L ECONOMISTA
GAZZETTA SETTIMANALE
S C IE N Z A ECONOM ICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, B A N C H I, F E R R O V IE , IN T E R E S S I P R IV A T I
Anno XXI - Yol. XXV
Dom enica 11 N ovem bre 1894
N. 1071
Q u e s t i g r a n d i u o m i n i . . . .
Abbiamo letto in questi giorni nei periodici politici una lettera di uno dei più cospicui uom ini parla m entari, nella quale era evidente lo sforzo che fa ceva I’, illustre uom o per sconfessare una pretesa in tervista, che era stata pubblicata com e avuta da un giornalista con lui, e per evitare qualsiasi afferm a zione o negazione che potesse in qualche modo far sospettare quali siano le idee, che sulle varie q ue stioni pendenti n u tre 1’ egregio uom o di Stato.
La lettura di quella lettera ci ha destato un senso di sgomento, parendoci che trasparisca da essa e dal concetto che I' ha ispirata, il segno più evidente della decadenza, nella quale si lascia andare la vita poli tica della nazione; decadenza che ha già invaso le classi più colte e che p er m olti sintom i si vede en trata nella m oltitudine.
Mai, forse, come nel presente m om ento, l’Italia, per un com plesso di cause, si è trovala più im m ersa in una crise m ultiform e, dalla quale non si vede bene ancora com e potrà uscirne ; tutti i ram i della pub blica attività sono colpiti, e le ripercussioni di tale grave situazione si fanno sentire da ogni parte. P ro blemi di ogni genere sono sul tappeto e tutti im ponentissim i, tutti tali da dom andare la meditazione, In studio e la sagacia delle m igliori intelligenze delle quali dispone la nazione. Dal disavanzo del bilancio, dal sistem a tributario, dal regim e doganale, dal rior dinam ento delle am m inistrazioni, dalla decadenza del credito, si passa alla politica ecclesiastica, alla po litica interna, all’ invadenza del socialism o, alla vio lenza degli anarchici, alla mancanza di lavoro, ecc. A capo del G overno abbiam o un uom o, al quale molli riconoscono em inenti qualità di statista, ma che, sia per 1’ età avanzata, sia p er le difficoltà stesse della situazione, non sem bra più quella m ente, che aveva sem pre m ostrata costanza nelle proprie idee, buone o cattive, e si era in esse quasi cristalliz zalo ; lo vediamo anzi contraddire al suo passato e quasi com piacersere, tentennante tra la libertà che disse sem pre di am are, e la reazione, alla quale sem bra inchinevole. E diciam o reazione in un senso molto largo della parola, inquantochè noi reputiam o tate la indifferenza e quasi il plauso col quale il paese accetta la invasione del potere esecutivo sul legislativo, e crediam o che lungi dal com piacersene, sarebbe il caso di dolersene.
A reggere il Tesoro dello Stato abbiam o un altro uom o, di cui si possono riconoscere i m eriti, ma che sem bra abbia accettata, senza attenuanti, la divisa che il fine giustifica i mezzi.
Come metodo di G overno vediam o abbandonare gli antichi sistemi e adottare quello dei decreti-legge, coi quali si sconvolge il patto fondam entale, sul quale la nazione si è costituita.
lnsom m a, anche senza voler em ettere giudizi, e senza sindacare se tutto ciò sia buono o cattivo, è però un fatto che le più gravi questioni si agitano e si dibattono.
Ebbene ; di fronte a questa situazione, quale è il contegno dei nostri uom ini di Stato ? Quale è la nota dom inante? Il silenzio. È una cura quasi meticolosa per non lasciar scoprire il proprio pensiero, perchè il pubblico non sappia quali siano gli intendim enti, coi quali sarà da essi iniziata I’ opera legislativa.
Ma dunque i cittadini sono fatti per il P arlam ento e per il Governo ; ma dunque la nazione non esiste se non in quanto dà modo ai 5 0 8 di riunirsi e di abbattere o costituire u n m inistero ; dunque non è vero quello che ci fu detto fin qui, che Parlam ento e G overno debbono m antenersi a contatto col paese, sc ru tarn e il pensiero, sentirne i bisogni, indovinarne le aspirazioni, per governare poi secondo questi pen sieri, questi bisogni, queste aspirazioni?
Il G overno studia dei provvedim enti per modifi care l’ assetto delle am m inistrazioni, m edita il modo col quale com porre l’ equilibrio del bilancio, ed ha una sola preoccupazione, a quanto pare, quella che nulla trapeli di questi studi e di queste meditazioni, affinchè il Parlam ento ed il paese sian presi alla sprovvista e non possano discutere se non i fatti com piuti.
Siam o arrivati a tanto che il metodo del G overno è quello di fare le sorprese al paese, com e se la nazione non dovesse avere essa il diritto di go v er- j narsi com e meglio crede e di sapere e discutere preventivam ente ciò che medita il M inistero, ciò che approverà il Parlam ento.
Noi intendiam o la Costituzione nella sua lettera e nel suo spirito, molto diversam ente da questi si gnori, e convinti del nostro buon diritto, m en tre am m ettiam o p u r troppo che possano godere della im punità, non possiamo lasciar correre tale sistem a, con trario al patto fondam entale su cui si basa il Regno d’ Italia, senza una voce di protesta, per quanto possa essere voce che grida al deserto.
ambiziosi per volere un posto nell’ aula legislativa, ma abbastanza indifferenti e svogliati per curarsi poi di occuparlo degnam ente.
Sappiam o bene che i m omenti sono difficili, sap piam o bene che per trattare con qualche successo delle gravi questioni che ora si agitano, bisogna avere a propria disposizione due qualità, che non tutti h a n n o : una certa abbondanza di cognizioni, e una certa dose di coraggio nell’ esprim ere la propria opinione, qualunque essa sia ; ma se le cognizioni m ancano, e se si è disposti ad avere quella q ua lunque opinione che al momento del voto, farà mi glior giuoco nell’ apprezzam ento del partito, non vai la pena di atteggiarsi, nè a direttori di orchestra, nè a uom ini di battaglia.
Come può mai la nazione avere e coltivare un criterio politico qualunque, se chi dovrebbe guidarla m ostra di non averne o non vuol m ostrare quello che h a? F ra tanti uom ini di Stato, che al momento delle crisi m inisteriali si atteggiano come aspiranti ad un portafoglio, non ve ne è uno ora che sappia m eritarsi la candidatura avvenire, dando prova di aver studiato una o l’altra delle tante questioni ohe sono in discussione, di avere intorno ad esse una opinione e di saperla esporre nettam ente e chiara m ente?
Tutta la abilità parlam entare si limita adunque a raccogliersi i 508 intorno al voto di un ordine del giorno, per solito equivoco, che lascia il tem po che trova? È tutto questo il com pito dei legislatori?
Ah ! no, veram ente ; e se ci lagnam o che il paese non ha educazione politica dobbiam o principalm ente accusarne coloro che hanno spenta quella poca che andava qualche tem po fa form andosi.
Gli uom ini politici hanno dim enticato troppo presto che traggono il loro potere dal paese ed hanno a poco a poco saputo costituirsi in qualche cosa a sè che sem pre più si separa dal corpo dal quale em anano. Intanto lo sfacelo progredisce giorno per giorno, la decadenza delle cose m igliori si avverte più pro fonda, e il G overno di tutti va scom parendo, perchè è crescente l’abdicazione nelle mani di poehi di ogni potere.
LE IMPOSTE LOCALI IN PRUSSIA
La P ru ssia, in seguito alla riform a fiscale com piuta dal sig. Miquel, ha rim aneggiato non solo il sistem a tributario dello Stato, ma anche quello dei corpi locali. Altre volte abbiamo reso conto delle riform e dei tributi governativi com piute in P russia ; a com plem ento delle notizie già date, ci pare utile di esam inare anche le recenti modificazioni recate ai tributi locali.Il sig. Miquel non ha conservato a profitto dello Stato, tra le contribuzioni dirette, che l’ imposta sui reddito, il cui saggio varia dal 0 .62 al 4 per cento e una im posta com plem entare sul capitale del y 2 p e r m ille. Lo Stato ha rinunziato alla imposta sui fabbricati, sul com m ercio e l’ industria, a favore dei corpi locali.
In uno studio recente il sig. Adikes, che ha so stituito il m inistro Miquel nella carica di borgom astro di F rancoforte, fa notare che lo scopo cui m irava
la riform a era duplice. Da una parte si trattava di m antenere, in lim iti stretti, i centesim i addizionali alla imposta sul re d d ito ; e questo, tanto nell’ inte resse dello Stalo, che non può, nè deve co rrere il rischio di vedersi danneggiata la sua unica imposta diretta dalla demoralizzazione e dalla frode resultante da un eccessivo saggio della im porta, quanto in quello dei C om uni, che fondando il loro bilancio so pra una imposta soggetta a fluttuazioni, come è quella sul reddito, rischiano d’ intro d u rre un elem ento alea torio nelle loro entrate ; d’ altra parte si voleva spin gere i Com uni a far pesare l’ imposta in m aggior m isura sopra certe categorie di contribuenti che m aggiorm ente profittano dei vantaggi resultanti dal-' 1’ agglom erazione com unale e a volgere la loro at tenzione sullo sviluppo delle tasse indirette.
Nel corso della discussione parlam entare, più volte venne fatto notare con insistenza, il pericolo di quella, che si disse la demoralizzazione di una imposta, fon data sulle dichiarazioni dei contribuenti, lasciando sussistere i centesim i addizionali che, in m edia, ec cedevano il 180 per cento della imposta governativa. La tentazione del contribuente a nascondere il suo red dito diventa in tali condizioni troppo forte, tanto più che, tutto com preso, il contribuente doveva]pagare il 9 1/4 °/„ del suo reddito. Il sig. Adikes fa osservare ancora che si è meno insistito, nella discussione parlam entare, sopra un altro lato della questione, cioè sulle flu t tuazioni naturali, che sono inerenti ad ogni im posta sul reddito. F inché l’ imposta sul reddito ha per base i segni esterni della ricchezza, il suo gettito è più stabile di quando è fondata sulle dichiarazioni come è presentem ente. E come prova si possono notare le statistiche relative ad A m burgo. Dal 1866 al 1880 il num ero dei contribuenti aum entò da 3 8 ,3 9 4 a 95,301 ; il prodotto dell’ imposta da 2,58 4 ,7 6 8 nel 1866, passò a 4,40 0 ,9 2 5 nel 1880. A Brema nel 1880 l’ imposta produce 2,61 6 ,6 5 6 m archi per scendere a 1,941 ,7 4 2 nel 1885 e rialzarsi lenta m ente a 2 ,5 5 3 ,9 3 4 nel 1888 e a 2,95 8 ,6 9 6 nel 1891. O r b e n e : nelle città anseatiche funzionava la di chiarazione obbligatoria dei contribuenti. A F ranco forte al contrario, sotto il regim e della presunzione del reddito e m algrado lo sgravio dei piccoli con tribuenti, il prodotto delle imposte da 2 .9 5 0 .0 0 0 nel 1881 salì a 4 .5 3 5 .0 0 0 nel 1891 m entre dopo la introduzione della dichiarazione obbligatoria, la progressione si è ferm ata.
In queste condizioni è dunque di interesse co m une, dello Stato e dei Com uni, che questi riducano al m inim o la parte delle entrate provenienti dalla so vrapposizione della imposta com unale alla imposta diretta erariale sul red d ito ; l’ imposta governativa sul capitale è stata prudentem ente sottratta a qual siasi aggiunta da parte di altri enti, affinchè essi cer chino in altra direzione i mezzi dì cui han bisogno. I teorici avevano posto il principio che il Com une sia in diritto di percepire sopratutto le tasse che sono la retribuzione di servigi resi o di vantaggi speciali resultanti dall’ abitazione, senza parlare delle im poste generali che possono gravare, secondo equità, sulla proprietà fondiaria, l’ industria e il com m ercio. Lo Stato si è riservato di colpire le grandi branche del reddito reale, e le autorità locali sono obbligate ad adottare le basi delle antiche im poste governative per le contribuzioni sui fabbricati e sui terreni, com e pure sul com m ercio e T industria.
11 novembre 1894 L’ E C O N O M I S T A 723
in m ateria imposte, con alcune restrizioni che hanno per scopo di im pedire l’ introduzione di una im posta sul consum o della carne, dei cereali, della farina, delle patate e dei com bustibili nei Com uni, nei quali non esiste già e il suo aum ento nei vari Com uni dove si trova applicata. Una imposta è am messa però sulla selvaggina e il pollame, che sono considerati come oggetti di lusso. Se un Co m une vuole intro d u rre le im poste sul consum o, gli ri m ane da colpire le bevande spiritose, la birra, l’alcool, il vino, e qui ancora si incontra la tassazione deU’Im pero, più l'im p o sta sui cani e una tassa sui div erti m enti, teatri, concerti, rappresentazioni popolari. Na • turalm ente le tasse sui cavalli e le vetture entrano nell’ àm bito della riform a.
Il borgom astro di F rancòfone, sig. Adikes, ci for nisce varia indicazioni sulle entrate dei Com uni in G erm ania. Nelle tre principali città dell’Alsazia, 74 a 88 per cento delle entrate provengono dalla im posta indiretta. Questa non esiste a Colonia, nè a F ra n coforte sull’ O der, m entre ad A ltona, a Lipsia, a Francoforte sul Meno non si trova imposta indiretta sui consum o. Nell’ A lsazia-L orena è l’ antico regim e del dazio di consum o che sussiste ancora ; il cap i tolo più lucroso è quello delle bevande, che dà dai 6 ai 7 m archi per abitante. Un certo num ero di città tedesche A ugusta, Cassel, D arm stadt, W iesbaden, Monaco, N orim berga, C arlsruhe, Magonza, Stoccarda, D resda si procurano dal 24 al 42 per cento delle loro entrate con imposte sul consum o. Gli oggetti colpiti differiscono: a Monaco e ad A ugusta la birra è la principale fonte di entrata (da 4 a 5 m archi p er abitante) ; nelle altre città essa non rende che 2 m archi per ab itan te; sono i cereali,la carne, il pollam e, la cacciagione che sono colpite dalle tasse.
A Breslavia, dove i cereali non pagano tassa, la carne è tassata. A M agdeburgo, la sola imposta in diretta è quella sulla birra. La città di Berlino con 1,55 4 ,0 0 0 abitanti e una entrata di 3 4 ,2 6 6 ,0 0 0 m archi provenienti dalle im poste, di cui 5 milioni dalla im posta fondiaria e quasi 16 milioni da quella sul red dito, non percepisce com e im poste indirette che i centesim i addizionali alla tassa di fabbricazione sulla b irra, che gli rende 5 7 5 ,0 0 0 m archi. In quattro città F rancoforte sul Meno, Altona, D resda e Lipsia si trova oggidì un diritto com unale sulle trasm issioni di imm obili.
La proprietà fondiaria fornisce un contingente ri- spettabile al bilancio com unale : l o per cento a B er lino, 50 per cento ad A ltona, 16 a 20 per cento in un gran num ero di città della P russia, della Sassonia e della B aviera, m entre nelle tre principali città dell’ Alsazia Lorena la contribuzione fondiaria dà il 6 per cento a S trasburgo, 12 a M ulhouse e quasi 5 a M elz; sono del resto le città dove il dazio di consum o alim enta il bilancio com unale.
N elle città in cui esiste l'im posta sul valore locativo, la parte proporzionale dell’imposta sul reddito nel totale delle entrate si trova naturalm ente ridotta. M entre a Colonia e a B reslavia, ad esem pio, dove non esiste la imposta sul valore locativo 60 e 84 per cento, provengono da centesim i addizionali al l’imposta sul reddito, a Berlino questa non dà che il 43 p e rc e n to e l’imposta sul valor locativo (12,760,000 m arch i), dà il 37 per cento.
L’autonom ia dell’autorità locale in m ateria di tasse indirette sui consum i e le bevande spiritose è lim itata
come si è già d etto ; resta loro l’imposta sulla birra, quella sulla illum inazione, ad eccezione tuttavia del pe trolio che è già colpito di un dazio di dogana di 6 m archi i 100 chilogr. e che sfugge p er conseguenza alla imposizione locale. È raccom andata anche una imposta sul gaz nelle città, che non esercitano diretta- mente la sua fabbricazione. Nelle città dell’Alsazia- Lorena il dazio consum o sui m ateriali da costruzione fornisce redditi relativam ente considerevoli. P e r le città che non sono com uni chiusi si crede che il dazio potrebbe essere riscosso al m om ento della dom anda di autorizzazione a costruire.
Oltre le tasse sul lusso, (cavalli, cani e v ettu re) e le im poste sui divertim enti pubblici, è stato suggerito come fonte di entrata la estensione di talune im poste indirette e una tassa sull’assicurazione della m obilia contro I’ incendio. P resentem ente il diritto di bollo per questi contratti di assicurazione, in P russia è dell’ l per cento a profitto dello S tato, in F rancia dell’ 8 per cento. Si dice in appoggio a questa tassa, che è una contribuzione dovuta pel servizio reso dalla organizzazione del corpo dei pom pieri ; si dice anzi che potrebbesi estendere alle assicurazioni degli imm obili.
U n’ altra forma di imposizione locale, che non si trova in altri paesi, è un diritto com unale sui trasferim enti di imm obili : quesia imposta esiste già in un gran num ero di città della G erm ania, spe cialm ente a Em den dal 1 6 7 0 ; essa è dell’ 1 per cento dell’ am m ontare degli im m obili e dei ba stimenti venduti all’ am ichevole o giudizialm ente. Lo stesso saggio d’ im posta è riscosso a Danzica, eccetto quando si tratta di vendita fra parenti (padre, m adre e figli) ed in caso di trasm issione successoria. A Danzica il prodotto di questa im posta è il 20 per cento circa del gettito della im posta fondiaria. A F rancoforte sul Meno I’ imposta esiste da lungo tem po; dopo esser stata ridotta a ’/ , per cento al secolo X V III, a x/ , per cento nel 1801 è presen
tem ente dell’ l per cento. In questa città essa ha prodotto da qualche anno una som m a che varia tra 42 0 ,0 0 0 e 4 9 4 ,0 0 0 m archi, cioè un am m ontare eguale alla metà della imposta sui fabbricati e sui te rre n i. Negli anni di grande speculazione im m o biliare è anche successo che il prodotto della tassa sui trasferim enti sia stata il doppio della im posta fondiaria.
È bene notare che la tassa di registro nei tra sferim enti im m obiliari non è che di 1 per cento in Prussia, in Sassonia è di p er cin to , di 2 per cento in Baviera, di 2 */» per cento nel G randucato di Badén, di 3 ’ /, in A ustria, di 5 */, in A lsazia- Lorena, di 4 per cento a G inevra, di 6 .75 nel Belgio.
La generalizzazione di una tassa su trasferim énti im m obiliari a profitto dei com uni, conta num erosi partigiani in Prussia, e questo per la tenuità della tassa percepita dallo Stalo. Si dice che è uno dei mezzi con cui la collettività può p artecipare al macr- gior valore dei terreni e delle transazioni, che si moltiplicano nelle epoche di grande anim azione d ’af- fari. A ttualm ente nella m aggior parte delle città è l’acquirente che paga l’ imposta sui trasferim enti ; a Francoforte è pagata per metà dall’acquirente e dal venditore.
alle tasse sui terren i fabbricativi. È in questo modo che coloro, i quali hanno tendenze socialiste pre tendono colpire il plus valore ottenuti dai terreni. A Brema nel 1875 sono stati colpiti i terreni fabbri cativi non già in ragione del loro prodotto attuale, ma secondo il loro valore com m erciale o di v en dila. Q uesto tentativo era stato ispirato dal desiderio di fa r profittare lo Stalo degli utili realizzati dai proprietari rurali in seguito alla rapida estensione della città. Ne risultò che il valore dell’ ettaro fu calcolato dieci o quindici volte più caro rispetto a quando la legge nuova non era in vigore e la im posta del 2 per mille divenne intollerabile. In se guito a reclam i energici l’imposta fu abolita nel 18 7 8 ; il tentativo era così m iseram ente fallito. Nella città anseatica il problem a non è dunque ancora stato r i soluto.
La nuova legge prussiana sulle imposte locali autorizza i com uni a intro d u rre form e nuove di imposte reali, tenendo conto del prodotto netto o del valore locativo; si crede che i com uni tro v e ranno così il modo di colpire m aggiorm ente i te r reni suscettibili di plus valore, tanto più che i te r reni situati sulla linea di costruzione possono essere colpiti da una imposta più alta. La legge del 14 luglio 1893 stimola da parte delle autorità co m u nali nuovi tentativi in m ateria tributaria ; siccom e essa si è lim itata a indicare i principi che debbono servir loro di guida cosi sarà interessante di seguire lo sviluppo della riform a e di rendersi conto dei risultati.
IL MOVIMENTO COMMERCIALE ITALIANO NEL 1893
IY.
Passiam o ora brevem ente alla 2 a Categoria di prodotti « i generi coloniali, le droghe ed i ta b ac chi » dove non vi ò da parlare che della im porta zione.
Il caffè naturale e tostato ha dato nel q u in q u e n nio 1 8 8 9 -9 3 il seguente m o vim ento:
1889 ... Q uintali 135,284
1890 ... » 139,824
1891 ... » 138,166
1892 ... » 138,354
1893 ... » 126,174
T ranne I’ ultimo anno, il 1893, tutto il rim anente del, periodo indica una im portazione regolare. R i guardo ai paesi, dai quali facciamo l’ acquisto di questo im portante coloniale, il prim o posto lo ha la Gran B rettagna, che ce ne vende per circa 100 mila quintali ; il che vuol dire già che noi facciamo le com pre di seconda mano e non sul luogo di o rig in e ; viene poi il Brasile con 15 mila quintali, l’ America centrale con 10 a 12 m ila, I’ A u stria- U ngheria con 607 mila e la Spagna con circa un migliaio di quintali.
Il valore attribuito dalla dogana, per quintale, è di L. 250 ; si tratta quindi di una im portazione di oltre 30 m ilioni.
Lo zucchero ha dato le seguenti cifre alla im portazione :
I I a classe I a classe Totale 1889 ... Q uintali 777,818 3,983 781,801 *)
1890 ... 890,801 21,883 912,684
1891 ... » 830,369 13,084 843,453
1892 ... » 829,091 11,475 8 3 0 ,5 6 6 ')
1893 ... » 785,630 21,121 806,751
A nche per lo zucchero, si ha la, . d im inuzione.ab bastanza sensibile dal 1 8 9 3 ; in quanto alla prove nienza si ha il seguente quadro, in migliaia di q uin tali, dei principali paesi :
Im portazione 1889 1890 1891 (quintali) 1892 1893 A u stria U ngheria. . . .. 99 153 125 191 227 Belgio... F r à n c i a ... . . 26 61 — — — . . 61 — — 44 107 G erm ania... .. 80 18 25 220 213 G ran B re tta g n a . . . . ..1 3 1 111 83 64 62 R ussia... . . 68 153 165 140 12 In d ie... ..2 4 4 270 270 33 42 E g itto ... ..1 2 9 140 168 145 142 — — — ---. — 838 906 836 837 805
È degna di nota questa sensibile oscillazione alle provenienze; 1’ A ustria-U ngheria che si sostituisce alla Russia nel fornirci lo zucchero ; il Belgio che perde affatto la clientela italiana; la Gran B rettagna che accenna a perdere il nostro m ercato sostituita dalla G erm ania ; la Francia che ha una sospensione di due anni. Gli effetti delle legislazioni interne sulle raffinerie, delle tariffe ferroviarie per il trasporto, si riproducono in quelle cifre.
Il tabacco in foglie e costole di foglie e quello lavorato venne introdotto nelle seguenti m isure :
In foglie
o costole di foglie Lavorato 1889 ... Q uintali 145 mille Chilog. 80
1890 ... » 130 » 123
1891 ... » 139 » 93
1892 ... 134 » 76
1893 ... » 134 » 53
S arebbe interessante vedere se la dim inuzione tra il principio e la fine del periodo sia prodotta da dim inuzione di consum o, da aum ento nella produ zione nazionale, o da assottigliam ento dello stock.
Una piccola quantità di tabacco in foglie è ve nuta dall’O landa, circa un m igliaio di quintali negli anni -1889 al 1892, nel 1893 non se ne acquista rono che 22 quintali. Gli Stati Uniti d ’A m erica ci hanno venduto invece in m igliaia di quintali le se guenti cifre di tabacco 118, 108, 120, 115, 125, una quantità com e vedesi quasi costante.
Nella terza categoria « prodotti chim ici, generi m edicinali, resine e profum erie » le voci di qual che im portanza sono troppe num erose per poter fare una analisi anche som m aria ; indicherem o solo le principali quantità per m igliaia di quintali :
11 novembre 1894 L’ E C O N O M I S T A 725
Importazione 1889 1890 189! 1892 1893
— — — — — —
Acido gallico è tannico 2 5 7 13 15
P o tassa e sodo caustica 7 0 74 7 4 8 5 8 4
Ossidi di ferro, piombo,
zin co ... .. 2 3 16 16 13 1 3
C arbonati di soda . . . . 1 5 6 15 7 1 6 3 171 187
Clorato di calce, potassa 4 6 52 3 8 4 9 5 8 » di p o tassio .. . . 3 5 26 3 5 3 7 4 7
N itrato di soda... 1 2 9 86 1 2 4 1 1 3 1 1 2
Solfato di allum inia . . 1 4 13 2 3 2 3 2 3 » di ram e... 3 4 111 1 1 5 3 4 9 0 » di soda... 3 6 3 4 4 4 41 51
Gomma e resine... 1 1 5 140 1 1 2 1 3 0 1 1 8
In quanto alla esportazione, abbiam o;
Acido borico... 19 25 19 15 13 Sali di Chinino (Cbilog.) 21 33 9 3 3 Sale m a rin o .. . . (Tonn.) 110 188 179 178 157 T a rta ro ...(Quint.) 168 145 173 187 192 U rbe,fiori,lichene, ec. » 10 16 15 16 18 Sugo di c e d ro .. » 37 34 25 27 45 » di liquorizia ¡> 12 15 13 14 15 G eneri medicinali, ec. » 18 20 ‘21 21 16 S a p o n e ... » 31 28 29 34 23
Ecco ora rispetto alle destinazioni ed alle pro venienze.
L ’A ustria-U ngheria ci vende circa 15 mila q u in tali di prodotti chimici e da 2 a 8 mila quintali di gomme eresine; per contro com pra il nostro tar taro in m isura crescente, come lo m ostrano le se guenti migliaia di quintali nel quinquennio IO, 8, 6, 15, 1 6 ; e com pera pure, ma in m isura d ec re scente, i generi medicinali da 7 mila quintali nel 1889 a 3 mila nel 1893.
Dal Belgio com periam o i carbonati di soda colle seguenti cifre di migliaia di quintali 45, 45, 43, 38, 32, e vendiam o al Belgio circa un migliaio di quintali di tartaro, due m igliaia di sugo di liquo- rizia e qualche anno un migliaio e mezzo di q u in tali di sapone.
Dalla F rancia ci provengono in m isura notevole i prodotti chim ici, 115, 9 7 , 95, 110, 107 migliaia di quintali e le gomme resine 9 , 8, 7, 6, 7 mila quin tali; non vendiam o ad essa di questa categoria che il tartaro per 6, 3, 3, 3, 9 mila quintali.
La G erm ania ci fornisce gli alcaloidi chilogram m i 10, 11, 15, 20, 16 mila ed altri prodotti chim ici in grande quantità 7 9 , 113, 157, 154, 172 mila quintali ; e noi vendiam o alla G erm ania il tartaro da 10 a 18 mila quintali ed alcuni generi medici nali da 3 a 4 mila quintali.
Molto m aggiore è per questa categoria il nostro com m ercio colla Gran B rettagna, ne riportiam o lo specchio sem pre in m igliaia di quintali.
Im portazione 1889 1890 1891 I8P2 1893
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P o tassa e soda caustica 67 68 67 75 68 Solfati... 63 129 154 68 1 ¡3 A ltri p rodotti ch im ici..
Scorze di china c h in a .. 119 115 93 88 101 4 4 t — l Gomme e resine... 14 10 18 17 21 E sportazione Acido b o rico ... 13 17 14 7 8 » ta rta ric o ... 2 — 2 1 2 T a r t a r o ... 44 50 74 57 50 Sugo di cedro e limone. 21 21 7 12 23 » di liq u o riz ia ,... 4 6 6 5 5 S ap o n e... 12 9 10 15 9
L’ O landa ci m andava un m igliaio circa di quintali di scorse di China-China, ma ora quel com m ercio è quasi sparito ; essa com pera da noi il tartaro per circa 20 mila quintali, ed il sugo di liquirizia per due m ila.
M andiamo il sale comune nella Svezia-N orvegia in notevole q u an tità '; 51, 94, 76, 9 7 , 103 mila tonnellate nei cinque anni del periodo.
M andiam o tartaro in Svizzera, per 4 o 5 mila q u in ta li; la T urchia E uropea com pra da noi gomme e resine per 3 o 4 mila quintali ; a Tunisi o T ri poli m andiam o fiammiferi in m isura c re sc e n te ; da 600 siam o arrivati quasi a 2 m ila quintali.
Gli S tati-U niti d’ A m erica ed il Canada com pe ravano i nostri sali di chinino 9 mila chilogram m i nel 1889, 24 mila nel 1 8 9 0 ; ma ora appena ne m andiam o 166 ch ilo g ram m i; vi è in decrescenza anche la nostra esportazione di sale comune: 18 r 56 - 7 4 - 60 - 31 mila quintali ; alta è la cifra che vendiam o di tartaro: 70, 64, 6 5 , 71, 69 mila q u in ta li; da 6 a 7 mila quintali di prodotti chi mici e 10 a 13 mila di sapone.
Dal P erù im portiam o il nitrato disoda: 108, 55, 99, 8 7 , 9 6 mila quintali.
Rivista Bibliografica
G. N. Bertrand. — L e régime des sociétés civiles et com-
merciales en Belgique et à V étranger. — Bruxelles
Is ta u e t K ats, 1894, pag. 126.
Di tutta la m ateria del diritto com m erciale la parte relativa alle Società com m erciali è quella che ha certo la m aggiore im portanza econom ica, e per la quale lo studio com parato del diritto si im pone m aggiorm ente. Le m onografie che trattano di questo tem a, tenendo conto delle legislazioni dei vari paesi, sono utilissim e e questa del signor B ertrand, sebbene troppo succinta per la parte estera, ha però il p re gio di non trascurare alcun paese. Essa si com pone di tre parti. Nella prim a l’ A utore espone la le gislazione belga, e lo fa in m odo riassuntivo, ma com pleto. O ltre i vari punti della legislazione stre t tam ente com m erciale, sono trattati quelli relativi, al diritto fiscale, alla patente e alla form a e redazione degli atti.
Seguono le norm e di diritto internazionale privalo e specialm ente 1’ esposizione del regim e delle società estere nel Belgio. S uccessivam ente nella parte terza sono riassunte le legislazioni straniere sulle società com m erciali, e nell’ ultim a parte 1’ A utore si occupa delle società cooperative, di m utuo soccorso e dei sindacali professionali. L o studio del Signor B ernard è utile principalm ente per la parte relativa al Belgio e com e sguardo sintetico sulle altre legislazioni.
Dr. Heinrich Herkner. — D ie Arbeiterfrage. E ine Ein-
führung. — Berlin, G u tte n ta g , 1894, pag. V III-298.
Arbei-terfrage. Nel caso poi del prof. H erkner si tratta solo d ’ una introduzione, la qual cosa va avvertila, perchè il lettore non si aspetti una disamina pro fonda e com pleta dell’ intricalo argom ento. E con siderato appunto com e una introduzione, il nuovo volum e del prof. H erkner è certo superiore a molli altri che trattano lo stesso tema. Egli ha diviso il suo libro in tre parti. La prima dedicata alla storia sociale ci presenta in modo chiaro, e succinto, le principali vicende sociali della F ran cia, dell1 Inghil terra e della G erm ania, a partire dalla line del secolo passato ai nostri giorni. S ’intende che l’A utore si ferma a considerare soltanto quei fatti economici e sociali, che hanno attinenza con la questione operaia; cosi per dare un esempio riguardo all’ Inghilterra, tratta della rivoluzione econom ica, avvenuta nel secolo p a s sato, dell’ influsso della rivoluzione francese sull’In ghilterra, della situazione dei lavoratori delle fabbri che, della posizione degli economisti e dei politici di fronte alla questione operaia, delle leggi sui po veri, sui cereali, sulle fabbriche e sim ili, delle tra dea unions, delle cooperative e infine dei partiti politico sociali nel tem po presente.
Dopo la storia segue la teoria e la critica sociale e questa parte è divisa in tre capitoli : - uno sulla questione operaia dal punto di vista m orale, uno sul liberalism o e un altro sul comuniSmo.
Qui si potrebbero fare non poche osservazioni al nostro autore, sia riguardo a ciò che egli dice sul liberism o, com e p er la confusione fatta tra il socia lismo e il com uniSm o. Ma tutta la tendenza del suo libro è in favore del socialismo di Stato ed essa si rivela specialm ente nella terza ed ultim a parte sulla riform a sociale, nella quale dopo poche parole di in troduzione per indicare lo scopo generale della rifo r m a, il conseguim ento cioè di una migliore condizione econom ica e m orale degli operai, l’A utore si occupa del progresso economico in ordine specialm ente all'ali m ento dei salari e. alla riduzione della durata del la voro, nonché alla dim inuzione dell’ interesse ; e nei capitoli successivi, delle libere associazioni operaie e delle cooperative e finalm ente dell’azione dello Stato e dei Com uni.
La nuova politica sociale propugnata dal H erk n er, è quasi superfluo dirlo, si inspira a un vigoroso in tervento dei poteri dello Stato e dei corpi locali a regolare le condizioni di vita della popolazione. Il suo libro riassum e però assai bene vari punti della questione operaia considerata sotto l’aspetto, storico critico e ricostruttivo e se non reca nuovi ele m enti di discussione è però interessante appunto pel triplice aspetto dal quale è considerato l’ a r gomento.
Verein für Socialpolitik. — Uber die w irtschaftliche
K a rtelle in D eutschland und im Ausland. — F ü n f zehn Schilderungen nebst einer Anzahl Statuten und Beilagen. — Leipzig D u n ck eru n d H um blot, 1894,
pag. 600 (12 m archi).
J. Stephen Jeans. — Trusts, pools and cornerà as a f-
fectin g commerce and industry. — London, M ethuen
and Co, 1894 pag. V III-190 (2 scell. e
Il volum e LX degli Scritti del Verein fü r So cialpolitik è un utile contributo alla letteratura già copiosa sulle coalizioni degli intnaprenditori, delle quali l’Economista si è occupato anche nel num ero prece
dente. Esso contiene quindici m onografie scritte da al trettanti econom isti sopra le Kartelle in G erm ania, in Francia, in A ustria, in P russia, in D anim arca, negli Stati Uniti d’A m erica. Dell’ Inghilterra, del Belgio, della Svizzera non è fatta parola, segno questo che in quei tre paesi non sì sono ancora avute coali zioni di qualche im portanza. A conferm arci sem pre più nella nostra opinione che le coalizioni sono in g ran parte un prodotto della protezione doganale vengono precisam ente gli studi sulle Kartelle in G erm ania, che form ano quasi la m età del volum e, e I’ ottim o scritto sui 'Frusta am ericani.
P er la G erm ania manca però uno studio sintetico dell’ interessante questione, perchè le dieci m ono grafie relative a quel paese trattano di altrettante coalizioni create o tentate in quello S talo ; al con trario le cinque m onografie relative all’estero, e spe cialm ente quella del prof. Jannet sulla F rancia e l’altra sugli Stati Uniti del dr. E rnst L evy voti Halle accennanti o svolgono le questioni d’ordine generale che sollevano le coalizioni nella econom ia contem poranea. S pecialm ente lo studio sugli Stati Uniti di A m erica riassum e in modo chiaro e com pleto le vicende e le controversie relative ai Trusts e dà in appendice num erosi docum enti, tra i quali si trovano le convenzioni stipulate tra gli in tra p re n - ditori allo scopo di form are i loro vari Sindacati.
Il volum etto del signor Jeans tratta dello stesso argom ento, ma in modo differente, e convien pur dirlo più superficiale. L’ autore si è proposto in fatti di far conoscere tutta la questione delle lim i tazioni artificiali poste al com m ercio e in num erosi ma brevi capitoli, egli esam ina appunto le coali zioni contem poranee per i principali prodotti, attin gendo specialm ente i suoi esem pi agli Stati Uniti. Le vicende dei più famosi trusts, come quelli del petrolio, dello zucchero, del wisky, sono riassunte dal Jeans, il quale ha però dato qualche cenno an che dei sindacati di altri paesi, quali la G erm ania e la F rancia. Il suo libro, che fa parte della’ collezione Social questiona o f to-day, può servire a popolarizzare l’argom ento, ma è deficiente dal punto dì vista scien tifico e non pone abbastanza iu luce i pericoli e i danni di quelle organizzazioni industriali. Ad ogni modo m erita d’ essere additato assiem e alla pubblica zione dell’Associazione della politica sociale a chiunque s’ interessi a queste manifestazioni della economia contem poranea.
Rivista Economica
Il saggio dell’ interesse — Il Consolidato Italiano e
le opere pie — La nullità degli atti non registrati.
II saggio dell’ interesse. — Il grande ribasso nel
saggio dell’ interesse dei capitali, che si verifica da qualche anno in qua, fenom eno com plesso che si collega a tutto il m ovim ento econom ico m oderno, suggerisce al L ero y -B eau lieu un interessante stu dio, del quale ci limitiamo a riassum ere la parte principale.
11 novembre 1894 L’ E C O N O M I S T A 727
Codesta intensità dei bisogno di prestare fa si ohe i capitalisti si contentino talora del 2 1|2 al 2 3[4 per cento, com e ora avviene, e che fra 30 o 40 anni si contenteranno anche di m eno.
Nei paesi che hanno una civiltà m eno antica e m eno sviluppata della nostra, dove non esiste una classe speciale di capitalisti viventi unicam ente del fruito dei loro capitali investiti, l’intensità del bisogno di prestare è molto m inore. Le persone, infatti, che vivono dell’ esercizio di un m estiere o di una professione, e per le quali il prestito dei capitali è solam ente un ausiliario ed un accessorio della esistenza, possono molto più facilm ente e per più lungo tempo conservare i loro capitali im pro d uttivi.
Una circostanza che influisce a m antenere basso il saggio degli interessi, è la sicurezza del prestito. Ogni progresso che si verifica nelle condizioni ge nerali della sicurezza, tende a far ribassare gli in te ressi, stim olando a prestare e attenuando le spinte a tesaurizzare i risparm i.
Il m utuante può lungo la durata del prestito av ere im provvisam ente bisogno della som m a prestata. Se egli non è un sem plice capitalista o un ren tier, ma è un com m erciante, u n industriale, un agricoltore, può darsi che abbia prestato una som m a dì denaro che gli era o gli pareva superflua per i propri affari e della quale, dopo qualche tem po, ha bisogno per far fronte ad una perdita o p er allar gare le proprie intraprese. Q ueste considerazioni in fluiscono in due modi sul tasso dell’ interesse. In prim o luogo esse fanno si che il prestito a corta scadenza si concluda generalm ente con un interesse m inore di quello a scadenza lu n g a ; è ciò che si verifica pei Buoni del Tesoro, p e r lo sconto degli effetti di com m ercio, per i riporti ; e per chi piglia a prestito oltre I’ allettam ento del m inore interesse, vi è la m aggiore facilità della restituzione.
L’ istituzione delle Borse dove si negoziano i titoli d’ ogni genere, azioni ed obbligazioni di grandi So cietà, rendite di Stato o obbligazioni di città e di pubblici stabilim enti esercita, sotto questo aspetto, sul saggio dell’interesse una influenza deprim ente. Codesto m ercato sem pre aperto e nei paesi prosperi, sem pre anim ato sugli im pegni di coloro che dom an dano credito, fa si che chi presta, anche a lunga scadenza, possa realizzare il suo prestito ad ogni mo m ento e generalm ente senza perdita.
Un altra circostanza, che com prende gli elem enti più complessi e più variabili, influisce sul saggio dell’ interesse ed è la concorrenza che si fanno tra loro da una parte i prestatori, ciò che tende a farlo ribassare, e quello che fra loro si fanno coloro che chiedono prestiti, ciò che tende a farlo rialzare. La concorrenza fra prestatori è attivissim a nei paesi dove lo spirito del risparm io è molto diffuso, e si è co stituita una classe di capitalisti che vivono delle re n dite dei propri capitali collocati nella produzione al tru i. In tali condizioni, i prestatori lottano accan ita- m ente per investire i loro fondi. Q uesta lotta è tanto più viva, quanto più i congegni del com m ercio e dei capitali sono più perfezionati e la educazione del pubblico al riguardo è più avanzata.
Ora codesta concorrenza, che si rivolge ai chie ditori di prestito più solvibili, è m antenuta dalla ge neralità e dalla intensità dello spirito, d’ intrapresa. E con questo abbiam o accennalo alla causa prin cipale, che determ ina il saggio dell’ interesse, all’e le
m en to , per così dire regolatore di codesto saggio, la p roduttività cioè delle nuove intraprese.
La circostanza che più di tutte influisce sul sag gio dell’ interesse nei paesi civili, dove i capitali sono di regola ricercati e prestati p er opere produttive, è la produttività m edia dei capitali di recente for m azione o le prospettive di produttività dei capitali disponibili. 1 capitali non sono ugualm ente produt tivi in tutte le società ed in tutte le epoche delle società m edesim e. In una società nascente, in una Colonia, in un paese nuovo, quando tutto è ancora da creare, i capitali, lasciando in disparte le flut tuazioni della offerta e della dom anda, sono p er se stessi generalm ente m olto più produttivi che in una società vecchia, dove la m aggior parte delle opere di p rim ’ordine sono, se non term inate, alm eno molto inoltrate. Lo stesso si dica di certi periodi della vita econom ica, allorché è fatta o sta per applicarsi una grande scoperta trasform atrice dei mezzi di produ zione o di com unicazione. Allora i capitali sono molto più produttivi. E ’ quanto accadde nella costruzione delle ferrovie.
O ra è appunto la m ancanza di intraprese produt tive da venti anni e particolarm ente da tre o q uat tro anni a questa parte, ciò che ha depresso l’ in te resse al basso saggio a cui ora si trova. P er rialzarlo occorrerebbero nuove grandi scoperte od un potente risveglio dell’ assopito spirito d’ intraprendenza.
Il Consolidato Italiano e le opere pie. — Il
m inistro del Tesoro ha diram alo agli uffici da lui dipendenti una circolare intorno alle rendite conso lidate 5 e 3 0/o appartenenti alle O pere pie.
In v irtù della legge 22 luglio 1894 queste re n dite consolidate devono v enire sostituite con titoli del nuovo Consolidato 4 ,5 0 p er cento, a parità di rendita netta effettiva, non com putando, a carico delle rendite da convertirsi, I’ aum ento di imposta di ricchezza mobile da 13,20 a 2 0 per ce n to ; sic ch é le opere pubbliche di beneficenza, regolate dalla legge del 17 luglio 1890, potranno sottrarsi alla dim inuzione del reddito effettivo dei titoli consoli dati 5 e 3 per cento, da esse posseduti.
Prem esso questo l’ onorevole Sonnino S idney prosegue :
« Il regolam ento che deve disciplinare tutta la m ateria concernente il nuovo Consolidato 4 ,5 0 per cento netto, sarà tra breve reso di pubblica ragione. F rattanto credo opportuno di prevenire la S. V . che il Consiglio di Stato, in adunanza del 17 ottobre corrente, nel m anifestare il suo voto favorevole in torno ad esso, dichiarò che la conversione di cui sopra, voluta dal legislatore al fine di prevenire una riduzione nel reddito effettivo delle opere p u b bliche di beneficenza, non costituisce solam ente una facoltà, bensì un dovere da parte delle rispettive am m inistrazioui.
codesta provincia, nel quale sia pure indicato, per ciascuna di esse, I’ am m ontare dei certificati di re n dita 5 e 3 per cento, inscritti in proprio nom e al 22 luglio u. se.
« Così sarà anticipato I’ accertam ento delle dette Opere pie da am m ettersi al beneficio dell’ accennata conversione, e questo Ministero potrà raccogliere più sollecitam ente le notizie necessarie per d eter m inare la entità del cambio, che dovrà essere ch ie sto nell’ interesse dello Opere stesse. >
Saranno ufficialm ente notificati i term ini di tem po, entro i quali le dom ande relative dovranno essere presentate alla Direzione generale del Debito pub blico, e il regolam ento farà salve le azioni e ragioni che possano spettare eventualm ente alle pie O pere, verso gli am m inistratori negligenti e ritardatari.
Se per la prossima scadenza dal 1° gennaio 1893 nou fossero ancora pronti e disponibili i titoli del nuovo Consolidato 4 ,3 0 netto e se quindi la cedola dei titoli 3 per cento dovesse essere pagata con la ritenuta del 2 0 per cento, il di più riscosso v errà rim borsato integralm ente, avvenuta che sia la con versione dei titoli corrispondenti.
La nullità degli atti non registrati. — F ra i
provvedim enti finanziari, nello scopo di procurare un m aggior gettito di tasse, si è ripensalo ad un antico progetto di legge, quello che sancisce la nullità de gli alti non registrati.
Nel 18 7 4 il Gabinetto Mingbetti presentava al P a r lam ento, fra gli altri provvedim enti finanziari, un allegato, il quale sanciva che fossero nulli, privi d ’ef ficacia, gli atti non registrati, a norm a delle leggi fiscali.
La discussione che si fece, nella C am era, su quella proposta, fu una delle più m em orabili e in appoggio e contro di essa si ebbero discorsi notevolissimi per l’ eloquenza e la dottrina degli oratori.
t r a i difensori del progetto furono i due m inistri M ingbetti e V igliani e I’ on. V illa; fra gli oppositori fu un atleta della parola e della dottrina giuridica, il M antellini, che era pur relatore.
La discussione fu elevata, degna del problem a che doveva, necessariam ente, suscitare le più delicate controversie, im perocché non era il solo lato finan ziario che poteva e doveva essere preso in esam e. Si può, anzi afferm are che, com e disse Marco Min- ghetti nella seduta del 21 maggio 1874, la questione aveva assunto proporzioni giuridiche, morali e poli tiche sì gravi da lasciar nell’ om bra la parte finan ziaria.
Nella seduta del 21 maggio vi fu una votazione per appello nom inale, sul passaggio alla discussione degii articoli, che l’ on. M antellini e la maggioranza della Com missione non volevano am m ettere, e il r i sultato fu la vittoria del Governo, im perocché I’ or dine del giorno della Com m issione venne respinto con 190 voti contrari e 179 favorevoli.
Ma nella votazione definitiva a scrutinio segreto, la quale ebbe luogo il 2 4 maggio 1874, il progetto di legge fu respinto con 166 voti contrari e 163 favorevoli, ossia con un voto di m aggioranza.
Dopo quella votazione, la Cam era compì la di scussione dei bilanci e fu sciolta, nè, fatte le nuove elezioni, in novem bre 1874, si ripresentò più quel disegno di legge.
In varie occasioni il progetto fu ricordato, ma i M inisteri che si succedettero al potere, pur avendo fatto degli studi sulla m ateria, non riproposero quel
provvedim ento, m algrado gli sforzi di fantasia che si fecero per escogitare redditi alla finanza.
Ora si penserebbe, com e si è detto, ad una rie sum azione del progetto ; e nel caso sia presentato, crediam o che nuove battaglie parlam entari si p re pareranno.
Non è il caso di ricom inciare ora fina disefissidne
che potrebbe riu scir vana. . --o
Non è inutile però ricordare brevem ente le ra gioni principali p er cui, all’ infuori anche delle con siderazioni altissim e di valor giuridico e m orale che al progetto sonò connesse, il progetto stesso si deve - secondo alcuni - ritenere inopportuno:
O ccorre dunque ricordare : P e r gli atti pubblici e le sc rittu re private autenticate nelle firm e, la re- gistrazione è in generale assicurata, essendoci il no taio corresponsabile colle parti di fronte alla finanza. Gli atti privati non autenticati si riferiscono a con tratti, pei quali la forma scritta non è precettiva. Q uindi, anche senza la registrazione dell’ atto, può supplirsi alla prova scritta coi diversi altri mezzi di prova ammessi dalla legge civile, come i libri dei com m ercianti, le carte dom estiche, le testim o nianze, le presunzioni della legge e dell’ uomo, la confessione delle parti, il giuram ento e sim ili. Colla nullità, le parti si varrebbero largam ente di questi mezzi sussidiari, m ettendo m aggior cura anticipata- m ente p er potersene valere all’ occorrenza. Sì può inoltre evitare la sanzione della nullità per mezzo della cam biale.
Del resto questa categoria di atti privati è la m eno im portante per entità di contrattazioni e per aliquote di tassa.
In conseguenza della nullità, si perderebbe poi il provento delle penali e quello delle tasse, che oggi si riscuotono insiem e alle penali.
Considerato tutto questo non è da credersi che il G overno possa trovare in tale progetto, neanche un rim edio parziale per il deficit persistente del bilancio.
II Debito pubblico italiano nell’esercizio 1892-93
Dalla situazione al 30 giugno 1893 resulta che il capitale nom inale dei debili am m inistrati dalla D i rezione generale del Debito pubblico am m ontava a ... L. 10,459,467,370.80 e quello am m inistrato dalla Direz.
G eo. del Tesoro (escluso il debito
fluttuante) a . . . . » 2,378,734,593.79 ed in totale a L. 12,838,301,972.09 Al 1° luglio 1892 la situazione dei
debiti dello Stato era la seguente : Debiti am m inistrati dalla Direz, gen. del debito pub. L. 10,357,169,937.90
ld. dalla Direz.
del Tesoro . . » 2,408,147,695.98
L. 12,765,307,633 88 » 12,765,307,633.88 E quindi un aum ento nell’eserci- ---zio 1 8 9 2 -9 3 d i ... L. 72,994,338.21
resul-11 novembre 1894 ir E C O N O M I S T A 729
tanze del conto generale del patrimonio, dello Stato si ottiene nel modo seg u en te:
Debito con gli Istituti di em issione per lo stock dei t a b a c c h i ... L. 68,183,151.24
Passività consolidate e passività diverse . . . L. 12,891,414,555 81 m eno,le passività
diverse . . . » 126,234,335.96 iioq
L. 12,765,180,2.19.85 » 12,765,180,219.85 $. 12,833,363,372.09 A ggiungendo il capitale,nom inalo
dei buoni ai danneggiati dalle truppe
borboniche in Sicilia in . . . L . 4,938,600,00 Torna la cifra della situazione al
30 giugno 1893 che è di . . L. 12,838,301,972.09
La Cassa pensioni della Rete Mediterranea nel 1893
1 com partecipanti esistenti al 1° g e n
naio 1893 e r a n o ... N. 2 2 ,3 5 4 D urante l’anno ne furono am messsi . » 331
Totale . . . . N. 2 2,703 e ne furono elim inati :
per m o r t e ... N. 212 1
» dimissioni e destituzioni. . » 65 f c » r e m i di nomina . . . » 2 t
» collocamenti in quiescenza . » 3 7 0 )
per cui i com partecipanti al 31 d icem - ---bre 1893 ri ridussero a ... N. 2 2 ,0 3 6
Le pensioni iscritte in bilancio al 31 d ic e m bre 1892 erano. . . . N. 4,627 per L. 3,108,395.40 Nel corso si verificarono le
seguenti variazioni :
pensioni liquidate . . . » 580 » » 427,092.69
aum enti di pensioni . . » — » » 585.00
Totale N. 5,207 per L. 3,536,072.90 pensioni cessate. . . . » 216 » » 159,563.62 dim inuzioni di pensioni . » — » » 5,979,50 Pensioni iscritto in bilancio al 31 d ic em bre 1 8 9 3 ... N. 4,491 per b. 3,370,529.87 Il fondo pensioni al 31 di
cem bre 189 2 era d i ... » 51,675,236.32 E n trate dell’ anno 1893 L. 5,774,500.10
S p e s e ... » 3,810,323.26 Rim anenza attiva del 4893 . . . . alle quali aggiungendo il credito verso l’ a s s ic u ra z io n e ... e la quota assegnata alla Cassa pen sioni M editerranea in seg u ito alla liqui dazione delle sopravvenienze attive e passive delle cessate Casse. . . » il fondo pensioni alla fine del 1893 era di...
» 2,455,176.90
» 357.20
» 11,859.25 l. 54,142,629.67 Nell’ esercizio finanziario della R ete M editerranea per l’anno 1 8 9 2 -9 3 , non essendosi raggiunto il pro
dotto iniziale, nessuna somma venne versata dàl G overno alla Cassa Pensioni pel Fondo speciald d b -' stinato a coprire i disavanzi delle cessate' Casse Pensioni e di Soccorso, per cui il fondo medeslmo- già accum ulato per tale titolo nifi 31 dicem bre 1892, non si è accresciuto nell' anno 1 8 9 3 ’ che dei re la tivi interessi, com e risulta dal q u ad ro allogato T V .
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Il Commercio fra l’Italia 61’Egitto-nell’ esercizio 1893-94
La Camera di Commercio italiana in Egitto ha pubblicato la sua relazione sui rapporti com m erciali fra l’ Italia e l’ Egitto nell’ esercizio 1895-94. Da essa si rileva che - nel 1892, dopo un progressivo aum ento triennale, vi fu nell’ im portazione totale d e i: prodotti italiani in Egitto una dim inuzione di Lire.' egiziane 3240.
Siam o lieti di poter tra rre dalle cifre dell’ anno scorso la prova m igliore e più Convincente deH’Vfti" ti vita della nostra C a m e h ,-la quale con inform àzioni di ogni sorta e con pratici suggerim enti,1 ha cercato di facilitare in questa contrada I’ espansione dei p ro dotti italiani.
Le importazioni dall’ Italia nel 1892, am m ontarono a L ire egiz. 277,031 ; quelle del 1893 serio ■ stat'é'. di L ire egiz. 5 5 1 ,4 6 0 ; cioè superiori di Lirò egi
ziane 54,429.
:-L ’ aum ento è da attribuirsi sp e d a Inserite alla seta greggia e ai filati di seta, ai tessati di lana, di seta e m isti, alla carta, ai legnam i, alle frutta e alle patate. P er tutti gli altri articoli le cifre rim angono quasi nella m edesim a proporzione dell’ anno p re cedente.
I principali articoli im portati d a ll’ Italia- sono i burri e form aggi, le patate, le frutta, i vini, I’ olio, la carta e stam pati, i legnam i, i m arm i e le pietre, il filo di seta, i tessuti di lana ecc.
Le esportazioni dall’ Egitto in Italia, am m ontarono a L ire egiz. 581,289 inferiori di L ire egiz. 27,45-7 a quella dell’ anno precedente.
Gli articoli più im portanti esportali dall’ Egitto in Italia, sono gli zuccheri e il cotone,
E ra gli articoli italiani im portati in Egitto, uno dei più im portanti, com e abbiam o veduto, è il vitto. Dalle statistiche delle dogano egiziane rileviam o i seguenti dati :
Nel 1890 si sono im portati vini in E gitto, per là somma totale di L ire egiz. 1 3 5 ,7 4 9 ; nei 1891, per Lire egiz. 151,562 ; nel 1892 per L ire egiz. 135,216; nel 1 8 9 3 per L ire egiz. 141,040.
Nel 4892 vi fu, in confronto dell’ anno prece dente, una dim inuzione di L ire egiz. 1 3 ,3 4 6 ; ma l’ aum ento continuò tuttavia nelle importazioni dal l’ Italia. Q ueste nel 1890 ascesero a L ire egiz. 2 6 ,2 6 7 ; nel 1891 a Lire egiz. 3 5 ,5 9 6 ; nel 1892 a L ire egi ziane 39,701 ; nel 1893 a Lire egiz. 39,882.
Non così per altre provenienze. Specialm ente per la F rancia vi furono forti dim inuzioni.
II nostro vino com une in fusti non teme alcuna concorrenza. Ma, pur troppo, pei vini di lusso ci troviam o ancora lontani dai francesi, i quali con la costanza dei tipi, con 1’ abilità, la onestà e la correttezza com m erciale, hanno saputo cattivarsi lé sim patie generali, specialm ente della classe agiata.
prò-gressiva senza dubbio, ma le n ta ; vi è fra essa e quella in botti una differenza enorm e.
Nel 1891 l’ esportazione totale del vino italiano in botti fu di ettol. 7 0 0 ,9 2 8 ; nel 1892 di etlol. 1 ,3 2 2 ,2 1 3 ; nel 1893 ascese a etlol. 1,601,321, Quella in bottiglie, che nel 1891 era di centinaia 13,679, ascese nell’ anno scorso a centinaia 22,716.
La produzione e il commercio di Rosario di Santa Fè nel 1893
c o n 1’ I t a l i a .
La popolazione della provincia di Rosario di Santa F é, che è la più im portante della R epub blica A rgentina, ascendeva al 31 D icèm bre 1893 a 3 8 2 ,0 0 0 individui dei quali 16 8 ,0 0 0 erano stra nieri e di questi 114 ,0 0 0 erano italiani.
I prodotti principali di questa provincia, secondo la relazione del cav. Gioja console italiano a R osario da cui togliamo queste notizie, sono il grano, il granturco, il sem elino, l’ orzo, i fagiuoli, le patate, il sem e di ricino, i pistacchi al sud e al centro, e il tabacco, 10 zucchero, i legnam i da tinta ece., al nord.
La produzione agricola della provincia di Santa Fé, nell’ annata 1 8 9 3 -9 4 si calcola nelle seguenti cifre : G ran o ... Chilog. 1,200,000,000 Sem olino... » 200,000,000 G ra n tu rc o ... . » 2,50 0 ,0 0 0 P is ta c c h i... » 15,384,000 F o rà g g i... » 250,000,000 per un totale di L. 473,500,000.
Le industrie principali della provincia sono quelle delle farine, della raffineria di zucchero, delle di stillerie e fabbrica di liquori e altre di m inore im portanza, come la fabbricazione dei form aggi, la estrazione di olio dal mani e dai semi di lino, dei saladeros e di conciatura di pelli.
Nel 1893 esistevano 85 molini, di cui 77 a va pore, con una produzione diaria di 9,723 sacelli, cioè chilogram m i 8 8 4 ,8 7 0 . Il valore di detti molini calcolavasi in circa 50 ,0 0 0 ,0 0 0 di lire.
In Rosario esiste uno stabilim ento di raffineria di zucchero, che è forse il prim o nel sud A m erica, e pel quale passa la m aggior parte degli zuccheri pro dotti in questa repubblica. Nel 1893 produsse chi logram m i 22 ,8 7 8 ,6 9 0 di zucchero raffinato e litri 3 0 0 ,0 0 0 di alcool, per un valore complessivo di L. 2 2,673,116.
Q uanto alla im portazione nei principali porti della provincia secondo i dati doganali, essa offre i se guenti resultati :
Rosario per un valore di pezzi forti 8,999,359
H elvecia » » 7,008
S a n ta F é » » 360,782
V illa Constitucion » 31,170
Pezzi forti 8,398, 328
I dati che si riferiscono al valore delle m erci im portate ed esportate dal porto di Rosario non a r rivano più in là del 1892 e in q uest’ anno i re su l tati furono i seguenti :
Im portazione... L. 13,157,659 Esportazione... » 20,583,551
II m ovim ento internazionale del porto duran te 11 1893, fu il seguente:
E N T R A T I:
Piroscafi N. 363 - T ona, di registro 536,152 - E quipaggi N. 9,890 Velieri * 2 9 2 - * 13£,037 - » » 3,270
Totale Tonn. 770,189 U S C IT I:
Piroscafi N. 366 - Tónni di registro 54-2,443 - Equipaggi N . 10,412 V elieri » 3 0 7 - * 171,573- * > 3,613
Totale tonn. 714,016
F ra gli articoli im portati dall’ Italia i più notevoli sono il vino, I’ olio, il riso, la carta straccia, i tes suti di lana e cotone, ed alcuni altri per l’ in cre m ento che vanno assum endo, e ciò si spiega con I’ aum ento della popolazione italiana nella provincia, ove vivono attualm ente 10 0 ,0 0 0 italiani.
I vini italiani, specialm ente quelli del mezzogiorno, si sono aperti a Rosario un vasto sbocco, anche per la loro qualità di poter se rv ire com e vini da taglio facendo una grande e vittoriosa concorrenza ai vini spagnuoli e francesi. Gli oli pure italiani sono ri cercatissim i. Il valore ufficiale delle importazioni provenienti d all'Ita lia è stato :
Nel 1890... L. 3,915,380 » 1891... » 3,162,765 » 1892... » 4,847,125 » 1893... » 5,707,320
I principali articoli esportati da Rosario per l’Italia sono grani, corna, ossi, legnam i (quedebracho) e cuoia.
II valore ufficiale della esportazione da Rosario per 1’ Ralia è riepilogalo in queste cifre :
Nel 1890... L. 735,770 . 1891... » 1,345,670 » 1892... » 2,065,065 » 1893... » 1,683,420
La produzione mondiale della seta nel 1893
Il Syndicat de l’ Union des marchands de soie de Lyon ha pubblicato I’ annuale statistica della p ro duzione mondiale della seta che riguarda il 1893, e da essa togliamo alcuni dati, che non m ancano per noi di interesse.
La quantità di sem e posta in incubazione in Ita lia nell’ anno in discorso si elevò a 1 ,1 8 0 ,5 8 4 oncie da 27 gram m i, con un aum ento di oncie 134,493 in confronto d e ll'a n n o precedente, il quale però con viene ricordare che era stato inferiore del 15 1/ a per cento alla media del decennio precedente. - Nel 1893 adunque si ebbe un aum ento del 12,8 p er cento circa in confronto del 1892, ma si rim ase pur sem pre dell’ 8 ,2 per cento circa al disotto della media del decennio che fu di oncie 1,277,992.
Il prodotto in bozzoli che era stato nel 1892- di K il. 34,641,491 sali nel 1893 a K il. 4 7 ,6 2 4 ,5 9 8 con un aum ento quindi di Kil. 1 2 ,982,907 cioè del 37 */i p er cento circa. - È notevole che pur essendo stata inferiore, come si disse, alla quantità del sem e posto in incubazione alla quantità m edia dei dieci anni, il prodotto dei bozzoli fu invece superiore al prodotto m edio dello stesso periodo e di una percentuale ri levante il 2 3 ,3 , p er cento.
11 novembre 1894 L’ E C O N O M I S T A 731
che diede il S I ,48 per cento in più dell’ anno p re cedente, nel Piem onte, che diede il 50,37 e nella Lom bardia che diede il 38,71. - Una sola regione, il Lazio, diede nel 1893 un raccolto inferiore a quello del 1892.
Il rendim ento m edio per ogni oncia di sem e fu di Kil. 40,34, superiore di Kil. 7 ,2 2 a quello del 1892, e di Kit. 10,01 alla media del decennio.
È d unque sopratutto all’ ottimo rendim ento del sem e che devesi attribuire l’ abbondanza del raccolto, e possiamo aggiungere che il prodotto per oncia ot tenuto nel 1893 è senza precedenti. - Perfino ai tempi dei m igliori raccolti anteriori alla m alattia, un prodotto così elevato non s’ era mai ottenuto ; e se nel 1 8 7 4 -7 5 per esem pio, la raccolta serica d ’ Italia fu tanto considerevole, era stata però prodotta non già da 1,200,000 oncie di sem e, ma da 1 ,7 0 0 ,0 0 0 oncie.
In conseguenza della m aggior produzione dei boz zoli, può calcolarsi che la seta greggia prodotta in Italia nel 1893 sia stata superiore di 1 ,0 1 9 ,0 0 0 Kil. ossia del 34,4 per cento circa, a quella prodotta nel 1892 e di Kil. 8 05,000, cioè del 27,7 per cento, a quella prodotta in media nei dieci anni precedenti.
Il num ero degli allevatori fu di poco su p e rio re , essendo stalo di 587 ,4 4 2 contro 531 ,8 6 9 nel 1892, e 584,431 nel 1891.
P er quanto si riferisce agli altri paesi, ci lim i tiam o a dare il riassunto della produzione della seta durante l’ anno 1893, posta a confronto colla p ro duzione del 1 8 9 2 ; Chilogrammi Europa occidentale F ra n c ia ... I t a l i a ... S p a g n a ... A u s tr ia -U n g h e ria ... 1892 1893 640.000 2,965,000 72,000 220.000 852.000 3,984,000 77,000 243.000 Levante 3,897,000 5,156,000 A n a t o l i a ...
Salonicco, Volo, Adrianopoli . S ir ia ... G r e c i a ... 206,000 135.000 350.000 18,000 228,000 140.000 520.000 18,000 Asia centrale 709,000 906,000 C a u c a s o ... 65,000 85,000 Estremo oriente C hina ( S k a n g a i l ... » (C anton)... G iappone ... Indie... 3.380.000 1.476.000 250,000 3.270.000 1.286.000 2,685,000 287,000 7,964,000 7,528,000 T o ta le generale 12,635,000 13,675,000
LE FINANZE DELLA TURCHIA
Dalla relazione presentata a nom e del Consiglio di am m inistrazione del debito pubblico ottom anno resulta che gli introiti lordi si sono elevati nell’esercizio 1892- 1893, da L ire turche 2,50 8 ,7 6 0 a 2 ,5 4 2 ,7 3 5 , con un aum ento di 3 3 ,7 9 5 L ire turche, ossia dell’ 1.35 per cento.
Nelle spese vi fu pure un aum ento di 3 0 ,3 3 2 Lt., di guisa che l’ introito netto, che era stato di 2,188,121 L t. nel 189 2 -9 3 , non ha oltrepassato lo scorso anno i 2 ,2 9 2 ,4 6 4 , lasciando così I’ aum ento a 5 ,6 4 3 Lt. Ad ogni modo i redditi della Regia dei tabacchi e degli altri cespiti am m inistrati sono in progresso.
L ’ aum ento sui sali, bolli e sete fu nello scorso anno di 5 5 ,8 3 2 Lt. H anno invece dim inuito i diritti sulla pesca, la decim a sui tabacchi ed altre entrate per L ire turche 2 1 ,8 5 7 , ciò che riduce l’ aum ento lordo effet tivo a Lt. 33,975.
L’ aum ento delle spese è dovuto ai salari, alle esa zioni, agli stipendi e all’ esercizio delle privative. I sa lari furono accresciuti per ragioni di giustizia ed anche di convenienza. Il Consiglio d’ am m inistrazione pro
m ette però di fare tutte le possibili econom ie. L’ aum ento delle entrate sarebbe stalo m aggiore se parecchie circostanze non 1’ avessero im pedito. In a l cuni paesi dell’ Im pero ha infierito il colera, poi si ebbe la siccità che rovinò i raccolti, seguita da un vento caldissim o che accrebbe la desolazione. S i ag giungono poi la m ancanza di strade, che non perm ette di soccorrere a tem po le provincie afflitte da flagello e il ribasso dei cereali che scem ò i redditi degli agricoltori.
Alla fine dello scorso esercizio, si potè aggiungere al fondo di riserva destinato ad aum entare l’ interesse, Lt. 1 0 8 ,7 1 4 , così ne fu portato il totale a Lt. 224,893. Se il presente esercizio darà gli stessi risultati, detta somm a s’ eleverà nel mese di marzo prossimo a L ire turche 3 3 7 ,0 0 0 . La som m a richiesta per aggiungere 1 |4 per cento all’ interesse attuale è di 292,700.
S e le entrate non prenderanno una piega sfavore vole, nel Marzo del 1895 si potrà disporre di un ca pitale sufficiente a pagare questo supplem ento d’ in teresse. Ma il fatto di possedere la somrna sufficiente per questo pagam ento non risolve la quistione di sa pere se questo 1 |4 supplem entare debba essere bo nificato im m ediatam ente ai bondholders. Il decreto di M auharrem è am biguo su questo punto, ma in terpretandolo nello spirito, si può conchiudere che il tasso dell’ interesse dev’ essere uniform e. Il fondo di riserva fu creato a posta, p er m antenere questa uniform ità.
Il fondo di am m ortam ento continua a funzionare regolarm ente. Da quello ordinario venne attribuito il q uarto per cento alla serie A, della quale è già estinto il 72,97 per cento. Alla serie B vennero a t trib u ite 9 8 ,423 L ire turche. La riduzione totale del- I’ am m ontare nom inale del debito operata per mezzo del fondo di am m ortam ento ordinario e straordinario com presa 1’ estrazione dei lotti, ha raggiunto nello scorso anno la som m a di Lt. 1 ,4 6 1 ,1 6 7 . Il riscatto delle quattro serie e le estrazioni dei lotti hanno richiesto nell’ esercizio 1891 la som m a di 6 9 2 ,5 5 3 Lt. Da u n anno all’ altro il prezzo medio del riscatto, si è elevato da 36,71 a 39,5 per cento.
L a Regìa dei tabacchi continua a dare buoni r i sultati. Gli introiti lordi son saliti a 2 ,4 3 5 ,7 1 6 L t. con un aum ento di 12 1 ,2 4 8 L t. Le spese son salite a 2 ,0 8 ’,016 L t. con u n aum ento di L t. 101,390.
L ’ utile netto fu di L t. 5 5 1 ,7 0 0 con un aum ento di 19,858 L t. La parte spettante al debito pubblico è salita a L t. 96,1 2 5 .
Gli introiti del sale sono quelli che han p rogre dito di più. Nello scorso esercizio son saliti a L ire tu rch e 774 ,0 7 5 con u n aum ento di Lt. 18,3 8 3 .