nessuno cì ha ancora pensato? Lei fa parte anche del Cts, ci sono stati mesi in cui queste ipotesi avrebbero potuto divenire realtà...

Col senno di poi è tutto più facile. Vede, è mol- to complicato orientar- si quando il pericolo non sembra imminente e pare addirittura scampato. E diffi- cile procedere con investi- menti su un pericolo quando non lo si intravede dietro l'an- golo. E la comunicazione del rischio è molto più difficolto- sa di quanto si possa immagi-

Per il vaccino nei primi tre mesi del 2021 la sfida sarà industriale e logistica

vare in medicina. Però non è un problemasolo italiano.

L'Oms fece un test a cento Paesi: nessuno superò quo- ta 40 su 100 rispetto a una serie di indicatori che rile- vavano la capacità di com- prendere il pericolo e realiz- zare una programmazione adeguata a scongiurarlo.

Speranza e attesa sono riposte sulvaccino. Può fare un po' di chiarezza sulle tempistiche?

Le tempistiche sono allo stato ancora solo stimabili, non certe. Per fine 2020, se tutto fila liscio, avremo la conclusione dí uno o più processi regolatori delle a- genzie europeae americana del farmaco. Ma non signi- fica che avremo le dosi di vac- cino anti-Covid disponibili.

Nel primo trimestre del

20211a

sfida colossale sarà di natura industriale e logistica per la produzione e la distribuzione del vaccino. E, quando arri- verà, si porrà un'altra do- manda: i tempi di immu- nità del vaccino? Su que- sto non dico che si navi- ghi ancora al buio, ma almeno nell'ombra.

E aggiungo che sa- rebbe molto im- portante imple- mentare la sorve- glianza clinica sulle persone che guariscono dal Covid-19, perché è una malattiasisteinicache non si limita alla polmonite inter- stiziale. Capire quanti danni rimangono o come vengono superati è fondamentale per il futuro.

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Riformista

Contro íl decreto Dove sono

adesso i sindaci

sceriffo? ~~

A. Cisterna a p. 7

COhlD 1; nEC[ZETI, L PROTEST:1 CONTRO II, GON'ERNO

NEUOG(ORtJ4 DI FUOCO..

G&RYÇ*QPER GfACC KELLY

raxur KeaMEc

GRrcOUP[R

iNONASMII(N[ü lIOYD BßID4ES KpTYJU2AD0 GRACE KELLY OTTO KRUGER lOM CHANEY

Alberto Cisterna

Cera

daci-sceriffo. Quel -no una v olt ai sin- li che volevano ì vigili urbani armati si- no ai denti. Quelli che pretendeva- no di essere i veri custodi e i giusti garanti dell'incolumitá e della si- curezza pubblica. Quelli che vo levano spazzare via dalle strade ambulanti abusivi, accattoni e ritte - salanti. C'erano una volta e ora. di colpo; non ci sono più, Squaglia ti, svaniti come neve al sole. Per carità, c'è gente eccezionale tra i sindaci italiani, amministratoti se-

ri e responsabili- Ala la percezione di quanto sta accadendo in questi giorni gioca brutti scherzi.

una storia cominciata nel 2008 con il primo decreto sicurezza e proseguila sinoal 2017 con il de- creto sulla sicurezza urbana Go- verni di ogni colore hanno man etano ceduto pezzi di sovranitit statale ai sindaci che si erano crei ti a novelli tutori della pace socia le e dell'ordine pubblico. Si perde il conto delle rivendicazioni, del- le sollecitazioni, delle re'primendle cute tanti sindari rivolgevano alle autorità centrali di sicurezza, e al ministero dell'Interno Ira tutti, col pevoli di trascurare il nuovo idolo securitario costituto dalla costei-

Sindaci sceriffo

doge siete finiti? %/ti sa che hatmo patina...

-~ Ai tempi del primo decreto sicurezza, nel 2008. dichiararono guerra a homeless. lavavetri. questuanti. Si erano eretti a tutor dell'ordine pubblico.

Ora pigolano: non vogliono decidere sulle zone rosse

detta sicurezza urbana. Niente più straccioni perle strade. basta con i questuanti e i lavavetri ai senta fori. al diavolo i "vu rumina' per le spiagge e i vagabondi sui marcia - piedi delle vie della moda. A rileg- gere

gele gli articoli del lesto unico che governa l'ordinamento degli en ti locali è tutto tiri fiorire di poter, di sanzioni. di prerogative. La po- lizia locale è eretta a nuova milizia cittadina che veglia sulla pace dei cit Listini. Il feticcio delle ordinanze d'urgenza (ci torneremo) intese co- me strumento risolutivo in etano ai sindaci per colpire con interventi rapidi. risolutivi: la vera arena letale nella blitzkrieg da combattere con pro il disordine e il disdoro. Gli ar titoli 50 e 51 ciel decreto Sugli enti locali- varato nel 21101) dalla solita maggioranza) che, in un paio d'anni, ha liquefatto la capacità di governo centrale polverizzandola tra comu- ni e regioni sono tutto uri fiorire di poteri, di obiettivi: sono le tavole della legge che tracciano la nuova nnission del sindaco. elevato al ran- go non più di mera autorità politi- ca periferica, ma di vero e proprio

«rappresentante della commina locale A lui il compito rii attua- re «interventi volti a superare si- tuazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell'ambiente e del patrimonio, culturale o di pregiu- dizio del decoro e della vivihilita urbana, con particolare riferinten to alle esigenze di tutela della trae - ghtillità e del riposo dei residenti»:

a lui il poter di governare l'afflusso e l'accesso alle «aree connunitte interessate ria fenomeni eli aggre- gazione notturna»; a l'ali. ancora, la

«vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico».

Ebbene tutto questo armameli tarlo, tutta questa perentoria e possenti erosione di una delle pri- marie

p otarie finzioni statali (assicura- re la sicurezza e l'ordine pubblico) è di colpo svanita nei giorni stel- la seconda ondata paitdeutira. A macchia di leopardo, ma in modo cospicuo i sindaci si sotto defilati dai compiti elle il Governo voleva Loro almltuire in materia di mi- ni-lockrlotirn. di disciplina dell'ac- cesso alle aree pubbliche nelle ore notturne, di rimodulazione degli orari degli esercizi emnmerciali e gttant'altIo necessario per conte nere lo spandersi della pandemia.

Si é gridato allo scaricabarile. al la fuga dell'Esecutivo dai propri computi, al rifiuto del premier di assumersi la responsabilità delle chiusure La stella è stata tolta dal petto e riposta nel cassetto. insom ma, è conte se \Vill Rane (Gars Co operi si tosse tolto il pezzo di latta prima e non dopo aver affronta to il temibile' bandito Erank Mitici

x -

nel nta mGcn Mezzogiorno di fuo- co

.~ I

co eli Frerl 7mnentann Certo qual- cuno potrebbe obiettare che. però, erano stati proprio i sindaci a volo re elle fosse lori) attribuito il potere di adottare «in caso di etnergen ze sanitarie odi igiene pubblica a carattere est'lusivantente locale or- dinanze conlingihili e urgenti» da dispensare sempre dal sacello stel- la Casa comunale eretta a nuovo tempio del potere di polizia. a nuo va caserma delle milizie ditali ne. volgarmente chiamate "ronde'.

e rese presentabili anche lessical- mente dia una legge del 2009 con la forrrtula di «associazioni di osser valori volontari». Certo in termpi di pandérnla e dì controlli per le stra- le avrebbero potuto persino esse- reI I

utili i vigilantes della domenica, nta purtroppo (Quid -19 è un osso duro da spolpare. Noti si tratta mi- ca di immigrati erre chiedono l'elle inosina o smerciano -chincaglierie o eli rom che assillano i passanti o di vagabondi che passano le not- ti sotto i camini. Il virus. come di- re, e una brutta gatta da pelare. Se la veda il Governò e dica esatta- mente rosa face. Niente autonomia.

niente policentrismo autarchico e chiacchiere del genere. I com- mercianti, i professionisti. i geni- 1011 degli alunni, i ristoratori sono gente difficile con cui trattare. Vo- tano e sono i veri potori forti con cui ogni sindaci), dalla Metropoli al borgo, deve fare i conti. Meglio stare fermi e denunciare la perfida furbizia del Governo. Meglio igno- rare il fatto che, in questa secon- da fase. sono tncessari inerventi imitati, circoscritti, a basso impat- to sociale s oc' e ed uutonuc Dica Pa-n lazzo Chigi cosa fare e non fugga e.

soprattutto, non ci tiri per la giac- chetta. Alle ordinanze d'urgen- za sindacali si surrogano i decreti presidenziali d'urgenza. Alla terza ondata andrà a finire chi:' si invo- cherà l'intervento ciel Parla tento.

Oltre resta solo la Prov idenza che, in tema di pesti e pandemie, vanta anche un migliore eurcicultmi.

In motu

Locandina del film Mezzogiorno di fuoco

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Quotidiano Tiratura: 15.000

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LaVerità 1+2

CONTAGI IN AUMENTO

Si litiga sulla scuola E il governo medita di chiudere le regioni

CAPEZZONE e F. REITTER alle pagine 2e 4

LaVerità

LE CONFESSIONI DI SPERANZA

«SIAMO DEGLI INCAPACI»

11111=i cn-alx,....goptexr•.

ftwatodp~Minaok perlahmedmàedpabro

rM,SNIMAMMONAVMUS

La lite è nel governo ma l'Azzolina s'infuria coni governatori

I nostri figli vengono marchiati come degli ontori da osorveglioren

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Quotidiano Tiratura: 62.065 Diffusione: 20.228

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23-10-2020

LaVerità 1+2

di PATRIZIA FLODER REITTER

■ Bisogna «re- stare a casa il più possibile», esor- ta il ministro della Salute, Ro- berto Speranza.

I presidenti di Regione si ade- guano e stanno adottando mi- sure restrittive per frenare i contagi. Lo fa anche l'ordi- nanza del governatore della Lombardia, firmata d'intesa con i sindaci delle città capo- luogo e che impone da lunedì prossimo, fino al 13 novem- bre, la didattica da remoto per le superiori e gli istituti professionali.

Non c'è altra soluzione per il leghista Attilio Fontana, do- po aver considerato che «la mobilità degli studenti over

la lite è nel governo ma l'Azzolina s'infuria con i governatori

Le Regioni si adeguano alle esortazioni del titolare della Salute e la grillina protesta. Fontana: «Impugni la mia ordinanza...»

14 (pari a circa 950.000 spo- stamenti in sola andata) rap- presenta circa il io% degli spostamenti nei giorni feria- li». Pronta è scattata la prote- sta del sindaco di Milano, il dem Giuseppe Sala, che si è dichiarato «totalmente con- trario. Non ha senso in questo momento, bisogna alternare didattica a distanza e presen- za nelle scuole». Ieri si è tro- vato a discuterne con il gover- natore e con gli altri sindaci che avevano sì sottoscritto l'ordinanza, però sarebbero stati un po' distratti: «L'abbia- mo vista ma eravamo concen- trati sul tema del coprifuo- co», ha provato a giustificare la svista il primo cittadino.

Nel video incontro di ieri po- meriggio sono volati parecchi stracci e nessun accordo è stato trovato. In mattinata era arrivata a Fontana una lettera di Lucia Azzolina. «Pervengo- no al ministero delll'Istruzio-

ne, dai rappresentanti degli enti locali, dalle autonomie scolastiche, dalle famiglie, dagli studenti, segnalazioni di profonda criticità attinenti la congruità e l'applicabilità delle misure contenute» nel- l'ordinanza, scriveva la re- sponsabile del Miur. Inviperi- ta perché il governatore aveva disatteso le sue raccomanda- zioni nella questione Dad, la ministra lo invitava «a lavora- re insieme a tutte le istituzio- ni coinvolte, per trovare solu- zioni differenti da quella adottata, nel rispetto del di- ritto alla salute dei cittadini e del diritto allo studio dei no- stri studenti». Nel pomerig- gio, il governatore replicava di aver preso una decisione

«sofferta» ma necessaria «vi- sti e considerati i dati relativi alla curva epidemiologica della Lombardia, correlati al- la situazione del sistema del trasporto pubblico locale».

Ben consapevole che il gover- no non è affatto unito nell'i- dea di tenere aperte le scuole, Fontana concludeva: «Se il ministro reputa eccessivi e non idonei i nostri provvedi- menti, può impugnarli». Da Roma, nessuno si sognerà di farlo. Solo su un punto l'Azzo- lina ha ragione, ed è quando cita nella lettera gli «enormi sforzi compiuti da tutta la co- munità scolastica [...] per ga- rantire il corretto avvio» delle lezioni. Un lavoro mastodon- tico, quello compiuto dai pre- sidi. Partito in luglio tra que- stionari, ordinanze che si contraddicevano, rallentato dalla mancanza di insegnanti e di arredi scolastici che dove- vano garantire la didattica in presenza. I banchi non sono ancora arrivati in moltissime scuole e certo si potevano ri- sparmiare 325 milioni di euro per nuove sedute, comprese quelle ridicole a rotelle, se poi

SCONTRO A sinistra, il ministro

dell'Istruzione, LuciaAzzolina.

In basso, il presidente della Lombardia, il leghista Attilio Fontana [Ansa].

A destra, il ministro della Salute, Roberto Speranza

[Getty]

le misure per contrastare il virus sono state ben poca co- sa e si deve tornare a studiare da remoto. Per non parlare dei 32.000 docenti che non si è voluto stabilizzare, costrin- gendo alla mobilità 64.563 candidati che partecipano al folle concorso deciso dall'Az- zolina. Le Regioni chiudono, ma da ieri fino al 16 novembre migliaia di professori si muo- vono. Stiamo parlando di 12.584 arrivi solo in Lombar- dia, di 5.478 in Campania e di 5.807 in Lazio, per citare le prime Regioni dove si è deciso il coprifuoco. «Appena finito

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il concorso, saran- no nuovamente do- centi supplenti nelle loro classi», non ha dubbi Pino Turi, segretario Uil scuola. Aggiunge:

«Resta senza rispo- sta la condizione di quanti non potran- no partecipare perché malati o in quarantena. Per loro nes- suna prova d'appello. Sarà inevitabile la previsione di una lunga coda di contenziosi giurisdizionali che chiede- ranno conto di interessi legit- timi negati». Duro anche il commento del leader della Lega, Matteo Salvini: «Anzi- ché attaccare la Lombardia e straparlare ancora di banchi con le rotelle, il ministro Az- zolina si preoccupi di cancel- lare il folle concorso naziona- le». Il ministro non ha cancel- lato un bel niente ma è prose- guita nella sua attività episto-

lare. Dopo Fontana è stato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, a ricevere le sue noti dolenti: «Auspico che si riesca a consentire sol- lecitamente la ripresa dello svolgimento in presenza del- le lezioni», riguardo alla scuola dell'infanzia e del pri- mo ciclo di istruzione, scrive- va ieri l'Azzolina, ricordando che per le superiori l'ultimo Dpcm prevede «forme di fles- sibilità organizzativa». Il mi- nistro vorrebbe tutto riaper- to nei plessi scolastici campa- ni, ma il presidente della Re- gione non ci pensa proprio. Si è mosso ignorando l'Azzolina anche l'altro governatore dem del Sud Italia, Michele Emiliano, sospendendo in Puglia da lunedì prossimo e fino al 13 novembre le attività didattiche in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado dell'ultimo triennio.

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Il Sole/2

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L'INTERVISTA

Marco Dettori. Assimpredil

«Potenziare gli uffici tecnici con gli oneri di urbanizzazione»

o smart working della pubblica amministrazio- ne accentua alcu- ne difficoltà ordinarie dell'attivi- tà degli uffici pubblici, come per esempio quella di rintracciare le visure degli atti di fabbrica che si trovano in archivi cartacei poco digitalizzati e che sono un pas- saggio necessario per chiudere una Scia su un intervento di ri- qualificazione, per esempio. Ne derivano ritardi che pagano an- zitutto le imprese ma anche la città in termini di mancato svi- luppo. Ho letto che il 60% dei di- pendenti pubblici in smart working ha difficoltà a rintrac- ciare gli atti su cui deve lavorare ed è chiaro che questo crea un rallentamento o una sospensio- ne di procedure amministrative.

Al tempo stesso dico che lo smart working è una modalità di orga- nizzazione del lavoro che ora ci consente di affrontare un'emer- genza e che comunque sarà sem- pre più presente in futuro. Non possiamo far finta che non ci sia o subirla. La cosa migliore, quin- di, è che le amministrazioni pub- bliche trovino soluzioni struttu- rali per usarla al meglio». Marco Dettori, presidente di Assimpre- dil Milano, non nasconde la pre- occupazione per gli effetti dello smart working, ma guarda avan- ti e lancia una proposta per ren- dere più efficiente il lavoro della pubbliuca amministrazione e, anzitutto, degli uffici comunali.

«Gli oneri di urbanizzazione - dice Dettori - sono una delle entrate più importanti peri co- muni che li incassano dopo che

ci sono veloci a definire le prati- che, più il comune incassa soldi.

Se un'azienda ha un settore che macina fatturato, io cosa fac- cio? Potenzio quel settore, fac- cio in modo di accrescerne la produttività. Allora credo che un sindaco, una giunta, un as- sessore che vogliano fare incas- sare più risorse per la città do- vrebbero destinare una quota importante di quegli oneri di urbanizzazione al potenzia- mento degli stessi uffici tecnici che lavorano quelle pratiche, a una qualificazione del persona- le, a un incentivo che premi so- prattutto quei dipendenti che hanno interesse a lavorare con gli operatori bene e velocemen- te, a una digitalizzazione della documentazione e degli archivi.

A Milano sta per iniziare la cor- sa per il nuovo sindaco: questa è una proposta che i candidati sindaci farebbero bene a discu- tere in campagna elettorale».

C'è un altro aspetto che Det- tori sottolinea come un impor- tante beneficio di un'azione più veloce e più efficiente delle strutture comunali. «È l'imma- gine che si darebbe, soprattutto agli investitori istituzionali na- zionali ed esteri, di una città che decide rapidamente e con una certa discinvoltura anche que- stioni molto complesse. Questa capacità di usare una organiz- zazione più efficiente per dare risposte più veloci è un aspetto importante per rendere la città più attrattiva».

—G.Sa.

t RIPRODJZIGNF RISERVATA

MARCO DETTORI

Presidente di Assimpredil Milano

Rigenei'.1zI.11M urbana, Catena Inllll:i ,till Rl1ma e RecM-er> IMan

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Il Sole/2

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L'INTERVISTA

Nicolò Rebecchini. Acer

«Autocertifica degli interventi e silenzio

assenso»

o smart working è un'esigenza ormai conclamata, ini- zialmente dettata dalla necessità di gestire il lavoro a distanza a seguito dell'emergen- za sanitaria e ormai destinata a di- ventare la modalità lavorativa più diffusa. A fronte degli innumere- voli vantaggi che possono derivare sedi questo strumento se ne favir- tù (efficienza, trasparenza, snelli- mento delle procedure e quindi dei tempi), lo smart working applicato alla pubblica amministrazione non dà ancora minimamente i ri- sultati sperati».

Il presidente dell'Acer, Nicolò Rebecchini, non nasconde la preoc- cupazione per il periodo che si apre.

«Purtroppo - dice - constatiamo quotidianamente questa difficoltà nel settore edilizio, in tutti quei rapporti che richiedono ancora del contatto diretto con la pubblica amministrazione».

L'impresa è la prima a soffrire dei ritardi che si generano, con danni anche seri. «Per chi fa impre- sa - dice Rebecchini - è impensabile attendere che la Pa si strutturi, istruisca e formi il personale e mo- difichi le procedure per lavorare in modo virtuoso con tale modalità.

Servono scelte coraggiose, per non farci sopraffare dal fattore tempo e stritolare da procedure farragino- se: come in tutti i paesi del nord Eu- ropa, affidiamo ai soggetti propo- nenti l'obbligo di certificare il ri- spetto delle regole, delegando alle amministrazioni il solo controllo;

riduciamo i tempi dell'autotutela:

un istituto che consente alle ammi- nistrazioni di intervenire entro di- ciotto mesi, è incompatibile con i processi edilizi. In diciotto mesi, un edificio `viziato" viene realizzato, concluso e immesso sul mercato.

Non si può restare in attesa. E insie- me a noi, vittime della burocrazia, diventano anche le stesse ammini- strazioni che, spesso, non riescono ad incassare neanche gli introiti previsti da talune procedure, come le affrancazioni dai prezzi massimi di cessione, i condoni edilizi, solo per fare alcuni esempi eclatanti».

L'auspicio è che ci sia « un vero salto di qualità di tutti gli attori coin- volti, tra questi gli istituti di credito, che guardano ancora con totale dif- fidenza l'istituto dell'autocertifica- zioni e i silenzi assensi. Perché non utilizzano proprie strutture esterne di controllo come sta avvenendo per accertare i bonus del 110%?».

Serve un intervento normativo, quindi. «E quello che ci saremmo aspettati da un vero decreto Sem- plificazioni: poche righe di indiriz- zo cui Comuni, Regioni, Enti pub- blici in genere, avrebbero dovuto adeguarsi. Dobbiamo invertire il paradigma e i protocolli fino ad og- gi utilizzati: acceleriamo i processi decisionali, responsabilizziamo il privato e lasciamo il controllo alle amministrazioni. Solo così lo smart working farà la differenza e rende- rà l'amministrazione pubblica più competitiva. Ed è solo con la com- petenza che si può ripartire».

Rebecchini ricorda la notizia di questi giorni che il comune di Roma ha affidato all'esterno l'etichettatu- ra delle pratiche svolte dai suoi di- pendenti. «I dipendenti, si dice, non sono competenti ad effettuare tale lavoro. Una situazione del ge- nere ha del paradossale, sulla quale inviterei i sindacati a riflettere».

—G.Sa.

RI PRODUZIONE RISERVATA

NICOLÒ REBECCHINI Presidednte dell'Acer Ance Roma

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o

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