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Piano dell Offerta Formativa 2020/21 2 C.D. S.G. Bosco Ruvo di Puglia INDICE

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a.s. 2020/21

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Piano dell’Offerta Formativa 2020/21 2° C.D. “S.G. Bosco”

Ruvo di Puglia

2 INDICE

Premessa………p. 4 Struttura del Piano……….p. 7 Presentazione del Circolo Didattico………..p. 9 Funzionigramma d’Istituto………...……….p.10 La scuola dell’Infanzia……….….p.11 La Scuola dell’Infanzia nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo………..……….…p. 13 Risorse strutturali e materiali………..……….p. 24 Organizzazione tempo-scuola………..p. 25 Criteri di formazione delle sezioni………...………p. 25 Organizzazione della attività didattiche………p.26 Offerta formativa scuola dell’Infanzia……….……….p. 27 La Scuola Primaria………...……p. 29 Organizzazione delle attività didattiche nella scuola primaria……….p. 29 Criteri stesura orario didattico………..p. 30 Monte ore disciplinare………..p. 31 L’insegnamento dell’educazione civica…...………p. 32 Interventi dei docenti all’interno delle classi………p. 33 Modalità di esplicitazione della attività di insegnamento-apprendimento………...…p. 35 Modello organizzativo………..p. 36 La valutazione……… …p. 37 Risorse strutturali e materiali………..….p. 38 Progetti di Circolo………...………..p. 40

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Offerta formativa………..p. 45 Piano per l’inclusione………...………p. 50 Curricolo inclusivo……….……….p. 51 Integrazione alunni stranieri………p. 52 L’inclusione scolastica………p. 53 La valutazione degli alunni con BES………..p. 57 La relazione educativa e clima di classe……….p. 59 La relazione tra competenze disciplinari e competenze di cittadinanza……….p. 60 L’organizzazione degli spazi e dei tempi, “setting” per l’apprendimento………..p. 61 La Didattica Digitale Integrata………p. 61 Il P.N.S.D……….p. 64 La comunità educativa come luogo interiore e rassicurante di crescita………..p. 72 Piano Triennale della Formazione………...p. 74 Priorità nelle scelte di gestione e di amministrazione………..p. 75

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4 PREMESSA

Il POF (Piano dell’Offerta Formativa) prevede l’assunzione di impegni programmatici consequenziali e coerenti, funzionali al raggiungimento degli obiettivi regionali (MIUR.AOODRPU.REGISTROUFFICIALE 0018661.31-07- 2017) e delle priorità individuate nel Rapporto di Autovalutazione (RAV) così come modificato in data 30/07/2019 e quindi nel Piano di Miglioramento (PDM), selezionati per la loro capacità di incidere sulla attivazione del pensiero degli studenti e sulla efficacia dei processi di insegnamento e di apprendimento.

OBIETTIVI REGIONALI:

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PRIORITÀ RAV – PDM TRAGUARDI OBIETTIVI DI PROCESSO

Risultati nelle prove standardizzate nazionali Dall’analisi complessiva delle prove INVALSI delle classi quinte,

emergono criticità in ambito matematico.

L’andamento complessivo dei livelli di apprendimento della Matematica, degli alunni della scuola è al di sotto della media regionale e degli esiti delle 200 classi/scuole con background (ESCS) simile.

Migliorare l’effetto scuola (valore aggiunto) sui risultati delle prove

INVALSI di MATEMATICA

Ambiente di apprendimento

1. Attuare pratiche didattiche laboratoriali, apprendimento per scoperta, in cui ogni alunno è coinvolto in piccoli gruppi e nel confronto tra gruppi, per facilitare il processo di costruzione della conoscenza.

2. Impegnare gli alunni in compiti problema, situazioni impegnative reali, che richiedono di mobilitare conoscenze, abilità apprese e spirito di iniziativa per trovare soluzioni, individualmente e in gruppo.

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Promuovere l'attività di formazione docenti come forma di investimento e miglioramento di competenze professionali nei seguenti ambiti:

1. Pianificare attività di apprendimento per competenze

2. Individuare strumenti e metodologie didattiche per sviluppare competenze 3. Usare prove di compito di realtà, per una valutazione autentica.

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6 Risultati a distanza

Maggiore coerenza fra gli esiti delle prove degli alunni in uscita

dalla Scuola Primaria e i risultati conseguiti dagli stessi al termine del 1° quadrimestre nella Scuola Secondaria di 1°Grado.

Raggiungere l'80% della coerenza fra gli esiti degli alunni in uscita dalla Scuola Primaria e i risultati

conseguiti dagli stessi al termine del 1°quadrimestre nella della della Scuola Secondaria di 1°Grado.

Curricolo, progettazione e valutazione

1. Elaborare il curricolo a partire dai documenti ministeriali,

in Unità di apprendimento (UDA) che prevedano attività coinvolgenti e mediatori didattici diversificati, per il raggiungimento delle competenze disciplinari e trasversali, da parte di tutti gli alunni del gruppo classe.

Inclusione e differenziazione

1. Ridurre la modalità didattica trasmissiva di conoscenze, non inclusiva, a favore di modalità didattiche laboratoriali inclusive.

2. Documentare le buone pratiche laboratoriali inclusive e diffonderle all'interno del collegio.

Continuita' e orientamento

1. Attivare forme di collaborazione con docenti della Scuola secondaria di 1° grado, nella progettazione di attività didattiche per alunni degli anni ponte e nella condivisione di criteri di valutazione delle competenze attese.

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7 Si richiamano, inoltre, le aree di potenziamento dell'offerta formativa previste dall’art. 1 comma 7 della legge 107/2015, attraverso l’organico di

potenziamento oggi integrato nell’organico dell’autonomia.

1. Valorizzazione delle competenze linguistiche (lingua madre e lingue straniere anche mediante l'utilizzo della metodologia CLIL Content language integrated learning)

2. Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;

3. Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;

4. Potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale e artistica;

5. Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport;

6. Sviluppo delle competenze digitali degli studenti;

7. Sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;

8. Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico.

STRUTTURA DEL PIANO

Il Piano dell’Offerta Formativa nel corso degli anni, ha contribuito a costruire l’immagine identitaria dell’istituzione scolastica, reale strumento di lavoro, in grado di dare un senso all’attività dei singoli (docenti e non-docenti), degli organi collegiali, dei dipartimenti e delle commissioni di lavoro.

In questa prospettiva il Piano non si configura come semplice documento di contenuto, concernente l’elencazione dei progetti ai quali la scuola aderisce, né deve configurarsi come una elencazione descrittiva dei percorsi formativi, peraltro analiticamente dettagliati nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012.

È necessario tenere in considerazione, nella progettazione, la gestione di classi sempre più complesse, in cui sono presenti studenti che pongono differenti domande di attenzione, a livello cognitivo, emotivo, linguistico, relazionale e culturale.

Il Piano si pone, piuttosto, come un documento di metodo, che rende evidenti metodologie didattiche, stili cognitivi, atteggiamenti professionali orientati al successo formativo per tutti e per ciascuno.

È indispensabile estendere il concetto di curricolo: da curricolo degli insegnamenti (programma) a curricolo degli apprendimenti, verticale e inclusivo, che

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8 fa riferimento agli interventi didattici, all’organizzazione dello spazio e del tempo, dei materiali e delle risorse e che sia monitorato e verificato secondo

una logica triennale, annuale e periodica.

PRESENTAZIONE DEL CIRCOLO DIDATTICO

Il 2° Circolo Didattico “San Giovanni Bosco” di Ruvo di Puglia è costituito da sei scuole ubicate nella zona sud-est della città: tre plessi ospitano la scuola dell’infanzia e tre la scuola primaria.

I plessi hanno differenti e spiccate identità, sono intitolate a personalità che si sono distinte per il loro impegno nell’ambito dell’educazione e dell’istruzione o che hanno dato un contributo fondamentale alla letteratura dell’infanzia europea e mondiale.

• L’edificio “San Giovanni Bosco” è sede centrale del Circolo, accoglie il plesso omonimo di scuola primaria ed il plesso di scuola dell’infanzia “Walt Disney”. Don Bosco è noto in tutto il mondo per la sua grandiosa opera educativa; Walt Disney è stato disegnatore, realizzatore di fumetti e famosi film di animazione per bambini e adulti.

• L’edificio “Bartolo Di Terlizzi” maestro ruvese conosciuto per la dedizione e l’impegno nell’istruzione dei piccoli, è sede di una scuola primaria; al momento in attesa di ristrutturazione è temporaneamente ubicata nel plesso scolastico di Via Massari.

• L’edificio “Biagia Marniti” di recente intitolazione alla poetessa ruvese esponente della cultura letteraria italiana, è sede di una scuola primaria.

• L’edificio “Francesco Rubini” avvocato ruvese, patriota, dedicatosi con passione all'istruzione degli analfabeti nelle scuole serali, è sede di una scuola dell’infanzia che a partire dall’a. s. 2020/21, sarà trasferita nel nuovissimo plesso di via Cairoli.

• L’edificio “Hans Christian Andersen” scrittore e poeta danese, grande autore di fiabe, è sede di una scuola dell’infanzia.

Tutte le scuole del Circolo sono caratterizzate da adeguati spazi interni, attrezzati per lo svolgimento di varie attività e ampi spazi esterni; sono facilmente raggiungibili e sono ben inserite nel tessuto urbano. Rappresentano un significativo punto di riferimento educativo per le famiglie residenti nella zona e non:

un impegno costante per lo sviluppo culturale della Comunità, caratterizzato dalla condivisione, dal confronto aperto e costruttivo e dall’innovazione.

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9 FUNZIONIGRAMMA D’ISTITUTO

DIRIGENTE SCOLASTICA Prof.ssa Gabriella COLAPRICE

COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Ins. Volpe Filomena

Ins. De Palo Carmela Ins. Di Rella Pasqualina

DIRETTORE SERVIZI GENERALI AMMINISTRATIVI Sig.ra Di Terlizzi Cecilia

FUNZIONI STRUMENTALI:

AREA 1 Gestione e valutazione Offerta Formativa scuola Primaria e scuola dell’Infanzia: ins.

Brattoli Claudia Rosa

AREA 2 Inclusione, recupero prevenzione disagio, coordinamento delle attività di inclusione ed educazione alla salute: ins. Santeramo Alessandra

AREA 3 Gestione del sito WEB-pagina Facebook- pubblicizzazione eventi: ins. Grumo Isabella

AREA 4 Scambi culturali nel contesto europeo: ins. Ippedico Angela Componenti del Nucleo di Valutazione e di Miglioramento

ASSISTENTI AMMINISTRATIVI ADAMO Francesca: ufficio alunni, magazzino, inventario BERLINO Grazia Emanuela: ufficio amministrativo contabile

FALCONIERI Luigi: ufficio protocollo GIANGREGORIO Isabella: ufficio personale COMITATO DI VALUTAZIONE

3 Docenti Componente Docente 2 Genitori Componente Genitori COORDINATORI DI PLESSO COORDINATORI INTERCLASSE REFERENTI COVID

Plesso “San Giovanni Bosco”:ins Di Rella P.

Plesso “Bartolo Di Terlizzi”: ins. De Palo C.

Plesso “Biagia Marniti”: ins. Turturro A.

Plesso “H.C. Andersen”: ins. Volpe F.

Plesso “W. Disney”: ins. Montaruli A.

Plesso “F. Rubini”: ins. Monopoli C.

Interclasse prima: ins. Fiore Caterina Interclasse seconda: ins. Volpe Grazia Interclasse terza: ins. Tedone Grazia Interclasse quarta: ins. Anselmi Maria Interclasse quinta: ins. Fiore Cinzia

Plesso “San Giovanni Bosco”:ins Di Rella P.

Plesso “Bartolo Di Terlizzi”: ins. De Palo C.

Plesso “Biagia Marniti”: ins. Turturro A.

Plesso “H.C. Andersen”: ins. Volpe F.

Plesso “W. Disney”: ins. Montaruli A.

Plesso “F. Rubini” ins. Monopoli C.

COORDINATRICI INTERSEZIONE Plesso “H.C.Andersen”: ins. Stragapede Rosa Maria

Plesso “W. Disney”: ins. Chiarulli Nunzia Plesso “F. Rubini”: ins. Gattulli Maria Cristina

RAPPRESENTANZA SINDACALE (RSU) Sig. Berardi Bartolomeo

Sig. Scarimbolo Cataldo

RAPPRESENTANZA DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS)

Sig.ra Di Terlizzi Cecilia

Responsabile del trattamento dati Sig.ra Di Terlizzi Cecilia

R.S.P.P.

Arch. Antonio Cantatore

Medico Competente Dott. Federico Giuseppe Nalis

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10 LA SCUOLA DELL’INFANZIA

Il progetto “PICCOLI CITTADINI CRESCONO” ha lo scopo di rispondere ai bisogni formativi dell’utenza scolastica alla luce del contesto socio- culturale

del territorio in cui le insegnanti sanciscono una collaborazione impegnandosi a tradurre le proprie scelte strategiche in azioni concrete.

Nella scuola dell'infanzia il bambino entra, spesso per la prima volta, a fare parte di una comunità. In essa si apre al confronto con gli altri, alla reciprocità di un dialogo fatto di parole e gesti, alla scoperta delle proprie e altrui emozioni e appartenenze. La scuola, il giardino, il quartiere, il territorio sono ambienti di vita quotidiana, spazi vissuti dal bambino.

La scuola dell'infanzia può offrire l'occasione di esplorare, percorrere, indagare questi ambienti, perché il bambino cominci a orientarsi, a collocare sé stesso, a individuare punti di riferimento e a rappresentare la realtà con parole, disegni, costruzioni. “I bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri.”

(Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia, 2012 – Campo di esperienza “La conoscenza del mondo”). Spazio come natura con i suoi elementi da conoscere e manipolare. Terra, semi, acqua, rami, foglie, sabbia, sassi si offrono come materiali di gioco, conoscenza ed espressione per il bambino.

La scuola dell'infanzia è il luogo dove trovano spazio le attività concrete di manipolazione e sperimentazione degli elementi naturali e dove sono costantemente valorizzate l'immaginazione, l'intuizione e la creatività che il bambino mette in gioco nel loro utilizzo.

“Toccando, smontando, costruendo e ricostruendo, affinando i propri gesti i bambini individuano qualità e proprietà degli oggetti e dei materiali, ne immaginano la struttura e sanno assemblarli in varie costruzioni...” (Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia, 2012 – Campo di esperienza “La conoscenza del mondo”).

Le attività in ordine all’Insegnamento della Religione Cattolica con docente specialista, per coloro che se ne avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, aprendo alla dimensione religiosa e valorizzandola, promuovendo la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e contribuendo a rispondere al bisogno di significato di cui anch’essi sono portatori. Per favorire la loro maturazione personale, nella sua globalità, i traguardi relativi all’Irc (C.M. 45 22-04-08) sono integrati nei vari campi di esperienza, come suggerito dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia (MIUR 4 Settembre 2012).

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11 LA SCUOLA DELL’INFANZIA NELLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO

La scuola dell’infanzia si rivolge a tutti i bambini dai 3 ai 6 anni di età ed è la risposta al loro diritto dell’educazione. La programmazione annuale ha bisogno di fondarsi sui quattro principi educativi di base descritti dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo. (D.M. 254 del 16 novembre 2012 in G.U. n. 30 del 5 febbraio 2013): “Per ogni bambino o bambina, la scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza.”

• Consolidare l’identità significa imparare a stare bene e sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato, conoscersi e a sentirsi conosciuti come persona unica e irripetibile, ma vuol dire anche sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità.

• Sviluppare l’autonomia comporta l’acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo; partecipare alle attività nei diversi contesti; aver fiducia in sé e fidarsi degli altri; realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi; provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto, esprimere con i linguaggi sentimenti ed emozioni, esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana, assumere atteggiamenti sempre più responsabili.

• Acquisire competenze significa imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto; descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi.

• Vivere esperienze di cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri. Perseguiamo tali finalità attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazione e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità.

I BAMBINI

I bambini sono il nostro futuro e la ragione più profonda per conservare e migliorare la vita comune sul nostro pianeta. Sono espressione di un mondo complesso e inesauribile, di energie, potenzialità, sorprese e anche di fragilità - che vanno conosciute, osservate e accompagnate con cura, studio, responsabilità e attesa. Sono portatori di speciali e inalienabili diritti, codificati internazionalmente, che la scuola per prima è chiamata a rispettare.

I bambini giungono alla scuola dell’infanzia con una storia: in famiglia, al nido di infanzia alla sezione primavera hanno imparato a muoversi e ad entrare in contatto con gli altri con livelli crescenti, ma ancora incerti, di autonomia; hanno sperimentato le prime e più importanti relazioni; hanno vissuto emozioni ed interpretato ruoli attraverso il gioco e la parola; hanno intuito i tratti fondamentali della loro cultura, hanno iniziato a porsi domande di senso sul mondo e la vita.

La scuola dell’infanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini; riconosce

questa pluralità di elementi che creano tante possibilità di crescita, emotiva e cognitiva insieme, per far evolvere le potenzialità di tutti e di ciascuno.

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12 (dal capitolo "La scuola dell'infanzia" …Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione").

L'età della scuola dell'infanzia è per i bambini e le bambine un periodo ricco di cambiamenti legati alla crescita psicofisica.

Le opportunità che vengono proposte mirano ad offrire esperienze e percorsi didattici confacenti alle esigenze e alle capacità di ciascun bambino e bambina nella considerazione che le diverse ed individuali caratteristiche e potenzialità cognitive possono essere sviluppate secondo modi e tempi differenziati per ogni persona.

Le competenze linguistiche, logico/matematiche, laboratoriali/scientifiche, corporali e spaziali, musicali, interpersonali e intrapersonali, devono trovare occasioni molteplici per essere sviluppate nelle attività quotidiane della scuola dell'infanzia attraverso lo sviluppo di diverse esperienze didattiche e l'approccio a varie metodologie. L'orizzonte cognitivo dei bambini, estremamente flessibile nella fascia d'età dal 3 al 6 anni, può e deve utilizzare diversi strumenti per ampliarsi e consolidarsi: dalla narrazione alla conversazione all'uso del libro, al gioco corporeo, dalla manipolazione diretta di materiali poveri all'utilizzo di costruzioni e materiali strutturati, dalle varie e ricche attività grafiche ed espressive all'uso del computer e della lim. Nella scuola dell'infanzia l'approccio diretto alle varie situazioni e la dimensione ludica di tutte le esperienze garantiscono ai bambini ed alle bambine il piacere del fare della sperimentazione della scoperta autonoma.

Per ciascun bambino e bambina ogni emozione, sensazione, apprendimento avviene attraverso il proprio corpo poiché fra i vari linguaggi quello del corpo è forse il primo ad essere agito e compreso dall'infanzia: per i bambini l'ambiente è un immenso universo di emozioni, percezioni, suoni e rumori da conoscere, sperimentare ed interpretare.

Il bambino della scuola dell'infanzia realizza esperienze dove progressivamente si struttura a livello psicologico, motorio e verbale ed impara a condividere con gli altri la propria persona e lo spazio: strutturando il proprio sé e scoprendo l'armonia tra il dentro ed il fuori, tra ciò che anima il suo mondo interiore e ciò che esiste nel mondo circostante.

LE FAMIGLIE

Le famiglie sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini. Nella diversità di stili di vita, di culture, di scelte etiche e religiose,

esse sono portatrici di risorse che devono essere valorizzate nella scuola, per far crescere una solida rete di scambi comunicativi e di responsabilità condivise.

L’ingresso dei bambini nella scuola dell’infanzia è una grande occasione per prendere più chiaramente coscienza delle responsabilità genitoriali. Mamme e papà (ma anche i nonni, gli zii, i fratelli e le sorelle) sono stimolati a partecipare alla vita della scuola, condividendone finalità e contenuti, strategie educative

e modalità concrete per aiutare i piccoli a crescere e imparare, a diventare più “forti” per un futuro che non è facile da prevedere e da decifrare.

Per i genitori che provengono da altre nazioni e che sono impegnati in progetti di vita di varia durata per i loro figli nel nostro paese, la scuola si offre come

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13 uno spazio pubblico per costruire rapporti di fiducia e nuovi legami di comunità. Modelli culturali ed educativi, esperienze religiose diverse, ruoli sociali e di

genere hanno modo di confrontarsi, di rispettarsi e di evolvere verso i valori di convivenza in una società aperta e democratica.

Le famiglie dei bambini con disabilità trovano nella scuola un adeguato supporto capace di promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento delle differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun bambino possa trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione.

I DOCENTI

La presenza di insegnanti motivati, preparati, attenti alle specificità dei bambini e dei gruppi di cui si prendono cura, è un indispensabile fattore di qualità per la costruzione di un ambiente educativo accogliente, sicuro, ben organizzato, capace di suscitare la fiducia dei genitori e della comunità. Lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, di presa in carico del suo “mondo”, di lettura delle sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre più autonome e consapevoli.

La progettualità si esplica nella capacità di dare senso e intenzionalità all’intreccio di spazi, tempi, routine e attività, promuovendo un coerente contesto educativo, attraverso un’appropriata regia pedagogica.

La professionalità docente si arricchisce attraverso il lavoro collaborativo, la formazione continua in servizio, la riflessione sulla pratica didattica, il rapporto adulto con i saperi e la cultura. La costruzione di una comunità professionale ricca di relazioni, orientata all’innovazione e alla condivisione di conoscenze, è stimolata dalla funzione di leadership educativa della dirigenza e dalla presenza di forme di coordinamento pedagogica.

L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche, ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come “base sicura” per nuove esperienze e nuove sollecitazioni. L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza. Nel gioco, particolarmente in quello simbolico, i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali. Nella relazione educativa, gli insegnanti svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione e, nel fare propria la ricerca dei bambini, li aiutano a pensare e a riflettere meglio, sollecitandoli a osservare, descrivere, narrare, fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto diffuso.

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14 LO SPAZIO E IL TEMPO

L’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica. In particolare:

-- lo spazio dovrà essere accogliente, caldo, ben curato, orientato dal gusto estetico, espressione della pedagogia e delle scelte educative di ciascuna scuola.

Lo spazio parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità, attraverso l’ambientazione fisica, la scelta di arredamenti e oggetti volti a creare un luogo funzionale e invitante;

– il tempo disteso consente al bambino di vivere con serenità la propria giornata, di giocare, esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita.

IL NOSTRO CURRICOLO DI CIRCOLO IN CAMPI DI ESPERIENZA E TRAGUARDI DI COMPETENZE

L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Le finalità educative e didattiche proposte dalle Indicazioni si concretizzano in campi di esperienza che servono a guidare la crescita e lo sviluppo del bambino e sono esplicitati per tre, quattro e cinque anni:

• Il sé e l’altro

• Il corpo e movimento

• Immagini, suoni e colori

• I discorsi e le parole

• La conoscenza del mondo

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15 Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare,

stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri.

Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario.

IL SE’ E L’ALTRO

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

Relativamente alla Religione Cattolica: scopre nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre di tutti e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose.

IL CORPO E IL MOVIMENTO

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola.

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16 Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.

Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.

Relativamente alla Religione Cattolica: riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui per cominciare a manifestare anche in questo modo la propria interiorità, l’immaginazione e l’emozioni.

IMMAGINI, SUONI E COLORI

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.

Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali.

Relativamente alla Religione Cattolica: riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei cristiani (segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso

I DISCORSI E LE PAROLE Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce

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17 e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di

comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.

Relativamente alla Religione Cattolica: impara alcuni termini del linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso.

LA CONOSCENZA DEL MONDO

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.

Relativamente alla Religione Cattolica: osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.

RUOLO DELLA NOSTRA SCUOLA

La scuola dell’Infanzia ha il compito di rafforzare l’identità, l’autonomia e le competenze dei bambini per favorire la formazione integrale della persona.

Per questo motivo le docenti si impegnano per aiutare i bambini a Essere, a Fare, a Vivere con gli altri a Conoscere, adottando le seguenti strategie:

ACCOGLIENZA

• Progettare e allestire spazi, locali, ambienti per il benessere, l’autonomia, la socialità, l’apprendimento.

• Accogliere bambini in modo personalizzato

• Predisporre momenti individuali e collettivi con la famiglia per un interscambio di informazioni sui bambini

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• Utilizzare l’ascolto attivo per migliorare le capacità relazionali.

AUTONOMIA

• Consolidare l’errore come una risorsa e incoraggiare il bambino a provare a fare tentativi

• Considerare ogni proposta del bambino e valorizzare le sue conquiste

• Aiutare i bambini in difficoltà e incoraggiarli semplificandone le strategie

• Stimolare il bambino ad un corretto uso del materiale personale

• Rafforzare nel bambino l’autostima con atteggiamenti gratificanti

SOCIALIZZAZIONE

• Formare piccoli gruppi di lavoro

• Aiutare i bambini a mediare le loro idee discutendo di argomenti e problemi che possono turbare la serenità all’interno del gruppo.

• Dare spazio all’ascolto, alle proposte e agli interessi che emergono

• Valorizzare le potenzialità di ciascuno

• Ridimensionare gli atteggiamenti di eccessiva esuberanza e stimolare la partecipazione dei bambini più timidi nelle attività ludico- didattiche

• Consolidare con i bambini la distribuzione degli incarichi

• Stimolare al rispetto e alla conoscenza di culture diverse attraverso letture di racconti

• Predisporre momenti di festa e di incontri finalizzati all’interazione Scuola-Famiglia

PARTECIPAZIONE

• Valorizzare le esperienze vissute dal bambino nell’ambiente extrascolastico

• Stimolare i bambini a raccontare ciò che sanno sugli argomenti trattati.

• Collaborare ed organizzare percorsi formativi con strutture presenti sul territorio

• Prevedere momenti di incontro e di scambio con altri ordini di scuola

• Ampliare le attività con modalità diverse

• Accogliere ed apprezzare i materiali portati dai bambini sia spontaneamente che su richiesta

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• Curare i rapporti con le famiglie dall’inizio dell’anno scolastico

• Utilizzare cartelloni, schemi per favorire l’apprendimento

• Stimolare il bambino a raccontare le strategie utilizzate in un processo di ricerca e soluzione METODOLOGIA E ATTIVITA’

La scuola dell’infanzia è un luogo ricco di esperienze, scoperte, rapporti, che segnano profondamente la vita di tutti coloro che ogni giorno vi sono coinvolti, infatti riconoscendo la centralità dei bambini essa si pone come un ambiente educativo, rispettoso della loro età, dei loro tempi di apprendimento e della loro unicità. Ne deriva che la scuola sia:

• un luogo per incontrarsi

• un luogo per riconoscersi

• un luogo per comunicare

• un luogo per scoprire

• un luogo per crescere ed imparare

Pertanto la metodologia concordata, in modo unitario da noi insegnanti, per operare nella scuola dell’infanzia in modo consapevole, incisivo e verificabile si fonda su alcuni elementi per noi fondamentali.

• La progettazione, l’organizzazione e la valorizzazione degli spazi e dei materiali.

Il modo in cui sono strutturati gli spazi e distribuiti i materiali incide in maniera significativa sulla qualità delle esperienze che si compiono nella scuola dell’infanzia.

Pertanto ogni contesto di gioco, di relazione, di emozione e di apprendimento va ideato e realizzato con consapevolezza in modo da favorire il benessere del bambino, le sue relazioni, le sue scoperte, le sue conoscenze, così da garantire la continuità dei rapporti tra coetanei ed adulti facilitando i processi di identificazione.

• La valorizzazione della vita di relazione.

La dimensione affettiva è essenziale nei processi di crescita: l’affetto, il rispetto, la serenità, l’allegria, lo scambio, l’ascolto, l’aiuto sono componenti essenziali per diventare dei buoni adulti e dei cittadini del mondo.

• La valorizzazione del gioco.

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20 Risorsa privilegiata di apprendimento e relazioni, il gioco, nelle dimensioni simbolico, strutturato e cognitivo, è uno strumento per lo sviluppo del bambino,

attraverso il quale egli sperimenta, esprime la sua creatività, acquisisce le prime regole sociali e morali, regola le sue emozioni e, attraverso il rapporto con gli altri bambini, manifesta bisogni, desideri e sentimenti.

• La progettazione aperta e flessibile.

Predisporre in modo logico e coerente una programmazione educativa permette al bambino di elaborare il suo processo di crescita; essa deve partire dal bambino e rispettare la sua soggettività disponendo una serie di interventi funzionali e individualizzati per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

• La ricerca/azione e l’esplorazione.

Sono leve indispensabili per favorire la curiosità, la costruzione, la verifica delle ipotesi e la formazione di abilità di tipo scientifico.

• Il dialogo continuo.

E' utile per un confronto, uno scambio, un arricchimento reciproco, per stimolare la discussione e valorizzare “il pensare con la propria testa” sviluppando il senso critico, per rendere il bambino sempre coprotagonista del suo crescere.

• La mediazione didattica.

Sviluppa nei bimbi le capacità metacognitive, cioè la capacità di impadronirsi delle abilità e delle attitudini idonee a facilitare gli apprendimenti continui che essi dovranno realizzare durante la loro vita, con un'educazione del pensiero sul piano del linguaggio, dell’apprendimento e della metodologia, cioè “imparare a pensare” ed “imparare ad apprendere”.

• L’utilizzo del problem solving.

Problematizza la realtà per arrivare a nuove conoscenze, attraverso la formulazione e la verifica di ipotesi che portino alla risoluzione dei problemi di partenza.

• Il lavoro di gruppo e le attività laboratoriali.

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21 Consentono percorsi esplorativi dove si uniscono i saperi disciplinari a quelli di ricerca e di verifica, dove si imparano negoziazioni e dinamiche comunicative

caratterizzate dalla disponibilità, dalla calma, dalla condivisione cognitiva ed emotiva.

• Le uscite, le gite e le esperienze al di fuori della scuola.

Permettono che “il fuori” della scuola diventi palestra di vita e si conoscano le regole che sovrastano ad ogni ambiente.

• I rapporti con il territorio

Fanno sì che ogni risorsa venga sfruttata al fine dell'incremento delle conoscenze.

• Le risorse umane e la compresenza delle insegnanti.

Permettono la condivisione ed il rafforzamento dell’impegno educativo.

• L’osservazione sistematica dei bambini

Le insegnanti osservano le dinamiche, i comportamenti e le esigenze dei bambini al fine di riorganizzare, attraverso progetti, l’intervento educativo.

• La documentazione del loro lavoro

Permette ai bimbi di conservare la memoria di esperienze vissute e di riflettere sul loro operato, sulle loro conquiste, su quello che ognuno ha dato e ricevuto dai compagni, sul riconoscimento della propria identità e di quella del gruppo al fine di sviluppare la capacità di lettura della pratica educativa quotidiana.

RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA

La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni.

In essa ognuno con pari dignità e nella diversità dei suoi ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione al diritto allo studio, lo sviluppo di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e con principi generali dell’ordinamento italiano.

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22 La scuola favorisce, nel rispetto dei singoli ruoli, relazioni costruttive con le famiglie al fine di migliorare e ottimizzare il successo formativo scolastico. La

collaborazione con i genitori costituisce un momento imprescindibile e per questo motivo si intende promuovere e stimolare la partecipazione degli stessi negli organi collegiali accogliendone gli apporti, i suggerimenti e le proposte. Si intende altresì collaborare con i singoli genitori rendendoli il più possibile partecipi del processo di crescita culturale e di formazione dei loro figli. I genitori sono stimolati a partecipare alla vita della scuola, condividendone finalità, contenuti e strategie educative attraverso assemblee e colloqui con gli insegnanti in date prestabilite.

OSSERVAZIONE, VALUTAZIONE E VERIFICA

Nella Scuola dell’Infanzia valutare significa conoscere e comprendere i livelli raggiunti da ciascun bambino per individuare i processi da promuovere al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo.

L' osservazione, nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le dimensioni del suo sviluppo, rispettandone l'originalità, l'unicità, e potenziando, attraverso un atteggiamento di ascolto, di empatia e rassicurazione, le abilità sommerse ed emergenti. Importante è la pratica della documentazione che va intesa come un processo che produce e lascia tracce, che riflette sulla capacità mnemonica, nei bambini e negli adulti. La stessa osservazione comprende le aree: autonomia, relazione, motricità globale, linguistica ed ha lo scopo di raccogliere e riflettere sulle informazioni per programmare le attività educative didattiche; parte dalla rilevazione dei bisogni di ogni bambino e comprende momenti di valutazione dei livelli di padronanza delle competenze. Attraverso l’osservazione mirata si evita la classificazione e il giudizio sulle prestazioni per orientare il percorso, rinforzare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità attraverso una logica di ricerca-azione. La documentazione rende visibile la modalità e il percorso di formazione e permette di apprezzare i processi di apprendimento individuali e di gruppo.

L'attività di valutazione nella scuola dell'infanzia risponde a una funzione di carattere formativo che riconosce, accompagna, descrive e documenta processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità di ogni singolo individuo.

La verifica delle conoscenze e delle abilità avviene tramite l’osservazione sistematica dei bambini in situazione di gioco libero, guidato e nelle attività programmate; nelle conversazioni (individuali e di gruppo); con l’uso di materiale strutturato e non, e attraverso le rappresentazioni grafiche svolte di volta in volta.

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23 RISORSE STRUTTURALI E MATERIALI

Oltre alle aule destinate alle sezioni di scuola dell’infanzia è presente la seguente dotazione:

Scuola Dell’infanzia H.C. Andersen

• 122 bambini frequentanti

• 6 sezioni a tempo normale

• aula laboratoriale

• laboratorio multimediale (1 computer,1 stampante,1 scanner,1 fotocopiatrice)

• giardino

• ampio corridoio

• zona cucina adibita a refettorio per alcune sezioni

• ampio

Scuola Dell’ Infanzia Francesco Rubini

• 65 bambini frequentanti

• 3 sezioni a tempo normale

• laboratorio multimediale (2 computer,1 stampante,1 scanner,1 fotocopiatrice)

• refettorio

• palestra (locale interrato)

• cortile Scuola Dell’infanzia Walt Disney

• 96 bambini frequentanti

• 5 sezioni a tempo normale

• aula laboratoriale (forno per ceramica)

• laboratorio multimediale (1 computer,1 stampante,1 scanner,1 fotocopiatrice)

• refettorio

• cortile (giochi per bambini)

• campetti sportivi (calcio,pallavolo,basket)

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24 E’ in dotazione per i docenti il registro elettronico per cui ogni aula è dotata di PC in collegamento Wi- fi.

ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA

Le sezioni tutte a tempo normale erogano il seguente orario: 8,00-16,00 con servizio mensa dal lunedì al venerdì.

Al fine di garantire un rientro a scuola graduale e nel rispetto dei ritmi e dei tempi dei piccoli alunni, la scuola dell’infanzia attiva per le prime settimane di frequenza il

“Progetto accoglienza”, dettagliato nell’allegato n. 1.

CRITERI FORMAZIONE SEZIONI

Le sezioni della scuola dell’infanzia sono eterogenee, cioè comprendono bambini di due anni e mezzo,3,4,5 anni per permettere le interazioni tra piccoli e grandi, per sviluppare forme corrette di condotte ludiche dei bambini, per ampliare le loro conoscenze e abilità.

I criteri di assegnazione degli alunni alle sezioni della Scuola dell’infanzia, deliberati dal Collegio dei docenti e dal Consiglio d’ istituto sono i seguenti :

✓ Bambini cinquenni

✓ Bambini quattrenni

✓ Bambini che abbiano compiuto i 3 anni entro il 31 dicembre dell’anno scolastico in corso

Situazioni che danno luogo a punteggio:

➢ Bambini che appartengono al nostro bacino d’utenza (punti 30);

➢ Bambini con genitori o fratelli con certificato ai sensi della legge 104 (punti 4);

➢ Figli di genitori entrambi lavoratori (punti 7);

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25 ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE NELLA SCUOLA DELL’ INFANZIA

La scuola dell’infanzia contribuisce al rafforzamento dei processi di costruzione dell’identità e favorisce la promozione dell’autonomia intellettuale e dell’equilibrio affettivo per sviluppare l’intelligenza creativa e il pensiero scientifico, essendo luogo di apprendimento, socializzazione e animazione.

Le attività didattiche sono organizzate in CAMPI DI ESPERIENZA e fanno riferimento a flessibilità organizzativa ed inventiva operativa e didattica. Le attività stesse vengono scelte con modalità diverse, allo scopo di rendere più efficace il progetto educativo anche in relazione ai diversi ritmi, tempi e stili di apprendimento, alle motivazioni e agli interessi dei bambini.

Vedi allegato n. 2 curricolo scuola dell’infanzia Allegato 2.a curricolo religione scuola infanzia

➢ Per ciascun fratello di età entro i 3 anni (punti 5);

➢ Per ciascun fratello di età da 4 a 6 anni (punti 3 );

➢ Per ciascun fratello di età da 7 a 10 anni (punti 1);

➢ Fratelli frequentanti la stessa scuola in aggiunta ai precedenti punti (punti 3)

SCUOLA DELL' INFANZIA

ATTIVITA' D' INTERSEZION

E

ATTIVITA' DI GRUPPO IN SEZIONE

ATTIVITA' DI PICCOLO GRUPPO ATTIVITA'

PER GRUPPI DI ETA' E LABORATOTI SETTIMANALI

DI INTERSEZION

E

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OFFERTA FORMATIVA SCUOLA DELL’INFANZIA

PLESSO TITOLO PROGETTO ESPERTO SEZIONI

ANDERSEN

Progetto accoglienza* Docenti interni Curricolare

A-B-C-D-E-F

I musei raccontano la Puglia Esperto esterno curricolare A-B-C-D-E-F

PON “Musica giocando” esperto extracurricolare A-B-C-D-E

PON “Tra movimento e ritmo” esperto extracurricolare A-B-C-D-E

Continuità Docenti interni Curricolare A-B-C-D-E-F

Io leggo perchè A-B-C-D-E-F

Festa della Costituzione Docenti interni Curricolare A-B-C-D-E-F

Confabulare Junior Docenti interni extracurricolare B-E

DISNEY

Progetto accoglienza* Docenti interni Curricolare A-B-C-D-E

I musei raccontano la Puglia Esperto esterno curricolare A-B-C-D-E

Confabulare Jumior Docenti interni extracurricolare A-B-C-D-E

Io leggo perchè A-B-C-D-E

PON “Musica giocando” esperto extracurricolare A-B-C-D-E

Festa della Costituzione Docenti interni curricolare A-B-C-D-E

PON “Giochiamo con il corpo” esperto extracurricolare A-B-C-D-E

Festa dell’albero Docenti interni Curricolare A-B-C-D-E

Continuità Docenti interni Curricolare A-B-C-D-E

RUBI NI

Progetto accoglienza* Docenti interni Curricolare A-B-C

Io leggo perchè A-B-C

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27

I musei raccontano la Puglia Esperto esterno curricolare A-B-C

Confabulare Junior Docenti interni extracurricolare C

Viaggiando con il naso all’insù Docenti interni curricolare A-B-C

L’orto a scuola Docenti interni curricolare A-B-C

PON “Dire, fare, teatrare” esperto extracurricolare A-B-C

PON “Musica giocando” esperto extracurricolare A-B-C

Continuità Docenti interni Curricolare A-B-C

*Allegato n.1

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LA SCUOLA PRIMARIA

ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE NELLA SCUOLA PRIMARIA

Le attività didattiche nella scuola Primaria sono organizzate in modo da riservare a ciascuna disciplina di insegnamento un tempo adeguato.

Le attività didattiche possono essere organizzate e svolte con modalità diverse allo scopo di rendere più efficace l'intervento formativo:

o Lezione collettiva a livello di classe

Si ricorre all'uso della lezione collettiva nel momento in cui si comunicano informazioni uguali per tutti o si utilizzano mezzi audiovisivi o altri strumenti fruibili contemporaneamente dal gruppo- classe, ad esempio la Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) di cui le classi sono fornite.

Questa modalità di lezione collettiva è quindi vista come superamento della pura trasmissione di saperi.

o Attività di gruppo

Il lavoro di gruppo, visto come alternativa all'insegnamento collettivo, è essenziale per la sua funzione formativa sia sul piano dell'apprendimento che sul piano relazionale. Esso si basa sulla condivisione, sulla disponibilità e su un diverso utilizzo degli spazi e delle attrezzature a disposizione. Permette un maggior sviluppo delle potenzialità dei bambini mediante la fruizione di diverse

opportunità di apprendimento e di stimolo delle attitudini individuali.

o Attività laboratoriali

I laboratori didattici favoriscono l'operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su ciò che si fa. Il laboratorio è una modalità di lavoro che incoraggia la sperimentazione e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare-realizzare-valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con gli altri, e può essere attivata sia all'interno sia all'esterno della scuola, valorizzando il territorio come risorsa per l'apprendimento.

o Articolazioni delle classi per gruppi di livello

Premettendo che l’eterogeneità delle classi deve restare un punto fermo, considerata la sua valenza educativa e formativa, è possibile costituire gruppi di alunni che consentano di dare risposte efficaci sia alle esigenze di recupero degli allievi più deboli sia alle attese di potenziamento delle eccellenze. Le classi potrebbero, quindi, essere scomposte in diversi gruppi che perseguono obiettivi momentaneamente diversi come il recupero o l'approfondimento.

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29 o Attività alternative all' insegnamento della religione cattolica

Le famiglie degli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione Cattolica, ai sensi dell’art. 9 punto 2, dell’accordo con la Santa Sede, ratificato con la legge 25 marzo 1985, n. 121, possono richiedere una delle seguenti modalità:

• che l’alunno usufruisca di attività didattiche alternative di rinforzo, nelle classi parallele;

• l’entrata posticipata o l’uscita anticipata dell’alunno con prelevamento da parte del genitore o da persona maggiorenne dallo stesso delegata;

• di lasciare l’alunno in classe senza seguire la lezione di Religione.

CRITERI STESURA ORARIO DIDATTICO

La Dirigente Scolastica formula l’orario tenendo presenti le esigenze didattiche secondo i criteri deliberati dagli organi collegiali:

• L’insegnamento della Religione Cattolica si attua in due ore settimanali

• L’insegnamento della lingua straniera (Inglese) si attua nelle classi prime con una ora settimanale, in seconda con due ore settimanali; nelle terze, quarte e quinte con tre ore settimanali;

• Si assicura l’alternanza delle discipline e dei laboratori durante la settimana

Tutte le classi terze , quarte e quinte adottano l’orario settimanale di 27 ore su 5 giorni, dal lunedì al venerdì (sabato chiuso), così articolato: dal lunedì al giovedì, dalle 8.05 (8.00 accoglienza) alle 13.35; venerdì, dalle 8.05 alle 13.05 (8.00 accoglienza).

Due classi prime, delle cinque presenti nel circolo, e due classi seconde, delle cinque presenti nel circolo, adottano l’orario a 30 ore articolato su sei giorni, da lunedì a sabato, dalle ore 8.05 alle ore 13.05.

Quattro classi, una di seconda, una di terza, una di quarta ed una di quinta sono organizzate a tempo pieno e seguono un orario di 40 ore settimanali, così articolato:

dal lunedì al venerdì, dalle 8.05 (8.00 accoglienza) alle 16.05.

Il servizio mensa è a cura della Ruvo Servizi s.r.l.

Data la situazione di emergenza, dovuta alla pandemia da Covid-19, è stata deliberata una riduzione dell’orario di permanenza degli alunni a scuola a seguito di uno scaglionamento degli orari di ingresso e uscita al fine di evitare assembramenti nei pressi dei vari istituti.

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30 MONTE ORE DISCIPLINARE

CLASSI A 27 ORE CLASSI A 30 ORE CLASSI A 40 ORE

- Educazione civica è sfondo integratore di tutte le discipline.

- Per le classi a tempo pieno il monte ore settimanale (40) si arricchisce di attività laboratoriali e di contemporanea presenza per potenziare le attività di gruppi di lavoro cooperativi.

Vedi allegato n. 3: progetto integrato del tempo pieno

CLASSE 1^

CLASSE 2^

CLASSI 3^ 4^ 5^

ITALIANO 8 8 8

MATEMATICA 7 7 7

SCIENZE 2 2 2

LINGUA INGLESE 1 2 3

STORIA 2 2 2

GEOGRAFIA 2 2 2

TECNOLOGIA 1 1 1

MUSICA 2 1 1

ARTE E IMMAGINE 2 2 1

EDUCAZIONE FISICA 1 1 1

RELIGIONE CATTOLICA 2 2 2

MENSA E DOPO MENSA 10 10 10

totale 40 40 40 CLASSE

1^

CLASSE 2^

CLASSI 3^ 4^ 5^

ITALIANO 8 7 6

MATEMATICA 6 6 6

SCIENZE 2 2 2

LINGUA INGLESE 1 2 3

STORIA 2 2 2

GEOGRAFIA 2 2 2

TECNOLOGIA 1 1 1

MUSICA 1 1 1

ARTE E IMMAGINE 1 1 1

EDUCAZIONE FISICA 1 1 1

RELIGIONE CATTOLICA 2 2 2

totale 27 27 27

CLASSE 1^

CLASSE 2^

CLASSI 3^ 4^ 5^

ITALIANO 9 8 7

MATEMATICA 7 7 7

SCIENZE 2 2 2

LINGUA INGLESE 2 3 4

STORIA 2 2 2

GEOGRAFIA 2 2 2

TECNOLOGIA 1 1 1

MUSICA 1 1 1

ARTE E IMMAGINE 1 1 1

EDUCAZIONE FISICA 1 1 1

RELIGIONE CATTOLICA 2 2 2

totale 30 30 30

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31 L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA

La legge del 20/08/2019 n. 92 introduce l’insegnamento scolastico dell’Educazione civica al fine di conoscere e comprendere la Costituzione Italiana, non solo come norma cardine del nostro ordinamento, ma anche come criterio per identificare diritti, doveri, compiti, comportamenti personali e istituzionali, finalizzati a promuovere il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

La nostra scuola, pertanto, ha provveduto ad aggiornare i curricoli di istituto e l’attività di programmazione didattica nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, al fine di sviluppare “la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società” (articolo 2, comma 1 della Legge), nonché ad individuare nella conoscenza e nell’attuazione consapevole dei regolamenti di Istituto, dello Statuto delle studentesse e degli studenti, nel Patto educativo di corresponsabilità, esteso ai percorsi di scuola primaria, un terreno di esercizio concreto per sviluppare “la capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente e consapevolmente alla vita civica, culturale e sociale della comunità” (articolo 1, comma 1 della Legge).

Il testo di legge prevede che l’orario dedicato a questo insegnamento non possa essere inferiore a 33 ore per ciascun anno di corso, da svolgersi nell’ambito del monte ore complessivo annuale previsto dagli ordinamenti, comprensivo della quota di autonomia eventualmente utilizzata. Non si tratta dunque di un contenitore rigido, ma di una indicazione funzionale ad un più agevole raccordo fra le discipline e le esperienze di cittadinanza attiva che devono concorrere a comporre il curricolo di educazione civica (allegato n.). Ogni disciplina è, di per sé, parte integrante della formazione civica e sociale di ciascun alunno.

L’insegnamento dell’Educazione civica si basa si tre grandi nuclei:

1) COSTITUZIONE: La conoscenza, la riflessione sui significati, la pratica quotidiana del dettato costituzionale rappresentano il primo e fondamentale aspetto da trattare. Esso contiene e pervade tutte le altre tematiche, poiché le leggi ordinarie, i regolamenti, le disposizioni organizzative, i comportamenti quotidiani delle organizzazioni e delle persone devono sempre trovare coerenza con la Costituzione, che rappresenta il fondamento della convivenza e del patto sociale del nostro Paese;

2) SVILUPPO SOSTENIBILE: L’Agenda 2030 dell’ONU ha fissato i 17 obiettivi da perseguire entro il 2030 a salvaguardia della convivenza e dello sviluppo sostenibile. Gli obiettivi non riguardano solo la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, ma anche la costruzione di ambienti di vita, di città, la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone, primi fra tutti la salute, il benessere psicofisico, la sicurezza alimentare, l’uguaglianza tra soggetti, il lavoro dignitoso, un’istruzione di qualità, la tutela dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità

3) CITTADINANZA DIGITALE: Per “Cittadinanza digitale” deve intendersi la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali. Sviluppare questa capacità a scuola, con studenti che sono già immersi nel web e che quotidianamente si imbattono nelle tematiche proposte, significa da una parte consentire l’acquisizione di informazioni e competenze utili a migliorare questo nuovo e così radicato modo di stare nel mondo, dall’altra mettere i giovani al corrente dei rischi e delle insidie che l’ambiente digitale comporta, considerando anche le conseguenze sul piano concreto.

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