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Catena con spillone

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Academic year: 2021

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Gesseri

E’ questo il più importante ritrovamento di materiali preziosi orientalizzanti avvenuto nel territorio di Volterra. Le notizie che noi abbiamo su questo rinvenimento sono molto scarse e le dobbiamo all’opera di ricerca di documenti d’archivio, conservati presso la Biblioteca ed il Museo Guarnacci, fatta da Enrico Fiumi

84

. Il Fiumi poté così risalire alla donazione di questi gioielli, che comprendeva sette fibule e una catena con spillone, eseguita dal vescovo di Volterra Gaetano Incontri nel 1839. Il materiale prezioso venne alla luce in quell’anno grazie ad una scoperta fortuita di una tomba a camera situata nel podere vescovile di Gesseri in Berignone, a circa 15 km a sud-est di Volterra. Il vescovo Incontri ne entrò così in possesso ed in seguito lo donò al Museo Guarnacci

85

. Il Fiumi era dell’idea che il ritrovamento dovesse essere stato ben più sostanzioso e che al vescovo fosse pervenuta solo una parte del tesoretto. Attorno al 1960 il Fiumi fece una ricognizione in quel luogo e si convinse del fatto che sul crinale del monte che divide il torrente Le Sellate dal fiume Cecina doveva sorgere una necropoli di tombe a camera di notevole importanza. Il complesso tombale si data al terzo quarto del VII secolo a.C. ed il suo corredo si collega tipologicamente a quelli delle tombe orientalizzanti, in particolare dell’Etruria settentrionale (Populonia e Vetulonia). Infatti, sicuramente da Vetulonia giunsero apporti culturali e tecnici, se non addirittura gli oggetti stessi.

Catena con spillone

- Numero di inventario: MG 4314 (Num. Vecch. Inv. IS 3).

- Misure: lungh. complessiva cm. 52; spillone cm. 6,7.

84 FIUMI 1961, pp. 253 ss., CATENI 2004, pp. 18-19.

85 Come risulta da BGV Ms. 8470: ‘Oggetti esistenti negli astucci del Pubblico Museo di Volterra: Astuccio primo: (1839) oreficerie donate dalla felice memoria di Monsignore Giuseppe Gaetano Incontri Vescovo di Volterra, rinvenute al podere di Gesseri confinante con i poderi di Casinieri, e di Batazzone, e precisamente nel luogo detto Casavecchia.’; dal Registro ritrovamenti e acquisti 1789-1817 ricostruito dal Fiumi: ‘Anno 1839, m. Giuseppe Gaetano Incontri vescovo di Volterra regala 2 fibule grandi, 2 simili più piccole, altre a tralcio, una catena a cordoncino, e 2 frammenti, il tutto d’oro’; e da MG Ms.(s.n.) Registro dei donativi ed acquisti di antiquaria fatti al pubblico Museo Guarnacci di Volterra 1731-1899delibera del 22 aprile 1839,

‘oggetti rinvenuti nel podere della Mensa a Gesseri, in Berignone sul luogo denominato Casavecchia’;

FIUMI 1963, pp. 253 ss. .

(2)

- Stato di conservazione: lacunoso ad una delle estremità dove manca parte di un globetto e lo spillo sottostante.

- Provenienza: da Gesseri di Berignone, Volterra. Donato nel 1839 dal vescovo di Volterra G. Incontri al Museo Guarnacci.

86

- Descrizione: catenella a maglia formata da anelli inseriti uno nell’altro, secondo la tecnica del loop in loop (o ‘fiocco in fiocco’)

87

, in oro, lavorata a pulviscolo e a filigrana

88

. Una delle estremità è lacunosa e termina con un globetto, ora spezzato, cavo all’interno, decorato a granulazione geometrica e saldato alle maglie della catena attraverso un cilindretto. Il cilindretto è decorato sul corpo con una serie di rosette con pistillo centrale rilevato, bordato da perline a granulazione; mentre sul punto di saldatura alla catena presenta un doppio giro di perline sempre a granulazione. L’altra estremità della catena si biforca in due cordoni ognuno dei quali termina con un globetto sormontato da piccoli cilindri decorati come il precedente. Dai due globetti pendono due magliette che si uniscono insieme mediante un dischetto, decorato a granulazione, cui sta appeso uno spillone con capocchia che nella parte superiore è ornato a filigrana da tre fasce di trina a ondulazione alternate a fasce di fili paralleli.

- Commento e confronti: la maggior parte delle catenelle etrusche di questa epoca sono dello stesso tipo di questa, ossia del tipo a cordoncino ‘fiocco in fiocco’. Per la costruzione della collana prima si preparava un certo numero di anellini singoli chiusi e successivamente si montavano piegandoli (come si vede dal disegno seguente) uno dopo l’altro. Così gli Etruschi ottenevano una catena ‘fiocco in fiocco’

di tipo semplice oppure doppia, come nel caso di questa di Gesseri, se invece di un solo anello si inserivano due anelli alla volta

89

. Il tipo della catena a maglia lo troviamo spesso nelle tombe orientalizzanti di Vetulonia (Tomba del Littore),

86BGV Ms. 8470: ‘una catenella d’oro a molti fili intrecciati, la quale sull’estremità dividesi in due cordicelle alle estremità delle quali sono legati due globi lavorati congiunti per mezzo di piccolo fermaglio da cui pende un sigillo, intorno al capo del quale evvi un grazioso meandro, ed all’altra estremità evvi un semiglobo rotto’.

87 FORMIGLI 1995, pp. 11-12; CRISTOFANI- MARTELLI 1983, pag. 322; FORMIGLI 1985, pp. 85-86, figg. 34-35; HIGGINS 1980, pp. 15-17.

88 FIUMI 1961, pag. 267, fig. 6a; FIUMI 1976, fig. 172; CATENI 1983, in CRISTOFANI- MARTELLI 1983, pag. 273, n°68; Cento preziosi etruschi 1984, pp. 44-45, n°66; Gioielli e ornamenti 1988, n°119;

CATENI 2004, pag. 19, fig. 18; CATENI 2006, pag. 46, tav. 10,3.

89 Per una normale catena da collana di tipo doppio come la nostra occorrevano circa 500 anelli.

(3)

Cerveteri (Tomba Regolini-Galassi), Vulci e Narce (necropoli di Monte Cerreto).

Anche gli spilloni simili al nostro sono frequenti, come per esempio quello proveniente dalla Tomba del Littore di Vetulonia, con la sua inconfondibile decorazione a pulviscolo

90

. La decorazione a filigrana a zone trinate che è sullo spillone è caratteristica del periodo orientalizzante e la ritroviamo nelle spirali uscite dalle tombe a circolo di Vetulonia

91

. Invece la catena con spillone è un oggetto che non trova confronti specifici con altre oreficerie etrusche orientalizzanti, per questo è stata ritenuta un hapax. L’unico prezioso che ho trovato che possa essere accostato al nostro è uno spillone composito con catenella, facente parte della ‘Collezione Terrosi’ del Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme

92

. L’affinità tra i due gioielli è assai stretta, anche se l’esemplare volterrano è di fattura nettamente più raffinata, ha lo spillo più lungo e la catenella più complessa e più lunga (realizzata con la stessa tecnica). L’oggetto doveva servire da fermatrecce o comunque essere connesso all’acconciatura dei capelli.

- Datazione: terzo quarto del VII secolo a.C. (650-625a.C.).

90BENEDETTI 1959, pag. 246, n°46, fig. II; CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 270, n°58; Cento preziosi etruschi 1984, n°21, pag. 109; Principi etruschi 2000, n°380, pag. 291.

91 KARO 1902, pag. 118.

92 DE TOMMASO- NICOSIA 1991, pag. 98, n°130.

(4)

Fibula a drago con antenne

- Numero di inventario: MG 4311 (Num. Vecch. Inv. IS 6).

- Misure: lungh. cm. 8,1; alt. cm.1,7.

- Stato di conservazione: integro.

- Provenienza: da Gesseri di Berignone, Volterra. Donata nel 1839 dal vescovo di Volterra G. Incontri al Museo Guarnacci.

- Descrizione: è una fibula con arco serpeggiante liscio in verga costituito da due elementi, l’uno quasi rettilineo, l’altro con doppia curva, uniti da uno stretto gomito.

Nel punto di incontro, cioè sulla parte frontale dell’arco, abbiamo la due piccole

‘antenne’, ossia due apofisi desinenti in un piccolo bottone globulare. L’ardiglione si compone di due segmenti, l’uno rettilineo, l’altro incurvato, uniti da un fermapieghe semplice. La lunga staffa a canale è liscia, molto sottile e di altezza decrescente

93

. - Commento e confronti: secondo la classificazione del Sundwall

94

, la fibula è del tipo H II β b. E’ un gruppo che raccoglie esemplari con arco decorato da ‘antenne’, diffusi in una vasta area dell’Italia centro-settentrionale (dalla Campania all’Etruria settentrionale) durante l’Orientalizzante antico e presenti, in metalli nobili, a Vetulonia (nella Tomba delle Tre Navicelle, tre esemplari in argento)

95

e a Palestrina (nel corredo della Tomba Barberini

96

). Questo tipo di fibula a drago, che era uno dei pochi ornamenti personali di pertinenza maschile, si trova anche ad Este nei corredi del II periodo tardo (tomba del Ricovero 149)

97

, della fase di passaggio II-III, e, di

93 FIUMI 1961, pag. 268, fig. 6b; FIUMI 1976, fig. 173; CATENI 1983 in CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 273, n°69; Cento preziosi etruschi 1984, pag. 41, n°60; Gioielli e ornamenti 1988, n°120;

CATENI 2004, pag. 19, fig. 18; CATENI 2006, pag. 46, tav. 10,2.

94 SUNDWALL 1943.

95 RANDALL–MAC-IVER 1924, fig. 49; KARO 1899- 1901, pag. 243, fig. 8; SUNDWALL 1943, pag.

242, 12, fig. 397; FORMIGLI 1985, tavv. III-IV-V-VI, pp. 29-30, fig.27.

96 CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 260, n°27; BECATTI 1955, pag. 176, n°247, tav. LVIII;

SUNDWALL 1943, pag. 242; GIGLIOLI 1935, tav. 28,6.

97 CATENI 1984, in Cento Preziosi etruschi 1984, pag. 119; CATENI 1983, in CRISTOFANI- MARTELLI 1983, pag. 273.

(5)

rado, anche del III periodo antico (tomba Pelà 15)

98

. Il tipo è peculiare delle vesti dei principi

99

- Datazione: terzo quarto del VII secolo a.C. .

Due frammenti di fibula a drago

- Numero di inventario: MG 4313 (Num. Vecch. Inv. IS 17a-b).

- Misure: frammento a: lungh. cm. 2,5; frammento b: lungh. cm. 3,5.

- Stato di conservazione: in passato erano fortemente ossidati

100

, poi sono stati restaurati

- Provenienza: da Gesseri di Berignone, Volterra. Donata nel 1839 dal vescovo di Volterra G. Incontri al Museo Guarnacci

101

.

- Descrizione: i due frammenti sono probabilmente pertinenti a parte dell’arco e dello spillone di un’unica fibula a drago. L’arco è di sottile lamina aurea con nucleo in argento. Presenta una serie di apofisi globulari e triangolari. E’ decorata a granulazione con vari motivi: croci, losanghe, spina di pesce.

102

- Commento e confronti: il monile è stato sottoposto ad un restauro che ha rivelato la sua composizione. Ha un’anima di lega metallica ricoperta da una sottile lamina d’oro con globetti e mammelle decorati a granulazione. E’ stata quindi smentita definitivamente con certezza la tesi del Karo, poi ripresa dal Fiumi

103

, che i due frammenti fossero di elettro a doppio tenore di lega. I due frammenti sembrano pertinenti al tipo di fibula a drago H 2 α, secondo il Sundwall

104

. Anche questa può considerarsi una variante nella famiglia tipologica delle fibule a drago, tipico monile maschile, da cui si diversifica sia in alcuni elementi strutturali, sia nell’apparato ornamentale (apofisi a bottoncino decorato con triangoli a granulazione). Identità

98 Vedi nota 97. Che il GUZZO 1972, definisce classe GG tipo I (pag. 125, tav. XV), tipo che si trova particolarmente rappresentato nel periodo Este III.

99 D’AGOSTINO 1977, pp. 1-74.

100 Vedi album fotografico allegato a pag. 15.

101 BGV Ms. 8470: ‘due avanzi di ornamenti d’oro con due globi per cadauno, simili a quelli della catenella predetta’.

102 FIUMI 1961, pp. 268-269, figg. 6c,d; CATENI 1983, in CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 273, n°70; Cento preziosi etruschi 1984, pag. 42, n°61; Gioielli e ornamenti 1988, n°121.

103 CATENI1984, in Cento preziosi etruschi 1984, pag. 119.

104 SUNDWALL 1943; cfr. GUZZO 1972, classe G tipo I, pag. 124, tav. XIV.

(6)

nella tecnica e nella sintassi decorativa presentano altri esemplari, di foggia leggermente diversa, provenienti uno dal tumulo vetuloniese di Val di Campo (I Circolo delle Pellicce)

105

, tre dal Circolo di Perazzeta di Marsiliana d’Albegna

106

e uno dalla tomba X della Necropoli di Banditella

107

. L’area di produzione di questo gruppo, ridotto ma abbastanza omogeneo, di fibule a drago, è quindi verosimilmente da localizzare nell’Etruria centro-settentrionale.

- Datazione: terzo quarto del VII secolo a.C. .

Fibula a sanguisuga

- Numero di inventario: MG 4310 (Num. Vecch. Inv. IS 20).

- Misure: lungh. cm. 6,2; alt. cm. 2.

- Stato di conservazione: integra.

- Provenienza: da Gesseri di Berignone, Volterra. Donata nel 1839 dal vescovo di Volterra G. Incontri al Museo Guarnacci.

108

- Descrizione: fibula d’oro, internamente cava, con arco a sanguisuga, lunga staffa a canale e molla a doppio avvolgimento. L’arco è ottenuto dalla congiunzione di due lamine trapezoidali, convesse dopo la martellatura, e terminanti alle due estremità con una coppia di noduli anulari. La staffa a canale e la molla dell’arco sono saldate direttamente al corpo della fibula.

109

- Commento e confronti: secondo la classificazione del Sundwall

110

, la fibula è del tipo G I β a. Tale tipo di monile, nella sua realizzazione in metallo prezioso, lo

105 KARO 1899-1901, I, pag. 242; KARO 1902, II, pag. 147, fig. 143; SUNDWALL 1943, pp. 240ss., n°1, fig. 335.

106 CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 268, n°54; MINTO 1921, pp. 160, 162, 194ss., tav. 13,3 e tav.

13,7; Cento preziosi etruschi 1984, pag. 106, n°16; SUNDWALL 1943, pag. 245, n°20; Principi etruschi 2000, pp. 245-246, nn°290-291, fig. a pag. 253.

107 MINTO 1943, pp. 47ss., 194ss., tav. 12,10; SUNDWALL 1943, pag. 244, n°19; CRISTOFANI 1981, fig. 205, pag. 227; Cento preziosi etruschi 1984, pp. 104-105, n°11; RANDALL – MAC IVER 1924, tav.

35,8; FORMIGLI 1985, pp. 26-29, fig. 23.

108 BGV Ms. 8470: ‘due grandiose fibule d’oro con corpo a forma di sanguisuga, simili nella forma e nelle dimensioni, con spillo e canaletto’.

109 FIUMI 1961, pag. 270, fig. 6e; CATENI 1983, in CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 273, n°71;

Cento preziosi etruschi 1984, pag. 43, n°62; Gioielli e ornamenti 1988, n°122.

110 SUNDWALL 1943, pp. 198ss., tipo GIβa.

(7)

troviamo frequentemente presente in complessi tombali orientalizzanti dell’Etruria centro-settentrionale. Infatti abbiamo dei confronti con le fibule della Tomba dei Flabelli e con quella del Grande Tumulo dei Carri di Populonia

111

. Abbiamo un confronto anche con una fibula vetuloniese di Poggio alla Guardia

112

. Data la lunghezza ancora media della staffa, l’esemplare è da porsi all’inizio della serie di fibule a sanguisuga, di pertinenza femminile

113

. Un esemplare molto simile, trascurando il motivo decorativo, lo troviamo a New York

114

. Altri confronti diretti li abbiamo con alcuni esemplari provenienti dalla tomba Regolini – Galassi di Cerveteri e con un esemplare da Narce

115

. Già Randall-Mac Iver

116

aveva notato un’affinità delle fibule di questo tipo con quelle del I Circolo delle Pellicce di Vetulonia

117

e con quelle del Circolo degli Avori di Marsiliana

118

, tutte databili intorno a metà VII secolo a.C. Sempre del tipo Sundwall G I β a, a doppia molla, questa volta con superficie liscia e non decorata a granulazione, sono due esemplari da Narce

119

, dalla necropoli di Monte Cerreto, i quali a loro volta trovano confronti in esemplari dal Circolo degli Acquitrini e dal Circolo dei Campetti di Vetulonia

120

e, sempre da Vetulonia, in esemplari provenienti dal Poggio alla Guardia e dal Circolo del Cono

121

(scavi del 1894).

- Datazione: terzo quarto del VII secolo a.C. .

Fibula a sanguisuga

111 MINTO 1943, pag. 118, fig. 37a, pag. 140, tav. XXX,2; SUNDWALL 1943, pag. 200, 31, 32.

112KARO 1899-1901, I, pag. 261, fig. 29.

113 CRISTOFANI-MARTELLI 1983, nn°33-34, pp. 262-263, n°99, pag. 281,ma decorate a granulazione.

114 HIGGINS 1980, tav. 38b.

115 Necropoli di Monte Cerreto: KARO 1905, pag. 145, tav. I, 13, fig. 4; SUNDWALL 1943, pp. 198ss.;

CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 281, n°99.

116 RANDALL-MAC IVER 1924, pp. 204-206.

117 KARO 1899-1901, I, pag. 252, fig. 21.

118 MINTO 1921, pp. 120, 191, tav. XII, 4,; Nuove letture di monumenti etruschi, Firenze 1971, pag. 35, n°5, tav. IX, 2-3; CRISTOFANI 1981, fig. 204, pag. 227.

119 KARO 1901, pag. 260, gruppo b; KARO 1905, pag. 145, fig. 3; CRISTOFANI-MARTELLI 1983, nn°104-105, pag. 282.

120 KARO 1899-1901, I, pag. 260, gruppo b.

121 KARO 1899-1901, I, pag. 261, fig. 29, gruppo d.

(8)

- Numero di inventario: MG 4309 (Num. Vecch. Inv. IS 21).

- Misure: lungh. cm. 9,4; alt. cm. 3.

- Stato di conservazione: integra, leggermente schiacciata, manca l’attaccatura della catenella.

- Proveninza: da Gesseri di Berignone, Volterra. Donata nel 1839 dal vescovo di Volterra G. Incontri al Museo Guarnacci

122

.

- Descrizione: fibula a sanguisuga del tipo prima descritto (MG4310). L’arco, costituito da due lamine romboidali rese convesse a martello e poi saldate, è leggermente più rigonfio

123

.

- Commento e confronti: i confronti sono i medesimi di quelli fatti per la fibula MG 4310.

- Datazione: terzo quarto del VII secolo a.C. .

Fibula a sanguisuga

- Numero di inventario: MG 4308 (Num. Vecch. Inv. IS 23).

- Misure: lungh. cm. 9,6; alt. cm. 3.

- Stato di conservazione: integra, leggermente schiacciata.

- Provenienza: da Gesseri di Berignone, Volterra. Donata nel 1839 dal vescovo di Volterra G. Incontri al Museo Guarnacci

124

.

- Descrizione: fibula a sanguisuga, cava, in oro, del tipo MG 4310. Ha una lunga staffa a canale e la molla a due giri. L’arco è rigonfio come nell’esemplare MG 4309.

Alla molla dell’ago, un giro della quale è deformato, è appeso un cerchietto da cui pende un piccolo cilindro decorato a granulazione, forse parte di un oggetto da toeletta

125

.

- Commento e confronti: come per MG 4310.

- Datazione: terzo quarto del VII secolo a.C. .

122 BGV Ms. 8470: ‘due grandiose fibule d’oro con corpo a forma di sanguisuga, simili nella forma e nelle dimensioni, con spillo, e canaletto’.

123 FIUMI 1961, pag. 271, fig. 6f; CATENI 1983, in CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 274, n°72;

Cento preziosi etruschi 1984, pag. 43, n°63; Gioielli e ornamenti 1988, n°123.

124 BGV Ms. 8470: ‘altra avente due globetti d’oro con spillo e canaletto’.

125 FIUMI 1961, pag. 271, fig. 6g; CATENI in CRISTOFANI, MARTELLI 1983, pag. 274, n°73; 100 preziosi etruschi 1984, pag. 43, n°64; Gioielli e ornamenti 1988, n°124; CATENI 2004, pag. 19, fig. 18.

(9)

Fibula a sanguisuga

- Numero di inventario: MG 4312 (Num. Vecch. Inv. IS 24).

- Misure: lungh. cm. 3,3; alt. cm. 1,5.

- Stato di conservazione: integra, ma leggermente deformata e mancante di tutta la staffa.

- Provenienza: da Gesseri di Berignone, Volterra. Donata nel 1939 dal vescovo di Volterra G. Incontri al Museo Guarnacci

126

.

- Descrizione: fibula d’oro con arco a sanguisuga dello stesso tipo della precedente, ossia MG 4308. L’arco è decorato longitudinalmente da una sottile e stretta fascetta riportata, che presenta motivi a linee ondulate in filigrana

127

.

- Commento e confronti: abbiamo dei confronti con la fibula vetuloniese del tumulo delle Pietrera e quella del II Circolo delle Pellicce di Vetulonia

128

, ed anche con un esemplare proveniente da San Casciano Val di Pesa, dal tumulo di S. Angelo a Bibbione

129

.

- Datazione: terzo quarto del VII secolo a.C. .

126 BGV Ms. 8470: ‘altra con corpo a sanguisuga sulla schiena di cui evvi un grazioso meandro a rilievo, con spillo senza canaletto’.

127 FIUMI 1961, pag. 271, fig. 6h; CATENI 1983, in CRISTOFANI-MARTELLI 1983, pag. 274, n°74;

Cento preziosi etruschi 1984, pag. 43, n°65; Gioielli e ornamenti 1988, n°125.

128 KARO 1899-1901, I, pp. 248, 250, figg. 15, 16.

129 Cento preziosi etruschi 1984, pag. 82, n°117

.

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