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Sottospazi a) A={(x,y,z)∈R3| x+z=y=x+y-z=0} è sottospazio di R3 ? b) B= {(3s,1+5s)|s∈R} è sottospazio di R2 ? c) C= {(2t,0,-t)| t∈R} è sottospazio di R3 ? d) D= {(a-3b,b-a,b,a)| a,b∈R} è sottospazio di R4 ? Chi sono i sottospazi di Rn

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(1)

SoSottttoossppaazzii R

Raapppprreesesennttaazziioonnee ccaarrtteessiiaannaa ee rarapppprreesseennttaazziioonnee ppaarraammeettrriiccaa

ReRetttete aaffffiinnii ddii RRn n

Rosalba Barattero

ESERCITAZIONE N.5 2 aprile 2009

ESERCIZIO1.

Sottospazi

a) A={(x,y,z)∈R3| x+z=y=x+y-z=0} è sottospazio di R3 ? b) B= {(3s,1+5s)|s∈R} è sottospazio di R2 ?

c) C= {(2t,0,-t)| t∈R} è sottospazio di R3 ?

d) D= {(a-3b,b-a,b,a)| a,b∈R} è sottospazio di R4 ?

Chi sono i sottospazi di Rn ?

Definizione. Un sottospazio V di Rn è un sottoinsieme non vuoto di Rn chiuso rispetto all’addizione di vettori e alla moltiplicazione di un vettore per uno scalare

( u,v ∈ V ⇒ u+v∈ V ; λ∈R, u∈ V ⇒ λ u∈ V )

Come si riconoscono i sottospazi di Rn ?

• sottoinsiemi generati da vettori <v1, v2,…, vs> ( tutte le possibili C.L. di v1, v2,…, vs )

• soluzioni dei sistemi lineari omogenei

a)

=

+

=

= +

0 0

0 z y x y

z x

In questo caso notiamo che (0,0,0) è l’unica soluzione : il sistema rappresenta l’origine di R3 : il più piccolo

sottospazio di R3 ( i sottospazi contengono tutti l’origine ! ).

È un sistema lineare omogeneo

⇒ l’insieme delle sue soluzioni è sottospazio di R3

(2)

b) Usiamo la definizione e , come abbiamo appena detto se λ=0, u=(x,y)∈B⇒ λu=0(x,y)=(0,0)∈B, se B è

sottospazio.

Qui (3s,1+5t) =(0,0) ⇒

= +

= 0 5 1

0 3

s

s

=

= 0 1 s 0

assurdo ! B non è sottospazio di R2 : è una retta non passante per l’origine.

Tutti i sottospazi di R2 sono :

c) (2t,0,-t) = t(2,0,-1) ⇒ C =<(2,0,-1)> sottospazio generato da (2,0,-1) : retta per l’origine di R3 Tutti i sottospazi di R3 sono :

d) (a-3b,b-a,b,a) = a( , , , ) +b( , , , ) = a(1,-1,0,1) +b(-3,1,1,0)

⇒ D = <(1,-1,0,1), (-3,1,1,0) >, che sappiamo essere sottospazio di R4.

- {(0,0)}

- Le rette per l’origine - R2

- {(0,0,0)}

- Le rette per l’origine - I piani per l’origine - R3

ESERCIZIO2.

SOTTOSPAZI:dalle parametriche alle cartesiane Siano dati in R4 i vettori u=(1,1,0,-1), v=(1,1,1,1) e sia V=<u,v>

il sottospazio generato da u e v.Determinare una rappresen- tazione parametrica e una cartesiana di V.

u(1,1,0,-1), v=(1,1,1,1) sono L.I. ( non proporzionali ! ), quindi sono entrambi ′essenziali′ come generatori di V

( ciascuno dei due non genera l’altro!).

Allora (x,y,z,w)∈V⇔∃ s,t∈R t.c. (x,y,z,w)=s(1,1,0,-1)+t(1,1,1,1)

Cioè

⎪⎪

+

=

= +

= +

=

t s w

t z

t s y

t s x

s,t∈R : una rappresentazione parametrica di V.

I°MODO : DALLE PARAMETRICHE ALLE CARTESIANE

Per trovare la rappresentazione cartesiana procediamo così:

(x,y,z,w)∈V ⇔ ρ

1 1 1 1

1 0 1 1

w z y x

=2 (*)

Ora usiamo la regola di Kronecker, orlando il minore M non nullo segnato.Abbiamo: ρ=2 ⇔ sono nulli i determinanti delle due sottomatrici orlanti M:

1 1 1

0 1 1

z y x

=0 e

1 1 1

1 0 1

w z y

=0 ⇔x2zy+=y0+w= 0 Rappresentazione cartesiana di V

(3)

Trovate le 2 equazioni lineari omogenee che individuano V: non una in più, né una in meno ! Esattamente il minimo numero di equazioni che individuano V.

Osservazione di carattere generale

In generale se V ⊆Rn ,d=dimV , allora mettendo in riga (o in colonna) i generatori di V che sono L.I. trovo un minore M non nullo di ordine d.

Quanti sono i minori che orlano M ? tanti quante sono le colonne in (*) fuori di M , dunque n-d !

Ogni minore ci fornisce un’equazione e allora le equazioni carte- siane sono esattamente n-d !

IIMODO : DALLE PARAMETRICHE ALLE CARTESIANE

In R4 si ha V:

⎪⎪

+

=

= +

= +

=

t s w

t z

t s y

t s x

(x,y,z,w)=s(1,1,0,-1)+t(1,1,1,1)

• dim V =2 : 2 è il numero dei generatori L. I. di V, ossia 2 è il numero di elementi che costituisce una base di V Cerchiamo il sistema lineare omogeneo costituito dalle equazioni L.I. il cui spazio delle soluzioni è V . Abbiamo visto che il sistema cercato ha n-d equazioni.

Rivediamolo in un altro modo, un po’ più ′empirico′ ...

Questo sistema ha ∞2 soluzioni ( in generale ∞d ): ∞2 = ∞4-ρ 4 = n° incognite,

ρ =ρ (A) = massimo n° di equazioni L.I. del sistema

= n° righe che fanno parte del minore non nullo che dà la caratteristica 2

= 2

• in generale il n° di variabili libere (quelle al di fuori del minore ) è esattamente d , la dimensione dello spazio delle soluzioni del sistema omogeneo, quindi l’ordine del minore è n-d (ρ = n-d) , con n= dim Rn , d = dim V

Quindi abbiamo ritrovato che il n° di equazioni L.I. che individuano V è n-d (qui = 4-2 =2 )

( questo ragionamento si può estendere a qualsiasi sistema lineare, non nec. omogeneo, che abbia soluzioni, grazie alla tecnica risolutiva vista la volta scorsa).

Eliminiamo i parametri :

⎪⎪

+

=

= +

= +

=

t s w

t z

t s y

t s x

⎪⎪

=

= +

= +

=

w - t s

z t

t s y

t s x

+

= +

=

z w z y

z w z

x

=

= w 2z y

w 2z

x eq. L.I.

( se non si fanno pasticci sono L.I. e sono 2 come previsto!) Non è la stessa rappresentazione di prima, ma con una C.L. si nota che :

=

= w 2z y

w 2z

x

= + +

=

0 w y 2z

0 y

x .

(4)

ESERCIZIO3.

Sottospazi: dalle cartesiane alle parametriche

Verificare che in R3 i piani V: 2x+y+z=0, W: 2x+y-z=0 si intersecano in una retta e determinarne una

rappresentazione parametrica.

=

+

= + +

0 z y 2x

0 z y

2x ρ ⎟⎟

⎜⎜

1 - 1 2

1 1

2 =2 ( righe non proporzionali)

⇒ Ci sono ∞n-ρ = ∞3-2 =∞1 soluzioni, ci aspettiamo una retta, verifichiamolo, e troviamone la rappresentazione parametrica facendo uso della tecnica della riduzione di Gauss.(*)

⎟⎟

⎜⎜

1 - 1 2

1 1

2 R2→ R2 – R1 ⎟⎟

⎜⎜

2 - 0 0

1 1

2

R2→ -1/2 R2 ⎟⎟

⎜⎜

1 0 0

1 1 2

R1→ R1 – R2 ⎟⎟

⎜⎜

1 0 0

0 1 2

Isoliamo a I membro il minore trovato

=

= 0 z

-2x

y , abbiamo il

sottoinsieme (x,-2x,0) di R3, ossia x(1,-2,0), quindi il sottospazio V= <(1,-2,0> : la retta di eq. param. x= t, y=-2t, z=0 , t∈ R,

<(t,-2t,0)>.

La riduzione totale consente di ricavare l’espressione ′diretta′

delle incognite.

ESERCIZIO 3.

Minore non nullo di ordine 2 in forma ridotta

ci spostiamo dall’origine

Ogni spazio affine A è individuato da un pto P ( un qualsiasi pto di partenza) e dalla giacitura D(A )= {Q-P| al variare di Q pto di A} ,

ossia il sottospazio di tutti i vettori direzionali di A ( vedi disegno pag. seg.)

A non è chiuso risp. alla somma e al prodotto esterno, come invece è D(A ), che è sottospazio di R3 !

La dimensione dello spazio affine A è definita come dim(D(A))

La figura di questa pagina è tratta da Tom M. Apostol – Calculus – vol.I

(5)

- il vettore parallelo a B-A e passante per l’origine è B′-0 e in termini di equipollenza diciamo

B′-0 = B-A

( stessa direzione, verso e lunghezza ) Se B= (b1, b2 ), A= (a1, a2 ) si ha : B-A = (b1-a1, b2-a2 )

E allora ne segue : B′ = (b1-a1, b2-a2)

… Idem per C-A

C′

B′

O

C

B A

ESERCIZIO 4.

Rette affini in R5

Sia dato il sistema lineare

= +

=

=

=

0 1 5

0 2

1

4 2

5 2

3 1 1

x x

x x

x x x

.

a) Provare che l’insieme delle soluzioni del sistema rappresenta una retta affine r di R5 ( spazio affine di dimensione 1).

b) Verificato che P(1,-1,1,-1,1) non è pto di r, determi- nare in forma cartesiana l’unica retta s parallela ad r e passante per P.

a) Senza usare la caratterizzazione degli spazi affini tramite i sistemi lineari, possiamo direttamente provare che risulta r:Q+ S,con Q pto di r e S sottospazio vettoriale Il vettore soluzione del sistema è (1, x2, 0, -x2 , 5x2+1) che può essere scritto così:

(1,0,0,0,1)+ x2 (0,1,0,-1,5)

E questa è la rappresentazione dello spazio affine (1,0,0,0,1) + <(0,1,0,-1,5)>

Pto ( di partenza ) di r Sottospazio di dim 1 : Giacitura della retta affine r

(6)

b) r:{(1, x2, 0, -x2 , 5x2+1) ∈R5 al variare di x2 in R } P(1,-1,1,-1,1)∉ r : non esiste nessun x2 che vada bene!

Proviamo che il fatto è ancora vero in R5 !

Prosegue la prossima esercitazione

P

r

s Nel piano euclideo il fatto è vero : è il V postulato di Euclide !

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