E d u c a r e a ll a c it t a d in a n z a a t t r a v e r s o l a p r o p o s t a d e l S e r v ic e L e a r n in g
Educazione alla cittadinanza – L’insegnamento di Educazione
Civica
Rita Garlaschelli. Dirigente scolastico, referente Service Learning –USR
Lombardia
Le competenze civiche e di cittadinanza:
il quadro di riferimento
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Cosa trattiamo oggi?
L’insegnamento di Educazione Civica
Le competenze civiche e di cittadinanza:
il quadro di riferimento
itolprimsezmolto lungo
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LA SOCIETÀ DELLE COMPETENZE
LO SFONDO EUROPEO
L’Europa ha iniziato nel 1989 ad affrontare il problema della certificazione delle competenze a partire dai meccanismi di mutuo riconoscimento tra Paesi membri delle attestazioni di qualifiche professionali rilasciate, al fine di incentivare la mobilità di persone, studenti e lavoratori.
Viene da allora sviluppata un’accezione di mobilità delle risorse umane europee che enfatizza non solo e non tanto la mobilità fisica e geografica delle persone, quanto la leggibilità e la trasferibilità delle competenze possedute, le quali vengono considerate come il capitale distintivo dell’UE nel quadro del paradigma
“dell’Europa delle conoscenze”.
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LA SOCIETÀ DELLE COMPETENZE
LO SFONDO EUROPEO
La gestione delle competenze viene quindi riconosciuta come uno dei fattori principali su cui investire per fare dell’Unione europea la “Società della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo” .
La Risoluzione di Lisbona del 2000 ha stabilito che ai Paesi membri dell’Unione Europea venisse richiesto di reimpostare le proprie politiche formative affinché i propri cittadini acquisissero NON SOLO CONOSCENZE ED ABILITÀ, MA ANCHE COMPETENZE, SIA ALL’INTERNO DEI PERCORSI SCOLASTICI CHE LUNGO TUTTO L’ARCO DELLA VITA.
Conclusioni del Consiglio europeo su occupazione, riforme economiche e coesione sociale, Lisbona, 23-24 marzo 2000
Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli
Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008
Conoscenze: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso
l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o
pratiche.
Abilità indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
Competenze indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.
Raccomandazione CE 2006/962
Le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente
• comunicazione nella madrelingua: capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, emozioni, fatti e opinioni sia oralmente che per iscritto.
• comunicazione nelle lingue straniere:come sopra, ma comprende abilità di mediazione (ossia riassumere, parafrasare, interpretare o tradurre) e di comprensioni interculturale.
• competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia:solida
padronanza sicura delle competenze aritmetico-matematiche, comprensione del mondo naturale e capacità di applicare le conoscenze e la tecnologia ai bisogni umani percepiti (quali la medicina, i trasporti o le comunicazioni).
• competenza digitale:uso sicuro e critico della tecnologia dell’informazione e della comunicazione in ambito lavorativo, nel tempo libero e per comunicare.
• imparare a imparare: capacità di gestire efficacemente il proprio apprendimento, sia a livello individuale che in gruppo.
• competenze sociali e civiche: capacità di partecipare in maniera efficace e costruttiva alla vita sociale e lavorativa e di impegnarsi nella partecipazione attiva e democratica, soprattutto in società sempre più differenziate.
• spirito di iniziativa e imprenditorialità: capacità di trasformare le idee in azioni attraverso la creatività, l’innovazione e l’assunzione del rischio, nonché capacità di pianificare e gestire dei progetti.
• consapevolezza ed espressione culturale:capacità di apprezzare l’importanza creativa di idee,
esperienze ed emozioni espresse tramite una varietà di mezzi quali la musica, la letteratura e le arti visive e dello spettacolo.
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D. M. 139 del 22.08.2007 e D.M 9 del 27.01. 2010
REGOLAMENTO SUL NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Istruzione obbligatoria per almeno 10 anni a decorrere dall’a.s. 2007/2008
Adempimento dell’obbligo finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o qualifica professionale triennale entro il 18esimo anno di età
Obiettivo dell’innalzamento è l’acquisizione di SAPERI e COMPETENZE articolati in conoscenze e abilità, riferite a quattro assi culturali
I saperi e le competenze assicurano l’equivalenza formativa di tutti i percorsi nel rispetto dell’identità dell’offerta formativa e degli obiettivi dei diversi ordini, tipi e indirizzi di studio
Nel Documento Tecnico si specifica che saperi e competenze permettono di costruire percorsi orientati all’acquisizione delle COMPETENZE CHIAVE
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Allegato n. 2 DM 139/2007
Competenze chiave di cittadinanza
da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria
• imparare ad imparare
• progettare
• comunicare o comprendere messaggi di genere diverso
• collaborare e partecipare
• agire in modo autonomo e responsabile
• risolvere problemi
• individuare collegamenti e relazioni
• acquisire ed interpretare l’informazione
LA DIDATTICA PER COMPETENZE
I processi di riforma educativa in Italia, sia della scuola primaria che di quella secondaria di primo e secondo grado, hanno così posto
all’attenzione la necessità di sviluppare pratiche didattiche centrate sullo sviluppo di competenze come obiettivo di apprendimento.
In piena coerenza con il quadro comunitario che ha conosciuto
un’accelerazione rilevante nell’ultimo decennio intorno al concetto di competenza, attraverso passaggi normativi e raccomandazioni è stato
introdotto un nuovo paradigma della formazione, ed è stata sottolineata la necessità che l’istruzione e la formazione offrano a tutti i giovani gli
strumenti per sviluppare abilità per la società della conoscenza nonché competenze specifiche che li preparino alla vita adulta e
costituiscano la base per la vita lavorativa e per ulteriori occasioni di apprendimento.
I DOCUMENTI MIUR
Si vedano i Regolamenti sul riordino dei diversi Istituti Secondari di Secondo Grado (D.D.P.P.R.R. 87, 88 e 89 del 15 marzo 2010) e le
successive Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionale e le Indicazioni nazionali per i Licei e le Indicazioni Nazionali per il I ciclo.
Le finalità principali dei nuovi curricoli riguardano il successo formativo degli studenti, attraverso l’acquisizione di adeguate:
• competenze culturali (per lo sviluppo dei saperi fondamentali)
• competenze professionali (per l’occupabilità)
• competenze sociali (per la cittadinanza)
A fronte di una sempre più grave
… emergenza educativa
…. in tante forme diverse
• disagio sociale
• disimpegno e rinuncia all’esercizio della cittadinanza attiva
• aggressività e violenza diffusa
• deprivazione culturale/analfabetismo di ritorno
• dipendenze
… occorre proporre un orizzonte di senso, rinsaldare il
tessuto sociale, costruire un umanesimo in grado di
reggere la sfida dei cambiamenti del nuovo Millennio.
RESPONSABILITÀ E RISORSE
Elencare le responsabilità puo’ diventare un gioco al massacro, in cui tutti perdono
La scuola, in quanto istituzione preposta all’istruzione e alla formazione del cittadino ha comunque un ruolo importante, anzi, in certi contesti è
chiamata a compiti indispensabili di presidio e di tutela dei valori della legalità e della democrazia.
All’interno dei curricoli scolastici…
l’importanza, sempre più strategica, delle competenze sociali, civiche e di
cittadinanza
in coerenza, con il più vasto quadro europeo…
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
Raccomandazione europea 2006
COMPETENZE DI CITTADINANZA
Regolamento recante norme in materia di
assolvimento dell’obbligo di istruzione 2007
COMPETENZE IN MATERIA DI CITTADINANZA Raccomandazione
europea 2018
COMPETENZE CIVICHE Raccomandazione europea 2018 - bozza
I DUE QUADRI A CONFRONTO
LE COMPETENZE CHIAVE
Raccomandazione europea 18 dic 2006
• comunicazione nella madrelingua;
• comunicazione nelle lingue straniere;
• competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
• competenza digitale;
• imparare a imparare;
• competenze sociali e civiche;
• spirito di iniziativa e imprenditorialità;
• consapevolezza ed espressione culturale.
LE NUOVE COMPETENZE CHIAVE
Raccomandazione europea 22 mag 2018
• competenza alfabetica funzionale;
• competenza multilinguistica;
• competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria;
• competenza digitale;
• competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare;
• competenza in materia di cittadinanza;
• competenza imprenditoriale;
• competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturale.
la Raccomandazione 2018
La competenza in materia di cittadinanza si riferisce alla capacità di agire da cittadini
responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale, in base alla comprensione delle strutture e dei concetti sociali, economici, giuridici e politici oltre che dell'evoluzione a
livello globale e della sostenibilità.
«Abbraccia (…)la conoscenza degli obiettivi, dei valori e delle politiche dei movimenti sociali e politici oltre che dei sistemi sostenibili, in
particolare dei cambiamenti climatici e
demografici a livello globale e delle relative cause» (pag.22)
v. 17 obiettivi enunciati dall’ONU nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
I 17 obiettivi ONU 2030/ 1
1. Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo;
2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile;
3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età;
4. Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti;
5. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze;
6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico‐sanitarie;
7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni;
8. Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti;
9. Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
I 17 obiettivi ONU 2030/ 2
10. Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le nazioni;
11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili;
12. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo;
13. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico;
14. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile;
15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre;
16. Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile;
17. Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile
Nella Raccomandazione europea 2018
LA COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
È premessa ad ogni forma di
comunicazione
partecipata È premessa alla
ricerca e alla scoperta
È premessa all’uso consapevole delle
nuove tecnologie
È premessa alla capacità di sviluppare le proprie potenzialità
È premessa allo sviluppo del pensiero
critico e creativo
È premessa allo sviluppo culturale
LA COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
per le sue stesse caratteristiche,
agevola e consente una correlazione
trasversale
tra tutte le competenze chiave
per l’apprendimento
permanente
Il tema della cittadinanza
E’ il vero sfondo integratore
e il punto di riferimento di tutte le discipline che concorrono a definire il curricolo.
( Indicazioni Nazionali e nuovi scenari – febbraio 2018)
Il tema della cittadinanza
Il nodo fondamentale DIVENTA
organizzare interventi e attività per promuovere le competenze
in materia di cittadinanza.
Quali le scelte nel nostro sistema scolastico?
L
Una lunga storia e tanti… nomi diversi
La legislazione italiana in materia di educazione alla convivenza civile e alla cittadinanza
1958-1984 Educazione civica
1985 Educazione alla convivenza civile
1996 le diverse EDUCAZIONI a fronte di emergenze
2003 Educazione ai principi fondamentali della convivenza civile (6 educazioni, poi abolite dal Ministro Fioroni)
2008 – 2019 Cittadinanza e Costituzione
(Legge 30.10.2008 n. 169)UNA LUNGA STORIA, TANTI NOMI DIVERSI
Dpr 13.6.1958, n.585 (ministro Aldo Moro) Le origini istituzionali dell’educazione civica nella storia repubblicana si ritrovano nel dpr 13 giugno 1958, n. 585, dal titolo “Programmi per l’insegnamento dell’educazione civica negli istituti e scuole di istruzione secondaria e artistica”, firmato dal ministro Aldo Moro e dal presidente Giovanni Gronchi. Il termine “Educazione civica”, è quello che rimane più a lungo in vigore sul piano istituzionale e che più largamente viene utilizzata dall’opinione pubblica, anche sul piano internazionale.
Decreto ministeriale 9.2.1979 (ministro Mario Pedini) Nei programmi della scuola media del 1979 compaiono alcune novità interessanti. L’educazione civica, “… ha come oggetto di apprendimento le regole fondamentali della convivenza civile, come risultati di un processo storico…”.
Dpr 12.2.1985 n.104 (ministro Franca Falcucci) Nei programmi della scuola elementare del 1985 compariva, ai vertici degli obiettivi educativi, l’Educazione alla convivenza democratica, indicata come uno dei “principi e fini della scuola primaria”.
Quanto allo spazio curricolare, questi programmi prevedevano, accanto alla storia e alla geografia, la materia “studi sociali”.
Direttiva 8.2.1996 n. 58 (ministro Giancarlo Lombardi) Negli anni 1995 e 1996 fu ripensata e rilanciata l’idea della strategicità dell’ educazione civica. Di fronte ai grandi cambiamenti di tipo sociopolitico (dalla caduta del Muro di Berlino ai trattati di Maastricht, alla globalizzazione) e di tipo esistenziale (il disagio giovanile, e la volontà di protagonismo e di partecipazione giovanile), diversi ministeri furono tentati di affidare alla scuola sulla base delle “emergenze” volta a volta percepite, ogni problema che presentasse risvolti di tipo educativo. Si intendeva altresì che le stesse potessero trovare proprio nella Costituzione una mappa concettuale, valoriale e giuridica essenziale e completa, utile a unificare la nuova problematica educativa e ad affrontarla in termini integrativi.
• Legge 28. 3. 2003 e il d. l. 19. 2. 2004 n.59 (ministro Letizia Moratti) Sul piano normativo la legge 53/2003 del ministro Moratti, indica tra i fini della scuola
’educazione ai principi fondamentali della convivenza civile. L’educazione alla convivenza civile è stata, nei decreti applicativi, articolata in 6 educazioni,
raggruppabili in due momenti significativi: uno di tipo istituzionale (cittadinanza, sicurezza stradale, ambiente), uno di tipo esistenziale (salute, alimentazione, affettività e sessualità).
• Decreto ministeriale 31.7.2007 (ministro Giuseppe Fioroni) Il successivo ministro Fioroni lasciò cadere “le educazioni”, i cui concetti generali (educazione alla
convivenza civile e alla cittadinanza) sono però ampiamente citati nelle nuove Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo: sia nella premessa generale, “Cultura Scuola Persona”, che finalizza queste Indicazioni ad
“una nuova cittadinanza”, per un “nuovo umanesimo”, sia nella premessa alle singole discipline e alle aree disciplinari, in cui si parla di cittadinanza attiva, di legalità, di etica della responsabilità e dei valori sanciti nella Costituzione.
UNA LUNGA STORIA, TANTI NOMI DIVERSI
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
All’interno del curricolo,
uno spazio dedicato per insegnare/apprendere queste competenze
Legge 30.10.2008 n. 169, art. I «A decorrere dall’inizio dell’a.s. 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale (…) sono attivate azioni di sensibilizzazione e di
formazione del personale finalizzate all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e
Costituzione», nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse; iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell’infanzia.»
Documento di indirizzo ministeriale
per la sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione
(4.3.2009, prot. N.2079)
Nella seconda parte contiene una Proposta di Nuclei tematici ed obiettivi di apprendimento relativi a C&C.
Questi sono articolati in quattro ambiti di studio e di esperienza
• dignità umana,
• identità ed appartenenza,
• attività e relazione,
• partecipazione.
Si tratta di ambiti concettuali e valoriali fra loro funzionalmente interconnessi, oltre che trasversali a tutte le discipline e alla vita di tutte le persone.
La circolare interpretativa
(27.10.2010, n. 86)L’insegnamento/apprendimento di C&C è un obiettivo irrinunciabile di tutte le scuole, è un insegnamento con propri contenuti che devono trovare un tempo dedicato, implica sia una dimensione integrata (con discipline
specifiche) sia una dimensione trasversale che riguarda tutte le discipline.
Non è un insegnamento con orario e voto distinto, ma pur non essendo una disciplina autonoma, per la valutazione entra a costituire il
complessivo voto delle discipline di area storico-geografica e storico-sociale di cui essa è parte integrante e influisce sulla definizione del voto di
comportamento, per le ricadute che determina sul piano delle condotte civico-sociali espresse all’interno della scuola, così come esperienze
formative al di fuori dell’ambiente scolastico.
Il curricolo di Cittadinanza e Costituzione : limiti
Il limite di un insegnamento/apprendimento che coinvolge tutti i docenti e non chiama in causa in prima persona nessuno di loro.
Il problema di definizione di un percorso di insegnamento/ apprendimento trasversale, ma soprattutto delle forme e delle modalità di promozione e poi di valutazione delle competenze che i ragazzi dovrebbero raggiungere.
SI È COSÌ DECISO DI (RE)INTRODURRE L’INSEGNAMENTO DI EDUCAZIONE CIVICA
CON LA LEGGE N. 92 DEL 1 AGOSTO 2019
L’insegnamento di Educazione Civica
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I CONTENUTI DELLA LEGGE n. 92/2019
• introduzione nel curricolo di istituto dell’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica
• orario per ciascun anno di corso non inferiore a 33 ore annue, da svolgersi all’interno del monte ore obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti
• possibile utilizzo, per raggiungere l’orario, della quota di autonomia
• nessun incremento o modifica dell’organico del personale docente né ore di insegnamento di ore eccedenti rispetto all’orario obbligatorio
Art. 3 –Sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento c. 1 - TEMATICHE DA SVILUPPARE
• Costituzione
• Istituzioni dello stato italiano
• Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
• Educazione alla cittadinanza digitale
• Elementi fondamentali di diritto
• Educazione ambientale
• Sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale
• Tutela delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari
• Educazione alla legalità e al contrasto delle mafie
• Educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni
• Formazione di base in materia di protezione civile
TEMI TRASVERSALI – art. 3 c. 2
• Educazione stradale
• Educazione alla salute e al benessere
• Educazione al volontariato e alla cittadinanza
attiva
Art. 4 - Costituzione e cittadinanza
• A fondamento dell'insegnamento dell'educazione civica e' posta la conoscenza della Costituzione italiana. Gli alunni devono essere
introdotti alla conoscenza dei contenuti della Carta Costituzionale sia
nella scuola dell'infanzia e del primo ciclo, sia in quella del secondo ciclo, per sviluppare competenze ispirate ai valori della responsabilita', della legalita', della partecipazione e della solidarieta’.
• 2. Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, disciplinato dalla Carta costituzionale, sono adottate iniziative per lo
studio degli statuti delle regioni ad autonomia ordinaria e speciale. Al fine di promuovere la cittadinanza attiva, possono essere attivate iniziative
per lo studio dei diritti e degli istituti di partecipazione a livello statale, regionale e locale.
Art. 5 – Educazione alla cittadinanza digitale
• valutare criticamente la credibilita' e l'affidabilita' delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali
• individuare i mezzi e le forme di comunicazione digitali appropriati per un determinato contesto
• informarsi e partecipare al dibattito pubblico attraverso l'utilizzo di servizi digitali
• conoscere le norme comportamentali da osservare nell'utilizzo delle tecnologie digitali
• creare e gestire l'identita' digitale, proteggere la propria reputazione, gestire e tutelare i dati
• conoscere le politiche sulla tutela della riservatezza applicate dai servizi digitali
• evitare, usando tecnologie digitali, rischi per la salute e minacce al proprio benessere fisico e psicologico; proteggere se' e gli altri in ambienti digitali;
essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull'inclusione sociale, con particolare attenzione ai
comportamenti di bullismo e cyberbullismo.
Art. 7 – Scuola e famiglia
Al fine di valorizzare
l'insegnamento trasversale dell'educazione civica e di sensibilizzare gli studenti alla cittadinanza responsabile, la
scuola rafforza la collaborazione con le famiglie, anche integrando il Patto educativo di
corresponsabilità di cui all'articolo 5-bis del regolamento di cui al
decreto del Presidente della
Repubblica 24 giugno 1998, n. 249,
estendendolo alla scuola primaria.
Art. 8 – Scuola e territorio
1. L'insegnamento trasversale dell’Educazione Civica é integrato con esperienze
extrascolastiche, a partire dalla costituzione di reti anche di durata pluriennale con altri
soggetti istituzionali, con il mondo del volontariato e del Terzo settore, con
particolare riguardo a quelli impegnati nella promozione della cittadinanza attiva.
2. I Comuni possono promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole, con particolare riguardo alla conoscenza del
funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi, alla conoscenza storica del territorio e alla fruizione stabile di spazi verdi e spazi culturali.
Decreto n. 35 del 22 giugno 2020
Allegato A - LINEE GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA
Allegato B - i traguardi di competenze, non già
previsti, ad integrazione, in via di prima applicazione del Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione ( DM 254/2012)
Allegato C – i traguardi di competenze, non già
previsti, ad integrazione, in via di prima applicazione del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente, a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione allegato al decreto legislativo n. 226/2005
Decreto n. 35 del 22 giugno 2020
LE LINEE GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA Si riafferma il carattere dell’insegnamento di Educazione Civica
con valenza di matrice valoriale trasversale
che va coniugata con le discipline.
LE LINEE GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA
I nuclei tematici sono già impliciti negli epistemi delle discipline. Non si tratta di un contenitore rigido, ma di un’indicazione funzionale ad un più agevole raccordo tra le discipline e le esperienze di cittadinanza attiva che devono concorrere alla composizione del curricolo di Educazione Civica
L’insegnamento si sviluppa intorno a tre nuclei tematici:
1. Costituzione , diritto, legalità e solidarietà
2. Sviluppo sostenibile , educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio
3. Cittadinanza digitale
LE LINEE GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA
Si apre una fase sperimentale in cui ogni Collegio dei Docenti è chiamato a integrare nel curricolo di istituto gli obiettivi specifici di apprendimento e i risultati di apprendimento delle discipline con quelli di Educazione Civica.
É confermato l’orario di 33 ore annue e introdotto il principio della contitolarità dell’insegnamento, in presenza comunque di un docente coordinatore. Sono specificati in dettaglio i criteri per l’attribuzione dell’insegnamento ai docenti nelle classi.
LE LINEE GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA
Nel tempo dedicato a questo insegnamento, i docenti, sulla base della
programmazione già svolta in seno al Consiglio di classe con la definizione preventiva dei traguardi di competenza e degli obiettivi/risultati di
apprendimento, potranno proporre attività didattiche che sviluppino, con sistematicità e progressività, conoscenze e abilità relative ai tre nuclei
fondamentali sopra indicati, avvalendosi di unità didattiche di singoli docenti e di unità di apprendimento e moduli interdisciplinari trasversali condivisi da più docenti.
LE LINEE GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA
La Legge dispone che l'insegnamento trasversale dell'Educazione civica sia
oggetto delle valutazioni periodiche e finali previste dal D. Lgs. 13 aprile 2017, n. 62 per il primo ciclo e dal DPR 22 giugno 2009, n. 122 per il secondo ciclo..
La valutazione deve essere coerente con le competenze, abilità e conoscenze indicate nella programmazione per l’insegnamento dell’educazione civica e affrontate durante l’attività didattica. I docenti della classe e il Consiglio di Classe possono avvalersi di strumenti condivisi, quali rubriche e griglie di osservazione, che possono essere applicati ai percorsi interdisciplinari
LE LINEE GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA
VALUTAZIONE
Per gli alunni della scuola primaria, in coerenza con quanto disposto dal decreto legge 8 aprile 2020, n.
22, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41, il docente coordinatore propone l’attribuzione di un giudizio.
Per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023 la valutazione dell’insegnamento di educazione civica farà riferimento agli obiettivi /risultati di apprendimento e alle competenze che i collegi docenti, nella propria autonomia di sperimentazione, avranno individuato e inserito nel curricolo di istituto. A partire dall’anno scolastico 2023/2024 la valutazione avrà a riferimento i traguardi di competenza e gli specifici obiettivi di apprendimento per la scuola del primo ciclo, gli obiettivi specifici di apprendimento per i Licei e i risultati di apprendimento per gli Istituti tecnici e professionali definiti dal Ministero
dell’istruzione.
Il combinato disposto dell’articolo 2, comma 5 e dell’articolo 1, comma 3 del D. Lgs. 62/2017,
relativamente al primo ciclo di istruzione, prevede che la valutazione del comportamento “si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza».
IL CURRICOLO DI EDUCAZIONE CIVICA
Nelle Linee Guida non ci sono indicazioni specifiche circa il peso orario delle varie tematiche né circa la suddivisione delle stesse tra i vari anni di scuola. E anche il contributo dei diversi docenti e delle diverse
discipline non è determinato. C’è ampio spazio per la progettualità delle scuole, anche se alcuni elementi sono abbastanza di buon senso.
Scuola Monte ore Tematiche Modalità
Primaria 165 ore da
suddividere in 5 anni e nei vari temi
tutte le tematiche, trattate secondo un approccio semplificato ed
emotivo
alcune tematiche possono essere evitate in relazione all’età degli studenti
Sec. di I grado
99 ore da
suddividere in 3 anni nei vari temi
tutte, con approfondimenti su 1-2 tematiche l’anno sulla base delle esigenze del territorio e della scuola
ripresa di alcuni temi non trattati durante il ciclo della primaria
SCUOLE AL LAVORO
In tutti gli ordini di scuola sono stati definiti dai Collegi dei Docenti, nel corso dei due ultimi anni scolastici, i curricoli verticali di Istituto per l’Educazione Civica. con obiettivi di apprendimento, traguardi e contenuti.
Sul web è possibile prendere visione di una grande varietà di materiali.
SCUOLE AL LAVORO
UN RISCHIO DA EVITARE ASSOLUTAMENTE
… è dimenticare che obiettivo fondamentale dell’insegnamento
dell’Educazione Civica è far acquisire e sviluppare appieno le competenze di cittadinanza. Non certo, proporre, secondo un modello del tutto inadeguato, che è già fallito in passato, lezioni teoriche e memorizzazione di nozioni,
fossero pure gli articoli della Costituzione. Si tratta di utilizzare strategie e metodi propri della didattica per competenze.
SCUOLE AL LAVORO
La contingenza della pandemia ha sicuramente limitato la possibilità di
un’azione efficace e puntuale per la proposta e la realizzazione di un curricolo di Educazione Civica finalizzato all’acquisizione da parte dei bambini/ragazzi di competenze di cittadinanza in situazione e per compiti autentici.
La ripartenza puo’ essere l’occasione per un rilancio delle attività, che si
potranno articolare in unità di apprendimento e arricchire di ulteriori temi e competenze, legati proprio all’esperienza che la nostra società e le scuole stanno vivendo.
Attività
Scegliete tra le seguenti tematiche da sviluppare all’interno del curricolo di Educazione Civica quella che vi sembra «più urgente», in rapporto all’età dei bambini/ragazzi delle vostre classi, ai loro bisogni, ma, anche e soprattutto, ai bisogni del territorio e della comunità in cui operate.
• educazione alla cittadinanza digitale
• educazione ambientale
• sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale
• tutela delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari
• educazione alla legalità e al contrasto delle mafie
• educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni
Presenta un’attività/un progetto (magari già realizzato) che puo’ consentire agli allievi di sviluppare competenze di cittadinanza in quell’ambito, secondo lo schema indicato.
classe bisogno rilevato nella
classe, nella comunità, nel territorio
EDUCAZIONE A… attività /progetto collaborazioni da ricercare, dentro e fuori la scuola
competenze attese