L'ECONOMISTA
GAZZETTA SET T I MA NAL E
S C IE N Z A E C O N O M IC A , F I N A N Z A , C O M M E R C IO , B A N C H I, F E R R O V IE IN T E R E S S I P R I V A T I
Anno XIII - Voi- XVII
Domenica 21 Novembre 1886
I BILANCI DELLO STATO
L ’ esercizio p rovviso rio per sei m esi, votato dalla Camera nel G iugno passato, fa sì che il M inistro delle Finanze debba presentare la legge di assestamento per l’ esercizio in corso, i preven tivi per 1’ eserci zio 1 8 8 6 -8 7 ed il consuntivo d ell’ esercizio 1884 -85 m entre la Cam era com incerà a discutere il bilan cio 1 8 8 5 -8 6 . — N on occorre dire che tale condi zione di cose è tutt’ altro che regolare poiché produce com e conseguenza, o la discussione successiva di tre bilanci, o la rinuncia da parte della Cam era di al cune delle sue fondam entali p rerogative. E d è senza dubbio doloroso che a pochi m esi di distanza dalla applicazione della nuova leg g e di contabilità colla quale si è mutato 1’ anno finanziario affine di ren dere più d ifficile il bisogno di esercizi provvisori, sia avvenuta la necessità che il Parlam ento v o ti ap punto uno degli esercizi provvisori più lunghi che sieno mai stati concessi dal Parlam ento italiano. E verissim o che è occorsa la circostanza speciale dello scioglim ento della Cam era, ma è anche v e ro che questa facilità colla quale il Parlam en to abdica in mano al potere esecutivo la sua più im portante p re rogativa, è m anifesto segno di decadenza nella v ig o ria deTle istituzioni parlam entari. Una Cam era che non può sedere in G iugno qu indici giorn i di più per d i scutere i bilanci, o che non sa ra ccogliersi in O ttobre per esam inarli, e che si m ette in pericolo di non approvarli tutti prim a che finiscano i sei m esi di esercizio, è una Cam era che m ostra di sentire scar samente la propria responsabilità.
I giornali politici ne danno colpa al G overn o od al Parlam ento, secondo che sono ispirati dal desiderio di fare opposizione o di sostenere il M inistero, VEco
nomista non vu ole e non può considerare la qu e
stione sotto P aspetto politico, ma esam inandola da un punto di vista più elevato, non può a m eno di riconoscere che la colpa ricade su am bedue i poteri: sul potere legislativo che non ha fatto, quando lo poteva, il suo dovere; sul potere esecutivo, che si è assunta una responsabilità da cui dovrebbe s em pre rifu g g ire, ma specialm ente nel caso attuale, nel quale si poteva preved ere che sarebbe stata creata una situazione non del tutto corretta. A v v e rrà infatti, com e in evitabile conseguenza, che la Cam era non esam inerà abbastanza largam ente i bilanci 1 8 8 5 -8 6 e la leg g e di assestamento, per riservarsi di studiare i bilanci 1 8 8 6 -8 7 , e siccom e non potrà, m algrado, ciò, fare una discussione soverchiam ente rapida, si troverà davanti ai n u ovi preven tivi già annoiata di
titoli, di categorie, di articoli e di capitoli e passerà oltre svogliata e fiacca, senza che il M inistero abbia la volontà o la forza di galvanizzarla.
N è questo nostro tim ore è infondato; già i g ior nali ci inform ano di du e fatti m olto significanti av venuti nelle recenti sedute della Com m issione gene rale del bilancio. Il M inistero propose note di varia zione al bilancio, in una form a che avrebbe bensì affrettato il lavoro della assemblea legislativa, ma avrebbe seguito un sistema che sem brava in oppo sizione allo spirito della le g g e di contabilità.
L a giunta del bilancio però v o lle m odificate le proposte del M inistero dom andando che fossero se parate le variazioni che appartengono al bilancio da qu elle che lo tendono a com pletarlo e che trovano la loro sede nella legge di a s s e s ta m e n to e d il M i nistro delle Finanze accettò senz’ altro tali m o d ifica zioni che dalla Giunta l'urono poi approvate all’ una nim ità. Sono piccole g u erricciole, ma la condotta stessa del M inistro dim ostra che g li riescono ina spettate.
Il secondo fatto è qu ello del nuovo attacco degli on. G iolitti e R u din ì. N on conosciam o ancora in quali precisi term ini siano le osservazioni che hanno fatte i due m em b ri della Giunta, ma risulta dai periodici m eglio inform ati, che essi hanno cercato di dim o strare la esistenza di un disavanzo di 100 m ilion i nel nostro bilancio. Senza entrare ora nel fondo della questione, per esam inare la quale ci occorrono g li elem enti, che ancora non sono noti, sui quali si fo n dano qu egli oppositori, e non senza tacere che a nostro avviso e per qu ello che ne sappiam o, tutto si basa sopra l’ equ ivoco sign ificato che vien dato alla parola disavanzo — non possiamo a m eno di ram m entare che fino dal principio d e ll’ anno corren te abbiam o dom andato all’ on. M agliani di p rovocare una calm a e com pleta discussione sulla situazione finanziaria, e ci siam o ra llegrati quando, in sul finire del febbraio scorso, essa è sorta alla C am era, spe rando che I’ on. M agliani avrebbe colta qu ella occa sione, non solo p er spiegare chiaram ente lo stato p r e sente del bilancio, ma anche lo sviluppo che avrebbe raggiunto n ell’ avven ire secondo il suo program m a.
ci-742 L ’ E C O N O M I S T A 21 n o vem b re 1886 tati i docum enti ufficiali ed ha basate su essi le sue
deduzioni ; ma non ha avuto il coraggio di attaccare 1-equivoeo sul quale si aggirava la discussione e chiarire che sia e cosa debba intendersi per disa vanzo.
A nostro avviso l’ on. M agliani ha rifiutato la bat taglia che gli era stata proposta, ed ha perm esso che la disputa assumesse essenzialm ente il carattere di discussione politica. Col voto del 5 M arzo eg li ha vinto, ma è evidente che non ha sciolta la qu e stione a suo profitto ; le stesse deduzioni che allora
si facevano, si ripetono o g g i; le stesse cifre che a l lora si citavano, si citano anche o g g i; gli stessi tim ori si manifestano ; la stessa lotta g li vie n e m inacciata.
N oi sarem m o ben lieti che P on. M agliani am m ae strato dal passato com prendesse alla |fine la urgente necessità di usare alla Cam era un linguaggio così cb ia fo ed esplicito che perm etta ai profani di bene com prendere la situazione quale essa è, e non per metta ad oppositori tanto meno valen ti di lu i, di profittare delle sue reticenze per rinn uovare perio dicam ente una lotta, la quale non porta certam ente alcun utile al credito del paese e lascia cred ere al v o lg o che i bilanci sieno com e le lanterne m agiche, le quali fanno v ed ere grandi o piccole le figu re, secondo la lente che v ie n loro applicata.
N oi errerem o , ma pare a noi che un M inistro delle Finanze, quando officialm ente g li venga detto che il bilancio presenta un deficit di 100 m ilioni, m entre egli ne nega la esistenza, non dovrebbe te nersi pago se non quando abbia convinto l’ a v v e r sario d e ll’ erro re, od abbia lum inosam ente provato che l’ avversario im pugna la verità conosciuta.
Un voto di m aggioranza conserva è vero un M i nistro al suo u fficio, ma non muta la esistenza dei fatti, nè scem a la responsabilità di chi ha d overe di rendere questi fatti a tutti accessibili.
IL CONGRESSO DELLE CASE DI RISPARMIO
N e ll’ ultim o num ero abbiam o trattato con qu ella am piezza che ci era concessa la questione della auto nom ia delle Casse di risparm io e, pur riconoscendo la opportunità di una leg g e che venga a discipli nare questa m ateria e sopratutto a togliere la pos sibilità di abusi da una parte, di arbitri dall’ altra, abbiam o anche concluso c h e la leg g e non dovrebbe contenere se non qu elle norm e generali, le quali avendo per base il riconoscim ento degli statuti che libera m ente si sono dati e si volessero dare qu elle istituzioni, prescrivano però certe regole im prescindibili, nella osservanza delle quali può trovarsi la garanzia m ag giore verso i depositanti e la sicurezza della retti tudine d elle am m inistrazioni.
In questi u ltim i gio rn i abbiam o ricevu to un libro che n ell’ occasione del prossimo Congresso di F i renze il sig. L . Paolin i direttore della Cassa di ri sparm io di Im ola pubblica com e « contributo al C ongresso stesso » ; e siam o lieti di trovare svolti qu ivi m olti dei concetti che abbiam o som m aria mente esposti nel citato nostro articolo.
Sopratutto ci piace notare che anche il sig. P a o - lini m etté fuori di discussione, tanto la crede im prescindibile colla libertà che si dom anda, l’ applica zione a gli am m inistratori d elle Casse di risparm io
d ell’ art. 117 del C odice di c o m m ercio , che de termina la responsabilità degli am m inistratori, e non m ettiam o dubbio che le considerazioni che nel Con gresso di Bologna hanno prevalso per far respin g ere quel sano criterio, non saranno reputate suffi- centi dal nuovo e plenario Congresso di F iren ze.
N e llo stesso «con trib u to » troviam o un nuovo esem pio che suffraga la domanda di una legge sulle Casse di risparm io.
E ccon e la storia interessantissima :
L a Cassa di risparm io di Im ola nel 1883 aveva portate alcune m odificazioni al proprio statuto, ma il M inistero di A grico ltu ra, allegando le disposizioni del nuovo C od ice di com m ercio e la mancanza di una legge sulle Casse di risparm io, credè di non a ver com petenza per approvare tali m odificazioni. L a Cassa di Im ola si rivolse allora al T ribu n ale di Bologna perchè fosse applicato in suo favore l’ art. 123 del C odice di com m ercio, ed il Tribu n ale il 30 A g o sto 1884 em ise il chiesto p ro v ve d im e n to ; ma allora il M inistero si rifiutò di inserire le m odificazioni nel bollettino delle società per azioni e pregò il M in i stro d i grazia e giustizia di invitare il Procuratore gen erale del R e i n Bologna a interporre appello contro il decreto del T rib u n a le. E la Corte il’ A p pello di Bologna si affrettò il 2 1 N ovem b re a rifor m are il decreto stesso dichiarando che la Cassa d ’ Im ola non poteva essere annoverata tra le S o cietà com m erciali. A llo ra la Cassa di Im ola presentò ricorso in Cassazione, notando che se non poteva essere annoverata tra le Società com m erciali, poteva certo esserlo tra le c iv ili, in base all’ art. 229 del C odice di com m ercio. E la C orte di Cassazione il 16 G iugno 1886 annullò la decisione d ell'A p p ello di Bologna e rin viò gli atti a quella di A n co n a ; qu e sta conferm ò il prim o decreto del Trib u n ale di B o logna, per cui la Cassa di Im ola potè nuovam ente pregare il M inistro ad inserire le m odificazioni del suo statuto nel bollettino delle Società per azioni. Il M in istero non ha ancora deciso l’ affare, ma ad ogni m odo questo esem pio è bastante per dim ostrare che un tal m odo di procedere, per io m eno, appare ai più non serio.
Prosegu endo ora ad esam inare brevem ente alcune delle principali questioni che dovrà trattare il Con gresso che si apre dom ani a F iren ze ci incontriam o subito in un voto emesso da q u ello di Bologna che cioè « le Casse, da chiunque istituite ed esercitate, siano indipen den ti, tanto pel patrim onio quanto per l’ am m inistrazione dagli enti o dalle sin gole-person e da cui in tutto od in parte ebbero origin e ».
21 n o vem b re 1886 L ’ E C O N O M I S T A 743 nascendo spontaneam ente, .mal si com incerebbe a se
gu ire tale principio quando la legge impedisse a co loro, cbe attualm ente sono dagli statuti designati com e am m inistratori, di continuare ad esserlo. A bbiam o già indicato che il m odo di risolvere la questione d eve essere quello di contem perare i d iversi elem enti in modo che non risulti spiccata e fatale la prevalenza di alcu no; ed a ciò gioverà m olto che la legge fissi la responsabilità degli am m inistratori, i quali desidere ranno con divid erla con m a ggior num ero di m em bri. U n’ altra im portante questione è quella d elle re tribuzioni agli am m inistratori. In gen ere, e lo abbiam o espresso anche parlando delle am m inistrazioni locali, non sappiamo com prendere le cariche gratuite ; il più delle volte esse portano per conseguenza che i v eri am m inistratori siano gli im piegati, perchè i p re posti gratu iti, salve poche ed on orevoli eccezioni, o sono am biziosi che mancano di sufficienti cognizioni, o sono uom ini esperti ed abili, i quali non possono dedicare che scarsissimo tem po ad una carica sem plicem ente onorifica. C erto che il pretendere di ac cordare una retribu zione a tutti gli am m inistratori potrà sem brare troppo oneroso alle Casse, sp ecia l- mente alle p ic c o le ; ma pare a noi che prim a di pensare ad im piegare una parte d egli utili alla be neficenza o a d opere di pubblica utilità, le Casse d o vreb bero assicurare la solidità della loro am m inistrazione, cosi che essa offra ai depositanti, che sono il v ero ed il solo scopo delle Casse stesse, le m aggiori garanzie. Ci sem brerebbe quindi indispensabile che le Casse re tribuissero alm eno qu elli d egli am m inistratori che sono specialm ente delegali a com piere g li atti—più im portanti della azienda ; gli altri am m inistratori po trebbero godere di gettoni di presenza o di altra si m ile form a di com penso. Si com prende perfettam ente che la leg g e non potrebbe determ inare queste re tri bu zioni, ma sarebbe bene che il Congresso ne di scutesse perchè ciascuno dei rappresentanti delle Casse portasse il convincim ento della opportunità di tali misure, le qu ali, tanto più si renderanno neces sarie, quanto m a ggiore sarà la responsabilità che verrà addossata agli am m inistratori.
Di m oltissim e altre questioni il Congresso di B o logna ha proposta la soluzione, per esem pio : — che sia vietato lo scioglim ento delle Casse per volontà dei soci o degli enti fondatori od am m inistratori — che gli statuti debbano a seconda d elle va rie origin i delle Casse determ inare: — l’ organico d ell’ am m ini- strzione, le operazioni, il sindacato, la natura dei li bretti, le norm e relative ai depositi, le norm e rela tive alla erogazione d egli u tili, il num ero dei soci, le guarentigie per la am m issione e per la costitu zione dei soci stessi, i diritti e d o ve ri di questi, le epoche e la legalità d elle assem blee , la ingerenza d egli enti fo n d a to ri, le norm e per le m odificazioni degli statuti, le disposizioni per la liquidaziane d elle Casse e per la destinazione d e g li avanzi finali ; — che le Casse siano esenti dal bollo dei libretti di de posito e di assegni se dichiarano di assum ere l’ eser cizio del credito agricolo e fissano un fondo per questo ram o speciale di operazioni ; — che le Casse di una o più p rovin cie possano, conservando la pro pria autonom ia, associarsi per com piere qu elle ope razioni che stim eranno utili, e g li atti reciproci siano esenti da tassa ; — che le Casse possano, per dif fondere il credito agricolo, istituire casse filiali no minando nelle nuove sedi il C onsiglio am m inistra tivo e som m inistrando il capitale occorrente, m ediante
norm e stabilite con scrittura p riv a ta ; — che si am metta il trasferim ento gratuito da luogo a luogo dei crediti dei depositanti e ciò m ediante conto corrente colle Casse postali, fondato un deposito alla Cassa centrale dei depositi e prestiti e nei lim iti di tale deposito, ec., ec.
Ma intorno a questi ed altri argom enti, sui quali vorreb b esi discutere e votare nel prossimo Congresso noi vorrem m o presentare agli e g reg i m em bri del Con gresso stesso una questione pregiudiziale.
A bbiam o rilevato dal verb ale del Congresso di Bologna cbe venne dato m a ggior svolgim ento nella discussione alle questioni di im portanza secondaria che non sia a qu elle dalle quali la legge dovrebbe ritrarre fisonom ia e carattere. Ora ci dom andiam o se sia proprio utile e conveniente che il Congresso, discutendo, com e l’ ordine del giorn o vorreb b e, « sui criteri da presentare al G overn o per un riordin a m ento legislativo delle Casse di risparm io » abbia da com pilare un v ero e proprio progetto di legge, nel quale sieno com prese non solam ente le disposizioni che veram ente nella leg g e potrebbero essere conte nute, ma qu elle ancora che troverebbero luogo più adatto in un regolam ento. E stim iam o sarebbe opera m olto saggia e più proficua cam biare sistema e discutere non già g li articoli di un progetto, ma ve ram ente, com e lo dice l’ ordine del giorno, « i c r i teri che d o vreb b ero inform arlo mi
È chiaro che quando con sodi argom enti e con assennate considerazioni il Congresso avesse discusso da tutti i lati qu elle sette od otto fondam entali qu e stioni che si riferiscono ad un riordinam ento le g i slativo delle Casse, il G overno non potrebbe a meno di tenerne conto e di inform are ai criteri ne! Con gresso sviluppati la legge che proponesse al P arla m ento. Il perdersi in vece in discussioni di 2 0 o 30 articoli su molti dei quali è tanto meno facile lo accordo quanto più m inuziosa è la disposizione che contem plano, ci pare riesca a sovraccaricare il Con gresso di un lavoro im m ane, al quale non può con cedere tutto lo studio che sarebbe desiderabile.
E diciam o di p iù ; non sappiamo com prendere perchè qu elle assem blee le quali non hanno altro com pito che qu ello di far voti, non abbandonino il sistema delle votazioni di proposte per adottare quello più ragion evole della sem plice discussione con un riassunto finale senza deliberazione. L e assem blee che non hanno alcun potere esecu tivo nè diretto nè indiretto, n o n ’ dovrebbero a v er bisogno di mettere
ai voti delle proposte, poiché m aggioranza e m in o
ranza non hanno altro com pito che qu ello di esporre argom enti che possano v en ire apprezzati più o meno da chi spetta ; e se la m inoranza avrà dette d e lle cose più accettabili di qu elle sostenute dalla m a g g io ranza, nessuno andrà a v e d e re il num ero dei voti che ha approvata o respinta una proposta. D i più, seguendo il sistema da noi tracciato, si eviterebbe il pericolo, pùr tanto facile, che l’ assemblea si divida in gruppi o partiti, i quali poi anelano più che altro alla attraente vittoria del num ero.
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SOCIALISMO E MISERO A LONDRA
N on si può n egare che la corrente socialista va dilatandosi ogni giorn o di più e parecchie c irco stanze ne favoriscono I’ estendersi. Ma tra esse una ci pare predom ini in questo m om ento sulle altre. Intendiam o alludere alla facilità, troppo grande in vero, con cui le menti si lasciano talvolta sopraf fare da m inacce, da tim ori, da propositi, che a un solo vanto possono aspirare, a qu ello della au dacia. L o stato psicologico odierno di Londra ne offre l’ esem pio del giorn o ; ma se oggi è la m etro poli britannica ie r i, o poco m en o , era quella che fu detta, certo con adu lazion e,« il cerv e llo del mondo » e domani potrà essere un altro di quei grandi centri di luce vivissim a, che sono anche focolari di miasmi m orali e di m iserie che paiono incu rabili. E d oggi appunto là o ve più rapido batte il cuore degli Stati, o ve palpita più gagliarda la vita sociale, perchè quella politica vi si è spiegata con tutta la sua forza, non è raro il m anifestarsi di certe tendenze le quali ri velano un rilassam ento nella forza che ispira ai cit tadini la sicurezza del rispetto dei diritti com uni e nello stesso tem po una propensione ad am m ettere principi e dom ande sinora respinti senza esitazione. L ’ esem pio ancheM n ciò parte dalle classi cosidette dirigenti. È anzi verità, che direm o quasi assioma tica' che le rivolu zioni, in senso lato, sono se non fatte, certo prom osse da coloro i cùi diritti o inte ressi sono appunto in procinto d’ essere contestati o manom essi o com unque turbati. P e r qual m otivo o per qual forza ciò si produca, non è agevole il de fin ire ; ma incontestabilm ente lo stesso indirizzo delle menti in fatto di quistioni econom iche è oggi un prodotto d e ll’ opera degli scrittori e d eg l’ insegna menti di uom ini, cui non è possibile im putare la r i cerca dei propri e diretti interessi.
Queste concessioni al socialism o m uovono talora da un sentim entalism o assai pericoloso nei suoi e f fetti e sono più atte a m antenere quei mali che si tenta e si cred e di curare, che non ad elim inarli. Certo ottengono un effetto che al prim o m om ento pare anche'ottim o, perchè valgono a stornare p e ri coli, o alm eno paventati pericoli, e liberando da un incubo la società che pensa e lavora le danno m odo di prosegu ire con m aggior sicurezza a svo lgere la propria attività.
Si aggiunga che la evolu zione dei sentim enti m o rali e una m inore resistenza a considerare fredda m ente le m iserie um ane ci allontana sem pre più da quella filantropia scientifica, la quale dovrebbe essere alla base di ogni terapeutica sociale, che si proponesse seriam ente di curare e di guarire, per quanto è possibile, il corpo sociale dai mali che lo affliggono.
Dato un tale concorso di circostanze si com prende com e riesca agevo le a taluni agitatori di servirsi, con grande audacia, del m alessere econom ico per spingere lo Stato su quel terreno socialista da essi -considerato com e la terra prom essa della m oderna società. E fino a un certo punto si com prende an che com e siavi p u rtro p p o chi incautam ente appog gia certe pretese e le copre c oll’ autorità che un alta posizione può con ferire. Ciò che avvien e a Lon dra in questi giorn i è una prova di quanto andiam o osservando. Iv i all’ avvicinarsi d ell’ invern o la m ise
ria si fa più v iv a e quel gran num ero di turbolenti inoperosi che v i dim ora o v i affluisce da altri cen tri si agita e chiede lavoro o soccorsi. Il partito socialista che vi ha preso un certo sviluppo e sfrutta ogni m iseria per estendersi, si pone a capo delle schiere di operai senza lavoro ( unemployed) e as surge a potenza che aspira a stare di fronte a quella massima dello Stato.
A forza di discorsi e di orazioni nelle quali è distillato tutto l’ odio che l’ uomo può portare verso un altro uom o, la Federazione Democratico-sociale ha potuto produ rre im pu nem ente i più gravi d iso r dini e dare così alla società in g les e una idea di sè stessa, della sua potenza, dei suoi m ezzi certo su p eriori alla realtà.
D ’ altra parte il panico diffuso con tumulti e ra pine, con sigliò le classi abbienti di Londra a ven ire in soccorso d egli operai senza lavoro e la carità, con grande slancio, si studiò di togliere alle agita zioni dei socialisti il principale pretesto portando al lord M ayor parecchi m ilioni di lire.
G li stessi avven im en ti pare si voglian o riprodu rre anche durante il prossim o in vern o e già la F e d e razione D em o c ra tic o -s o cia le cerca di im pau rire la m etropoli britannica e di ottenere dallo Stato grandi lavori per gli operai disoccupati. Si vu ole cioè che lo Stato, per allevia re la m iseria, dia mano espres samente ai lavori o ve possano trovare im p iego i m olti operai cui manca in quest’ epoca ogni altro mezzo di guadagnarsi la vita. E la pretesa accam pata dai socialisti che possiam o dire anarchici, ha trovato appoggio presso, i socialisti cristiani. I princi pali rappresentanti della chiesa di Inghilterra, della chiesa cattolica e dei corpi dissenzienti, in una let tera, pubblicata sui giornali ai prim i di questo mese si sono pronunziati a favore dei grandi lavori ed hanno indicato il m odo per essi m igliore di attuarli, onde sia dato lavoro a chi non ne ha. E qu elle autorità spirituali propo ngono che il salario sia infe riore a qu ello ordinario, affinchè gli operai possano essere il più presto possibile assorbiti dal m ercato ordinario del lavoro, se avvien e una seria ripresa n e g li affari. C hiedono in oltre che ninno possa e s sere im piegato in tali lavori se non risiede in Londra da sei m esi, per preven ire possibilm ente l’ affluenza di disoccupati dalle altre parti del paese. Però gli illu stri prelati non ch ieggon o allo Stato di intra prendere esso questi lavori ; anzi i lavori non do vreb b ero essere fatti n ell’ interesse di alcuna corpo- razione religiosa, nè essere tra qu elli che incom bono a qualche potere pubblico ; un fondo speciale d o v reb b e essere costituito dalla e'argizion e privata per dar mano ai proposti lavori.
21 n ovem b re 1886 L ’ E C O N O M I S T A 745 quel diritto al lavoro che la costituzione sociale ed
econom ica odierna non può riconoscere.
D el resto il program m a delle m a ggiori autorità spirituali inglesi non im pedirebbe che g l’ inabili al lavoro e coloro che da meno di sei mesi trovansi a Londra continuassero a trovarsi nella più squallida m is eria ; m entre indubbiam ente, se attuato, non fa rebbe che preparare un m a ggior num ero di disoc cupati e in ciprign ire il m ale esistente, quando l’ occu pazione artificialm ente procurata non potesse essere soppiantata da una occupazione, non caritatevole, ma realm ente necessaria al m ercato.
M a non è su tali idee che voglia m o sofferm arci perchè in verità nulla di nuovo esse presentano e troppe volte fu necessario p rova re la fallacia di si m ili m edicine sociali perchè lo sia ora. Piuttosto conviene ved ere a quali risultali ha condotto la larga e generosa carità esercitata nello scorso in vern o a L ondra. E gli elem enti per sim ile indagine non mancano, dacché or non è m olto la Charìty Orga-
nization Society di Londra nom inava una Com m is
sione affinchè investigasse l’ entità della m iseria e il m odo con cui il fondo per soccorsi era stato am m i nistrato dalla Mansión House. Ora questo Com itato ha pubblicata la sua relazione che è uno dei docu m enti più im portanti p er la esatta intelligenza del problem a che ci occupa. Il Com itato inquirente dopo a ver interrogate persone appartenenti a tutte le classi presenta delle conclusioni le quali contrastano in m odo esplicito con le dichiarazioni più in voga. L a m iseria, sebbene esista abbastanza largam ente in L o n dra, com e nelle altre grandi città, non fu nello scorso invern o straordinariam ente g ra ve ,m a fu enorm em ente esagerata e buona parte delle som m e raccolte non soltanto furono dissipate, ma hanno m olto contribuito a spin gere nella m iseria (to pauperize) una parte della popolazione. Il rapporto parla di gente accorsa a Londra per avere una parte del bottino, dà p rove di danaro mal distribuito, senza alcuna inchiesta, ai postu lanti più assordanti accenna a com itati che distribui rono alla cieca i fondi di cui furono provvisti e sim ili. N u m erose testimonianze provarono che operai aventi un buon im piego abbandonarono il lavoro in c en e ore per ottenere, con false asserzioni, dei sus- sudi ; che i proprietari di case spingevano i loro in quilini a chiedere soccorsi per essere pagati dei fitti arretrati e quando i soccorsi erano consegnati in buoni di v iv e r i essi venivano palesem ente venduti nelle botteghe. I padroni di fabbriche si lagnarono che i loro operai abbandonassero il lavoro per pre sentarsi com e disoccupati, ecc. Insom m a la carità officiale è stata ancora una volta fom ite di im p o sture e di frodi e chi non ne fosse convinto legga quella preziosa relazione, riassunta largam ente anche dal Morning Post del 16 corr.
Il bene che indubbiam ente qualche soccorso avrà potuto produrre, assai scarso in v e ro per le stesse dichiarazioni dei distributori dei soccorsi, non vale a com pensare il m ale econom ico e m orale che de riva da una carità fatta senza discernim ento, secondo le form e burocratiche. Ed è d a v ve ro m ateria di se rie riflessioni il leggere che « il fondo pel sollievo dei poveri è stato un m otivo perchè restino oziosi » e che esso ha servito a dem oralizzare tanto chi dava quanto chi riceveva.
Ma dalle indagini fatte risulta anche quanto gli agitatori socialisti avessero esagerato e com e la m i seria non fosse così estesa com e essi si com piacqu ero
di asserire per i loro fini sovversivi. 1 resoconti per l’ applicazione della legge sui poveri indicano infatti che la proporzione delle persone soccorse fu m inore di quasi tutti gli ultim i venti anni, e non raggiunse la cifra d egli anni eccezionalm ente d ifficili.
Tu tto ciò non im pedirà ai socialisti inglesi di m antenere quella linea di condotta seguita sinora con la quale danno alle loro manifestazioni una par venza um anitaria. M a i fatti messi in chiaro v a r ranno forse a far abbandonare alle classi più istruite quella certa tendenza a lasciarsi guidare dai tim ori e da sentimenti filantropici, poco ponderati, che non altro fanno che allargare e approfondire il m a le ? Gli inglesi sono maestri in sim ili m aterie ed essi sapranno trovare certam ente il loro sangue freddo per considerare serenam ente il g ra ve problem a e scioglierlo. Ma una verità ci pare sgorghi chiara m ente da questo fatto, ed è una verità sulla quale varrà la pena che tutti riflettiam o. L ’ Inghilterra, a differenza del continente, ha la tassa pei p o veri che è una specie di assicurazione dello Stato contro l’ in digenza ; i fatti provano che non sta in essa la so luzione del problem a.
11 tettata i l
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L a discussione sollevatasi intorno alla denunzia o meno del trattato di com m ercio colla Francia ha richia mata l’ attenzione anche sui nostri rapporti coll’ A u stria, ed alcuni si sono domandati perchè la stampa si preoccupi tanto del trattato colla Francia e poco o nulla di qu ello verso l’Austria.
11 trattato che noi abbiam o c oll’ Austria ha una notevole differenza rispetto a qu ello della Francia per ciò che riguarda la scadenza, cioè m entre il trattato italo-fran cese, se non è disdetto entro Tanno corrente, continua ad esser vigen te per altri cinque anni, in vece il trattato italo-austriaco se non sarà disdetto entro Tanno corrente avrà v ig o re anno per anno. - Questa differenza è da alcuno giudicata com e un fattore di debolezza m aggiore, nella quale l’ Italia si troverebbe verso l’ A ustria; e ciò che è veram ente curioso, ricavano questa conseguenza coloro i quali sono più che mai favorevo li ad una rinunzia dei trattati. O ra non v i ha chi non sappia che se il trattato d i com m ercio che abbiam o stipulato c oll’ A u stria può sem brare, per alcune voci, meno fa vore vole, ciò è soltanto per effetto del trattato che a v e vam o prim a convenuto colla F rancia. Se adunque si vuole denunziare il trattato colla F rancia nella
certezza di poterne stipulare uno m igliore, v e ra
m ente sarebbe poco saggia opera il denunciare noi da parte nostra qu ello c oll’A ustria, poiché le basi m ig lio ri convenute colla nazione vicina verso occi dente ci daranno modo di stipularne più tardi di m i gliori anche con quella vicina verso oriente, se, com e nessuno dubita, fu rono qu elle che determ inarono queste nelle ultim e contrattazioni.
746 L ’ E C O N O M I S T A 21 n ovem b re 1886 N e ll’ ultim o ottennio si ebbero le seguenti cifre
alla im portazione ed all’ esportazione in m ilion i :
Anni Importazione Esportazione Totale
1878 196.5 173.3 369. 8 1879 194.3 206.7 401.0 1880 181.7 166.3 348.0 1881 218. 7 150.7 369.4 1882 190.3 146.7 337. 0 1883 207.2 137.2 344.4 1884 206.0 111.3 317.3 1885 236.1 101.7 337.8
Da queste cifre si vede, in mezzo a qualche oscil lazione, la tendenza di questo m ovim ento com m er ciale a decrescere nella esportazione ad aum entare nella im portazion e: la media d ell’ ottennio è di circa 203 m ilioni per la im portazione m entre la esporta zione dà m ilion i 149 circa. L a proporzione, delle due corren ti al totale del m ovim ento anno per anno d e ll’ otlennio è così indicata in c ifre rotonde :
Anni Importazione Esportazione
1878 53 0/o 47 0/o 1879 48 » 52 » 1880 52 » ' 48 » 1881 59 » 41 » 1882 56 » 44 » 1883 60 » 40 » 1884 65 » 35 » 1885 69 » 31 »
Il quarto gru ppo prodotti manufatti presenta le cifre seguenti :
L a v o ri di canapa e lino 0. 8 L avori di metallo 2.0 Id. di cotone . . . . 5. 0 Macchine . . . . 1. 2 Id. di lana . . . . . 6.3 Lavori di seta. . 2.0 Id. di seia . . . 4 .0 Mercerie . . . . 7. 3 Id. di legno. . . . . 4.0 Carta e libri . . 2.0 Id. di pelle . . . . . 0. 2 D iv e r s i... 2.0 Fin alm en te v i è una im portazione di altri prodotti in genere nella quale si com prendono m ilioni 3.1 di caffè, 15.6 di zu c c h e ro , 1.6 di tab acco , 1 di in daco, ecc., e nella quale sono com prese m oltissim e voci quasi tutte d i pochissima entità considerate iso latamente.
La im portazione quindi del 1885 si dividerebbe così nei suoi 236 m ilioni :
1. ° Prodotti ag ricoli... milioni 57.6 2. ° Id. annessi all’ agricoltura . . » 32. 6 3. ° M aterie p r im e ... » 36.6 4. ° P rod otti m an u fatti... » 36.8 5. ° Diversi compresi i coloniali per
24 milioni... 63. 4 A cui aggiunto 15 m ilioni di m onete si hanno i 236 m ilion i com plessivi.
V ed iam o ora la, im portazione la quale divisa pure negli stessi cinque gru ppi ci dà :
Prodotti agricoli : v in o m ilioni 0.3, olio 5, legni, radiche, ecc., 0.4, legno 0.7, gran aglie 9.0, altri pro dotti agricoli com e fruiti, agrum i, ortaggi, ecc., mi-Queste c ifre ci dim ostrano una eviden te tendenza
all’ aumento della im portazione ed alla dim inuzione della esportazion e; abbiam o per qualche tem po oscil lato intorno ad una divisione per metà del com m er cio , ma siam o scesi negli ultim i anni ad avere due terzi di im portazione ed un terzo di esportazione, nel totale del m ovim ento.
Però, ricordando quanto abbiam o esposto riguardo al com m ercio colla F ran cia, i lettori com prenderanno che ogni giu dizio sarebbe ozioso quando non si co nosca la qualità del com m ercio.
E cco le c ifre che ci sono date dal com m ercio che si riferisce al 1885, diviso com e abbiam o fatto per la Francia, in cinque gruppi.
N el prim o abbiam o \ prodotti agricoli'
detti che danno : per il vin o 8 m ilion i, per l’ olio di oliva 4, per i legni e radiche, ecc. 1.3, per il car bone e la legna 3.0, per il legno rozzo m ilioni 32.8, le gran aglie 3.2, le farine 3.0, gli altri prodotti a g ri coli 2.3 circa.
Nel secondo gruppo, cioè dei prodotti annessi al
l'agricoltura troviam o per cavalli, m uli, ecc., m i
lioni 18.4, per bestiam e 6.0, per form aggio e burro 1.7, per uova di pollam e m ezzo m ilione.
Il terzo gru ppo materie prime ci dà :
F ila ti di lino . . . 2. 0 P e lli conciate . . . . 2. 0 Cotone g re g g io . . 5 .3 M in e r a le ... 0 .3 F ila ti di cotone. . 0 .4 M etalli greggi. . . . 2 .0 Lan e greggie . . . 4 .0 Pietre preziose . . . 1.6 Bozzoli e semi. . . 2. 7 Pietre, terre, ecc. . . 1.6 Seta tratta . . . . 1. 7 Pietre da
costru-C a s c a m i...0. 7 zio n e...4. 6 Stracci e pasta di Carbon fossile. . . . 1.7
c a r ta ...0 .5 Marmo g reg gio . . . 0 .2 Pelli crude . . . . 4.4 Zolfo... 0. 9
lioni 13.
I prodotti annessi all’agricoltura dann o: equini 0.3, bestiam e 0.2, form aggi e burro 0.2, uova 2.7, pe sci, 1.0, altri 2.0.
N elle m aterie prim e si trova : Canapa g reg gia
F ila ti di lino. . Cotone greggio. Lane greggie. . Bozzoli e semi . 4.4 0.3 6. 5 0 3 1.5
Seta tra tta . Cascami . . Pelli crude . Id. conciate. 6.7 0.7 0.4 0 .5
I prodotti manufatti hanno più lunga lista e son o : L a vo ri di canapa e lino 0 9 Lavori di vetro . 1.1 Id. di cotone . . . . 0.1 Mercerie . . . . 0. 4 Id. di lana . . . Carta e libri . . 0.9 Id. di seta . . . L a terizi . . . . 1. 7 Id. di legno. . . . . 5.0 Marmo la v o ra to . 0.3 Id. di metallo. . . . 0. 4 Corallo lavorato. 2.3 M acchine. . . . 0.3
F in alm en te si hanno 8.6 m ilioni di monete e 19.1 di prodotti diversi sparsi in m olte voci, tra cui 2.5 di coloniali.
Riassum endo adunque si hanno alla esportazione: 1. ° Prodotti a g ric o li... milioni 28. 4 2. ° Id. annessi a ll’ agricoltura . . » 7.7 3. ° Materie p r im e ... » 21.3 4. ° P rod otti m an u fatti... » 16.1 5. “ A lt r i prodotti compresi 2.5 di
c o l o n i a l i ... » 19.6 A cui aggiu ngen do m ilioni 8 .6 di monete si hanno i 101 m ilion i di esportazione.
21 n ovem b re 1886 V E C O N O M I S T A 747 le costruzioni di ogni gen ere l’ altra. Dato questo che
cosa potrem o ottenere in nuove trattative coll’ Austria? Non apparisce che se noi vorrem m o im pedire l’ entrata ai 56.8 m ilioni di manufatti che l’ Austria ci manda, essa vorrà in com penso precludere la via ai 16 m ilioni dei nostri manufatti ai 2 8 dei nostri prodotti agricoli, ai 56 delle sue m aterie p rim e ?
Anche da questo lato quindi vi è argom ento di riflessione e non m ancherem o di esam inare in altro articolo quali possano essere le conseguenze della denunzia dei trattati di com m ercio.
LA BANCA NAZIONALE TOSCANA
E LA FERROVIA MARMIFERA D I CARRARA
L a Banca Nazionale Toscana ha finalm ente riso luta la questione della ferrovia M arm ifera di C a r rara, che, com e è noto, aveva dato negli anni de corsi m otivo a m olte preoccupazioni alla sua am m i nistrazione ; e siam o lieti che tale soluzione sia avvenuta nel modo m igliore, non solam ente per gli interessi della Banca Toscana, ma anche per l’ a v ven ire di una Im presa che ha attraversate tante p e ripezie, soprattutto perchè venne lasciata incompleta e quindi insufficente allo scopo.
La Società della M arm ifera infatti per poter dare ai suoi trasporti tutto lo sviluppo possibile e quindi ricavare dall’ esercizio g li utili che la industria delle C ave dei m arm i sicuram ente prom ette, aveva bisogno di m ettere la linea in diretto raccorda- m ento colle C ave stesse e con tutte le S egh erie, non solam ente per sopprim ere il costoso servizio dei trasporti coi bovi che aveva im piantato, ma anche per attirare sulla linea tutto il m arm o che vien e estratto dalle Cave del grande bacino di Carrara del quale più di due terzi, vien e ancora trasportato coi m ezzi ordinari.
Ora la Banca Toscana stipulava colla Banca G e nerale una Convenzione della quale possiamo dare le seguenti notizie sui punti principali :
l . ° L a Banca generale assume le obbligazioni che la società della M arm ifera em etterà per quattro m i lioni di lire, fruttifere al 5 per cento netto da ogni imposta presente e futura e rim borsabili in 50 anni.
i.° L a Banca Nazionale Toscana garantisce gli
assuntori delle obbligazioni da ogni e qualsiasi con testazione sulla proprietà della concessione della M arm ifera, proprietà del resto che venne già ric o nosciuta libera con sentenze pronunciate da tutti i gradi d ell’ autorità giudiziaria.
5.° La Banca Toscana garantisce che la S o cietà della M arm ifera col ricavato del prestito p re detto com pleterà assolutam ente tutte le linee secondo l’ ultim o progetto che venne già approvato dal M i nistero dei la vo ri pubblici e la cui spesa è p reven tivata in L .„ 2,9 00,000 ; e colla rim anente som m a p rovved erà ad estinguere tutte le passività della S o cietà stessa.
4 .° Una prim a ipoteca iscritta sulla linea già costruita e sui nuovi tronchi da com piere, e sui prodotti d ell’ esercizio guarantisce g li obbligatari.
Ben si com prende che la Banca N azionale T o
scana possa garantire la proprietà della concessione subitocliè ha già vinte davanti ai supremi tribunali le pretese di coloro che la contestavano, e d’ altra parte gli studi fatti da tutte le parti contraenti hanno provato che il com pletam ento delle linee assicurerà alla Im presa della M arm ifera utili sufficenti perchè il servizio del prestito sia più che solidam ente as sicurato.
M entré ci rallegriam o di questa soluzione, che riuscirà certam ente vantaggiosa ad am bedue le parti contraenti, ci riserbiam o di esporre in un prossimo articolo m aggiori particolari sopra questa im portante operazione, che scioglie una questione che interes sava tanto uno dei m a ggio ri Istituti di C redito del paese, e che avrà sicuram ente una grande influenza sulla industria e sul com m ercio dei marmi che è una delle grandi fonti della produzione nazionale.
RIVISTA ECONOMICA
L a c o n c o r r e n z a s le a le e I I p r o g e tto d e l M in is t r o d e l c o m m e rc io in F r a n c ia - / / p r e z z o d e ll'a r g e n t o e i l c a m b io t r a l ’ I n g h i l t e r r a e l'I n d i a - L’ e m ig r a z io n e d e i r a r i p a e s i.
A giu dicare dallo strepito che fanno spesso i g io r nali francesi sulla concorrenza sleale fatta ai loro prodotti si direbbe che gli altri paesi, se voglion o spac ciare le loro m erci, sono costretti di rendere om aggio alla Francia, appropriandosene le m arche di fabbrica. Ma pare che questo om aggio alla industria non sia di aggradim ento ai francesi, i qu ali chiedono p ro v vedim enti atti a proteggere la proprietà industriale. E il m inistro L o c k ro y che in fatto di leggi è di una fecondità addirittura eccezionale, anche in quest’ epoca pur tanto ricca di n u ove leggi, ha presentato un pro getto che risponde al sentim ento pubblico, dando nuove e severe disposizioni sulla materia. P oich é può avere conseguenze che interessino anche il nostro paese non sarà m ale darne un cenno preciso.
È stato detto che il problem a della proprietà in dustriale è insolu bile e senza entrare ora in questa questione, che ci porterebbe a fissare prim a ciò che va inteso per proprietà industriale, riconosciam o che la questione è per lo m eno assai com plessa e intricata. Il m inistro francese non si occupa che di un punto della questione, d elle frodi cioè com m esse in concorrenza sleale coll’ apposizione sopra un og getto forestiero di una designazione nazionale q u a l siasi. D ue leggi francesi avevano già regolato qu e sto punto, qu ella del 18 lu glio 1824, la quale sin dal prim o articolo esige la m enzione esatta del lungo d’origin e dei prodotti e punisce ogni inganno in proposito e quella del 25 giu gno 1857 di cui gli articoli 7 e 19 dicono la stessa cosa. Ma oggi si vuol aggravare la pena e il signor L o c k ro y propone di colp ire nel seguente m odo le frodi com messe in con correnza sleale con inganno sull’origin e .d e ll’ o ggetto..
748 L ’ E C O N O M I S T A 21 n o vem b re 1886 fabbricati in F rancia o da essa provengono ; 2 ° co
loro che allo stesso scopo im piegano m anovre o com binazioni qualsiasi ; 3 ° coloro che scientem ente espongono o introducono o vendono dei prodotti di questa natura ; 4° coloro che nel caso in cui i prodotti sono fabbricati in una città straniera avente 10 stesso nom e di una località francese trascurino d’ indicare la nazione di provenienza.
T a le è la sostanza della leg g e progettata che ri ceve approvazioni da non pochi giorn ali. Sino ad ora 11 M inistro si era lim itato a spingere, con circolari, i funzionari d elle dogane a sequestrare alle frontiere i prodotti esteri fraudolentem enle muniti di una marca francese qualunque. Ma naturalm ente ciò non im pediva che i prodotti stranieri entrati in Francia senza la marca francese ne fossero poi p rovvisti dal com m erciante. Il progetto del sig. L o c k ro y punendo questa frode vorreb b e im pedirla, ma si può dubitare seriam ente che vi riesca perchè i progressi in d u striali tendono a uniform are i tipi di quei prodotti che si possono avere da più paesi.
A d ogni modo siccom e la m a ggior parte dei prodotti esteri con marca francese si d irig e verso i paesi d’ oltre m are, così i p rovved im en ti legislativi interni della F rancia non potranno avere alcuna influenza su d i essi, m entre servirann o a im pedire il transito di quei prodotti e qu ella ultim a lavorazione o prepara zione com piuta in F rancia che serviva a dar loro un carattere di autenticità.
N eanche dal punto di vista d egli interessi francesi non ci pare adunque che la legge sia com m ende vole, e, se sarà approvata, darà luogo nella pratica a m olte contestazioni che non m iglioreran n o l’ indu stria e incepperanno il com m ercio. Ma è un m odo anche questo di p roteggere il lavo ro nazionale !
— È noto, e ne abbiam o discorso più volte in qu e ste stesse colonne, quale influenza eserciti sulle rela zioni Com m erciali tra l’ In gh ilterra e l’ India il corso dei cam bi. Ora da qualche tem po v i è un notevole m iglioram en to nei cam bi a n g lo -in d ia n i; prova ne sia che m entre al principio di A gosto p. p. il Con siglio indiano ven deva le sue tratte sull’ India in ragione di i scellino e 4 1|2 denari per rupia, ora le ven de intorno a 1 scellino e 6 denari alla rupia. V i è stato adunque un m iglioram ento in tre m esi di oltre il 9 per 0|0 ; fatto questo di cui conviene esam inare le cause.
L e opinioni in proposito naturalm ente differiscono, dacché alcuni credono sia questa una m era fluttua zione di un m ovim en to che tende fortem ente al ribasso e da altri si ritiene sia una reazione provo cata da un ribasso esagerato. P e r farsi un’ idea esat ta della cosa non bisogna dim enticare che il corso dei cam bi tra due paesi dipende, nelle circostanze nor m ali, da ciò che dicesi la « bilancia del com m ercio. » A d esem pio tra due paesi com e g li Stati U niti e la Gran Brettagna che hanno lo stesso tipo m one tario (o r o ) il corso dei cambi dipende dall’ essere o ilo le im portazioni pari alle esportazioni rispetto, si intende, al v a lo re. S e g li Stati Uniti hanno acquistato dalla G ran Brettagna più di qu ello che le hanno venduto sorge un debito dei m ercanti am ericani verso qu elli inglesi che dovrebbe essere saldato in viando o ro da N u ova Y o r k a L on dra. Ma per e v i tare le spese re la tiv e i debitori ricercan o in ve c e delle tratte su L on d ra per crediti che i negozianti am ericani hanno verso qu elli inglesi. S iccom e però gli ultim i hanno un cred ito m a ggiore al loro debito
così il costo delle tratte su Londra dovrà necessa riam ente salire.
Quando due paesi hanno un sistema m onetario differente, altre influenze entrano in giu oco, Tra l’ ìndia e l’ In gh ilterra infatti il corso dei cam bi è esposto a sentire le ripercussioni delle oscillazioni nel valore dell’ oro e dell’ argento ed è perciò che m entre prim a della dem onetazione d e ll’ argento da parte della G erm ania la rupia si cam biava con 2 «c e l im i a poco a poco scese a I scellino e 4 pence. E d abbiam o ram m entato questo fatto del resto notissimo perchè il lettore possa com prendere la parte che la bilancia com m erciale e le variazioni nel valore dei due m etalli hanno avuta nel m ovim ento ascenden tale del cam bio a n g lo -in d ia n o .
N e ll’ anno in corso non vi può esser dubbio che le suaccennate cause abbiano entram be agito ; ma è pure certo che la principale causa del ribasso nel valo re della rupia risiedette nel panico relativo al l’avven ire d ell’ argento. L e previsioni che si facevano sulla condotta d egli Stati Uniti e i tim ori che dom i navano in proposito nei centri m anifatturieri in glesi che hanno le m aggiori relazioni coll' India - tim ori che condussero a fissare i cam bi anticipatam ente - precipitarono il v a lo re della rupia a un punto cui non era mai pervenuto. V en n e però il mom ento in cui, da una parte' un cam biam ento nella politica mo netaria am ericana non parve più possibile per ora, e dall’ altra il sistema adottato dai fabbricanti del Lancashire di fissare in anticipazione il cam bio si d i m ostrò dannoso, e allora com inciò il rialzo. Si aggiunga che il G overn o francese com inciava a com perare ar gento con una certa larghezza e si crede per c o niare dollari pel TonChino.
A rialzare il corso dei cam bi contribuisce ora anche un’ altra circostanza, che cioè la bilancia com m erciale è fa v o rev o le all’ India assai più d e g li ultim i tre anni; senza d ire che il raccolto del grano è ab bondante e le esportazioni continuano ad aum entare. E se il valore della rupia è aum entato, sono però corrispondentem ente scesi i n oli, sicché il m ig lio ram ento nel cam bio non esercita alcuna influenza lim itatrice sulle esportazioni.
T u ttavia non sarebbe esatto il cred ere che il rialzo nel valo re d e ll’ argento continuerà nella stessa m i sura degli ultim i m esi. Com e il ribasso fu forse esa gerato e troppo rapido, cosi potrebbe avven ire che il rialzo andasse tant’ oltre da d o ver presto, nonché ferm arsi, retrocedere. Gli acquisti di argento per parte del G overn o francese hanno contribuito a far riavere il prezzo d ell’ argento, ma evidentem ente essi possono quanto prim a aver fine. P e rò aggiu ngiam o subito che una serie di altre circostanze lasciano cred ere che il prezzo d ell’ argento possa guadagnare parte di ciò che ha perduto, ad esem pio per il d if fondersi d e ll’ uso suo in nuove region i.
Com unque non intendiam o far previsioni in m a teria com e questa, nella quale l’ im previsto o l’ im preved ib ile capita sem pre a m utare la situazione delie cose sulla quale altro non si può fare che m an tenere l’ occhio v ig ile .
e-21 n o vem b re 1886 L ’ E C O N O M I S T A riea del N ord (Stati Uniti e Canada) tiene il prim o
posto con 7,500,042 stranieri, ven gon o poi l’ A m e- riea del Sud (com preso arbitriariam ente il M essico) con6,033,105 im m igranti, l’ Asia con 1,548,544, l’ A u stralia con 789,521, l’ A frica con 140,383 im m igrati. La Francia è, fra tutte le nazioni europee, quella che è più favorita dalla im m igrazion e straniera la quale ammonta per essa a 1,(301,090. P o i vengono la Russia (la sola F in lan dia) con 314,507 ; l’ In gh il terra con 2 9 3 ,7 0 8 ; la Germ ania con 2 7 6 ,7 3 4 ; la Svizzera con 211,035; l’ Austria U ngh eria con 182,676 il Belgio con 4 5 ,5 0 6 ; l’Olanda con 69,971 ; I’ Italia con 5 9 ,9 5 6 ; la Scandinavia (D anim arca, Svezia e N o rveg ia , con 5 0 ,9 1 8 ; la Spagna con 41,703.
M entre la Francia ha presso di sè 1,001,090 stra nieri essa non ha che 482,163 em igrati e la S v iz zera e la Francia (la prima però in proporzioni assai m in o ri) sono i soli paesi d’ E uropa che presentano questo carattere di ric e v e re un m a ggior num ero di persone di qu elle che em igran o. P e r la Svizzera la differenza è soltanto di 5603 persone. Tu tte le altre nazioni mandano all’ estero un num ero m aggiore di abitanti di quelli che ricevon o.
L ’ Austria U ngheria con una popolaz. di 37,883,00 0 abitanti non ha che 183,000 stranieri (1 per 208 ab.) m entre la sua em igrazione sale alla cifra di 337 ,0 0 0 in dividu i, di cui 118,000 sono stabiliti in Germ ania, 135.000 agli Stati Uniti e 16,000 in Italia. Il B elgio e il Lussem burgo con 5 ,8 0 0 ,0 0 0 abit. hanno 145,500 stranieri (1 per 39 abit.) e m andarono fuori 497,000 dei loro figli.
L ’ Italia (2 9 ,3 6 1 ,0 0 0 abit.) ha una em igrazione considerabile che raggiu nge la cifra di 1,077,000 in dividu i di cui 403,000 sono stabiliti nelì’ A m erica del Sud, 2 4 1 ,0 0 0 in F ra n c ia , 176 ,0 0 0 agli Stati U niti e 63,000 in A fr ic a , m entre non ha sul suo territorio che 60,000 stranieri.
La G ran Brettagna è quella che ha una m aggiore em igrazione poiché raggiu n ge la cifra di 4,2 00,000 m entre non dà ospitalità che a 2 8 5 ,0 0 0 stranieri.
La Germ ania con 4 5 ,000,00 0 abitanti non ha meno di 2 m ilion i e mezzo abitanti stabiliti all’estero con 2 m ilion i agli Stati U n iti, 110 ,0 0 0 n ell’ A m erica del Sud, 82,000 in Francia, 42,0 0 0 in O lan d a, 90,000 in Svizzera, 43,000 nel B elgio, 38,000 in S can di navia ; m entre non ha che 295 ,0 0 0 stranieri di cui 17.000 francesi. La Svizzera con una popolazione di 2,6 3 5 ,0 0 0 abitanti ha fuori del suo territorio 2 0 7 .0 0 0 abitanti e ospita 2 1 1 ,0 0 0 stranieri. La Spa gna e il P o rto gallo 121,743,193 abit. hanno 453,000 connazionali stabiliti a ll’ estero, di cui 337,000 nel l’ A m erica del Sud, 75,000 in Francia e 28,0 0 0 agli Stati U niti. La Scandinavia (8,450 ,000 abit.) non ha che 5 1 ,0 0 0 stranieri per la m a ggio r parte tedeschi .stabiliti in D anim arca (3 3 ,1 5 2 ), russi e francesi sta
biliti in Svezia e N o rv eg ia , ed ha all’ estero 795 ,0 0 0 nazionali.
L a Russia infine non pubblica che delle statistiche incom plete, eccettuato per la Finlandia si sa soltanto dai censim enti degli altri paesi che 148,000 russi o polacchi v iv o n o all’estero.
L e questioni relative al m ovim en to della popola zione hanno per l’ equ ilibrio futuro d e ll’ umanità una grande im portanza e le cifre su rriferite presentano da questo punto di vista m olto interesse perchè m a nifestano le grandi, com e le parziali, tendenze delle va rie popolazioni.
749
LA SITUAZIONE DEGLI ISTITUTI DI EMISSIO NE
al 31 agosto ISSO
L'attivo delle sei banche di em issione autorizzate in
Italia, dava al 31 agosto 1886 i seguenti resultati, che confronterem o con qu elli del precedente mese di luglio. Cassa e riserva L. P o rta fo g lio » Anticipazioni » Im pieghi diretti » T ito li » C rediti » Sofferenze » D epositi » P a rtite varie » Spesi defeorr. esercizio »
31 agosto 517,283,033 581,855,676 125,304,775 154, 204,811 15,093,376 172,364,924 15,735,204 605.580.548 132.156.548 8,216,613 81 luglio 524,507,892 584,812,193 22,778,024 159,570,293 14,386,148 184,913,161 15,610,206 574,861,061 132,458,097 7,340,911 ’ T o ta le L . 2,327,795,513 2,321,237,990 N el m ese di agosto l’ attivo delle banche di em is sione ebbe un aumento di L . 6,537,517 sul prece dente m ese di luglio.
Aum entarono le anticipazioni, le sofferenze i titoli e i depositi.
D im inuirono la cassa e riserva, il portafoglio, gli im pieghi diretti, i crediti e le partite varie.
Confrontando l’ attivo resultante al 31 agosto con quello esistente al 31 decem bre del 1885 si trova per i prim i otto mesi del 1886 un aumento di L . 35,077,559.
L ’ am m ontare del portafoglio per ciascuna delle sei banche si d ivideva fra esse nel m odo che segue; Banca Naz. Italian a L.
Banco di N apoli » Banca N a z. Toscan a » Banca Rom ana » Banco di Sicilia » Banca Tose, di cred. »
81 agosto 360,903,752 100,649,796 37,612,452 34,274,110 44,664,899 3,750,664 31 luglio 364,861,916 103,723,618 37,153,104 33,472,069 41,747,767 3,853,717 T o ta le L . 581,855,676 584,812,193 Il portafoglio alla fine di agosto era in dim inu zione di L . 2,956,517.
A lla fine di dicem bre il portai, era di L . 616,075,923 e così nei prim i 8 mesi del 1886 esso ha subito una dim inuzione di L . 3 4 ,2 2 0 ,2 4 7 .
Il passivo delle sei banche era costituito dalle se-guenti partite :
31 agosto 1886 31 lùglio 1886
Capitile e massa di rispetto L. 377,339,343 377,239,343 Circolazione » 949,953,051 962,718,669 D ebiti a vista » 145 644,399 160,614,916 D eb iti a scadenza » 156,932,223 162,213,913 Depositanti » 605,580,548 574,861,061 Partite varie » 76,778,988 76,417,643 R endite...» 15,666,958 13,172,412 T o ta le L . 2,327,795,513 2,321,237.990 11 passivo alla pari d e ll’ attivo dim inuiva della som ma di L . 6,577,517 e la dim inuzione è dovuta alla circolazione, ai debiti a vista, e ai debiti a Sca denza. Tu tte le altre partite furono in aum ento.
750 L ’ E C O N O M I S T A 21 n ovem b re 1880 contro L . 1,1 12,821 ,869.50 nel m ese di luglio, e di vi
de vosi per L . 9 4 9,953,0 51.50 in biglietti propri degli istituti di em issione, e in L . 136,406,1 65.50 in biglietti già consorziali.
Questa circolazion e di biglietti già consorziali ra p presenta una dim inuzione di L . 7 96,603,8 40.50 in confronto di quella di L . 940,000,000, la qual dim i nuzione deriva dall’ essere stati cam biati biglietti in moneta m etallica per L . 484,700,1 50.50 ed in biglietti di stato da L . 5 e 10 per L . 311,903,600.
L a circolazione propria delle sei banche di em is sione divid evasi fra esse nella seguente misura :
81 agosto 31 luglio
Banca N az. italiana L. 570,444,103 580,162,408 Banco di N ap oli...» 204,812,074 207,763,136 Banca Naz. Toscana . » 66,896,604 64,928,550 Banca Rom ana...» 44,376,075 41,147,141 Banco di Sicilia... » 49,161,525 50,847,264 Banca Tose.di C redito» 14,262,670 14,870,170 T o t a le ... L . 949,953,051 962,718,669 L a circolazione propria degli istituti di em issione dim inuiva n ell’agosto di L . 15,465,61 8.
D im inuiva la circolazion e della Banca N azionale Italiana, del Banco di Napoli, del Banco di Sicilia, e della Banca Toscana di C redito. Aum entava quella della Banca N azionale Toscana e della Banca Rom ana.
A l 31 decem bre 1885 la circolazione propria degli istituti di em issione ascendeva a L . 9.48,451,677 e così alla fine dei prim i otto mesi del 1886 la cir colazione dim inuiva di L . 1,051,574.
N el mese di agosto gli sconti am m ontarono a L . 320,008,0 83, e 'ie anticipazioni a L . 14,890,078, e così in tutto i sei istituti ebbero un m ovim ento c om plessivo di L. 334,898,162.
C hiu derem o questi confronti col riportare il prezzo delle azioni di qu elle Banche costituite da società anonim e :
31 agosto 31 luglio
Banca Naz. Italiana L . 2,248 2,267
» Naz.^Toscana » 1,170 1,178
» Romana » 1,125 1,130
9 Toscana di cred. » 520 520
IL COMMERCIO DELLA CHINA nel 1885
Il Handels Museum nel pubblicare la statistica del com m ercio della China nel 1885 prem ette che tanto la China che le Indie inglesi subirono in questi u ltim i tem pi una m utazione nella loro bilancia com m erciale, nel senso che il valore com plessivo d elle m erci im portate è aum entalo e qu ello delle m erci esportate è dim inuito. Questa variazione è stata però m olto più sensibile nel com m ercio estero cinese, che in qu ello indiano e dall’ anno 1875 il saldo pas sivo è andato aum entando in guisa da produ rre un rapido ribasso dei corsi del cam bio del tael sul m er cato m onetario europeo am ericano.
Il m ovim ento com plessivo del com m ercio dei porti cinesi nel decennio 1 8 7 6 -1 8 8 5 fu il seguente:
An n i Im p o r t a z i o n e Es p o r t a z i o n e To t a l e M ilioni di tael. 1876 . . . . 77,270 80, 850 151,120 1 877 . . . . 72,234 67,445 140,679 1878 . . . . 70,804 67,172 137,976 1879 . . . . 82,227 72,281 154,508 1880 . . . . 79,293 77,884 157,177 1881 . . . . 91,911 71,453 163,304 1882 . . . . 77,715 67,337 145,052 1883 . . . . 73,568 70,198 143,765 1884 . . . . 72,761 67,148 139, 908 1885 . . . . 88,200 66,006 153,206
In questo decennio frattanto il com m ercio com plessivo per ciò che riguarda il valo re d egli scambi non fece alcun progresso e se pure il com m ercio qu antitativo di alcuni gruppi ebbe qualche aumento ven n e peraltro paralizzato dalla dim inuzione dei prezzi. P arim en te dalle c ifre di questo p eriod o resulta che il com m ercio m arittim o della China non seguì inte ram ente le fluttuazioni del com m ercio degli Stati oc cidentali, poiché riegli anni 1880 e 1881 raggiunse un maximum che n ell’ Europa e n ell’ A m erica fu in v ec e raggiunto negli anni 1882 e 1883.
L e condizioni politiche nel 1885 si presentarono m olto s fa vo re vo li per l’Asia orientale, perchè dall’ o t tobre 1884 i due porti di Form osa, e le coste o c cidentali di quest’ isola erano bloccate. K elu n g era occupata dalle truppe francesi, e le grandi piazze di Cantón, F o o c h o w e Sbangai erano bloccate. In g e nerale la guerra franco-chinese produsse un v ero ristagno nel com m ercio e nella produzione col blocco, il diritto di visita, la proibizione del com m ercio del contrabbando di gu erra com presovi il riso e altri im pe dim enti, e la situazione non m igliorò che con la pace conclusa con la F rancia il 9 giu gn o a Tienstsin, col trattato col G iappone che fu determ inalo dai moti di Corea, e con la piega più fa vorevo le presa dal conflitto anglo-ru sso per ragione d ell’ Afganisthan. La prima metà frattanto del 1885 fu periodo di estrem a depressione, ma non v i contribuirono sol tanto le politiche, ma vi si aggiunsero anche le con dizioni econom iche dei vari paesi.
D elle m erci che si esportano dai porti aperti al com m ercio le più im portanti sono il thè, la seta e lo zucchero. Secondo il raccolto e i prezzi di qu e sti prodotti, l’ esportazione può salire a 80 m ilioni di tael, o vv ero discendere a 65 com e avvenne nel 1885. Questa volta fu principalm ente l’ enorm e dim inuzione della quantità della seta e degli zuccheri che fece ribassare I’ esportazione com e si rileva dal seguente specchietto :
1884 1885
Piculs Taels Piculs Taels
21 n ovem b re 1886 L ’ E C O N O M I S T A 751 m olli anni si lamenta la dim inuzione del com m ercio
chinese in seguito all’ abbandono della cultura di questa pianta, e al trascurato disseccam ento delle foglie, nonché alla fortissima concorrenza che i thè indiani fanno in Inghilterra, i cui effetti furono di produrre un forte rinvilim ento dei prezzi di questa m erce. Ciò nonostante il thè chinese trova il suo spaccio in Australia, in A m erica e nel continente europeo in tal misura che n egli ultim i anni nessuna influenza ne risentì la hi lancia com m erciale.
L ’ im portazione, com e apparisce dallo specchio de cennale più sopra riportato, raggiunse la som ma di 88 m ilioni di taels. Questa cifra che supera di 15 m i lioni quella del 1881, è tanto più significante in - quantochè i prezzi delle singole m erci erano molto dim inuiti, cosicché a ra ggiu n gere quel lim ite fu ne cessario un enorm e aumento nelle quantità im portate. E i generi che produssero questo aumento furono specialm enle le m erci di cotone provenienti dall’ In ghilterra, e in seconda linea le lane, i m etalli, i car boni, i fiam m iferi, ecc. Quanto alla im portazione delle merci di cotone il seguente specchietto ne indich erà più esattamente il m ovim ento c o m m e rc ia le , che è desunto dalle statistiche dei porti aperti al com m ercio.
nei prim i nove m esi del 1886 aumentarono di N. 1 4 8 ; i depositi aum entarono di L . 125,144,978.99 e la ri
manenza attiva sottratti i rimborsi si accrebbe di
L . 32,032,548.25.
Dal 1876 epoca in cui ven n ero istituite le casse di risparm io postali, a tutto settem bre 1886 i depo
siti com presi gli interessi capitalizzati nella som ma
di L . 2 0 ,2 76,00 0.99 am m ontarono alla som ma di L . 794,997,170.19. Dalla quale togliendo i rimborsi che som m in o a L . 5 86,655,4 34.19 ne vien e a re sultare una rimanenza attiva di L . 208,941,736.
Quanto ai libretti si ebbe il seguente m ovim ento:
Emessi
Rimasti Estinti accesi
N el mese di settembre N. 21,799 12,100
N ei mesi prec. del 1886 » 209,365 73,200 136,165 N eg li anni precedenti » 1,456,760 250,659 1,206,101 P er cui i libretti accesi alla fine di set
tembre erano... N. 1,351,905
BULLETTINO DELLE BANCHE POPOLARI
18 8 4 1 8 8 5
Merci di cotone Numero — delle pezze Mussola da camicia
non imbiancata 4,311,551 Id. imbianch. liscia 1,852,145 Id. Cloths... 2,035,136 Mussola da lenzuola 326,751 Cotone filato e torto,
p ic u l...*216,457 Valore in taels Numero delle pezze Valore in taels 5,123,328 2,789,704 2,061,613 2,091,314 6,123,685 2,481,605 2,443,914 1,606,335 8,108,182 3,810,297 2,464,102 3,554,395 5,584,138 387,820 7,871,21
Tu tte queste m erci che sono destinate ad uso di biancheria e vestiario di grado inferiore, o m inim o p er qu elle classi provere che m irano alla sem plicità e al buon m e rc a to ; poiché non potendosi am m ettere che il 1885 abbia reso la popolazione della China più facoltosa, bisogna attribuire l’ aumento della metà circa della im portazione all’enorm e ribasso del prezzo di queste m erci.
La relazione che abbiam o riassunto attribuisce 1’ avvilim en to del prezzo delle m erci, al deprezza mento d ell’ argento.
LE CASSE DI RISPARMIO POSTALI
Il resoconto som m ario delle operazioni delle Casse postali di risparm io a tutto il m ese di settem bre pub blicato recentem ente dalla D irezion e G enorale delle Poste, presenta i seguenti resultati :G li uffici postali autorizzati nel settem bre 1886 a fare operazioni di risparm io ascesero a 14, i quali ag giunti a qu elli precedentem ente autorizzati, danno un totale di 4050 u ffici postali, sui quali si esercitano funzióni dì risparm io.
I depositi operati nel m ese di settem bre am m onta rono a L . 11,621,507.64, i quaii posti in confronto coi
rimborsi che raggiunsero la cifra di L . 11,637,902.96,
si ha per il m ese suddetto una rimanenza passiva di L . 16,493.32.
Confrontati questi resultati con qu elli esistenti alla fine di decem bre 1885 si ha che g li uffici postali
(Situazioni al 31 ottobre 1886)
Banca Metaurense in Urbino. — Capitale v e r
sato L . 1 9 9 ,7 0 0 ; R iserva L . 1 0 ,7 2 2 ; Depositi a ■risparmio, in conto corren te, e a scadenza fissa L . 4 4 7 ,0 7 5 ; Portafoglio L . 9 3 4 ,5 3 6 ; Fondi pub blici L . 1 9 5 ,4 6 2 ; Rendite L . 6 8 ,2 8 6 ; Spese L i re 37,785.
Banca Popolare cooperativa di Eovigo. — Ca
pitale versato L . 1 2 2 ,0 5 0 ; Riserva L . 2 9 ,0 2 0 ; F on d o di riserva L . 7,831 ; Conti correnti L . 268,336; R isparm io L . 4 3 2 ,4 5 9 ; Buoni fruttiferi L. 6 8 ,7 5 5 ; P o rto fo g lio L . 9 6 6 ,7 5 5 ; Sofferen ze L . 1 8 ,4 4 0 ¡ V a lori pubblici L . 1 5 6 ,6 7 5 ; Entrate L . 91,305 ; Spese L . 59,809.
Banca Mutua Popolare in Cajazzo. — Capitale
versato L . 5 9 ,7 2 3 ; R iserva L . 20,599 ; Depositi fidu ciari L . 6 2 4 ,3 4 3 ; Portafoglio L . 1 9 8 ,3 8 5 ; Im m ob ili L . 7 ,1 0 0 ; V a lo ri pubblici L . 7 1 ,0 4 8 ; E ntrate L i re 24,031 ; Spese L . 1 *,4 5 6 .
Cassa di depositi e prestiti in S. Sofia. — Ca
pitale versato L. 1 1 3 ,0 5 0 ; R iserva L . 32,2 ;6 ; D e positi fidu ciari L . 355,877 ; P ortafoglio L. 409,415 ; V a lo ri L . 6 0 ,8 5 1 ; S offeren ze L . 4 3 7 ,1 0 ; R endite L . 2 8 ,0 7 4 ; Spese L. 15,027.
Banca Mutua Popolare di Verona. — Capitale
versato L . 3 7 7 ,2 4 4 ; R iserva L . 47,713 ; Conti cor renti L . 2 ,3 1 8 ,5 2 5 ; Portafoglio L . 2,087,551 ; A n ticipazioni L . 57,430 ; Fondi pubblici L . 476,165 ; S offerenze L . 5,483 ; Im m ob ili L . 45,000 ; Entrate L . 160,197 ; Spese L . 117,579.
Società cooperativa popolare di mutuo credito in Cremona. — Capitale versato L . 2 ,2 3 9 ,7 9 4 ;