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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.13 (1886) n.638, 25 luglio

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, F I N A N Z A , COMMERCIO, B A N C H I , F E R R O V I E INTERESSI P R I V A T I

Anno Xlll - Voi. XVII

Domenica 25 Luglio 1886

N. 638

I PROBIVIRI PER L'AGRICOLTURA

II Ministero di A g r i c o l t u r a , Industria e C o m m e r c i o è tra quelli c h e p i ù si abbandonano alla smania i n -consulta di legiferare. Riferendosi p e r suo officio e per la natura sua alla attività e c o n o m i c a del paese, è o g g i nel suo andamento, così spesso incerto e con-tradittorio, lo specchio fedele della situazione c h e presenta 1' economia d e l paese. E poiché questa si-tuazione è ancor essa piuttosto confusa, l'azione del Ministero non è punto guidata da criteri s e m p r e coerenti e da v e d u t e s e m p r e buone. Q u a n t o d i c i a m o ora, non ci è mancata l'occasione di esporre estesa-m e n t e a proposito della cosidetta legislazione sociale, c h e più volte c i offre a r g o m e n t o a s e v e r e censure.

Repetita juvant specialmente i n materia di e c o -n o m i a sociale, dacché gli stessi errori si r i p r o d u c o -n o troppo spesso tra i cittadini c o m e tra i g o v e r n a n t i . E d appunto non sarà detto mai abbastanza c h e la legislazione sociale f u male studiata e p e g g i o p r o -posta i n Italia ; e l ' i n s u c c e s s o che in gran parte le è toccato non è che troppo meritato. N o i c r e d i a m o che f a r e b b e opera utilissima colui il quale intraprendesse l'esame delle v a r i e legislazioni proposte e i n t r o -dotte n e i vari paesi, ma anche nell'assenza di questo lavoro, l'attenzione che abbiamo prestata al m o v i m e n t o legislativo di questi ultimi anni ci autorizza a pensare che l'Italia, non ostante i suoi grandi economisti affiliali al socialismo della cattedra, ha dato b e n misera p r o v a di sé i n questa parte di l a v o r o l e g i -slativo.

E questo diciamo ponendoci sul terreno degli stessi socialisti cattedratici, chè, al postutto, n o n s a r e m m o noi che ci l a g n e r e m m o se il nostro paese o m e g l i o q u e i pochi c h e pretendono d i farsene g l i educatori e i salvatori, volendo non seppero tradurre i n pratica attuazione l e loro idee, cogitate sulla falsariga degli scrittori a l e m a n n i .

Ma a v v i tuttavia u n fatto su c u i ci c r e d i a m o i n diritto di m u o v e r e severa censura ai fautori della legislazione sociale. E d è q u e s t o : c h e a l l o r q u a n d o essi si f e c e r o propugnatori di misure eccezionali per f a v o r i r e la classo lavoratrice, abbiano fatto d i v o r z i o da ogni ragione d i m e t o d o , abbiano in altri termini trascurato ogni criterio l o g i c o rispetto alla successione delle v a r i e proposte e più che altro si siano preoccupati di presentare delle l e g g i , anziché delle buone l e g g i , connesse tra loro i n u n intento c o m u n e , q u e l l o cioè di a g e v o l a r e la giustizia e di sancire la v e r a libertà del lavoroni due s o m m i bisogni della classe operaia. Questa mancanza di m e t o d o r i f u l g e ancora una volta chiaramente n e l l ' idea di m e t t e r e allo studio la l e g g e sui Probiviri in agricoltura.

È strano i n v e r o il procedere del Ministero di A g r i c o l -tura. E s s o non è ancora riuscito à stabilire i probiviri nell' industria manifattrice, n o n ha ancora saputo ottenere una buona l e g g e sugli scioperi e le coali-zioni, la quale rispetti la libertà di ciascuno, non ha vinta la battaglia impegnata sulla l e g g e p e r g l i i n -fortuni del lavoro, ed o r a c i v i e n e innanzi con una nuova idea, quella d i introdurre i probiviri n e l l ' i n dustria agraria! T r o p p a carne al fuoco, è lecito g r i -d a r e all'on. Ministro e se continua -di questo passo tutto il merito del dicastero dell' A g r i c o l t u r a sarà q u e l l o di a v e r accordati alcuni premi e distribuita q u a l c h e medaglia.

N o n ci si creda dopo c i ò a v v e r s a r i decisi e a priori dell' idea d i introdurre i p r o b i v i r i n e l l ' A g r i

-c o l t u r a . T u t t ' a l t r ó ; siamo disposti anzi a ri-conos-cere c h e se l'istituto d e i probiviri potesse esser l a r g a -m e n t e applicato ogni qualvolta s o r g o n o conflitti tra i padroni e g l i operai, sarebbe questo u n g r a n d e v a n t a g g i o e una c a g i o n e di benessere per entrambe le parti. M a è n o t e v o l e il fatto che m e n t r e i p r o biviri non sono ancora introdotti da noi n e l l ' i n d u stria, il Ministro pensi g i à a d applicarli nell' a g r i c o l -tura, o v e le difficoltà sono i n d u b b i a m e n t e m a g g i o r i .

A d ogni m o d o v o g l i a m o a n c h e f a r astrazione da tutto questo e considerare i n se e p e r s é stessa la proposta i n discorso.

L ' on. Enea C a v a l i e r i ha fatta, per incarico avuto dal Ministro, una relazione s u questo tema, il quale d o v e v a essere discusso dal Consiglio superiore del-l' A g r i c o l t u r a , m a f u poi rinviato ad altra sessione. E l ' o n . Cavalieri nella sua erudita m e m o r i a p a r -tendo dal fatto c h e i sistemi di coltivazione delia terra possono ridursi a tre : la coltivazione per e c o -n o m i a o a m a -n o propria, il fitto e la colo-nia, esami-na le obbiezioni che p e r ciascuno d e i t r e casi si p r e -sentano, allorché si v o l g e il pensiero all' istituzione d ' u n n u o v o magistrato. N e l caso della conduzione per economia apparisce subito che non c ' è differenza fra l ' a g r i c o l t u r a e l e altre industrie e quindi l e c o n -dizioni e c o n o m i c o - g i u r i d i c h e d e l contratto di sala-riato, c u i essa d à luogo, non possono presentare ostacoli speciali. M a p e r contrario i due sistemi del fitto e della colonia c i danno invece d u e tipi d i contralto p e r ciascuno dei quali il C o d i c e C i v i l e con-tiene n o r m e peculiari.

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466 L' E C O N O M I S T A 25 luglio 1-886 i n v e t e r a l e . M a tuttavia, egli a g g i u n g e v a , la questione

va studiata c o n intelletto di a m o r e e si d e v e anche tentarne u n o s c i o g l i m e n t o .

Ora a n o i pare c h e la questione si presenti anzi-tutto in questi termini. D e v o n o e possono essere sot-toposte al giudizio dei probiviri le questioni sorgenti d a l l ' a p p l i c a z i o n e delle n o r m e stabilite d a l C o d i c e C i v i l e ? Il progetto di l e g g e , annesso alla m e m o r i a del- \ 1' on. C a v a l i e r i , r i s p o n d e all' art. 5 , in senso affer-m a t i v o , affer-ma non ci è possibile di a p p r o v a r e questa deroga al diritto c o m u n e . Certo u r g e di m e t t e r e la nostra procedura giudiziaria in più stretta armonia eoi tempi, cosi alieni dalle lungaggini e dalle disper-sioni di tempo e di forza. Certo la classe lavoratrice in ispecie d e v e poter adire facilmente il tempio della giustizia e d e v e poter trovare a g e v o l m e n t e chi le renda giustizia; quella giustizia che i riformatori sociali di tutte lo epoche si sono punto curati di ottenere, per c o r r e r e dietro a fantastici progetti di r i f o r m e sociali.

S i n o ad oggi, o a l m e u o sino a poco t e m p o fa, le magi-strature eccezionali si v o l e v a n o r i d u r r e al m i n i m o pos-sibile e giustamente, pare a noi, dacché l ' e g u a g l i a n z a civile egiuridica è stala proclamata così altamente. N o i quindi pur non stancandoci mai di c h i e d e r e che la giustizia, pronta e imparziale, abbia il s o p r a v v e n t o sopra qualsiasi criterio finanziario, non c r e d i a m o che I istituzione d e i probiviri possa essere ammessa per le questioni che si radicano nel C o d i c e C i v i l e . Ci r i m a n e a v e d e r e delle c o n t r o v e r s i e riguardanti i patti d i salario intervenuti f r a proprietari e c o n d u t -tori da u n lato e lavora-tori dall'altro. E qui e m e r g e v e r a m e n t e la ragione e I' utilità possibile dei probi-viri ; q u i essi potrebbero c o m p i e r e una funzione e m i n e n t e m e n t e pacificatrice e di equità. M a a d una essenziale condizione, che cioè le parti indistintamente siano penetrate d e l l ' idea i n f o r m a t r i c e dell' istituzione, che, c o m e l i b e r a m e n t e fanno richiami alla magistra-tura speciale, così si mostrino disposti ad accettarne il giudicato.

P u r troppo s i a m o ben lungi da una simile c o n dizione di cose e n o n a b b i a m o certo bisogno di estenderci in dimostrazioni. N e c o n s e g u e c h e p u r riconoscendo tutta l'utilità della istituzione d e i c o l legi d e i probiviri, non s i a m o certo disposti a c r e -derle possibili da noi c o m e autorità giudicante in ispecie secondo il progetto di l e g g e s u m m e n t o v a t o , il q u a l e non p o r r e b b e limiti n é al v a l o r e n é p e r altro, m e n t r e pure questi limili sono posti i n altri paesi, i n Francia tra gli altri, d o v e i p r o b i v i r i g i u -d i c a n o fino a 2 0 0 lire.

E p o i c h é i probiviri possono a v e r e due u f f i c i giuri-d i c a m e n t e giuri-diversissimi: q u e l l o giuri-di essere tribunali veri e propri e i n c e r t o senso una eccezione al diritto c o m u n e statutario — o v v e r o consigli di concilia-zione cioè autorità consultiva o d anche tribunali ar-bitrali, g i à costituiti, m a giudicanti per libera accet-tazione d i c o l o r o c h e accettano cotesto arbitrato, — noi v o r r e m m o c h e l a l e g g e si limitasse p e r ora a c e r c a r e d i r a g g i u n g e r e il secondo di questi uffici. Esso è a n c h e q u e l l o c h e p i ù si addice al collegio dei p r o b i v i r i e d è ad ogni m o d o quello dal quale dc-v r e b b e s i s e m p r e c o m i n c i a r e saldc-vo poi a c o n f e r i r e ad essi, entro limiti ristretti, autorità giusdicente.

Ma il difetto dell' epoca nostra è appunto quello di v o l e r e s c o g i t a r e e attuare r i f o r m e tutto d ' u n pezzo, le quali a v r e b b e r o p e r iscopo di m u t a r e la faccia d ' u n fatto esistente da lungo t e m p o . N o n ostante

i grandi insegnamenti c h e l o studio e i progressi delle scienze naturali hanno divulgato intorno alla e v o l u z i o n e e all'adattamento, la tendenza n e l c a m p o e c o n o m i c o - s o c i a l e è s e m p r e quella di p r o c e d e r e , per via legislativa, alle r i f o r m e ab imis fundamentis che al posto di c i ò che ha g i à resistito a tante p r o v e pone le novità poco pensate e p e g g i o attuate.

Bisogna p r o c e d e r e gradatamente ; questo precetto non d o v r e b b e essere dimenticato dai fautori della legislazione s o c i a l e ; se n o , p e r voler troppo, non rièsciranno a fare p e r la classe lavoratrice neanche q u e l poco c h e utilmente è i n nostro potere di fare.

E poiché c e ne è o f f e r t o il destro, v o g l i a m o cou-c h i u d e r e r i v o l g e n d o all'on. G r i m a l d i il v o t o cou-ch'egli riprenda l o studio della l e g g e sugli scioperi e sui probiviri, e d abbandoni c o m p l e t a m e n t e a l m e n o p e r ora le altre.

N o i non s a p r e m m o dargli m i g l i o r consiglio.

LIBERTÀ POLITICA E LIBERTÀ ECONOMICA

1

) .

Il nostro « p r o f a n o » p r o s e g u e n d o nelle sue d o -m a n d e s c r i v e : — co-me nelle libertà politiche, non vi sarebbero nelle libertà economiche dei limiti, da diversi stati e da diverse eventualità sociali

deter-minati, oltre cui quelle libertà diverrebbero esiziali? e se si, sarebbe egli facile il precisare anche ap-prossimativamente quei limiti?

N e s s u n d u b b i o che tanto le libertà politiohehìome q u e l l e e c o n o m i c h e abbiano dei limiti, i quali d e r i v a n o dal fatto della socialità. Una volta costituito l ' u m a n o conzorzio, la libertà individuale, q u a l u n q u e sia l ' o r -d i n e -dei fatti -di cui si tratti, v i e n e -diminuita a f a v o r e della esistenza d e l n u o v o ente, che si v a f o r m a n d o : la Società. E m e n t r e l ' i n d i v i d u o isolato è libero nella più ampia espressione della parola, poiché non c o n o s c e al suo v o l e r e e d al suo potere altra limitazione c h e quella impostagli dai suoi organi, l ' i n d i -v i d u o sociale, p e r effetto della Società stessa alla q u a l e appartiene, d e v e necessariamente d i m i n u i r e di tanto il g o d i m e n t o della sua piena libertà, di quanto è necessario p e r c h è con questo sacrifizio l ' e n t e so-ciale v i v a , si mantenga e prosperi.

N o n c i estendiamo a s v i l u p p a r e questo punto c h e dai s o c i o l o g h i , sia p u r e c o n d i v e r s o fine e da d i v e r s o punto di vista, f u a m p i a m e n t e svolto i n m i l l e modi ed i n mille f o r m e .

P e r c i ò alle d u e interrogazioni del nostro « profano » r i s p o n d i a m o in m o d o a f f e r m a t i v o e senza riserva alcuna. Si ; le libertà politiche hanno d e i limiti, e ne hanno a n c h e l e libertà e c o n o m i c h e ; — si ; tanto i limiti delle libertà politiche c o m e quelli delle l i -bertà e c o n o m i c h e si possono a p p r o s s i m a t i v a m e n t e c o n o s c e r e .

P e r ò p e r la slessa r a g i o n e p e r la q u a l e il nostro « p r o f a n o » ha sentita la necessità di a g g i u n g e r e alla sua d o m a n d a l ' i n c i s o c h e questi limiti « sono determinati da diversi stati e da diverse eventualità sociali » a b b i a m o b i s o g n o di f e r m a r c i u n m o m e n t o sul senso di q u e s t o inciso, che, s e b b e n e n o n lo

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25 luglio 1886 L ' E C O N O M I S T A 467 s e m b r i , rappresenta, a nostro avviso, il punto i m

-portante della questione.

I « diversi stati e le diverse eventualità sociali » ci rappresentano un m o v i m e n t o e v o l u t i v o delle libertà politiche, p e r il quale i limiti delle libertà stesse, dall' essere disuguali tra classe e classe dei m e m b r i componenti la Società, e dall'essere rivolli quasi tutti a benefizio di una sola classe, a poco a poco, crebbero, se" si vuole, p e r g l i uni, p e r quelli cioè c h e limiti non conoscevano^ m a d i m i n u i r o n o g r a n -d e m e n t e p e r g l i altri, per quelli che -dai limiti stessi erano oppressi e che sono il m a g g i o r n u m e r o . P r e n -d i a m o un solo esempio, quello -della libertà religiosa. La intolleranza, che p e r tanto tempo d o m i n ò nel m o n d o civile, costituiva p e r i più forti il g o d i m e n t o ili una doppia libertà : la libertà cioè di professare la propria religione e la libertà di imporla agli altri. Ma l ' e v o l u z i o n e c h e subì più tardi il sentimento della libertà, sebbene si trattasse di religione e quindi vi fosse la credenza di uno scopo s u p r e m o da r a g -g i u n -g e r e che -giustificava i mezzi, limitò a tutti la libertà innalzando il vessillo della tolleranza. G l i apostoli, i catechizzatori, i profeti, i credenti p i ù f e r v i d i e b b e r o diminuita la loro libertà di acquistar meriti verso Dio per mezzo della violenza impiegata sugli altri, quando la l e g g e pose a loro d e i limiti n e l l ' e s e r c i z i o di quella propaganda c h e f a c e v a n o a line di conversione, o d a fine di punizione.

E d in ogni r a m o di manifestazione sociale poco a poco la evoluzione andò perfezionando la applica-zione della massima c h e l ' i n t e r e s s e dei singoli debba c e d e r e davanti all' interesse della collettività.

N o n ci è permesso q u i estenderci di troppo in queste considerazioni, le quali tenderebbero a c e r c a r e il v e r o significato della parola libertà, spesso così stranamente frainteso. M a se il nostro « p r o f a n o » sentisse il bisogno di rinfrescare la propria m e m o r i a su tali argomenti, rilegga il libro sulla « libertà » scritto dal Mill e troverà iu esso un v e r o catechismo che d o v r e b b e esser guida ad ogni cittadino.

Sventuratamente non è ancora avvenuta p e r la libertà economica quella stessa g e n e r a l e evoluzione che si è mantenuta p e r ia libertà religiosa e poli tifisi. Ci ribelliamo facilmente ed a u d a c e m e n t e ad ogni tentativo d i esclusivismo a c u i si abbandoni una setta religiosa, o d u n partito politico, m a , p e r una serie di sofismi e di erronei concetti, c i lasciamo quasi intenerire dalle usurpazioni che sulle libertà e c o n o m i c h e v a n n o tentando alcune classi sociali contro altre classi.

S e lo Stato d o m a n i difendesse una Chiesa tra-scurando le altre, o s e accordasse privilegi ad una famiglia o ad una casta sociale, p a r l e r e m m o subito di m e d i o - e v o , di regresso, di attentato alla libertà, di ritorno a condizioni sociali impossibili. Ma s e lo Stato interviene colla sua forza e coi denari d e i contribuenti ad assicurare i profitti di una speciale impresa c o m m e r c i a l e o d industriale — sia pure vasta e d importante — mentre ad altre i m p r e s e non r i v o l g e egualmente il pensiero, t r o v i a m o argomenti per giustificare questo intervento non e q u o del p o -tere centrale.

P e r c h è questa differenza di impressione e di a z i o n e ? —

A nostro a v v i s o c i ò dipende dal fallo che il sen-timento economico è ancora così scarsamente sviluppato nella razza umana da non a v v e r t i r e , c o m e a v -v e r t e p e r la politica e per la religione, c i ò che sia

ibertà da c i ò c h e sia usurpazione. Quanli secoli, quante lotte, quanto sangue non occorse prima c h e si persuadesse l ' u m a n o consorzio dell'errore suo nel distinguere gli uomini in caste chiuse, differenti nei diritti e nei d o v e r i ; — quanti secoli n o n corsero p r i m a che il concetto della libertà politica d i v e n -tasse così universale da a r m a r e tutta intera una popolazione contro g l i usurpatori del potere !

Ma il sentimento e c o n o m i c o è ancora bambino e lo è p e r d u e m o t i v i ; il p r i m o perchè d a . poco t e m p o soltanto l ' e c o n o m i a costituita a scienza esa-mina e studia i fatti sociali ; il secondo perchè la e v o l u z i o n e industriale, clic conta appena mezzo se-colo, ha siffattamente modificato il sistema e c o n o m i c o che troppo rapidamente o f f r e s e m p r e nuovi elementi da r i c h i e d e r e ancora lungo tempo perchè sieno studiati e classificati n e i loro rapporti.

P e r ò non v i è chi non avverta questa crescente preponderanza del fatto e c o n o m i c o preponderanza che 10 rendo fattore s e m p r e più distinto e visibile del fatto m o r a l e , del fatto g i u r i d i c o , del fatto politico. E mano a m a n o c h e lo sviluppo e c o n o m i c o andrà crescendo, tanto m a g g i o r e sarà il sentimento c h e di esso a v r a n n o le popolazioni, così che si c o m i n c i e r à com-prendere c h e prevalenza economica , vuol dire, c o m e effetto — prevalenza m o r a l e , prevalenza po-litica, prevalenza g i u r i d i c a . A l l o r a soltanto sorgerà g i g a n t e quella questione che oggi appena timida-m e n t e alcuni hanno osato sollevare e che costituisce 11 v e r o fondamento della scuola utilitaria — clic cosa cioè d i f e n d e r e m o moralmente, politicamente e g i u r i d i c a m e n t e se non il nostro interesse e c o n o m i c o ?

D e l l e quali considerazioni ci pare si possa leci-tamente concludere che la libertà economica Ita bensì dei limiti, m a questi limili p e r la stessa umana tendenza, d e b b o n o trovarsi soltanto nella necessità di p r o t e g g e r e col sacrifizio dei singoli il benessere della totalità. P e r c i ò q u a l u n q u e sistema, o assoluto o relativo, o e m p i r i c o o d o g m a t i c o , o d ossequente a principi o d opportunista, il quale pretenda di b e -neficare o di aiutare una sola parte della collettività, od anche senza pretenderlo a questo conduca usando della forza della collettività, questo sistema è c o n -dannabile perchè ripugna alle aspirazioni secolari d e l l ' u m a n o consorzio.

II nostro « profano » si riferisca o r a a quanto a b b i a m o scritto p r e c e d e n t e m e n t e e ci indichi, se crede, un sistema d i protezionismo il quale v o g l i a , sappia e possa distribuire in eguale misura a tutti i cit-tadini il benefizio dell'intervento dello Stato nelle cose economiche. A l l o r a soltanto no i c e d e r e m o le a r m i , c i d i c h i a r e r e m o convertiti a quella fede sulla q u a l e egli si sente titubante.

LA CONFERENZA INTERNAZIONALE PEI TRASPORTI FERROVIARI La questione dell'unificazione della legislazione sul s e r v i z i o internazionale dei trasporti delle m e r c i sulle strade ferrate ha fatto i n questi giorni u n passo de-c i s i v o v e r s o la sua soluzione.

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468 L' E C O N O M I S T A 25 luglio 1-886 Il protocollo di chiusura prega il Governo

fede-rale svizzero di voler invitare i governi rappresen-tati alla conferenza a dare i poteri ai plenipotenziari che dovranno riunirsi a Berna nel più breve ter-mine possibile per trasformare senza portarvi alcuna modificazione il testo approvato in una convenzione definitiva. Questo protocollo è stato firmato dai de-legati di nove d e i dieci Stati europei rappresentati ; quelli della Germania non credendosi sufficiente-mente autorizzati dalle loro istruzioni hanno differita la loro adesione. Tuttavia v i sono ragioni per cre-dere che il nuovo codice internazionale delle ferrovie non tarderà ad essere firmato da tutti gli Stati in-teressati.

Questo resultato n o n sarà raggiunto senza mollo lavoro e dopo lunghe trattative. L a questione di regolare definitivamente i trasporti internazionali è stata sollevata per la prima volta in una petizione diretta al Consiglio federale svizzero nel 1874 e il 1 2 maggio 1878 una prima conferenza interna-zionale aveva luogo a Berna. I n quella riunione f u discusso e redatto un primo progetto c h e fu poi sottoposto all' esame degli Stati e del pubblico e forma tema di deliberazioni da parte del Congresso internazionale per lo sviluppo e il miglioramento dei mezzi di trasporto riunito a Parigi nel luglio 1878, nonché del Congresso internazionale del commercio e dell'industria tenuto a Bruxelles nel settembre 1880 e di una riunione pubblica convocata nel marzo 1881 a Firenze dalla Associazione commerciale di questa città.

Una seconda conferenza fu poi tenuta a Berna il 2 1 settembre 1881 allo scopo di rivedere il getto del 1878, ma solo cinque anni dopo il pro-getto stesso assunse una forma elio tutto lascia cre-dere sarà definitiva.

P e r mostrare l'importanza della riforma compinta, della quale avremo occasione altra volta di esami-nare i particolari, basti pensare che il giorno in cui la convenzione entrerà in vigore 124,000 chilometri di ferrovie saranno sottoposte alla stessa legislazione per c i ò c h e riguarda l'obbligo di trasportare, la forma e gli effetti legali del contratto di trasporti, la responsabilità delle amministrazioni ferroviarie in caso di perdita, avaria o ritardo, l'esercizio del ili-ritto di ricorso delle compagnie le une verso le altre e la competenza in materia di reclami. Attualmente invece una merce spedita da Bordeaux a Pietroburgo non traversa meno di cinque Stati, ciascuno dei quali possiede in materia di trasporti le sue leggi e re-golamenti speciali. S e la nuova convenzione è ac-cettata, questa percorrenza sarà effettuata sotto la garanzia di una sola lettera di vettura e sotto

l'im-pero di una legislazione.

L a conferenza pei trasporti ferroviari ha poi se-gnato u n notevole progresso su quelle precedenti, perchè la convenzione ora redatta costituisce cogli allegati e col protocollo uu vero Codice applicabile ai trasporti ferroviari in tutti gli Stati contraenti. Essa prevede anche talune funzioni e istituisce un principio di Tribunale internazionale sotto la forma di un Ufficio centrale incaricato di ricevere e di tra-smettere le comunicazioni degli Stati contraenti e

delle amministrazioni ferroviarie interessate, di rac-cogliere, coordinare e pubblicare le informazioni di qualsiasi natura interessante il servizio dei trasporti internazionali, di pronunciare dietro domanda delle parti, sentenze sui letigi che possono sorgere fra le

compagnie ferroviarie; di ricevere le domande di modificazione della convenzione e di proporre la riunione di nuove conferenze e finalmente d i faci-litare f r a le diverse amministrazioni l e relazioni finanziarie prodotte dal servizio d e i trasporti inter-nazionali e il ricupero dei crediti rimasti in sofferenza.

L a sede di quest' ufficio sarà a Berna e il Consiglio federale è incaricato d i sorvegliarlo e d i o r -ganizzarlo. L a convenzione del 1886 — auguriamo ch'essa porti questo titolo — faciliterà adunque con-siderevolmente le relazioni commerciali fra popolo e popoto le puali cooperano così potentemente alla conservazione della pace e alla prosperità generale.

L' AGITAZIONE DEGLI INDUSTRIALI COTONIERI

1}

D E L L A V A L S E R I A N A

Alcuni giornali riferiscono che in questi giorni, a Bergamo, ebbe luogo un'adunanza di tutti g l ' i n d u -striali cotonieri della provincia ondo far appello al Governo per. quei provvedimenti atti a far rifiorire l'industria cotoniera, ormai in deperimento: ed ecco precisamente la deliberazione presa.

« Stante la grave crisi nella quale versa l'indu-« stria cotoniera e che ha origine principalmente « dalle tristi condizioni in cui si trova l'agricoltura, « che fa parte integrante del buon andamento del-« l'industria suddetta, siamo nella dura necessità di « non poter dichiarare redditi. Ci incombe il dovere « come capi, e nell' interesse di tanti operai che rap-ii presentiamo, di fare caldo appello al Governo onde « voglia prendere g l i opportuni provvedimenti per « far rifiorire l'industria, l'agricoltura e d il c o r n -ei mercio, perchè non disconosciamo che bisogna pa-li gare, ma desideriamo il mezzo di poterlo fare. « Ci riserviamo di suggerire alle locali autorità, « quando ci possano sentirò, quei provvedimenti, con te utilità del G o v e r n o e dell' industria in massima. » Cosa si chiede, in una parola, dal G o v e r n o ? Il protezionismo....

Noi, non vincolati da interessi privati, non scri-viamo per un fine recondito, e nemmeno ci facciamo paladini d ' u n sistema, p e r combatterne un altro; non siamo dottrinari in questioni d' ordine economico e morale, sebbene v i siano dei casi in cui la teoria può avere sulle opinioni e sulla pratica una influenza immediata e decisiva.

Crediamo però che, nella questione di tariffe, sia necessario distinguere quelle c h e possono essere efficaci a proteggere un' industria, da quelle tendenti ad assicurare solo al produttore un monopolio del mercato nazionale.

Noi non dividiamo l'opinione di coloro che cre-dono favorire il lavoro nazionale, e specie le elassi operaie, col sistema protezionista, presentandolo sotto colore filantropico; ma crediamo piuttosto che con-dizione prima e fondamentale della prosperità d ' u n paese sia « la vastità del campo di produzione e di smercio. »

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25 luglio 1886 L' E C O N O M I S T A 469 Non neghiamo ohe sia necessario di evitare le crisi,

anche venendo in soccorso delle industrie quando sieno in condizioni pericolanti; ma in simili casi è pur d ' u o p o procedere con circospezione, onde la nazione abbia a risentirne minor danno possibile.

Si deve anche considerare che sovente, per pro-teggere partitamente alcune industrie, si arreca di-scapito ad altre, rendendone la concorrenza impari sui mercati all'estero, ove i loro prodotti potrebbero rovare uno s f o g o , quando il costo della materia prima non fosse gravato da un diritto eccessivo.

Non parliamo neanche dell'influenza che l'aumento delle tariffe può esercitare sulla diminuzione del consumo, con danno dei consumatori, contrariamente alla convinzione degli industriali della Val Seriana, i quali dicono di agire nelP interesse degli operai.

Premesse queste brevi considerazioni, guardiamo sino a qual punto sono, dalle vigenti tariffe, tutelati gl' interessi dei filatori, giacché, più dei tessitori, sentono il bisogno d ' u n a maggior protezione.

1 filati esteri, all'entrata nel Regno, pagano : sino al N . I O unico L . 1 8 al quint.

» » 20 » 22 » » » 3 0 » 2 6 » » » 4 0 » 3 2 » » » 5 0 » 3 9 » » 6 0 » 4 8 »» oltre il » 6 0 , » 6 0 » e 3 0 O/o di più pel filato ritorto, ossia una media di 1 2 a 14 O/o pel filato unico e di 1 5 a 2 0 0|o pei ritorto; per cui il R i t 6 0 inglese paga all'en-trata L . 6 2 al quint., che equivale al 2 0 0|0 circa del suo valore, a cui aggiungendo il trasporto, la commissione o l'utile della Casa esportatrice e l'im-ballaggio, in media un altro 6 0|o, il costo della merce è colpito nientemeno che del 2 6 0(0. E questo di-ritto, che è minore pei numeri bassi, aumenta pei numeri medi e fini, così che il Rit 3 2 viene a costare circa 2 5 0|p più del suo valore d'origine.

Ma, quasi che non bastassero l e tariffe vigenti, la commissione di cotesto Circolo Industriale e C o m -merciale, nella sua relazione sulla questione delle tariffe, chiedeva che si aumentassero i diritti sui filati esteri, di 1 4 0|0 circa sul n. 2 0 salendo pro-gressivamente sino a 4 0 0[0 sul n. 6 0 , ossia far salire : pel n. 2 0 il diritto da 2 2 a » 4 0 » » 3 2 » 6 0 » » 4 8 L . 25 42 67 Con quanta ragione si possa chiedere un nuovo au-mento di tariffe già così esorbitanti, noi non sapremmo spiegare, dal momento c h e la concorrenza estera si riduce ormai a pochi numeri f r a quelli c h e si producono nel Regno.

V e n g o n o poi i n. fini, cioè dal 4 0 in sù, pei quali, salvo qualche rara eccezione, bisogna p u r ricorrere alla produzione estera, specie pei ritorti 60, 80, 100 e 120,

La sola concorrenza adunque, che ai filati nazio-nali vien fatta dall'estero, è nei numeri 3 2 per 4 0 ritorti, e anche questa ormai a poco a poco va sce-mando, dacché qualche nuovo stabilimento s' è dato a specializzare.

Un aumento di dazio non sarebbe quindi

giusti-ficato su un genere già colpito dal 2 5 al 28 0[0. La causa dell'attuale crise cotoniera deve attri-buirsi, non alla concorrenza estera, bensì all'ecces-siva produzione di filati e tessuti grossolani, come 10 confessano gli stessi relatori del Circolo Indu-striale, nella relazione speciale presentata alla Com-missione parlamentare per la revisione delle tariffe doganali.

V o l e r e con mezzi artificiali ottenére l'aumento dei prezzi, quando lo sviluppo stesso delle industrie tende a farli ribassare, sarebbe un errore grave. L ' i n d u -stria del Cotone in Italia non ha più bisogno di mezzi simili per sostenersi, avendo ormai raggiunto un certo grado di prosperità; e che quest'industria sia ancor promettente l o provano i nuovi stabili-menti che stanno per sorgere.

Con un sistema più protezionista quest'industria potrebbe facilmente attraversare un periodo di so-sta, quale s'ebbe ad avvertire quando l'aggio era a 1 0 e 1 5 per cento.

Molti sanno per esperienza come allora i filati esieri erano importati, più che pel minore prezzo, per la qualità loro, ed anche perchè i nostri filatori, allettati forse da lauti guadagni, non si curavano di applicare le innovazioni richieste da altre industrie, cui i filati servivano di materia prima. Mentre quelle stesse industrie, che allora ricorrevano all' estero, oggi sono assediate non più dalla concorrenza i n -glese o svizzera, ma da quella nazionale. Crediamo dunque essere nel vero se, confrontate le c o n d i -zioni della filatura ai tempi dell'aggio e dopo la sua abolizione, affermiamo che un progresso reale lo si ebbe nel secondo periodo.

N è c i ò deve meravigliare quando si pensi che con dei vecchi congegni, quest'industria non poteva raggiungere un grado di perfezionamento. Così a c -cadde pure in Francia a questa stessa industria sotto 11 regime protezionista, per cui un rinomato mani-fatturiere ' ) ebbe a dire:

« S e noi non miglioriamo i nostri stabilimenti non è perchè manchi i capitali ai filatori, sì bene perchè guadagnamo ancora bastantemente con delle vecchie macchine, già da tempo abbandonate là ove la concorrenza è più attiva e stimolata. »

Ma ora che i nostri stabilimenti, se non tutti cer-tamente i più, sono provveduti di recenti congegni meccanici, colla protezione che è loro fatta dalle vigenti tariffe, davrebbero sostenere la concorrenza della produzione estera.

Meglio che con mezzi artificiali P industria coto-niera potrà svolgersi i n un campo più vasto colla divisione del lavoro, coli' associazione delle forze produttive, coll'emulazione e la concorrenza dei pro-duttori.

E per tal modo, raggiunta la diminuzione del prezzo di costo, alcune industrie, a cui la filatura serve di materia prima, anche potranno concorrere sui mercati esteri.

Milano, I O Luglio 1 8 8 6 .

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470 L ' E C O N O M I S T A 25 luglio 1-886

RIVISTA ECONOMICA

Il progetto di riforma della legge sui probi-viri in Francia - Le riforme sociali in Germania - La concorrenza dei carboni e I' industria belga - Il commercio della fìussia nel 1885.

Il Ministro del C o m m e r c i o in Francia ha presen-tato alla C a m e r a d e i deputati f r a molti altri un pro-getto di l e g g e in 71 articoli col q u a l e sono introdotte delle g r a v i o n u m e r o s e modificazioni al funziona-mento dei p r o b i - v i r i . È assai probabile c h e nella sessione di n o v e m b r e questo progetto v e n g a i n d i -s c u -s -s i o n e ; non -sarà quindi inopportuno di e -s a m i n a r e fin d'ora le principali innovazioni c h e il sìg. L o r k r o y p r o p o n e ; tanto p i ù c h e nel nostro paese si cerca ora d ' i n t r o d u r r e l'istituto dei p r o b i - v i r i , c o m e ne di-s c o r r i a m o i n quedi-sto di-stedi-sdi-so n u m e r o . C o m e è noto il consiglio dei prud'hommes in Francia è stato isti-tuito p e r p o r t e r m i n e in via conciliativa a certe pic-cole d i v e r g e n z e n o n eccedenti i 2 0 0 franchi c h e g i o r n a l m e n t e s o r g o n o tra padroni e operai. L e d e -cisioni dei consigli dei prud'hommes sono suscettibili di appello e sono i tribunali di c o m m e r c i o c h e pro-nunciano in ultima istanza.

Ora il progetto di l e g g e porta da 2 0 0 a 5 0 0 fr. la competenza dei consigli dei p r o b i - v i r i e toglie ai tribu-nali di c o m m e r c i o la giurisdizione in appello. I n v i r t ù dell'art. 5 1 gli appelli saranno portati davanti a u n a assemblea composta dei consiglieri p r o b i - v i r i c h e non hanno preso parte al giudizio contro cui si appella. In altre parole i consigli dei p r o b i v i r i d i v e r -r e b b e -r o ti u n t e m p o t-ribunale di p-rima istanza e tribunali d'appello. Questa innovazione, osserva il Journal des Débals, contraria a tutti i principi d e l diritto pubblico francese, solleverà in pratica inestri-cabili difficoltà.

Infatti q u a n d o una causa i m p o r t a n t e si presenterà all'ufficio giudicante in prima istanza date le difficoltà che g i à v i sono a r i u n i r e i p r o b i - v i r i in n u m e r o sufficiente, sarà assai difficile di riunire il n u m e r o necessario d e i consiglieri. Ciascuno esiterà a p r o -nunciarsi nel timore che il giudizio pronunciato sia respinto in appello dagli altri p r o b i - v i r i ; m e n t r e lo stesso Consiglio d ' a p p e l l o sarà riluttante a m o d i f i -c a r e il giudizio dei -colleglli. D i qui molte d i f f i d e n z e e molte esitanze i n ambi i Consigli. C e r t o il sistema francese c h e deferisce ai tribunali di c o m m e r c i o la decisione in appello non è il m i g l i o r e ; m a pare a noi che anziché r i f o r m a r e radicalmente, c o n v e r r e b b e cercare d i m i g l i o r a r e la legislazione attuale, sopra tutto p e r togliere q u e l l e lentezze cosi p r e g i u d i c e v o l i agli operai e d ai padroni.

Il progetto propone anche di portare l'età richie-sta p e r essere elettore in querichie-sta materia da 2 5 anni a 21, e a 2 5 anni i n v e c e di 5 0 l'età richiesta p e r l'eleggibilità. D i più, c o m e d i c e m m o , v o r r e b b e p o r -tare la cifra delle c o n t r o v e r s i e per l e quali il Con-siglio d e i p r o b i - v i r i è c o m p e t e n t e , da 2 0 0 a 5 0 0 ; il che p o t r e b b e ad alcuno s e m b r a r e un a u m e n t o forte. Ma c i ò c h e g i u d i c h i a m o poi assolutamente eccessiva, a l m e n o nella ampiezza i n cui è enunciata, è la dispo-sizione p e r la quale la competenza d e i p r o b i - v i r i si estenderebbe, senza m a g g i o r spiegazione , a tutte le industrie i n cui un salariato esercente un' industria manuale, si trovi i n presenza di un padrone.

— U n recente articolo della officiosa Norddeutsche Allgemeine Zeitung fa capire c o m e il g o v e r n o t e desco si occupi o r a attivamente di proseguire l e ri f o r m e sociali inaugurato colla l e g g e sulla a s s i c u r a -zione degli operai contro gli infortuni.

Questo giornale fa notare c h e l ' i n t e r e s s e crescente col quale gli altri Stati civili seguono lo s v i l u p p o di queste r i f o r m e in G e r m a n i a e i l fatto c h e parte di essi si d i s p o n g o n o a s e g u i r e la stessa via p r o v a n o sufficientemente c h e la v i a è buona, e che c o n v i e n e persistervi e p r o g r e d i r e . Questa logica è molto d i -fettosa e non o c c o r r e certo d i mostrare c h e se gli altri Slati cercano di imitare la G e r m a n i a c i ò n o n prova a f a v o r e della bontà delle r i f o r m e attuate e progettate dal principe di B i s m a r c k ma solo e; inse-gna c h e la forza imitativa agisce negli Stati c o m e presso gl' individui e guida spesso inconsciamente.

L a s c i a m o a d u n q u e i n pace la logica, punto logica, del g i o r n a l e officioso, e piuttosto, poiché ci si a n -nuncia una nuova fase di s v i l u p p o nella legislazione sociale, v e d i a m o b r e v e m e n t e qual' è l ' i d e a che guida il C a n c e l l i e r e g e r m a n i c o .

Il perno d e l l e r i f o r m e escogitate si può dire essere q u e s t o : — tentare la soluzione della questione sociale mediante l'assicurazione. E naturalmente m e d i a n t e l ' a s s i c u r a z i o n e obbligatoria ; mediante cioè u n o b -b l i g o imposto ai padroni e agli operai pel quale la p r e v i d e n z a da v i r t ù si trasforma i n d o v e r e g i u r i d i c o .

Ora la prima l e g g e r i g u a r d a v a appunto la assicu-razione contro g l i infortuni, del lavoro. Essa creava a Berlino una amministrazione centrale p e r questa specie di assicurazione e tutti g l i operai dell' indu-stria, il cui salario annuale e r a i n f e r i o r e a 2 5 0 0 franchi, erano obbligati a c o n t r a r r e una assicurazione. Il progetto r e g o l a v a anche il p a g a m e n t o del p r e m i o di assicurazione ; l ' o p e r a i o assicurato n o n pagava nulla s e il suo salario annuale non e c c e d e v a i 9 8 7 franchi e il p a g a m e n t o del p r e m i o era messo a c a -rico del padrone per due terzi e dell' a m m i n i s t r a z i o n e per u n t e r z o ; i n caso diverso, q u a n d o cioè i l salario era superiore a quella s o m m a , 1' operaio d o v e v a con-c o r r e r e al p a g a m e n t o d e l p r e m i o in r a g i o n e della metà e 1' altra metà i n c o m b e v a al padrone.

Questo p r i m o progetto f u respinto dal R e i c h s t a g e allora il principe di B i s m a r c k n e propose u n altro l ' o t t o m a g g i o 1 8 8 2 . Q u e s t ' u l t i m o e r a p i ù complicato, m a differiva solo nei particolari, il prin-cipio c u i si i n f o r m a v a e r a s e m p r e lo stesso ed e b b e la stessa sorte del p r i m o . F u solo n e l 1 8 8 4 che il B i s m a r c k la vinse.

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assicura-25 luglio 1886 L ' E C O N O M I S T A 471 zione è proporzionale al salario d e l l ' operaio, esso

varia tra l ' I 1 [2 e il 2 p e r 0|0 e a seconda che si tratti degli uomini, delle donne o d e i fanciulli.

T a l i sono i principali progetti, informati s e m p r e a uno spirito di centralizzazione politica e a m m i n i -strativa, c h e il Bismark ha saputo escogitare p e r r i s o l v e r e la questione sociale e che g l i p r o c u r a r o n o tanti facili a m m i r a t o r i . F o r m a n o c o m p l e m e n t o le ri-f o r m e protezioniste di questi ultimi tempi, le quali c o m i n c i a n o a disegnarsi c o m e una g r a n d e disilusione. A b b i a m o riferite d i recente le cifre del c o m -m e r c i o tedesco e a b b i a -m o visto c o -m e l'esportazione tedesca sia diminuita ; oggi la glorificazione d e l si-stema proiezionista, fatta dagli illustri dottori tede-schi, si r i v o l g e a' danni della G e r m a n i a e non vale dire, c o m e usano g i i organi officiosi, che abhuc sub juclice lis est. 11 protezionismo sarà anzi probabilm e n t e adottato da altri paesi per rappresaglia e l ' e -sportazione tedesca subirà forse n u o v e perdite. P e g g i o per chi diede il m a l e esempio !

— L'attenzione della stampa e del pubblico nel B e l -g i o è ora rivolta alla questione e c o n o m i c a ed ai lavori della C o m m i s s i o n e nominata p e r indagare le cause del malessere e dei disordini prodottisi tra la classe operaia. E d uno dei punti c h e p i ù interessano il B e l g i o si è quello di dar n u o v o v i g o r e all'industria carbonifera, di escogitare i mezzi idonei a c o m b a t -tere la concorrenza c h e i carboni inglesi e tedeschi fanno a quelli del B e l g i o . E perciò che negli uffici ministeriali o r a si stanno studiando delle c o m b i n a -zioni di tariffe n u o v e e di trasporti p e r p e r m e t t e r e ai carboni belgi di sostenere, specialmente la v i v a -cissima concorrenza inglese.

I carboni inglesi c o m e è noto sono esportati da lutti i porti inglesi m e d i a n t e navi c h e s ' i n t e r n a n o nel continente e u r o p e o . Così R o u e n è diventalo un centro di transazioni per i carboni inglesi e il B e l g i o ha visto diminuire l e esportazioni proprie e quindi una f o n t e di guadagni.

La questione è indubbiamente assai importante pel B e l g i o , specialmente di fronte alla situazione at-tuale d e i bacini c a r b o n i f e r i .

La lotta odierna tra i paesi ricchi di c a r b o n e è stata principalmente promossa dalla G e r m a n i a , la quale anni sono ebbe l ' i d e a di disputare a l l ' I n g h i l t e r r a i mercati carboniferi e i tedeschi i n q u e l l ' o c c a s i o n e n o n hanno mancato d i studiare l e condizioni nelle quali potrebbe a v v e n i r e la lotta tra i prodotti inglesi e quelli tedeschi. I signori S e h w e r i n g e F i i h r , ispet-tori delle ferrovie, nel loro rapporto, d o p o esaminato il lato tecnico-industriale della questione, hanno con-chiuso che considerata nella sua attualità pratica la questione si riduce al prezzo del trasporto. T u t t o d i p e n d e in questo m o m e n t o dal prezzo c h e si d e v e pagare p e r trasportare il carbone dal l u o g o di estrazione al porto più vicino, tanto p i ù che p e r i t r a -sporti marittimi, d u e o tre g i o r n i di p i ù di strada non influiscono sul nolo.

Una inchiesta c o m m e r c i a l e , fatta in quest' u l t i m o t e m p o e segnalata al recente Congresso di n a v i g a -zione di V i e n n a , m e t t e in chiaro questo fatto. I l trasporto p e r ferrovia di una tonnellata di c a r b o n e dal bacino della R u e l i r ad A n v e r s a c i o è per una distanza di 2 2 3 chilometri costa f r . 6 , 3 7 - dallo stesso bacino a E m d e n — ossia 251 chilometri; il prezzo è di fr. 5 , 1 2 per B r e m a sale a f r . 5,75; p e r A m b u r g o a f r . 7 . Questi prezzi non possono subire v e r u n a riduzione p e r c h è sono i prezzi p i ù bassi ai quali le strade

ferrate possono trasportare senza perdere. In I n g h i l -terra i carboni p e r g i u n g e r e al mare h a n n o una m i n o r distanza da p e r c o r r e r e , essi non pagano pel trasporto che I f r . 2 5 a 3 , 1 2 al massimo per ton-nellata, quantunque le tariffe chilometriche siano in g e n e r a l e p i ù alte i n Inghilterra c h e in G e r m a n i a . I tedeschi n e hanno tratta la conchiusione c h e , fin tanto che i carboni inglesi n o n subiranno u n ali-m e n t o di prezzo rilevante p e r ali-m a g g i o r i spese di estrazione, essi non a v r a n n o un v a n t a g g i o assicurato per i loro prodotti v a l e a dire c h e una nave in z a v o r r a non può t r o v a r e la convenienza di andarsi ad a p p r o v v i g i o n a r e di carboni nei porti tedeschi.

P e r ò r i g u a r d o al carbone c o m e nolo di ritorno la concorrenza sarebbe da parte dei tedeschi soste-n i b i l e se i loro porti presesoste-ntassero q u e l l e comodità c h e hanno i n s o m m o g r a d o i porti inglesi.

Data tale condizione di cose il B e l g i o n o n p u ò a r r i v a r e con successo sui mercati vicini c h e rìdu-c e n d o la spesa di trasporto il rìdu-che è appunto il voto espresso dalla Association charbonnière. C e r t o i pro-venti delle f e r r o v i e subirebbero una perdita non indifferente; ma data la crise attuale che soffre l'industria carbonifera una riduzione nelle tariffe p o -t r e b b e essere p i ù e f f i c a c e di cer-ti pallia-tivi ai quali r i c o r r o n o così spesso i g o v e r n i . L a slessa d i m i n u -zione che si v e r i f i c a s s e sul principio n e i proventi delle f e r r o v i e p o t r e b b e essere poi compensata da u n m a g g i o r trasporto di carboni; senza d i r e c h e lo Stato che ha l'esercizio delle f e r r o v i e a v r e b b e altri v a n -taggi indiretti nel migliorato andamento delle in-dustrie.

— L a statistica del c o m m e r c i o russo durante il 1 8 8 5 mostra una fortissima diminuzione tanto n e l l ' i m p o r -tazione quanto nell' espor-tazione. 1 dati non sono c o m p l e t i p e r c h è si riferiscono soltanto al c o m m e r c i o della Russia europea m a il c o m m e r c i o della Russia asiatica è c o m p a r a t i v a m e n t e così insignificante c h e può m o d i f i c a r e di poco i dati o r a noti ; basti dire c h e m e n t r e l ' a m m o n t a r e c o m p l e s s i v o d e i proventi doganali è stato di oltre 2 4 6 milioni di f r . , le d o -g a n e alla frontiera asiatica dettero solo 21 milioni. L i m i t a n d o c i a d u n q u e al c o m m e r c i o coli' E u r o p a , le c i f r e in lire sterline delle importazioni e delle espor-tazioni negli ultimi quattro anni sono le seguenii :

Importazioni 1835 1884 1883 1882

Prod. alimentari L.st, 8,527,000 12,9211,000 12,315,000 11,800,000 Materie prime e

mate-rie semilavorate. 22,288,000 26,268,000 28,863,000 27,770,000 A n i m a l i 70,000 32,000 40,000 90,000 Manifatture . . . . 7,256,000 9,398,000 10,153,000 11,000,000 Totale L . st. 32,141,000 48,625,000 51,371,000 50,660,000 Esportazioni 1885 1884 18S3 1882 Prod. alimentariL.st. 31,919,000 33,297,000 37,386,000 34,000,000 Materie prime e

ma-terie semilavorate 15,727,000 19,694,000 21,102,000 22,500,000 A n i m a l i 1,413,000 1,375,000 1,590,000 1,900,000 Manifatture 736,000 685,000 700,000 700,000

Totale L . st. 49,795,000 55,031,000 60,718,000 59,100,000

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472 L ' E C O N O M I S T A 25 luglio 1-886 in d i m i n u z i o n e di circa 5 0 milioni rispetto ai 1 8 8 4 .

Questa situazione è del resto c o n f o r m e a quanto si v e r i f i c ò negli altri paesi poiché è precisamente dal 1 8 8 2 c h e la crise si ò fatta più intensa e c h e si è a n c h e generalizzata.

L'AGRICOLTURA E IL COMMERCIO NELL'HARRAR

La spedizione diretta dal Conte P o r r o di M i l a n o , la quale, c o m e si sa, a v e v a per obiettivo di penetrare n e l l ' H a r r a r p e r studiarne e c o n o s c e r n e le condi-zioni a g r i c o l e e c o m m e r c i a l i , n o n a v e n d o potuto c o m p i e r e la sua missione p e r c h è barbaramente tru-cidata m e n t r e stava per entrare i n questa parte del territorio africano, il G o v e r n o italiano f u costretto a r i c o r r e r e a d altre fonti per a v e r e notizie e infor-mazioni riguardanti quella regione. E g i a c c h é n o n è impossibile che l ' H a r r a r possa ufi g i o r n o diven-tare una colonia italiana n o n e r o d i a m o inutile il r i a s s u m e r e l e risposte ai vari quesiti proposti d a l nostro Ministero.

L a temperatura nelle v a r i o zone a g r a r i e d e l l ' H a r -rar varia da 6 a 2 0 gradi centigradi. Dall'aprile al luglio, g e n e r a l m e n t e tutti i giorni d o p o il mezzodì, e p e r lo spazio di t r e o r e v i cadono p i o g g i e p i u t -tosto forti, e spesso t e m p o r a l i c o n g r a n d i n e p e r ò leggiera c h e non d a n n e g g i a mai le piantagioni. N e l l'ottobre e n e l n o v e m b r e le p i o g g i e sono p i ù l e g -g i e r e , d i più b r e v e durata, e m e n o frequenti. N e l resto d e l l ' a n n o si ha qualche t e m p o r a l e e q u a l c h e pioggia, m a non periodici, e solo nel gennaio d o -minano venti freschi, m a non forti. O r d i n a r i a m e n t e il febbraio è il m e s e più caldo e m e n o piovoso, m e n t r e al contrario il luglio è il m e s e p i ù f r e d d o e più p i o v o s o .

N e l l ' H a r r a r v i è u n sistema di irrigazione tutto affatto s e m p l i c e , elementare, m a di v e c c h i a data, alimentato da fiumi e rivi c h e hanno o r i g i n e dalle p i o g g i e , e i n qualche parte dalle sorgenti. E l'acqua cosi è abbondante da p e r tutto.

Il terreno è fertilissimo n e si usano artifìci p e r r e n d e r e la terra p i ù fertile, m a v i è il sistema di lasciarla p e r qualche t e m p o in riposo, essendo la durra (Sorghum cernuum) la coltivazione più estesa, non ha b i s o g n o di ingrassi p e r c r e s c e r e ; n è i n -grassi si a d o p e r a n o pel caffè, a d eccezione d e l le-t a m e a n i m a l e . I n g e n e r a l e le-tule-tle-te le specie di v e r d u r a v i sono coltivate c o n esito straordinario.

Gli arnesi adoperali p e r la cultura della terra, c o m e aratro, badili, zappa, sono tutti di legno, e v i sono affatto sconosciuti tutti i nostri strumenti agrari. Il bue solo è i m p i e g a t o nell'aratro. Il cavallo, l'asi-n o , e il c a m m e l l o l'asi-nol'asi-n s e r v o l'asi-n o c h e ai trasporti. Il b u e ingrassa discretamente ; si presta bene al l a v o r o e dà carni eccellenti. I l cavallo i n d i g e n o incrociato con la razza araba e s p e c i a l m e n t e quella del B o r z u k è assai resistente alle fatiche e di f o r m e abbastanza perfette. I l m u l o v i è importato dallo S c i o a , o dalle regioni I t t u - G a l l a .

Gli H a r r a r i n i c o l t i v a n o i loro terreni s e m p r e c o l m e d e s i m o sistema, e n o n si curano di rotazioni agrarie, s e m i n a n d o s e m p r e n e i m e d e s i m i campi i m e d e s i m i prodotti. S o l o n e i pochi t e r r e n i spettanti ad europei v i e n e alternata la coltivazione della durra,

c a f f è , orzo e f r u m e n t o ; questi due ultimi in pic-cole proporzioni. Molti terreni non hanno proprietari, e v e n g o n o coltivati da c o l o r o che non possiedono, o possiedono p o c o . L a durra e il caffè sono le piante coltivate più estesamente. Il f r u m e n t o e l'orzo v a n n o pure introducendosi : r i g o g l i o s i , v i sono i prati e in g e n e r a l e le piante l e g u m i n o s e v i danno tutte frutti abbondanti. V i v e g e t a n o pure l'ulivo selvatico, il ricino, il vars p e r tintoria, il limone, il c e d r o , l'arancio, il banano, il tamarindo, il p i m e n t o il cusso ecc.

L e piante legnose da frutto v i sono, coltivate poco. Gli egiziani v ' i n t r o d u s s e r o la vite, i peschi, i ciliegi, i peri e c c . che danno alla pari del c a f f è d u e r a c -colti i n u n anno. V i si c o l t i v a n o anche il tabacco e la canna da z u c c h e r o , m a v i sono sconosciuti tutti i legni preziosi da ebanisteria, c o m e il m o g a n o , l'ebano, il palissandro, l'araben, e g l i alberi da r e -sina. L a sola pianta c h e p r o d u c e il v a r s è degna di speciale m e n z i o n e . Il v a r s dà un fiore giallo ros-siccio sul g e n e r e di q u e l l o dello zafferano, il quale ridotto in p o l v e r e , v i e n e i m p i e g a t o p e r a v e r e una tinta c o l o r e arancio.

V i sono n e l l ' H a r r a r molti animali s e l v a g g i cioè j e n e in quantità straordinaria, leopardi, leoni, sciacalli

e v o l p i . L e sole pelli di leone, e di leopardo sono ricercate.

I prodotti c o m m e r c i a l i d e l l ' H a r r a r f o r m a n o o g g e t t o di s c a m b i o non solo con l e popolazioni c h e abitano il territorio circostante, m a p r i n c i p a l m e n t e c o n le città della costa d e i S o m a l i .

II caffè, la d u r r a , l e pelli b o v i n e , di capra, e di m o n t o n e sono g l i articoli principali di c o m m e r c i o . L ' H a r r a r riceve p u r e dalle tribù limitrofe a v o r i e m i r r a c h e sono sfogati alla costa, e dà in c a m b i o prodotti propri.

Gli articoli di produzione italiana che p o t r e b b e r o essere con profitto importati n e l l ' H a r r a r sono carta da sigarette, saponi da bucato, z u c c h e r o , fiammiferi di l e g n o , filati assortiti, conterie, seta in stoffa a d a m a s c o c o n fili d ' o r o e d ' a r g e n t o , l i q u o r i , e coto-nate su vastissima scala.

N a t u r a l m e n t e il c o m m e r c i o n e l l ' H a r r a r è assai limitato p e r c h è le condizioni attuali delle strade sono mal sicure e p e r l e m e r c i , e p e r l e p e r s o n e . Inol-tre n o n v i sono rotabili, e tutto si trasporta p e r m e z z o di c a m m e l l i . D a Zeila a Gildessa la strada c a m m i n a quasi s e m p r e piana, e sarebbe possibile i m p i a n t a r v i una f e r r o v i a a sistema ridotto. D a Gil-dessa a l l ' I I a r r a r v i è u n v a l i c o montuoso da supe-r a supe-r e , e d a l l ' H a supe-r supe-r a supe-r allo Scioa c o n c a m m e l l i si p u ò

i m p i e g a r e I O g i o r n i p e r la strada d e g l i I t t u - G a l l a . Gli indigeni p e r c o r r o n o questa strada, c h e finora non f u tentata da nessun e u r o p e o .

Il peso n e l l ' H a r r a r usato pel c o m m e r c i o d e l caffè, a v o r i o , pelli ecc. è il fraslà c h e corrisponde a 3 7 lib-b r e e m e z z o inglesi. L e m e r c i destinate a l l ' H a r r a r

pagano attualmente a Zeila il 5 O/o sul v a l o r e , e a l l ' H a r r a r il 2 1 / 2 ; e le m e r c i che escono dall'Har-rar p a g a n o a l l ' E m i r o il 3 1/2 per cento e d a Zeila l'un p e r cento. D a l l ' H a r r a r a Zeila u n c a m m e l l o capace d i 2 0 0 chili di m e r c e costa da 44 o 1 2 tal-leri di n o l o .

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25 luglio 1886 L' E C O N O M I S T A 473 non prendendo che l'un per cento sulle merci

de-stinate alla costa invece del 3 1/2 come adesso, e d essendo esenti da dazio nelF entrare nell'Harrar le merci provenienti da Zeila che presentavano bolletta di dogana rilasciata in quest'ultimo luogo.

IL COMMERCIO DI TRIESTE NEL 1885

1 prodotti delle ferrovie italiane nel marzo 1886

Il prospetto dei prodotti lordi delle ferrovie i t a -liane conseguiti nel mese di marzo p. p., dà in confronto del marzo dell'anno precedente i seguenti resultati : 1886 1885 Differenza Rete Mediterr. L, 9,000,679 8,687,914 4- 312,765 » Adriatica » 7,134,776 7,475,166 — 340,370 » Sieula... » 655,314 726,660 — 71,346 Ferrovie Venete » 127,089 100,400 4 - 26,689 Sarde.. » 113,281 119,188 — 5,907 ' » Diverse » 508,925 440,899 - f 68,026 Tot. generale L. 17,540,084 17,550,227 — 10,143

L e ferrovie italiane nel mese di marzo 1886 in confronto del mese corrispondente del 1885 ebbero un minore prodotto di L . 10,143. Furono in diminu-zione la reti adriatica e sicuìa e le ferrovie sarde. Dal 1 ° luglio 1885 a tutto marzo 1886 i prodotti lordi ammontarono a L . 159,628,217, con un aumento di L . 4,966,951 sull'esercizio precedente, nel quale aumento le ferrovie esercitate dalle tre società ferroviarie vi entrano per L . 4,268,553 con queste d i f -ferenze :

Medi terranea . . . - f - 5,505,905 Adriatica — 1,019,604 Sieula _ 217,748 Devesi però notare che la lunghezza generale a s -soluta delle linee in esercizio dal 1 ° luglio al 3 1 marzo (esclusi i tratti c o m u n i ) era di chil. 10,440 nel 1886, mentre nel 1885 non era che di chil. 9 , 9 4 0 essendosi nel corso dell'anno aggiunti 5 0 4 chilometri di nuove ferrovie.

Ecco adesso il movimento chilometrico nel mese di marzo 1886 e dal 1° luglio 1885 a tutto m a r z o l 8 8 6 .

Dal 1» luglio Marzo al 31 marzo Rete Mediteranea L . 1,129 18,848 » Adriatica » 1,614 15,624 » Sieula » 1,081 9,275 Ferrovie Venete » 927 7,732 » Sarde » 275 2*631 » Diverse » 700 6,314 Media chilometrica... L. 1,666 15,290

cioè una diminuzione di L . 7 8 per il marzo e di L , 269 per gli altri mesi in confronto dell'esercizio precedente.

Nel mese di marzo furono aperti all' esercizio 3 8 chil. di n u o v e ferrovie appartenenti al troneo f e r -r o v i a -r i o Mantova Legnago della -rete Ad-riatica. Dal 1 ° luglio a tutto il 31 marzo vennero aperti all'eser-cizio 2 7 4 chilometri appartenenti alle varie linee.

Come nel movimento generale del commercio degli altri paesi, così anche in quello di Trieste, il ribasso dei prezzi esercitò nel 1885 una forte i n -fluenza.

Durante il 1885 l'importazione tanto per mare che per terra raggiunse la cifra di fior. 319,83 (mi-lioni) e l'esportazione quella di fior. 289,21 ; e il totale del commercio, cioè tanto di importazione che di esportazione, negli ultimi 5 anni è rappresentato dalle seguenti cifre :

Anno 1881 523,27 milioni di fiorini » 1882 560,11

» 1883 604,28 » 1884 634,08

» 1885 609,03 »

P e r giudicare dell'influenza che ebbe l'abbassa-mento dei prezzi su queste cifre, e p e r misurare quanta parte della diminuzione del movimento com-merciale sia dovuta alla diminuzione della quantità, e quanta al deprezzamento dei singoli articoli, o c -correrebbe prendere in considerazione anche la sta-tistica delle merci in ragione del peso ; rna la comparazione è resa difficile da ciò che solo al c o m -mercio terrestre si può fare un addizione regolare per quintali metrici, mentre al contrario nel c o m -mercio marittimo resta una quantità di dati che per peso, misura e numero dei pezzi rende impossibile la riduzione. Infatti si hanno i seguenti risultati.

Nel commercio terrestre 1' importazione segna quintali metrici di merci 9,063,807 e l'importa-zione 2,142,815.

Nel commercio per via di mare I' importazione ebbe 5,171,862 quintali metrici di merci, 844,881 colli e 10,776 metri cubi, e I* esportazione quint. mei. 3,923,305; colli 32,964,407 e metri cubi 18,697.

Abbiamo detto che l'influenza del generale ribasso dei prezzi fu nel 1885 sensibilissima sul commercio di Trieste, e ciò si rileva confrontando i due grandi gruppi di generi d'importazione per gli anni

18841885. 1 440,000 quintali di cotone greggio i m p o r -tati a Trieste nel 1885 valgono ai prezzi correnti in quell'anno 7,480,000 fiorini meno che se fossero stati venduti ai prezzi del 1884, di modochè sulla intera diminuzione di valore della importazione di cotone a Trieste per 13.1 milioni, il 5 8 p e r cento è dovuto al ribasso dei prezzi. Parimente nel 1 8 8 5 furono importati a Trieste 395,889 quintali di caffè, e perciò 1 0 mila più che nel 1 8 8 4 ; eppure questa importazione nel 1885 dà una diminuzione nel v a -lore di fior. 1,459,338 perchè il rinvilio del caffè produsse una differenza di 2.3 milioni di fiorini a scapito del 1885.

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474 L ' E C O N O M I S T A 25 luglio 1-886 Otto sono g l i Stati che forniscono il grosso della

importazione e della esportazione cioè la T u r c h i a e l'Italia, l'India orientale il Brasile, l'Egitto, la G r e -cia, gli Stali Uniti, e la Russia.

Merita speciale considerazione l ' a u m e n t o della esportazione p e r l'Italia, India e T u r c h i a c o m e a n c h e della importazione d e l Brasile.

L'esportazione p e r l'Italia e l'importazione da essa nell'ultimo q u i n q u e n n i o sono rappresentate dalle se-guenti c i f r e in milioni di fiorini.

1881 1882 1888 1884 1885

Esportazione 26\04 2<\50 27,42 29,83 38,22 Importazione 29,35 23,57 25,64 20,59 21,56

L ' i m p o r t a n z a del c o m m e r c i o coll'Italia che è u n resultato d e l trattalo di c o m m e r c i o del 1 8 7 8 si basa sulla g r a n d e esportazione di grano, legna, manifat-ture in legno, v i n o , z u c c h e r o , vetri ecc.

L ' ù n p o r i a z i o n e dei principali articoli coloniali n e -gli ultimi 3 anni ha preso, c o m e si p u ò v e d e r e aa| seguente specchietto, u n a u m e n t o rilevantissimo.

1881 1885

Caffè quint. metrici.. 158,369 395,889 The. 187 4,010 Gaooao 320 2,313 Pepe 10,473 20,174 Pimento . . . 1,358 3,132 Ingwer 254 2,878 Droghe diverse... 558 2,966 E lo Stesso è a v v e n u t o nelle m e r c i di esporta-ziopa confe rilevasi dalle seguenti c i f r e di c o n f r o n t o .

1881 1885 Birra 83,456 149,636 V i n o . . . 49,952 151,539 Zucchero raffinato... 506,938 624,259 Grano 42,227 221,891 Farina 441,371- 547,299 V e t r o . . . 60,215 71,831 Legna da ardere.. .. 28,941 57,645 Inóltre e b b e r o importanti aumenti i manufatti d i cotone a destinazione p e r l ' I t a l i a , T u r c h i a e I n d i a .

IL COMMERCIO DELLA FRANCIA E DELL'

nel primo semestre del 1886

Il m o v i m e n t o del c o m m e r c i o estero della F r a n c i a nei p r i m i sei mesi del c o r r e n t e anno si riassume n e l l e seguenti c i f r e :

Importazione 1886 1885

Oggetti alimentari... fr. ' 742,601,000 676,966,000 Materie necessarie alle

industrie. » 996,768,000 1,077,907,000 Oggetti fabbricati » 274,227,000 284,290,000 Merci diverse » 65,995,000 63,370,000 Totali fr. 2,079,591,000 2,102,533,000 Eeportazione Oggetti alimentari... fr. Materie necessarie alle

industrie. » Oggetti fabbricati » Merci diverse . . . » 1886 345,444,000 297,302,000 815,314,000 81,324,009 1885 360,027,000 292,823,000 767,357,000 72,973,000 Totali fr. 1,539,384000 1,493,174,000

E s a m i n a n d o queste cifre si nota tosto u n forte aumento nell' importazione degli oggetti a l i m e n tari p e r oltre 6 5 milioni di franchi, e questo a u -mento apparisce dalle statistiche mensili pubblicate dall'amministrazione delle d o g a n e d e r i v a r e p r i n -cipalmente da una m a g g i o r e introduzione in F r a n c i a di vini forestieri. P e i primi c i n q u e mesi dell' anno l ' a u m e n t o è slato anzi ancor m a g g i o r e , cioè di circa 9 0 milioni. C i ò deriva forse dal fatto c h e allorq u a n d o si introduceva uno stock d i vini cosi r i l e -vante non si aveva ancora nessun dato sulla prossima raccolta ; di più v i lui certamente influito l ' i n -certezza che regna intorno alle m o d i f i c a z i o n i c h e saranno introdotte in b r e v e al r e g i m e fiscale delle b e v a n d e spiritose ( b o i s s o w ) .

L e importazioni delle materie necessarie all',indu-stria sono i n v e c e scese p e r p i ù di 8 0 milioni. E questo il lato m e n o soddisfacente che presentano le cifre suesposte e p r o v a n o c h e l e industrie non hanno ancora ripreso il lavoro c o n u n a certa v i v a c i t à . Nel complesso è i n d i m i n u z i o n e di 2 3 milioni di

ranchi.

L ' e s p o r t a z i o n e si presenta i n v e c e i n migliori condizioni s e g n a n d o un i n c r e m e n t o di quasi 4 6 m i -lioni. I prodotti fabbricati da 7 6 7 milioni sono salili a 8 1 5 e gli aumenti p i ù importanti si r i f e r i -scono ai tessali dei quali ne f u r o n o esportati 3 1 4 I [ 2 milioni contro 2 9 5 nel 1 8 8 5 . G l i oggetti alimentari soltanto presentano una d i m i n u z i o n e di 1 5 m i l i o n i compensata però dagli aumenti delle altre tre c a -tegorie.

S e p e r farci un idea della situazione odierna pas-siamo a considerare il p e r i o d o d i t e m p o più v i c i n o , vale a d i r e il m e s e di g i u g n o , t r o v i a m o c h e l ' i m portazione f u alquanto i n a u m e n t o essendo a m m o n -tata a 3 1 2 milioni contro 3 3 9 d e l g i u g n o 1 8 8 5 . L e m a t e r i e necessarie all'industria danno un a u m e n t o di 5 milioni il c h e p r o v e r e b b e u n m i g l i o r a m e n t o verificatosi in queste ultime settimane. L ' esporta-zione f u pure i n aumento, p o i c h é da 2 3 4 milioni passò a 2 1 2 milioni. L * aumento, c o m p l e s s i v o f u a d u n q u e di quasi 1 1 milioni, m a nel m a g g i o esso era stato ben p i ù c o n s i d e r e v o l e a v e n d o sorpassato i 147 m i l i o n i . A d o g n i m o d o la progressione c r e -scente è continuata sebbene i n m i n o r i p r o p o r z i o n i .

Passando all'Inghilterra e c c o le cifre r a p p r e s e n -tanti il m o v i m e n t o d i i m p o r t a z i o n e e di esportazione p e i primi sei mesi d e l l ' a n n o i n corso e le d i f -f e r e n z e c o l p e r i o d o c o r r i s p o n d e n t e d e l 1 8 8 3 . Animali . Sostanze alimentari (non tassate).... Sostanze alimentari (tassate) Tabacco. Metalli Sostanze chimiche. Oli

Materie greggie per tessuti

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25 luglio 1886 475 Da telegrammi spediti all'interno . . . L. 1,700,606. 04

Id. all'estero » 772,413.21 Proventi vari.. » 10,300.56 Contributi diversi per spese

telegra-fiche » 45,164. 94 Concorso di provinole e comuni.... » 51,023.50

Totale L. 2,579,508.25 L a qual s o m m a confrontata c o n quella incassata nel periodo corrispondente d e l 1 8 8 5 presenta u n a u m e n t o di L . 5 3 , 2 6 1 . 5 2 . Esportazioni Differenza nel 1886 nel 1885 Animali L. st. 209532 — 5,967 Sostanze alimentari e bevande » 4,062,959 + 50,298 Materie grezze. »• 5,716,937 — 692,033 Tessuti e filati » 51,556,882 + 1,305,121 Metalli » 15,881,492 4- 232,989 Macchine » 4,732,523 — 927,674 Oggetti da vestiario » 4,734,077 — 253,574 Sostanze chimiche e droghe »> 3,368,265 — 42,175 Oggetti diversi »> 13,069,095 — 703,311 Mercanzie riesportate » 27,066,711 — 2,099,112 Totale L. st. 130,428,473 — 3,045,438

L ' i m p o r t a z i o n e è stata a d u n q u e nel p r i m o seme-stre in diminuzione d e l 1 0 per 0|0, p e r ò si n o t a n o alcuni parziali aumenti per v a r i e merci r e l a t i v a m e n t e alle quantità import ile m a non al v a l o r e , c o m e pel cotone, seta, lana, f e r r o ecc. L e materie p r i m e di alcune importanti industrie presentano pure consi-d e r e v o l i aumenti specialmente negli ultimi mesi.

L'esportazione è in leggera diminuzione, ma nel mése di g i u g n o essa fu i n aumento del 4 3 [ 4 per 0|o e si riferisce a molti voci, il che fa ritenere c h e un m i g l i o r a m e n t o nella situazione c o m m e r c i a l e fosse già prodotto.

Statistica ilei telegrafi nel primo trimestre del 1886

Durante il 1° trimestre 1886 v e n n e r o spediti dai 2011 uffici telegrafici d e l R e g n o n . 1,697,344 te-l e g r a m m i f r a p r i v a t i , g o v e r n a t i v i e di servizio, cioè a dire. 49,775 t e l e g r a m m i in p i ù d e l p e r i o d o c o r -rispondente d e l 1885. O c c o r r e però notare che g l i uffici telegrafici da 1929 c h e e r a n o nel 1° t r i m e -stre dell'anno scorso sono saliti nel 1 ° trime-stre del 1886 a 2011, cioè a dire, sono cresciuti di 82.

I t e l e g r a m m i privati a m m o n t a r o n o a n . 2,087,425 e questa cifra confrontata coi t e l e g r a m m i r i c e v u t i nello stesso periodo d e l 1885 dà una eccedenza di t e l e g r a m m i 64,779.

Dei telegrammi spediti, i quali c o m e si è v i s t o r a g g i u n s e r o la cifra 1,697,544 n e v e n n e r o spediti n. 1,547,453 da p r i v a t i ; 104,326 dallo Stato e 45,769 p e r r a g i o n e di s e r v i z i o . 1 1,547,453 t e l e g r a m m i spediti d a i privati si d i -v i d o n o in 1,396,410 spediti a l l ' i n t e r n o e 151,043 spediti all'estero. I t e l e g r a m m i ricevuti, c o m e si è veduto, f u r o n o in n u m e r o di 2,087,245; di questi 1,906,374 pro-v e n i pro-v a n o d a l l ' i n t e r n o , e 180,171 dall'estero.

Confrontando questi risultati c o n quelli ottenuti nel 1° trimestre d e l 1885 si ha c h e g l i uffici t e -legrafici aumentarono di 8 2 ; i t e l e g r a m m i spediti di 49,775, i t e l e g r a m m i ricevuti di 64,779 e il l a v o r o complessivo compresi i t e l e g r a m m i transitati e i ripetuti di 206,270.

Circa a proventi ottenuti, l ' a m m i n i s t r a z i o n e dei telegrafi incassò n e l 1 ° trimestre del 1 8 8 6 le s e -guenti s o m m e :

fi noto in quali condizioni è stato costituito nel 1885 10 Stato indipendente d e l C o n g o , posto sotto la s o -vranità del R e d e l B e l g i o , a v e n d o n e parlato altre v o l t e ' ) . C r e d i a m o utile di c o m p l e t a r e q u e l l e notizie c o n alcuni ragguagli sul regime, doganale. N e l l o Stato indipendente del C o n g o c o m e in tutta la regione alla quale si applica I' Acte général della C o n f e r e n z a di B e r l i n o del 2 6 febbraio 1 8 8 6 , non esiste alcun dazio d'entrata. E c c o c o m e si e s p r i m e a questo r i g u a r d o VActe général della conferenza d i B e r l i n o :

Art. 1. Il Commercio di tutte le nazioni godrà di una completa libertà in tutti i territori costituenti 11 bacino del Congo e dei suoi affluenti.

Art. 2. Tutte le bandiere senza distinzione di na-zionalità avranno libero accesso a tutto il litorale dei territori enumerati qui sopra, a fiumi che vi si ver-sano in mare a tutte le acque del Congo e dei suoi affluenti compreso i laghi, a tutti i porti situati sulle rive di queste acque, come pure a tutti i canali che potrebbero essere scavati in avvenire alle scopo di collegare fra loro i corsi d' acqua o i laghi compresi in tutta l'estensione dei territori descritti all' arti--colo primo. Essi potranno intraprendere qualunque specie di trasporto ed esercitare il cabotaggio ma-rittimo e fluviale alle stesse condizioni dei nazionali.

Art. 3. Le merci di qualunque provenienza impor-tate in questi territori sotto qualsiasi bandiera per-via marittima e fluper-viale o per quella terrestre non avranno da pagare altre tasse oltre quelle che po-trebbero essere percepite come un equo' compenso delle spese utili pel commercio e che a questo titolo dovranno essere egualmente sopportate dai nazionali e dagli stranieri di ogni nazionalità

Qualunque trattamento differenziale è interdetto tanto per le navi quanto per le merci.

Art. 4. Le merci importate in questi territori re-steranno affrancate dai diritti e di transito.

Lè potenze si riservano di decidere, al termine del periodo di 25 anni se la franchigia all'entrata sarà o meno mantenuta.

S e c o n d o poi l ' a r t . 5 d e l detto Acte général n o n potrà essere concesso nò m o n o p o l i o n è p r i v i l e g i o d i qualsiasi specie in materia c o m m e r c i a l e .

I dazi d'uscita non sono stati c o m p r e s i n e l l ' i n t e r -dizione pronunciata dall' art. 4 e u n decreto del R e s o v r a n o dello Stato indipendente d e l C o n g o in data 15 d i c e m b r e 4885 stabilisce quanto s e g u e :

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