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III IV 15
CONGIUNTURA DEL COMMERCIO IN EMILIA-ROMAGNA
UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA
2
determinato una sensibile riduzione anche dei consumi alimentari. Ne è stata incisa prima la componente voluttuaria in essi presente, quindi, con il prosieguo della fase negativa, i consumatori hanno rivisto anche la componente ritenuta necessaria. Alla ricerca della convenienza, le famiglie hanno poi operato nuove scelte riguardo ai canali distributivi preferiti, favorendo la grande distribuzione.
La svolta registrata nel corso del primo trimestre mostra però una ripresa più forte per i consumi non alimentari, probabilmente a lungo rimandati, e per la piccola distribuzione, mentre con l’aumento della domanda i consumatori paiono allontanarsi da iper, super e grandi magazzini.
In merito ai risultati delle varie tipologie del dettaglio, infatti, si rileva innanzitutto la forte svolta in positivo a vantaggio del commercio specializzato.
Nel trimestre in esame sono state le vendite del commercio al dettaglio specializzato in prodotti non alimentari a mettere a segno l’incremento maggiore, avendo registrato un incremento del 4,2 per cento.
Un segno positivo di tale ampiezza non era mai stato rilevato dall’inizio dell’indagine.
Le vendite del commercio al dettaglio specializzato in prodotti alimentari hanno realizzato una svolta della stessa ampiezza, ma mettendo a segno un
incremento più contenuto (+2,5 per cento). Anche in questo caso, comunque, un segno positivo di tale ampiezza non era mai stato rilevato dall’inizio dell’indagine.
Con quello che si prospetta come un nuovo mutamento delle abitudini di consumo, le vendite, di prodotti alimentari e non, degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini hanno proseguito nella loro tendenza leggermente negativa, avviata dal secondo trimestre 2012, chiudendo il periodo in esame con una flessione dell’1,0 per cento.
Nonostante la ripresa delle vendite, peggiorano ancora i giudizi relativi all’eccedenza delle giacenze sia della distribuzione specializzata, alimentare e non alimentare, sia degli iper super e grandi magazzini. Il saldo dei giudizi sale a 4,7 punti per il dettaglio specializzato alimentare, a 16,9 per quello non alimentare e a 4,2 per ipermercati, supermercati e grandi magazzini
La stagionalità sostiene la tendenza positiva relativa alle valutazioni delle imprese in merito alle vendite del prossimo trimestre per tutte le tipologie del dettaglio.
Il saldo dei giudizi si riprende e giunge a quota -2,6 per il dettaglio specializzato alimentare, ritorna positivo (+2,8) per quello non alimentare e si rafforza ulteriormente (+21,2) per ipermercati, supermercati e
Congiuntura del commercio in Emilia-Romagna. 1° trimestre 2015
Vendite (1) Giacenze (2) Previsioni (3)
Commercio al dettaglio 3,0 12,3 5,3
Settori di attività
- dettaglio alimentari 2,5 4,7 -2,6
- dettaglio non alimentari 4,2 16,9 2,8
- iper, super e grandi magazzini -1,0 4,2 21,2
Classe dimensionale
- piccole 1-5 dipendenti 4,5 18,1 -7,7
- medie 6-19 dipendenti 3,0 11,2 0,1
- grandi 20 dip. e oltre 1,0 5,7 22,7
(1) Valori correnti. Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. (2) Saldo tra le quote di imprese che dichiarano giacenze in esubero e giacenze scarse a fine trimestre di riferimento. (3) Saldo tra le quote di imprese che dichiarano vendite previste in aumento e in diminuzione nel trimestre successivo.
Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna
Andamento delle giacenze a fine trimestre. Percentuale di imprese che ha dichiarato le giacenze …
Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna
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80,2 84,9 79,5 81,5 91,2 83,2 79,4 78,2 83,6
14,6 12,3 14,7 14,7 7,4 9,4 13,3 14,9 14,4
0%
100%
1t13 2t13 3t13 4t13 1t14 2t14 3t14 4t14 1t15
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CONGIUNTURA DEL COMMERCIO IN EMILIA-ROMAGNA
UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA
4
valutazioni in merito alle vendite attese nel prossimo trimestre mostra un generalizzato miglioramento, cui contribuisce fondamentalmente l’andamento stagionale. La tendenza mostra comunque una correlazione positiva con la dimensione delle imprese.
Le prospettive si alleviano per le imprese di piccola dimensione, il saldo risale a quota -7,7, e si rasserenano per quelle di media dimensione, con un saldo che ritorna lievemente positivo a quota +0,1.
Ma, con un’oscillazione ancora più ampia, il saldo delle attese delle imprese di maggiore dimensione da
ampiamente negativo (-22,0) ritorna sensibilmente positivo, giungendo a
quota +22,7.
Il registro delle imprese
Le imprese attive nel commercio al dettaglio al 31 marzo 2015 erano 46.886. Rispetto ad un anno prima la loro consistenza è diminuita dello 0,8 per cento (- 395 unità), a fronte di una tendenza ugualmente negativa, ma sensibilmente più contenuta, a livello nazionale (-0,1 per cento). L’andamento rilevato in ambito regionale è frutto della composizione tra una tendenza positiva, data da un forte incremento delle società di capitale (+4,0 per cento, 156 unità) e un movimento negativo, più ampio, ma più lento,
originato da una rapida diminuzione delle società di persone
(-2,0 per cento, -217 unità) e da una più lenta riduzione delle ditte individuali (-1,1 per cento, -343 unità), nonostante l’apporto fornito a queste ultime dall’aumento di imprese marginali operanti come forma di auto impiego.
Questi movimenti sono favoriti dalla variazione della normativa relativa alle società a responsabilità limitata. Questa risulta notevolmente attrattiva, le Srl costituiscono infatti la gran parte della variazione positiva delle società di capitale, e spiega anche parte della riduzione delle società di persone.
Il ben più ristretto insieme delle cooperative e dei consorzi ha invece mostrato nel primo trimestre una tendenza decisamente positiva (+4,4 per cento) I risultati dell’anagrafe delle imprese mostrano, comunque, anche il contrasto che si è venuto a determinare sotto la pressione competitiva e a seguito della crisi e della restrizione del credito, tra la tendenza favorevole per le imprese di maggiore dimensione, più strutturate e dotate di capitale e l’andamento negativo per quelle di minore dimensione, basate sull’attività diretta di micro imprenditori. Questi movimenti comporteranno ampie conseguenze sociali.
Imprese attive e tassi di variazione tendenziali (1), commercio al dettaglio (esclusi gli autoveicoli), Emilia-Romagna e Italia. 1°
trimestre 2015
Settori Emilia-Romagna Italia
Stock Variazioni Stock Variazioni
(1) Tasso di variazione sullo stesso periodo dell’anno precedente
Fonte: elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati InfoCamere Movimprese.
commercio al dettaglio
società di capitale -
società di persone -
ditte individuali -
altre forme societarie -
-0,8
4,0
-2,0 -1,1
4,4 46.886
4.026
10.382
32.264
214
-0,1
4,2
-2,9 -0,1
3,5 805.064
79.899
125.755
595.852
3.558
Unioncamere Emilia-Romagna rileva e distribuisce dati statistici attraverso banche dati on line e produce e diffonde analisi economiche. Riepiloghiamo le principali risorse che distribuiamo on line.
http://www.ucer.camcom.it
Analisi trimestrali congiunturali
Congiuntura industriale
Fatturato, esportazioni, produzione, ordinativi aggregati e per settori e classi dimensionali delle imprese.
http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/os-congiuntura Congiuntura dell’artigianato
Fatturato, esportazioni, produzione, ordinativi dell’artigianato.
http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/banche-dati/bd/congiunt/artigian Congiuntura del commercio al dettaglio
Vendite e giacenze aggregati e per settori e classi dimensionali del commercio al dettaglio.
http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/osservatorio-congiuntura-commercio Congiuntura delle costruzioni
Volume d’affari e produzione aggregati e per classi dimensionali delle imprese.
http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/osservatorio-congiuntura-costruzioni Demografia delle imprese - Movimprese
La demografia delle imprese, aggregata e disaggregata per forma giuridica e settore di attività.
http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/demografia-imprese Demografia delle imprese - Imprenditoria estera
Stato e andamento delle imprese estere, disaggregati per forma giuridica e settore di attività.
http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-estera Demografia delle imprese - Imprenditoria femminile
Stato e andamento delle imprese femminili, disaggregati per forma giuridica e settore di attività.
http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-femminile Demografia delle imprese - Imprenditoria giovanile
Stato e andamento delle imprese giovanili, disaggregati per forma giuridica e settore di attività.
http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-giovanile Esportazioni regionali
L'andamento delle esportazioni emiliano-romagnole sulla base dei dati Istat.
http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/esportazioni-regionali Scenario di previsione Emilia-Romagna
Le previsioni macroeconomiche regionali a medio termine. Unioncamere Emilia-Romagna e Prometeia.
http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/scenario-previsione
Analisi semestrali e annuali
Rapporto sull'economia regionale
Un costante monitoraggio dell'economia regionale. A fine settembre, le prime valutazioni. A fine dicembre, l'andamento dettagliato dell'anno, le previsioni e approfondimenti. A fine giugno il consuntivo..
http://www.ucer.camcom.it/portale/studi-ricerche/analisi/rapporto-economia-regionale
Banche dati
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