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Applicazioni della legge di Gauss

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Academic year: 2021

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Prof. Francesco Ragusa

Università degli Studi di Milano

Anno Accademico 2020/2021

Elettromagnetismo

Applicazioni della legge di Gauss

Divergenza e teorema della divergenza Forma differenziale della legge di Gauss

Lezione n. 6 – 16.10.2020

(2)

Campo di un guscio sferico cavo

Abbiamo già calcolato mediante un calcolo diretto il campo elettrico all'interno di un guscio sferico di carica Q e raggio R

La legge di Gauss permette di calcolare in modo molto semplice il campo elettrico sia all'interno che all'esterno del guscio

Tuttavia è indispensabile utilizzare argomenti di simmetria per stabilire:

La direzione del campo elettrico

Proprietà del modulo del campo elettrico

Nel problema in esame affermiamo che sia all'interno che all'esterno del guscio il campo elettrico deve essere diretto lungo un raggio

Qualsiasi altra direzione violerebbe l'isotropia dello spazio

La distribuzione di carica in esame ha una simmetria sferica

Inoltre ha lo stesso modulo su tutti i punti che giacciono su una sfera di

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Campo di un guscio sferico cavo

Consideriamo a questo punto una superficie sferica di raggio r < R (interna al guscio)

Il flusso del campo elettrico è

La legge di Gauss ci dice che

Non c'è carica all'interno della superficie sferica

Pertanto concludiamo che

Consideriamo a questo punto una superficie sferica di raggio r > R

Abbiamo la stessa espressione per il flusso

All'interno della superficie c'è la carica totale del guscio Q

Otteniamo

Notiamo che è uguale al campo di una carica puntiforme Q nell'origine

(4)

Ancora sul guscio sferico cavo

Possiamo utilizzare l'esempio del guscio sferico cavo per approfondire ulteriormente

Le implicazioni della dipendenza del campo da 1/r2

Il concetto di angolo solido

Per definizione un angolo solido sottende, a distanza r, una superficie dS = r2 dΩ

La superficie sulla sfera di raggio r

Consideriamo adesso un guscio sferico di carica Q cavo e un punto arbitrario

P

al suo interno

La superficie del guscio può essere suddivisa in tante coppie costruite mediante coni con la stessa apertura

Sottolineiamo che il punto P non è il centro della sfera

Le due superfici individuate sulla sfera siano dS1 e dS2

Le distanze da

P

siano r1 e r2 rispettivamente

Dimostriamo adesso che i campi elettrici in P generati dai due elementi di carica si elidono

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Ancora sul guscio sferico cavo

Dobbiamo pertanto dimostrare che hanno lo stesso modulo

I due campi sono generati da cariche differenti poste a distanze differenti da P

Le cariche dei due elementi sono

Vogliamo dimostrare che

Consideriamo la proiezione della sfera

Le due superfici dS1 e dS2 sono entrambe

normali ai raggi che originano dal centro del guscio C

Tracciamo due elementi di superficie sferiche centrate sul punto P: dS'1 e dS'2

Sono perpendicolari alla corda AB, asse dei due coni

Per la definizione di angolo solido

Inoltre il triangolo ABC è isoscele

Gli angoli alla base sono uguali

(6)

Ancora sul guscio sferico cavo

Dato che gli angoli alla base sono uguali abbiamo

Riepiloghiamo le altre relazioni trovate

Abbiamo pertanto

Calcoliamo il rapporto dei moduli dei campi elettrici

Pertanto i due campi hanno lo stesso modulo e direzione opposta

La somma è nulla

(7)

Campo di una sfera di carica

Consideriamo adesso il campo elettrico generato da una sfera di carica

La carica totale è Q, il raggio è R

La sfera ha una densità di carica uniforme

Osserviamo che anche questo problema ha una simmetria sferica

Il campo è sempre radiale rispetto al centro della sfera

Il modulo del campo ad una distanza r è costante

Consideriamo una superficie sferica di raggio r > R, esterna alla sfera carica

È la stessa condizione dell'esempio precedente

La carica dentro la sfera è Q

Abbiamo pertanto

Anche in questo caso è lo stesso campo di una carica puntiforme Q posta nell'origine

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Campo di una sfera di carica

Consideriamo adesso una sfera di raggio r < R, interna alla sfera carica

La carica all'interno della sfera non è nulla

Inoltre è solo una parte della carica totale Q

La carica all'interno della sfera è

Applichiamo la legge di Gauss

Ricaviamo E(r)

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Equilibrio in campo elettrostatico

La legge di Gauss permette anche di trarre un'importante conclusione riguardo la possibilità di costruire un campo elettrostatico che abbia una posizione di equilibrio stabile in un punto dove non ci sono cariche elettriche

È essenziale la precisazione "dove non ci sono cariche elettriche"

Una posizione di equilibrio stabile implica che la forza su una carica sia nulla

Questo è possibile

Deve anche esserci una "forza di richiamo" per spostamenti arbitrari

In tutte le direzioni possibili

Per una carica positiva significa che nell'intorno di una posizione di equilibrio stabile il campo elettrico punta sempre verso il punto di equilibrio

In tutte le direzioni nello spazio tridimensionale

Per una carica negativa si inverte il verso del campo

Possiamo allora calcolare il flusso attraverso una superficie

Il flusso sarebbe diverso da zero

Nella posizione di equilibrio ci sarebbe una carica

Pertanto la legge di Gauss implica che non ci possano essere posizioni di equilibrio stabile dove non ci sono cariche elettriche

fisse

(10)

Discontinuità del campo elettrico

Il campo elettrico è discontinuo quando si attraversa una superficie con densità di carica σ

Abbiamo visto due esempi

Un piano infinito (esercitazione)

Un guscio sferico cavo

All'interno

E

= 0

Sulla superficie …

In entrambi i casi la variazione della componente normale è

La componente tangenziale è la stessa da

entrambe le parti della superficie carica

E

&

= 0

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Discontinuità del campo elettrico

Esaminiamo in maggiore dettaglio questo ultimo punto

Consideriamo un piano di carica molto sottile

Non necessariamente uniforme

Esaminiamolo in maggiore dettaglio localmente

Consideriamo la circuitazione di

E

nella linea chiusa indicata

Non è detto che il campo sia perpendicolare al piano

Le lunghezze delle linee rosse verticali sono trascurabili rispetto a quelle orizzontali

Le linee orizzontali sono vicinissime al piano e a esso parallele

Otteniamo pertanto

La componente di

E

tangente alla superficie è continua

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Discontinuità del campo elettrico

Studiamo adesso la componente normale

In questo caso utilizziamo la legge di Gauss

Usiamo un cilindretto con le facce parallele al piano

La superficie laterale è trascurabile

Il contributo importante al flusso è solo quello delle due facce parallele al piano

Non è detto che il campo sia perpendicolare al piano La carica all'interno del cilindro è

Otteniamo pertanto

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Forza su uno strato di carica

Consideriamo il guscio di carica sferico che abbiamo già analizzato

Il raggio è R, la carica totale Q

La densità superficiale di carica

Il campo elettrico all'interno è nullo

All'esterno il campo elettrico è dato da

Pertanto il campo sulla superficie è

Notiamo che si applicano le condizioni di discontinuità del campo che avevamo trovato precedentemente

Ci chiediamo adesso quale forza si esercita su un elemento di carica della superficie

Un elemento di superficie infinitesimo

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Forza su uno strato di carica

La forza sull'elemento di carica dA deriva dall'interazione fra la carica dq e il campo generato da tutte le altre

cariche

Le cariche dell'elemento dA esercitano forze sulle cariche dell'elemento stesso ma la loro risultante è nulla

Conseguenza della terza legge di Newton

Suddividiamo il campo elettrico nel punto occupato dall'elemento dA in due contributi

Il campo elettrico

E

s generato dalla sfera meno il piccolo elemento dA

Il campo elettrico

E

dA generato dall'elemento dA

Sappiamo inoltre che un elemento circolare di carica genera sull'asse un campo perpendicolare all'elemento di carica

Pertanto tutte le altre cariche della sfera devono

generare un campo tale che la somma sia quella indicata

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Forza su uno strato di carica

Pertanto la forza che viene esercitata sull'elemento dA è

La forza per unità di superficie

Sostituendo il valore trovato per

E

s

La forza per unità di superfice è chiamata anche pressione elettrostatica

Ricordiamo che il campo all'esterno è

Sull'elemento dA c'è una forza perché all'interno la pressione è nulla mentre all'esterno è diversa da zero

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Divergenza di un campo vettoriale

Introduciamo adesso un importante operatore differenziale

Finora abbiamo trovato delle relazioni di tipo integrale per descrivere o enunciare proprietà del campo elettrico

Circuitazione del campo elettrico (il campo elettrico è conservativo)

Legge di Gauss (il campo elettrico varia come 1/r2)

Tuttavia in fisica si usa di solito una formulazione che esprima proprietà locali dei campi

In un punto e nei punti infinitamente vicini

Proprietà delle derivate del campo

Equazioni differenziali per trovare i campi

La prima legge che vogliamo esprimere in forma differenziale è la legge di Gauss

Ci porterà all'introduzione dell'operatore divergenza

Insieme alla proprietà del campo di essere esprimibile come gradiente del potenziale (campo conservativo) ci permetterà di scrivere una

importantissima equazione per il potenziale

L'equazione di Laplace

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Divergenza di un campo vettoriale

Dato che vogliamo esprimere in modo differente la legge di Gauss iniziamo esaminando il flusso del campo elettrico (o di un campo vettoriale in genere)

Possiamo suddividere questo integrale in due

Nel primo integrale la normale alla superficie S è verso "il basso"

Nel secondo integrale la normale alla superficie S è verso "l'alto"

L'integrale sulla superficie S ha segno opposto nei due integrali

I due contributi si elidono

Rimangono i due integrali sulle superfici A1 e A2 la cui somma dà l'integrale di partenza

Entrambi gli integrali calcolano il flusso attraverso una superficie chiusa

(18)

Divergenza di un campo vettoriale

Il procedimento appena descritto può essere ripetuto ….

E ripetuto

Nel corso della suddivisione si definiscono anche delle superfici che non hanno una parte in comune con la superficie esterna di partenza A

Queste superfici si elidono con quelle degli elementi confinanti

Anche in questo caso rimane solo il contributo della superfice "esterna" A

Pertanto possiamo scrivere

Man mano che N diventa sempre più grande le superfici Ak diventano sempre più piccole (e anche il volume

che esse racchiudono)

L'integrale sulla superficie A è una proprietà globale

Gli integrali su A , superfici sempre più piccole,

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Divergenza di un campo vettoriale

Tuttavia c'è un problema. Al crescere di N l'integrale del flusso esteso ad una superficie sempre più piccola tende a zero

Il campo Ek è un qualche valor medio del campo sulla superficie Ak

La superficie Ak tende a zero

Se vogliamo definire una proprietà locale occorre trovare un modo per rendere finita (e non infinitesima) questa informazione

Un modo è definire un rapporto fra Φk e una quantità che tende anch'essa a zero nel limiti di grandi N

Risulta molto utile dividere per Vk, il volume delimitato da Ak

Sottolineiamo che la somma di tutti i volumi Vk dà il volume V delimitato dalla superficie iniziale A

Se il limite di Φk/Vk esiste esso può dare informazioni locali sul campo

Il limite esiste e prende il nome di divergenza di un campo vettoriale

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Divergenza di un campo vettoriale

La divergenza di un vettore è una funzione scalare

Dipende dalla posizione: una funzione di x, y, z

Il suo significato è una sorta di densità di flusso definita in un punto

La definizione che abbiamo dato è del tutto generale

Non dipende da proprietà specifiche del campo elettrico

Può essere definita per un generico campo vettoriale

Così come l'abbiamo definita richiede una procedura complicata per essere calcolata

Fra poco definiremo un modo più semplice per definirla attraverso un operatore differenziale

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Teorema della divergenza

Utilizzando la derivazione che abbiamo fatto per introdurre la divergenza di un campo vettoriale possiamo dimostrare anche l'importante teorema della divergenza

La parte centrale della derivazione è stata l'osservazione che il flusso può essere scritto come somma di tanti contributi elementari

Moltiplichiamo e dividiamo ogni termine della somma per Vk/Vk

Nel limite di grandi N abbiamo definito

La somma tende ad un integrale di volume

V è il volume delimitato dalla superficie A Vale per un campo

vettoriale generico

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