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Ministero della Salute Direzione generale della prevenzione

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Academic year: 2022

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Ministero della Salute

Direzione generale della prevenzione – Ufficio 8

Incontro tematico: “STATO DELL’ARTE E SVILUPPO FUTURO DEI PIANI REGIONALI DI PREVENZIONE: L'ATTUAZIONE DEI MACRO OBIETTIVI 1-6 DEL PNP”

7-8 marzo 2017 - Auditorium “Biagio D’Alba” - Via Ribotta, 5

Regione Friuli Venezia Giulia – Stato dell’arte del PRP - Sintesi della relazione in plenaria

Punti forti

 Il Quadro logico regionale del PRP ha favorito la definizione della cornice strategica della programmazione, la condivisione di principi, obiettivi, e metodologie, nonché ha facilitato il passaggio dalla pianificazione alla realizzazione di azioni e interventi, la strutturazione a rete dei referenti regionali e aziendali (Piani attativi locali - PAL) ed il monitoraggio dei processi attraverso gli indicatori

 Collegamento tra programmi e integrazione del PRP con gli strumenti di programmazione regionale e locale

 Inserimento di stakeholder extrasanitari come componenti stabili dei Tavoli di coordinamento

 PRP come modello di riferimento per altri documenti programmatori (es. Piano regionale sul gioco d'azzardo)

 Azioni e obiettivi di sistema, trasversali a tutti i programmi: formazione, comunicazione, gruppi di cammino della popolazione anziana, sorveglianze (in particolare: bancadati regionale sull'allattamento al seno; sorveglianza 0-2 anni; sorveglianza degli incidenti domestici tramite accessi in PS; georeferenziazione degli incidenti stradali con attribuzione del carico di malattia agli eventi)

 Accordi interistituzionali (Scuola; UISP con il coinvolgimento di oltre il 50% dei Comuni; Citta sane)

 Finanziamento ad hoc per programmi nelle scuole (prerequisito: applicazione di strumenti di provata efficacia)

 Approccio per setting, azione multifattoriale (es. life skills), scelta di interventi evidence based come fattori di successo dell'azione.

Aree di miglioramento

 Il metodo della co-progettazione implica una maggiore visibilità nel rendicontare quanto si è attuato, tale esigenza può rendere più complesso il sistema di monitoraggio

 Ancora carente la cultura di integrazione tra e con le Direzioni strategiche regionali, non a livello operativo ma istituzionale

 Non del tutto incisivo il ruolo di stewardship del Dipartimento di prevenzione

 Nonostante la cornice di riferimento, alcuni programmi rispondono ad una logica di pianificazione di tipo buttom-up che penalizza la visione unitaria del PRP

 Assenza di un piano di formazione strutturato e coordinato

 L'analisi di contesto è stata elaborata solo a livello regionale, assente un profilo di salute di comunità che potrebbe comportare una maggiore efficienza delle attività locali (suggerimento di obiettivo da assegnare alle Aziende per il prossimo PNP).

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