• Non ci sono risultati.

AGRICOLTURA SOCIALE E COMUNITÀ AGROPARCO NILDE IOTTI: Un modello di agricoltura sociale

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "AGRICOLTURA SOCIALE E COMUNITÀ AGROPARCO NILDE IOTTI: Un modello di agricoltura sociale"

Copied!
15
0
0

Testo completo

(1)

AGRICOLTURA SOCIALE E COMUNITÀ

AGROPARCO NILDE IOTTI: Un modello di agricoltura sociale

IL PARCO: OLTRE LO STANDARD

MULTIFUNZIONALITÀ DELLO SPAZIO PUBBLICO

BORSE DI RICERCA AIAPP - SECONDA FASE

Ricerca Agronomica: Michele Stacchini, agronomo, borsista

Ricerca Sociale e comunicazione: Angela M. Miceli, architetto, borsista

(2)

187 COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO

Marcella Minelli, agronomo e socio AIAPP

Giuseppe Bonazzi, esperto in campo agricoltura/ambiente Enea Burani, imprenditore agricolo

COMUNE DI REGGIO EMILIA ACCORDO DI CITTADINANZA PARCO NILDE IOTTI

Francesco Berni, coordinatore architetti di quartiere Elena Farnè, architetto, consulente esterno

Teresa Lopez, architetto di quartiere

RICERCA AGRONOMICA E BUONE PRATICHE Michele Stacchini, agronomo

RICERCA SOCIALE E COMUNICAZIONE Angela M. Miceli, architetto

SI RINGRAZIANO

per il supporto alla candidatura del progetto al bando PSR:

C.R.P.A. S.p.a Centro Ricerche Produzioni Animali (Reggio Emilia) Paolo Mantovi, ricercatore CRPA

per la selezione e le risorse messe a disposizione per la Maratona Digitale tenutasi presso il Centro studi di Foligno:

SHU 2019, Social Hackathon Umbria 2019,

Team Manager, Hackers, Solution giver che hanno composto la squadra“Terreni Digitali”

per il premio speciale ricevuto allo SHU2019:

Matteo Coffaro, co-fondatore e direttore operativo GEO SmartCampus tutti i membri della giuria SHU2019

(3)

188

INDICE

I. Introduzione alla seconda fase della ricerca:

Le peculiarità del progetto Agroparco

II. Opportunità: candidatura a bandi, open-Call e sfide

II.a) Un progetto tra i progetti: il bando “Trasformazioni Urbane Innovative”

CNAPP (Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori e Paesaggisti) II.b) Il cibo come veicolo culturale: la call “Think 4 Food”

Legacoop Emilia Romagna

II.c) Innovazione tecnologica e digitale che parte dal territorio:

la sfida “discover” SHU2019 (Social Umbria Hackathon) Foligno

III. Settori di finanziamenti

III.a) il Programma di Sviluppo Rurale: Operazione 16.1.01 PSR 2014-2020 misura 4B anno 2019

III.b) Bando Coltiviamo Agricoltura Sociale 2019 – 4° edizione

IV. Il modello Agroparco esportabile in nuovi contesti

(4)

189 I. Introduzione alla seconda fase della ricerca:

Le peculiarità del progetto Agroparco

Dalla prima fase della ricerca sul modello di agricoltura sociale sperimentabile nel Parco Nilde Iotti è emersa la natura multidisciplinare del progetto, tale da garantirgli una reale connessione al territorio -considerato nella molteplicità delle sue risorse ambientali, culturali, sociali ecc. - ed alle varie progettualità attivate nel parco attraverso il laboratorio urbano di quartiere1 con le quali il progetto Agroparco intenderebbe porsi in stretta sinergia.

Un progetto che si è rivelato al passo con i tempi, anzi, oseremmo dire che anticipa i tempi per il suo forte carattere multidisciplinare.

Infatti, ad oltre due anni dall’inizio della ricerca, abbiamo potuto notare moltiplicarsi l’attenzione ad un tipo di agricoltura molto vicino a quanto da noi proposto, anche sotto forma di bandi volti ad incentivarla dal punto di vista economico.

È noto già da tempo quanto importante può essere la cura e la coltivazione delle piante, ed in particolare di quelle commestibili, attraverso un lavoro di comunità, effettuato insieme, per facilitare processi di autostima e di comprensione e collaborazione tra le persone.

In un momento come quello attuale, ove nel nostro Paese si rende necessario dare un futuro a quanti hanno perso un lavoro, o alle persone che qui arrivano alla ricerca di un lavoro, questa occupazione è sicuramente tra quelle cui bisogna dedicare un’attenzione particolare.

Ma, come abbiamo avuto modo di sottolineare nella prima fase della ricerca, ciò non è sufficiente, quando non inutile, se non accompagnato da un’adeguata formazione e informazione didattica e culturale.

1https://www.comune.re.it/parconildeiotti

Il laboratorio urbano per la rigenerazione e la rivitalizzazione di Parco Nilde Iotti è il primo dei Laboratori Urbani realizzati dal Comune di Reggio Emilia all'interno del progetto QUA – Quartiere Bene Comune – Architetti di QUArtiere. Il laboratorio di partecipazione promosso dal Comune, attivato nel 2016, ha coinvolto in un percorso di confronto strutturato i cittadini, le

associazioni e le organizzazioni della città con l’obiettivo di ridare nuova vita e presidio al Parco Nilde Iotti, un’area verde pubblica molto ampia ed estesa – oltre 16 ettari – nella periferia ovest della città. Il parco è uno degli elementi centrali di un PUA Piano Urbanistico Attuativo ancora vigente che doveva dare vita a un nuovo eco-quartiere di 3000 abitanti, ma rimasto incompiuto per tutta la componente edilizia privata a causa della crisi economica e del fallimento delle cooperative di costruzione. Solo il parco e alcune strade sono state realizzate e l’area è spesso soggetta a fenomeni di vandalismo.

Il laboratorio urbano – attivato nel 2016 - ha portato alla definizione e alla sottoscrizione di un Accordo di Cittadinanza per l’attivazione di sette micro-progetti sperimentali di riattivazione temporanea, di ricerca e di manutenzione del parco, al fine di presidiare la grande area pubblica e costruire sul medio-lungo termine una visione strategica di rigenerazione incrementale e a consumo di suolo zero.

(5)

190 II. Opportunità: candidatura a bandi, open-Call e sfide

L’idea dell’Agroparco, elaborata e maturata con la prima fase della ricerca, ha pertanto incoraggiato la multidirezionalità dello sviluppo del progetto in differenti canali di approfondimento.

Anche se la prima fase della ricerca si era conclusa proponendo un modello capace di assicurarsi sin dall’inizio un’adeguata sostenibilità economica, insieme ad un sufficiente valore sociale, abbiamo ritenuto importante valutare le opportunità e fonti di finanziamento - attraverso bandi, open call, ecc.- che potessero completare lo studio di fattibilità ed offrire una prospettiva a lungo termine entro la quale delineare il più idoneo modello di gestione.

La nostra ricerca ha infatti rivelato le molteplici possibilità di candidatura del progetto proprio in virtù delle diverse sfaccettature che lo caratterizzano.

Abbiamo però dovuto notare che tale peculiarità, se da un lato costituisce un valore aggiunto in termini di possibilità di candidatura e di rispondenza alla complessità dei processi di rigenerazione urbana, dall'altro si scontra con la settorialità delle misure di finanziamento, che spesso presentano canali tematici fortemente orientati o limitano le premialità al possesso di specifici requisiti piuttosto che alle strategie di integrazione e diversificazione degli stessi.

Per una migliore comprensione, a seguire si riportano alcune opportunità di candidatura del progetto Agroparco, selezionate nel corso della seconda fase della presente ricerca, che hanno consentito di approfondire diverse tematiche e ripercorrere il progetto Agroparco nelle sue varie dimensioni: quella urbana, paesistico-ambientale, agroalimentare, culturale e di innovazione sociale e digitale.

II.a) Un progetto tra i progetti: il bando “Trasformazioni Urbane Innovative”

CNAPP

La Call for Project dal titolo “Trasformazioni urbane innovative”2 promossa dal Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori attraverso il Dipartimento Agenda Urbana e Politiche Europee, con il Patrocinio dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e realizzata in collaborazione e con il patrocinio dell’ANCI e dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, mirava a promuovere, individuare e mettere in rete gli interventi innovativi di

2 http://www.awn.it/attivita/call-cnappc/call-trasformazioni-urbane-innovative

(6)

191 riqualificazione urbana capaci di diventare elementi propulsori della

rigenerazione urbana, raccogliere le buone pratiche, già realizzate o in corso di realizzazione, attraverso i Programmi Nazionali ed Europei (Piano Periferie, UIA, Smart City, Urbact, Horizon 2020) sui temi dell’Agenda Urbana (mobilità sostenibile, efficientamento energetico, tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali) e alle diverse scale d’intervento: aree densamente edificate, parchi, piazze, ma anche piccoli angoli della città e micro-interventi partecipati promossi e/o realizzati dal basso con associazioni e abitanti.

Il laboratorio urbano partecipato per la rigenerazione e la rivitalizzazione di Parco Nilde Iotti, promosso dal Comune di Reggio Emilia, che ha coinvolto in un percorso di confronto strutturato i cittadini, le associazioni e le organizzazioni della città con l’obiettivo di presidiare la grande area pubblica e costruire sul medio-lungo termine una visione strategica di rigenerazione incrementale e a consumo di suolo zero, si inserisce all'interno della cornice delineata dal presente bando rispondendo in coerenza ai requisiti di partecipazione.

Le progettualità in atto nel Parco Nilde Iotti sono infatti state candidate in quanto ritenute potenziali veicoli di cambiamento che, scommettendo sulla partecipazione di cittadini e stakeholder ai processi decisionali, fossero orientate alla costruzione di un nuovo modello di gestione dello spazio pubblico fondato sull'azione educativa –ambientale e agroalimentare- e di inclusione sociale, in grado di rispondere a fenomeni di abbandono, degrado, spopolamento con ampie e positive ricadute culturali ed economiche nel contesto periurbano limitrofo.

L'ambito tematico nel quale le progettualità del Parco Nilde Iotti sono state candidate è quello dei “Micro-interventi” in virtù di un Accordo di Cittadinanza – firmato il 5 luglio 2017 e ancora in essere – sottoscritto dal Sindaco e da oltre venti associazioni per l’attivazione di progettualità quali usi temporanei ed eventi di animazione quotidiana sullo sport, l’educazione ambientale e l’arte, due grandi festival estivi, alcuni micro-interventi di riqualificazione paesaggistica e fruitiva (segnaletica ad accessibilità aumentata, dotazione arborea, manutenzione percorsi e sedute) e uno studio di fattibilità sull’Agricoltura Sociale con cui destinare una parte del parco ad imprese agricole ad alto impatto sociale, secondo i modelli francesi delle AMAP (Associazioni per il mantenimento di un'agricoltura nel paesaggio) e delle CSA Italiane (Comunità di Supporto Agricolo).

Appare chiaro come in tale cornice il progetto di Agricoltura Sociale si ponga all'interno di una logica di rigenerazione e riuso della città3, in una chiave

3 Come previsto dalla nuova legge urbanistica dell’Emilia-Romagna (L.R. 24/2017) sul contenimento del consumo di suolo

(7)

192 dinamica e collaborativa, che tenda cioè ad integrarsi fortemente con le risorse

e realtà locali già attive sul territorio, in un meccanismo di costruzioni di rete e di pratiche sostenibili che possa amplificarne gli effetti.

Il.b) Il cibo come veicolo culturale: la call “Think4food” di Legacoop

L'attenzione al tema della qualità del cibo ha interessato, nella prima fase della ricerca, sia la selezione di modelli di agricoltura sociale perseguibili che manifestassero una particolare attenzione verso questo tema, sia la sua rappresentazione all'interno del contesto reggiano, in stretta relazione alle indagini condotte sulle esigenze e sulle abitudini dei cittadini residenti nei quartieri limitrofi al parco. Ed è proprio la qualità del cibo che è risultata una delle principali chiavi di lettura del progetto.

Il “cibo”, considerato nella sua plurima accezione socio-culturale, estetica, edonistica, oltre che alimentare e nutrizionale, è stato pertanto oggetto di attenzione specifica, inducendo a valutare positivamente la candidatura del progetto ad alcune opportunità di finanziamento che facessero del tema “food”

un elemento distintivo dei propri bandi.

Il progetto Agroparco è stato pertanto presentato all'interno della piattaforma promossa da Legacoop alla call for idea: “Think4food” nella sezione ricercatori4. Tale open call era rivolta a proposte che rispondessero ai 17 obiettivi dell’agenda ONU5 e si interfacciassero, in relazione a tali obiettivi, al tema del cibo in termini innovativi.

La candidatura proposta ha fatto pertanto leva su uno dei principi assunti alla base dello sviluppo del modello di agricoltura sociale per il Parco Nilde Iotti: il patto fiduciario locale tra produttori e consumatori, in grado di associare il concetto di “qualità” dei prodotti, ai concetti di valore ambientale e valore sociale dei medesimi, traducendosi pertanto in un nuovo approccio culturale al

“Cibo”.

Un approccio perfetto anche dal punto di vista dell’educazione a questo tipo di consumo che, nella prima fase della ricerca, è risultata essere fondamentale e necessaria.

Il termine qualità fa riferimento, oltre che alle caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche del prodotto e di garanzie sulle sue caratteristiche e/o sui processi produttivi utilizzati, anche ai requisiti concernenti le componenti

4 https://www.think4food.org/il-progetto/

5 1.no poverty, 2.zero hunger, 3.good health and well-being, 4.quality education, 5.gender equality, 6.clean water and sanitation, 7.affordable and clean energy, 8.decent work and economic growth, 9.industry innovation and infrastructure, 10.reduce inequalities, 11.sustainable cities and communities, 12.responsible production and consumption, 13.climate action, 14.life below water, 15.life on lands, 16.peace, 17.justice and strong institutions, partnership for the goals.

(8)

193 edonistiche, quelli connessi agli aspetti salutistici, alla qualità del territorio di

origine, alla tipicità, al rispetto dell’ambiente da parte dei processi di produzione e prima trasformazione utilizzati, al contenuto etico del prodotto e riduzione degli sprechi, al valore di servizio sociale e culturale, al concetto di responsabilizzazione al consumo.

Il valore sociale si rivolge sia all’impiego nel lavoro di soggetti svantaggiati, sia al rapporto relazionale diretto tra produttore e consumatore con eliminazione di ogni altro passaggio di intermediazione commerciale, fondato su conoscenza, fiducia, riconoscibilità del luogo di produzione ed equilibrio remunerazione/prezzo, tenendo conto delle abitudini, bisogni ed aspettative della componente sociale analizzata appartenente ai quartieri limitrofi al parco.

Il valore ambientale, per parte sua, è stato inteso come risultato di pratiche di coltivazione che minimizzano gli impatti ambientali negativi, i consumi energetici ed idrici, e potenziano il riciclaggio degli scarti di coltivazione e trasformazione, ma anche come risultato di valorizzazione del paesaggio agrario generato dal progetto.

Il valore economico, all’insegna di principi di sostenibilità, è riconosciuto nella sua capacità di generare reddito, secondo una pratica di circuito breve produttore/consumatore, cui si integrano servizi ed attività socio cultuali.

La sopracitata candidatura è stata inoltre mossa dall’intenzione di entrare in contatto con le cooperative aderenti all'ente promotore Legacoop individuato quale sistema di rete utile alla costruzione di un soggetto gestore del modello di unità produttiva agricola ‘multifunzionale’ a carattere sociale, da proporre come oggetto di sperimentazione nel parco Nilde Iotti.

La struttura organizzativa gestionale auspicata intende dare coerenza e unitarietà di indirizzo, da un lato alla valorizzazione e alla promozione del cibo e del prodotto, dall’altro alla valorizzazione e alla promozione del territorio (rispondendo alla domanda di presidio del parco e di ricucire, attraverso un sistema di economia locale, le relazioni con i quartieri) e della componente sociale che lo abita. Il percorso di sviluppo dell’offerta in tale prospettiva mira perciò a soddisfare le aspettative dei cittadini tenendo conto delle potenzialità presenti nelle realtà agricola, territoriale e ambientale dell’ambito periurbano del comune di Reggio Emilia, ed a veicolare un nuovo modello culturale di consumo di prodotti ortofrutticoli, in grado di incoraggiare buone pratiche, e porsi in stretta relazione con le realtà socio culturali già attive sul territorio (scuole, associazioni, centri sociali e assistenziali ecc.), nonché partner e soggetti trasversali (istituti di credito e fondazioni culturali, ecc.) in grado di integrarsi nella dimensione economica e creativa della sperimentazione,

(9)

194 innescando progettualità collaborative.

Il progetto è stato esaminato con attenzione dalla commissione, con l'auspicio di possibili future manifestazioni di interesse da parte delle aziende aderenti a Legacoop, in linea a quanto è stato dichiarato essere l'obiettivo principale di Think4Food: quello di facilitare connessioni con imprese cooperative alla ricerca di idee innovative per lo sviluppo sostenibile in campo agroalimentare.

II.c) L'innovazione tecnologica e digitale che nasce dal territorio: la sfida

“discover” Social Umbria Hackathon 2019

La partecipazione allo SHU2019 “Social Hackaton Umbria6, è risultata l’occasione per inaugurare un indirizzo operativo di sviluppo di soluzioni innovative per il progetto Agroparco, con ricadute positive nella dimensione sociale/digitale, nonché di individuazione di canali di amplificazione degli obiettivi ambientali e culturali alla base del modello gestionale auspicabile per il contesto reggiano.

La proposta progettuale candidata al concorso “Terreni Digitali” selezionata e ammessa alla Maratona Digitale nella sfida “Discover” -con l’obiettivo specifico di applicare tecniche e strumenti della AR (Augmented Reality) per migliorare l’impatto pedagogico e sociale dei progetti e delle iniziative di educazione ambientale- ha visto riuniti, oltre alla portavoce dell’idea selezionata in qualità di “solution giver”, hakers e professionalità provenienti da diverse regioni italiane ed europee e da differenti contesti formativi e lavorativi.

Operatori sociali, esperti nella protezione civile e nell'educazione ambientale, infermieri, docenti, psicologi, giornalisti nonché web designer, informatici ed esperti nel settore delle telecomunicazioni e dell’elaborazione digitale hanno offerto nuovi spunti ed originali contributi accomunati da una grande sensibilità verso le potenzialità del progetto Agroparco nella dimensione culturale/educativa e di inclusione sociale.

La maratona digitale dell’Hackathon, tenutasi presso il Centro Studi di Foligno (PG) dal 4 al 7 luglio 2019, ha avuto come obiettivo la realizzazione di un pitch, un prototipo o un prodotto da presentare di fronte ad una giuria internazionale composta da esperti nel settore digitale, ambientale, della comunicazione e degli acceleratori d'impresa.

Il risultato è stato un prodotto integrato (Web-Site +AR+Video 360°camera,

6 Tutti i prodotti digitali #SHU2019 sono stati realizzazione nel contesto del Social Hackathon Umbria 2019, organizzato dall’Associazione Centro Studi Città di Foligno dal 04 al 07 luglio 2019 e sono pubblicati nel sito Internet

www.socialhackathonumbria.info sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Italia (CC BY-NC 3.0 IT). I team di sviluppo sono responsabili dell’attribuzione della suddetta licenza entro il termine ultimo per la presentazione di prodotti.

(10)

195 connessi da una comune interfaccia) in grado di mettere in diretto

collegamento le diverse tecnologie utilizzate, le realtà e le buone pratiche esistenti sul territorio, nonché consentire al cittadino l’accesso e la partecipazione ai servizi e alle informazioni sul progetto Agroparco, attraverso plurime modalità, all’interno del Parco o da dispositivi in un qualunque punto lontano dal parco con accesso alla rete.

Il principio assunto alla base dello sviluppo integrato delle seguenti componenti:

-Web-site in grado di fornire un supporto di informazione ed orientamento al cittadino, nonché ausilio all’amministrazione nella mappatura e censimento dei servizi, attività e progetti in atto nel parco in relazione al loro avvicendamento ed ai partner coinvolti,

-Realtà Aumentata (AR), con protagonista una mascotte del parco costruita attraverso il software Metaverse, in grado di incoraggiare, attraverso un approccio ludico, l’informazione e la partecipazione della comunità a vari livelli al progetto di agricoltura sociale,

-Video 360° volto ad amplificare l’esperienza del parco e delle attività che in esso si svolgono attraverso una modalità immersiva,

è stato pertanto quello di sviluppare soluzioni digitali che partissero dalle peculiarità del territorio e non viceversa, offrendo continuità alle attività di studio, ricerca e partecipazione condotte per il progetto Agroparco.

La proposta “Terreni Digitali” si è aggiudicata il Premio speciale

“GEOsmartcampus”, messo in palio al progetto che avesse dimostrato di aver raggiunto un buon livello di sviluppo tecnologico e imprenditoriale già in fase di presentazione finale, ricevendo la possibilità di un percorso di incubazione/accelerazione tecnologica che si potrà sostanziare attraverso una combinazione di attività di formazione tecnica, consulenza specialistica e messa in rete.

Riteniamo questo premio un interessante indicatore dell’attualità e modernità del nostro progetto, che accomuna principi antichi (coltivazione) a nuovissime tecniche di comunicazione, rispondendo così ad una evidente domanda del mercato: l’interesse che esperti di comunicazione hanno evidenziato verso questo settore ci fa pensare ancora una volta all’importanza e alla necessità di formare, informare ed educare il cittadino sulle tematiche affrontate con l’Agroparco Nilde Iotti.

(11)

196 II. Settori di finanziamento

III.a) Programma di Sviluppo Rurale (PSR) - Operazione 16.1.01 PSR 2014-2020 Focus Area 4B anno 2019

Il Programma di sviluppo rurale (PSR) costituisce il principale strumento di governo dello sviluppo del sistema agroalimentare dell'Emilia-Romagna che investe su conoscenza e innovazione, stimola la competitività del settore agroindustriale, garantisce la gestione sostenibile di ambiente e clima e favorisce un equilibrato sviluppo del territorio e delle comunità locali.

Le opportunità offerte sia nell’ambito degli Aiuti e degli Investimenti sia in ambito di Conoscenza e Innovazione si traducono in numerose tipologie di operazioni7.

Il progetto di innovazione agricola sociale per il Parco Nilde Iotti è stato candidato al finanziamento previsto da una misura specifica del PSR per l'anno 2019, corrispondente a “Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura”- n. 16.1.01- volta a promuovere la cooperazione tra vari soggetti per la messa a punto e il trasferimento di innovazioni attraverso l’azione dei Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l'Innovazione (PEI) - artt. 55 e 56 del Reg. (UE) n. 1305/2013 - con la realizzazione di piani pilota e di piani per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agricolo.

Tale Operazione, in particolare, incentiva il funzionamento e la gestione dei Gruppi Operativi in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura, nonché la realizzazione di un Piano di innovazione finalizzato ad individuare una soluzione concreta per le aziende, mirata a risolvere un problema specifico o sfruttare una particolare opportunità. I Gruppi Operativi sono intesi come partnership che coinvolge una molteplicità di attori (enti di ricerca, formazione e consulenza del settore agroalimentare, imprese del settore agricolo, agroindustriale, associazioni di produttori agricoli) necessari per la realizzazione del Piano di innovazione.

Il gruppo di ricerca sull’Agroparco Nilde Iotti è nato con il concetto di Gruppo operativo, avendo coinvolto diverse professionalità e conoscenze in settori in genere considerati distanti; per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno

7 https://agrea.regione.emilia-romagna.it/notizie/2019/domanda-sostegno-op-16101-focus2a-4b

La strategia regionale definita per il settennio di programmazione PSR 2014-2020 -approvato con decisione della Commissione Europea n. 3530 del 26 maggio 2015- si inserisce nel più ampio quadro della strategia europea scegliendo di contribuire direttamente al raggiungimento di 17 Focus Area attraverso 3 macrotemi principali – competitività, ambiente e clima, sviluppo del territorio- ed 1 trasversale -conoscenza e innovazione-. Il PSR offre numerose opportunità sia nell’ambito degli Aiuti e degli Investimenti che in ambito della Conoscenza e Innovazione attraverso 70 tipi di operazioni. Criteri di selezione prioritari comuni a molteplici tipi di operazioni sono previsti per giovani, produzioni sostenibili e di qualità, aree rurali con problemi di sviluppo.

(12)

197 evidenziare e valorizzare il nostro lavoro, attraverso la partecipazione a questo

bando.

Nello specifico, la presente candidatura afferisce al Focus Area 4B, avente ad oggetto la “Migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e dei pesticidi” comprendendo la riduzione dei rilasci di sostanze inquinanti e miglioramento della qualità delle acque e del suolo, controllo delle avversità con metodi a basso impatto, verifica e adattamento dei sistemi colturali agricoli ai cambiamenti climatici.

Gli obiettivi specifici a valenza innovativa che il progetto intende introdurre sono:

- realizzare un prototipo di azienda agricola dedicata alle colture orticole all’interno degli ambiti agricoli periurbani e dimostrare la fattibilità di metodi di coltivazione che permettono il controllo delle avversità con mezzi a basso impatto e che minimizzano i rilasci di sostanze inquinanti migliorando la qualità delle acque dei recettori idrici e la qualità del suolo;

- dimostrare la fattibilità del recupero degli scarti produttivi, e il ricircolo a fini irrigui delle acque di rilascio previa loro raccolta e fitodepurazione (sfruttando l’esistente sistemazione idraulica del Parco Nilde Iotti), rendendo il sistema colturale più rispondente agli eventi estremi conseguenti ai cambiamenti climatici. Per questo il progetto è stato presentato in Regione con l’acronimo di “orto circolare”;

- legare a questo modello di azienda modalità di produzione e fornitura diretta dei prodotti orticoli freschi al cittadino consumatore, coinvolgendolo con diverse forme di rapporto diretto nel ciclo produzione/consumo.

Il modello dovrà tener conto del profilo del consumatore di oggi, con la sua percezione di qualità e la sua disponibilità a pagare per i beni acquistati, con la sua natura piuttosto esigente e complessa, che cerca nel consumo di prodotti agroalimentari non solo un mezzo per soddisfare i bisogni alimentari, ma esperienze, emozioni, sensazioni, servizio, natura, cultura, ecc.

In sintesi, attraverso la realizzazione di un prototipo per la sperimentazione di innovazioni tecnologiche ed organizzative, si propone di mettere a punto nel Parco Nilde Iotti un modello di azienda orticola periurbana che contribuisca a dare risposte alle esigenze di tutela ambientale e di apertura al sociale e risulti sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico, riducendo in misura sostanziale i forti impatti che l’orticoltura moderna produce con l’utilizzo intensivo di fattori agrochimici, ricircolando risorse importanti come l’acqua e gli scarti.

(13)

III.b) Bando Coltiviamo Agricoltura Sociale 2019 – 4° edizione

Tra le opportunità di finanziamento selezionate nel corso della ricerca, merita una particolare menzione la quarta edizione del bando, indetto da Confagricoltura, ONLUS Senior l’Età della Saggezza, Reale Foundation, in collaborazione con Università di Roma e Fattorie Sociali: “Coltiviamo Agricoltura Sociale”.8

L'accurata analisi di tale bando ha palesato una crescente consapevolezza delle istituzioni sull'elevato valore dell'agricoltura sociale unitamente all'intenzione di potenziare ed incentivare iniziative in grado di:

- comprendere e capitalizzare bisogni e risorse della comunità integrandoli in esperienze coordinate, innovative che massimizzino l’efficacia e l’efficienza degli interventi;

- incentivare l’innovazione nei modelli di welfare di comunità, sperimentando forme di produzione di prodotti/servizi ad alto valore aggiunto sociale;

- favorire l’integrazione tra i diversi attori dell’Agricoltura Sociale (imprese agricole, cooperative, imprese sociali e non, associazioni, istituzioni) e la realizzazione di buone pratiche “ripetibili”.

Come sottolineato all'interno del bando “l’Agricoltura Sociale si propone infatti come opportunità sia nelle aree rurali sia nelle aree sub-urbane a rischio degrado dei centri abitati come modello di welfare. Ha grandi potenzialità nell’ambito della promozione e protezione sociale, in quanto in grado di proporre specifici modelli d’intervento capaci di generare numerosi vantaggi in termini di appropriatezza ed efficacia socio-educativa e socio-assistenziale, nonché in termini economici e di sostenibilità. L’Agricoltura Sociale può contribuire ad innovare in modo efficace l'approccio e i modelli dell'intervento educativo e sociale nei confronti degli adolescenti, dei giovani, degli anziani e di altri gruppi sociali in difficoltà, con potenzialità che agiscono sulla prevenzione e sulla riduzione del disagio.

Con le sue caratteristiche multifunzionali, consente una progettazione specifica per interventi ad hoc per i singoli beneficiari. L’Agricoltura Sociale genera cambiamenti anche nei tessuti produttivi delle aziende agricole coinvolte, ridelineando le procedure, le strategie, le modalità comunicative e imprenditoriali, centrandole sulla persona più che sul prodotto. L’azienda agricola che pratica l’Agricoltura Sociale si confronta con la dimensione etica d’impresa e si responsabilizza nei confronti del territorio proponendosi come riposta ai bisogni della collettività” (...).

Nonostante gli ostacoli alla candidatura del progetto Agroparco - rappresentati

8 https://www.coltiviamoagricolturasociale.it/

(14)

187 dai requisiti di accesso che in questo caso, come tanti altri, richiedevano

un’impresa attiva, e quindi le procedure necessarie all’affidamento di una porzione di parco pubblico - la valutazione di tale opportunità di finanziamento ha incoraggiato lo sviluppo del progetto stesso nella direzione della costruzione e sviluppo di reti e partenariati tra i diversi attori territoriali, e nella sperimentazione e modellizzazione di nuovi servizi socio educativi e/o socio assistenziali per le comunità locali. L'obiettivo alla base è infatti quello di utilizzare le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura, per sviluppare le abilità e le capacità delle persone (incluse ad esempio prestazioni a supporto delle terapie mediche, psicologiche e riabilitative per il miglioramento delle condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive delle persone interessate), favorire l'inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati nonché l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, la conoscenza del territorio.

IV. Il modello Agroparco esportabile in altri contesti

Il modello innovativo di orticoltura per le aree periurbane, nella sua sperimentazione all'interno del contesto Reggiano gravitante nell'area del Parco Nilde Iotti, alla luce della sua multidisciplinarietà e multidirezionalità di sviluppo, mira ad integrare attività diversificate di formazione e divulgazione sui risultati parziali e finali, le quali permetteranno di promuoverne la diffusione in primo luogo sul territorio regionale e in seguito su aree più estese.

Si tratta di un modello che risponde ad una domanda impellente, di uso e riuso di aree urbane la cui primitiva destinazione, anche a parco urbano, è stata superata da una domanda di qualità della vita che va oltre standard urbanistici di ‘verde’, dalla necessità sociale di una città inclusiva, oltre ad una rapida risposta ai cambiamenti climatici con strategie di mitigazione e adattamento.

E’ evidente che la complessità e l’articolazione della nostra società richiedono continuamente nuove funzioni e nuove risposte, che la politica, ed una burocrazia ancora ancorata a processi ormai desueti, faticano a ravvisare.

Deve essere superata la prassi corrente, che i bandi di finanziamento hanno evidenziato, di collocare queste nuove funzioni collettive e sociali su superfici ancora disponibili: l’attenzione deve essere posta in quegli spazi verdi –es.

parchi pubblici esistenti- la cui qualità è stata azzerata dall’essere diventati obsoleti rispetto alle esigenze dell’attuale società. Un processo progettuale importante, nuovo, che richiede uno studio adeguato per un corretto inserimento nel paesaggio contermine, esistente, e con suoi propri caratteri.

La modernità dell’Agroparco Nilde Iotti deve essere quindi presa come riferimento: si tratta di un progetto reale, richiesto e voluto da cittadini, ma ancora con un linguaggio primitivo, perché se è facile sentire l’esigenza di un

(15)

188 cibo sano, di un’agricoltura sostenibile, anche nel suo aspetto sociale, altra

cosa è accettarne i limiti che essa impone ad abitudini acquisite secondo un altro modello di vita, lo stesso che cerchiamo di migliorare.

Le attività svolte in tale direzione potranno auspicabilmente espletarsi all’interno di piano divulgazione trasferimento dei risultati e di implementazione della rete PEI-AGRI9, nella sezione “Produttività e sostenibilità dell’agricoltura”.

9 https://ec.europa.eu/eip/agriculture/ Il Partenariato europeo per l’innovazione “Produttività e sostenibilità dell’agricoltura” (PEI-AGRI) è stato lanciato nel 2012 per contribuire alla strategia dell'Unione "Europa 2020" per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Questa strategia mira a favorire proprio un nuovo approccio interattivo all'innovazione.

Riferimenti

Documenti correlati

Runners in high-MI shoes exhibited a lower stiffness (more compliant ankle) during the impact phase (ERP) and late rising phase (LRP); during the unloading phase (DP), low-MI

Vittorio Martone (Dipartimento di Culture, politica e società, Università degli Studi di Torino). Ore 11:30

From the per- spective of international organisations, structural reforms aff ect a num- ber of policy areas: labour market policies, the public sector, research and

Compito dell’iniziativa coordinata dal CIRAA è stato quello di precisare il concetto di agricoltura sociale, analizzare le pratiche esistenti sul territorio locale,

In particolare, grazie alla partecipazione al progetto di cooperazione internazionale SoFarEx (Social Farming: trans-national transfer of Experiences), finanziato dalla

L’AS oggi è il frutto della collaborazione tra il mondo dell’agricoltura e quello dei servizi sociosanitari, della formazione, del lavoro, della giustizia, del volontariato

Addetti: 17, di cui 2 con disabilità, più 2 soci volontari Fatturato medio: compreso tra 50 mila e 100 mila euro Quota del fatturato proveniente dall'agricoltura: oltre il 50%.

➢ Delineare il ruolo dell’agricoltura sociale nei progetti e nelle azioni volte a migliorare la qualità della vita di persone con disabilità, nella prospettiva di nuovi principi