G A ZZ E TT A SETTIM ANALE
SCIENZA ECONOMICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, BANCHI, F E R R O V IE , INTERESSI P R IV A T I •
Anno XXXIX - Yol. XLIII
Firenze, 28 Aprile 1912
N. 1982
SOMMARIO: A. J . d b Jo h a n n i s. Sul regim e doganale per la Libia — Sull’ esercizio 1911 del B anco di Napoli — L ’ ultim o esercizio del Banco di Rom a — Casse di Risparm io in Italia (Ferrara) — RI
VISTA BIBLIOGRAFICA : Sergio Panunzio, Sindacalismo e M edio E vo - Victor Hugo, La rivolu
zione - Robert Lind ed altri, Nationalities and Subjet Races, Conference — RIVISTA ECONOMICA
E FINANZIARIA : V Istituto Internazionale di Agricoltura a Rom a - I l Consiglio per V istruzione
agraria - I l movimento economico commerciale della Turchia con gli altri Stati d’Europa - Il bilancio inglese 1911-1912 — RASSEGNA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE: I l commercio della Spagna - I l commercio della China - I l commercio del Brasile - Il commercio degli Stati Uniti r - La situazione del Tesoro al 31 marzo 1912 — Cronaca delle Camere di com m ercio — Mercato M onetario e R ivista delle Borse — Società com m erciali ed industriali — N otizie commerciali.
Piantare nella Libia delle nuove industrie per esportarne i prodotti in Italia ed all’estero ? Ci sembrano idee morbose, basate sul fantastico, alimentate da desideri superficiali, ma non idee sane, che tengano conto delle realtà ed aspira zioni che partano da criteri ponderati ! Dove non vi sieno ragioni specialissime come miniere di minerali o di combustibile, o prodotti del suolo che forniscano la materia prima alle industrie, è ozioso a noi sembra, parlare di sviluppo indu striale prima dello sviluppo agricolo. E queste condizioni eccezionalissime che potrebbero far na scere nella Libia ora o fra poco delle nuove in dustrie, non solo mancano, ma vi sono anzi delle ragioni negative tra le quali principalis sima la scarsezza dell’acqua che le renderanno lente a sorgere, e ancora mancano strade ferrate ed ordinarie, mancano abitazioni, mancano cioè troppi elementi necessari per avere quell’ am biente industriale a cui molti alludono.
D ’altra p*rte non vi è assolutamente motivo per credere che la Libia non debba seguire quel l’ordine di sviluppo che è proprio delle colonie, cioè prima di tutto uno sviluppo agricolo.
Ma d’altra parte tutti sanno che 1’ agricol tura non è una industria come tutte le altre, sibbene ha per sua caratteristica speciale la len tezza nel progredire ; e tanto maggiore sarà questa lentezza trattandosi di una regione dove, per molte cause che qui è inutile ricordare, le terre non sono certo di facile coltivazione. Siamo si curi ed in ogni caso lo auguriamo vivamente, che gli agricoltori italiani faranno anche in Libia i miracoli che hanno saputo fare in terre lontane,
Sul regime doganale per la Libia
Nell’ Economista del 28 gennaio u. s. ave vamo osservato che il regime doganale della Libia non poteva essere diverso da quello che è attual mente fino a che le Potenze non abbiano ricono sciuta la nostra occupazione. E su questo punto pare che non vi sia disaccordo e d’altra parte non potrebbe esservi.
Ma l’ accordo vien meno quando si voglia indicare quale regime si dovrà applicare dopo che la occupazione abbia acquistati tutti i ca ratteri legali della stabilità riconosciuta. Per al lora alcuni propugnano il sistema della porta aperta, altri quello della stessa protezione che esiste in Italia, altri ancora un protezionismo speciale per la colonia.
Noi abbiamo già espresso succintamente la nostra opinione in proposito dicendo che non ci pare vi sia nessun bisogno di creare un regime di carattere definitivo; la esperienza può essere in simili casi più utile di qualunque dottrina. E tanto ci pare il caso di invocare la esperienza, in quanto ci sembra molto difficile prevedere fin d’ora quali saranno le condizioni economiche che prevarranno su quelle terre. Nè questa ignoranza sembri una esagerazione.
ina è inutile chiudere gli occhi per non vedere gli ostacoli. Le terre coltivabili hanno già i loro proprietari che impareranno presto a non lasciarsi espropriare, e se espropriazioni avverranno non sarà basso il compenso, ed assisteremo sicura mente a questioni generali interminabili che sor geranno per conciliare i tre termini : diritto di proprietà, diritto di espropriazione, ed obbligo di coltivazione con una data intensità. In quanto alle terre che non sono coltivate ma che sareb bero suscettibili di esserlo, anche senza conoscere i luoghi de visti, si può affermare che il renderle coltivate domanderà senza dubbio, oltre i capitali, le abitazioni ed i lavori per l’ acqua, tempo non poco.
Date queste previsioni, ci pare che sia do vere degli studiosi, non di alimentare, ma di denutrire i sogni a cui molti si abbandonano vo luttuosamente fantasticando se i prodotti mano fatti saranno venduti in Libia, da francesi o dagli inglesi o dai tedeschi. Occorreranno più lustri, bisogna far capire alla gente, prima che la co lonia prenda il suo normale movimento. Senza dubbio, appena la pace sarà proclamata e la penetrazione sarà spinta più avanti, una folla accorrerà nella colonia attrattavi da tutti i non saggi discorsi coi quali si è nutrita la opinione pubblica; ma che cosa faranno i nuovi arrivati? Di che vivranno ? Quale sarà il lavoro cui si dedicheranno?
Torneranno indietro la maggior parte pen titi del passo arrischiato.
Allora dopo le prime disillusioni potrà co minciare l’esodo ordinato, la penetrazione econo mica ragionata. Nelle diverse oasi dove sarà stato possibile acquistare od occupare la terra, comin- cerà la coltivazione razionale coi metodi moderni; lentamente si consoliderà sciogliendo i prodotti più adatti al clima, al suolo, ai commerci. In un secondo periodo si faranno i tentativi per diroz zare prima, coltivare poi i terreni intorno alle oasi ed è da sperare che infrattauto si saranno fattè le opere necessarie per raccogliere ed im magazzinare, l’acqua nelle stagioni di pioggia, si saranno fatte le strade più necessarie, e si sa ranno costruite le abitazioni per i nuovi coloni. Allora soltanto se si costituiranno dei forti nuclei di popolazione italiana ed indigena, si svilupperanno anche i consumi dei prodotti indu striali ed allora si potrà pensare se la Tripoli- tania esiga un regime doganale diverso da quello della madre patria.
Ma fino a quel momento crediamo ferma mente che il Governo non debba far altro, quando le Potenze avranno riconosciuta la nostra occupa zione, che ottenere dalle Potenze stesse che i
trattati vigenti fra loro e l’ Italia siano estesi anche alla Libia.
Propugnare il regime della porta aperta nel senso che non vi sieno dazi doganali o sieno mi tissimi ed eguali per tutti, col pretesto di fare un esperimento di applicazione del libero scambio, non ci pare serio davvero. Noi siamo ancora troppo convinti che la dottrina del libero scambio tra le nazioni sia la sola economicamente giusta e consigliabile per andare a comprometterne le altissime ragioni proprio in Libia; una regione che sotto l’ aspetto economico è ancora ad uno stato quasi selvaggio, e che pertanto può com promettere 1’ esito della dottrina stessa davanti ai dubbiosi che non sono certamente pochi.
Non il regime della porta aperta in quanto voglia dire libero scambio o quasi, cioè assenza di dazi o dazi molto bassi, perchè si rischia di dar modo ai protezionisti di proclamare un in successo che sarebbe dovuto non al sistema in sè, ma alle condizioni speciali del paese in cui fu esperimentato ; e non un regime speciale do ganale per la Libia, perchè invero non sapremmo su che basi potrebbe essere costituito, nulla po tendosi arguire con qualche fondatezza sul modo con cui economicamente si svilupperà la Colonia.
Per ora ed a titolo provvisorio, di dieci, quin dici e magari venti anni, si consideri la Libia, anche nei riguardi doganali, una terra italiana, e quindi si applichi la stessa tariffa per le pro venienze e per le destinazioni all’estero, tempe rata dai trattati di commercio, se si potranno rinnovare. Si intende tra l’ Italia e la Libia com pleta esenzione da ogni dazio.
Poi l’esperienza farà vedere quale sia la fiso nomía che assumerà la Libia ed allora sarà il caso di concretare, ove occorra, una regione do ganale speciale per la Colonia.
A . J . D E J O H A N N I S .
l
’ mm 1911 del Baio ii Napoli
Abbiamo dato già un largo riassunto della Relazione che 1’ illustre comm. N. Miraglia ha letto al Consiglio Generale del Banco di Napoli sulla gestione dell’ esercizio 1911. Rileviamo ora dal testo della Relazione stessa alcune osserva zioni che essa contiene sull’ andamento generale del mercato.
28 aprile 1912 L ’ ECONOMISTA 259
nel pensiero che gli Istituti di emissione hanno speciali doveri da compiere verso il Paese, non esitammo di varcare più volte i limiti normali della circolazione, per sodisfare alle svariate esigenze del mercato » ed aggiunge : « lo svi luppo nostro industriale e commerciale e gli ac cresciuti bisogni pongono innanzi il problema, degli attuali limiti della circolazione ; problema questo che si è imposto anche recentemente in altri Stati ». Il comm. Miraglia non accenna — o si comprende il suo riserbo — quali debbano essere i provvedimenti che sarebbero necessari per rendere la legge bancaria più adatta alle mutate condizioni economiche del Paese. Ma, sembra a noi, che sarebbe moito utile che i Di rettori degli Istituti di emissione, i quali hanno ad un tempo la competenza della dottrina e della esperienza, uscissero appunto dal loro riserbo, ed esprimessero il loro pensiero su una materia cosi delicata ed importante.
Sarà molto difficile che il Governo prenda iniziativa in tempo, ma vorrà essere trascinato dalla forza delle cose o dal movimento della opi nione pubblica per iniziare gli studi necessari. Perciò sarebbe bene che lo stimolo venisse ap punto dalle persone esperte in materia.
Giustamente il Direttore del Banco di Na poli rileva che, non ostante i fatti che hanno tormentato il 1911 la pubblica economia non ne è stata scossa la salda compagine economica del- 1’ Italia.
Il comm. Miraglia ha motivo di dichiararsi sodisfatto dell’ andamento del Banco durante il 1912. Il movimento generale della cassa rag giunse quasi i 10 miliardi con un aumento di 122 milioni sull’ anno precedente; il Banco ha scontati 687,838 effetti per L. 735 milioni con una diminuzione di soli 28 milioni sul 1910 egli effetti scontati al saggio normale rappresentano il 64.84 per cento dell’ intero sconto, cioè una proporzione sensibilmente maggiore di quella del 1910.
Le anticipazioni ammontarono a 57 milioni con la diminuzione di 12 milioni sull’anno pre cedente.
Notevole è la dichiarazione che il movi mento complessivo delle operazioni con 1’ estero fu di 366 milioni, e che 1’ impiego della riserva in titoli esteri non raggiunse mai i 10 milioni consentiti dalla legge « per non gravare ancora più le condizioni della nostra circolazione al- 1’ interno ».
I versamenti nei conti correnti fruttiferi (or dinariamente dell’ 1 per cento), raggiunsero i 167.6 milioni con un aumento di 6.8 milioni, ed i rimborsi i 168 milioni con un aumento di 4.2
milioni ; offrendo la massima giacenza di quasi 30 milioni nel gennaio e la minima di 25.2 mi lioni nel maggio.
Trascriviamo dalla Relazione quanto riguarda la riserva metallica :
La riserva metallica ed equiparata al 31 di cembre 1910 era di L. 286,315,355.73 5 al 31 di cembre 1911 di L. 294,398,167.78, con un au mento di L. 8,082,812.05.
L ’ aumento per L. 6,702,994.34 si riscontra nella riserva effettiva e per L. 1,379,817.71 in quella equiparata.
Le monete d’ oro aumentarono di Lire 8,291,454.34, nella qual somma sono comprese L. 1,830,390 riscattate dal Tesoro dello Stato con gl’ interessi provenienti dai 45 milioni, im piegati ai termini della legge 1897 : l’ammontare dei titoli imputati alla riserva, a norma della legge stessa, trovasi ridotta da L. 45,000,000 a L. 18,013,735.
Gli scudi d’ argento ebbero un aumento di L. 261,970, le monete divisionali una diminu zione di L. 20,040. L ’ oro di proprietà dell’ Isti tuto in L. 230,463,164.73 si trovava per Lire 212.449.429.73 in cassa e per L. 18,013,735 de positato presso lo Stato con l’ obbligo del ri scatto.
L ’ oro nelle casse del Banco sorpassa di Lire 92.449.429.73 la riserva irriducibile stabilita dalla legge del 31 dicembre 1907 in 120 milioni.
La riserva metallica ed equiparata era al 31 dicembre 1896, prima della legge del 1897, di L. 11,6066,120.50; al 31 dicembre 1911 rag giungeva la somma di L. 294,398,167.78, con un aumento di L. 178,332,047.28.
L ’aumento è costituito per L. 48,552,275.05 da impieghi sull’ estero e da L. 129,779,772.23 da effettiva riserva metallica.
Il solo aumento dell’ oro, nel periodo accen nato, in Lire 128,329,020.73, sorpassa di Lire 110.315.285.73 quello che trovasi attualmente depositato presso la Gassa dei depositi e pre stiti.
Il rapporto tra la riserva e la circolazione, tolto il 40 per cento per i debiti a vista, era al 31 dicembre 1911 del 65.67 per cento, quello al 31 dicembre 1910 era del 64.73 per cento.
E riportiamo anche le seguenti cifre pro porzionali tra la riserva metallica e la circola zione durante il periodo dal 1896 al 1911 :
1896 43.05 % 1904 60.74 7'
1897 41.75 » 1905 62.76 »
1898 43.07 » 1906 64.77 »
1899 44.08 * 1907 67.51 »
1901 50.05 % 1909 65.54 7,
1902 50.44 » 1910 64.73 »
1903 55.41 » 1911 65.67 »
La circolazione dei biglietti ammontava al 31 dicembre 1911 a 408.6 milioni con un au mento di 2 milioni sul. 1910 ; la massima circo lazione si verificò il 10 novembre con 409 mi lioni e la minima in maggio con 374.
Le sofferenze cheebbe il Banco durante il 1911 salirono alla cifra di L. 1,683,979 con l’aumento sensibile di L. 968,946 sull’ anno precedente ; è da avvertire però che per i ricuperi ottenuti la cifra delle sofferenze si riduceva a L. 1,510,387 (?he rappresenta I’ aliquota del 23.96 per cento sugli utili derivanti dallo sconto. Non vogliamo nascondere che queste somme delle sofferenze ci sembrano e nelle cifre assolute ed in quelle re lative piuttosto alte; e sarà bene che il Banco veda se le cause dipendano da ragioni estrinseche o da scarsa oculatezza dei Comitati di sconto.
(continua)
1' ultima esercizio del Banco di Roma
Ultimo p er ora, occorre appena dirlo, mentre anzi l’andamento del grande. Istituto bancario gli presagisce una vita lunga quanto florida.
Non sono pochi, però — conviene notarlo — coloro che in proposito esprimono previsioni di verse. Non già che riscontrino, almeno per quello che a noi consta, vizi d’origine o irregolari pro cedimenti amministrativi. I pareri sfavorevoli che qualche volta ci accade di sentir pronunziare sono motivati nei tre modi seguenti :
1) Le persone che oggi soprintendono alla
gestione del Banco di Soma, hanno a ciò grande abilità e singolarissime attitudini. Ove però, per qualunque cagione, venissero a mancare, i risul tati di quell’ azienda comincierebbero a essere tutt’altri. Non sappiamo attribuire a questi detti molto valore. Crediamo che la prima asserzione poggi sul vero; la seconda poi prevede un fatto che è sempre tra i possibili. Ma l’ oggetto del- l’ una o dell’altra non è eccezionale, non ha qua lità caratteristiche. Sono condizioni di fatto abba stanza frequenti; per lo meno possono ritrovarsi iu più altri Istituti congeneri. Anziché stare cosi sulle generali, avrebbe importanza addentrarsi negli affari del Banco ;
2) Di fatti gli vengono inosse. due accuse, e la prima è di accrescere eccessivamente il pro prio capitale. Invero esso è oggi molto cospicuo. Portato, da successivi aumenti, a 100 milioni, da ultimo, per effetto dell assorbimento del Banco
di Liguria, è arrivato a 150. Ora poi il Consiglio d’Amministrazione, valendosi d’ una facoltà che gli viene dallo Statuto, ha intenzione di farlo sali re fino a 200 milioni. Fra non molto, pare ; come annunziò il Presidente all’ Assemblea generale del 30 marzo scorso, senza del resto precisare il momento. Ora è certo che l’aumento del capi tale è un atto a cui bisogna -sempre risolversi con grande ponderazione. Se la scarsità di mezzi disponibili tarpa spesso le penne alle più oppor tune e sagaci iniziative, d’ altra parte la loro sovrabbondanza non è senza pericolo. Può non trovare per intero buoni impieghi; e intanto il capitale aspetta d’ esser rimunerato, altrimenti il credito dell’ Istituto, e di rimbalzo la sua stessa solidità, non può aver durata. Si tratta dunque di sapere caso per caso, se i proficui investimenti sono in vista, se le larghe operazioni sono o de siderate e pronte su campi già aperti, o almeno facili a scegliersi, probabili. E nel caso presente del Banco di Roma, senza darci per profeti e senza essere addentro ai fatti suoi, ci pare piut tosto di sì che di no. Ci induce a crederlo il fatto che finora i suoi aumenti di capitale sono sempre stati accompagnati da un largo estendersi del lavoro bancario, giunto fino a numerosi centri esteri di prim’ordine, oltreché da qualche forma di lavoro più speciale, come il credito agrario, la navigazione, il traffico di. merci, alcune industrie.
3) Ma qui appunto vien fuori l’altra ac
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d’acquisto, cioè senza un centesimo d’ aumento sul loro valore. Di fronte a queste vediamo hen altre cifre. Basta considerare, per tacer d’altro, nel l’attivo gli investimenti in titoli per oltre 76 mi lioni, i riporti per 30, i corrispondenti d’ Italia e dell’estero per più di 111; e nel passivo i cor rispondenti per quasi 110, i depositi a risparmio per 138, ecc.
Nella Relazione presentata agli azionisti il Consiglio d’Amministrazione si compiace gran demente che il Banco si trovi « all’avanguardia di quella gara nobile e confortante che si va preparando da un capo all’ altro dell’ invidiata Penisola, per coordinare l’ attività nazionale al l’utilizzazione delle grandi risorse delle nuove e vergini terre italiane. Siamo di ciò assai lieti, per chè non possiamo non rallegrarci vivamente che il capitale d’ogni lembo d’ Italia venga a fecondare le nostre imprese ed a crearne delle nuove, alle quali daremo tutta la nostra leale e doverosa cooperazione ». Intanto 11 Banco confida che il Governo, presso il quale ha iniziato le pratiche necessarie, saprà fargli ottenere un giusto inden nizzo per i danni di guerra. I quali sono accaduti in due modi. Il primo, mediante le rapine e i saccheggi sofferti dalle Agenzie della Tripolitania, dove orde furibonde di nemici s’ impadronirono delle merci e del bestiame, di cui erano dotati i magazzini e i tenimenti dell’ Istituto. Il secondo, in seguito alla chiusura della sede di Costanti nopoli, imposta il 2 gennaio scorso dalle Autorità ottomane. Invece le sedi di Egitto, malgrado le tendenze ostili dell’ elemento mussulmano, non ebbero a soffrir danni.
La Relazione pone sott’occhio i grandi pro gressi raggiunti dal Banco di Roma nel corso della sua vita. Del capitale si è già parlato. Osser vando il movimento generale delle operazioni negli ultimi dodici esercizi, da 730 milioni nel 1900 lo si vede giungere nel 1911 a oltre ventisette mi liardi e mezzo. I conti correnti, fra liberi, vin colati e depositati a risparmio, nello stesso spazio di tempo da 14 milioni salgono a quasi 139. Il seguente compendioso confronto prova lo sviluppo delle Succursali minori e delle piccole Agenzie.
B ila n c io 1904 B ila n c io 1911 P ortafoglio 4,284.176.23 38,952,695.07 Conti corr. e Risparm io 4,154,831.81 45,290,377.80
Oggi le filiali del Banco di Roma, abbiano il grado di sede, o di succursale, o di agenzia, sono 42. Da molte parti viene invocata l’apertura di altre nuove, e anche nell’ ultima Assemblea ne furono chieste per l’ Eritrea, per il Benadii e per la Rumenia. Ma il Consiglio d’Ammini- strazione va adagio, tanto è vero che nel 1911
fu istituita la sola filiale di Fermo ; giacché reputa, com’ebbe a dichiarare il suo Presidente, che prima di procedere a nuovi impianti convenga intensi ficare e consolidare l’ azione degli Stabilimenti già creati, dedicando a questi maggiori cure ed ausilio di altri capitali. Appunto per questo scopo, oltreché per attuare i vasti progetti del Banco sulle nuove terre italiane della Libia, è stato deliberato e forse avrà luogo tra non molto l’au mento del capitale sociale.
Frattanto quello fino ad ora versato ha po tuto avere anche quest’anno, dopo eseguiti i so liti prelevamenti statutari, sull’ utile netto di L. 11,494,765.99 il consueto dividendo del sette per cento, che già percepisce da un dodicennio. Se non erriamo, ciò non succede presso alcun altro Istituto bancario italiano. Ve ne sono di quelli che qualche volta ai propri azionisti dànno di più; senza però aver loro dato un dividendo già soddisfacente e sempre costante per .una serie di anni altrettanto lunga e non interrotta.
E.
Casse di Risparmio in Italia
( F E R R A R A )
Dalla Relazione del Consiglio Amministra tivo di questa Cassa di Risparmio togliamo che l’ annj 1911, non può essere giudicato dei mi gliori, perchè la eccezionale scarsità dei princi pali raccolti del paese non ha avuto compenso adeguato negli elevati prezzi, ai quali i prodotti agrari sonosi venduti.
Inoltre sulle condizioni finanziarie locali nel 1911 hanno assolutamente dominato quelle ge nerali.
L’ incarimento del denaro, che già nel 1910 erasi manifestato, ha perdurato quasi costante nel corso del 1911.
La guerra d’ Africa, osserva la Relazione, che 1’ Italia ha intrapresa per la legittima e do verosa tutela di propri alti interessi e diritti, mettendo in luce tante energie morali e mate riali, che si aveva bisogno di conoscere e di far conoscere, non ha certo disturbata la salda com pagine economica nazionale. Ma essa assorbe denaro.
Venendo al conto della gestione della Cassa nell’ anno 1911, ecco la situazione dei depositi al 31 dicembre 1911:
Depositi a risparmio, liberi L. 16,978,312.29 con differenza in più sul 1910 di L. 316,683.66; depositi a risparmio, vincolati L. 1,507,351.70 con differenza in meno di L. 227,338.78 ; depositi in conto corrente L. 5,230,724.58 con differenza in meno di L. 494,983.60 ; depositi a scadenza fissa Lire 1,648,113.93 con differenza in più di Lire 239,347.51 ; depositi speciali per Società Operaie L. 43,063.16 con differenza in più di L. 45,063.16 dando cosi un totale di L. 25,409,565.66 con differenza in meno di L. 121,228.05.
La distribuzione dei fondi nei vari impieghi si è mantenuta nel 1911 presso a poco uguale a quella che si aveva nel 1910. Sono lievemente diminuiti gli impieghi economici, avvantaggiando tra i medesimi quelli in cambiali in confronto degli altri. Sono aumentati, pur lievemente, gli impieghi finanziari, avvantaggiando tra di essi quelli in Obbligazioni di Corpi morali in con fronto a quelli in Buoni del Tesoro.
Gli impieghi economici assursero a Lire 15,737.595 con differenza in meno sul 1910 di L. 368.799 cosi distribuiti :
Mutui ipotecari L. 3,853,133.14 ; mutui a Corpi morali L. 1,236,651.07; anticipazioni e ri porti L. 288,740.25; cambiali L. 10,359,071.06 dando così un totale di L. 15,737,595.52.
Gli impieghi finanziari assursero a L. 13.724 con differenza in più sul 1910 di L. 464.408 così attribuiti :
Buoni del Tesoro L. 100,000 ; altri titoli emessi o garantiti dallo Stato L. 6,493,240; car telle fondiarie L. 5,112,912; obbligazioni di Corpi morali Lire 1,898,710; azioni bancarie L. 120,000 dando un totale di L. 13,724,862.
Le partite varie assursero a L. 4,330.589 con differenza in meno sul 1910 di L. 631.094 così attribuiti :
Depositi per cauzione L. 1,034,425 ; depo siti per custodia L. 1,250,859.17 ; immobili per uso dell’ Istituto L. 557,000; mobilio e forzieri Lire 30,000 ; effetti ricevuti per incasso Lire 267,546.30 ; crediti in sofferenza L. 44,660.36 ; contanti in cassa L. 233,231.17; corrispondenti L. 425,796.78 ; debitori vari L. 487,070.51 dando così un totale di L. 4,330,589,29.
La Cassa di Risparmio di Ferrara ha poi stipulato nel 1911 contratti per nuovi mutui in numero di venti per un importo complessivo di lire 383600. Il maggiore di essi è stato di Lire 57,000 ; il minore di L. 3500.
I mutui scomparsi, perchè condotti regolar
mente alla loro totale estinzione, sono stati nel 1911 in numero di dieci.
La situazione dei mutui alla chiusura del- l’ esercizio 1911, è pertanto risultata come ap presso :
Mutui ad ammortizzo N. 118 L. 3,762,321.57 ; mutui ordinari N. 5 L. 82,450 ; mutui speciali per case rurali N. 6 L. 8,361.57 dando così un totale di N. 129 mutui e L. 3,853,133.14 con poca differenza dall’ annata precedente.
Tra i 118 mutui a sistema d’ammortimento, ben 112 rappresentanti l’ ammontare di Lire 3,672,627.97, sono in perfetta regola tanto pel pagamento degli interessi, quanto per quello delle quote di ammortizzo. Gli altri sei, pei quali si ha da lamentare qualche arretrato, non rappresentano in complesso che la somma di Lire 89,693,60.
Tra i mutui ordinari, soltanto uno, dell’ en tità di L. 5445p, è in arretrato di interessi. Ma la Relazione avverte che sarà quanto prima re golarizzato ed anche convertito al sistema di ammortimento.
Le anticipazioni su valori e riporti furono le seguenti :
Erano impiegate al primo gennaio Lire 805,252.11 ; nel corso dell’ anno si impiegarono L. 1,402,788.12 dando così un totale di Lire 2,208,040.23. Nell’ anno si ebbero rimborsi per L. 1,919,299.98; rimasero impiegate al 31 di cembre L. 288,740.25.
Negli investimenti che si sono fatti, le somme concesse ad istituti di credito "popolare sono state di L. 1,855,844.45 nel 1910 e di L. 825,000 nel 1911.
E gli investimenti in cambiali:
Rimanenza al primo gennaio N. 1362 effetti per L. 5,160.713; carico durante l’anno N. 3933 L.12,179,842 con un totale di N. 5295 effetti e di L. 17,340.555. Scarico durante 1’ anno N. 3774 L. 11,255.952; rimanenza al 31 dicembre N. 1521 L. 6,084.603.
Le operazioni nuove eseguite nel 1911 sono state N. 855 per l’ ammontare di L. 3,382,045 ; mentre nel precedente anno 1910 erano state N. 718 per l’ammontare di L. 3,341,935.
Le operazioni di rinnovo sono state nel 1911 N. 3078 per l’ importo di L. 8,797,797; mentre nel 1910 erano state N. 3103 per L. 6,461,575.
La seguente classificazione per taglio degli effetti derivanti da operazioni nuove, col paral leli) delle due annate, dimostra che gli effetti piccoli sono stati in maggior numero nel 1911 in confronto al 1910.
28 aprile 1912 IV ECONOMISTA 263
tati ad istituti di credito popolare od agrario I erano stati N. 1985 per L. 9,367,315.70 Nel 1911 sono stati N. 1525 per L. 9,05,0857.55. Con questo mezzo indiretto, e più pratico, la Cassa procura di far giungere l’ aiuto dei suoi capitali ai più modesti clienti, collo stesso concetto che la induce ad accogliere volentieri anche nei prestiti diretti le piccole cambiali quando ciò le riesce possibile.
I fondi pubblici e valori diversi ammonta rono per titoli emessi o garantiti dallo Stato a un totale di L. 6,593,240 contro L. 7,028,090 dell’anno precedente ; per le Cartelle fondiarie a un totale di L. 5,112,912 contro L. 4,965,864 dell’anno precedente.
Inoltre il movimento generale di Cassa giunse a L. 168,351,144.31 contro L. 156,221,078.81 dell’anno precedente.
Le Rendite furono di L. 1,242,721.26 con differenza in più L. 89,983.60 sull’ anno prece dente.
Le Spese furono di L. 1,017,390.86 con dif ferenza di più L. 16,112.34 dell’ anno prece dente.
Questa eccedenza delle rendite sulle spese fu di L. 225,330.40 con differenza in più Lire 73,871.26 sull’anno precedente.
Osservato che alle L. 225,330.40 di ecce denza delle rendite sulle spese devonsi aggiun gere L. 76,726.76 di interessi applicati alla ri serva, onde il conto dell’utile nel 1911 resta conseguito in L. 302,057.16, di cui metà secondo lo Statuto, ossia L. 151,028.58 deve andare alla riserva, il Consiglio (presieduto dal sig. Carlo Bottoni) propone prelevare L. 5500 per reinte grare il fondo di riserva speciale per beneficenze, dal quale già furono stornate L. 500 per soc corso ai poveri colerosi della provincia, e L. 5000 per la sottoscrizione nazionale a favore dei feriti e delle famiglie dei morti nella guerra d’Africa. — Inoltre si propone di concedere non più di L. 40,000 per le consuetudinarie annuali elar gizioni ad enti e società locali di beneficenza e di pubblica utilità, e tutte le restanti L. 105,528.58 al nuovo erigendo Ospedale, Convinti (così chiude la Relazione) « che la Cassa di Risparmio di Ferrara ha ora il dovere di convergere le sue forze a questa grande opera di pietà, che il paese con ragione invoca urgentemente a preferenza di qualsiasi altra ».
*
R
i v i s t a
B
i p l i o q r a h c a
Sergio Panunzio,
Sindacalismo e Medio Evo.Napoli, Società Editrice Partenopea, 1911, pag. 113 (L. 1).
Questi due lavori « Autonomia, Libertà, Reazione » e « Di un criterio sincero di distin zione delle forze politiche attuali », furono già pubblicati nella Rivista II Divenire Sociale, e quindi non domandano presentazione. Basterà ricordare che per l’Autore, fervente sindacalista, « il Sindacalismo è la più recisa e assoluta ne gazione dell' idea e del fatto dello Stato. Esso distrugge P unità della nazione organizzata po liticamente e giuridicamente nello Stato, e pro duce il particolarismo, la divisione delle classi, delle categorie inaugurando, contro il regime unitario attuale della sovranità unica e onnipo tente dello Stato, il regime autonomista delle sovranità sindacali concorrenti e confederate ».
Si può discutere teoricamente tutto quello che si vuole, anche quale sarà il modo di vivere degli uomini quando fra molti milioni di secoli, il sole sarà così raffreddato che manderà raggi appena sufficienti per un residuo di vita, ma che queste discussioni sieno utili anche dal solo punto di vista dottrinale, no certamente. La sciamo stare il giudizio che dà 1’ Autore sul Medio Evo e lasciamo stare se le stesse forme di associazione si possano adattare ad ambienti tecnici cosi diversi ; ma, a meno di rinnegare la logica, si può affermare che il regime sociale dello Stato onnipotente od almeno prepotente, è il prodotto del Medio Evo ; cioè il Medio Evo fu la causa del sorgere e formarsi degli Stati moderni !
E ammissibile il ritorno dall’ effetto alla causa ?
Victor Hugo,
La rivoluzione. — Napoli, Soc.Editrice Partenopea, 1911, pag. 118 (L. 2). La stessa Società Editrice Partenepea pub blica in un volumetto la traduzione in italiano di A. Guglielmo Dinucci del noto lavoro di V. Hugo, la Rivoluzione (sogno e realtà).
Robert Lind ed altri, Nationalities and Subjet
Races:Conference. —■ London, P. S. King et Son, 1911, pag. 178 (S. 3[6).A leggere queste conferenze sembra di leg gere altrettante requisitorie contro le dominazioni di conquista; sono le voci dei popoli oppressi che si ribellano contro l’ oppressore, ed invocano che ; la nazione opprimente ascolti i loro lamenti, si renda conto dei loro dolori e si lasci dominare da sensi di umanità e di fratellanza.
E il grande propagandista egiziano Mohamed I Farid che dice: lasciate libero l’ Egitto e ridateci le nostre libertà; è Laipat Rai che parla delle presenti condizioni dell’ India e protesta contro I il peso insopportabile del regime inglese; e poi è la voce della Filandia che proclama i propri diritti per bocca di Aino Malmberg, e la Persia colla parola di Bernard Tempie, e la Georgia con quella di Michele Tzeretheli ; e quindi William Gibson parla dell’ Islanda; W . Lack-Szyrme della \ Polonia, ecc.
E poi una serie di conferenze che cercano j i rimedi.
Un libro interessantissimo che fa però na- ; scere due pensieri; il primo: quanti popoli op pressi si dolgono e protestano!; il secondo, ma gli oppressi d’oggi furono alla loro volta gli op pressori di ieri. ..
J.
RIVISTA ECONOMICA E FINANZIARIA
È uscito il numero di aprile del Bollettino di Statistica Agraria, editodallTstituto Inter
nazionale d’Agricoltura in Roma.
Esso conferma in massima i dati pubblicati nel Bollettino precedente riguardanti le super imi seminate a cereali d’ autunno nei paesi del- l’ emisfero settentrionale. Quanto all’ andamento di tali colture, si danno notizie generalmente soddisfacenti : in parecchi paesi esse si presen tano in condizioni alquanto migliori e più avan zate nello sviluppo di quelle dell’ anno scorso alla medesima data. Negli Stati Uniti invece e nel Giappone lo stato attuale delle colture sa rebbe un poco inferiore a quello del corrispon dente periodo del 1911. Per gli Stati Uniti, lo stato, delle colture, espresso in percentuale di un rendimento medio per ettaro, viene indicato come segue : Frumento d’ inverno : 93,6 al 1° aprile 1912 contro 95,9 il 1° aprile 1911; segale d ’ inverno: 97,7 il 1° aprile 1912 contro 99,0 il 1° aprile 1911.
Durante il mese sono continuate e sono state condotte alla fine, per la massima parte dei paesi, le semine primaverili del frumento, della segale, dell’ orzo e della avena, e la loro germinazione avviene in generale regolarmente.
Dopo di aver riportato i dati definitivi del raccolto 1911'dei cereali nel Giappone e delia vite in Germania,. il Bollettino termina colla pubblicazione dei risultati del censimento del bestiame effettuato l’ anno passato in Croazia- Slavonia.
— Oon l’ intervento del Ministro on. Nitti si è adunato il
Consiglio per l’ istruzione
agraria Italia.
Erano presenti i componenti, meno il vice- presidente prof. Baldasse. Il Ministro si è di chiarato lieto di porgere il suo saluto al Consiglio che rappresenta la realizzazione del suo convin cimento che i corpi consultivi siano composti essenzialmente di tecnici. Come ha voluto che il servizio dell’ insegnamento agrario tornasse alla sua sede naturale presso la direzione generale di agricoltura, così ha ritenuto logico che il Consiglio, che dell’ insegnamento deve occuparsi, sia auto nomo. Si augura che il Consiglio voglia coadiu varlo nel compito di rafforzare gli istituti esi stenti ed anche in quello più difficile di resistere alle pressioni dirette a crearne dei nuovi. Egli si propone nell’ anno venturo di presentare appo siti provvedimenti legislativi diretti a dare mag giore consistenza ed a rendere meglio rispondenti ai bisogni nuovi gli istituti di istruzione e sopra tutto quelli di sperimentazione agraria. Con tale augurio, inaugura i lavori del Consiglio.
Ritiratosi il Ministro ed in assenza del vice-presidente, assume la presidenza il consi gliere anziano prof. comm. Tito Pasqui e si inizia 10 svolgimento dell’ ordine del giorno. Si riconosce la regolarità della elezione dei membri elettivi del Consiglio stesso da parte delle scuole supe- rioi’i di agricoltura, delle stazioni agrarie e delle scuole speciali e pratiche di agricoltura. Si ap provano gli atti della Commissione giudicatrice del concorso al posto di direttore ordinario nella regia stazione di pieticoltura di Rovigo e nella seduta pomeridiana si approva, su relazione del prof. comm. Vittorio Alpe, il regolamento delle stazioni di pieticoltura di Rovigo e di grani- ticoltura di Rieti.
— Il console generale britannico a Costan tinopoli manda al « Foreign Office » un rapporto
sul
movimento economico commerciale
L ’ ECONOMISTA 265 28 aprile 1912
che fu iniziata nel 1909 del delegato inglese sir Richard Crawford, si può dire ora condotta a termine. Il nuovo sistema ideato dal riorganiz- j zatore è assai più accurato nelle statistiche che | non l’ antico, ed anche i metodi di esazione sono j assai più scrupolosi ; c.iò che ha prodotto benetici | effetti finanziari.
Il commercio inglese occupa il primo posto j nelle importazioni con una somma di sterline ! 8.858.000, mentre nelle esportazioni raggiunge la j somma di sterline 5,033,000. Nelle importazioni j 1’ Austria-Ungheria ha il secondo posto, la Ger- ! mania il terzo, l’ Italia il quarto e la Francia il quinto, rispettivamente con sterline 5,365,000, 5.245.000, sterline 4,700,000, e 2,920,000.
Nelle esportazioni la Francia occupa il se condo posto con sterline 3,850,000, gli Stati Uniti il terzo con sterline 2,817,000, l’ Italia il quarto cui sterline 2,400,000, la Germania il quinto con sterline 2,372,000 e l’ Austria-Ungheria il sesto con sterline 2,167,000.
La Turchia ha un bilancio militare di dieci milioni di sterline ed è forse la sola Nazione la quale collochi all’ estero tutti i suoi contratti per forniture e su questi il console richiama l’ atten zione degli industriali inglesi.
— I giornali inglesi pubblicano alcune no tizie sul
Bilancio Inglese 19111912.
Eccone alcuni dati per 1’ entrata :
Prevista in lire sterline 181,621,000 fu ac certata in 185,090,000 con aumento 3,469,000 di
lire sterline, nelle ragione del 2.90 per cento. Ecco ora alcuni dati per la spesa :
Si prevedeva di spendere 181,839,000 lire sterline, se ne spesero effettivamente soltanto 178,545,000, indi una economia di 3,294,000 ster line, nella ragione dell’ 1,83 per cento.
Ne è, pertanto avvenuto che il disavanzo previsto in 218,000 lire sterline, si è convertito nel grosso avanzo di 6,545,000 lire sterline pari a 163,625,000 lire italiane.
Ecco come si compone l’entrata: Accertamento differenza col previsto :
Dogane 33,649
£
38Tasse varie 38,380 + 2562
Successioni 25,392 + 242
Bollo 9,454 — 140
Tassa fabbricati e terreni 2,880 + 180
Incoine Tax 44,804 + 504 Passaggio di proprietà 481 — 219 Poste 25,700 — 40 Demanio 530 + 30 Gauale di Suéz 1,281 + 55 Miscellanea 2,429 + 339 Totale 185,090 + 3469
Caratteristica speciale di questo bilancio è la minore somma effettivamente spesa in con fronto delle somme, che si prevedeva di dovere spendere.
L ’ incremento dell’ entrata è fatto normale in quasi tutti i bilanci statali, ma la diminuzione dell’ uscita è fatto eccezionale perchè in quasi tutti i paesi la tendenza ad aumentare le spese si manifesta sempre maggiore.
IIBEHI DEL [OHIO iliTEOllMLE
Il commercio della Spagna.
— Le importazioni sono state nel 1911 di 1,064,585,137 pesetas e le esportazioni di 51,347,079 pesetas. Le importazioni sono state più attive che nel 1910 e nel l'909: le esportazioni quelle del 1909, ma sono un poco al disotto (4.5 milioni) di espor tazioni del 1910.
Il movimento marittimo è stato più attivo che durante le due annate precedenti nel 1909 si ebbero 3,980,893 tonn., nel 1910, 4,348,134 tonn. nel 1911, 5,349,980 tonn. cioè una diffe renza di 1.3 milioni in favore del 1911.
Il tonnellaggio imbarcato è stato :
1909 — 12,924,892 tonn.
1910 — 12,581,096 »
1911 — 14,163,894 »
cioè 1-2 milioni in favore del 1911.
I diritti di dogana hanno dato un plus va lore notevole, specialmente durante il primo se mestre del 1911, a causa della importazione di I grano; tra tutte provennero al tesoro 176,698,004
pesetas contro 157,000,000 previste in entrata.
II commercio della China.
— Un recenterapporto del Console generale del Belgio a Shan- ghai dà sul commercio estero delle China nel 1910 interessanti ragguagli.
Il valore del commercio diretto straniero fu nel 1910 di 843,798,222 taels sorpassando di 86.65 milioni di taels il totale del 1909 il quale era il più alto fino allora rilevato.
Le importazioni straniere si elevarono a 662,964,894 taels, cioè un aumento nel 1909 di 44.81 milioni e le esportazioni di 380,833,328 taels, superiori di 41.84 milioni a quelli dell'an nata precedente.
è in realtà un accrescimento di valore, sopra tutto per l’oppio che entra più di due terzi nel valore totale.
Quanto ai quindici milioni rimanenti, pos sono essere attribuiti in gran parte a un valore più elevato nei cotoni.
La situazione fiorente del commercio gene rale di esportazione è il sintomo più favorevole per l’avvenire che si sia rilevato nelle statisti che, perchè qui l’aumento di valore corrisponde a un aumento di quantità.
Tra le importazioni il più grosso prodotto è l’oppio, tra le esportazioni la seta.
Tra la Francia e il Brasile l’ insieme degli scambi fu di fr. 233,393,000 contro 235,979,000 nel 1910, cioè una diminuzione di 2,586,000 fr. Di essi 155,001,000 fr. furono le importazioni brasiliane in Francia e 78,332,000 fr. le espor tazioni. Le prime sono minori per 12,105,000 e le seconde per 78,332,000 in rapporto dell’annata precedente.
L A SITUAZIONE DEL TESORO
al 31 marzo 1912
Il commercio degli Stati Uniti.
— Eccoi risultati di questo commercio pel mese di gen naio 1912 e lo stesso mese dei tre ultimi esercizi.
Merci.
Gennaio Esportazione Importazione (in dollari)
1910 144,461,000 183,671,000
1911 197,083,000 130,561,000
1912 202,586,000 148,558,000
Metalli preziosi. Bilancio tra l'entrata e l’ uscita.
Oro Argento
Gennaio (in dollari)
1910 -t- 4,031,775 + 877,000 1911 — 8,617,000 + 2,099,000 1912 — 3,250,000 + 1,670,000
Ecco ora le cifre del commercio per i sette ! primi mesi dell’anno fiscale 1911-1912 (primo I luglio 1911, 31 gennaio 1212):
Ecco il conto riassuntivo del Tesoro al giorno
31 marzo 1912: D ffe re n z a (-t- miglioramento — peggioramento della - Al 31 situazione marzo 1912 del Tesoro) Fondo di cassa 201,860,905.19 - 321,518,041.09 Crediti di Tesoreria 1 1,032,519,560.12 + 586,110,841.46 Insieme 1,234,380,465.81 + 214,592,800.57 Debiti di Tesoreria 878,501,642.12 — 249,122,206.17 Situaz. del Tesoro + 355,878,823.19 — 34,529,405.60
DARE
Incassi (versamenti in Tesoreria) Fondo di cassa alla chiusura
dell’esercizio 1910-11 In conto entrate di bilancio In conto debiti di Tesoreria In conto crediti di Tesoreria
523,378,946.08 1,929,033,440.80 3,830,845,489.— 879,132,122.68 Totale 7,162,389,998.56 Merci. Esportazione Importazione (in dollari) 1910 1,084,687,000 891,194,000 1911 1,258,583,000 894,041,000 1912 1,307,292,000 912,879,000 Metalli preziosi. Oro Argento (in dollari) 1910 + 49,126,000 -1- 5, L67,000 1911 - 39,193,000 + 8,430,000 1912 — 2,991,000 -(- 11,105,000 AVERE — Pagamenti a) Fondo di cassa al 31 marzo 1912
In conto spese di bilancio Decreti di scarico
Decreti Ministeriali di pre levamento
In conto debiti di Tesoreria In conto crediti di Tesoreria
201,860,905.19 1,962,304,166.56 1,258,679.84
3,581,723,282.83 1,415,242,964.14 Totale dei pagamenti 7,162,389,998.56 Ecco la situazione dei debiti e crediti di Tesoreria :
Il commercio del Brasile.
— Nell’anno1911, il commercio del Brasile si è elevato a 120 milioni di sterline in cifra tonda (più di tre milioni di franchi circa) in aumento di 3,747,315 sterline (94 milioni di franchi).
Le importazioni si sono elevate a 52,798,816 sterline (1330 milioni di franchi) in aumento di 4,926,042 sterline (124 milioni di franchi).
L ’eccedente delle esportazioni sulle impor tazioni è di 14,040,076 sterline (354 milioni di franchi) il che costituisce un bilancio commer ciale favorevole.
DEBITI Buoni del Tesoro
Vaglia del Tesoro
Banche — Conto anticipaz. statutarie Cassa depositi e prestiti in conto cor
rente fruttifero
Amministrazione del Debito pubblico in conto corrente infruttifero Amministrazione del Fondo culto in
conto corrente infruttifero Cassa depositi e prestiti in conto cor
rente infruttifero
Ferrovie di Stato — Fondo di riserva
28 aprile 1912 L’ ECONOMISTA 267
Altre Amministraz.
conto corrente fruttifero 2,177,687.23 Sali
Prodotto di vendita
6,653,471.60 230,731.68
Id. Id. infruttifero 80,013,260.77 del chinino ecc. 265,459.13 + 82,119.53
Incassi da regolare 20,163,005.44 Lotto 8,185,674.77 H- 1,434,952.41
Biglietti di Stato emessi per l’art. i l Poste 9,704,503.76 + 1,002,443.47
della legge 3 marzo 1898, n. 47 22,500,000.- Telegrafi 2,063,990.04 + 107,117.85 Id. legge 29 dicembre 1910, n. 888 53,000,000.— Telefoni 1,291,837.54 77,655.32 Operazione fatta col Banco di Napoli
per effetto dell’art. 8 dell’allegato Servizi diversi Rimborsi e concorsi 4,484,343.21 + 1,067,088.60 B alla legge 7 gemi. 1897 n. 9 17,790,695.— nelle spese 4,899,940.90 -4- 3,616,607.65 Totale 878,501,642.12 Entrate diverse 15,334,843.13 + 10,888,244.81
CREDITI Totale 163,830,589.39 +
19,849,049.-Valuta aurea presso la Cassa depositi e prestiti : Legge8agosto 1895,n. 486 Legge 3 marzo 1898, n. 47 Legge 31 dicem. 1907, n. 804 (art. 10) Legge 31 dicem. 1907, n. 804 (art. 11) Legge 29 dicem. 1910, n. 888 Amministraz. del Debito pubblico per
pagamenti da rimborsare Id. del Fondo pel culto Id. Cassa depositi e prestiti Id. Altre Amministrazioni Id. Obbligazioni dell’Asse ecclesiastico Deficienze di Cassa a carico dei con
tabili del Tesoro Diversi
Operazione fatta col Banco di Napoli
al 31 marzo 1912 8n,nm,om _ 22,500,OHI BÒ,000,000.— 1,316,920.— 53,000,000.— 194,851,476.39 14,633,237.22 91,535,740.70 109,810,706.70 1,710,342.67 367,501,977.17 17,790,695.— Totale 1,014,651,095.71 Prospetto degli incassi di bilancio verificatisi presso le tesorerie del Regno nel mese di marzo 1912 per l ’esercizio 1911-912 comparati con quelli del periodo cor. rispondente dell’ esercizio precedente.
Incassi — Entrata ordinaria. Categoria I. — Entrate effettive :
mese di marzo 1912
differenza sul 1911 Stato
Imposta sui fondi ru ■
3,569,724.44 + ! 2,076,928.13 stioi e sui fabbricati
Imposta sui redditi
513,492.77 — 287,015.58 di R. M.
Tasse in amministr. del Ministero delle
5,528,841.53 309,817.70
finanze
Tassa sul prodotto d. movimento a grande e piccola velocità s.
21,227,642.16 + 503,871.04
ferrovie
Diritti delle Legaz.
3,524,201.02 -h 647,411.88 e Consolati all’estero
Tassa sulla fabbricaz.
354,718.30 H- 354,718.30 degli spiriti e birra 16,705,035.76 + 2,154,989.41 Dogane e dir. mariti.
Dazi interni di cons. esclusi quelli delle
29,518,996.27 2,783,400.93
città di Nap. e Roma Dazio consumo della
2,924,195.76 -h 33,607.51 città di Napoli
Dazio consumo della
— — città di Roma — — 1,889,029.84 Tabacchi 27,079,677.30 . 995,486.10 Entrata straordinaria. mese differenza di marzo 1912 sul 1911 Categoria I. - Entrate effettive: Rimborsi e concorsi nelle spese 112,653.83 — 84,740.85 Entrate diverse 8,233,358.36 H- 3 7,044,994.17 Arretrati per imposta
fondiaria o r. m.
Residui attivi div. 20.— - 20.—
Categoria II.
Costruz. di strade fer. 882.17
_
882.17 Categoria III. - Movimento di capitali : Vendita di beni ed
affrancami, di canoni 307,677.19 + 40,302.32 Accensione di debiti 8,024,081.48 7,393,281.48 Rimborsi di somme
anticipate dal Tes. 1,121,046.84 -+■ 1,046,916.47 Anticipazioni al Tes.
da enti locali per ri chiesto acceleramen.
di lavori 115,000.— 40,000.—
Uso tempor. di dispo
nibilità di cassa
_
Partite che si com
pensano nella spesa 371,150.78 + 100,622.79 Prelev. sull’ avanzo
accertato col conto consunt. dell’eserc.
1905-6 74,100.—
Prelev. di cui alle leggi 15 aprile 1909 e 4 lu glio 1909
Prelev. per anticipa
zioni varie 17,868,464.41 + 17,868,464.41 Ricuperi diversi 46,592.90 + 45,203.20 Capitoli aggiunti per
resti attivi. 101,000.— + 99,998.99
Totale 36,300,927.96 + 33,521,810.15 Categoria IV. - Par
MINISTERI.
Mese Differenza
di marzo sul 1911 1912
Ministero del Tesoro 24,787,531.45 -4- 10,251,691.90 Id. delle Finanze 29.308,463.50 1,318,927.12 Id. di grazia e g. 4,366,079.35 -h 287,151.30 Id. degli aff. esteri 905,523.98 1,247,565.30 Id. dell’ist. pubbl. 12,046,079.36 + 1,935,024.49 Id. dell’ interno 17,057,166.48 + 5,595,581.42 Id. dei lav. pubbl. 17,660,430.59 + 2,381,440.64 Id. poste e telegrf. 11,269,168.11 + 367,959.51 Id. della guerra 27,013,503.47 — 3,915,621.70
Id. della marina 24,837,373.06 + 8,684,642.34 Id. agric. ind. com. 2,061,208.51 — 718,782.17 Totale pag. di bilancio 168,312,527.89 24,910,449.55 Decreti di scarico 13,304.38 13,304.38
Decreti prelev. fondi — —
74,100-Totale pagamenti 168,325,832.27 4- 24,879,653.93 NOTE.
(1) In questa somma è compreso l ’ammontare della valuta d’ oro depositata nella Cassa depositi e prestiti in L. 234,607,615.
(a) Sono escluse dal fondo di cassa L. 234,607,615 depositate nella Cassa depositi e prestiti a copertura di una somma corrispondente di biglietti di Stato.
(2) La differenza dipende da spostamento nei ver samenti rispetto a quelli dell’esercizio precedente.
(3) La differenza proviene da un aumento di en trata di circa sette milioni per maggiori ricuperi di somme da reintegrare ai capitoli di spesa, per antici pazioni da amministrazioni e privati di spese da so stenersi dall’amministrazione militare, e per maggiori versamenti in conto ritenute sugli stipendi; e da una diminuzione, di oltre tre milioni e mezzo per minori interessi dovuti dall’Amministrazione delle ferrovie di Stato sulle somme pagate dal tesoro per le liquida zioni ferroviarie ed altre spese straordinarie.
( M SELLE O IR E 9! EOIEROS
Camera «li commercio di Roma. — Nella adu
nanza del 29 marzo 1911 il Presidente ha dato com unicazione anzitutto di quanto venne in via d’ urgenza disposto, affinchè la Rappresentanza Commerciale partecipasse degnamente all’unanime manifestazione patriottica provocata dall’attentato
a S. M. il R e nel giorno 14 marzo.
Ed il Consiglio ha unanime approvato. Il Presidente he poi partecipato le assicura zioni dell’On. M inistro delle Poste e dei Telegrafi in merito ai voti espressi dal Consiglio Camerale nella precedente tornata per la sistemazione del ser v izio telefonico di Roma.
Il Consiglio ne ha preso atto con com piaci mento.
Il Presidente ha annunciato che il M inistero I di A gricoltu ra, Industria e Com m ercio ha appro- vato il Regolam ento per la com pilazione dei ruoli dei duraturi di fallimenti nel testo integrale deli berato dal Consiglio nella precedente seduta.
Il Consiglio ha preso atto.
In seguito all’approvazione del disegno d i legge per il completamento della ferrovia di circonval lazione intorno a Roma, la Presidenza, aderendo pienamente alla proposta del Consigliere Vanni- santi, ha preso occasione per fare nuove premure all’Am m inistrazione Comunale d i Roma, affinchè addivenga alla sistemazione della rete stradale su burbana. vivam ente reclamata dalle esigenze del traffico, il quale nell’ assoluta deficienza delle co municazioni intorno alla Città, trova un grave in tralcio al libero svolgim ento delle sue operazioni, con sensibile danno non solo agli interessi della Classe commerciale, ma a quelli dell’intera citta dinanza.
La Camera ha approvato.
Il Consigliere Zarù ha chiesto l’ intervento della Rappresentanza affinchè l ’Autorità compe tente provveda finalmente alla rim ozione del bur chio che da oltre un anno trovasi affondato all’im boccatura del Canale di Fiumicino, con grave danno della navigazione del Tevere e del Com mercio.
Il Consiglio ha unanime approvato.
Su proposta della competente Commissione in terna, la Presidenza ha rinnovato il suo interes samento presso il Sindaco di Rom a, affinchè siano al più presto ripresi e condotti a termine g li studi per la revisione della tariffa daziaria di Roma.
L ’Onorevole Sindaco ha dato assicurazioni che l ’Am m inistrazione Comunale non ha tralasciato d’occuparsi della importante questione, esprimendo la fiducia che, in base alle trattative in corso col M inistero delle Finanze, possa quanto prim a pre sentarsi al Consiglio Comunale concreta proposta, intesa a portare alla tariffa in v ig ore quelle m o dificazioni che per il momento risultano opportune ed attuabili.
La Camera ha preso atto con soddisfazione. Avendo la Presidenza richiamata l’attenzione della Commissione speciale per i mercati sulla de Scienza del Listino ufficiale delle merci, a cui la Camera non potè in passato riparare malgrado di ligenti cure per difetto delle vigen ti norme rego lamentari, la Commissione, dopo elaborate pratiche, ha proposto una radicale riform a di tali norme. L a quale consiste nell’avocare alla stessa Camera — com e ne offre facoltà l ’art. 5 lettera i della nuova legge organica — la form azione del Listino, affi dando l’accertamento dei prezzi ad una numerosa Commissione di mediatori, rappresentanti di com m ercio e negozianti grossisti che si riunirà ogni sabato sotto la direzione della Commissione pro ponente.
, Baso all’accertamento dei prezzi saranno, oltre le dichiarazioni dei mediatori, i bollettini -informa tivi dei rappresentanti e negozianti grossisti già aderenti, ritenendo valevoli soltanto i prezzi per m erci in partita fatti sulla piazza fra grossisti e rivenditori.
•28 aprile 1912 L ’ ECONOMISTA 269
nistero insieme con altra relativa alla Borsa dei valori, il Listino delle merci diverrà più precisa espressione del locale m ercato con generale van taggio del com m ercio e del pubblico.
L a Camera ha unanime approvato la proposta con un v oto di plauso alla Commissione riferente.
Mercato monetario e Rivista delle Borse
27 aprile 1912 P er ciò che concerne la situazione monetaria generale, la settimana oggi chiusa ha segnato un lieve m iglioram ento: anche per la minore anima zione dei m ercati finanziari, le disponibilità sono risultate più abbondanti e, relativamente ai centri europei, i dubbi sull’ avvenire del capitale ameri can o im piegato su questi ultimi, sono scomparsi nel senso che non appare prossima una restrizione di esso.Nonostante la ulteriore riduzione di crediti cui. hanno proceduto gli istituti di New Y ork , quivi il prezzo del denaro non ha superato il S lp2 per cento mentre le Banche Associate continuavano ad accre scere la propria, riserva, la cui eccedenza sul limite legale è aumentata da 8 1(2 a oltre 17 1[4 milioni di dollari (contro 19 milioni nel 1911 a pari data). D ’ altro lato a Londra lo sconto libero da 3 7[16 pas sava a 3 3(8 per cento mentre la Banca d ’ Inghil terra aumentava di Ls. 1 2(3 milioni il fondo m e tallico e di altrettanto la riserva, il cui rapporto ai depositi è salito dà 45,40 a 48,40 per cento. Sul m ercato berlinese il saggio libero è ferm o a 3 3(4 per cento com e la volta passata : il sostegno del cambio su Lon dra attenta i trasferimenti che avvengono tra le due p ia zze; ma il bilancio della lieichsbank è sensibilmente m igliorato. Il metallo posseduto dall’ istituto supera di oltre M. 61 milioni la cifra del 15 corr. e il margine della circolazione è in aumento di 165 milioni circa.
.Rispetto a un anno fa la Banca d’ Inghilterra ha accresciuto di oltre L s. 2 1(4 milioni il metallo di 1 2(3 milioni la riserva e di un punto e m ezzo la proporzione percentuale; la Rdchsbank, a sua volta, ha aumentato di M. 109 2j5 milioni il me tallo, e di oltre 17 1(4 m ilioni il m argine della
circolazione. >
A Parigi lo sconto libero è invariato a 3 per cento e si fanno previsioni ottim iste sull’ avvenire m onetario della piazza.
Il fatto stesso, però, della ferm ezza del prezzo del denaro a Berlino; la prospettiva dei prossimi ritiri da oro di Londra per conto dell’Argentina, per quanto finora la Banca d ’ Inghilterra si sia as sicurata la m aggior parte del metallo proveniente dal Sud-Africa, e, infine, l ’ eventualità di un più o meno lontano assorbimento di oro da parte di Nefv Y ork, non dànno grande affidamento per un rapido sviluppo della leggera m aggior facilità m o
netaria verificatasi. La quale, in ogni caso, si è manifestata più che altro sul m ercato dei prestiti a breve, date, specialmente, le preoccupazioni che 10 svolgersi dei fatti politici determina nel m ondo degli affari : troviam o infatti che a Londra il de naro giorno per giorno vale 2 3(4 per cento, a B e r lino 3 1(2 e a Parigi 2 1(2 per cento.
In realtà si può dire che il riserbo di cui avevan dato prova le Borse sul finire della precedente ottava abbia persistito a cagione, da un lato, dell’ a v v ici narsi del termine mensile, dall’altro, delle probabi lità che la azione navale italiana n ell’ Egeo sia ripresa e che la questione balcanica si riaffacci minacciosa a inquietare la speculazione. Se, però, la tendenza generale dei vari centri è rimasta in decisa, si sono avuti parziali m ovim enti al rialzo che hanno reso più soddisfacente il bilancio com plessivo d ell’ottava. A Londra i valori ferroviari indigeni, a P arigi i titoli russi e la rendita francese, ad esempio, sono stati assai favoriti. Da notare sul m ercato dei fondi di Stato, che in com plesso è stato ben tenuto, la reazione favorevole del 3 per cento perpetuo francese dovuta all’annunzio che la legge per l'im p osta sul reddito non sarà applicata sulle Rendite nazionali og g i esistenti.
Per ciò che concerne la nostra Rendita, tro viam o che essa è in nuovo regresso così all’estero come all’ interno, la speculazione al ribasso, n ell’ina zione delle nostre Borse, avendo dato prova di nuova attività; i valori invece, hanno avuto un contegno meno fiacco. P u r non avendo mantenuto 11 livello massimo toccato alla m età della settimana, i corsi, nella m aggior parte dei casi, chiudono in progresso sui prezzi di otto giorni fa.
RIVISTA DELLE BORSE.
TITOLI DI STATO S a b a to 20 a p r il e 1 9 1 2 L u n e d i 22 a p r il e 1 9 1 2 M a r te d ì 28 a p r il e 1 9 1 2 M e r c o le d ì 24 a p r il e 1 9 1 2 G -i o v e d i 25 a p r il e I 1 9 1 2 3 3Ufi™ 5 g s R endita ifcal. 8 l j ’2 95 48 95 80 95 25 9 5 4 ) 95.27 95.65 . » 31(20(0 95.57 95.30 95 27 95.48 95.32 95 07 * » 8 0(0 66 - 66 - 6 6 - 6 3 - 66 — 66— R endita ital. 8 Bj4 0i0
94.45
a P arigi . . . 94 40 91.80 94.32 94 45 94U2 a L on d ra ... 94 50 98.80 93.30 9 8 - - 83 60 93 50 a B erlin o . . — — - - .—
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R endita fra n cese . . .a m m o rtiz za b ile ---.--- --- - — ---.--- — » » 3 0(0 91.75 92.67 93.07 88 45 93.77 91.80 C on solid a to in g lese2 3j4 7S.L2 78.12 78.07 78.12 78.15 7816 » p ru ssia n o 3 Ojo 90.75 90.75 90.75 90.70 90.70 90 60 R endita a u s tr ia c. in oro 118 35 113.60 113.80 113.90 114.— 118.95 » » in arg 89.10 89 10 89 05 89.70 89.20 89.25 * * in carta 88 :o 8910 89 05 89.20 8925 89.30 R end. spagn. esteriore
a P a rig i... 91.75 9 5 , - 9475 94 87 94.80 94.90 a L o n d ta . . . . 93 93.— 93.-- 98— 93.— S3 -R en dita t u r c a a P arigi 89— 89.25 89.47 89-77 8932 89 56
» » a L on dra 88 50 88.50 83.50 8 9 - 89— 8 9 . -Rend. russa n u o v a a Par 106.8J 10640 1C6.60 106.50 106 65 —
* p ortogh ese 3 0(0
VA LORI BANCARI 21 aprile aprile28 Banca d ’ Italia . . . . 1912 1 3 8 4 .-1912 1385 — Banca Commerciale . 794.— 797 — Credito Italiano . . . 5 3 0 . - 540 Banco di Rom a . . . 102. - ■ 101.73 Istituto di Credito fondiario. 5 8 5 .- 584.—
Banca Generale . . . 12.— 12.
Credito Im m ob ilia re. . 279.— 2 7 7 , -Bancaria Italiana . . 100.— 100 50 C A R T E L L E FO N D IARIE 21 aprile aprile28 Istituto Italiano . i 7 ,'7 „ 1912 5 1 5 .-1912. 515 » » . 4 7o 50J.— 503 — » » . . . 3 7» °/o 479. - 480.— Banca Nazionale . . . 4 7 „ 4 9 8 .- 49 f— Cassa rti R,isp. rti Milano 5 °/. 518.— 516
-» » » 4 7o 500.-- 503
-» » » 3 7 ,7 « 483.50 480 75
Monte Paschi rti Siena 4 7 ,7 « ---
-» » » ■r> 7« ---.--- —
Op. Pie rti S. Paolo 'Toriih- 5 7« — .--- ' — -» » 4 7 , 7 « ---.--- --Ranco rti Napoli . 3 7 , 7 « 488.— 486
-VALORI FE R R O V IA R I 21 aprile 2 8 aprile M eridionali . . . 1912 «01. -1912 000.— o M editerranee. . 401 — 391.50 *—1 N ij Sicute ... 080.— HòO — Secondarie Sarde 292.— •292 — Meridionali . . . 37 « ■ 337.— 337.50 » Mediterranee . . 4 7« • 502 — 500. o Sicule (oro) . . . 4 7 « ■ 505.— 505 -N | Sarde C... 3 7« • 345.— 343 < Ferrovie nuove. 3 7« • 3 3 7 . - 338 -o | Vittorio Fhnanmde 3 7« • 333.— 364 -T irre n e ... 5 7 « • 507.— 510 — PQ PQ Lom barde. . . . » 7 . • 104 25
o Marmif. Carrara . 25E — ■235
-PRE STITI M U N ICIPALI
21
aprile aprile28
1912
100 35 Prestito (li Milano . • 4 7 ,
1912
101 50
» Firenze . . • 8 7 . 6 8 . - 6 8 -» Napoli. . - 5 7 , 97.75 9 (2 5 * Roma • B 7 4 4 9 3 .- 4 9 1 . -VALORI IN D U STRIA LI aprile21 aprile28 Navigazione Generale 1912 3 8 1 .-1912 38'2.— Fondiaria Vita. 301.— 301.25 » Incendi . . 1 9 7 .- 19b — Acciaierie Terni 1 4 3 3 .- 1358.
-Raffineria L ig u re-L om i. n n 1 n 362 — 3u4 — Lanificio R ossi. . ¡520 — 1 4 9 0 -Cotonifìcio Cantoni . 3 4 4 .- 342 —
» Veneziano . 7 8 . - 77.—
Condotte d ’ acqua. . 313 — 315.—
Acqua Pia... 2025.— 2025 — Linificio e Canapificio in /.io h. le 1 4 4 .- 142.— M etallurgiche italiane. . 1 1 5 .- 116.— P iom bin o... 135.-- 136 —
E lettile. Edison 582.— 576 50
Costruzioni Venete . . 151.— 161.—
G a s ... 1195 — 1 1 7 8
.-Molini Alta Italia. ■209.— 208.
-Ceramica Richard ■245. - 243 —
Ferriere . . . . 115.— 115.—
Officina Meco. Mia ni 'il vestri . 101.— 101.50 M ontecatin i... 101.— 101
-Carburo romano . . . 642 614—
Zuccheri Rom ani. . . 7 7 . - 77 -E l b a ... 182 — 180—
Banca di Francia... 4100.— Banca Ottomana . . . . 683.— Canale di Suez... 6102.— Crédit Foncier... 828.—
PROSPETTO DEI CAMBI su F ra n cia su Londra su B erlino 22 L u n edi. . 23 Martedì . 24 Mercoledì 25 Giovedì . 26 Venerdì . 27 Sabato . . 101— 100.95 100.97 100.97 101.— 101. -25.49 25.48 25 48 25.49 26.48 25.48 124.60 124.35 124.40 124.40 124.40 124.40 687. - 62!0. 840. -ii A u s t r i « 105.60 105 55 105.55 105.55 105.55 105.55
Situazione degli Istituti di emissione italiani
x ( O r o ... L. In ca sso | A rg e n to . . . OHM) < P o rta fo g lio . ...» A n t ic ip a z io n i... » 31 m arzo Différer, za 1019 950 000 00 + 420 m* T. 4 687 000 00 f 571-0 502 486 000 00 — 28 038' iOH 86! 000 00 — 10 2 4 * " ) C ircola zion e . . . . »
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25 a p rile d ifferenza 8 240 574 000 -t- 15 981 000 308 328 000 — 390 000 1161 611000 — 21 836 000 608 873 000 -r ¡4 247 00O 5 232 618 000 — 75 874 0 0 877 SOI 000 4 - 79 849 O00 18 a p rile d ifferen za d i T . (O ro . . Fi r n ™ In ° aSS1 U r g e n t e , AI IIVO j P o r t a fo g lio , . • » \ A n tic ip a z io n i . . »PASSIVO J C ircola zion e . . » ( C on to c o r r . . • »
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