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Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessione

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessione

Le regole per la gestione interna degli interventi di concessioni della Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. sono definite da uno specifico regolamento (c.d. misure di forbearance). Tali misure sono rappresentate da modifiche dei termini contrattuali a favore dei clienti in difficoltà finanziaria che, anche se solamente in via temporanea, non risultino in grado di adempiere gli impegni inizialmente concordati.

L’analisi della controparte ai fini del riconoscimento dello stato di difficoltà finanziaria si basa unicamente sulla situazione del debitore stesso, a prescindere cioè dall’eventuale esistenza di garanzie reali o di altra natura ed in particolare sono prese in considerazione per la valutazione condizioni oggettive oltre che a valutazioni soggettive effettuate dai gestori stessi.

A fronte di una richiesta di concessione da parte del cliente viene individuata la misura più consona alla sostenibilità economica dell’operazione, considerando le caratteristiche presenti e future del cliente e la convenienza economica della soluzione individuata.

Nell’ambito dell’identificazione della misura di concessione viene valutata l’effettiva sussistenza e la natura della difficoltà finanziaria (di breve o di medio-lungo termine) e viene assicurata la coerenza con la durata della misura di concessione individuata. Per le misure a breve termine, in particolare, è necessario verificare che la situazione di difficoltà finanziaria del cliente sia effettivamente temporanea.

Al perfezionamento della concessione si avvia un periodo di osservazione che può essere:

- Probation Period della durata di due anni per le posizioni classificate forborne performing durante il quale la posizione non può perdere l’attributo forborne a prescindere dal soddisfacimento degli altri requisiti per la perdita dell’attributo.

- Cure Period della durata di 1 anno, per le posizioni classificate forborne non performing durante il quale la posizione non può essere riclassificata performing a prescindere dal soddisfacimento dei requisiti per il rientro in bonis.

Al termine dei periodi di monitoraggio sopra indicati, nel caso in cui il comportamento del debitore risulti effettivamente regolare e siano soddisfatte le condizioni di miglioramento previste dalla normativa, potrà essere valutata la possibilità di un miglioramento nella classificazione di stato o potrà essere considerata la rimozione dell’attributo di forborne.

Analisi di sensitività ai sensi dell’IFRS9

Così come richiesto dalla Comunicazione della Banca d’Italia del Dicembre 2019 e dal Documento dell’ESMA dell’Ottobre 2019, sono state condotte alcune analisi di sensitivity per testare la robustezza del modello utilizzato per il calcolo dell’impairment secondo il principio contabile IFRS9.

Tale principio prevede di stimare le perdite future di una esposizione (sin dalla prima iscrizione in bilancio) attraverso lo sviluppo di strumenti destinati alla migliore stima delle perdite attese pluriennali e dei processi volti a governare le regole di passaggio dei crediti tra stadi diversi (“staging”).

Per il processo di staging l’IFRS9 indica tre aspetti fondamenti da considerare, ovvero la variazione della probabilità di default rispetto alla prima rilevazione, la vita residua e le informazioni forward looking che incidono sulle capacità di rimborso del debitore.

Per quanto riguarda le informazioni forward looking occorre porre l’attenzione su alcuni aspetti metodologici riguardo agli scenari macroeconomici utilizzati al fine di condizionare i parametri di rischio.

In sede di calcolo della perdita attesa life-time è stato utilizzato lo scenario del Rapporto di Previsione di Prometeia 2019 contenente le stime delle variazioni per gli anni 2019, 2020 e 2021 di variabili macroeconomiche quali: indice dei prezzi degli immobili residenziali italiani, prezzo del petrolio, investimenti in costruzioni, consumi interni, indice azionario FTSE MIB, Prodotto interno lordo, ecc…

Con l’obiettivo di indagare se tali variabili siano adatte per la stima dell’expected credit loss, è stata effettuata una analisi statistica circa le variazioni storiche del PIL. Andando a verificare le variazioni del PIL degli ultimi 5 anni si è visto che sussiste una relazione lineare tra la diminuzione del PIL e l’aumento del tasso di default della Banca. Analisi di regressione hanno portato alla luce una relazione lineare inversa con correlazione pari a -0,75 e un R2 pari a 0,58.

Sono state inoltre effettuate delle analisi di scenario per verificare se tale metodologia possa essere considerata la miglior approssimazione possibile delle perdite attese.

È stata quindi selezionata una partizione dell’intero portafoglio crediti costituito dai crediti riconducibili al portafoglio Large Corporate, Piccole e Medie Imprese e Società Immobiliari attraverso la segmentazione da modello CRS Cedacri (utilizzato per i raggruppamenti al fine del calcolo delle rettifiche di valore).

Tale perimetro è pari a circa il 40% (760 mln di euro) del totale delle esposizioni in bonis e ad esso è riconducibile circa il 60% dell’expected credit loss dell’intero portafoglio crediti.

Attraverso una simulazione Montecarlo, generando numeri casuali all’interno di mille scenari differenti è stata indagata la perdita associata ad ogni scenario così calcolato e la relativa probabilità di accadimento.

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I risultati hanno evidenziato che l’expected credi loss da modello si colloca a ridosso del 75° percentile della distribuzione generata attraverso il metodo di simulazione poco sopra descritto.

In altre parole, nel 75% dei casi si verifica una perdita minore di quella stimata.

Si informa che è stata altresì condotta una verifica sulla metodologia utilizzata per l’identificazione del significativo incremento del rischio di credito (SICR), uno dei criteri di staging utilizzati dalla Banca (deterioramento della PD alla data di reporting rispetto alla PD ad origination).

Nel dettaglio, è stata portata avanti una analisi sulle posizioni con rating assente alla data origination.

Sono stati analizzati 5.739 rapporti per un’esposizione complessiva di euro 228 mln, sui quali il sistema in automatico non valuta l’incremento significativo del rischio di credito ma solo le regole di staging

"forborne" e "past due"1. Per testare la regola di classificazione a stage 2 “deterioramento rating” è stato considerato il primo rating disponibile dopo la data di origination diverso da ND (non disponibile) e su questo nuovo rating è stato calcolato l’eventuale deterioramento della PD tale da comportare il passaggio a stage 2.

La simulazione ha restituito la classificazione a stage 2 per 1.608 rapporti, con un delta expected credit loss pari a 65 mila euro, che rapportato alla perdita attesa riconducibile a questi rapporti (822 mila euro) rappresenta una quota di circa l’8%.

1 I criteri di staging utilizzati dalla banca sono:

1 Significativo incremento del rischio di credito (SICR) 2 Presenza scaduti superiori a 30 gg

3 Flag forborne 4 Presenza di watchlist

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA