• Non ci sono risultati.

La Massa, il Peso e la forza Gravitazionale

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "La Massa, il Peso e la forza Gravitazionale"

Copied!
22
0
0

Testo completo

(1)

La Massa, il Peso e la forza Gravitazionale La Massa, il Peso e la forza Gravitazionale

In questo capitolo voglio parlare di massa, di peso, di forza di gravità e forza gravitazionale, in un modo diverso dall'ordinario, voglio provare a spiegarli nei loro particolari ma da un punto di vista diverso.

La massa è la quantità di materia presente in un corpo che è diverso dal peso di un corpo.

In fisica, il chilogrammo è l'unità di massa, ma nell'uso comune

"chilogrammo" è un'abbreviazione per "il peso di un corpo di un chilogrammo di massa a livello del mare sulla terra".

Noi sappiamo però che il peso è legato solo alla forza di gravità che agisce su tutti i corpi che si trovano sulla superficie terreste e la loro massa è attratta verso il suolo determinando un peso, questa forza di gravità è presente ed è esercitata in modo diverso su tutti i corpi celesti determinando pesi diversi.

La forza di gravità esiste solo quando due corpi vengono a contatto fra loro o all’interno dell’area d’influenza diretta del pianeta massiccio ( per fare un’analogia solo quando una massa entra “nell’acque territoriali” del pianeta massiccio), l'accelerazione di gravità esiste solo nei pressi della superficie terrestre ed è stimata in 9,8066 m/s2.

La forza di gravità di due corpi a contatto viene esercitata come il lavoro di una pressa, il peso è solo il risultato dello schiacciamento della pressa visto dalla parte del corpo con massa minore, invece visto dalla parte del corpo con massa maggiore c’è solo un aumento di forza gravitazionale nei confronti dello spazio, Possiamo dire che il peso è il lavoro di uno schiacciamento di due corpi a contatto e l’accelerazione di gravità è una costante del pianeta attrattore che esercita quando il corpo attratto è nelle sue vicinanze.

(2)

Si può fare un esempio di analogia per spiegare meglio, la differenza sostanziale che c'è tra la forza di gravità e la forza gravitazionale, le possiamo paragonare ad una gara di braccio di ferro, fin quando c'è la gara e questa viene combattuta, in questo caso si esercita solo la forza gravitazionale, le due forze si contrappongono con i loro moti movimenti diversi quindi non c'è peso ne attrazione unidirezionale ci sono solo spostamenti dati dalla forza esercitata e dal moto impresso, quando uno dei concorrenti cede e perde, prima c’è la forza di gravità, questa gravità viene esercitata dal vincitore sul perdente sempre con la stessa forza, perché è il vincitore a imprimere la forza, non il perdente, lui anche se grande è inerme (proprio per questo sulla terra i corpi cadono sempre a g = 9,8066 m/s2) infine c’è la battuta sul tavolo come una pressa, ed è solo in quel momento che si esercita il peso sul concorrente sconfitto in proporzione alla sua massa.

Quindi quando parliamo di forza gravitazionale dobbiamo avere almeno due masse gravitazionali distinte ognuna con una loro orbita (le masse gravitazionali non possono mai essere considerate ferme o inerziali, perché questo lo possiamo avere solo con la forza di gravità), queste esercitano la loro forza attrattiva che è solo forza d'influenza, ognuna con il proprio moto indipendente e direzione autonoma, e questa è la famosa formula F = G m M/R2.

Quando invece parliamo di forza di gravità abbiamo due masse una molto grande e l'altra molto piccola e questa se è ferma, si chiama massa inerziale, la massa grande attrae rispettando questa formula F = m g, qui entra l’accelerazione di gravità.

Einstein ha spiegato che anche un accelerazione di moto crea un campo gravitazionale apparente con il principio di equivalenza questo con l'esempio dell'ascensore cosmico, e leggendo ho notato che anche molti fisici confondono le due cose, io vorrei sottolineare che in questo caso si crea solo l'accelerazione della gravità e basta, il vero campo gravitazionale non crea ne peso ne

(3)

gravità. Perciò questo esempio a mio parere fatto da Einstein non è corretto (in fondo al capitolo vi spiegherò bene il perché Einstein è incorso in errore nella gravitazione), perché il campo gravitazionale è un campo generato da due o più masse in movimento, che con la propria attrazione influenzano maggiormente il movimento di altri pianeti, la loro influenza che viene chiamata comunemente attrazione è una forza che interagisce con la forza dell'altro pianeta e non c'è accelerazione di gravità al massimo una variazione di breve durata del moto uniforme in un altro moto uniforme ma non crea certo l'effetto peso, perché il pianeta che viene interessato da questa influenza accelerativa della gravitazione rimane comunque autonomo con la sua influenza di gravità intatta (questa influenza accelerativa o influenza gravitazionale può generare solo il fenomeno delle maree che sono spostamenti per deriva certo non modifiche della gravità) e qualsiasi soggetto o massa al suo interno è influenzato solo dalla sua forza di gravità del pianeta stesso che non fa cambiare nulla o quasi all’interno della sua influenza gravitazionale (come se fossero le proprie acque territoriali nessuno oltre a lui a competenza di gravità li, infatti gli astronauti sulla Luna devono rispettare le leggi di gravità della Luna) .

Quando parliamo di forza di gravità ci riferiamo ad un'attrazione continua di una massa nei confronti di masse molto più piccole ed in questo caso la forza continua genera accelerazione, perciò il pianeta attrattore ha sopraffatto la forza gravitazionale della massa piccola e la sua forza da quel momento di gravità continua (la forza di gravità è la forza esclusiva del pianeta attrattore quindi è sempre la stessa per tutte le masse) ed imprime una accelerazione di gravità, il peso è il risultato finale della gravità, quindi il Peso la forza di gravità e la forza gravitazionale, sono tre fenomeni inerenti alla massa ma profondamente distinti.

Io mio pensiero dunque è che in natura solo la forza di gravità come ho spiegato prima può generare il peso, perché la forza gravitazionale o i campi gravitazionali non generano alcun peso

(4)

ma solo attrazione d'influenza, quindi non ha senso parlare di peso con la forza gravitazionale, perché questa forza non genera il peso, ma può senza problemi generare il moto di pianeti senza peso in un Etere senza attriti per molti è solo una precisazione, per pochi è fondamentale per capire bene il moto dei pianeti.

Il peso quindi è solo un risultato della forza di gravità che agisce su una massa proprio come il moto accelerato è il risultato di una spinta continua esercitata su un corpo, quindi come per il moto accelerato, se ad un corpo non viene esercitata nessuna spinta e questo corpo è fermo rimane fermo cioè ha una velocità pari 0, la stessa cosa è per il peso, se ad un corpo non viene esercitata nes- suna forza di gravita il corpo ha un peso pari 0, da qui si capisce perché noi, nello spazio libero senza la forza di gravità “fluttuia- mo”.

Per capire la costante di attrazione gravitazionale, determinante per i moti planetari, possiamo studiare l’esperimento che ha eseguito Cavendish.

La bilancia di Cavendish Figura n.IV era costituita da una barra, appesa ad un filo sottile di quarzo (detta fibra di torsione) fissato al soffitto. Alle estremità della barra erano poste due piccole

(5)

masse sferiche m mentre due masse maggiori M erano fisse, quando la bilancia è scarica, risultava essere ortogonale al manubrio. In questo macchinario era fissato uno specchietto in grado di riflettere un raggio (spot) luminoso, prodotto da una sorgente stabile, posta a distanza fissa dalla bilancia. Il raggio veniva proiettato su una scala graduata collocata alla distanza L dalla bilancia, in modo che piccoli spostamenti angolari dell’asta su cui erano fissate le masse m riflettano ed amplificavano gli spostamenti sulla scala graduata.

La rotazione delle sferette, soggette all’attrazione gravitazionale da parte delle sfere di massa maggiore, si traduce quindi in una deviazione del raggio luminoso; la misura dello spostamento del raggio luminoso costituisce così una misura indiretta della forza che ha provocato quello spostamento.

Cavendish con questo esperimento ha dimostrato che tra due ma- teriali di massa m ed M, posti a distanza R fra di loro, si esercita una forza data da F = G m M/R2 , detta forza di gravitazione uni- versale. è G = 6,67259 10-11 Nm2/ kg2 che corrisponde alla forza fra due sfere omogenee di massa 1 kg poste a distanza di 1 metro.

Il valore di G è indipendente dalle proprietà della materia di cui sono fatti i corpi.

Adesso abbiamo capito come fa un pianeta come la Terra con un volume di 1,0832073x1021 m3 ed un peso “teorico” di 5,9742x1024 kg, a fluttuare nell'Etere, ma come fa ad eseguire un’orbita sem- pre così precisa?

Da questa esposizione capiamo due cose: una che la forza di gra- vità è un lavoro che subisce una massa, quando sta a contatto di una massa più grande di lei, e proprio per questo è logico pensare che la Terra non ha “peso” proprio perché non c'è una massa più grande a contatto su cui poter esercitate questa forza,

(6)

Invece la forza Gravitazionale è quella forza che tutti i corpi a prescindere dalla loro grandezza esercitano nello spazio anche a grandi distanze, questa forza attrattiva ha una costante da moltiplicare alla massa dei corpi in esame e da dividere alla loro distanza al quadrato.

Questa formula F = G m M/R2, è il modo corretto e veloce per conoscere la forza gravitazionale di un pianeta, però per spiegarla si dice che la forza gravitazionale è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dei due pianeti, quindi questa forza decade al quadrato della distanza, questo è completamente sbagliato, perché la forza gravitazionale è una emissione di radiazioni di forza proprio come la luce, quindi nello spazio viaggia come la luce a 300.000km/s per una distanza non definita, perciò nello spazio non decade assolutamente, qui di seguito vi spiego il perché.

Nella figura IVb c'è la rappresentazione grafica di quello che affermo, qui vediamo tre ipotetici pianeti indicati con le lettere A, B, e D. il pianeta preso in esame è il pianeta A lui attrae gravitazionale gli altri due pianeti, secondo la spiegazione classica il pianeta A con la sua forza gravitazionale indicata con le linee

(7)

parallele di colore verde attrae proporzionalmente gli altri pianeti inversamente al quadrato della loro distanza che li separa, invece la mia teoria è che il pianeta A attrae con la propria massa gli altri pianeti in proporzione al cono gravitazionale interessato all’attrazione. La sua forza gravitazionale parte dal centro del pianeta e si diffonde a raggiera nello spazio in tutte le direzioni, quindi il risultato reale è evidenziato nella figura IVb con delle linee rosse, qui si capisce bene l'importanza della proporzione della forza gravitazionale interessata ai pianeti situati a distanze diverse, infatti il risultato che noi vediamo, è in effetti inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza, ma per essere più precisi la forza è proporzionale al volume dei due coni che si formano idealmente come nella figura IVb il Pianeta A, ha un campo di forza con il Pianeta B, formando con le sue linee di forza un cono A,B1,B2, il Pianeta A, ha un campo di forza con il Pianeta D, formando con le sue linee di forza un cono A,D1,D2, se vogliamo mettere in relazione l’attrazione gravitazionale del Pianeta B, con il Pianeta D, la loro proporzione è il rapporto tra il volume dei due coni che si formano: per il Pianeta B, è il cono A,B3,B4, per il Pianeta D, è il cono A,D1,D2, il risultato finale è lo stesso della formula F = G m M/R2, però la differenza è enorme perché così capiamo che le forze gravitazionali sono come tanti fili energetici che partono dal centro del pianeta attrattore e si diramano radialmente verso lo spazio in tre dimensioni (con una maggior influenza nel piano equatoriale del pianeta attrattore), si comportano come la luce che non diminuisce al quadrato della distanza, ma diminuisce solo l’area interessata del pianeta attratto gravitazionalmente al quadrato della distanza.

“Qui si aprono nuovi orizzonti alla fisica, si può capire meglio che la forza gravitazionale viene direttamente o è una conseguenza diretta della forza nucleare forte della materia, che la forza gravitazionale si somma e si sottrae esattamente come per le interferenze di luce, quindi si può spiegare l'anomala attrazione gravitazionale delle galassie e la loro elevata velocità periferica e tanto tanto altro ancora.”

(8)

Il corpo con la sua massa esercita sempre questa forza attrattiva?

Ma la forza gravitazionale è immediata o ha una velocità?

Per puntualizzare, c’è da dire che la forza gravitazionale i pianeti la esercitano sempre, quanto meno per contenere l'atmosfera che hanno, ma è più corretto dire che tutti i pianeti e tutte le stelle esercitano la forza gravitazionale sempre, come risultato evidente oltre ai moti orbitali si conferma dall'attrazione e il contenimento della loro atmosfera, se come io penso, la forza gravitazionale è una conseguenza della forza forte della materia, questa è sempre attiva.

Io mi domando per funzionare al meglio questa forza come in effetti funziona, a quale velocità va nella realtà?

Secondo la teoria della relatività non ci può essere una forza nell'Universo che vada più veloce della luce.

Ci viene fatto spesso questo esempio, se il Sole sparisse all'improvviso la Terra se ne accorgerebbe 8 minuti e 26 secondi dopo, detto così è normale, se la forza gravitazionale ha una velocità, di conseguenza c'è anche un ritardo nel suo intervento, quindi se il Sole ha una variazione di moto o uno spostamento planetario la Terra ha 8,26 minuti di ritardo per correggere la sua traiettoria e avere una sua reazione per stabilizzarsi, Vi potete immaginare il tempo per i pianeti più lontani, per Plutone ci vogliono 6 ore e 49 minuti, forse solo se il Sole sparisse all’improvviso la Terra avrà un ritardo nel percepire il nuovo stato, ma non può essere così nel movimento normale del Sole, non so come è stato risolto il problema per il controllo gravitazionale del Sole verso i suoi pianeti, perché forse posso dimostrare che le cose non stanno esattamente così.

Noi sappiamo che la forza gravitazionale è libera e sempre attiva nello spazio come una ragnatela sempre pronta ad influenzare un pianeta quando questo viene catturato.

Nella soluzione relativistica, vedo dei grossi problemi da superare, perché se la forza gravitazionale va alla velocità della luce gli servirebbe un sistema di controllo che ha la possibilità di attivare questa forza nel modo giusto quando serve, per esempio

(9)

quando un pianeta ha un influenza esterna dei suoi satelliti od altro, anche per il semplice moto della galassia, come fa il Sole a far capire ai pianeti che gli orbitano intorno, quale è la giusta direzione da prendere? che bisogna andare in quella precisa direzione e non in un altra, qui ci vuole un sistema di controllo, ma se ci fosse un sistema questo dovrebbe essere molto più veloce della luce, per modificare una forza che già va alla velocità della luce, ma non essendoci in natura nulla che va più veloce della luce proprio per il secondo il postulato della relatività, nulla può andare più veloce della luce, come fa il Sole ha guidare tutto il carrozzone senza tentennamenti?

Nella soluzione che io penso, dovrei fare prima alcune puntualizzazione sulla forza Gravitazionale:

se la forza gravitazionale esercitata da due i pianeti, questa è una costante gravitazionale da moltiplicare per le due masse e il risultato da dividere per la loro distanza al quadrato, vuol dire che la distanza e la massa sono molto importanti, come abbiamo visto prima sappiamo che la distanza è importante perché riduce al quadrato l'area d'intervento gravitazionale, rimane la massa, se deve essere moltiplicata vuol dire che una amplifica l'altra non è una semplice sommatoria ma una moltiplicazione di valori, quindi ogni massa interviene per la sua pertinenza d'intervento, quindi si presuppone che ogni pianeta ha una maggiore influenza quando ci si avvicina a lui e una minore influenza quando ci si allontana, da questo si può capire come si potrebbero comportare due pianeti con la forza gravitazionale, ogni singolo pianeta influenza molto con la sua forza solo la prima parte della distanza che lo separa dall'altro pianeta quindi la sua influenza è solo per la parte che riesce ad essere preponderante con la sua forza gravitazionale, dopo sarà l'altro pianeta ad intervenire usando la sua forza gravitazionale che da li è predominante, come due ballerini che si tengono per mano con le braccia distese e girano in un vortice, ognuno partecipa proporzionalmente con la lunghezza delle proprie braccia e usa la propria forza per eseguire il ballo.

Per cui se la forza gravitazionale andasse alla velocità della luce i tempi d'intervento però risultano diversi per i due pianeti perché:

(10)

la distanza massima “Afelio” che c'è tra la Terra e il Sole è 152.097.701 km il Sole con la sua grande massa riesce ad avere la sua influenza per 152.097.244 km e la Terra per i restanti 457 km circa, quindi il tempo d'intervento per il Sole sarà di 8,26 circa e per la Terra 0,0015 secondi circa, questa ripartizione è molto approssimativa ma rende bene l’idea.

Se lo stesso ragionamento lo facciamo:

per Giove il tempo d'intervento per il Sole sarà di 45,44 minuti circa e per Giove 2,36 secondi circa.

per Nettuno il tempo d'intervento per il Sole sarà di 4 ore 12 minuti circa e per Nettuno 0,0076 secondi circa.

per Plutone il tempo d'intervento per il Sole sarà di 6 ore 49 minuti circa e per Plutone 0,0016 secondi circa ecc. ecc..

Adesso abbiamo capito che i pianeti con le loro “ Braccia molto corte” sono ben vincolati alle grandi e lunghe “corde gravitazionali” che il Sole gli distende, così hanno un tempo d'intervento molto più rapido, come fa Tarzan con la liana, ma ancora questo non basta perché si potrebbe verificare dei tentennamenti sul controllo del moto e questo non risulterebbe fluido.

Noi sappiamo che queste corde come la luce sono sempre irradiate non hanno mai interruzioni di flusso, quindi se un pianeta dall'Afelio arriva al Perielio (la minima distanza dal Sole) lui passa automaticamente dalle “Corde gravitazionali” lunghe del Sole a quelle più corte e più forti, però così perde un po' della sua forza gravitazionale a vantaggio di quella del Sole e si ritroverà anche lui con le braccia più corte, qui in proporzione aumenta la sua velocità di caduta verso il Sole standogli più vicino, aumentando di conseguenza la velocità del suo moto orbitale ma questo contrasta la chiusura dell'orbita spingendolo fuori, il risultato come due ballerini che si avvicinano e girano più velocemente, alla fine si mantiene tutto perfettamente bilanciato, tutto questo avviene in modo molto fluido senza interruzioni ed incertezze,

(11)

A questo punto abbiamo finito se la mia ipotesi è corretta, è ragionevole pensare che la forza gravitazionale può andare alla stessa velocità della luce, ma ancora no, non abbiamo finito, perché questa esposizione funziona bene è solo se il Sole sta fermo, ma come fa a fargli capire al pianeta, la giusta direzione del moto, che lui ha nella Galassia, senza nessuna possibilità d'errore?

Se le corde gravitazionali viaggiano alla stessa velocità della luce, il loro comportamento si può ipotizzare che sia identico a quello della luce, magari sfruttano anche lo stesso percorso, sappiamo che non decadono al quadrato della distanza, loro potrebbero avere lo stesso moto elicoidale, quindi ci potrebbe essere un red- shift o un blue-shift gravitazionale proprio come per la luce, perciò il Sole con il suo moto influenzerebbe prontamente il pianeta informandolo contemporaneamente del suo movimento, a questo punto il pianeta sente bene dove c'è ne è di più di forza (la direzione del moto) e dove c'è ne è meno d'influenza gravitazionale, quindi il pianeta può sentire un red-shift o un blue-shift gravitazionale, modificando così la rotta in un maniera millimetrica, il pianeta viene così condotto come un non vedente è accompagnato dal proprio cane guida.

Grazie a Keplero noi oggi sappiamo che i pianeti fanno una rivoluzione intorno al Sole formando un'orbita ellittica, perché ha capito e ha riunito le forze che governano le orbite ellittiche, in tre leggi e sono:

1- Tutti i pianeti descrivono attorno al Sole delle orbite di forma ellittica, il Sole occupa uno dei due fuochi, l'ellisse e' una figura piana ottenuta sezionando un cono con un piano non perpendicolare al suo asse; ha la proprietà che la somma delle distanze da due punti detti fuochi è la stessa per tutti i suoi punti.

Dato che i pianeti percorrono un'orbita ellittica, della quale il Sole occupa uno dei due fuochi, risulta che la distanza Sole pianeta

(12)

varia nel tempo, ed ha un valore massimo in un punto detto

"afelio" ed un valore minimo in un punto detto "perielio". Si dice

"eccentricità" dell'ellisse il rapporto tra la misura della distanza di un suo fuoco dal centro e la misura del semiasse maggiore questa è compresa tra zero e uno.

2- Il raggio vettore copre aree uguali in tempi uguali. Si intende per raggio vettore il segmento che congiunge il centro del Sole con quello del pianeta.

La sua lunghezza varia lungo l'orbita, variando la distanza del pianeta dal Sole.

Prese due aree uguali definite dal raggio vettore, dalla seconda legge di Keplero risulta che la rivoluzione del pianeta non avviene con velocità uniforme, ma e' più rapida al perielio e più lenta all'afelio.

3- Il quadrato dei periodi di rivoluzione dei pianeti e' proporzionale ai cubi dei semiassi maggiori delle loro orbite.

Questa legge implica che, tanto maggiore e' la distanza del pianeta dal Sole, tanto più lenta sarà la sua rivoluzione. Infatti, più il pianeta e' vicino al Sole e più risente della sua attrazione, questo aumenta la sua velocità di caduta ma di conseguenza aumenta la velocità del moto orbitale che contrasta la chiusura dell'orbita mantenendo invece tutto perfettamente bilanciato.

Quindi i pianeti fanno una rivoluzione intorno al Sole formando una orbita ellittica e non un'orbita eliocentrica come immaginava Copernico, però se ci si pensa bene in effetti l'orbita eliocentrica è logica è perennemente uguale, si potrebbe dire che è il moto perpetuo.

Ma se andiamo a leggere le misurazioni delle orbite che fanno i pianeti solari ci rendiamo conto che Copernico non era poi proprio fuori strada, ed era l'anno 1514, nella figura V vediamo che le orbite di Venere, la nostra Terra e Nettuno, hanno la loro

(13)

Pianeta Perielio km Afelio km Gravità kg Diametro km Eccentricità Inclinazione all’eclittica T.

Mercurio 46.001.272 69.817.079 0,37 4.878 0,20563 7,00°

Venere 107.476.002 108.941.849 0,903 12.100 0,00677 3.39°

Terra 147.098.074 152.097.701 1,00 12.756 0,01671 7,25° Sole Marte 206.644.545 249.228.730 0,38 6.786 0,09341 1,85°

Giove 740.742.598 816.081.455 2,64 142.984 0,04839 1,30°

Saturno 1.349.467.375 1.503.983.449 1,16 120.536 0,05415 2,49°

Urano 2.735.555.035 3.006.389.405 1,17 51.108 0,04716 0,77°

Nettuno 4.459.631.496 4.536.874.325 1,20 49.538 0,00858 1,77°

Plutone 4.436.824.613 7.375.927.931 0,04 2.300 0,24880 17,20°

Figura n. V Tabella del sistema solare

orbita che si avvicina molto ad un orbita eliocentrica (sfido qualsiasi umano a fare di meglio senza strumenti elettronici o l'aiuto di corde o altro ad eseguire un cerchio di 100 metri di raggio camminando intorno ad un uomo che corre e mantenersi sotto l'errore di 2 metri) eppure questi pianeti eseguono orbite molto distanti fra loro. Keplero però aveva ragione l'orbita ellittica è nella realtà l'orbita naturale e ci sono molti motivi perché questo avviene.

In un’orbita ellittica la forza gravitazionale si manifesta al meglio perché la forza attrattiva che è direttamente proporzionale al prodotto delle masse e inversamente proporzionale al quadrato delle distanze in questo caso sfrutta al meglio creando subito il giusto posizionamento del pianeta nel momento dell’aggancio gravitazionale.

Richiede il minimo sforzo per il Sole e il minimo rischio per il pianeta. Bilancia al meglio le masse e i tempi dei singoli pianeti.

Aiuta il moto dei pianeti a posizionarsi nella giusta orbita anche dopo un eventuale uno scontro planetario.

Per capire meglio l'orbita ellittica proviamo con un semplice esperimento, prendiamo un cono magnetizzato di raggio di base A (un semplice cono liscio di misura a scelta) per un altezza nA, adesso prendiamo un anello di ferro di raggio <A, e proviamo a farlo cadere centrando il cono che nel frattempo è in movimento, possiamo verificare che molte, ma molte volte l'anello non si posizionerà mai parallelo alla base del cono, e se tagliamo il cono

(14)

parallelo all'anello vediamo che si è formato un ellissi, se rivediamo la caduta dell'anello al rallentatore vedremmo che l'anello cadendo dentro il cono ma non perfettamente parallelo alla sua base e non esattamente al centro del cono stesso, questo toccherà prima una parete, e poi l'altra estremità dell'anello per la forza di gravità cadrà posizionandosi di traverso, i punti di contatto dell'anello quello in alto sarà il perielio e quello in basso sarà afelio dell'orbita del pianeta, Nell'esperimento casalingo lo sappiamo benissimo perché l'anello si posiziona storto, nello spazio avviene la stessa cosa, nell'incontro planetario tra due pianeti (di diversa massa), quando c'è un incontro ravvicinato tra un pianeta più piccolo con uno di massa maggiore, nell'avvicinamento i due i pianeti avendo sempre attiva la loro forza gravitazionale che io chiamo per comodità corde gravitazionali, quando c'è l'incontro delle corde gravitazionali, chi comanda è chi ha la corda gravitazionale più forte prendendo per mano l'altro pianeta e deviandolo dalla sua orbita originale, se la corda del pianeta con massa maggiore è sufficientemente forte, questo riesce anche ha catturare il pianeta e trattenerlo in una nuova orbita che verrà eseguita in base alla massa del nuovo satellite, alla sua velocità. La distanza che lo separa nel momento dell'aggancio sarà il nuovo perielio dell'orbita del satellite e per finire il piano orbitale sarà formato dalla linea di direzione originale del satellite, nell'arco dei milioni o miliardi di anni questo piano, la sua orbita e la velocità, si modificano e si perfezionano aggiustando il piano inclinato dell'orbita che si avvicinerà al piano dell'equatore del pianeta di grande massa, l'orbita ellittica tenderà ad unire i due fuochi ed a cercare di avvicinarsi ad una circonferenza e la sua velocità a stabilizzarsi.

Adesso si può capire perché dall'aggancio planetario scaturisce un orbita ellittica, il pianeta di grande massa a più forza da esercitare rimane stabile all'incontro e l'incontro può avvenire da tutte le direzioni.

Ma la cosa più interessante in tutto questo è che il caos è il sistema più tollerante, che ammette l'errore perché questo si può correggere, ma la materia cerca con molta calma sempre l'ordine

(15)

e la stabilità, e per ultimo ma molto importante solo con la discontinuità dell’orbita si ha la possibilità di amplificare evoluzione dei pianeti, quindi di fatto con frequenti cambiamenti di stato e molta pazienza si creando miliardi di situazioni diverse dando cosi la possibilità solo ad alcuni pianeti di formare la vita biologica, questo solo al momento ottimale, tutto come in un incubatrice perfetta.

Il campo gravitazionale

Come ho già detto la forza gravitazionale, la forza di gravità e il peso sono tre fenomeni della massa, ma sono ben distinti tra di loro.

La formula F = m g, dove F è la forza di gravità m è la massa e g è l'attrazione gravità, che nella Terra che è 9,8066 m/s2, con questa formula noi possiamo ricavare la forza di gravità sulla Terra. All'inizio del capitolo vi ho spiegato il perché effettivamente tutte le masse sulla Terra cadono a 9,8066 m/s2, proprio perché il pianeta attrattore, cioè la Terra fa valere la sua forza vincente e la massa perdente rimane inerme all'attrazione quindi c'è sempre la stessa accelerazione quella della terra.

La formula F = G m M/R2, dove F è la forza gravitazionale, m è la massa di un pianeta e M è la massa del pianeta attrattore e G è l'attrazione gravitazionale questa è una costante cosmologica per tutto l'Universo che è G = 6,67259 10-11 Nm2/ kg2. A questa formula bisogna aggiungere per completarla, il moto orbitale delle due masse, la velocità e la loro direzione, il punto di minimo contatto che sarà R, così si può capire veramente l'influenza gravitazionale di un pianeta sull'altro, perché la forza gravitazionale è un azione combinata tra pianeti per la sola influenza del moto orbitale.

Nei libri che trattano la relatività fanno notare che c'è una coincidenza delle due formule che è strabiliante infatti eseguono questo ulteriore passaggio di formula g = G m M/R2 (io dico che è normale questo, come dal mio esempio spiegato alla pagina 1, e

(16)

poi perché la forza di gravità si trova proprio con questa formula) poi si continua con la spiegazione dell'ascensore gravitazionale ed il principio di equivalenza di Einstein, qui a mio parere si va completamente fuori strada non si è capito la differenza sostanziale che c’è tra forza di gravità e forza gravitazionale, l’accelerazione gravitazionale nell’universo non è mai diretta ma è sempre la risultante di due forze vettoriali ed è anche momentanea, quindi è da considerarsi un lavoro come un condizionamento e mai come attrazione diretta.

Provate a pensare su quanto affermo.

Einstein a mio parere ha applicato la relatività ristretta, non risolvendo completamente le particolarità che ha la luce (vedi il mio testo Velocità della Luce), ed in buona fede ha applicato la trasformazione di Lorentz, ecco che il problema numerico a questo punto era risolto, rimanevano in sospeso due problemi di pura logica, uno il rallentamento del tempo che non si può provare anche volendo e l'altro è la contrazione delle lunghezze (si noti che la distanza percorsa dalla sorgente da inglobare, è sempre proporzionale alla velocità, questa non è una coincidenza..).

Penso che si capisca bene che la trasformazione di Lorentz è la costante proporzionale alla velocità che copre l'errore non risolto, perché fondamentalmente se la luce ingloba la velocità della sorgente aumentando solo la sua frequenza, viene da se che la trasformazione di Lorentz anche se è sbagliata fa esattamente la stessa cosa.

Per i campi gravitazionali, Lui si è avvicinato per gradi è partito affermando che l'accelerazione rallenta il tempo (vedi l'esempio dell'astronave sul testo Velocità della Luce), poi ha associato l'accelerazione dell'esempio dell'astronave all'accelerazione della forza dei campi gravitazionali (scambiandoli per campi di gravità) affermando che i campi gravitazionali deformano lo spazio (l’etere) e il tempo, viene da sola la risposta che l'errore della teoria l'ha coperto anche qui con la trasformazione di Lorentz esattamente come per la teoria della relatività ristretta.

A questo punto è normale che abbiamo risposte che sembrano

(17)

corrette per la spiegazione delle lenti gravitazionali, o all'orbita anomala di Mercurio perché la trasformazione di Lorentz è la costante che copre l'errore che non è stato mai risolto.

Nell'Universo non c'è forza di gravità!! Il campo gravitazionale per creare un effetto uguale ad un’accelerazione di gravità, bisogna aspettare che si verifichi un cambiamento di moto dato dall’influenza gravitazionale questa accelerazione è minima e di breve durata e come si arriva alla velocità del nuovo moto uniforme questa cessa. Ma è molto importante, questa influenza è esercitata al margine esterno del campo gravitazionale attivo del pianeta attratto quindi al suo interno questa influenza è inesistente.

Quindi se ci troviamo nell'ascensore spiegato da Einstein io non penso che sono in un campo gravitazionale ma penso solo a tre cose, che sono fermo sulla terra o su un pianeta simile, che sto cadendo in un campo di gravità a testa in giù, o che qualche burlone mi sta tirando con una fune per fare degli esperimenti di prova.

Se ho la possibilità di uscire dal campo di gravità e mi riposiziono in un orbita geostazionaria in quel momento sono in un campo gravitazionale ed interagisco con il pianeta, a questo punto constato che non ho più peso.

È molto importante nell'Universo in movimento, non esiste nessuna forza di gravità, nessun peso, ne massa inerziale, ne massa a riposo, quando noi ci troviamo in quella condizione vuol dire che noi con la nostra forza gravitazionale abbiamo perso e siamo caduti in una forza attrattiva di gravità, quindi da quel momento noi facciamo parte di quel pianeta, come risultato gli abbiamo incrementato la sua forza gravitazionale perché ci ha fagocitato gravitazionalmente quando toccheremmo terra inermi siamo diventati una massa inerziale.

Perché insisto, che l'Universo non ha peso, perché il peso nello spazio libero non ha alcun senso logico.

Se i Fisici rifanno i calcoli delle masse che gravitano in una Galassia considerando oltre alle stelle anche i loro pianeti e le

(18)

considerano solo come forza gravitazionale da sommare le une alle altre, la sommatoria gravitazionale delle stelle circoscritte in una sfera (si noti che l'area della sfera compensa bene il quadrato della distanza), ha la funzione di influenzare e interagire il moto dei pianeti o stelle che gravitano nel perimetro esterno, così si capirà che la loro velocità è logica, si vedrà che la massa oscura tanto cercata perderà d'importanza.

Come è possibile che i moti orbitali di questo Universo, sono tutto sotto il controllo assoluto di una forza debole, come è la forza Gravitazionale, e non ad una forza forte come quella nucleare?

Il mio pensiero è che la forza nucleare atomica ha il solo compito di tenere insieme la materia e la forza gravitazionale è una sua conseguenza, che serve solo per il moto della materia stessa, o meglio e più semplicemente, la forza nucleare atomica contiene e forma la materia, questa forza di contenimento attrattivo che viene esercitato sulla materia genera all'esterno della stessa un'attrazione debole gravitazionale come semplice conseguenza, infatti è sempre proporzionale alla sua massa.

Se la forza nucleare atomica viene ulteriormente sollecitata questa genera calore in abbondanza e il calore genera il movimento, iniziando da quello rotatorio che è il più semplice, il movimento rotatorio è generato dalla grande differenza di calore nei vari strati della materia che iniziano ha generare un movimento interno della massa, che con il tempo lo trasmette all’esterno, è come il movimento rotatorio dell’acqua in un secchio sospeso che viene fatto girare, ma se questo secchio pieno d'acqua fosse senza peso, questo movimento interno genera il movimento del secchio esterno come nell'esempio di Newton.

Noi sappiamo bene che l’acqua del secchio di Newton non generava la rotazione del secchio, ma con una massa sospesa senza peso la parte predominante che comanda è proprio la massa dell’acqua, cioè la massa interna che è sicuramente quella maggiore non certo il secchio esterno.

(19)

All’interno di un pianeta è proprio questo quello che si verifica per la forte differenza di temperatura, così questa forza nucleare riesce a far muovere tutti i pianeti ruotandoli, solo dopo entra in gioco la forza debole quella gravitazionale.

Se leggiamo sotto un altra angolazione l'esperimento eseguito con la bilancia di Cavendish capiamo che la forza attrattiva di gravità è proporzionale alla massa e questa è insita nella materia perciò può essere generata o meglio è una conseguenza solo della forza atomica della materia che è l'unica forza che esiste li, ed è comune a tutte le masse, visto così possiamo capire che la forza attrattiva della massa è un ulteriore risultato della forza atomica della materia.

Se accettiamo questo che è la forza atomica della materia a generare anche una forza attrattiva all'esterno della materia, noi costatiamo che la forza nucleare atomica che è una forza forte, genera prima la semplice rotazione in un pianeta e può dopo generare un movimento, se questo pianeta che ruota viene condizionato da un’attrazione gravitazionale, questa attrazione essendo in questo caso debole inizia a generare un moto che non può essere solo parabolico, semplicemente perché questa forza rimane una semplice influenza attrattiva debole di due corpi che stanno semplicemente ruotando e la loro rotazione a confronto è più preponderante dell'attrazione generata da i due corpi, quindi il moto si rileverà per forza di cose parabolico e dopo forse orbitale, perciò non potendo essere una semplice attrazione, si trasforma in una vera e propria forza gravitazionale che genera e governa il movimento, questa è sempre una forza debole ma ha il solo potere di influenzare il moto dei pianeti e per questo basta, ecco perché la forza attrattiva messa in un universo senza peso diventa uno strumento di controllo del moto rotatorio, ricordiamoci solo a questo punto può essere chiamata forza gravitazionale.

L’uomo non ha ben compreso la genialità e l’importanza della

(20)

forza gravitazionale, perché pensa che l’Universo siccome è governato da questa forza attrattiva, sia nato per forza da un Big Bang, cioè una grande forza repulsiva e sarà costretto ad riunirsi di nuovo in una grande massa quando la forza repulsiva sarà esaurita.

La forza gravitazionale non è più una forza attrattiva semplice ( ci viene normale ad associarla alla forza attrattiva della gravità forse perché questa la conosciamo molto bene), nel senso letterale del termine ma è diventata una forza che governa, essendo combinata al moto questa forza attrattiva può solo governare il moto, l’esempio migliore che mi viene in mente, quando andiamo in bicicletta noi con il nostro volante esercitiamo esattamente una forza attrattiva ma non per avere uno scontro anzi serve proprio per scongiurarlo, quindi le stelle con la loro orbita per avere uno scontro devono proprio centrasi in pieno in questo caso non possono proprio evitarlo (esattamente come a noi con la nostra bicicletta), perché basta che la loro orbita si sfiori, nella vastità dell’Universo e questo è la norma e lo scontro non avviene, il loro moto e la loro direzione fanno la grande differenza, la forza gravitazionale influenza e modifica la loro orbita, deviandola, frenandola o accelerandola, l’accelerazione o la frenata del moto non è mai diretta alla massa ma all'influenza della massa, quindi il controllo gravitazionale porterà invece a stabilizzare un’orbita molto ellittica ad una meno ellittica, potrebbe essere simile ad un’attrazione gravità ma questa è una risultante di più forze vettoriali quindi un lavoro, questa è la forza gravitazionale e non porta mai allo scontro, gli scontri planetari non avvengono mai per la forza gravitazionale, ma per la forza di gravità, in questo caso la forza gravitazionale è finita, per questo anche un pianeta può cadere per forza di gravità in un buco nero.

Non riesco a non notare le grandi contraddizioni che ci sono tra la teoria della relatività ristretta e quella generale, nella relatività ristretta l'Etere o non esiste proprio o non si è trovato segno della sua esistenza, quindi non poteva essere presa in considerazione.

Nella relatività generale l'Etere viene deformata dal campo

(21)

gravitazionale e lei ha il grande potere di condizionare il percorso della luce e il moto dei pianeti, quindi dal nulla lei diventa un qualcosa di molto forte da riuscire a deviare i raggi di luce quando la percorrono o da contenere tutte le orbite planetarie dell'Universo, è strano perché nel trascorrere dei miliardi di anni si dovrebbero vedere dei segni lasciati nel loro passaggio.

Nella relatività ristretta prima, la luce non può superare mai la velocità di 300.000 km/s dopo Einstein ipotizza anche particelle superluminali (cioè più veloci della luce), queste particelle è stato dato il nome di tachioni dall'aggettivo greco takhýs che significa veloce.

Penso che si vede che c’è tutto e il suo contrario.

Il problema del rallentamento del tempo o la contrazione delle lunghezze, messo come soluzione alla velocità della luce a stravolto il sistema Universo e dato una forza (che non hanno) ai campi gravitazionali con l'accelerazione gravitazionale che avrebbe secondo l'idea di Einstein la forza di deviare il tempo, il paradosso è che un campo gravitazionale non può creare una accelerazione diretta ma solo il controllo dei moti planetari, è solo la gravità a creare l'accelerazione diretta.. se riprendiamo l’esempio della bicicletta io con il manubrio ho il controllo gravitazionale e posso anche aumentare e diminuire la mia velocità, invece solo con i pedali ho la forza di gravità dove io sono l’attrattore io decido con la mia forza che è sempre uguale, che essendo costante per ogni pianeta crea l’accelerazione gravità sempre uguale per tutte le masse.

Una soluzione di un problema non può essere il problema di un altra soluzione, l'Universo non funziona in questo modo.

Uno grande scienziato Nikola Tesla precursore della scienza moderna in un'intervista fu molto critico rispetto al lavoro di Einstein sulla relatività,

(22)

« un magnifico abito matematico che affascina, abbaglia e rende la gente cieca di fronte ad errori impliciti. La teoria è come un mendicante vestito color porpora che la gente ignorante scambia per un re..., i suoi esponenti sono uomini brillanti, ma sono metafisici, più che fisici... »

Queste parole esprimono il mio pensiero nel modo migliore.

Rocca Priora, 18/06/2008

Bibliografia:

Andrea Frova, Luce Colore Visione, Bur Scienza anno 2006 Bertrand Russell, L’ABC della relatività, Longanesi anno 2005 Einstein Albert, Come io vedo il mondo – La teoria della relatività, Newton editori anno 2007

Feynman Richard Philip, La Fisica di Feynman 2- Elettromagnetismo e materia, Zanichelli editore anno 2001

Feynman Richard Philip, La Fisica di Feynman 1- Meccanica, radiazioni, calore, Zanichelli editore anno 2007

Guillen Michael, Le 5 equazioni che hanno cambiato il mondo, edizioni TEA anno 2007

Regge Tullio, Infinito, Oscar Saggi Mondadori anno 1997

Vari autori, Enciclopedie Cambridge Astronomia, Editore Laterza anno 1981

Vari autori, La Scienza, UTET anno 2005

Un ringraziamento affettuoso a Wikipedia, l'enciclopedia libera

Riferimenti

Documenti correlati

«L’idea deliberativa della demo- crazia» (titolo di un libro di Flori- dia) ha una forza attrattiva che at- tiene alla crisi odierna della demo- crazia rappresentativa: non pare

1) attrito del mezzo : Rappresenta la resistenza che oppone un fluido (liquido o aeriforme) al moto dei corpi che vi sono immersi. 2) attrito radente : Esprime la forza che

corpo B, allora il corpo B esercita una forza –F sul corpo A, ovvero le forze sono uguali in. modulo e direzione e contrarie

DALLA FORZA DI GRAVITÀ ALLA LEVA Una delle caratteristiche della materia è il peso.. Il peso di un corpo è la forza di gravità con cui esso è attratto

Un vincolo è scabro quando è in grado di contrastare, entro certi limiti, una forza tendente a far compiere al punto spostamenti tangenti al vincolo.. In questo caso siamo in

La semplice dimostrazione proposta utilizza le proprietà del calcolo vettoriale e la scomposizione della forza-peso di un corpo. Il concetto di forza come vettore, la

Al bordo esterno di una giostra che pu` o ruotare liberamente (attriti trascurabili) intorno al proprio asse verticale ` e applicata una forza ~ F diretta tangenzialmente al

Per sollevare una valigia che pesa 45 Kg, il tuo braccio applica una potenza di 15 Kgm/s.. Una macchina necessita di una forza di 100 Kg per viaggiare a