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Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. RELAZIONI E BILANCIO

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Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.

RELAZIONI E BILANCIO

ESERCIZIO 2019

Approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 30 aprile 2020

Progetto del Consiglio di Amministrazione,

Approvato dall’Assemblea degli Azionisti del 5 giugno 2020

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2

CASSA DI RISPARMIO DI CENTO SPA

PRESIDENTE Giuseppe Pallotta

DIRETTORE GENERALE Ivan Damiano

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Giuseppe Pallotta Presidente

Mauro Manuzzi Vice Presidente

Mauro Cremonini Giorgio Garimberti

Alessandro Giovanni Grasso Nicoletta Marini

Gian Paolo Martini

Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere

COLLEGIO SINDACALE

Massimo Calanchi Presidente

Luca Rossini

Marcello Tarabusi

Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo

SOCIETA' DI REVISIONE

Ernst Young S.p.A.

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Assetto societario

Socio

Fondazione Cassa di Risparmio di Cento Holding CR Cento S.P.A.

Fin.Er.Ma. S.N.C. di Ennio e Mauro Manuzzi Altri privati (n. 10.129

TOTALE

15,64%

10,88%

22,04%

Assetto societario al 31/12/2019

N. Azioni Fondazione Cassa di Risparmio di Cento 7.690

2.338.286 di Ennio e Mauro Manuzzi 1.627.100

29) 3.293

14.949.935

22,04%

N. Azioni % 90.618 51,44%

2.338.286 15,64%

1.627.100 10,88%

293.931 22,04%

14.949.935 100%

51,44%

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4

ARTICOLAZIONE TERRITORIALE al 31 dicembre 2019

SEDE E Cento (Fe) - via Matteotti, 8/b

DIREZIONE GENERALE tel. 051/68.33.111 - fax 051/68.33.443 www.crcento.it

postmaster@crcento.it

FILIALI (47)

Provincia di Ferrara (n.20) Cento – sede di Cento Cento - agenzia di città n.1 Bondeno

Casumaro Comacchio Coronella Dodici Morelli Dosso

Ferrara Ferrara Est Ferrara Sud Ferrara4 Ferrara5 Mirabello Poggio Renatico Porto Garibaldi Renazzo Sant'Agostino San Carlo

Vigarano Mainarda Provincia di Bologna (n.16) Bologna

Bologna DueTorri Bologna Murri Castello d'Argile Casalecchio di Reno Castel Maggiore Crevalcore

Galliera - San Venanzio Lippo di Calderara di Reno Ozzano dell’Emilia

Pieve di Cento Stiatico

San Giovanni in Persiceto San Matteo della Decima San Pietro in Casale Venezzano

Provincia di Modena (n.9) Modena ModenaDue Castelfranco Emilia Campogalliano Finale Emilia Nonantola Rami-Ravarino Sassuolo Vignola Provincia di Ravenna (n.2) Faenza

Lugo

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AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA

Pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino del 5 Maggio 2020 CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA

L’Assemblea ordinaria è convocata in prima convocazione il giorno 5 giugno 2020, alle ore 10.00, presso la sede della Cassa in Cento (FE), via Matteotti n. 8/B ed, eventualmente, in seconda convocazione il giorno 6 giugno 2020, alle ore 10.00, stesso luogo, per la trattazione del seguente

ORDINE DEL GIORNO

1) approvazione del bilancio dell’esercizio chiuso il 31 dicembre 2019; deliberazioni in merito al risultato di esercizio 2019; illustrazione del bilancio consolidato;

2) informativa annuale sull’attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione a favore degli amministratori, dei sindaci, dei dipendenti e dei collaboratori non legati alla Cassa da rapporto di lavoro subordinato adottate nell’anno 2019 e approvazione della politica di remunerazione e incentivazione per l’anno 2020, ai sensi dell’art. 6 del vigente statuto sociale;

3) comunicazioni sulle politiche dei controlli interni in materia di operazioni con Soggetti Collegati.

In considerazione dell’ammissione delle azioni della Cassa sul sistema multilaterale di negoziazione

“Hi-Mtf”, si ricorda che la legittimazione all'intervento in Assemblea - esclusivamente per il tramite del Rappresentante Designato, secondo le modalità più avanti indicate - e all'esercizio del diritto di voto dovrà essere attestata da una comunicazione alla Cassa effettuata dall'intermediario autorizzato, in conformità alle proprie scritture contabili, in favore del soggetto cui spetta il diritto di voto, sulla base delle evidenze contabili relative al termine della giornata contabile del 27 maggio 2020 (“record date”:

settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l’Assemblea in prima convocazione).

Pertanto coloro che risulteranno titolari delle azioni successivamente a tale data non avranno il diritto di intervenire e votare in Assemblea.

Detta comunicazione dovrà pervenire alla Cassa entro il 2 giugno 2020 (terzo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'Assemblea in prima convocazione).

Resta ferma la legittimazione all'intervento e al voto qualora la comunicazione sia pervenuta oltre il 2 giugno 2020, purché entro l'inizio dei lavori assembleari della singola convocazione, fermi restando i termini per il conferimento delle deleghe al Rappresentante Designato secondo le modalità più avanti indicate.

La richiesta della suddetta comunicazione dovrà essere effettuata entro i termini previsti dalla normativa vigente e meglio specificati nell’ “Informativa ai soci” pubblicata sul sito web della Cassa (Link sulla Home Page - Assemblea dei Soci 5 giugno 2020).

L’esercizio del diritto di voto, la validità della costituzione e delle deliberazioni dell’Assemblea sono regolati dalle vigenti norme di legge e di Statuto.

Al fine di ridurre al minimo i rischi connessi all'emergenza sanitaria COVID-19, la Cassa ha deciso di avvalersi della facoltà - introdotta dall'art. 106, commi 4 e 5, del Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18 (c.d. “Decreto Cura Italia”) - di prevedere che l'intervento in Assemblea dei soggetti ai quali spetta il diritto di intervenire e votare avvenga esclusivamente tramite il rappresentante designato dalla Cassa ai sensi dell'articolo 135-undecies del D.Lgs n. 58/98 (TUF), restando quindi preclusa la partecipazione fisica dei suddetti soggetti all’Assemblea.

Per l’Assemblea di cui al presente Avviso di convocazione, la Cassa ha individuato, quale Rappresentante Designato, ai sensi dell’art. 135-undecies del TUF, lo studio legale LS Lexjus Sinacta, con sede in Milano, Via Larga 19, P.IVA 08919070964, e/o suoi sostituti (nel seguito, il

“Rappresentante Designato”).

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6

Coloro ai quali spetta il diritto di intervenire e votare in Assemblea dovranno pertanto, ai fini dell’intervento e del voto, necessariamente conferire delega ed istruzioni di voto esclusivamente al Rappresentante Designato.

La delega al Rappresentante Designato ex art. 135-undecies TUF dovrà essere conferita mediante compilazione e sottoscrizione dell’apposito modulo di delega (“Modulo di delega al Rappresentante Designato ex art. 135-undecies TUF”) reso disponibile, in versione stampabile, sul sito web della Cassa (Link sulla Home Page - Assemblea dei Soci 5 giugno 2020), da far pervenire entro le ore 24 del 3 giugno 2020, con riferimento alla prima convocazione, ovvero entro le ore 24 del 4 giugno 2020, con riferimento alla seconda convocazione (i.e. entro la fine del secondo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l’Assemblea) agli indirizzi e con le modalità indicate nel modulo stesso e nell’Informativa ai Soci pubblicata sul sito web della Cassa.

La delega al Rappresentante Designato deve contenere istruzioni di voto su tutte ovvero su alcune delle proposte all'ordine del giorno. La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. La delega e le istruzioni di voto saranno revocabili (con possibilità di essere nuovamente conferite, purché nei termini) con le medesime modalità e nei medesimi termini indicate/i per il loro conferimento.

Ferma la necessità che, ai fini dell’intervento e del voto in Assemblea, sia conferita delega esclusivamente al Rappresentante Designato, a tale soggetto potranno essere conferite anche deleghe/subdeleghe – con le istruzioni di voto – ordinarie, anche in deroga a quanto stabilito dall'art.

135-undecies, comma 4, TUF. Ai fini di tali deleghe/subdeleghe occorrerà utilizzare il modulo (“Modulo di delega/subdelega ordinaria”) reperibile, in versione stampabile, sul sito web della Cassa (Link sulla Home Page - Assemblea dei Soci 5 giugno 2020). Le deleghe/subdeleghe – con le istruzioni di voto – dovranno pervenire - tenuto conto delle contingenze connesse all’emergenza sanitaria in corso - entro le ore 24 del 3 giugno 2020, con riferimento alla prima convocazione, ovvero entro le ore 24 del 4 giugno 2020, con riferimento alla seconda convocazione, agli indirizzi e con le modalità indicate nel suddetto modulo e nell’Informativa ai Soci pubblicata sul sito web della Cassa. La delega/subdelega e le istruzioni di voto saranno revocabili (con possibilità di essere nuovamente conferite, purché nei termini) con le medesime modalità e nei medesimi termini indicate/i per il loro conferimento.

Non sono previste procedure di voto per corrispondenza o con mezzi elettronici.

L’intervento in Assemblea dei partecipanti (come il Rappresentante Designato, i componenti degli organi sociali della Cassa e il Notaio verbalizzante) potrà avvenire anche (o esclusivamente), in considerazione delle esigenze sanitarie di cui al Decreto Cura Italia, mediante mezzi di tele e/o video conferenza, con le modalità che saranno ad essi individualmente comunicate, nel rispetto delle disposizioni normative applicabili.

Maggiori informazioni sulle modalità per l’esercizio dei propri diritti sono a disposizione dei soci nella suddetta “Informativa ai soci”.

Il testo integrale delle proposte di deliberazione, unitamente alle relazioni illustrative, sui punti all’ordine del giorno sono reperibili sul sito web della Cassa (Link sulla Home Page - Assemblea dei Soci 5 giugno 2020).

L’ulteriore documentazione prescritta dalla legge sarà depositata nei termini e con le modalità di legge.

Cento, 30 aprile 2020

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione (Giuseppe Pallotta)

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SINTESI DELLE DELIBERAZIONI dell’ASSEMBLEA del 5 giugno 2020

L’Assemblea Ordinaria degli Azionisti della Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. ha avuto luogo il 5 giugno 2020, in prima convocazione, presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione sig. Giuseppe Pallotta.

Al fine di ridurre al minimo i rischi connessi all'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19, la Cassa di Risparmio di Cento ha deciso di avvalersi della facoltà, stabilita dall’art. 106 del Decreto Legge n. 18/2020, convertito in Legge n. 27 del 24 aprile 2020, applicabile anche alle società con azioni diffuse tra il pubblico in maniera rilevante e/o con azioni quotate su un MTF (e quindi anche alla Cassa), di prevedere l'intervento dei soci in Assemblea esclusivamente tramite il Rappresentante Designato ai sensi dell'articolo 135-undecies del D.Lgs n.58/98 (TUF).

Sono intervenuti per delega al Rappresentante Designato n. 4 Soci, portatori di n. 10.028.911 azioni pari al 67,08% circa del capitale sociale.

L’Assemblea - con il voto favorevole del 99,99993% del capitale sociale rappresentato in assemblea, a sua volta pari al 67,08326% dell’intero capitale sociale - ha deliberato:

• di non accogliere la proposta di avvio di un’azione di responsabilità nei confronti dei Consiglieri di Amministrazione e dei membri del Collegio Sindacale ricompresi nel periodo dal 2015 a maggio 2019, del Direttore Generale e dei due Vice Direttori Generali presentata ad iniziativa di un Socio ai sensi dell’art. 2393, comma 2, del Codice civile;

• di approvare il bilancio della Società chiuso al 31 dicembre 2019 e la copertura della perdita di esercizio mediante utilizzo, per pari importo, della riserva straordinaria;

• di approvare, ai sensi dell'art. 6 dello Statuto sociale, la politica di remunerazione ed incentivazione per l’anno 2020 a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei Sindaci, dei dipendenti e dei collaboratori non legati alla società da rapporto di lavoro subordinato.

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Indice generale

Principali Indicatori Patrimoniali ed Economici pag. 9

Relazione del Consiglio di amministrazione pag. 10

Proposta relativa al risultato dell’Esercizio pag. 49

Schemi del Bilancio di impresa pag. 50

Nota Integrativa pag. 58

Allegati pag. 204

Relazione del Collegio sindacale

Relazione della Società di Revisione

Bilancio Consolidato del Gruppo CRCento

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PRINCIPALI INDICATORI PATRIMONIALI ED ECONOMICI

DATI SIGNIFICATIVI DELLA GESTIONE

(importi in migliaia di euro)

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI 31/12/2019 31/12/2018 Variazione Assoluta % Impieghi economici netti verso clientela 2.994.234 2.991.302 2.932 0,1%

Raccolta diretta da clientela ordinaria 1.783.514 1.697.309 86.205 5,1%

Raccolta indiretta – amministrata 377.541 406.444 -28.903 -7,1%

Raccolta indiretta – gestita 1.514.658 1.409.543 105.115 7,5%

Raccolta indiretta totale da clientela ordinaria 1.892.199 1.815.987 76.212 4,2%

Raccolta totale da clientela ordinaria 3.675.713 3.513.296 162.417 4,6%

Raccolta totale da clientela istituzionale 560.307 548.507 11.800 2,2%

Raccolta banche - BCE 342.911 494.319 -151.408 -30,6%

Totale Mezzi Propri 183.406 185.858 -2.452 -1,3%

PRINCIPALI DATI ECONOMICI 31/12/2019 31/12/2018 Variazione

Ass. %

Risultato netto della gestione finanziaria 42.091 50.892 -8.801 -17,3%

Costi Operativi 60.113 52.798 7.315 13,9%

Utile Lordo - 18.085 -1.889 -16.196 857,4%

Utile Netto - 15.372 -992 -14.380 1449,6%

PRINCIPALI INDICATORI

Indici di redditività 31/12/2019 31/12/2018

Roe (Return on Equity) -8,38% -0,53%

Margine di interesse / Margine Intermediazione 53,20% 62,61%

Commissioni Nette / Margine Intermediazione 42,39% 47,17%

Indici di struttura

Mezzi propri/totale attivo 6,25% 6,01%

Mezzi propri/raccolta diretta 8,06% 8,44%

Impieghi lordi/raccolta diretta da clientela 128,61% 136,86%

Impieghi lordi/totale attivo 81,77% 76,82%

Cost Income ratio 92,33% 88,89%

Indici di rischiosità

Sofferenze/impieghi (valori netti) 2,23% 2,33%

Sofferenze/impieghi (valori lordi) 5,36% 4,62%

Texas ratio 61,64% 64,98%

NPL ratio (valori lordi) 7,77% 8,38%

NPL ratio (valori netti) 3,94% 5,23%

Coverage ratio sofferenze (#) 71,21% 63,80%

Coverage ratio totale crediti deteriorati (#) 61,69% 49,37%

Coefficienti Patrimoniali

CET1 Ratio 11,54% 12,67%

Total Capital Ratio 11,66% 12,86%

(#) compresi gli stralci totali e parziali

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RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

1. IL CONTESTO INTERNAZIONALE, IL MERCATO INTERNO, L’ECONOMIA DEL NOSTRO TERRITORIO.

Nel 2019 il contesto economico internazionale è stato caratterizzato, come già l’anno precedente, da tensioni commerciali, soprattutto tra Stati Uniti e Cina e ciò ha indotto un nuovo rallentamento delle principali economie, in particolare nel settore manifatturiero.

Negli Stati Uniti sono andati esaurendosi gli effetti positivi della riforma fiscale introdotta a fine 2017 e l’economia, dopo un’espansione del 3,1 per cento annualizzato durante il primo trimestre, ha poi manifestato crescenti segnali di rallentamento, soprattutto inerenti il settore manifatturiero. Al contrario, il deficit federale è andato aumentando di circa mezzo punto percentuale rispetto al già elevato 4,2 per cento del Pil del 2018. Tendenza che dovrebbe proseguire anche nel corso del 2020, anno nel quale si terranno le elezioni presidenziali. Il mercato del lavoro ha mantenuto durante tutto l’anno una buona tonicità, con il tasso di disoccupazione sceso al 3,6 per cento. Ciò non ha avuto peraltro effetti significativi sull’inflazione, agevolando l’inversione di orientamento di politica monetaria da parte della Federal Reserve, che, a fronte del rallentamento dell’economia e in ottica di prevenire ulteriori indebolimenti, ha dapprima interrotto la riduzione dell’attivo di bilancio, per poi effettuare, a luglio, settembre e ottobre, tre tagli del tasso sui Fed Funds per complessivi 75 punti base. A partire da settembre, la banca centrale ha inoltre effettuato interventi sul mercato dei pronti contro termine, che aveva manifestato malfunzionamenti con conseguente temporanea impennata del tasso overnight. Interventi poi accompagnati da una ripresa dell’espansione dell’attivo di bilancio mediante acquisto di titoli del Tesoro a breve scadenza da effettuarsi almeno fino al primo semestre 2020.

In Giappone anche nel corso del 2019 gli andamenti di Pil e produzione industriale sono stati altalenanti, con una frenata più marcata negli ultimi mesi dell’anno (la crescita è stata inferiore al punto percentuale), a cui ha con buona probabilità contribuito l’incremento dell’IVA, entrato in vigore a ottobre dopo diversi rinvii. In un quadro caratterizzato da una politica fiscale comunque non restrittiva e da una politica monetaria ancora ampiamente accomodante, l’invecchiamento della popolazione contribuisce a rallentare il Pil potenziale, a maggior ragione se si considera che il Paese è in piena occupazione (il tasso di disoccupazione a fine 2019 era al 2,4 per cento). , nonostante la politica monetaria e quella fiscale restino espansive più che altrove, l’andamento del Pil è stato altalenante, alternando trimestri di contrazione a trimestri di espansione. Complessivamente l’anno si è chiuso con una crescita inferiore al punto percentuale. L’inflazione anche nel 2018 non ha raggiunto l’uno per cento, restando abbondantemente inferiore all’obiettivo della banca centrale, pari al 2 per cento. Ancora decisamente solida la parte corrente della bilancia dei pagamenti, pari a 3,5 punti di Pil.

Tra le principali economie emergenti, è proseguito il graduale rallentamento “guidato” nella crescita del Pil cinese, che si attestato a fine 2019 al 6 per cento e che dovrebbe ancora rallentare, salvo sviluppi positivi sul fronte delle dispute commerciali con gli Stati Uniti. Crescita moderata, compresa tra 1,5 e 2 per cento, per Russia e Brasile, mentre l’India registra tassi di crescita del Pil compresi tra 5 e 5,5 per cento.

Nell’Area dell’Euro la crescita del Pil è stata mediamente pari all’1,2 per cento, in calo rispetto all’1,9 per cento del 2018, con una debolezza manifestatasi in particolare nel settore manifatturiero nelle principali economie industriali, Germania e Italia. A livello politico, gli eventi principali sono stati le elezioni europee di maggio, il conseguente insediamento del nuovo Parlamento e della

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nuova Commissione europea e le elezioni politiche in Regno Unito, che hanno decretato una netta vittoria dei conservatori e, di conseguenza, hanno rimosso almeno in parte l’incertezza connessa alla Brexit. Nel corso del 2020 dovrà poi essere raggiunto un accordo complessivo tra Regno Unito e Unione europea per regolare i rapporti una volta terminato il periodo transitorio. Dato il contesto di marcato rallentamento, soprattutto a livello manifatturiero e il perdurare dell’inflazione (e delle aspettative di inflazione) molto al di sotto del target, la politica monetaria della Banca Centrale Europea, che aveva terminato l’allentamento quantitativo a fine 2018 limitandosi a effettuare acquisti per gli importi relativi a interessi e rimborsi dei titoli in scadenza, ha tornato ad assumere a settembre un orientamento espansivo, con un taglio del tasso sulla deposit facility di 10 punti base (a -0,50 per cento), l’allungamento da due a tre anni e il miglioramento delle condizioni delle nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine (TLTRO) annunciate a marzo, nonché l’introduzione di un meccanismo di tiering sulle riserve tale da alleviare la penalizzazione derivante dall’applicazione dei tassi di interesse negativi sulle riserve in eccesso detenute dalle banche. E’

stata inoltre annunciata la ripresa del quantitative easing per 20 miliardi mensili, a partire da novembre. Con l’inizio del nuovo quantitative easing è anche avvenuto l’avvicendamento alla presidenza della BCE: a Mario Draghi è succeduta Christine Lagarde.

L’Italia, con un incremento del Pil dello 0,2 per cento, ha confermato la tendenza a crescere meno dell’Area Euro. Il rallentamento è dovuto, oltre che alla debolezza dell’industria tedesca, soprattutto nel settore automobilistico, anche a fattori interni: i rapporti con l’Unione europea del governo formatosi nel 2018 tra Movimento 5 Stelle e Lega sono stati conflittuali, con ripercussioni sull’incremento dello spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi protrattisi nella prima parte del 2019. Ciò ha determinato un peggioramento della fiducia che, unitamente al rallentamento internazionale, ha di fatto fermato l’economia italiana. I rapporti con l’Unione europea sono poi andati migliorando nella seconda parte dell’anno, anche a seguito del cambio di governo e di maggioranza parlamentare. Ciò ha favorito una riduzione di oltre 100 punti base dello spread rispetto ai massimi dell’anno, riduzione che peraltro era già iniziata con la correzione ai conti pubblici impostata a giugno dal governo precedente. Nella parte finale dell’anno lo spread è poi in parte risalito a causa delle discussioni interne alla maggioranza di governo su diverse tematiche. I conti pubblici restano il tallone d’Achille dell’Italia, in particolare per quanto riguarda il debito, che supera il 135 per cento del Pil e con ogni probabilità non invertirà la tendenza crescente neanche nel corso del 2020.

Nel primo semestre del 2019 l'economia dell’Emilia Romagna ha rallentato, confermando i segnali di indebolimento emersi nella seconda metà dell'anno precedente.

Nell'industria in senso stretto l'attività economica ha ristagnato. La produzione si è ridotta per le piccole e medie imprese, a fronte di un'espansione per quelle più grandi, che hanno beneficiato della buona dinamica dell'export; nel settore si è indebolita l'accumulazione di capitale. Nelle costruzioni la crescita si è arrestata dopo due anni di espansione. L'attività nei servizi è complessivamente aumentata, anche se in misura contenuta e con rilevanti differenze fra i comparti.

Le condizioni sul mercato del lavoro sono rimaste positive. Il tasso di disoccupazione è diminuito;

tuttavia, secondo i dati amministrativi, la creazione di posizioni lavorative alle dipendenze ha rallentato. In base ai dati del sondaggio della Banca d'Italia, nei primi nove mesi di quest'anno le ore lavorate sarebbero risultate stabili.

I finanziamenti alle imprese sono diminuiti, in connessione con il rallentamento dell'attività e con un atteggiamento più prudente assunto dalle banche, in prevalenza verso le imprese finanziariamente meno solide. I prestiti alle famiglie sono invece aumentati. La rischiosità del credito è rimasta contenuta attestandosi su livelli simili a quelli antecedenti la crisi finanziaria del 2008. I depositi bancari delle famiglie e delle imprese sono ulteriormente cresciuti; per queste ultime, l'andamento riflette sia livelli di redditività nel complesso soddisfacenti sia una ridotta propensione all'accumulazione di capitale.

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Le prospettive a breve termine sono incerte. In base ai risultati del sondaggio della Banca d'Italia, per i prossimi sei mesi prevalgono attese di stabilizzazione dell'attività economica sui livelli attuali.

Restano tuttavia rilevanti i rischi al ribasso connessi con il dispiegarsi degli effetti delle tensioni commerciali sui mercati internazionali e del rallentamento dell'economia tedesca, primo mercato estero della regione.

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2. L’ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI

Per i mercati azionari il 2019 è stato un anno positivo al di là di ogni più rosea aspettativa, considerando peraltro che il consenso era piuttosto prudente alla vigilia, essendo reduci da un 2018 decisamente negativo. I rialzi sono stati in doppia cifra sui principali mercati mondiali, favoriti anche dal mutamento in senso espansivo dell’orientamento di politica monetaria delle principali banche centrali. In particolare, gli indici dei mercati statunitensi e delle più importanti borse europee hanno registrato aumento compresi tra il 22 e il 35 per cento. La borsa di Milano ha chiuso in rialzo del 28,28 per cento.

Sui mercati obbligazionari è stata decisiva l’inversione di marcia delle principali banche centrali, che dopo avere iniziato una processo di “normalizzazione” (a opera soprattutto della Federal Reserve statunitense), hanno ripristinato un orientamento marcatamente espansivo nella seconda parte dell’anno. Ciò ha favorito la riduzione dei premi per il rischio, che nonostante la risalita del 2018 restavano a livelli storicamente contenuti, portando sotto zero i rendimenti non solo di trilioni di titoli di Stato, ma anche di diverse emissioni corporate anche di emittenti dai rating non elevati.

Questa rappresenta una fonte di rischio non trascurabile in prospettiva, considerando che la politica monetaria non potrà continuare a praticare tassi negativi a tempo indeterminato.

In rialzo le principali materie prime, con il petrolio che ha visto un incremento delle sue quotazioni del 34 per cento e l’oro in progresso di quasi 19 punti percentuali. In controtendenza il gas naturale, il cui prezzo è diminuito di 25 punti percentuali.

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3. L’ATTIVITA’ DELLA CASSA

A – ANDAMENTO DELLA GESTIONE

Gli importi nelle tabelle della presente relazione sono espressi in migliaia di Euro.

Raccolta da clienti

Di seguito si riporta la consistenza e la suddivisione della raccolta globale della banca.

31/12/2019 % 31/12/2018 % Var. %

Debiti verso clientela:

Conti correnti e depositi 1.433.788 33,8% 1.365.023 32,2% 5,0%

Conti correnti e depositi a scadenza 305.856 7,2% 293.594 6,9% 4,2%

PcT passivi (MTS Repo) 75.500 1,8% 20.906 0,5% 261,1%

Altri finanziamenti 0 0,0% 3 0,0% -100,0%

Obbligazioni 38.119 0,9% 50.866 1,2% -25,1%

Certificati di deposito 2.029 0,0% 4.191 0,1% -51,6%

Debiti per leasing 9.725 0,2% 0 0,0% 100,0%

Totale Raccolta Diretta

- con Clientela 1.865.017 44,0% 1.734.583 40,9% 7,5%

Mutui Passivi 378.200 8,9% 377.182 8,9% 0,3%

Titoli Guercino * 10.543 0,2% 41.455 1,0% -74,6%

Titoli Siviglia * 22.490 0,5% 47.796 1,1% 100,0%

Totale debiti vs clientela

e titoli in circolazione 2.276.250 53,7% 2.201.016 52,0% 3,4%

Raccolta indiretta 1.959.770 46,3% 1.860.787 43,9% 5,3%

Raccolta Complessiva 4.236.020 100% 4.061.803 96% 4,3%

* cartolarizzazioni

La raccolta da clientela (sia a vista sia in depositi vincolati a scadenza) ha registrato un incremento del 7,5% passando dai 1.734,6 milioni di euro del 2018 ai 1.865 milioni del 31/12/19 per effetto della politica effettuata dalla Cassa volta al mantenimento dell’equilibrio fra raccolta e impieghi; in calo la raccolta in obbligazioni e certificati di deposito, compensata quasi integralmente dall’aumento dei depositi a scadenza (time deposit). In calo la raccolta dai veicoli di cartolarizzazione sia per il naturale ammortamento sia per i rimborsi delle tranche senior legato dalla rinegoziazione delle attività sottostanti. L’andamento della raccolta indiretta (+5,3%) è commentato nella successiva tavola.

31/12/2019 % 31/12/2018 % Var. %

Raccolta indiretta Amministrata 377.541 19,3% 406.444 21,8% -7,1%

Raccolta indiretta Gestita 1.582.229 80,7% 1.454.343 78,2% 8,8%

di cui Fondi comuni 632.500 32,3% 572.261 30,8% 10,5%

di cui Gestioni patrimoniali 300.528 15,3% 351.092 18,9% -14,4%

di cui Gestioni di clientela istituzionale 67.571 3,4% 44.800 2,4% 50,8%

di cui Assicurazioni ramo vita 581.630 29,7% 486.190 26,1% 19,6%

Totale raccolta indiretta 1.959.770 100% 1.860.787 100% 5,3%

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Dall’analisi delle componenti della raccolta indiretta si rileva la diminuzione della raccolta amministrata del 7,1% (-29 milioni di euro. La raccolta gestita, che ha raggiunto la rilevante soglia dell’80,7% del totale dell’indiretta, aumenta del 8,8% attestandosi a 1.582,2 milioni di euro. Nel 2019 il recupero di valore delle diverse asset classes ha contribuito all’incremento dei valori: i Fondi Comuni e Sicav aumentano di 60,2 milioni di euro (+10,5%%), di cui effetto mercato circa 47 milioni; le Gestioni Patrimoniali individuali decrescono per 27,8 milioni di euro (-14,4%) pur in presenza di un effetto mercato positivo per circa 27 milioni di euro; le Gestioni di clientela istituzionale, essenzialmente legate ad operazioni di Private Insurance, aumentano di 22,7 milioni di euro (+50,8%), di cui effetto mercato circa 6 milioni; il comparto assicurativo ramo vita aumenta 95,4 milioni di euro (+19,6%) per il collocamento di prodotti Ramo I e Multiramo che hanno incontrato il favore della clientela a motivo del favorevole profilo di rischio/rendimento. La raccolta indiretta complessiva aumenta di 99 milioni di euro (+5,3%) di cui circa 80 riconducibili all’effetto mercato.

Con le tavole che seguono vengono rappresentate la raccolta da clientela ordinaria, quella da clientela istituzionale e per finire la raccolta banche da BCE.

Raccolta da Clientela Ordinaria 31/12/2019 31/12/2018 Variazione Var. % Conti correnti e depositi liberi 1.427.885 1.359.753 68.132 5,0%

Conti correnti e depositi a scadenza 305.757 293.494 12.263 4,2%

Obbligazioni 38.119 39.871 -1.752 -4,4%

Certificati di deposito 2.029 4.191 -2.162 -51,6%

Debiti per leasing 9.724 0 9.724 100,0%

Parziale Raccolta Diretta 1.783.514 1.697.309 86.205 5,1%

Raccolta Amministrata 377.541 406.444 -28.903 -7,1%

Raccolta Gestita 1.514.658 1.409.543 105.115 7,5%

Parziale Raccolta Indiretta 1.892.199 1.815.987 76.212 4,2%

Totale Raccolta da clientela ordinaria 3.675.713 3.513.296 162.417 4,6%

La raccolta diretta a vista da clientela aumenta del 5% passando dai 1.359,8 milioni di euro del 2018 ai 1.427,9 milioni del 31 dicembre 2019 mentre quella a scadenza passa da 293 a 306 milioni di euro di fine 2019 (4,2%) evidenziando una crescita superiore rispetto alla diminuzione delle altre componenti della raccolta a scadenza (obbligazioni e certificati di deposito). Le motivazioni di tali andamenti testimoniano da un lato l’apprezzamento della clientela verso la Cassa e i suoi prodotti di raccolta e dall’altro, come detto, la ricerca di sicurezza e preferenza per strumenti liquidi o di medio termine. La raccolta totale da clientela ordinaria si attesta a 3.675 milioni in aumento del 4,6%

rispetto ai 3.513 milioni di fine 2018, con un incremento pari a 162,4 milioni al lordo di un effetto mercato di 50 milioni circa.

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16

Raccolta da Clientela Istituzionale 31/12/2019 31/12/2018 Variazione Var. %

Conti correnti e depositi liberi 5.904 5.273 631 12,0%

Conti correnti e depositi a scadenza 99 99 0 0,0%

Obbligazioni 0 10.996 -10.996 -100,0%

MTS repo 75.500 20.906 54.594 261,1%

Titoli Senior Guercino e Siviglia 33.033 89.251 -56.218 -63,0%

Mutui Passivi e altri finanziamenti 378.200 377.182 1.018 0,3%

Raccolta diretta Istituzionale 492.736 503.707 -10.971 -2,2%

Raccolta indiretta Istituzionale 67.571 44.800 22.771 50,8%

Totale Raccolta Istituzionale 560.307 548.507 11.800 2,2%

La raccolta istituzionale aumenta di 11,8 milioni di euro (2,2%) attestandosi a 560,3 milioni.

Impieghi a clienti

Di seguito si riportano le grandezze degli impieghi a clientela lordi e netti da svalutazioni.

Impieghi Lordi & Netti 31/12/2019 31/12/2018 Variaz.%

Impieghi lordi per cassa 2.398.557 2.374.008 1,0%

Svalutazioni IAS 90.620 76.877 17,9%

Impieghi per cassa netti 2.307.937 2.297.131 0,5%

Impieghi di firma e margini lordi 686.583 694.841 -1,2%

Svalutazioni IAS 286 670 -57,3%

Impieghi di firma e margini netti 686.297 694.171 -1,1%

Totale Cassa, Firma e Margini Lordi 3.085.140 3.068.849 0,5%

Svalutazioni totale Cassa, Firma e Margini 90.906 77.547 17,2%

Totale Cassa, Firma e Margini Netti 2.994.234 2.991.302 0,1%

Gli impieghi lordi e netti per cassa sono in aumento rispettivamente del 1 e dello 0,5% mentre gli impieghi di firma diminuiscono del 1% circa sia sui valori lordi sia netti; l’andamento dei volumi risulta pertanto sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Anche nell'attuale contesto di permanente incertezza e alta concorrenza dal lato della remunerazione dei prestiti la Cassa ha continuato a fornire supporto finanziario alle imprese e famiglie del territorio.

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Impieghi Netti a Clienti 31/12/2019 Quota% 31/12/2018 Quota% Variaz.%

Conti correnti 108.650 3,6% 144.048 4,8% -24,6%

Pronti contro termine 0 0,0% 0 0,0%

Mutui 1.272.319 42,5% 1.176.185 39,3% 8,2%

Carte di credito, prestiti personali

e cessioni del quinto 44.177 1,5% 39.084 1,3% 13,0%

Altre operazioni 285.007 9,5% 258.137 8,6% 10,4%

Attività deteriorate 77.155 2,6% 101.949 3,4% -24,3%

Attività cedute non cancellate ( in Bonis ) 171.066 5,7% 228.734 7,6% -25,2%

Titoli di debito 349.563 11,7% 348.994 11,7%

Totale valore di bilancio 2.307.937 77,1% 2.297.131 76,7% 0,5%

Impieghi di firma e margini 686.297 22,9% 694.171 23,2% -1,1%

Totale impieghi a clientela 2.994.234 100% 2.991.302 100% 0,1%

Gli impieghi netti per cassa risultano sostanzialmente stabili rispetto a fine 2018. I mutui sono in aumento del 8,2% mentre le attività cedute non cancellate (classificazione dei mutui cartolarizzati) sono passati da 228,7 a 171 milioni di euro in diminuzione del 25,2% per effetto delle rate in scadenza. I titoli del debito sovrano classificati nel portafoglio al costo ammortizzati per 349 milioni di euro sono rimasti stabili. Le attività deteriorate nette sono in calo del 24,3%.

Gli impieghi per concentrazione di esposizioni della clientela sono così raggruppati:

31/12/2019 31/12/2018

Importo % sul Tot. Impieghi Importo % sul Tot. Impieghi

Primi 10 clienti 997.680 32,34% 939.510 30,61%

Primi 20 clienti 1.104.338 35,80% 1.040.470 33,90%

Primi 50 clienti 1.306.231 42,34% 1.252.196 40,80%

Totale impieghi lordi 3.085.140 3.068.849

I crediti verso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per la garanzia prestata dallo Stato sui finanziamenti per il pagamento delle imposte da parte dei soggetti residenti nel cratere del sisma (Decreto Legge 10-ottobre-2012, Nr. 174 art.11) e sui finanziamenti per la ricostruzione sisma 2012 (Decreto Legge 6-giugno-2012, Nr. 74 articolo 3 convertito con modificazioni dalla legge 1/8/2012 n 122), aumentano da 420 a 430 milioni di euro (10 milioni di euro). L’ulteriore incremento è ascrivibile a 37,1 milioni di euro di finanziamenti verso la controllata IFIVER , non presenti nel 2017. Nelle esposizioni dei primi 10 clienti rientrano anche i finanziamenti verso i veicoli delle cartolarizzazioni per complessivi 37,1 milioni di euro.

Nelle tabelle che seguono vengono esposti gli impieghi netti per cassa, suddivisi per settore economico e per branca di attività economica.

(18)

18

Composizione per settore economico 31/12/2019 31/12/2018

Amministrazioni pubbliche 30,46% 29,96%

Imprese e quasi società finanziarie 5,70% 5,74%

Società e quasi società non finanziarie 34,83% 34,36%

Istituzioni soc. private e non classificate 0,58% 0,88%

Famiglie (consumatori e produttori) 28,43% 29,06%

Totale 100% 100%

Composizione per branca di attività Importi %

Amministrazioni pubbliche 703.901 30,5%

Società finanziarie 128.514 5,6%

Imprese controllate da amministrazione centrale 6 0,0%

Consumatori 578.338 25,1%

Enti, Istituzioni, Unità Non Classificate 13.482 0,6%

Prodotti agricoltura silv. e pesca 69.243 3,0%

Prodotti energetici 10.113 0,4%

Minerali e Metalli ferrosi e non ferrosi 12.602 0,5%

Minerali e Prodotti a base di minerali non metallici 18.329 0,8%

Prodotti chimici 5.233 0,2%

Prodotti in Metallo escluse. Macchinari trasporto. 36.943 1,6%

Macchine agricole e industriali 39.376 1,7%

Macchine da ufficio per elaborazione. dati 1.623 0,1%

Materiale e forniture elettriche. 28.328 1,2%

Mezzi di trasporto 2.820 0,1%

Prodotti Alimentari bevande e tabacchi 99.045 4,3%

Prodotti Tessili cuoio calzature abbigliamento 15.258 0,7%

Carta, articoli in carta, editoria 19.834 0,9%

Prodotti in gomma e plastica 11.055 0,5%

Altri prodotti industriali 8.328 0,4%

Edilizia e opere pubbliche 61.843 2,7%

Servizi Commercio, recuperi, riparazioni 178.279 7,7%

Alberghi e pubblici esercizi 28.416 1,2%

Trasporti interni 7.611 0,3%

Servizi connessi al trasporto 8.294 0,4%

Servizi delle Comunicazioni 80 0,0%

Altri servizi destinati alla vendita. 221.043 9,6%

TOTALE 2.307.937 100,0%

Gli impieghi netti per cassa risultano ampiamente diversificati per branca merceologica. L’alta percentuale verso le famiglie, sia nella veste di consumatori che di produttori, è molto frazionata e normalmente garantita da ipoteca.

(19)

I crediti in bonis

Nella tabella che segue vengono esposti i dati relativi alla riserva collettiva.

31/12/2019 31/12/2018 Var. %

Crediti in Bonis sottoposti a Collettiva 1.557.973 1.507.288 3,36%

Quota % Collettiva sui Crediti Lordi Totali 75,9% 74,5% 1,97%

PA sulla Collettiva 8.246 8.510 -3,10%

Svalutazione % della Collettiva 0,53% 0,56% -6,25%

Nel corso del 2018 i crediti in bonis aumentano di oltre 50 milioni (+ 3,36%) la cui percentuale di copertura generica è passata dallo 0,56% allo 0,53% soprattutto per effetto del diffuso miglioramento del merito di credito delle imprese classificate in bonis.

I crediti anomali

Nelle tabelle che seguono vengono esposti i dati relativi ai crediti anomali.

31/12/2019 31/12/2018 Var. %

Sofferenze in linea capitale 109.906 93.511 17,5%

Dubbi Esiti 66.149 48.177 37,3%

Rapporto di Copertura 60,2% 51,5% 8,7%

Sofferenze Nette 43.757 45.334 -3,5%

Rapporto di Copertura con i Passaggi a Perdite 71,2% 63,8% 7,4%

Inadempienze Probabili in linea capitale 39.719 61.408 -35,3%

Dubbi Esiti 14.815 18.340 -19,2%

Rapporto di Copertura 37,3% 29,9% 7,4%

Inadempienze probabili nette 24.904 43.068 -42,2%

Esposizioni scad. e/o sconf.deter. in linea capitale 9.661 14.727 -34,4%

Dubbi esiti 1.168 1.180 -1,0%

Rapporto di Copertura 12,1% 8,0% 4,1%

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deter. nette 8.493 13.547 -37,3%

Parziale Cred.Anomali senza Soff. in linea cap. 49.380 76.135 -35,1%

Totale Dubbi Esiti 15.983 19.520 -18,1%

Rapporto di Copertura 32,4% 25,6% 6,7%

Parziale Crediti Anomali senza Sofferenze. Netti 33.397 56.615 -41,0%

Totale Crediti Anomali in linea capitale 159.286 169.646 -6,1%

Totale Dubbi Esiti 82.132 67.697 21,3%

Rapporto di Copertura 51,6% 39,9% 11,7%

Totale Crediti Anomali Netti 77.154 101.949 -24,3%

Rapporto di Copertura con i Passaggi a Perdite 61,7% 49,4% 12,3%

Come si evince dalla tabella sopra riportata lo stock di crediti anomali lordi diminuisce del 6,1%

con andamenti differenziati e diverse magnitudo (sofferenze 17,5%, inadempienze probabili -35,3%

ed esposizioni scadute -34,4%). Il rapporto di copertura del totale dei crediti anomali è aumentato

(20)

20

attestandosi al 61,7% contro il 49,4% di fine 2018 recuperando totalmente il calo dovuto alla cessione del 2018. La copertura delle sofferenze passa quindi, comprendendo le perdite su crediti contabilizzate, al 71,2% dal 63,8% in linea con le best practices del settore ed ampiamente superiori alla media riferita alle banche “less significant” come riportato nell’ultimo “Rapporto sulla stabilità Finanziaria“ pubblicato da Banca d’Italia; le inadempienze probabili (ex incagli) passano dal 29,9%

al 37,3% mentre le esposizioni scadute e sconfinate dal 8% al 12,1%.

31/12/2019 31/12/2018 Var. %

Sofferenze in linea capitale 109.906 93.511 17,5%

Rapporto Sofferenze lorde / Impieghi lordi 5,4% 4,6% 0,7%

Inadempienze Probabili in linea capitale 39.719 61.408 -35,3%

Rapporto Inadempienze probabili lorde / Impieghi

lordi 1,9% 3,0% -1,1%

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate in linea

capitale 9.661 14.727 -34,4%

Rapporto Esp. Scadute e/o Sconfinate deter. /

Impieghi lordi 0,5% 0,7% -0,3%

Parziale Crediti Anomali senza Soffer. in linea capitale 49.380 76.135 -35,1%

Rapporto Parz.Cred.Anomali NoSof. / Impieghi lordi 2,4% 3,8% -1,4%

Totale Crediti Anomali in linea capitale 159.286 169.646 -6,1%

Rapporto Tot.Cred.Anomali / Impieghi lordi 7,8% 8,4% -0,6%

Impieghi Lordi - Finanziamenti 2.048.752 2.024.344 1,2%

31/12/2019 31/12/2018 Var. %

Sofferenze Nette 43.757 45.334 -3,5%

Rapporto Sofferenze nette / Impieghi netti 2,2% 2,3% -0,1%

Inadempienze probabili nette 24.904 43.068 -42,2%

Rapporto Inadempienze probabili nette / Impieghi

netti 1,3% 2,2% -0,9%

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate nette 8.493 13.547 -37,3%

Rapporto Esp. Scadute e/o sconfinanti nette / Impieghi

netti 0,4% 0,7% -0,3%

Parziale Crediti Anomali senza Soffer. Netti 33.397 56.615 -41,0%

Rapporto Parz.Cred.Anomali NoSof. / Impieghi lordi 1,7% 2,9% -1,2%

Totale Crediti Anomali Netti 77.154 101.949 -24,3%

Rapporto Tot.Cred.Anomali / Impieghi netti 3,9% 5,2% -1,3%

Impieghi Netti - Finanziamenti 1.958.374 1.948.137 0,5%

Nelle tabelle sopra riportate sono esposti i rapporti delle varie classificazioni di credito anomalo rispetto al totale dei crediti in essere al 31/12/2019 e 31/12/2018, al lordo e al netto delle svalutazioni effettuate, con evidenza delle variazioni - tutte negative - a testimonianza sia del miglioramento degli stock sia del presidio a copertura del rischio di credito. Da sottolineare l'NPL ratio (rapporto fra le attività deteriorate lorde ed impieghi lordi) che migliora ulteriormente attestandosi al 7,8% di fine 2019 da 8,4% del 31/12/18, posizionandosi significativamente al di

(21)

sotto della soglia del 10% e tendenzialmente in avvicinamento al 5%, soglie indicate dalla Vigilanza come obiettivo rispettivamente da cogliere ed al quale tendere per le banche italiane anche less significant.

Indici di ingresso nuove sofferenze 31/12/2019 31/12/2018 Var. %

Flussi ingresso nuove sofferenze annuo 33.502 36.853 -9,1%

Impieghi medi dell'anno 1.996.633 1.946.999 2,5%

Indice di passaggio a sofferenza 1,68% 1,89% -0,21%

Gli indicatori di flusso delle nuove sofferenze diminuisce per effetto del miglioramento delle condizioni delle imprese.

(22)

22

Risultati economici

Nelle tabelle sottostanti sono esposti i principali aggregati economici ottenuti dalla Cassa nel 2019.

31/12/2019 31/12/2018 Variazioni

Assolute %

Interessi attivi 50.652 51.438 -786 -1,53%

Interessi passivi -16.016 -14.245 -1.771 12,43%

Margine Interessi 34.637 37.193 -2.556 -6,87%

Dividendi 1.534 1.495 38 2,56%

Utili / Perdite e Rettifiche su Attività Finanziarie 2.300 2.820 -520 -18,44%

- di cui Impairment su Fondi chiusi -1.284 -915 -369 40,33%

Effetto Finanza 3.834 4.315 -482 -11,16%

Commissioni attive 29.975 30.347 -373 -1,23%

Commissioni passive -2.378 -2.325 -52 2,25%

Ricavi netti da SERVIZI 27.597 28.022 -425 -1,52%

Margine di Intermediazione 66.067 69.530 -3.463 -4,98%

Perdite e Rettifiche Valutazione Crediti -23.976 -18.639 -5.337 28,63%

- di cui effetto netto cessione NPL -602 -6.795 6.193 -91,14%

Risultato Netto Gest.Finanziaria 42.091 50.891 -8.800 -17,29%

Spese per il Personale -29.201 -29.629 427 -1,44%

Spese Amministrative -18.613 -19.553 939 -4,80%

- di cui Contributi a FITD e FNG -2.307 -2.347 40 -1,71%

- di cui Spese progetto I.FI.VE.R. S.p.A. -6 -6 0 0,00%

- di cui Spese B.P.Sondrio -765 -131 -634 483,97%

- di cui Spese straordinarie di compliance normativa -396 -178 -218 122,47%

- di cui Spese perizie diamanti -89 0 -89 #DIV/0!

Spese recuperate -5.431 -5.477 47 -0,86%

Ammortamenti -3.214 -1.915 -1.298 67,79%

Altri oneri/proventi di gestione -3.930 4.387 -8.317 -189,57%

- di cui effetto netto gesione diamanti -9.384 -2.020 -7.364 364,55%

Tot Spese di Gestione -60.389 -52.187 -8.202 15,72%

RISULTATO di Gestione -18.298 -1.296 -17.002 1312,40%

Accantonam. per Rischi ed Oneri 276 -611 887 -145,21%

UTILE ORDINARIO -18.022 -1.906 -16.116 845,46%

Fatti Extra Gestionali -64 18 -82 >100%

UTILE al Lordo Imposte -18.085 -1.888 -16.197 857,89%

Imposte sul Reddito IRES,IRAP 2.713 896 1.817 n.a.

- di cui operazioni straordinarie sulla fiscalità 0 0 0 n.a.

UTILE (PERDITA) NETTO -15.372 -992 -14.380 -43,32%

- totale eventi straordinari positivi 0 0 0

- totale eventi straordinari negativi -14.833 -12.392 -2.441 19,70%

UTILE NORMALIZZATO ( vedi commenti) -539 11.400 -11.939 2215,8%

Nelle tabelle che seguono viene data evidenza delle principali voci che costituiscono il conto economico, maggiori dettagli sono desumibili dalle diverse tavole della successiva Nota Integrativa:

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INTERESSI ATTIVI Voci/Forme tecniche 31/12/2019 31/12/2018 Variazione Ass. % Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a CE 0 1 -1 -

100,0%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla

redditività complessiva 629 306 323 105,6%

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 48.616 49.724 -1.108 -2,23%

di cui titoli di debito 1.222 638 584 91,54%

di cui finanziamenti 46.177 49.086 -2.909 -5,93%

di cui PCT 1.217 1.093 124 11,30%

Derivati di copertura 0 0 0

Altre Attività 0 0 0

Passività finanziarie 1.407 1.407 0 0,00%

Totale 50.652 51.438 -786 -1,53%

Gli interessi attivi decrescono a 50,7 da 51,4 milioni di euro (-0,79 milioni di euro; -1,53%). Gli interessi maturati sulle passività finanziarie sono relativi al TLTRO2. Il risultato è stato possibile anche grazie alla sostanziale stabilizzazione degli spreads sugli impieghi nonostante la forte concorrenza nel comparto dei mutui a privati ed anche nei prestiti alle imprese.

INTERESSI PASSIVI Voci/Forme tecniche 31/12/2019 31/12/2018 Variazione Ass. %

Debiti verso banche e banche centrali 48 17 31 182,35%

Debiti verso clientela 12.192 8.881 3.311 37,28%

Titoli in circolazione 3.054 4.257 -1.203 -28,26%

Passività finanziarie di negoziazione 0 0 0

Passività finanziarie designate al fair value 0 0 0

Altre passività e fondi 0 0 0

Derivati di copertura 0 9 -9

Attività finanziarie 722 1.081 -359 -33,21%

Totale 16.016 14.245 1.771 12,43%

Aumentano gli interessi passivi che passano da 14 a 16 milioni di euro (+12,43%) per effetto del forte incremento della raccolta diretta come sopra commentato. In diminuzione la componente dei titoli in circolazione per effetto del calo dello stock derivante dalle scadenze non rinnovate come titoli ma come time deposit che porta all’aumento delle consistenze della raccolta diretta da clientela. Gli interessi passivi da attività finanziarie derivano da investimenti a rendimento assoluto negativo.

Il margine da interessi diminuisce quindi di 2,6 milioni di euro (-6,87%) attestandosi a 34,6 milioni dai 37.2 milioni di euro di fine 2018, pertanto prevalentemente spiegato dall'aumento del costo della raccolta resosi necessario per migliorare il profilo di liquidità e stabilità del passivo.

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