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Moti oscillatori

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Academic year: 2021

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Parte I

Moti oscillatori

10.1-10.2 Oscillatore armonico

10.1-10.2 Oscillatore armonico

Abbiamo visto che una situazione che si riconduce a soddisfare l’equazione differenziale

d2x(t)

dt2 + ω2x(t) = 0 (1)

rappresenta un oscillatore armonico e ne abbiamo visto diverse situazioni (pendolo semplice, composto, molle). Questa comunque `e una eq. diff. di secondo ordine a coefficienti costanti omogenea. Di questa classe di equazioni si pu`o verificare che banalmente che sex(t) `e una soluzione dell’eq. (1) lo

`e anche la funzione ax(t) ed inoltre se si trova un’altra soluzione y(t) che soddisfa la (1) anche la combinazione lineare z(t)=x(t)+y(t) soddisfer`a la (1) dovuto al fatto che l’eq `e lineare. Si dimostra inoltre che la (1) ammette due sole soluzioni indipendenti per cui la soluzione generica si pu`o scrivere come x(t) = a sin ωt + b cos ωt che pu`o anche riscriversi nel modo solito x(t) = A sin(ωt + φ) L’equazione non omogenea invece si scrive nella forma:

d2x(t)

dt2 + ω2x(t) = f(t) (2)

che si dimostra essere risolta con una soluzione tipox(t) = a sin ωt + b cos ωt + xp(t) Infine a completare queste propriet`a si ha anche che se l’eq.(2) `e scritta con

un termine noto che `e f1(t) per il quale la soluzione `e una certa x1(t) e se con un termine noto che dovesse essere f2(t) si ottiene una soluzione com x2(t) allora si ha che se il termine noto `e f1(t) + f2(t) ⇒ x(t) = x1(t) + x2(t)

`e la soluzione dell’equazione Questo risultato `eil principio di sovrap- posizione che sancisce come se in una situazione si ha una certa soluzione ed in un’altra, un’altra soluzione, quando si dovessero verificare contempo- raneamente le sue situazioni precedenti l’effetto `e dato dalla somma delle sue soluzioni. Considerazioni analoghe valgono per l’equazione differenziale completa (con anche il termine della derivata prima).

Esempio 10.1

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Esempio 10.1

Esempio 10.1

Una massa m `e appesa verticalmente ad una molla di costante elastica k. Se x=0 `e la posizione con la molla non allungata, attaccando la massa m il tutto scende ad una quota xs = mgk (porre l’orientazione della x verso il basso).

Tirando la molla verso una posizione x = 2xs al tempo t=0 determinare la legge oraria.

L’eq. della dinamica ci indica che mg − kx = ma da cui mddt22x + kx = mg ⇒ ddt2x2 + ω2x = g con ω2 = mk L’equazione `e non omogenea per cui la soluzione `e somma di quella omogenea ed una particolare che si dimostra (per sostituzione) essere xp = A ⇒ sostituendo ω2xp = mkA = g ⇒ A = mgk ⇒xp = mgk Per cui il principio di sovrapposizione ci dice che x(t) = Asin(ωt + φ) +mgk

10.3 Energia dell’oscillatore armonico

10.3 Energia dell’oscillatore armonico

Abbiamo visto che una forza elastica soddisfa l’equazione dell’oscillatore armonico, e che la forze `e conservativa. Calcoliamo l’energia meccani- ca in questa situazione. Ep = 12kx2 e Ek = 12mv2 usiamo la x(t) = Asin(ωt+φ)ev= Aω cos(ωt+φ) si ottiene quindi Ep = 12kA2sin2(ωt + φ) e Ek= 12mA2ω2cos2(ωt + φ)

Et= Ek+ Ep = 1

2kA2sin2(ωt + φ) + 1

2mA2ω2cos2(ωt + φ) = 1

2A22m sin2(ωt + φ) + mω2cos2(ωt + φ)] =

= 1

2mω2A2= costante

Il moto quindi continua mantenedo l’energia totale costante e quando

`e massima l’energia potenziale `e minima la cinetica e viceversa. Si verifica inoltre che i valori medi di energia cinetica e potenziale sono uguali e pari a

<Ek>=< Ep >= 12Et

10.4 Somma di moti armonici sullo stesso asse

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10.4 Somma di moti armonici sullo stesso asse

Supponiamo di avere moti armonici sullo stesso asse x e siamo interessati a valutare il moto complessivo. Possiamo avere vari casi: A. Forze uguali x1 = A1sin(ωt + φ1) e x2 = A2sin(ωt + φ2) sappiamo che essendo l’eq.diff.

del moto armonico lineare anche x = x1 + x2 `e una soluzione e quindi sar`a del tipo x = Asin(ωt + ψ) vediamo con quali parametri

x= A sin(ωt + ψ) = A1sin(ωt + φ1) + A2sin(ωt + φ2) ⇒ Acos ψ sin ωt + A sin ψ cos ωt = (A1cos φ1+ A2cos φ2) sin ωt + (A1sin φ1+ A2sin φ2) cos ωt Da cui l’uguaglianza sussiste nel tempo solo se:

Acosψ = A1cosφ1+ A2cosφ2 Asinψ = A1sinφ1+ A2sinφ2

Da cui si ottiene alla fine:

A = q

A21+ A22+ 2A1A2cos(φ1− φ2)

tgψ = A1sinφ1+ A2sinφ2 A1cosφ1+ A2cosφ2

La rappresentazione grafica di x1 e x2 come due vettori in rotazione porta allo stesso il risultato ottenuto come somma vettoriale (metodo dei fasori)

10.6 Oscillatore armonico smorzato da una forza viscosa

10.6 Oscillatore armonico smorzato da una forza viscosa

Quando c’`e un attrito viscoso si introduce una dipendenza dalla velocit`a e l’eq. della dinamica diventa del tipo: ma = −kx − λv che porta ad un eq.

differenziale:

d2x dt2 + λ

m dx

dt + k mx= 0

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Se introduciamo i due coefficienti: ω0=q

k

m pulsazione propria e γ = 2mλ coefficiente di smorzamento l’equazione si riscrive come

d2x

dt2 + 2γdx

dt + ω02x = 0

che rappresenta l’eq. diff. dell’oscillatore armonico smorzato. Dal momento che sappiamo che nel caso di attrito viscoso l’andamento `e esponenziale vediamo quale tipo di soluzione deve soddisfare una soluzione del tipo x(t) = e−αt Sostituendo si ha:

d2(e−αt)

dt2 + 2γd(e−αt)

dt + ω02(e−αt) = 0 α2(e−αt) + 2γα(e−αt) + ω02(e−αt) =

= e−αt2+ 2γα + ω02) = 0 ⇒ α2+ 2γα + ω02= 0

che viene detta eq. caratteristica e ha soluzioniα= −γ ±pγ2− ω02

Discussione dei casi di oscillaz.smorzata

Discussione dei casi di oscillaz.smorzata

• Nel primo caso il γ2 > ω02che significaλ2 >4mkle soluzioni sono reali, negative e distinte da cui x(t) = Aeα1t+Beα2t=x(t) = e−γt(Ae+t

γ2−ω20+ Be−t

γ2−ω20) Questo caso corrisponde allosmorzamento fortee non avviene oscil-

lazione

• Il secondo caso `e quello dello smorzamento critico che si ha quando γ2 = ω02 ovvero quando λ2 = 4mk in questo caso le due soluzioni sono coincidenti e α = −γ per cui la soluzione generale `e x(t) = e−γt(At+B) Nel caso dello smorzamento critico si vede come il punto raggiunga pi`u velocemente la posizione di equilibrio rispetto a qualunque altra com- binazione dei parametri. In ogni caso come nella precedente situazione non avviene oscillazione

• L’ultima situazione corrisponde allo smorzamento debole che av- viene quando γ2 < ω02 ovvero quando λ2 < 4mk Si dimostra in questo caso che la soluzione `e del tipo x(t) = A0e−γtsin(ωt + φ) e ω = pω02− γ2 < ω0 ovvero si ha una oscillazione con ampiezza smorzata A0e−γt e pseudo periodo T = ω

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10.7 Oscillatore armonico forzato

10.7 Oscillatore armonico forzato

Nella realt`a ogni oscillazione `e smorzata dagli attriti. Se vogliamo mante- nere l’oscillazione dobbiamo sostenerla con una forza oscillante. In tal caso l’equazione della dinamica diventa del tipoma = −kx − λv + F0sin ωtche come eq. differenziale diventa:

d2x

dt2 + 2γdx

dt + ω2x = F0

m sin ωt

L’eq. differenziale non `e pi`u omogenea e il termine pulsante pu`o avere una ω diversa da quella propria ω0. Possiamo verificare che la generica soluzione `e del tipo x(t) = A sin(ωt + φ) + aeα1t+ beα2t Se questo dovesse essere vero una volta che si `e esaurita la fase transitoria corrispondente alla oscillazione smorzata (uno qualunque dei tre casi precedenti) il moto a regime `e governato solo dal termine di oscillazione forzata. Verifichiamo per sostituzione: assumiamo che la soluzione sia x(t) = A sin(ωt + φ) e otteniamo:

−ω2Asin(ωt + φ) + 2γωAcos(ωt + φ) + ω02Asin(ωt + φ) =

= F0

msinωt ⇒ [(ω02− ω2)Acosφ − 2γωAsinφ]sinωt+

[(ω02− ω2)Asinφ + 2γωAcosφ]cosωt = F0

msinωt

L’eguaglianza deve valere per qualunque valore di t quindi consegue che deve risultare:

20− ω2)Acosφ − 2γωAsinφ = F0

m (ω20− ω2)Asinφ + 2γωAcosφ = 0

Da cui:

A = F0

m

1

p(ω02− ω2)2+ 4γ2ω2 , tgφ = −ω22γω

0−ω2

Oscillatore forzato sommario

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• sollecitando un oscillatore armonico semplice con una sollecitazione esterna sinusoidale, l’osc. armonico semplice risponde con una sol- lecitazione la cui pulsazione coincide con quella esterna (non quella propria)

• si ha uno sfasamento φ tra la sollecitazione esterna e quella dell’oscil- latore armonico

• la risposta dell’oscillatore armonico dipende dal valore di ω

• ampiezza A e sfasamento φ non dipendono dalle condizioni iniziali L’ampiezza A `e massima quando ω = ωm =pω20− 2γ2 < ω0 e risulta Am = A(ωm) = F0

2mγ

ω02−2γ2

condizione verificata solo quando ω20 > 2γ2 Quando γ → 0 si ha che ωm → ω0 e l’ampiezza tende ad infinito. Questa situazione si definisce condizione di risonanza.

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