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Aeroporto di Malpensa sempre più strategico per l Italia

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Academic year: 2022

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8 Luglio 2022 -

Aeroporto di Malpensa sempre più strategico per l’Italia

MILANO – Anche se detiene ancora il primato italiano per merci, anche l’aeroporto di Malpensa ha subito i danni degli ultimi anni, dimostrando comunque come il settore del cargo aereo, sia stato essenziale nei momenti di maggiore difficoltà legati alla pandemia.

Per sottolinearlo, Assolombarda e Unione Industriali Varese hanno

organizzato, con la collaborazione di Sea Milan Airports, “La ripresa parte da Malpensa: il cargo aereo, supporto strategico per le industrie e la logistica”.

Il settore cargo aereo lombardo ricopre un’importanza straordinaria nel sistema economico e produttivo italiano e nello specifico, Malpensa deve

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continuare a giocare un ruolo da protagonista in questa congiuntura

economica, supportando la logistica e i comparti produttivi e distributivi, nell’ottica di garantire la competitività sui mercati internazionali

dell’industria italiana.

Nel 2021 l’aeroporto in questione ha registrato una crescita del 45% sul 2020 e del 36% sul 2019 accogliendo circa il 70% della merce in transito negli aeroporti italiani e superando le 740.000 tonnellate previste nelle stime del Masterplan fra il 2024 e il 2025.

Questo significa, si è sottolineato anche durante l’incontro, che sia ormai necessario un ripensamento di investimenti e di sviluppo del cargo aereo per Malpensa.

“Il settore cargo aereo è strategico per la ripartenza dei nostri territori ed è stato decisivo durante la pandemia grazie alla sua capacità di

adattamento e resilienza” ha commentato il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada.

“Dato il valore oggettivo del comparto, abbiamo molte perplessità sulla scelta di non prevedere risorse nell’ambito del Pnrr per lo sviluppo degli aeroporti. Infatti, le necessità di ripensare le supply chain internazionali non possono prescindere da un attore fondamentale come Malpensa. Si tratta, del resto, di un punto di accesso e di snodo fondamentale per il mercato globale, che è necessario valorizzare adeguatamente al fine di consolidarlo come hub europeo rilevante. L’aeroporto risulta cruciale in questa difficile congiuntura economica caratterizzata dal conflitto ucraino, che ci sollecita ad avviare una profonda rivisitazione e revisione delle catene globali del valore e delle dinamiche di scambio internazionali, mettendo ancora di più al centro il trasporto aereo”.

“Non ci possiamo permettere la strozzatura delle attività della Cargo City di Malpensa, soprattutto in questa fase nella quale le imprese stanno

affrontando la sfida del riposizionamento nelle catene globali del valore e nella riorganizzazione delle filiere produttive internazionali. Chiediamo al sistema politico-istituzionale di supportare il Masterplan di Malpensa e il relativo allargamento e crescita dell’Area Cargo, così fondamentale per il

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stato il segmento che ha risentito in maniera minore dell’intera crisi del trasporto aereo, perché le merci hanno sempre continuato a viaggiare

nonostante le restrizioni in vigore. Addirittura sono stati registrati incrementi, anche notevoli, su singoli aeroporti diventati, proprio nel contesto pandemico, scali di maggiore riferimento: e pensiamo, naturalmente, proprio a Milano Malpensa. Ora si tratta di accompagnare una nuova crescita e un ulteriore sviluppo, attraverso una rete di trasporto cargo intermodale, integrata e compatibile”.

Export in forte affanno: lo studio di

Assolombarda

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MILANO – Il messaggio di allarme è lanciato dal presidente di Assolombarda Alessandro Spada, riprendendo quanto emerso dalle statistiche elaborate dal Centro Studi della sua associazione. “Il conflitto tra Russia e Ucraina incide fortemente su logistica e materie prime. Nel primo trimestre 2022 più della metà delle imprese manifatturiere del nord ovest ha dichiarato di subire ostacoli alle esportazioni con problemi legati all’allungamento dei tempi di consegna e ai prezzi, con rincari considerevoli dei noli delle rotte marittime limitrofe ai territori colpiti dal conflitto”.

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processo di esportazione dall’Italia. Lo scoppio del conflitto in Ucraina è andato a penalizzare ulteriormente una contesto internazionale che per le imprese del BelPaese appariva già in forte sofferenza ma che sembrava poter tirare il fiato grazie ai dati sul commercio estero decisamente più

confortanti raccolti dall’Istat a fine 2021 .

“A oltre un mese dallo scoppio della guerra, i prezzi delle materie prime energetiche e non energetiche si mantengono su livelli molto alti. È

necessario agire con maggior decisione e rapidamente per ridurre nel breve gli impatti dell’emergenza e allo stesso tempo agire nel medio lungo periodo per uno sviluppo equilibrato e senza pregiudizi delle diverse tecnologie e fonti energetiche – come rinnovabili, nucleare di ultima generazione e idrogeno – per ridurre il più possibile la dipendenza da paesi instabili politicamente” ha sottolineato Spada.

Dall’analisi del Centro Studi dell’associazione degli industriali lombardi, si può ben comprendere come le problematiche provocate dallo scoppio della pandemia, avessero già messo sotto stress le catene di fornitura: nel periodo di maggiore blocco delle produzioni e delle movimentazioni dovute

all’emergenza Covid-19, si era già assistito a pesanti rincari di alcune materie prime, con annessi ritardi della logistica merci.

I DATI NEL DETTAGLIO

Nel primo trimestre 2022 più della metà delle imprese manifatturiere del Nord-ovest (51%) aveva dichiarato di subire ostacoli alle esportazioni:

“prezzi e costi” per il 24% degli intervistati e l’ “allungamento dei tempi di consegna”, per il 15% di essi, tra le voci principali indicate come fonte di criticità. Adesso, l’ulteriore ostacolo determinato dall’instabilità in Est Europa dettata dal conflitto ucraino. Al termine del primo trimestre 2022, è salita difatti al 26% la quota di imprese che denunciano come “altri fattori” siano tra i principali ostacoli che condizionano l’export.

Tra queste voci, i forti rincari dei noli delle rotte marittime (sia per le petroliere, sia per le navi cargo) vicine all’area interessata dagli scontri.

Idem per l’alzata inevitabile dei prezzi delle materie prime, che non riescono al momento ad assorbire l’aumento registrato nei giorni immediatamente seguenti allo scoppio del conflitto.

Secondo Assolombarda si assestano ad oggi su livelli più alti di quelli di

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inizio febbraio 2022 e soprattutto ben superiori rispetto al periodo pre pandemia. Il prezzo del gas naturale europeo, dopo lo straordinario picco di inizio marzo, lo scorso 28 marzo 2022 si attestava sui 102,5 €/MWh,

registrando un +818,2% rispetto a gennaio 2020. Così il prezzo del greggio, che prosegue su un trend di crescita (+79,0%). Il discorso non cambia per il prezzo dell’acciaio (+208,3%), nickel (più volatile ma sempre intorno a un +154,3%), alluminio e rame (+106,0% e +71,2%).

Giachino: il Paese e la logistica non

possono perdere l’ultimo treno

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MILANO – Intervenendo al Convegno in corso nell’auditorium Assolombarda sulla logistica italiana, la manifattura e il Pnrr, il presidente di Saimare spa, Mino Giachino ha sostenuto che “il Pnrr è l’ultimo treno che l’economia e il lavoro italiano debbono assolutamente prendere per colmare il grave distacco accumulato negli ultimi vent’anni dalla società italiana”.

“L’Europa -continua- ha capito che la politica dell’austerity adottata nel 2011 ha frenato lo sviluppo e ha creato forti diseguaglianze sociali, e ha così deciso di aiutare molto di più il nostro Paese che negli ultimi

vent’anni ha perso oltre 20 punti di PIL procapite rispetto alla media europea con un’alta disoccupazione, giovanile in particolare”.

“I fondi del Pnrr sono l’ultimo treno che dobbiamo assolutamente prendere realizzando le infrastrutture strategiche, dalla Nuova Diga di Genova alla TAV e contemporaneamente fare le riforme della logistica e degli interporti

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dopo gli ultimi dieci anni inconcludenti” aggiunge.

Per Giachino il Governo dovrebbe valutare di utilizzare il “Metodo Genova”

per non sforare i tempi previsti.

“Il Ministero dei Trasporti insieme al Mise lavorino a un Patto logistica e industria che incentivi la vendita dei trasporti franco destino cosa che offrirebbe alla logistica italiana un mercato potenziale di 170 miliardi di euro.

Il Mims sblocchi realmente lo Sportello dei controlli nei porti, ora sbloccato solo sulla carta.

Infine -chiude il presidente Saimare- presidenza del Consiglio e Mims mettano tra le priorità, interventi per l’autotrasporto che non si deve assolutamente fermare se non si vuole strozzare la ripresa in atto. I trasportatori non sono figli di un Dio minore e, come vediamo anche dai Tir che portano aiuti umanitari in Ucraina, sono essenziali come sono stati essenziale durante il Covid”.

Industria, commercio e logistica: il

Nord Ovest driver del Paese

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MILANO – Alsea porta il suo contributo a Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry, il prossimo 10 Marzo interrogandosi con i relatori su Industria, commercio e logistica: il Nord Ovest driver del Paese.

Cosa e come è cambiato nel settore dai tempi del Triangolo industriale a oggi?

Durante la sessione si coinvolgerà il mondo logistico produttivo e la

politica: saranno presenti gli Assessori ai trasporti della Regione Lombardia e Piemonte Terzi e Gabusi.

Dagli anni ’70 a oggi il prodotto interno lordo è ancora leader nel Paese, anche se l’industria pesante concentrata nei capoluoghi delle tre regioni non c’è più.

Da una struttura basata su poli integrati al proprio interno, si è passati nel tempo a una basata su vaste aree produttive, molto più interconnesse tra

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di loro. Per questo la logistica e le infrastrutture sono diventate fondamentali per lo sviluppo.

Proprio sulle infrastrutture e sui servizi alla logistica paradossalmente il Nord Ovest va in difficoltà.

Le autostrade liguri, la Torino Lione, il terzo valico, le infrastrutture al servizio dei valichi e quelle dei porti sono temi di cui si dibatte da

decenni ma che ancora devono trovare una soluzione. Le tre Regioni

necessitano di una spinta comune, superando i confini geografici e ragionando come un’unica macro Regione. La logistica, il commercio e l’industria non hanno confini geografici: la connettività di un Paese decide le sorti del Paese stesso.

“Dal Nord Ovest è partito il boom economico del dopoguerra -commenta Betty Schiavoni, presidente di Alsea- e da qui lanciamo un appello all’unitarietà per risolvere le criticità infrastrutturali e burocratiche che frenano l’economia nazionale.”

Industria, commercio, artigianato, politica e mondo della logistica e dei trasporti secondo l’associazione devono lavorare insieme per colmare il gap logistico che l’Italia presenta nei confronti dei principali competitors globali: “La logistica non è solo di chi la fa, ma è un patrimonio

indispensabile di un Paese, di cui ne determina le fortune nel mondo sempre più globalizzato di oggi.”

Maria Pia Giannetta, redattrice di Telelombardia modererà gli interventi di Alessandro Fidato, presidente Gruppo Trasporti, logistica e infrastrutture di Assolombarda, Riccardo Garosci, vicepresidente Confcommercio Milano e

presidente di Aice, Marco Accornero, segretario generale di Unione Artigiani, Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti.

La seconda parte della sessione si incentrerà sulla tavola rotonda cui parteciperanno Betty Schiavoni, presidente Alsea, Alessandro Pitto,

presidente Spediporto, Ivana Cecconi, presidente Apsaci e gli assessori ai trasporti di Lombardia e Piemonte.

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Trasporti e logistica verso l’efficienza energetica

ROMA – Il trasporto merci e la logistica puntano sull’efficienza energetica.

A tale scopo ieri, nella sede di Assolombarda a Milano è stato firmato un protocollo d’intesa tra ANITA, l’associazione di autotrasporto e logistica di Confindustria, e Federesco, l’associazione italiana delle “Energy Service Companies”, imprese specializzate in interventi di efficienza energetica di impianti e stabilimenti produttivi.

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Durante la cerimonia per la firma dell’accordo sono intervenuti, oltre al presidente di ANITA Thomas Baumgartner e il presidente di Federesco Claudio Ferrari (nella foto), anche il sen. Gianni Pietro Girotto – presidente della X Commissione Industria, Commercio e Turismo al Senato – e il prof. Antonello Pezzini – consigliere del Ministro della Transizione Ecologica Cingolani in materia di efficienza energetica.

Il sen. Girotto ha evidenziato come attraverso l’efficientamento energetico promosso dalle aziende rappresentate da Federesco sia possibile conseguire risparmi ingenti in termini economici e contribuire a diminuire l’impatto ambientale del settore del trasporto merci e logistica.

Il prof. Pezzini ha espresso apprezzamento nei confronti dell’accordo tra le due associazioni, che arriva in un momento strategico alla luce del nuovo pacchetto della Commissione Ue “Fit for 55”.

“Il nostro settore sta ormai da tempo ripensando al proprio futuro, all’idea di sviluppo economico e sociale che intende perseguire. Le imprese di ANITA sono fermamente convinte che la transizione ambientale ed energetica sia una leva fondamentale di crescita. Per questo crediamo sia importante siglare questo accordo”, ha dichiarato il presidente di ANITA, Thomas Baumgartner.

“Questo protocollo d’intesa rappresenta un ulteriore passo verso un modello di sviluppo economico sostenibile, e fa seguito alla firma del protocollo d’intesa con il GSE dello scorso anno” ha ricordato Baumgartner.

“Siamo grati al presidente Baumgartner di poter firmare questo accordo che consente al settore di ragionare in termini di sostenibilità ambientale ed economica e di costruire una progettualità specifica per l’utilizzo dei fondi PNRR” ha sottolineato il presidente di Federesco, Claudio Ferrari, “Con

questo accordo le E.S.Co. supporteranno le esigenze delle imprese

rappresentate da ANITA nell’ambito di interventi di efficienza energetica, di generazione distribuita e per la realizzazione di impianti di energia da fonti rinnovabili.”

Grazie all’accordo firmato oggi, le due associazioni lavoreranno insieme per

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Riccardo Fuochi: Cina, coronavirus e export

MILANO – Riccardo Fuochi, presidente dell’International Propeller Club Port of Milan, partecipa a Milano alla IV edizione di Shipping, Forwarding &

Logistics meet Industry.

Intervistato dal direttore del nostro giornale, fa il punto sulla situazione in Cina, in questo momento delicato dovuto al coronavirus.

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“L’impatto sull’economia c’è -dice- e ci sarà, la nota positiva è la reazione cinese che ha saputo aprirsi agli aiuti e prendere misure adeguate”.

Ma cosa parte dall’Italia per la Cina? Chiediamo a Riccardo Fuochi.

“Tecnologia, macchinari, prodotti di moda, del settore del design e del Made in Italy in generale”. Quello che ancora non ha preso piede è invece il cibo che stenta ad affermarsi nel Paese.

Sviluppo del sistema portuale e

logistico italiano

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MILANO – Lo sviluppo del sistema portuale e logistico italiano, quale strumento per contribuire alla crescita dell’industria nazionale e della distribuzione è il tema al centro della quarta edizione di Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry.

Inaugurato questa mattina, l’evento è ormai un appuntamento da non perdere per gli operatori del settore.

Ad aprire i lavori, nella consueta cornice dell’Auditorium di Assolombarda a Milano, il dibattito “L’Italia nell’epoca della logistica come strumento strategico – Geopolitica, geoeconomia e geologistica: l’Italia in Europa e nel Mediterraneo allargato”.

La prima sessione della manifestazione, è stata introdotta dal presidente nazionale dei Propeller Clubs, Umberto Masucci che ha illustrato le future

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azioni a favore degli scali italiani per evitare che la mancanza di governance di alcuni porti ne comprometta la competitività.

Quindi Riccardo Fuochi, presidente del Propeller Club di Milano, ricordando i vari temi che saranno trattati nella mattinata, ha ribadito l’importanza di creare un circolo virtuoso per rinforzare le società di logistica che al momento non sono molto presenti sui mercati internazionali. Solo

concentrandosi sul core business le aziende possono vincere le sfide che devono affrontare.

Altro grande tema, il trasferimento dalla gomma al ferro per ricordare poi le quote di traffico delle navi rinfusiere, sempre in espansione rispetto alle porta containers.

Mario Castaldo, presidente gruppo trasporti di Assolombarda che da quattro anni ospita questo appuntamento, spiega come l’Associazione riconosca al settore della logistica e dei trasporti una importanza strategica per

l’economia, considerando anche l’aumento dell’interscambio italiano dal 2009 al 2018. Da qui l’esigenza di sviluppare il settore adattandosi ai

cambiamenti geopolitici internazionali, continuando a sfruttare la posizione geografica dell’Italia che avvantaggia i porti rispetto a quelli del Nord Europa.

Concludendo che la manifestazione offre un confronto fondamentale per migliorare la competitività e la logistica del Paese.

Betty Schiavoni, presidente Alsea, ricorda che l’obiettivo principale dell’associazione è dare visibilità alle problematiche di logistica e trasporti da portare all’attenzione dell’industria e delle istituzioni, a partire dalle infrastrutture che necessitano di una maggiore accessibilità a porti ed interporti. Ribadendo la scarsa attenzione del Governo verso la logistica, annuncia che il presidente del Consiglio è stato invitato, ma non è venuto a Milano e non ha mandato qualcuno a rappresentarlo.

La Schiavoni ha poi elencato le criticità delle nostre infrastrutture necessarie per le nostre esportazioni.

“Dobbiamo puntare sulle nostre eccellenze, evitando di perderci in mille rivoli. È giunto il momento che industria e logistica siano coese verso il

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“Dobbiamo ripensare insieme – ha detto – il sistema economico italiano”.

Elencando i vari argomenti da affrontare considerando che per la prima volta la logistica è il centro intorno a cui si riorganizza il mondo, ha ricordato che la Via della Seta ha un valore 10 volte il Piano Marshall.

In Italia, ha ricordato, ci sono 108 mila imprese logistiche che producono il 9% del Pil.

“Il nostro Paese movimenta 460 milioni di tonnellate, è giunto il momento di fare delle scelte, che la politica faccia delle scelte, serve una vision complessiva”, ha concluso.

Infine, Castaldo propone alle associazioni presenti di predisporre un piano che racchiuda le esigenze e le necessità del settore da presentare alle istituzioni.

Shipping, Forwarding & Logistics meet

Industry

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MILANO – Ha preso il via da pochi minuti al centro congressi di Assolombarda a Milano la IV edizione di Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry.

Il Messaggero Marittimo, in trasferta, sta seguendo l’evento e durante la giornata riporterà interventi e interviste delle sessioni in programma.

In questo momento in corso il focus su “L’Italia nell’epoca della logistica come strumento strategico. Geopolitica, Geoeconomia e Geologistica: l’Italia

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nell’agenda della politica nazionale. La sessione inaugurale della

manifestazione affronta i fenomeni e le tematiche più rilevanti nell’ottica di una piena collaborazione trilaterale tra mondo della produzione, mondo logistico e mondo politico-amministrativo.

Sostenibilità logistica: dai principi alla realtà

MILANO – La sessione Sostenibilità logistica: dai principi alla realtà e

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ritorno, è in programma nel pomeriggio del primo giorno di Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry, il 30 Gennaio, al Centro congressi Assolombarda di Milano.

Nei due giorni di lavori, saranno analizzate le diverse sfaccettature di una logistica delle merci che contribuisce a circa il 14% del Pil dell’Unione europea, per un valore di circa mille miliardi di euro.

I costi logistici pesano in media sul prezzo finale di un prodotto dal 10 al 15%. Ogni punto percentuale di efficienza recuperata significherebbe un risparmio di 10 miliardi di euro. Questa è la prima componente della ricerca di una maggiore sostenibilità nel trasporto merci.

La seconda è quella oggi più evidente: la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Secondo i dati ufficiali dell’EEA (la European Environment Agency) nel 2018 il 26,3% delle emissioni dell’Ue si riferivano ai trasporti.

Se si considera solo la parte relativa al trasporto merci, la quota risulta di poco più del 12%.

L’Unione europea si è data entro il 2050 l’obiettivo di azzerare le emissioni nette, con una riduzione del 50% entro i 2030. Come arrivarci è un dibattito aperto. ALICE – Alliance for Logistics Innovation through Collaboration in Europe, un’iniziativa che riunisce alcune decine di aziende della produzione, della distribuzione e della logistica, ha sviluppato diverse roadmap nel tentativo di conciliare l’obiettivo con l’efficienza e quindi i costi:

trasferimento modale, trasporti a zero o a meno emissioni, riduzione della congestione, circolarità dei contenitori e degli imballaggi.

Ma la sostenibilità ha anche altre dimensioni. Una di quelle meno considerate è il consumo di suolo dovuto ai magazzini, il cui numero sta crescendo in tutta Europa alla ricerca, appunto, di una maggiore efficienza. Più magazzini posizionati in modo da servire meglio le destinazioni potenziali riducono in teoria il numero di tratte di trasporto.

L’altra faccia della medaglia è che superfici vaste vengono

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Questo sta portando all’esplosione della logistica di ritorno, o inversa, sino a qualche anno fa un fenomeno legato per lo più alla gestione delle merci nella grande distribuzione alimentare. Nell’e-commerce

dell’abbigliamento, ormai tra il 50 ed il 60% delle tratte è legato al ritiro di capi, scarpe ed accessori, con conseguente incremento di percorrenze e veicoli in circolazione.

Ironicamente, la logistica inversa è però fondamentale per l’economia circolare. Senza considerare il settore degli alimentari, il ritiro

tempestivo, per esempio, degli scarti elettronici dai punti di raccolta è cruciale per ridurre il tempo di attraversamento della catena del riciclo da parte delle materie prime recuperate dagli scarti, mettendole in grado di competere economicamente sul mercato con quelle “vergini”.

Da queste osservazioni, è evidente che logistica sostenibile va ben oltre il concetto di furgoni elettrici. A Shipping, Forwarding & Logistics meet

Industry 2020, la sessione dedicata dell’argomento, cerca di tenere conto e di offrire una riflessione sui molti aspetti della sostenibilità nella logistica. L’incontro, che vedrà la partecipazione dei maggiori esperti e testimonial di buone pratiche nazionali ed internazionali, è in programma nel pomeriggio del primo giorno di conferenze.

Tra i vari relatori che dalle 14 alle 18 interverranno in questa sessione, ricordiamo: Giuseppe Guzzardi, direttore Vie&Trasporti; Paolo Paganelli, Executive Team Alice; Daniele Testi, presidente SOS Logistica ed Ennio Cascetta, amministratore unico RAM.

Logistica come strumento strategico

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LIVORNO – L’Italia nell’epoca della logistica come strumento strategico – Geopolitica, Geoeconomia e Geologistica: l’Italia in Europa e nel

Mediterraneo allargato, è il tema del primo incontro di Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry, in programma giovedì 30 Gennaio all’Auditorium di Assolombarda a Milano.

Come viene sottolineato ormai da tempo, la logistica è sempre più importante per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Perché ciò avvenga, però, è necessario che il comparto sia preso maggiormente in considerazione dal mondo politico in modo che questo possa recepire le istanze rivolte dalle aziende e delle associazioni di settore.

Purtroppo, infatti, la presenza italiana nel Mediterraneo si sta riducendo e non certo per demerito degli addetti ai lavori.

La sessione inaugurale della manifestazione affronta i fenomeni e le

tematiche più rilevanti nell’ottica di una piena collaborazione trilaterale

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di Alsea, Umberto Masucci del Propeller Clubs nazionale e di Riccardo Fuochi del Propeller Club Port of Milan, sarà Lucio Caracciolo di Limes ad

illustrare alla platea il keynote speech “Di chi è il Mediterraneo?”.

Seguiranno altri interventi sulla supply chain che deve fare i conti con diverse realtà, dalle guerre economiche, Via della seta, Brexit, alla competizione con i porti del bacino meridionale del Mediterraneo, il gigantismo navale, la concentrazione dei traffici, il sistema portuale e logistico nazionale fino al codice doganale europeo.

Tra gli ospiti che prenderanno la parola, Massimo Deandreis, girettore

generale Srm con “Lo shipping non è un’isola: il gigantismo navale, la BER e la concentrazione dei traffici” e Mino Giachino, presidente Saimare che illusterà la sua relazione “Nel mercato Globale, quali infrastrutture per la Crescita dopo vent’anni di stagnazione?”.

Infine, a conclusione della prima sessione la tavola rotonda “Come cambiano e perché le supply chain globali”.

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