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BILANCIO DI PREVISIONE 2012 Approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza il 29 dicembre 2011

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BILANCIO DI PREVISIONE 2012

Approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza il 29 dicembre 2011

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Stabilimento Tipolitografico INAIL Milano Finito di stampare nel mese di maggio 2012

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ORGANI DELL’ISTITUTO

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Commissario Straordinario Avv. Gian Paolo SASSI

Direttore Generale Dr. Giuseppe LUCIBELLO

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Presidente Franco LOTITO

Vice Presidente Fabio PONTRANDOLFI

Consiglieri Luisa BENEDETTINI

Luciano BERTOZZI Franco BETTONI Sergio BONETTI Pierluigi BRUSCHI Roberto CAPONI Riccardo GIOVANI Mario GUIDA Romano MAGRINI Isidoro MARINO Achille MASSENTI Giuseppe PAGLIUCA Vittorio PANIZZA Carlo PASQUA Carlo PICCIRILLI Enzo PIERANGIOLI Francesco RAMPI Ugo RUSSO Elio SCHETTINO Domenico SCOPELLITI Giovanni SERPILLI Giuseppe TURUDDA Giovanni VINAY

CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA

(7)

Presidente Paola CHIARI

Vice Presidente Carlo CONTE

Membri effettivi Angelo Fabio MARANO

In rappresentanza del Ugo MENZIANI

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Giuseppe SILVERI

In rappresentanza del Laura DURANO

Ministero dell’Economia e delle Finanze

Annamaria PASTORE

Membri supplenti Marina DANELLA

In rappresentanza del Alessandra FERRO

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Stefania MAZZUOLI Fabio Bruno PALUMBO

In rappresentanza del Francesca ABATE

Ministero dell’Economia e delle Finanze

Lamberto ROMANI Rita RUCCIA

Magistrato della Corte dei Conti Maria Letizia DE LIETO VOLLARO delegato all’esercizio del controllo

Magistrato della Corte dei Conti sostituto del delegato all’esercizio

del controllo Francesco D’AMARO

COLLEGIO DEI SINDACI

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DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA ...

RELAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO ...

PREMESSA ...

1. GLI SCENARI DI RIFERIMENTO ...

Quadro normativo ...

Provvedimenti preesistenti ...

Provvedimenti del 2011 ...

Provvedimenti dell’ultimo bimestre ...

Quadro macroeconomico 2012-2014 ...

2. GLI INDIRIZZI STRATEGICI 2012-2014 ...

2.1 LA PROGRAMMAZIONE PER L’ESERCIZIO 2012 ...

3. IL BILANCIO DI PREVISIONE ...

3.1 LE ENTRATE ...

3.2 LE SPESE “TRASVERSALI” ...

3.2.1 Politiche del Personale e per la Formazione ...

3.2.2 Comunicazione ...

3.2.3 Informatica ...

Supporto informatico alle attività istituzionali ...

Supporto informatico alle attività strumentali ...

Portale istituzionale ...

Servizi di sicurezza e infrastrutturali ...

4. COMPOSIZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2012 ...

Tabella I - “Preventivo finanziario decisionale” ...

Tabella II - “Quadro generale riassuntivo della gestione finanziaria” ...

Tabella III - “Dimostrazione del risultato di amministrazione presunto al termine dell’esercizio precedente” ...

Tabella IV - “Preventivo economico” ...

Tabella V - “Preventivo pluriennale” ...

4.1 ANALISI ECONOMICO - FINANZIARIA ...

4.2 LE PREVISIONI FINANZIARIE ...

5. TABELLA I - “PREVENTIVO FINANZIARIO DECISIONALE” ...

5.1 MISSIONE 1 - PREVIDENZA ...

ENTRATE ...

Entrate contributive ...

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INDICE

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Entrate da trasferimenti ...

Altre entrate ...

SPESE ...

Programma 1.1 - Gestione dei rapporti assicurativi con i datori di lavoro ...

Funzionamento ...

Interventi...

Altre spese correnti ...

Investimenti in conto capitale ...

Partite di giro ...

Programma 1.2 - Prestazioni istituzionali di carattere economico erogate agli assicurati ...

Funzionamento ...

Interventi ...

Spese accessorie delle prestazioni medico-legali ...

Altre spese correnti ...

Investimenti in conto capitale ...

Partite di giro ...

5.2 MISSIONE 2 - Assistenza sanitaria ...

ENTRATE ...

Entrate da trasferimenti ...

Altre entrate ...

SPESE ...

Programma 2.1 - Prestazioni diagnostiche e curative per gli infortunati del lavoro ...

Funzionamento ...

Interventi ...

Altre spese correnti ...

Investimenti in conto capitale ...

Partite di giro ...

Programma 2.2 - Prestazioni riabilitative post infortunio per il recupero della capacità lavorativa ...

Funzionamento ...

Interventi ...

Altre spese correnti ...

Investimenti in conto capitale ...

Partite di giro ...

Programma 2.3 - Interventi per la fornitura di protesi e ausili ...

Funzionamento ...

Interventi ...

Altre spese correnti ...

Investimenti in conto capitale ...

Partite di giro ...

5.3 MISSIONE 3 – Tutela contro gli infortuni sul lavoro ...

ENTRATE ...

Altre entrate ...

SPESE ...

Programma 3.1 - Interventi per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro ...

Funzionamento ...

Interventi ...

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Altre spese correnti ...

Investimenti in conto capitale ...

Partite di giro ...

Programma 3.2 - Reinserimento degli infortunati nella vita di relazione ...

Funzionamento ...

Interventi...

Altre spese correnti ...

Investimenti in conto capitale ...

Partite di giro ...

Programma 3.3 . Programmazione prestazioni istituzionali di certificazione e verifica ...

Funzionamento ...

Interventi...

Altre spese correnti ...

Investimenti in conto capitale ...

Partite di giro ...

5.4 MISSIONE 4 - Servizi generali ed istituzionali ...

ENTRATE ...

SPESE ...

Programma 4.1 - Servizi generali ed istituzionali...

Politiche patrimoniali e degli investimenti ...

Funzionamento ...

Interventi...

Altre spese correnti ...

Investimenti in conto capitale ...

Partite di giro ...

5.5 MISSIONE 5 - RICERCA ...

ENTRATE ...

Entrate contributive ...

Entrate derivanti da trasferimenti in conto capitale ...

SPESE ...

Programma 5.1 - attività per la ricerca ...

Funzionamento ...

Interventi ...

Altre spese correnti ...

Investimenti in conto capitale ...

Partite di giro ...

5.6 ENTRATE per “Finanziamenti non direttamente attribuibili

alle varie missioni” ...

Entrate ...

Entrate correnti ...

Entrate in conto capitale ...

Entrate per partite di giro ...

6. TABELLA II: “Quadro generale riassuntivo della gestione finanziaria” ...

7. TABELLA III: “Dimostrazione del risultato di amministrazione presunto al termine dell’esercizio 2011” ...

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8. TABELLA IV: “Preventivo Economico” ...

A. VALORE DELLA PRODUZIONE ...

B. COSTI DELLA PRODUZIONE ...

C. PROVENTI ED ONERI FINANZIARI ...

D. RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITÀ FINANZIARIE ...

E. PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI ...

9. PREVENTIVO ECONOMICO PER GESTIONI ...

10. Tabella V - BILANCIO PLURIENNALE ...

RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI SINDACI ...

BILANCIO

Preventivo finanziario decisionale - Entrate ...

Preventivo finanziario decisionale - Spese...

Tabella II Quadro generale riassuntivo della gestione finanziaria ...

Tabella III Dimostrazione del risultato di amministrazione presunto al termine dell’esercizio 2011 (all’inizio dell’esercizio 2012)...

Tabella IV Preventivo economico ...

Preventivo economico della gestione per l’assicurazione nell’industria, nel commercio e nei pubblici servizi ...

Preventivo economico della gestione per l’assicurazione nell’agricoltura ...

Preventivo economico della gestione per l’assicurazione dei medici

esposti a radiazioni ionizzanti ...

Preventivo economico della gestione per l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico ...

Preventivo economico della gestione per l’assicurazione nella navigazione ...

Allegato alla Tabella IV - Quadro di riclassificazione dei risultati economici ...

BILANCIO PLURIENNALE

Preventivo finanziario pluriennale - Entrate ...

Preventivo finanziario pluriennale - Spese ...

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visto il decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479;

visto la legge 15 maggio 1997, n. 127;

visto il D.P.R. del 24 settembre 1997, n. 367;

visti la legge 25 giugno 1999 n. 208 ed il Regolamento di attuazione approvato con il D.P.R. 27 febbraio 2003, n. 97;

viste le “Norme sull'Ordinamento amministrativo contabile in attuazione dell'art. 43 del Regolamento di Organizzazione” approvate con delibera n. 31 del 27 febbraio 2009 del Presidente - Commissario Straordinario, in coerenza con i principi di contabilità genera- le della legge n. 208/1999 e del D.P.R. n. 97/2003;

vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196 (legge di contabilità e finanza pubblica);

visto il decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni nella legge 30 luglio 2010, n. 122;

visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n.91 di applicazione dell’art. 2 della citata legge 196/2009;

vista la propria delibera dell’8 giugno 2011, n. 9 “Relazione programmatica 2012 - 2014”;

visto il decreto legislativo 30 giugno 2011, n. 123 di applicazione dell’art. 49 della citata legge 196/2009;

visto il decreto legge 6 luglio 2011 n. 98, convertito con modificazioni nella legge 15 luglio 2011 n. 111 “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”;

visto il decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito con modificazioni nella legge 14 settembre 2011 n. 148 “Ulteriori disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”;

vista la legge 12 novembre 2011 n. 183 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2012);

vista la determina del Commissario-Straordinario del 21 dicembre 2011 n. 44 di predi- sposizione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012;

visti i verbali del 22 dicembre 2011 n. 21, del 28 dicembre 2011 n. 22 e del 29 dicembre 2011 n. 23, con i quali il Collegio dei sindaci, esprimendo parere favorevole, ha eviden- ziato osservazioni e raccomandazioni sulla proposta di bilancio di previsione per l’eser- cizio 2012;

visto il parere reso dalla Commissione Bilancio e Patrimonio nella seduta del 29 dicem- bre 2011,

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IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA

nella seduta del 29 dicembre 2011

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D E L I B E R A

di approvare il bilancio di previsione per l’esercizio 2012 di cui alla determina del Commissario Straordinario del 21 dicembre 2011 n. 44 di predisposizione del bilan- cio di previsione per l’esercizio 2012, come da allegato parere della Commissione Bilancio e Patrimonio del 29 dicembre 2011, che forma parte integrante della presen- te deliberazione.

IL SEGRETARIO SUPPLENTE IL PRESIDENTE

Teresa CITRARO Francesco LOTITO

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PREMESSA

Il progetto di bilancio per il 2012 è stato elaborato sulla base delle stime del quadro macroeconomico di riferimento relative al triennio 2012-2014, disponibili alla data (seconda metà del mese di ottobre 2011) di consolidamento del processo previsionale.

Sono inoltre state considerate le esigenze di carattere gestionale e le dinamiche, inter- ne all’Istituto, rilevate nell’ambito dei diversi settori di intervento.

Con particolare riferimento agli aspetti gestionali, si è tenuto conto delle previsioni eco- nomico finanziarie formulate dai Centri di Responsabilità, secondo le logiche poste alla base della classificazione per missioni e programmi, in coerenza con i principi introdotti dalla Legge 31 dicembre 2009, n. 196, di riforma della contabilità e finanza pubblica.

La presente relazione, inoltre, è stata redatta tenendo conto delle esigenze, evidenzia- te dalla già citata Legge n. 196 del 2009 e successive modifiche ed integrazioni interve- nute con la Legge n. 39 del 2011, con particolare riguardo alle “note integrative” ex arti- colo 21 della Legge di contabilità, che devono intendersi quali documenti di ausilio alla programmazione dell’impiego delle risorse pubbliche per il triennio di riferimento. Detto documento, pertanto, completa ed arricchisce le informazioni del bilancio, illustrando, con riferimento ai singoli programmi di spesa, i criteri di formulazione delle previsioni e gli obiettivi da raggiungere nel periodo di riferimento.

Le Missioni, che si identificano con le funzioni principali e gli obiettivi strategici perse- guiti con la spesa pubblica, costituiscono la rappresentazione politico-istituzionale del bilancio, necessaria per rendere più trasparenti le grandi voci di spesa e per meglio comunicare le direttrici principali di azione. Ogni Missione si realizza concretamente attraverso più Programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività per perse- guire obiettivi ben definiti.

In tal senso, la classificazione per Missioni e programmi, adottata dall’Istituto in via sperimentale fin dall’esercizio 2009, costituisce una delle basi portanti dell’attuale siste- ma di pianificazione dell’INAIL, ed è finalizzata, tra l’altro, a stabilire una più stretta inter- relazione tra obiettivi, attività e risorse, nonché per consentire una coerente rappresen- tazione dei dati finanziari e contabili in sede di redazione dei prospetti di bilancio.

Al riguardo l’Istituto è attualmente impegnato nella realizzazione di uno specifico pro- getto che, mediante la revisione complessiva del processo di pianificazione, bilancio e controllo, è volto, tra l’altro, all’introduzione di un unico sistema integrato, di seguito per brevità denominato PBC, al fine di contribuire, creando gli adeguati presupposti di tipo logico ed informativo, al percorso di armonizzazione dei sistemi contabili pubblici.

Le progressive evoluzioni progettuali hanno reso possibile, già in occasione della predispo- sizione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2011, lo svolgimento dell’intero processo previsionale secondo le nuove metodologie, permettendo altresì la rivisitazione sperimentale del documento di accompagnamento al bilancio di previsione, che risulta quin- di, seppure parzialmente, articolato secondo la classificazione per missioni e programmi.

Ciò premesso, le intervenute mutazioni del contesto, nonché le molteplici interconnes- sioni del processo previsionale e di bilancio con il percorso di integrazione organizzati- vo e funzionale con l’ex IPSEMA e l’ex ISPESL - soppressi dal Decreto Legge n.

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RELAZIONE DEL COMMISSARIO

STRAORDINARIO

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78/2010, convertito con modificazioni dalla Legge n. 122/2010 - hanno reso necessaria una immediata, parziale rivisitazione dell’impianto del sistema appena realizzato, onde consentire, secondo le logiche del citato sistema PBC, di garantire costantemente la completezza delle informazioni e la coerenza complessiva di tutti gli elementi.

Per comprendere la complessità della attuale situazione, basti pensare alla mancan- za, in fase di avvio del processo previsionale, di alcune precondizioni essenziali, quali l’emanazione dei decreti di trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie degli Enti soppressi, previsti dall’articolo 7 della richiamata Legge n. 122/2010, nelle cui more si stanno protraendo i tempi per l’adozione di un assetto organizzativo di integra- zione, che ridefinisca gli uffici dell’Istituto incaricati di svolgere le funzioni assegnate dal Legislatore in maniera rispondente alle mutate esigenze.

Tuttavia, la scelta di presentare già per l’esercizio finanziario 2012 un bilancio di pre- visione completamente integrato, per i dati finanziari ed i relativi documenti a corredo, ha reso necessario adottare una serie di soluzioni di tipo transitorio che permettessero di anticipare, fin dalle fasi di avvio del processo previsionale - giugno 2011 - la gestione integrata di molte informazioni, anche di tipo contabile.

In tal senso, in coincidenza con l’avvio del processo previsionale per il 2012, sono state introdotti nuovi strumenti e, in primis, è stato adottato un nuovo piano dei conti integrato che accoglie tutte le voci di entrata e di spesa relative alle funzioni di nuova acquisizione, soluzioni che hanno permesso, seppure con modalità solo parzialmente proceduralizzate, di includere efficacemente all’interno del processo previsionale tutte le attuali strutture, comprese quelle degli Enti incorporati, pur nelle more della predetta ridefinizione del modello organizzativo.

Il passo avanti compiuto, anche se con i suddetti limiti di carattere operativo, ha per- messo di porre le basi per una importante evoluzione dell’impianto del bilancio dell’Istituto, che, per la prima volta, viene redatto esclusivamente secondo la classifica- zione per missioni e programmi.

A tale proposito, al fine di ricomprendere nell’ambito della nuova classificazione tutte le funzioni ascritte all’Istituto a seguito dell’emanazione del già citato D.L. n. 78/2010, coerentemente agli indirizzi forniti al riguardo dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza, è stata introdotta una nuova Missione ed il relativo programma per quanto attiene alle fun- zioni di ricerca in precedenza svolte dall’ISPESL, mentre le attività di certificazione e verifica, anch’esse svolte dalle strutture ex ISPESL, sono state ricondotte nell’ambito di un nuovo programma, all’interno della Missione “Tutela contro gli infortuni sul lavoro”, in relazione alle prevalenti finalità prevenzionali delle funzioni in argomento.

L’incorporazione dell’ex IPSEMA, invece, non ha comportato una simile necessità, in quanto le funzioni in precedenza svolte da detto Ente soppresso sono di fatto ricondu- cibili a missioni e programmi già espletati dall’Istituto anche prima dell’emanazione della normativa relativa all’incorporazione.

Inoltre, in stretta correlazione con la scelta di conformarsi ai criteri contenuti nella nor- mativa di riforma della contabilità pubblica, le previsioni di bilancio sono state formula- te articolandole puntualmente per ciascuno degli anni del bilancio triennale 2012-2014.

Tanto premesso, le previsioni di bilancio per il 2012 sono state determinate nel rispet- to dei seguenti criteri fondamentali:

• riorganizzazione qualitativa e strutturale delle dinamiche di spesa, nell’ottica della rea- lizzazione di obiettivi di efficienza, anche mediante il consolidamento di un sistema di programmazione per le strutture centrali fondato su criteri di integrazione e di soste- nibilità delle scelte operate, in particolar modo per quanto concerne le attività delle strutture di supporto;

• accoglimento del principio di programmazione della gestione finanziaria (formulazio- ne delle previsioni di entrata e di spesa e conseguente riclassificazione delle relative voci per missioni e programmi, tramite l’aggregazione delle attività che si prevede di realizzare nell’anno di riferimento, correlate alle relative necessità di stanziamenti);

• programmazione finanziaria per competenza e per cassa articolata su base triennale.

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Le soluzioni adottate trovano ulteriore fondamento nella necessità di precostituire gli elementi fondamentali del ciclo della performance di cui al Decreto Legislativo n. 150 del 2009, ricomprendendo all’interno di un unico sistema di previsione e controllo tutti gli elementi che, nel loro insieme, compongono il quadro programmatico dell’Istituto.

In tal senso, l’esigenza di garantire la coerenza tra gli obiettivi esplicitati in occasione delle previsioni di bilancio con gli obiettivi che saranno contenuti nel Piano della Performance, alla luce del collegamento tra la più volte citata Legge n. 196/2009 ed il Decreto Legislativo n. 150 del 27 ottobre 2009, è assicurata dalla comune base dati, che gestisce ed elabora, secondo criteri uniformi, ogni singolo elemento informativo desti- nato a comporre il quadro programmatico, inteso anche in termini economico-finanzia- ri, per il triennio 2012-2014.

* * *

Come detto all’inizio della presente premessa, il progetto di bilancio è stato elabora- to sulla base delle stime del quadro macroeconomico di riferimento rese note dal Governo alla data di consolidamento del processo previsionale (relazione di accompa- gnamento al Documento di Economia e Finanza, che risale al 22 settembre 2011).

Al momento della stesura finale del presente documento, la relazione di accompagna- mento al Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cd. “Salva Italia”) riporta stime che in alcuni casi (es. andamento del PIL rispetto all’anno precedente) sono modificative rispetto a quelle sopra citate su cui ci si è basati per formulare le previsioni di bilancio.

Inoltre, pur volendo considerare l’intero quadro normativo disponibile nella prima metà del mese di novembre, alcune previsioni (es. ripartizione tra gli Enti previdenziali dei complessivi 60.000.000 di Euro di risparmi previsti dall’articolo 4, comma 66, della Legge di stabilità) non possono attualmente trovare concreta applicazione ai saldi con- tabili dell’Istituto. Nel caso di specie, la mancata emanazione del Decreto interministe- riale di riparto degli importi sopraindicati pone la struttura nella impossibilità di prevede- re tali risparmi nei propri documenti di programmazione economico-finanziaria.

Tali considerazioni devono applicarsi, peraltro, anche al già citato D.L. 201/2011, i cui riflessi sui conti dell’Istituto dovranno e potranno trovare espressione soltanto in un momento successivo.

In considerazione di tali disallineamenti, si assicura, al termine dell’iter di approvazio- ne del presente bilancio, la tempestiva revisione, tramite apposita variazione, delle risul- tanze di tale documento programmatico in conseguenza delle mutate condizioni di con- testo sia macroeconomico che normativo.

1. GLI SCENARI DI RIFERIMENTO Quadro normativo

Il quadro di riferimento, pur continuando ad essere caratterizzato anche da provvedi- menti preesistenti all’anno 2011, destinati ad incidere anche per il 2012 in maniera signi- ficativa sull’attività e sugli assetti dell’Istituto, presenta molteplici elementi di novità che incidono sulle previsioni oggetto del presente documento.

L’impatto di tali provvedimenti, soprattutto di quelli in materia istituzionale, verrà trat- tato diffusamente nelle sezioni relative all’illustrazione delle previsioni di bilancio conte- nute nel presente documento. In questa parte introduttiva, si riassumono invece breve- mente le disposizioni più rilevanti di cui si è tenuto conto.

Si rammenta quanto appena detto in relazione alla necessità, al termine dell’iter di approvazione del bilancio previsionale, di adeguamento delle risultanze contabili in rela- zione alle ultime disposizioni normative, non appena l’impatto sui conti dell’istituto che scaturisce dall’applicazione delle medesime avrà trovato l’esatta quantificazione in ter- mini normativi ed economici.

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Provvedimenti preesistenti

In primo luogo, si richiama il già citato Decreto Legge n. 78/2010, sia per le moltepli- ci implicazioni di carattere organizzativo e istituzionale connesse all’attuazione dell’arti- colo 7, con il quale è stata prevista, tra l’altro, la soppressione dell’ISPESL e dell’IPSEMA con l’attribuzione delle relative funzioni all’Istituto, sia per gli effetti derivanti dalla mano- vra economica contenuta nel medesimo articolato normativo, con particolare riferimen- to agli articoli 6 e 8, con i quali sono state introdotte numerose misure in materia di ridu- zione della spesa pubblica.

Nel delineare il quadro di riferimento deve farsi necessariamente cenno al Decreto Legislativo n. 150/2009 ed alla Legge n. 196/2009, entrambi già citati, che rappresenta- no due momenti fondamentali nello sviluppo delle iniziative di riforma che il legislatore ha adottato, in ambito pubblico, nella prospettiva di conseguire risultati di carattere strutturale e permanente in ordine al miglioramento ed alla razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse.

L’art. 21 della Legge n. 196/2009, al comma 11, contempla, come detto in premessa, un collegamento tra gli indicatori individuati con le “Note Integrative al bilancio di previ- sione” e il complesso di obiettivi e indicatori del sistema interno di gestione delle perfor- mance richiamati dal Decreto Legislativo n.150/2009.

Rientra, invece, nell’ambito delle misure volte a conseguire risparmi di spesa, la Legge 13 novembre 2009, n. 172, con la quale è stato posto l’obbligo di razionalizzare gli immobili strumentali e di realizzare poli logistici integrati (cd. “Case del Welfare”).

Tale obbligo è stato peraltro ripreso anche dall’art. 8 della più volte citata Legge n. 122/2010, il quale, rispettivamente, ai commi 6 e 7, ha riconosciuto agli enti interes- sati canoni e oneri agevolati a seguito della realizzazione di detti poli logistici, stabilen- done la relativa misura in rapporto ai parametri fissati dall’Osservatorio del mercato immobiliare, ed ha stabilito la misura percentuale della riduzione dell’indice di occupa- zione procapite con riferimento agli immobili utilizzati dagli enti medesimi.

In tema di politiche patrimoniali e di investimenti, si richiamano:

• la Legge 24 dicembre 2007 n. 244 (Legge Finanziaria per il 2008) che ha previsto, a partire dal 1° gennaio 2008, la destinazione di un importo massimo corrispondente al 7% dei fondi disponibili (ossia delle somme eccedenti la normale liquidità di gestione) ad investimenti immobiliari realizzabili esclusivamente in forma indiretta;

• l’art. 43 bis della Legge 27 febbraio 2009, n. 14 “Conversione in Legge, con modifi- cazioni, del Decreto-Legge 30 dicembre 2008, n. 207, recante proroga di termini pre- visti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti”, concernente la retro- cessione degli immobili cartolarizzati in proprietà all’Istituto;

• l’art. 8 comma 8 della Legge n. 122/2010 di conversione con modificazioni del Decreto Legge n. 78/2010 relativo alle cosiddette “Casa del Welfare”.

• l’art. 8 comma 1 della stessa Legge, il quale dispone che “...il limite previsto dall’art.

2, comma 618, della Legge 244/2007, per le spese annue di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili utilizzati dalle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, a decorrere dal 2011, è stato determinato nella misura del 2% del valore degli immobili stessi”, ferme restando le deroghe indicate nell’articolo medesimo.

In considerazione della situazione di emergenza della regione Abruzzo, l’art. 14 del Decreto Legge n. 39 del 28 aprile 2009, convertito dalla Legge n. 77 del 24 giugno 2009, (attuato con l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3820/2009) ha impo- sto il vincolo di includere, nell’ambito degli investimenti degli Enti Previdenziali relativi al quadriennio 2009-2012, “gli interventi di ricostruzione e riparazione di immobili, ad uso abitativo o non abitativo, localizzati nei territori dei comuni” colpiti dal sisma.

Il D.L. n. 78/2010, convertito con modificazioni nella Legge n. 122/2010, ha riformula- to le disposizioni riguardanti gli investimenti a reddito diversi da quelli da destinare all’Abruzzo.

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Nello specifico, l’art. 8, al comma 4, nel fare salvi, per l’appunto, gli investimenti a red- dito da effettuare in via indiretta in Abruzzo, ha disposto che “le restanti risorse sono destinate dagli enti previdenziali all’acquisto di immobili adibiti ad ufficio in locazione passiva alle amministrazioni pubbliche, con modalità di attuazione che saranno stabilite da un Decreto di natura non regolamentare del Ministro del lavoro e delle politiche socia- li di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”.

Provvedimenti del 2011

Già prima della fine dell’anno, il Parlamento ha approvato il Decreto Legislativo 30 dicembre 2010, n. 235, (cd. “nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale - CAD”), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 gennaio 2011, che aggiorna le disposizioni pre- cedentemente contenute nel D.Lgs. n. 82/2005,

Sempre nei primi mesi dell’anno, la Legge 26 febbraio 2011 n. 10, di conversione con modificazioni del Decreto Legge 29 dicembre 2010, n. 225 (cd. “milleproroghe”), contie- ne al comma 52 una disposizione (proroga delle disposizioni dell’articolo 72 della Legge n. 133/2008 in tema di esonero dal servizio) che anticipa in qualche modo l’enorme mole di provvedimenti che nel corso dell’anno hanno influenzato le politiche del personale delle pubbliche amministrazioni, e per questo le scelte in materia di bilancio.

Ulteriori prescrizioni sono contenute nel Decreto Legge n. 70/2011 (cd. “Decreto svi- luppo”), convertito con modificazioni dalla Legge n. 106/2011. In tale provvedimento, sono contenute, nell’articolo 4, disposizioni in materia di costruzione di opere pubbliche.

Nel successivo articolo 6 sono invece emanate norme in materia di semplificazioni degli adempimenti burocratici a carico delle piccole e medie imprese, mentre all’artico- lo 7 vengono dettate prescrizioni in materia di unificazione dei controlli amministrativi, che devono soggiacere a termini massimi di durata. Tali ultime disposizioni sono peral- tro in parte state successivamente modificate dal Decreto Legge n. 201/2011, soprattut- to per quanto concerne l’obbligo di effettuazione di ispezioni congiunte, che invece, a decorrere dal 6 dicembre, sono soggette a programmazione da parte delle PP.AA..

Il Decreto Legislativo 31 maggio 2011, n. 91, detta disposizioni in materia di adegua- mento ed armonizzazione dei sistemi contabili, in attuazione dell’articolo 2 della più volte citata Legge n. 196/2009.

In particolare, l’allegato 1 di cui all’articolo 2 del suddetto provvedimento elenca i prin- cipi contabili generali cui le amministrazioni pubbliche devono conformare i propri ordi- namenti.

In tale ambito, le amministrazioni, nel dare piena attuazione a detti principi contabili, devono perseguire, tra gli altri, gli obiettivi di:

• promuovere l’armonizzazione delle procedure contabili, al fine di rappresentare in maniera veritiera e corretta, attraverso il sistema dei bilanci, le scelte programmatiche, amministrative e gestionali;

• coadiuvare gli organi di revisione e di controllo nel verificare che il sistema dei bilanci e le relative informazioni contabili risultino conformi ai principi di efficienza e di efficacia;

• assistere gli utilizzatori del sistema dei bilanci pubblici nell’esame delle informazioni in essi contenute.

Il provvedimento detta anche prescrizioni finalizzate all’adozione, a decorrere dal- l’esercizio finanziario 2014, di un sistema integrato di scritturazione contabile che assi- curi la coerenza tra le rilevazioni di natura finanziarie e quelle di natura economico-patri- moniale. Al riguardo, tale risultato costituisce uno degli obiettivi alla base dell’adozione del sistema PBC, il quale, una volta a regime, consentirà altresì di ricavare dal sistema di contabilità economico-patrimoniale le informazioni necessarie per l’avvio di misura- zioni di contabilità analitica.

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Il Decreto Legislativo 30 giugno 2011, n. 123, reca disposizioni in materia di controlli di regolarità amministrativa e contabile. In particolare, il titolo III del Decreto tratta dei controlli dei collegi sindacali presso gli enti pubblici (articolo 19 e seguenti).

L’anno 2011 si è caratterizzato, inoltre, per l’emanazione di molteplici provvedimenti correttivi dei saldi di finanza pubblica. In particolare, risultano già emanate e convertite in Legge due distinte “manovre”, mentre l’ultimo provvedimento è stato emanato, come sopra accennato, il 6 dicembre 2011.

In particolare, nella prima manovra, emanata con D.L. n. 98 del 6 luglio 2011, conver- tita con modificazioni dalla Legge 15 luglio 2011, n. 111, vengono emanate disposizioni in materia di riduzione dei costi della politica e degli apparati, suggerendo interventi per razionalizzare le procedure di acquisto di beni e servizi, prorogando alcune disposizioni già in vigore in relazione ai costi del personale delle PP.AA., introducendo prime modifi- che in materia previdenziale, al fine dell’adeguamento dei requisiti per l’accesso al trat- tamento pensionistico da parte delle lavoratrici del settore pubblico. Le disposizioni in materia per tutti i lavoratori del settore pubblico sono state in parte riviste i occasione dell’emanazione del già citato D.L. n. 201/2011.

L’articolo 16 introduce la possibilità, da parte delle amministrazioni, di dotarsi di piani triennali di razionalizzazione delle spese, i cui risparmi, aggiuntivi rispetto a quelli previ- sti dalla legislazione vigente, possono essere utilizzati, per il 50%, a beneficio della con- trattazione integrativa, mentre il residuo 50% deve essere versato in un apposito capi- tolo di entrata del bilancio dello Stato.

In tema di politiche patrimoniali e di investimenti, si richiama poi l’articolo 33, che stabilisce la creazione presso il Ministero dell’economia e delle finanze, di una Società di Gestione del Risparmio, con il compito di istituire fondi di investimento finalizzati a partecipare a fondi immobiliari chiusi, già costituiti da enti territoriali o altri enti pubblici, nell’intento di valorizzare o dismettere il proprio patrimonio immobiliare disponibile. Tali fondi possono investire direttamente al fine di acquisire immobili in locazione passiva alle pubbliche amministrazioni. II comma 3 del predetto articolo, con riferimento agli enti pubblici di natura assicurativa o previdenziale, dispone che per gli anni 2012, 2013 e 2014 il 20% del piano di impiego dei fondi disponibili pre- visto dall’art. 65 della Legge n. 153/1969, è destinato alla sottoscrizione delle quote dei suddetti fondi.

Con la Manovra di Agosto (D.L. 13 agosto 2011, n. 138 e successiva conversione con modificazioni con Legge 14 settembre 2011 n. 148) alcune disposizioni si aggiungono, o modificano in parte, quelle appena dettate dalla citata Legge n. 111/2011.

È stato stabilito, inoltre, che le amministrazioni pubbliche, già interessate da analoghi provvedimenti adottati nel 2008 e nel 2009 (ossia le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, incluse le agenzie fiscali, gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca) debbano effettuare ulteriori riduzioni delle dotazioni orga- niche. In particolare, le amministrazioni dovranno procedere, entro il 31 marzo 2012, alla contrazione degli uffici dirigenziali di livello non generale in misura non inferiore al 10%, nonché all’ulteriore riduzione, non inferiore al 10%, della spesa complessiva relativa al numero di posti di organico del personale non dirigenziale, ad esclusione di quello degli enti di ricerca. Alle amministrazioni inadempienti è fatto divieto di procedere ad assun- zioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto.

In tema di lavoro pubblico, sono dettate norme che favoriscono la mobilità del perso- nale in ambito regionale.

Viene poi prorogata per il triennio 2012-2014 l’applicazione dell’istituto della risoluzio- ne del rapporto di lavoro nelle pubbliche amministrazioni, introdotto dall’art. 72, comma 11, del Decreto Legge n. 112/2008, con il quale si consente a queste ultime di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro con i dipendenti che abbiano maturato “un’anziani- tà massima contributiva di 40 anni”.

Quanto alla materia tributaria, nell’articolo 2 è contenuto un primo aumento dell’ali- quota “ordinaria” dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA).

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Provvedimenti dell’ultimo bimestre

In tema di pubblico impiego, la Legge di stabilità, approvata il 12 novembre scorso, contiene, tra l’altro, la modifica dell’articolo 33 del Decreto Legislativo n. 165, che è stato sostituito da nuove disposizioni in tema di mobilità e collocamento in disponibilità dei dipendenti pubblici.

Una ulteriore disposizione prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2012, le pubbliche amministrazioni non debbano più richiedere ai cittadini le certificazioni inerenti le istan- ze ricevute, ma debbano scambiarsi reciprocamente dette certificazioni, individuando allo scopo un ufficio che abbia la responsabilità complessiva di detto interscambio, che dovrà avvenire anche tramite accesso diretto ai dati trattati.

Infine, il comma 66 dell’articolo 4 prevede che l’INAIL, assieme ad INPS ed INPDAP (in quel momento ancora due Enti separati) nell’ambito della propria autonomia, “adot- tano misure di razionalizzazione organizzativa volte a ridurre le proprie spese di funzio- namento in misura non inferiore all’importo complessivo, in termini di saldo netto, di 60 milioni di euro per l’anno 2012, 10 milioni di euro per l’anno 2013 e 16,5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2014. Con Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, è stabilito il riparto del- l’importo di cui al primo periodo tra gli enti sopracitati nonché tra gli altri enti nazionali di previdenza e assistenza sociale pubblici individuati con il medesimo Decreto”.

Al riguardo, come sopra già anticipato, alla data di redazione del presente documen- to, non risultava emanato l’appena citato Decreto interministeriale di riparto degli impor- ti sopraindicati.

In data 16 novembre 2011 viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 luglio 2011, emanato ai sensi dell’articolo 5 bis del CAD che detta disposizioni in materia di comunicazioni tra imprese ed amministra- zioni pubbliche.

In tale provvedimento, all’articolo 1 si dispone che, “a decorrere dal 1° luglio 2013, la presentazione di istanze, dichiarazioni, dati e lo scambio di informazioni e documenti, anche a fini statistici, tra le imprese e le amministrazioni pubbliche avvengono esclusi- vamente in via telematica”.

In maniera ancora più innovativa, il successivo articolo 3 dispone che “a decorrere dal 1° luglio 2013, le pubbliche amministrazioni non possono accettare o effettuare in forma cartacea le comunicazioni di cui all’articolo 5-bis, comma 1, del CAD. A decorrere dalla stessa data, in tutti i casi in cui non è prevista una diversa modalità di comunicazione telematica, le comunicazioni avvengono mediante l’utilizzo della posta elettronica certi- ficata - PEC”. Pertanto, lo sforzo in termini di innovazione da parte delle pubbliche amministrazioni dovrà orientarsi non più soltanto verso l’utilizzo della PEC, che costitui- sce il mero “mezzo” mediante il quale la comunicazione viene veicolata, ma anche verso l’innovazione “di processo” costituita dall’interscambio telematico.

Infine, al momento della redazione del presente documento è stato appena emanato il D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 (cd. Decreto “salva Italia”).

In detto provvedimento, sono riportate, tra l’altro, sostanziali modificazioni alla norma- tiva in materia di previdenza, sia mediante l’accelerazione del processo di elevazione dei limiti di età per la pensione di vecchiaia, sia per l’innalzamento dei limiti contributivi per l’ottenimento della cd. “pensione anticipata”, che sostituisce la pensione di anzianità.

Dette modifiche comporteranno un evidente impatto sulle politiche del personale delle pubbliche amministrazioni.

Viene poi introdotto un articolo 33 bis alla Legge n. 111/2011, in materia di patrimoni immobiliari, che dispone che il Ministero dell’economia e delle finanze - Agenzia del demanio promuove iniziative idonee per la costituzione di società, consorzi o fondi immobiliari”.

In tema di acquisizione di beni e servizi, con i conseguenti riflessi sulle spese di fun- zionamento, l’articolo 29 del Decreto Legge dispone che “gli enti nazionali di previden- 71

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za e assistenza sociale possono avvalersi di Consip S.p.A. per lo svolgimento di funzio- ni di centrale di committenza, stipulando apposite convenzioni per la disciplina dei rela- tivi rapporti”.

Nel successivo articolo 44 vengono modificate alcune disposizioni in materia di appal- ti pubblici. Ciò al fine di salvaguardare i diritti dei lavoratori e garantire la trasparenza nelle procedure di aggiudicazione delle gare d’appalto.

Si ribadisce, pertanto, che le conseguenze sui conti dell’Istituto derivanti dalla concre- ta applicazione di tali disposizioni, nonché di quelle che dovessero intervenire successi- vamente alla stesura del presente documento, ad iniziare da quelle introdotte in sede di conversione del D.L. “salva Italia”, verranno tempestivamente individuate in occasione della prima variazione di bilancio nel corso del 2012.

Quadro macroeconomico 2012-2014

In via preliminare, si sottolinea, come già richiamato in premessa, che i dati del pre- sente paragrafo sono quelli disponibili alla data (15 ottobre 2011) di elaborazione delle previsioni di bilancio.

Le recenti tensioni sui mercati finanziari, legate alla crescente preoccupazione degli investitori circa la solvibilità del debito sovrano di alcuni Paesi - tra i quali anche l’Italia - hanno spinto il Governo a rafforzare e accelerare il rientro verso una condizione di pareg- gio di bilancio entro la fine del 2013. Inoltre, nei mesi di luglio e agosto sono emersi dati - confermati poi in settembre - che mostrano un forte rallentamento dell’attività produtti- va nell’area OCSE, una perdurante stagnazione del mercato del lavoro e un calo dei con- sumi totali.

Quadro macroeconomico 2012-2014

variazioni percentuali rispetto all’anno precedente

2012 2013 2014

PIL 0,6 0,8 1,1

Inflazione 2,0 1,9 2,0

Retribuzioni Industria e Servizi 2,3 2,5 2,7

Occupazione - ULA1Totali 0,2 0,1 0,2

Fonte: stime OPSE su dati MODINAIL e dei principali Istituti di analisi economica, disponibili al mese di ottobre 2011.

1 ULA = unità di lavoro standard, che rappresenta la quantità di lavoro prestato nell’anno da un occupato a tempo pieno, oppure la quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o da lavoratori che svolgono un doppio lavoro. Ai fini del calcolo le posizioni lavora- tive a tempo pieno non subiscono riduzioni, se non per effetto delle prestazioni lavorative a tempo ridotto prestate da lavoratori momentanea- mente collocati in cassa integrazione guadagni.

Il risultato di ciò si riflette nelle previsioni pubblicate da vari istituti di analisi economi- ca, che per l’Italia dipingono un nuovo scenario nettamente peggiore del precedente, riassumibile col termine di “double dip”: dopo la recessione del 2009, ci si attende un nuovo minimo del ciclo nel 2012, che si dovrebbe chiudere con una crescita del PIL sostanzialmente nulla.

Se la stagnazione dovesse essere confermata, da un lato si avrebbe una minore pres- sione sui prezzi al consumo, attesi in aumento di circa il 2 per cento, dall’altro lato l’oc- cupazione esprimerebbe un andamento molto debole nell’arco di tutto il prossimo trien- nio. Infatti, per quanto riguarda gli occupati, ci si attende un calo in agricoltura, determi- nato soprattutto dai lavoratori autonomi, un lieve calo nell’industria e nel settore pubbli- co e un lieve aumento nei servizi privati.

Anche le retribuzioni del settore privato dovrebbero mostrare una crescita reale infe- 72

(73)

riore al punto percentuale medio annuo, seppure con variazioni progressivamente cre- scenti.

Nel complesso, ci si attende una crescita della massa dei redditi da lavoro dipenden- te nei settori privato e pubblico rispettivamente pari a circa il 3% ed allo 0,5% medio annuo.

Con riferimento al 2012, le più recenti previsioni disponibili (riportate nella tabella della pagina seguente) delineano un anno all’insegna del rallentamento di tutte le principali variabili macroeconomiche, con andamenti del tutto analoghi a quelli già esposti per l’in- tero triennio 2012-2014.

In particolare, si stima un rallentamento dei ritmi di crescita del commercio mondiale rispetto a quelli registrati ad inizio anno (ad esempio la Banca d’Italia a luglio ancora ipo- tizzava al riguardo una crescita dell’8% per gli anni 2011-2012, mentre attualmente si prevede un aumento del 4% per l’anno prossimo), di conseguenza, anche le esportazio- ni, che, tradizionalmente, sono considerate un motore della crescita interna, dovrebbe- ro aumentare ad un tasso medio di circa il 4,5%; parimenti, anche le importazioni dovrebbero essere meno intense di quanto previsto in precedenza.

L’indebolimento della crescita prefigura un mercato delle materie prime meno costoso e questo dovrebbe favorire un rientro del picco di inflazione che si sta delineando nell’an- no corrente, con un risvolto positivo sul potere d’acquisto delle famiglie. L’aumento dei consumi delle famiglie dovrebbe essere comunque molto debole (0,5% medio), tale da convincere le imprese a rimandare progetti di investimento (in crescita dell’1,3% appena), anche in seguito a condizioni di credito sempre più selettivo da parte delle banche.

È da notare che la scarsa visibilità statistica dell’andamento dei prossimi trimestri si riflette anche in una maggiore variabilità tra le varie stime pubblicate. La grande incer- tezza di questa fase congiunturale, segnalata anche da cali degli indicatori di fiducia, rende arduo ogni esercizio di previsione sia a breve termine che a medio termine.

Il 22 settembre 2011 il Consiglio dei Ministri ha approvato la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, alla luce dei profondi mutamenti della situazio- ne congiunturale intervenuti durante i mesi estivi e delle conseguenti misure volte a con- seguire entro il 2014 un sostanziale pareggio di bilancio, necessario per far diminuire il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo.

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PREVISIONI DELL’ECONOMIA ITALIANA PER IL 2012 variazioni percentuali rispetto al 2011

Banca

CER Consensus

Confindustria FMI ModINAIL

d’Italia forecast

Luglio Agosto Settembre Settembre Settembre Ottobre

2011 2011 2011 2011 2011 2011

PIL 1,1 0,8 0,8 0,2 0,3 0,6

Consumi delle famiglie 0,9 0,7 0,7 0,1 0,4(d)

Investimenti fissi lordi 2,9 1,9 1,8 0,5 1,1

Esportazioni 5,3 4,9 6,5 2,9 3,8

Importazioni 4,8 4,9 5,2 2,4 3,4

Prezzi al consumo 1,9 1,9 2,1 2,0 1,6 2,2(c)

Disoccupazione (% su forze lavoro) 8,1 8,1 8,3 8,5 8,5

Retribuzioni unitarie private 2,6 2,0 1,8(a) 2,7

Occupazione ULA 0,1(b) 0,2 0,2

Indebitamento delle P.A. (% sul Pil) 3,0 2,9 1,6 3,0 1,2

Debito Pubblico (% sul Pil) 120,1 120,0 119,5

Prezzo del petrolio ($/barile) 113,2 102,0 110,0 100,0 115,4

Tasso di cambio dollaro/euro 1,43 1,44 1,38 1,38 1,41 1,43

(a) Per l’intera economia (b) Occupati - contabilità nazionale (c) Deflatore dei consumi privati

(d) Consumi finali nazionali, compresi i consumi collettivi e delle PP.AA

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Come evidenziato nella tabella riportata nella pagina seguente, le stime sull’andamen- to dell’economia italiana nei prossimi anni sono state notevolmente ridimensionate: il PIL dovrebbe crescere sempre ad un tasso inferiore al punto percentuale (eccetto che nel 2014), così come la componente dei consumi privati, mentre per gli investimenti fissi lordi sono previsti aumenti dell’1,7% medio nel quadriennio. Anche gli scambi con l’estero, visto il rallentamento del commercio mondiale, dovrebbero mostrare una dina- mica ridotta (la crescita media attesa nell’arco temporale di riferimento è di circa il 3,4%

per le importazione e del 4,2% per le esportazioni).

Quanto sopra produrrà effetti anche sul mercato del lavoro: il Governo si attende che le ULA del totale dell’economia seguano un andamento debolmente crescente, tale da ricon- durre il tasso di disoccupazione dall’8,2% dell’anno in corso all’8,0% di fine periodo.

Parimenti, il tasso di occupazione - attualmente al 57% - pur essendo in crescita, non riuscirà a raggiungere la soglia del 58%. Il costo del lavoro (che a parità di pressione contributiva segue la dinamica delle retribuzioni dei dipendenti) secondo le previsioni dovrebbe aumentare con variazioni sempre inferiori al 2%, mentre si prevede un aumen- to dei prezzi armonizzati vicino al 2% annuo, che causerà una non trascurabile perdita di potere d’acquisto per i lavoratori dipendenti.

* * * 74

22 settembre 2011 (variazioni percentuali)

ESOGENE INTERNAZIONALI 2011 2012 2013 2014

Commercio internazionale 6,5 5,7 6,5 6,5

Prezzo del petrolio ($ al barile) 113,0 115,4 115,4 115,4

Cambio dollaro/euro 1,416 1,430 1,430 1,430

ECONOMIA ITALIA

PIL 0,7 0,6 0,9 1,2

Importazioni 3,0 3,2 3,5 4,0

Consumi famiglie residenti 0,8 0,7 0,8 0,9

Investimenti fissi lordi 1,3 1,1 2,2 2,4

Esportazioni 4,4 3,7 4,1 4,6

Occupazione (ULA) 0,7 0,1 0,3 0,4

Tasso di disoccupazione(*) 8,2 8,1 8,1 8,0

Tasso di occupazione (15-64 anni)(*) 57,0 57,2 57,6 57,9

Costo del lavoro 1,8 1,2 1,5 1,6

Produttività 0,0 0,5 0,5 0,8

Inflazione programmata 2,0 1,5 1,5 1,5

Inflazione (indice IPCA al netto prod. energ.) 2,3 2,0 1,9 1,9

PIL nominale (milioni di euro) 1.582.216 1.622.375 1.665.018 1.714.013

FINANZA PUBBLICA

Indebitamento netto (in % del PIL) -3,9 -1,6 -0,1 0,2

Saldo primario (in % del PIL) 0,9 3,7 5,4 5,7

Debito P.A. (in % del PIL) 120,6 119,5 116,4 112,6

(*) Valore percentuale

NOTA ECONOMICA DI AGGIORNAMENTO DEL GOVERNO Documento di Economia e Finanza 2011

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Al termine di detta analisi, inerente la situazione al 15 ottobre 2011, si ribadisce l’as- sicurazione, già più volte sottolineata, in merito alla revisione degli effetti sul bilancio dell’Istituto, tra gli altri, del mutato quadro macroeconomico, evidenziati nella relazione di accompagnamento al D.L. “salva Italia”.

2. GLI INDIRIZZI STRATEGICI 2012-2014

Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza ha fissato i traguardi da raggiungere nel corso del proprio mandato con la deliberazione n. 16 del 21 ottobre 2009 le “Linee di mandato strategico per il quadriennio 2009-2012”.

Con la “Relazione Programmatica 2011-2013 (delibera n. 5/2010) sono stati quindi definiti gli obiettivi strategici per il triennio secondo la classificazione per missioni e pro- grammi.

A seguito dell’approvazione della Legge n. 122/2010, di conversione del richiamato Decreto Legge n. 78/2010, che ha sancito la definitività del provvedimento con il quale era stata disposta, tra l’altro, la soppressione dell’IPSEMA e dell’ISPESL e la loro con- seguente incorporazione all’INAIL, il CIV ha inoltre emanato - con propria delibera n. 11 del 4 agosto 2011 - ulteriori indirizzi con specifico riferimento alle misure di carattere urgente, con particolare riferimento agli aspetti contabili e di bilancio.

Sulla base delle predette deliberazioni è stato definito l’ipotesi di piano pluriennale 2011-2013, approvato dal CIV con deliberazione n.5 del 23 marzo 2011.

Alla luce degli elementi di contesto, l’Organo di Indirizzo ha inoltre approvato, con la delibera n. 9 adottata l’8 giugno 2011, la Relazione programmatica 2012-2014, che attualizza la precedente con particolare riferimento agli aspetti concernenti l’integrazio- ne degli Enti soppressi e pone al tempo stesso le basi per la prosecuzione delle politi- che di sviluppo già avviate lo scorso anno, in continuità con numerosi indirizzi, sia in ambito istituzionale che strumentale.

Sono stati infatti in larga misura confermati, anche se con alcune attualizzazioni, gli obiettivi concernenti la Missione “Previdenza”, sia sul versante delle entrate che sul ver- sante delle prestazioni di carattere economico erogate agli assicurati, nonché, per quan- to riguarda la missione “Tutela contro gli infortuni sul lavoro”, i molteplici obiettivi riguar- danti la funzione prevenzionale (nelle parti non incise dall’integrazione dell’ex ISPESL) e l’obiettivo di incremento dello stanziamento destinato a finanziarie le iniziative in mate- ria di amianto.

Analogamente, sono confermati tutti gli obiettivi concernenti la missione “Servizi generali e istituzionali”, riferiti ai sistemi di programmazione e rendicontazione, al conte- nimento della spesa ed alla realizzazione di misure strutturali di risparmio energetico.

Anche sotto il profilo metodologico il CIV ha proseguito nella declinazione di obiettivi di tipo quantitativo, rispetto ai quali la Tecnostruttura è chiamata a ricalibrare i target già fissati per il triennio in corso.

Al riguardo, resta fermo il principio secondo cui “gli obiettivi per i quali risulti indispen- sabile la verifica di fattibilità e di sostenibilità finanziaria nel rispetto delle vigenti norma- tive, assumono il valore di traguardi tendenziali in relazione alle effettive condizioni di realizzabilità”.

Come anticipato in precedenza, l’integrazione degli Enti soppressi dal Decreto Legge n. 78/2010 ha comportato, in primis da parte del CIV, una verifica dell’adeguatezza dello schema per Missioni e Programmi alla luce delle nuove funzioni assunte dall’istituto.

Sulla base di detta verifica ed al fine di rappresentare adeguatamente i nuovi compiti, è stata prevista l’introduzione di una nuova missione e del relativo programma per quan- to attiene alle attività di ricerca, nonché di un ulteriore programma denominato

“Prestazioni istituzionali di certificazione e verifica”, nell’ambito della preesistente mis- sione “Tutela contro gli infortuni sul lavoro”, destinato invece ad accogliere le risorse finalizzate alle attività di certificazione e verifica.

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Successivamente il CIV ha emanato specifici indirizzi in materia di politiche patrimo- niali e di politiche sanitarie, nonché linee guida per l’utilizzo degli stanziamenti in mate- ria di prevenzione.

In particolare, con la delibera n. 11 del 28 giugno 2011, Il Consiglio ha definito le Linee Guida e i criteri generali delle politiche patrimoniali dell’Ente, i cui principi fondamentali sono rappresentati dalla valorizzazione degli asset, dalla razionalizzazione e riduzione dei costi di gestione, dall’accrescimento e dal potenziamento degli investimenti finaliz- zato ad incrementare la quantità e la qualità delle riserve tecniche, dall’incremento dei livelli di trasparenza della gestione degli investimenti e disinvestimenti.

In relazione ai suddetti principi il CIV ha definito gli obiettivi generali da conseguire nel medio periodo, sviluppando, per ciascuno di essi, le linee guida finalizzate ad orientare le specifiche scelte operative.

Sul versante delle politiche sanitarie, con la delibera n. 14 del 3 agosto 2011, il CIV ha ripreso, sviluppandole, le tematiche legate all’esercizio delle connesse attività da parte dell’Istituto.

Le innovazioni introdotte a partire dal 2008 (Decreti Legislativi n. 81/2008 e 106/2009, Legge n. 122/2010), hanno infatti aperto nuove prospettive per la concreta realizzazione del “Polo Salute e Sicurezza”, rappresentando, in tal senso una “irrinunciabile opportu- nità per dare concretezza alla Tutela globale del lavoratore”.

In tale prospettiva è necessario concentrare l’azione sulla progettazione e sullo svilup- po di un nuovo modello sanitario che consenta di “attuare il ciclo ricerca, prevenzione, cura, indennizzo riabilitazione, reinserimento sociale e lavorativo fino a raggiungere lo stabile punto di equilibrio consentito dalla sostenibilità finanziaria”.

Al riguardo assume particolare rilievo strategico l’Accordo Quadro in sede di Conferenza Permanente Stato-Regioni, “quale utile strumento per la creazione di siner- gie tra l’INAIL, il Servizio Sanitario Nazionale ed i Servizi Sanitari Regionali.

Tra i principali obiettivi da perseguire si richiamano “la diffusione degli ambulatori di prime cure e dei centri di fisiokinesiterapia”, l’elaborazione di specifici protocolli per la definizione delle prestazioni erogabili salvaguardando l’omogeneità sul territorio, l’attiva- zione di processi di case management finalizzati a delineare percorsi integrati di presa in carico dell’infortunato o del tecnopatico fino al suo reinserimento nel mondo del lavoro.

A ciò si aggiungono le necessarie iniziative volte a garantire l’adeguatezza del perso- nale sanitario (deroga al blocco delle assunzioni, integrazione delle tradizionali compe- tenze di medicina legale in ottica di medicina del lavoro) nonché quelle volte a valorizza- re l’attività protesica, sia mediante l’accelerazione della ristrutturazione del Centro pro- tesi di Vigorso di Budrio, sia attraverso il sostegno ed il rafforzamento dei programmi di ricerca collegati allo sviluppo della protesica.

Infine il CIV ha ribadito la necessità di evitare la dispersione di risorse individuando, a riguardo, l’esigenza di realizzare un Centro nazionale di eccellenza per la riabilitazione non ospedaliera per lungo degenti.

Con la deliberazione n. 15 del 3 agosto 2011, il CIV ha invece definito, sulla base degli esiti della sperimentazione eseguita per l’anno 2010, gli indirizzi per i Bandi 2011:

• evidenziando gli ambiti di intervento che, nel rispetto dei vincoli determinati dalla nor- mativa di riferimento, possono essere agiti dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza per il miglioramento delle politiche e dei criteri generali posti alla base della sperimentazio- ne in funzione dell’attuazione della manovra complessiva;

• fornendo agli Organi di gestione le indicazioni di conferma dei criteri sperimentati e le innovazioni da applicare per i bandi 2011;

• dimensionando il valore delle risorse sulla base della programmazione economica e in particolare, delle risorse disponibili nel bilancio 2011 (20 per mille del gettito 2010) e residui bando 2010.

Inoltre, è stato previsto un bando nazionale “a valutazione” per il sostegno degli inter- venti prevenzionali realizzati dalle piccole e micro imprese, comprese quelle individuali e agricole.

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Tali linee guida costituiscono pertanto la base di partenza sulla quale indirizzare anche le attività conseguenti per l’emanazione dei bandi relativi all’anno 2012.

Con la deliberazione n. 19 del 26 ottobre 2011, invece, l’Organo di Indirizzo e Vigilanza ha esaminato lo stato di attuazione degli obiettivi relativi al triennio 2011-2013, verifican- do alla luce dell’andamento dei primi nove mesi del 2011 la congruenza degli obiettivi della relazione programmatica relativa agli anni 2012-2014, proprio in previsione della redazione del bilancio che si presenta.

2.1 LA PROGRAMMAZIONE PER L’ESERCIZIO 2012

Le pagine seguenti riportano le tabelle riassuntive degli obiettivi strategici declinati nell’ambito delle missioni e dei programmi e delle relative linee guida. Queste ultime rap- presentano l’impegno assunto dall’Istituto per il triennio ai fini della realizzazione dei pre- detti obiettivi strategici e, come tali, costituiscono la base della programmazione degli obiettivi e delle attività di sviluppo per lo stesso periodo, per le previsioni economico- finanziarie a valere per il medesimo triennio, poste a base delle previsioni di bilancio per l’esercizio 2012, nonché delle previsioni del bilancio pluriennale, elaborate in coerenza con il disposto normativo contenuto nella citata Legge n. 196/2009, di riforma della con- tabilità pubblica.

Nei successivi paragrafi si darà conto, in relazione a ciascuna missione e, nell’ambito di queste, di ciascun programma, delle principali attività di sviluppo, di gestione che, nel loro insieme, rappresentano la programmazione dell’Ente per il 2012.

In relazione a dette attività, ed ai relativi anni/uomo (FTE) programmati per l’esercizio 2012, sono state stimate le risorse economiche e finanziarie necessarie a sostenerne la realizzazione nel corso dell’esercizio 2012, che trovano adeguata rappresentazione nelle tabelle di bilancio.

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