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Gazzetta ufficiale. 63 o anno Comunicazioni e informazioni 26 giugno 2020

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Sommario

I Risoluzioni, raccomandazioni e pareri

RISOLUZIONI

Consiglio

2020/C 212 I/01 Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio sui risultati del 7o ciclo del dialogo dell’UE con i giovani, Strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027. . . 1

IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Consiglio

2020/C 212 I/02 Decisione del Consiglio, del 24 giugno 2020, che adotta la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio rettificativo n. 5 dell’Unione europea per l’esercizio 2020. . . 7 2020/C 212 I/03 Conclusioni del Consiglio sul contrasto alla crisi Covid-19 nel settore dell’istruzione e della formazione. . . 9

IT

C 212 I Gazzetta ufficiale

dell’Unione europea

63o anno

Comunicazioni e informazioni

26 giugno 2020 Edizione

in lingua italiana

(2)
(3)

I

(Risoluzioni, raccomandazioni e pareri)

RISOLUZIONI

CONSIGLIO

Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio sui risultati del 7o ciclo del dialogo dell’UE con i giovani

Strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027

(2020/C 212 I/01)

IL CONSIGLIO E I RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI RIUNITI IN SEDE DI CONSIGLIO

RAMMENTANDO QUANTO SEGUE:

1. La risoluzione relativa alla strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027 (1) fissa obiettivi generali e principi guida nonché una base per portare avanti la cooperazione nel settore della gioventù a livello dell’UE, dedicando particolare attenzione al dialogo dell’UE con i giovani, al pianificatore delle attività nazionali future, agli obiettivi per la gioventù europea e al piano di lavoro dell’UE 2019-2021, in cui sono illustrate le attività del trio di presidenza in carica e del prossimo trio di presidenza.

2. La strategia, riconoscendo il notevole potenziale dei giovani, intende far sì che questi ultimi siano artefici della propria vita, incoraggiandoli a diventare cittadini attivi e a contribuire all’elaborazione delle politiche, anche con l’apporto di un cambiamento positivo nelle politiche giovanili e in altri settori politici pertinenti a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, e fornendo loro le risorse necessarie per farlo.

3. La risoluzione che definisce orientamenti sulla governance del dialogo dell’UE con i giovani (2) individua i principali attori coinvolti e i rispettivi ruoli, come pure il quadro organizzativo.

RICONOSCENDO QUANTO SEGUE:

4. Il 7o ciclo del dialogo dell’UE con i giovani, svoltosi durante le presidenze rumena, finlandese e croata nell’ambito del tema comune «Creating Opportunities for Youth» (Creare opportunità per i giovani), è un processo altamente partecipativo i cui risultati sono basati sui riscontri ottenuti nelle consultazioni nazionali ed europee nonché nelle conferenze UE sulla gioventù.

5. Nella presente risoluzione sono rispecchiati i pareri e le aspettative dei giovani raccolti durante l’intero 7o ciclo del dialogo dell’UE con i giovani e si propongono misure politiche concrete. In tale contesto occorre rispettare il ruolo e l’autonomia delle parti sociali di tutti gli Stati membri, conformemente alle prassi nazionali.

6. La presidenza rumena si è concentrata sulla valutazione delle sfide che i giovani si trovano ad affrontare per quanto riguarda il futuro del lavoro nel quadro del sottotema «Occupazione di qualità per tutti», collegato direttamente all’obiettivo per la gioventù europea n. 7, «Occupazione di qualità per tutti». Al tempo stesso la presidenza rumena ha sviluppato una metodologia con un quadro tematico affinché i gruppi di lavoro possano progettare i rispettivi dialoghi (1) Risoluzione del Consiglio dell’Unione europea e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, su un quadro di cooperazione europea in materia di gioventù: la strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027 (GU C 456 del 18.12.2018, pag. 1).

(2) Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, che definisce orientamenti sulla governance del dialogo dell’UE con i giovani — Strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027 (GU C 189 del 5.6.2019, pag. 1).

(4)

locali, nazionali ed europei. Come base per ulteriori consultazioni a livello nazionale, a seguito dei dibattiti dei delegati alla conferenza UE sulla gioventù svoltasi a Bucarest nel marzo 2019, sono stati elaborati quesiti di orientamento, messi successivamente a punto dal trio RO-FI-HR in collaborazione con il gruppo direttivo europeo (3). Le conclusioni sui giovani e il mondo del lavoro del futuro (4) sono state adottate dal Consiglio nel maggio 2019.

7. La presidenza finlandese ha posto l’accento sul miglioramento della qualità dell’animazione socioeducativa nell’ambito del sottotema «Animazione socioeducativa di qualità per tutti». Ha ulteriormente messo a punto, grazie all’organizzazione della conferenza UE sulla gioventù tenutasi a Helsinki nel luglio 2019, i molteplici requisiti per gli animatori socioeducativi al fine di garantire un’animazione socioeducativa di elevata qualità in vari contesti, rispondendo a diversi obiettivi per la gioventù europea (5). Inoltre, la questione dell’istruzione e della formazione degli animatori socioeducativi è stata affrontata anche nelle conclusioni sull’istruzione e la formazione degli animatori socioeducativi (6) adottate dal Consiglio nel novembre 2019.

8. Nell’ambito del suo sottotema, la presidenza croata ha esaminato diverse opportunità per i giovani nelle zone rurali, in linea con l’obiettivo per la gioventù europea n. 6, «Far avanzare la gioventù rurale». Durante la conferenza UE sulla gioventù tenutasi a Zagabria nel marzo 2020, i risultati delle consultazioni nell’ambito del dialogo dell’UE con i giovani sono stati oggetto di ulteriori discussioni e di proposte, unitamente a raccomandazioni per portare avanti l’attuazione nel quadro di ciascuno dei tre sottotemi. I risultati della conferenza sono confluiti nelle conclusioni «Aumentare le opportunità per i giovani nelle zone rurali e remote» (7).

ACCOLGONO CON FAVORE QUANTO SEGUE:

9. L’ampia portata delle consultazioni condotte dai gruppi di lavoro nazionali e dal gruppo di lavoro europeo nel quadro del dialogo dell’UE con i giovani ha dato luogo alla partecipazione attiva di oltre 56 000 giovani intervistati in tutta l’Unione europea. Le consultazioni si sono svolte facendo ricorso a sondaggi, gruppi di riflessione, eventi di rilievo nell’ambito del dialogo con i giovani, laboratori, ricerca-azione partecipativa e metodi visivi partecipativi. L’approccio innovativo ha contribuito ad aumentare la partecipazione.

10. I risultati delle conferenze UE sulla gioventù tenute durante il trio di presidenza RO-FI-HR, nonché i risultati del 7o ciclo del dialogo dell’UE con i giovani dal titolo «Creating Opportunities for Youth» (Creare opportunità per i giovani) (8), compresi i sottotemi «Occupazione di qualità per tutti», «Animazione socioeducativa di qualità per tutti» e

«Opportunità per i giovani nelle zone rurali», che contengono una serie di raccomandazioni chiave formulate dai giovani che sono state integrate, se del caso, negli inviti seguenti (9).

INVITANO GLI STATI MEMBRI, NELL’AMBITO DEI RISPETTIVI SETTORI DI COMPETENZA E NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, AD AFFRONTARE I SEGUENTI ASPETTI:

11. «Occupazione di qualità per tutti»

a) promuovere e agevolare l’equo trattamento dei giovani nel mercato del lavoro e cercare di eliminare tutte le forme di discriminazione e disuguaglianza sul posto di lavoro;

b) garantire pari opportunità per sviluppare le competenze necessarie alle esigenze del mercato del lavoro, in modo da creare un migliore accesso a posti di lavoro sostenibili e di qualità con condizioni di lavoro eque e sane;

c) promuovere un’istruzione e un’informazione specifiche per i giovani e i pertinenti attori del mercato del lavoro riguardo ai diritti dei giovani lavoratori;

d) promuovere e preservare uno stile di vita sano tra i giovani (compresa la salute mentale), definendo le condizioni per la resilienza sul mercato del lavoro e il benessere dei giovani sul luogo di lavoro;

e) promuovere condizioni di lavoro dignitose, comprese, se del caso, modalità di lavoro flessibili, al fine di conseguire un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata (10);

(3) Cfr. risoluzione relativa alla governance del dialogo dell’UE con i giovani, punti 8 e 9 (GU C 189 del 5.6.2019, pag. 2).

(4) GU C 189 del 5.6.2019, pag. 28.

(5) «Youth work (education) in flux: contemporary challenges in an erratic Europe» (L’animazione socioeducativa (istruzione) in evoluzione: sfide contemporanee in un’Europa erratica), relazione di Tomi Kiilakoski & Marko Kovacic sulla conferenza UE sulla gioventù.

(6) GU C 412 del 9.12.2019, pag. 12.

(7) GU C 193 del 9.6.2020, pag. 3.

(8) https://europa.eu/youth/sites/default/files/euyd_youth_dialogue_findings_-_version_for_general_release_24th_feb_2020_1.pdf (9) In corsivo nel testo.

(10) I metodi di lavoro come il telelavoro, il lavoro a distanza e il lavoro a domicilio sono particolarmente pertinenti durante situazioni causate da crisi come la Covid-19.

(5)

f) adottare misure per evitare rapporti di lavoro che possano portare a condizioni di lavoro precarie e porre i giovani lavoratori in situazioni di vulnerabilità e insicurezza;

g) impegnarsi a tutelare i diritti dei giovani in materia di lavoro, tenendo conto della natura mutevole del lavoro, e promuovere l’accesso a una protezione sociale adeguata per i giovani, tenendo conto nel contempo dei loro vari ambienti di provenienza;

h) continuare a includere, nelle loro politiche nazionali in materia di competenze e istruzione, competenze chiave per l’apprendimento permanente, come pure diverse competenze pratiche, professionali e trasversali dei giovani pertinenti alle esigenze del mercato del lavoro;

i) consentire un migliore accesso dei giovani alle opportunità di apprendimento basate sul lavoro, quali tirocini, apprendistati, formazione internazionale e affiancamento lavorativo – anche per i giovani che non possono accedere a tali opportunità a causa di ristrettezze finanziarie – fornendo nel contempo un sostegno adeguato durante i programmi di apprendimento;

j) promuovere il miglioramento dell’orientamento, anche professionale, dei servizi e delle opportunità di riconversione professionale per i giovani, prima e durante l’intera carriera professionale, in cooperazione con i datori di lavoro e mediante diversi programmi di mentoring, come quelli rivolti ai giovani imprenditori sociali;

k) promuovere l’accesso a contratti di lavoro a tempo indeterminato mediante l’attuazione di progetti a lungo termine nazionali ed europei concepiti per promuovere l’occupazione giovanile, al fine di assicurare opportunità di lavoro dignitose.

12. «Animazione socioeducativa di qualità per tutti»

a) promuovere un maggiore accesso alla ricerca, alle conoscenze e alle competenze in materia di animazione socioeducativa e attuare i principi e le misure proposti in diversi documenti strategici europei nel settore dell’animazione socioeducativa, al fine di svilupparne ulteriormente la qualità, l’accessibilità e il riconoscimento a tutti i livelli;

b) sostenere e agevolare l’accesso a un’animazione socioeducativa di qualità mediante una cooperazione continua tra gli istituti di apprendimento non formale e quelli di istruzione formale nonché attraverso una maggiore visibilità;

c) promuovere norme di qualità per l’animazione socioeducativa e altri quadri relativi alla garanzia della qualità dell’animazione socioeducativa;

d) promuovere la cooperazione intersettoriale e multiprofessionale tra il settore della gioventù e altri settori rilevanti per la vita dei giovani a livello locale, regionale, nazionale ed europeo;

e) continuare a promuovere l’animazione socioeducativa digitale, comprese le piattaforme digitali e le soluzioni intelligenti, che possono contribuire a migliorare il livello generale delle capacità e competenze digitali dei giovani; nonché altre forme di animazione socioeducativa e strutture quali i centri per i giovani, gli info-point, gli stand di animazione socioeducativa nelle scuole e negli istituti di istruzione superiore;

f) intensificare gli sforzi volti a responsabilizzare e motivare ulteriormente gli animatori socioeducativi migliorandone le condizioni di lavoro e garantendo loro una remunerazione equa (11);

g) promuovere ulteriormente l’importante ruolo svolto dall’animazione socioeducativa nel sostenere la partecipazione attiva dei giovani;

h) incoraggiare i giovani a partecipare a varie forme di animazione socioeducativa e a plasmarle;

i) promuovere un’animazione socioeducativa più inclusiva mediante un’istruzione e una formazione specifiche, diversificate e continue per gli animatori socioeducativi, anche riguardo alle esigenze dei diversi gruppi svantaggiati. Se del caso, ciò può essere integrato dall’animazione socioeducativa di strada.

13. «Opportunità per i giovani nelle zone rurali» (12)

a) potenziare la connettività per agevolare l’accesso dei giovani alle opportunità di istruzione e di occupazione nonché ad altri servizi necessari, comprese le attività ricreative, ad esempio attraverso il miglioramento dei mezzi di trasporto pubblico, inclusi i mezzi ecologici e, ove possibile, la condivisione dei trasporti privati;

b) promuovere carriere professionali e programmi di apprendimento permanente rispondenti alle esigenze delle comunità locali, ad esempio offrendo borse di studio, programmi o fornendo informazioni complementari pertinenti;

(11) Fatto salvo il ruolo e l’autonomia delle parti sociali, conformemente alle prassi nazionali.

(12) Il sottotema è ulteriormente sviluppato nelle conclusioni dal titolo «Aumentare le opportunità per i giovani nelle zone rurali e remote».

(6)

c) esplorare diverse forme di lavoro e promuovere le zone rurali come luoghi adatti per nuove imprese, start-up e posti di lavoro verdi (13), tra cui l’agricoltura sostenibile e le attività agricole connesse. Se del caso, ricercare migliori collegamenti tra opportunità di istruzione e di formazione e questioni agricole, ad esempio mediante programmi di tirocinio e imprenditoriali;

d) considerare misure di incentivo e sostegno a favore dei giovani per facilitare la scelta di rimanere nelle loro comunità locali durante e dopo gli studi, e agevolare la loro transizione tra istruzione/formazione e occupazione;

e) migliorare l’accesso alle informazioni sulle opportunità in materia di occupazione, istruzione e formazione, comprese quelle relative ai programmi a favore dell’imprenditorialità giovanile, nonché sugli appositi programmi dell’UE, come il Corpo europeo di solidarietà e Erasmus+, al fine di creare opportunità supplementari di sviluppo personale e professionale;

f) aumentare le opportunità di partecipazione dei giovani attraverso strumenti diversi quali l’animazione socioeducativa locale e regionale, il volontariato, la creazione di spazi per i giovani e l’accesso agli strumenti digitali;

g) promuovere, se del caso, una serie di strutture inerenti ai giovani attraverso servizi e spazi di animazione socioeducativa più decentrati nonché punti di informazione destinati ai giovani;

h) promuovere immagini e storie positive concernenti le zone rurali e i costumi e le tradizioni rurali.

INVITANO GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, NELL’AMBITO DEI RISPETTIVI SETTORI DI COMPETENZA E NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, AD AFFRONTARE I SEGUENTI ASPETTI:

14. «Occupazione di qualità per tutti»

a) promuovere metodi di apprendimento non formale e indagare le modalità per garantire il riconoscimento formale dell’istruzio­

ne/dell’apprendimento non formale e delle attività di volontariato. Ad esempio, si possono apportare miglioramenti allo Youthpass e agli strumenti analoghi disponibili;

b) continuare a sostenere e agevolare la partecipazione significativa dei giovani all’elaborazione e alla valutazione delle politiche del mercato del lavoro, ponendo l’accento sullo sviluppo e l’attuazione della garanzia per i giovani.

15. «Animazione socioeducativa di qualità per tutti»

a) valutare misure volte a sviluppare ulteriormente l’animazione socioeducativa di qualità mediante, ad esempio, norme di qualità e altri quadri per la garanzia della qualità, un maggiore riconoscimento, la promozione della ricerca sui giovani e delle abilità e competenze digitali;

b) continuare a promuovere e scambiare esperienze in materia di buone pratiche di animazione socioeducativa in tutta l’UE con tutti i mezzi disponibili, anche attraverso i pertinenti programmi dell’UE, come Erasmus+;

c) promuovere le pratiche e gli strumenti utilizzati nei vari Stati membri a livello nazionale o regionale.

16. «Opportunità per i giovani nelle zone rurali»

a) sostenere una partecipazione significativa dei giovani attraverso diversi strumenti disponibili a tutti i livelli, ad esempio sostenendo i consigli locali della gioventù o le reti di rappresentanza giovanile nelle zone rurali, così come creando sinergie con i pertinenti programmi dell’UE quali Leader (CLLD) (14), il Corpo europeo di solidarietà ed Erasmus+, nonché con gli strumenti strutturali dell’UE quali il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo.

17. Prendere in considerazione il 7o ciclo del dialogo dell’UE con i giovani: risultati delle attività nell’ambito del dialogo dell’UE con i giovani negli Stati membri e in tutta Europa — «Creating Opportunities for Youth» (15) (Creare opportunità per i giovani) in sede di definizione e attuazione delle future politiche giovanili, in sinergia con altre politiche che interessano i giovani, quali l’istruzione e la formazione, l’occupazione, gli affari sociali, la cultura, la digitalizzazione, l’ambiente, il clima, lo sport e la salute; ed esplorare ulteriori modi per sviluppare e conseguire i relativi obiettivi per la gioventù europea.

(13) I «lavori verdi» sono quei posti di lavoro nei settori dell’agricoltura, dell’industria manifatturiera, della ricerca e sviluppo, dell’ammini­

strazione e dei servizi che contribuiscono in modo sostanziale al mantenimento e al ripristino della qualità dell’ambiente (UNEP, 2018).

(14) https://enrd.ec.europa.eu/leader-clld_it (15) Ibid. nota 8.

(7)

18. Dare priorità e visibilità al dialogo dell’UE con i giovani e promuovere l’attuazione dei suoi risultati, così come le possibilità di partecipazione online dei giovani attraverso il Portale europeo per i giovani, dal momento che il dialogo costituisce uno strumento fondamentale a livello europeo per promuovere non solo una partecipazione significativa di giovani provenienti da contesti diversi, ma anche una migliore cooperazione tra le organizzazioni giovanili, i ricercatori nel settore della gioventù e i decisori politici, comprese le parti interessate di altri settori pertinenti.

19. Rafforzare ulteriormente la cooperazione tra i vari soggetti coinvolti nell’attuazione del dialogo dell’UE con i giovani, tra cui il trio di presidenza, il gruppo direttivo europeo, i gruppi di lavoro nazionali, le organizzazioni giovanili non governative internazionali, al fine di aggiungere una prospettiva europea, se del caso, nonché il pool di ricercatori europei sulla gioventù del partenariato Consiglio d’Europa/UE in materia di gioventù.

INVITANO LA COMMISSIONE EUROPEA AD AFFRONTARE I SEGUENTI ASPETTI:

20. «Occupazione di qualità per tutti»

a) prestare particolare attenzione ai giovani nello sviluppo delle politiche sociali e occupazionali, al fine di agevolare l’accesso dei giovani a un’occupazione di qualità, attraverso tirocini (preferibilmente retribuiti), una migliore cooperazione tra tutte le parti interessate e un maggiore coinvolgimento delle stesse, compresi gli istituti di istruzione e le parti sociali.

21. «Animazione socioeducativa di qualità per tutti»

a) intensificare la cooperazione con il Consiglio d’Europa per potenziare l’istruzione e la formazione degli animatori socioeducativi e migliorare così la qualità dell’animazione socioeducativa in Europa.

22. «Opportunità per i giovani nelle zone rurali»

a) tenere conto degli obiettivi per la gioventù europea e dei risultati del dialogo dell’UE con i giovani nella ricerca di sinergie tra i settori politici e programmatici pertinenti, come la politica agricola e quella della gioventù, ad esempio mediante l’istituzione di programmi pilota multisettoriali, al fine di aumentare le opportunità per i giovani in diverse regioni.

23. Promuovere e utilizzare il dialogo dell’UE con i giovani quale strumento a livello dell’UE per la consultazione dei giovani, ad esempio nel contesto della conferenza sul futuro dell’Europa, del Green Deal europeo, del patto climatico europeo e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, compresi gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS).

OSSERVANO INOLTRE CHE:

24. Il processo di consultazione dovrebbe integrare metodi partecipativi versatili, al fine di conseguire risultati pertinenti e una maggiore sensibilizzazione dei giovani, in particolare di quelli con minori opportunità. Oltre al dialogo dell’UE con i giovani, è estremamente importante ricorrere a un’ampia gamma di metodi nei casi in cui i processi di consultazione si svolgono in un contesto difficile, quale una crisi globale (ad esempio Covid-19), con l’obiettivo di sviluppare una società più resiliente, inclusiva e sostenibile. Se necessario, i ricercatori nel settore della gioventù dovrebbero essere coinvolti.

25. Durante i prossimi cicli del dialogo dell’UE con i giovani, il futuro trio di presidenza dovrebbe, se del caso, rivolgere la propria attenzione al consolidamento dell’integrazione e dell’attuazione multilivello e intersettoriale degli obiettivi per la gioventù europea, aumentandone la visibilità, come fonte di ispirazione per i giovani europei.

26. La priorità tematica generale del prossimo trio di presidenza (DE-PT-SI) è «Europe for YOUth — YOUth for Europe: Space for Democracy and Participation» (l’Europa per la giovenTU — la giovenTU per l’Europa: uno spazio per la democrazia e la partecipazione).

(8)

Riferimenti

1. La strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027 (16) 2. Orientamenti sulla governance del dialogo dell’UE con i giovani (17)

3. Conclusioni sull’istruzione e la formazione degli animatori socioeducativi (18) 4. Conclusioni sui giovani e il mondo del lavoro del futuro (19)

5. Il 7o ciclo del dialogo dell’UE con i giovani: risultati delle attività nell’ambito del dialogo dell’UE con i giovani negli Stati membri e in tutta Europa — «Creating Opportunities for Youth» (Creare opportunità per i giovani) (20)

6. Creare opportunità per i giovani — Risultati del 7o ciclo del dialogo dell’UE con i giovani a seguito della conferenza dell’UE sulla gioventù (Zagabria, 9-11 marzo 2020) (21)

(16) GU C 456 del 18.12.2018, pag. 1.

(17) GU C 189 del 5.6.2019, pag. 1.

(18) GU C 412 del 9.12.2019, pag. 12.

(19) GU C 189 del 5.6.2019, pag. 28.

(20) Ibid. nota 8.

(21) https://europa.eu/youth/sites/default/files/creating_opportunities_for_youth_-_outcomes_report_27mar2020_v3.pdf

(9)

IV

(Informazioni)

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

CONSIGLIO

DECISIONE DEL CONSIGLIO del 24 giugno 2020

che adotta la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio rettificativo n. 5 dell’Unione europea per l’esercizio 2020

(2020/C 212 I/02)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 314, in combinato disposto con il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, in particolare l’articolo 106 bis,

visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 (1), in particolare l’articolo 44,

considerando quanto segue:

— il bilancio dell’Unione per l’esercizio 2020 è stato adottato definitivamente il 27 novembre 2019 (2);

— il 3 giugno 2020 la Commissione ha presentato una proposta contenente il progetto di bilancio rettificativo n. 5 del bilancio generale per l’esercizio 2020;

— è importante consentire la rapida adozione del progetto di bilancio rettificativo n. 5/2020 per poter proseguire ininterrottamente il sostegno umanitario a favore dei rifugiati in Giordania, Libano e Turchia. È pertanto giustificato abbreviare, conformemente all’articolo 3, paragrafo 3, del regolamento interno del Consiglio, il periodo di otto settimane per le informazioni ai parlamenti nazionali di cui all’articolo 4 del protocollo n. 1,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo unico

La posizione del Consiglio sul progetto di bilancio rettificativo n. 5 dell’Unione europea per l’esercizio 2020 è stata adottata il 24 giugno 2020.

Il testo integrale può essere consultato o scaricato visitando il sito web del Consiglio: http://www.consilium.europa.eu/

(1) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1.

(2) GU L 57 del 27.2.2020, pag. 1.

(10)

Fatto a Bruxelles, il 24 giugno 2020

Per il Consiglio La presidente A. METELKO-ZGOMBIĆ

(11)

Conclusioni del Consiglio sul contrasto alla crisi Covid-19 nel settore dell’istruzione e della formazione

(2020/C 212 I/03)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

SOTTOLINEANDO QUANTO SEGUE:

1. La pandemia di Covid-19 ha avuto un forte impatto ed esercitato pressioni senza precedenti sui sistemi di istruzione e formazione in tutto il mondo e in tutta l’Unione, provocando cambiamenti di rilievo nel nostro modo di apprendere, insegnare, comunicare e collaborare in seno alle nostre comunità dell’istruzione e della formazione e tra le stesse.

Tutto ciò ha avuto un impatto sui discenti (1) e le loro famiglie, sui docenti, formatori, dirigenti scolastici, ma anche sulla società in senso lato.

2. Dall’insorgenza della pandemia, gli Stati membri e gli istituti di istruzione e formazione hanno compiuto sforzi notevoli per garantire la sicurezza e il benessere dei discenti e del personale, così come la continuità dell’apprendimento e dell’insegnamento, al fine di preservare il diritto all’istruzione.

3. Come risposta di emergenza, la maggior parte degli Stati membri ha decretato la chiusura fisica su larga scala degli istituti di istruzione e formazione, procedendo nel contempo alla rapida mobilitazione di opzioni alternative e forme di supporto per l’apprendimento e l’insegnamento a distanza, in particolare soluzioni digitali. Questo cambiamento ha comportato diverse sfide per i sistemi di istruzione e formazione e i relativi portatori di interesse negli Stati membri, soprattutto per i discenti e le loro famiglie, i docenti e i formatori, ma ha altresì offerto loro una preziosa esperienza di apprendimento, accelerando ulteriormente la trasformazione digitale degli istituti di istruzione e formazione.

4. In queste circostanze eccezionali si è assistito a una straordinaria collaborazione tra Stati membri, che hanno dato prova di solidarietà e sostegno reciproco in un periodo di crisi scambiandosi regolarmente informazioni sulle rispettive situazioni, sfide, misure e piani previsti o già messi in atto a livello nazionale nonché, ove possibile, condividendo apertamente risorse educative.

CONSAPEVOLE DI QUANTO SEGUE:

5. All’inizio della crisi, quando ancora gli istituti di istruzione e formazione nella maggior parte degli Stati membri funzionavano regolarmente, l’attenzione verteva su come garantire la sicurezza dei discenti e del personale, anche attuando misure di protezione e igiene e fornendo informazioni e orientamenti di concerto con le autorità nazionali nel settore dell’istruzione e della salute.

6. Con l’evolversi della situazione e con l’aumento delle chiusure fisiche degli istituti di istruzione e formazione nella maggior parte degli Stati membri, allo scopo di salvaguardare la continuità del processo di apprendimento, gli Stati membri, gli istituti di istruzione e formazione e i relativi portatori di interesse hanno compiuto sforzi notevoli per adeguare e preparare i contenuti didattici e assicurarne l’utilizzo nell’apprendimento a distanza. Tali sforzi sono stati sostenuti da adeguati orientamenti, affiancati da una gestione agile, da un monitoraggio continuo, da miglioramenti costanti e da adeguamenti normativi, in linea con i rispettivi contesti nazionali. A tale riguardo possono esserci state posizioni di partenza divergenti tra gli Stati membri, come pure tra gli istituti di istruzione e formazione, in termini di preparazione digitale dei sistemi di istruzione e formazione, comprese la disponibilità di strumenti e materiali di apprendimento digitale e la preparazione di docenti e formatori a impartire didattica a distanza.

7. Garantire inclusione e parità di accesso a opportunità di apprendimento a distanza di qualità ha rappresentato una delle sfide principali. Alcuni discenti, come pure docenti, formatori e famiglie, possono non disporre delle competenze digitali, dell’accesso alle tecnologie o a Internet, il che può costituire un serio ostacolo, specie per i discenti che provengono da contesti svantaggiati e da zone rurali, remote, cosi come da zone altamente urbanizzate.

Ci sono inoltre discenti con bisogni educativi speciali che necessitano di consulenza e di sostegno supplementare durante l’apprendimento. Oltre a ciò, la chiusura degli istituti di istruzione e formazione è risultata particolarmente (1) Ai fini del presente documento il termine discente va inteso in senso più ampio e si riferisce ai discenti di tutti i livelli e tutte le tipologie di istruzione e formazione, comprese l’educazione e la cura della prima infanzia, l’istruzione generale, l’istruzione e la formazione professionale, l’istruzione degli adulti e l’istruzione superiore.

(12)

problematica per i discenti svantaggiati sul piano socioeconomico, che hanno maggiori probabilità di vivere in contesti familiari non propizi allo studio a casa, o che di norma hanno diritto a pasti scolastici gratuiti, come pure per i discenti a rischio di abbandono scolastico.

8. Gli istituti di istruzione e formazione non sono semplicemente luoghi in cui le persone apprendono, insegnano e formano: sono anche ambienti sicuri, che offrono un senso di struttura e di comunità, e opportunità di socializzazione. Con l’ansia e lo stress causati dal timore della pandemia e dall’isolamento sociale, che risulta particolarmente problematico per chi affronta o rischia di dover affrontare violenze domestiche, si è rivelato essenziale stabilire un contatto e fornire sostegno psicologico ed emotivo allo scopo di garantire il benessere e la salute fisica e mentale dei discenti, delle loro famiglie, dei docenti e dei formatori.

9. Docenti e formatori hanno dovuto adeguarsi e passare in tempi rapidi dalla didattica in presenza alla didattica a distanza. Poiché non tutti i docenti e i formatori (2) avevano l’esperienza, la sicurezza, le conoscenze, le capacità e le competenze necessarie per organizzare e offrire un’efficace didattica a distanza, si è palesata l’esigenza di formazioni aggiuntive e mirate. Docenti e formatori non si sono limitati a dare lezioni: spesso si sono infatti impegnati a compiere sforzi aggiuntivi per garantire l’avanzamento e il benessere dei discenti. La necessità di adattarsi rapidamente alle nuove modalità può aver comportato un aumento del carico di lavoro, andando così a incidere sull’equilibrio tra vita privata e professionale. In tali circostanze docenti, formatori e personale di supporto hanno dimostrato un impegno e una creatività ammirabili, nonché un’apertura alla collaborazione, alla co-creazione e all’apprendimento tra pari.

10. Sebbene il passaggio all’insegnamento e all’apprendimento digitali abbia svolto un ruolo di primo piano nel consentire la continuità del processo di apprendimento, l’istruzione digitale non può sostituirsi completamente all’insegnamento e all’apprendimento in presenza di qualità. Inoltre, la repentina transizione all’insegnamento e all’apprendimento digitali si è rivelata in molti casi una risposta di emergenza piuttosto che una forma ottimale e pianificata di didattica digitale a distanza su larga scala. Alcuni docenti e formatori hanno dato lezioni online per la prima volta e pertanto, benché occorra encomiare la loro resilienza e adattabilità, l’insegnamento e l’apprendimento digitali a distanza sperimentati nel quadro della Covid-19, sebbene di valore, non dovrebbero necessariamente essere considerati la norma per la didattica digitale a distanza.

11. È emersa la necessità di una maggiore cooperazione tra le famiglie dei discenti da un lato e i docenti e i formatori dall’altro, come pure la necessità di un più fermo impegno per rendere possibile l’apprendimento a distanza. Per genitori e prestatori di assistenza che lavorano da casa è stato difficile conciliare le mansioni lavorative con il sostegno all’apprendimento per i figli e con le mansioni di accudimento degli stessi. Per genitori e prestatori di assistenza che non hanno potuto lavorare da casa, trovare strutture di accoglienza diurna per bambini più piccoli ha rappresentato un’ulteriore sfida.

12. Svolgere le parti pratiche dei curricoli è particolarmente impegnativo nel quadro dell’insegnamento a distanza. Ciò è particolarmente rilevante nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale, in cui l’apprendimento pratico costituisce gran parte dei curricoli. I discenti che rientrano nel quadro dell’istruzione e della formazione professionale possono aver subito un ulteriore svantaggio, per il fatto che la crisi ha colpito molti datori di lavoro impegnati sul fronte dell’apprendimento e dell’apprendistato basati sul lavoro. Dato che, in alcuni casi, gli apprendisti fanno affidamento sui pagamenti e sui compensi versati dal datore di lavoro, il loro sostentamento ne ha pertanto risentito.

13. I discenti adulti, specie quelli poco qualificati, a volte non hanno le competenze digitali necessarie per fruire dell’apprendimento digitale, il che può influire sulle loro opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione.

14. Una delle sfide maggiori è stata la gestione delle valutazioni e dei voti: a tale riguardo, alcuni Stati membri hanno incentivato la valutazione formativa e la presa in considerazione delle diverse condizioni di apprendimento. Questo aspetto è legato alla sfida di organizzare in modo efficiente la conclusione dell’anno scolastico e accademico, particolarmente importante nell’ambito degli esami conclusivi del ciclo scolastico e dei diplomi finali in quanto ha un effetto sull’iscrizione ai vari livelli di istruzione e formazione. A tale riguardo lo scambio di informazioni, la cooperazione e il dialogo tra i pertinenti portatori di interesse nel settore dell’istruzione e della formazione, comprese le autorità responsabili della garanzia della qualità e del riconoscimento e le parti sociali, possono fornire la base per un approccio utile e coordinato. Tutto ciò può rivelarsi particolarmente utile al momento di decidere i criteri di iscrizione agli istituti di istruzione superiore, con dovuto riguardo per la loro autonomia e i rispettivi contesti nazionali.

(2) Dall’indagine TALIS dell’OCSE (2018) è emerso che meno del 40 % dei docenti si sente adeguatamente preparato all’uso delle TIC nell’insegnamento.

(13)

15. La pandemia ha avuto inoltre conseguenze sulle opportunità di mobilità ai fini dell’apprendimento a livello europeo e internazionale. Poiché molti istituti di istruzione e formazione sono stati chiusi, i discenti in mobilità hanno dovuto affrontare svariati problemi per quanto riguarda la continuità del loro periodo di mobilità, l’accesso all’alloggio e all’assistenza sanitaria, il diritto a sovvenzioni e borse di studio o il rientro nel loro paese di origine. I discenti in mobilità possono anche essersi imbattuti in difficoltà di natura socioeconomica relative alla perdita di reddito familiare a seguito della crisi del mercato del lavoro dovuta alla pandemia di Covid‐19.

16. Molte attività del programma Erasmus+ e del progetto Corpo europeo di solidarietà sono state posticipate o annullate, e nei casi in cui era stata prevista la mobilità è stata invece incoraggiata la cooperazione virtuale.

17. Al di là degli investimenti necessari per far fronte all’impatto sanitario e socioeconomico della crisi, è importante concentrare le priorità attuali in termini di investimenti sui settori dell’istruzione e della formazione. A tale riguardo è fondamentale riconoscere che un’istruzione e una formazione di elevata qualità contribuiscono in modo decisivo al benessere e allo sviluppo personale e professionale dei cittadini nonché alla resilienza della società e dell’economia, oltre a svolgere un ruolo rilevante nella fase di ripresa. È necessario tenere conto di questo aspetto nello sviluppo del piano europeo per la ripresa.

RICONOSCENDO QUANTO SEGUE:

18. Per superare queste difficoltà, e tenuto conto dei diversi contesti nazionali, gli Stati membri e i loro istituti di istruzione e formazione hanno attuato in tempi rapidi numerose misure, tra cui:

— elaborazione e condivisione di contenuti, materiali e pratiche didattici di qualità adattati al contesto di apprendimento a distanza a livello nazionale e/o di istituto;

— sostegno a contesti di apprendimento virtuale, consentendo l’uso delle piattaforme di apprendimento online esistenti (o sviluppandone di nuove) nonché l’uso di strumenti per la collaborazione tra più persone;

— utilizzo delle trasmissioni televisive e di altri media per offrire contenuti didattici;

— preparazione di una serie di orientamenti e istruzioni su come fruire dell’apprendimento a distanza e su come svolgere la didattica a distanza, ad esempio riguardo all’uso sicuro degli strumenti digitali e alla valutazione online;

— opportunità di sviluppo professionale mirate rivolte a docenti, formatori e altro personale pedagogico;

— individuazione dei discenti che non sono in grado di seguire l’apprendimento a distanza e stabilire un contatto con essi fornendo le necessarie attrezzature e l’accesso a Internet, con particolare riguardo per coloro che provengono da zone e contesti geograficamente isolati o svantaggiati sul piano socioeconomico, e, se del caso, distribuire materiale didattico cartaceo;

— sostegno mirato ai discenti con bisogni educativi speciali;

— accesso facilitato ai contenuti digitali delle biblioteche;

— pasti offerti ai discenti che provengono da contesti svantaggiati sul piano socioeconomico;

— varie forme di sostegno psicologico offerte a discenti, famiglie, docenti e formatori;

— accudimento in strutture di accoglienza diurna per bambini più piccoli i cui genitori e prestatori di assistenza non potevano lavorare da casa, in particolare i lavoratori essenziali in settori critici, ad esempio nei servizi sanitari;

— varie tipologie di sostegno offerte ai discenti in mobilità sia in entrata che in uscita;

— informazioni fornite periodicamente a discenti, docenti e formatori, istituti di istruzione e formazione, famiglie e altri portatori di interesse pertinenti;

— sviluppo della cooperazione con le autorità locali e regionali e le organizzazioni non governative, come pure con le imprese, comprese le società di telecomunicazioni, i fornitori d’accesso a Internet e le case editrici, che in alcuni casi hanno fornito gratuitamente materiali e strumenti;

— sostegno e promozione, ove possibile, dell’educazione fisica e dell’attività fisica, nel rispetto delle misure di sicurezza e precauzione.

(14)

19. In risposta alla crisi Covid-19, la Commissione ha previsto soluzioni di flessibilità supplementare nell’attuazione del programma Erasmus+, integrandole con indicazioni pratiche rivolte ai partecipanti di Erasmus+ e alle agenzie nazionali. Inoltre, in aggiunta all’impegno profuso in seno al Consiglio, la Commissione ha promosso ulteriori possibilità di cooperazione e scambio di informazioni tra gli Stati membri.

20. Man mano che la situazione evolve, con la possibile revoca delle misure di contenimento su raccomandazione delle autorità sanitarie, emergono ulteriori quesiti in ordine alla riapertura degli istituti di istruzione e formazione nonché delle imprese che offrono forme di apprendimento basate sul lavoro, anche per quanto riguarda le misure di sicurezza e organizzative, in particolare quelle attinenti al distanziamento sociale, alle misure sanitarie e all’igiene. A tale riguardo, alcune sfide riguardano la disponibilità di risorse umane sufficienti come pure il grado di preparazione e sostenibilità delle strutture per l’istruzione e la formazione, in particolare la loro adeguatezza nell’ambito dell’attuazione delle misure necessarie.

INVITA GLI STATI MEMBRI, NEL DEBITO RISPETTO DELLA SUSSIDIARIETÀ E IN FUNZIONE DEI CONTESTI NAZIONALI, A:

21. Proseguire la condivisione di informazioni, esperienze e migliori pratiche tra Stati membri su come l’istruzione e la formazione possano adeguarsi al meglio alla situazione, in funzione degli ulteriori sviluppi riguardanti la crisi Covid- 19, anche in merito alle differenti misure inerenti alla riapertura degli istituti di istruzione e formazione, continuare a garantire parità di condizioni, a promuovere il benessere di discenti e personale e a fornire sostegno psicologico.

Incoraggiare, a tale proposito, un flusso di informazioni ordinato e coerente e avvalersi in modo ottimale delle reti esistenti.

22. In merito alla riapertura degli istituti di istruzione e formazione, in linea con i rispettivi contesti locali, regionali e nazionali, adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza dei discenti e del personale, comprese le opportune condizioni igienico-sanitarie, e ripristinare le attività di apprendimento e insegnamento in presenza, assicurando nel contempo pari opportunità.

23. Sulla base degli insegnamenti già appresi nel contesto della crisi Covid-19 e considerando i potenziali impatti a lungo termine della crisi sul futuro dell’istruzione e della formazione, valutare le possibilità di innovazione e compiere ulteriori sforzi per accelerare la trasformazione digitale dei sistemi di istruzione e formazione e, ove opportuno, rafforzare la capacità digitale degli istituti di istruzione e formazione e ridurre il divario digitale.

24. Tenendo conto degli insegnamenti appresi nel contesto della crisi Covid-19, sostenere ulteriormente lo sviluppo delle capacità e delle competenze digitali di docenti e formatori, allo scopo di facilitare la didattica e la valutazione nel quadro di contesti di apprendimento digitale.

25. Con dovuto riguardo per l’autonomia istituzionale, valutare la possibilità di integrare l’apprendimento digitale di elevata qualità nell’ambito dell’offerta educativa e formativa a tutti i livelli e in tutte le tipologie di istruzione e formazione. Nel fare ciò, prestare attenzione all’adeguatezza degli strumenti digitali all’età e ai bisogni speciali dei discenti, nonché alla conformità con le norme sulla protezione dei dati, il diritto alla vita privata, le considerazioni etiche, la sicurezza e i requisiti in materia di cibersicurezza.

26. Valutare le possibilità di rafforzare l’insegnamento e l’apprendimento attraverso il monitoraggio e la valutazione basati sull’estrazione di dati in materia di istruzione a partire da dati esistenti, sull’analitica dell’apprendimento e sull’uso dell’intelligenza artificiale, con la dovuta attenzione al rispetto del regolamento (UE) 2016/679, ossia il regolamento generale sulla protezione dei dati.

27. Nel fornire possibilità di apprendimento a distanza, digitale e misto, prestare ulteriore attenzione ad assicurare pari opportunità e un accesso continuo a forme di istruzione e formazione di elevata qualità per discenti di tutte le età, garantendo la qualità e incoraggiando la convalida e il riconoscimento dei risultati dell’apprendimento acquisiti. Nel riaffermare il diritto all’istruzione, prestare particolare attenzione alla prevenzione di un potenziale aumento del tasso di abbandono scolastico dovuto alla crisi Covid-19.

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28. Al fine di mitigare l’impatto negativo della crisi Covid-19 sulla mobilità e la cooperazione fisiche transfrontaliere, incoraggiare il ricorso a soluzioni virtuali di mobilità e cooperazione.

29. Cooperare per eliminare gli ostacoli alla mobilità transfrontaliera per l’apprendimento relativi alla Covid-19, tenendo conto delle possibili conseguenze di approcci differenti alla valutazione, nonché dell’eventuale slittamento o cancellazione di esami e dell’eventuale slittamento delle iscrizioni, che potrebbero avere un effetto negativo sulle opportunità di mobilità ai fini dell’apprendimento negli anni successivi.

30. Cooperare per garantire agli studenti pendolari che si recano ogni giorno in uno Stato membro limitrofo – specie in caso di chiusura prolungata delle frontiere – di poter studiare.

31. Sostenere l’ulteriore sviluppo delle infrastrutture digitali e delle competenze e capacità digitali facendo uso dei finanziamenti disponibili a titolo dei programmi e dei fondi dell’Unione, in particolare il programma Erasmus+, il Corpo europeo di solidarietà e i fondi strutturali e d’investimento europei, il programma di sostegno alle riforme strutturali e i loro successori, come pure il nuovo programma Europa digitale.

INVITA LA COMMISSIONE, IN LINEA CON LE SUE COMPETENZE E NEL DEBITO RISPETTO DELLA SUSSIDIARIETÀ, A:

32. Condurre ricerche sull’impatto della pandemia di Covid-19 e sugli insegnamenti appresi ai vari livelli di istruzione e formazione, diffondendone i risultati e ponendo l’accento sull’apprendimento e l’insegnamento a distanza e sulle capacità digitali dei sistemi di istruzione e formazione negli Stati membri, intesi come risorse per rafforzare il processo decisionale nazionale e la cooperazione basati su prove concrete a livello dell’Unione, al fine di sviluppare resilienza e preparazione per garantire in futuro risposte di emergenza tempestive, efficaci e adeguate.

33. Nell’elaborare una proposta per un piano europeo per la ripresa, riconoscere il potenziale trasformativo dell’istruzione e della formazione quale motore per una ripresa effettiva e la necessità di investimenti nel settore dell’istruzione e della formazione, in particolare in relazione alla formazione digitale, infrastrutture e competenze digitali comprese.

34. Sostenere gli Stati membri affinché offrano opportunità di investimento in infrastrutture di istruzione e formazione sostenibili, in linea con il Green Deal europeo, tenendo ulteriormente conto delle capacità che servono a garantire la sicurezza e le necessarie misure organizzative in risposta alla crisi Covid-19.

35. Nello sviluppare lo spazio europeo dell’istruzione, insieme con il quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione dopo il 2020, il nuovo piano d’azione per l’istruzione digitale e l’agenda aggiornata per le competenze, tenere conto degli insegnamenti tratti dalla crisi Covid-19 in merito alla trasformazione digitale dei sistemi di istruzione e formazione, prestando particolare attenzione alla qualità e alle sfide per la società, ad esempio garantire l’inclusione, offrire pari opportunità, promuovere la coesione e contrastare la disinformazione.

36. Continuare a facilitare gli scambi inerenti alle sfide e alle misure adottate dagli Stati membri, anche collegando tra loro database di risorse educative aperte, potenziandone l’accesso e la disponibilità, allo scopo di facilitare la condivisione di metodologie, strumenti e materiali di apprendimento a distanza differenti. In tale contesto, fare tesoro delle opportunità esistenti, ad esempio quelle disponibili via eTwinning, School Education Gateway e la piattaforma elettronica per l’apprendimento degli adulti in Europa (EPALE). Promuovere l’uso di strumenti di autovalutazione quali SELFIE e HEInnovate per sostenere la capacità e la trasformazione digitali delle scuole e degli istituti di istruzione superiore.

37. Presentare e diffondere ulteriori informazioni pratiche negli Stati membri in merito alla possibilità di finanziare le esigenze dei sistemi di istruzione e formazione per alleviare le conseguenze della pandemia di Covid-19 nel quadro delle iniziative di investimento in risposta al coronavirus (CRII e CRII+) e di altri opportuni meccanismi di finanziamento.

38. Continuare periodicamente a condividere informazioni con i portatori di interesse e gli organismi di attuazione di Erasmus+ e del Corpo europeo di solidarietà sulle possibilità di soluzioni flessibili riguardo all’attuazione della mobilità ai fini dell’apprendimento e di progetti nel contesto della crisi Covid-19.

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39. Insieme agli Stati membri, vagliare i mezzi per rispondere alle esigenze più pressanti nei periodi di limitazione della mobilità fisica, consentendo una flessibilità nella riassegnazione dei fondi non utilizzati tra le azioni Erasmus+, se del caso.

40. Sostenere gli Stati membri nell’ulteriore sviluppo di pratiche educative digitali e di opportunità di istruzione e formazione digitali, nonché nell’affrontare gli effetti della crisi Covid-19 sui gruppi di discenti più vulnerabili, facendo ricorso alle opportunità Erasmus+ disponibili.

41. Diffondere e promuovere l’uso di materiali e strumenti pertinenti, compresa l’esperienza della cooperazione virtuale, scaturiti dai progetti nel quadro di Erasmus+ e del Corpo europeo di solidarietà e dalle attività delle coalizioni europee e nazionali per le competenze digitali e l’occupazione, che in uno spirito di solidarietà tra Stati membri possono fornire un utile sostegno supplementare in risposta alla crisi Covid-19.

42. Cooperando con gli Stati membri e con dovuto riguardo per l’autonomia istituzionale e per i rispettivi contesti nazionali, iniziare a lavorare a misure per eliminare gli ostacoli relativi alla Covid-19 e ricominciare a cogliere le opportunità di mobilità transfrontaliera per l’apprendimento all’indomani della crisi Covid-19, anche attraverso orientamenti chiari su come facilitare le opportunità di mobilità ai fini dell’apprendimento nel quadro di Erasmus+.

43. Promuovere la mobilità e la cooperazione virtuali nonché il sostegno allo sviluppo della mobilità mista nel quadro del programma Erasmus+, considerando che, benché non possa sostituire la mobilità fisica, la mobilità virtuale svolge un importante ruolo complementare.

44. Lavorare in stretta cooperazione con le organizzazioni internazionali quali il Consiglio d’Europa, l’Unesco e l’OCSE per fornire e divulgare informazioni inerenti alle implicazioni della Covid-19 sull’istruzione e la formazione.

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Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea

2985 Lussemburgo

LUSSEMBURGO

IT

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