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LEZIONE 17 I GENERI LETTERARI: LA POESIA

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Academic year: 2022

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LEZIONE 17 – I GENERI LETTERARI: LA POESIA

Eccoci qua a parlare di poesia. L'ultimo dei nostri sei generi letterari.

La poesia tende a invadere gli altri generi. Pensate solo all'uso metaforico della parola ‘poesia’ , ‘poetico’.

Uno può dire “quella pagina di Romanzo è poetica” oppure “quel passaggio di un saggio è poetico” che vuole dire che è ispirato a una particolare carica emozionale.

Oggi dobbiamo invece parlare proprio della poesia come come genere e cme come sempre io comincerei da un filmato tratto da una pellicola recente e che commenteremo dopo.

Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.

Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce

Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio:

E il naufragar m'è dolce in questo mare.

Beh, si trattava di una poesia che conoscerete senz'altro : “L'infinito”di Giacomo Leopardi ed era tratta dal film ispirato proprio alla vita di Leopardi “ Il giovane favoloso” di Mario Martone uscito pochi anni fa e l'interprete il protagonista è Elio Germano nelle parti di Leopardi.

“L’ Infinito” è una poesia meravigliosa e forse la prima cellula della vicenda della poesia moderna in Italia.

E’ una poesia senza strofe senza rime, Versi sciolti . Ci sono vari enjambment o inarcature che sono quelle cose per cui la sintassi non coincide con la metrica quando si va a capo si interrompe una frase

Grande poesia Quasi quasi poema mistico ma di Leopardi parleremo anche dopo.

A questo punto io vorrei proporvi subito una definizione di poesia.

La poesia è un componimento in versi secondo certe leggi metriche e ritmiche di solito contrapposta a prosa e puo’ essere lirica, epica, didascalica, satirica, Civile, bucolica eccetera. E adesso,

come di consueto, ripassiamo anticipatamente tutti gli argomenti che trattiamo oggi.

La poesia è un fatto naturale

la poesia nell'antichità. I trovatori e Dante, da Petrarca a Metastasio.

Esercizi poetici

la rottura:nascita della poesia moderna

Dopo Baudelaire:Il Novecento italiano tra post simbolisti e antinovecentisti La poesia e la canzone

E dunque cominciamo la sequenza storica con il primo argomento:

La poesia è un fatto naturale.

Sergio Solmi nel 1957 all'inizio di un saggio su Montale:

“a poche cose ha creduto la nostra giovinezza ma tra quelle poche certamente alla poesia”

Majakovskij, anche Ginsberg ,scriveva versi lunghi quanto il respiro che riusciva a tenere o avendo presente la lunghezza delle singole frasi negli assoli di Charlie Parker.

Il Futurismo, gli esperimenti fonetici di John Cage.

Ecco qui ci troviamo subito nel cuore del nostro argomento di oggi.

Abbiamo suggerito una definizione di poesia, l'avete letta prima.

Ovviamente generica. E’ difficile definire la poesia.

La poesia è un genere inafferrabile più degli altri generi.

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Colpisce subito una cosa ( voglio aggiungere altre riflessioni alla definizione)

Per capire cos'è una poesia, cos'è la poesia, non dobbiamo tanto a tenerci all'etimologia poiein che vuol dire fare fare, produrre, veramente troppo generico. E’ più interessante l'etimologia di

“Verso” “versus” in latino, cioè rivolto all'indietro. Ecco vedete la poesia si volge continuamente all'indietro.

Di qui la rima o al posto della rima le assonanze e le consonanze, qualcosa che si ripete. Appunto, il ritmo.

Aappunto, la poesia legata a questo. La poesia da una parte, è stato detto, anche che si avvicina a certe scritture attuali ,per esempio all'ipertesto perché un libro di poesie voi lo potete cominciare dove volete dall'inizio dalla metà dalla fine. È curioso come un ipertesto in rete quindi sembrerebbe un linguaggio futuribile quello della poesia ma d'altro canto la poesia contiene qualcosa di arcaico perché, riflettete solo su questo fatto: in una poesia il significato accetta di essere preso per mano dal suono. Abbastanza incredibile no?

Il suono è qualcosa di primitivo, di ancestrale, di arcaico. Eppure il significato che invece è qualcosa di razionale, si fa prendere per mano e si fa portare in giro dal suono. Qualcosa appunto di primitivo e questo è singolare ma questo vuol dire che la poesia non è interamente laicizzabile, non è interamente

razionalizzabile.

Abbiamo citato Solmi, che diceva che la sua generazione ha creduto nella poesia.

La mia generazione (io nel 68 nel famoso 68 avevo 15 anni) al posto della poesia leggeva messaggi

mettevamo prima della poesia e della letteratura l'impegno politico l'impegno della militanza politica tante cose,la poesia l’abbiamo riscoperta dopo.

Oggi la poesia ha un suo pubblico numeroso ma secondo me se è vero che molti scrivono poesie, pochi leggono poesie. Secondo un censimento poco scientifico ma che è stato fatto, il popolo dei Poeti arriva a una cifra incredibile: Un milion. Ci sono un milione di poeti in Italia ma i libri di poesi si vendono… quante copie? 100-150 copie. E’ curioso come gli autori di poesia, i poeti, non le leggono le poesie e quindi questo fa sospettare un loro pericoloso narcisismo.

Ma torniamo alla suono, significato. Si potrebbe anche dire che la poesia è come un infiltrazione della musica nella letteratura, infatti si parla di poesia acustica.

Questa è interessante. Una volta proprio si tendeva a una percezione estetica di una lingua.

Oggi forse abbiamo meno orecchio per una cosa del genere. Io credo che se leggessi Dante a un americano che è ignaro della lingua italiana, dopo un po' mi sembrerebbe solo una una filastrocca. Ecco diciamo che in tutta la modernità, il significato sta comunque al primo posto e come ha scritto un grande poeta Eliot, Thomas Eliot, nella poesia non si dà musica senza significato. Ecco questo tenetelo bene a mente perché altrimenti si rischiano di mettere troppo l'accento sulla acusticità.

Poi abbiamo citato abbiamo citato altri poeti, abbiamo citato Ginsberg che era un poeta Beat Allen Ginsberg

Com'era Era apparteneva la generazione Beat come Gregory Corso, Jack kerouac: appunto lui diceva che un verso doveva durare quanto il respiro e citava, a sua volta, un famoso musicista, un famoso jazzista Charlie Parker poi c'è anche il Futurismo che che gioca con le parole però ripeto è importante l'aspetto fonetico ma attenzione si parla di poesia non è musica e quindi c'è sempre il binomio significato suono e noi non possiamo mai scindere questi due elementi.

Vediamo adesso e le parole chiave che vi ho suggerito:

Ipertesto: poesia acustica, percezione estetica di una lingua.

Poi lo spunto di riflessione: Perché la poesia linguaggio che proviene da un passato arcaico ci è ancora oggi preziosa? Bene. Adesso continuiamo il nostro viaggio Temporale e passiamo al successivo argomento.

La poesia nell'antichità. I trovatori e Dante da Petrarca a Metastasio.

Dante: nella sua poesia troviamo il compendio dell'intera poesia composta fino ad allora, poesia lirica, epica, drammatica, satirica, narrativa e poi teologia, invettiva, autobiografia, profezia.

Petrarca si impone come modello di lirica che domina per tre o quattro secoli in tutta Europa.

Leopardi comincia l'avventura della poesia moderna e si tratta di lirica.

Partiamo da Dante.

Dante è una sintesi straordinaria; l'abbiamo visto nel nella nostra slide. ogni genere di poesia e si trova a essere compendiato in Dante ma qui dobbiamo fare ancora un passo indietro. La poesia nell'antichità si

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accompagnava con la lira o con il flauto o anche con la cetra quindi nasce come poesia messa in musica.

Questo fatto però si è perso con la poesia moderna.

Ne parliamo alla fine della lezione quando affronterò la questione dei rapporti tra poesia e canzone. ogg,i quindi questa cosa però era molto forte ho pensato, e non so la poesia di Alceo, di Saffo, i primi poeti, primi lirici greci, è sempre accompagnata da uno strumento musicale. Questa cosa in realtà si mantiene per tutto il medioevo perché arriva fino ai trovatori quindi al XIII secolo, 1200, i trovatori , provenzali e loro ancora si accompagnavano magari preferibilmente con il liuto però poi con Dante questa cosa non c'è più. La musica ve la dovete immaginare tutta dentro le parole cioè non c'è più l'accompagnamento musicale.

Questo è un fatto che io sottolineo perché la poesia moderna nasce come poesia che si legge in silenzio e in solitudine cioè rispetto all'antichità è meno legata a dei rituali, a delle cerimoni; questo è importante perché ormai fa parte della nostra cultura, infatti (questa è una cosa molto personale ma me la voglio dire) io diffido di quelle poesie che vengono lette con l'accompagnamento musicale con il pianoforte. Purtroppo su YouTube sono quasi tutte così e questa Secondo me è una poesia da piano bar.

Diciamo che la poesia moderna nasce nasce da altre premesse. La poesia è anche un fatto naturale, la poesia nasce semplicemente dal piacere Di raddoppiare una parola, il bambino che dice “mamma”

“pappa”, nasce da una cosa del genere quindi diciamo che insomma è una cosa naturale però, e anche su questo torneremo, per diventare poeti bisogna leggere molto la poesia perché scrivere poesie implica una autodisciplina. E’ come imparare qualsiasi cosa, uno sport, è come imparare uno strumento musicale non dovete pensare che sia che sia facile scrivere poesie e tu non possa farlo di getto.

Dopo Dante viene Petrarca. Petrarca quanto Dante è stato detto dalla critica. plurilinguistico, in Dante trovate di tutto: l'alto e il basso , c’è la visione di Dio ma c'è anche la descrizione delle viscere del corpo umano, è una poesia plurilinguistica. Invece Petrarca è un poeta lirico ha un lessico, un repertorio lessicale molto limitato rispetto a Dante, adesso non saprei quantificarlo ma credo si tratti di poche centinaia di parole Dante sono migliaia quindi diciamo è più monocorde però attenzione la lirica di Petrarca ha influenzato la poesia Europea per tre o quattro secoli.

Allora andiamo a le nostre parole chiave Lirica, trovator,i petrarchismo

E ora lo spunto di riflessione: “ha senso di proporre oggi la poesia accompagnata dalla musica?”

A questo punto il prossimo argomento abbandona la storia della poesia.

Ma d'altra parte quando faccio queste carrellate storiche sono spesso molto veloce e a volte anche parziale perché credo che queste cose si trovano in ogni in manuale o enciclopedia letteraria ,credo che

lo spirito di queste lezioni sia un altro; certamente vorrei anche dargli ogni tanto qualche nozione diciamo storico-culturale.

Ma ora un argomento un po' diverso che ho voluto intitolare: Esercizi poetici In che consistono gli esercizi poetici? Vabbè qui ne ho citato uno solo:

Far rimare un endecasillabo con un settenario.

Qui dovete dare un po' di attenzione perché per capire un genere letterario bisogna collaudarlo di persona quindi bisogna mettersi a scrivere dei versi. Come si fa? Insomma io non voglio darvi una vera e propria metodologia. Diciamo che realisticamente queste elezioni non somigliano a un laboratorio, non possono esserlo però qualche qualche spunto, qualche indicazione posso darvela. Vi ricordate quello che vi ho detto per il reportage e girare con un quaderno? Beh insomma lo consiglio anche per chi vuole scrivere versi.

Girare con un quaderno, posare l'attenzione su certe cose, su certi gesti, su certi eventi del quotidiano, riuscire ad afferrare qualche co sa, ricordare anche delle cose che sono facili da dimenticare e poi qualche esercizio pratico ,così un po' arbitraria ma insomma sono soltanto degli spunti per esempio: Prendete il nome cognome di un vostro amico, di una persona cara e provate a metterlo in rima magari con un distico, con due versi. Dovete inventare una rima che riflette il carattere di quella persona. Per esempio adesso un esempio tra i tanti c'è un mio caro amico sono costretto a dirmi il nome il cognome sennò non capite l'esercizio poetico si chiama Mario di Quarto è un giornalista e lui è una persona molto incline a una speculazione, lenta, a volte faticosa anche, a volte paziente, un tipo molto riflessivo; allora mi sono inventato:

Mario De Quarto, ogni pensiero un laborioso parto.

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Ecco vedete è un distico ma che contiene contiene il carattere di questa persona o almeno un elemento del carattere. Poi la poesia è anche giocare con le parole per esempio una volta Moravia disse: Adesso voglio dirti una poesia di Palazzeschi”

Io ho a casa un volume un Meridiano Mondadori con tutte le poesie di Palazzeschi; non l'ho trovata.

Secondo me l'ha inventata Moravia e l ha associata a Palazzeschi ed è una poesia carina divertente perché esprime l'aspetto ludico,giocoso del fare poesia. Dice Semplicemente così:

123 Caffè caffè caffè 456 Lei lei lei

789 Piove piove piove 0 Nero.

Semplice. Eppure in questa poesia già la giornata di una di una donna (lei lei lei) mentre piove. Si fa il caffè.

Forse un po' depressa, chissà.

Un altro esercizio poetico:

Il collage. Molta poesia moderna usa il collage.

Accostate titoli di giornali, slogan pubblicitari, frasi sentite alla tv e vedete un po' l'effetto che fa o anche avete un pensiero qualsiasi? trasformatelo in versi, in regolari, un endecasillabo.

Io qui vi suggerivo di far rimare una decasillabo con un settenario. Il settenario è il verso che ha sette note ovviamente e così cercate, se non delle rime, delle assonanze. Perché non è che bisogna scrivere in rima. La rima era sconosciuta nel mondo classico, per esempio. Poi ha caratterizzato la poesia occidentale per un bel po' di tempo; oggi nessuno usa più la rima perché sembra qualcosa di troppo cantilenante.

Vi ricordo le altre figure retoriche: c'è l'Allitterazione che esalta le relazioni fonetiche tra le parole, quando voi dite: Michey Mouse, Marilyn Monroe. Queste sono tutte allitterazioni.

C’è la Paronomasia che consiste nell'accostare due o più parole che hanno lo stesso suono ma significati divers:i Dalle stelle alle stalle, Chi non risica non rosica, Senza arte né parte e poi Assonanze e Consonanze.

L'assonanza è quando tu ripeti delle vocali identiche la consonanza Invece delle consonanti i dentiche.

Insomma questi sono soltanto dei Proto esercizi poetici, ovviamente ci vorrebbe un vero e proprio laboratorio per una verifica di questo tipo;

Ora passiamo alle parole chiave:

Assonanza e consonanza Allitterazione

Paronomasia

Lo spunto di riflessione: “Perché in una poesia si usa la ripetizione?”

Bene dopo questi tentativi di esercizi poetici, passiamo al prossimo argomento:

La rottura, dunque la nascita della poesia moderna.

La poesia moderna somiglia alle arti figurative perché come queste ha reagito estremisticamente alla crisi della mimesis e della disumanizzazione dell'arte. Scompare ogni riferimento vincolante al senso comune o un mondo della vita condiviso, a una tradizione unitaria diciamo alla poetic diction , come dicono nei paesi anglosassoni e al rispetto delle regole della grammatica.

Questo è un tema centrale. Perché in questo la poesia assomiglia alle arti figurative?

Perché è alla metà dell'800 avviene una rottura: la poesia improvvisamente rinuncia a qualsiasi regola metrica, a qualsiasi rima; come viene in pittura, nelle arti figurative. Pensate che Van Gogh in una lettera al fratello gli dice: “Non voglio più rappresentare la realtà” per questo c'è una rottura con la mimesis o Imitazione della realtà. “non voglio più rappresentarla, io voglio usare i colori anche in modo arbitrario, voglio fare il mare giallo perché mi interessa soltanto esprimermi con intensità”. Voi capite la rottura che questo ha con la tradizione appunto in questo caso con le regole dell'arte figurativa, con il realismo mimetico ma anche in poesia anche lì, con la tradizione metrica, con la poetic diction che aveva le sue regole e quindi abbiamo una rottura, soprattutto in Francia con Baudelaire, la poesia simbolista poi in America con Walt Whitman, il verso assolutamente libero; in Italia un po' dopo, in Italia con Corrado Govoni e poi tutta la vicenda della poesia italiana del 900 ma è una rottura con il senso comune. Voi pensate al parallelo con le arti visive: nel Novecento c'è l'arte astratta che la gente comune non capisce più. Diceva un grande pittore non figurativo astratto Paul Klee intorno al 1920 “non abbiamo più un pubblico”

Guardate che è una cosa anche drammatica e così in poesia.

La poesia moderna e contemporanea è una poesia programmaticamente oscura.

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È una poesia anti-comunicativa. Dopo i simbolisti ci sono i post simbolisti e quindi Mallarme Valery.

Questo secondo me ha creato anche degli equivoci perché non è che la poesia è contro la comunicazione:

la poesia è contro la falsa comunicazione della società contemporanea, fondata sulla comunicazione.

Ma la poesia ricerca sempre una comunicazione più autentica quindi su questo ci sono stati sicuramente degli equivoci e poi va bene la rottura ma non può esserci un assenza di regole. Secondo me la vera libertà è quella che nasce dalle regole; come diceva uno scrittore francese Perec negli anni 60 del Novecento

“costrizione e libertà definiscono i due assi di ogni sistema estetico; la costrizione non impedisce la libertà.

La libertà non è ciò che non è costrizione anzi è la costrizione che permette la libertà”

Tutto questo lo dico perché: va bene la libertà espressiva ma non può coincidere con l'arbitrio e questo è un problema della poesia oggi perché, se io sento un cantante cantare me ne accorgo subito se è stonato.

Se uno mi fa leggere una poesia e io dico “Beh ma questa poesia non mi convince, mi sembra stonata”

anche lui mi potrebbe replicare: “per me è un capolavoro!”; a quel punto in rete, come si dice uno vale uno però questo è molto pericoloso perché appunto può portare a una situazione anarchica di arbitro assoluto.

Ma a questo punto siamo maturi per le nostre parole chiave:

Costrizione e libertà Romanticismo Lirismo

E ora lo spunto di riflessione: “In che senso il destino della poesia moderna somiglia a quello della musica e della pittura moderna?”

Bene, a questo punto passiamo al prossimo argomento.

Dopo Baudelaire il 900 italiano tra Postsimbolisti e antinovecentisti.

Insomma vi ho riassunto in modo molto succinto gli inizi della poesia moderna.

In Italia abbiamo due filoni: da una parte un filone che si rifà a Baudelaire, al simbolismo ed è la poesia ermetica di Ungaretti, Montale e poi Mario Luzi, Alfonso Gatto, Betocchi fino a Zanzotto anche a un certo sperimentalismo e fino ad Amelia Rosselli. Dall'altra un filone che invece si pone contro il simbolismo perché non cerca l'oscurità, non cerca il gergo poetico: voglio usare la lingua comune per fare poesia:

Umberto Saba, Sandro Penna, Giorgio Caproni, direi anche Pasolini.

Ovviamente poi tra questi due filoni ci sono delle relazioni, degli scambi però è interessante perché secondo me fino a oggi si è data troppa importanza al filone simbolista ed ermetico, quello della poesia autoreferenziale e invece nel 900 non solo in Italia ma anche in Europa si è affermato un altro filone che è una poesia che invece va verso la prosa e quindi va verso la chiarezza e quindi è la poesia discorsiva, saggistica è la poesia autobiografica, la poesia narrativa, la poesia perfino teatrale che va verso il teatro quindi come vedete

La poesia del Novecento è fatta di tante voci.

E ora andiamo alle parole chiave.

Simbolismo Antinovecentismo

E poi lo spunto di riflessione: “la poesia contemporanea può parlare anche di eventi quotidiani e autobiografici?”

Quest'ultimo spunto di riflessione ci porta direttamente all'ultima questione che vorrei trattare oggi parlando di poesia, questione decisiva:

La poesia è la canzone

Celebre la frase di Eliot di un saggio del 1942 per cui in poesia non c'è musica senza significato ( anche i famosi nonsense Di Edward Lear sono una parodia del senso).

Allora proviamo anche riannodare dei fili del nostro discorso Poesia e canzone.

Ha fatto molto discutere il Nobel a Bob Dylan: “ma in fondo i suoi testi non reggono senza musica; sulla pagina perdono molto” eccetera.

E’ vero e non è vero. Molti sono gli argomenti.

Abbiamo visto prima che la poesia nasce invece con la musica quindi potrebbe essere che Bob Dylan non è altro che la memoria di un passato molto antico della poesia, i tempi di Saffo, quando la poesia si faceva appunto con la lira, con la cetra, come poi i menestrelli medievali e fino ai folksinger dei nostri tempi.

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Ma soprattutto Poesie e canzone sono due linguaggi diversi , questo va detto sono due codici diversi, hanno regole diverse. È chiaro che se io so che un testo finisce in musica devo creare delle parole che poi sono funzionali alla musica per esempio il compositore di “Volare” Franco Migliacci una volta spiego che il tutto il segreto di quella canzone cantata poi da Modugno sta nel “OOOOH” cioè “volare ohhhh” è tutto lì e quindi vedete che la musica, la canzone la canzone d'autore o non d'autore è un altro codice , tanto che quando Fabrizio De Andrè, che pure ha scritto delle canzoni, poesie, quando lui ha voluto mettere in musica la famosa antologia poetica di Spoon River, l ha dovuta ritradurre perché com’ era non era adatta alla musica perché era stata scritta non per venir messo in musica, la musica doveva essere già contenuta dentro le parole.

Ma c'è un altro aspetto della questione Bob Dylan. Questo Nobel è discutibile ma è come se la canzone svolgesse una funzione di supplenza rispetto alla poesia cioè la grande poesia contemporanea spesso ha perso un legame con l'esperienza, con la vita quotidiana. Vi ho già detto purtroppo degli equivoci nati della poesia simbolista che doveva essere oscura per definizione, gergale, scritta come si dice in poetese.

Ma tutto questo ha allontanato la poesia dalla vita, anche dalla vita quotidiana, dalla spuma dell'esistenza.

Una volta Pasolini ha detto che “niente come una Canzonetta ci ricorda dei periodi del passato perché per il suo essere ,dice Pasolini, abiettamente poetica.

Qui esagera Pasolini ma che vuol dire l'abietto poetico? Una Canzonetta ci restituisce tutto della vita, tutti i registri della nostra esperienza, ripeto anche anche la spuma più effimera dell'esistenza quotidiana.

Ci sono dei pezzi di canzoni a cui sono molto legato: ho molto amato “E se domani” : “e se domani, e sottolineo se, all'improvviso perdessi te, avrei perduto il mondo intero”; o anche “Sapore di sale sapore di mare un gusto un po' amaro di cose perdute” vedete che questi versi esprimono emozioni semplici elementari: la paura che all'improvviso il proprio compagno si stanchi di noi; la nostalgia provata su una spiaggia, magari di un periodo più felice di una relazione , quindi la canzone esprime tutto questo la poesia si è un po' allontanata ma bisogna dire a onor del vero invece una parte della poesia novecentesca e contemporanea torna a rappresentare anche la quotidianità,la quotidianità perfino più ovvia, più banale;

Soltanto due esempi: il Grande poeta inglese Auden che scrive le partite di Crockett in estate, la stretta di mano, il bacio nascondono sempre un segreto perverso, coprono sempre qualche movente privato.

O anche un pezzo di Brecht: il cane, la dialettica, fare la doccia, nuotare,Musica antica, scarpe comode, comprendere musica nuova. Ecco vedete che la poesia può anche diventare un elenco di cose da fare (qui fa un esempio di una poetessa di cui non capisco il nome. siamo al minuto 37)

C'è una parte della poesia anche del nostro tempo che non rinuncia a dire tutto dell'esistenza, anche le emozioni più elementari e più sfuggenti quindi siamo un po' arrivati alla fine della nostra riflessione.

Voglio solo sottolineare un aspetto: la poesia è fatta di music,a un'infiltrazione della musica in letteratura, ma non è musica. la musica è un linguaggio Asemantico. nel senso che nella musica non c'è un legame denotativo tra un suono e un oggetto: non è che un suono corrisponde precisamente, perfettamente a un oggetto, a uno stato d'animo e invece la lingua umana è fatta di denotazione di connotazione e quindi la poesia è fatta di significato come ci ricordava Eliot nella situazione di prima.

A questo punto vediamo Le parole chiave:

Linguaggio asemantico

Poi lo spunto di riflessione: “Perché una Canzonetta ci restituisce più pienamente di una poesia un periodo della nostra vita?”

E ora andiamo a un veloce riepilogo degli spunti di riflessione.

“Perché la poesia, linguaggio che proviene da un passato arcaico, c'è ancora oggi preziosa?”

“Ha senso di proporre oggi la poesia accompagnata dalla musica?”

“Perché in una poesia si usa la ripetizione?”

“In che senso il destino della poesia moderna somiglia a quello della musica e della pittura moderna?”

“La poesia contemporanea può parlare anche di eventi quotidiani e autobiografici?”

“Perché una Canzonetta ci restituisce più pienamente di una poesia un periodo della nostra vita?”

Ecco qui finisce la lezione ma non solo, finisce questo nostro breve corso sui generi letterari.

Qual è il movente di questo corso?

Vorrei aiutarvi a trovare il vostro genere letterario; il problema degli italiani è che spesso sbagliano genere, magari pensano di essere grandi romanzieri e potrebbero fare dei bellissimi reportage eccetera eccetera.

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Ed è importante questo perché sbagliare genere è come sbagliare strumento musicale. Magari uno inizia uno strumento musicale scopre dopo un po' che non aveva una specifica vocazione per quel genere letterario.

Sulla poesia che altro dirvi?

E’ come come per il romanzo, da una parte vi scoraggio e da un'altra parte vi incoraggio a scrivere poesia V scoraggio perché anche la poesia è diventata una specie di mania:

Un milione di poeti, tutti i blog straripano di poesie, tutti vogliono esprimersi con il cuore in mano e allora io vi voglio ricordare: benissimo esprimervi, dovete farlo, ma leggete tanta poesia perché insomma la poesia è fatta certo di emozione e della capacità di esprimere direttamente un’emozione ma la poesia è fatta sempre anche di tecnica, di perizia e come dicevo prima di autodisciplina.

Insomma qui si chiude il nostro corso.

Come sempre vi ricordo che tutti i riferimenti di questa lezione li trovate comodamente sul sito internet del Corso.

Vi saluto e insomma cimentatevi personalmente con i 6 generi letterari che ho tentato di illustrarvi.

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