Analisi Matematica 1 – Ingegneria Informatica Gruppo 4, canale 6
Argomenti 19 ottobre 2017
1. Esercizio. Da http://www.math.unipd.it/~monti/A1_ING_2015/Appunti2.pdf
(Materiali didattici–Successioni numeriche.) studiare il capitolo 3 fino all’esempio 2.3 (l’esempio 2.3 potete dimostrarlo usando la continuit`a della funzione px).
2. Esercizio. Da http://www.math.unipd.it/~monti/A1_ING_2015/A3.pdf (Esercizi settimanali, Foglio 3) svolgere tutti gli esercizi.
Limiti di funzioni
Poich´e la vicinanza ad un punto si determina in base all’appartenenza a intervalli aperti che lo contengono, la definizione di limite per le funzioni si pu`o formulare cos`ı:
Definizione 1 La scrittura
xlim→af (x) = L
significa che per ogni (= comunque scelto un) intervallo aperto V ∋ L esiste un intervallo aperto U ∋ a tale che:
∀ x ∈ U \ {a} si ha f(x) ∈ V
Teorema 2 (Permanenza del segno) Supponiamo che limx→af (x) = L > 0. Esiste allora un in- tervallo aperto U ∋ a tale che ∀ x ∈ U \ {a} si ha f(x) > 0.
Dimostrazione. Scegliamo V =]0, 2L[. Per 1 esiste un intervallo aperto U ∋ a tale che ∀ x ∈ U \ {a}
si ha f (x)∈ V ovvero 0 < f(x) < 2L, da cui la tesi.
3. Esercizio. Enunciare e dimostrare il teorema della permanenza del segno per L < 0.
Nel seguito supporremo che esistano i limiti di cui si parla. Inoltre diremo che x `e vicino ad a se x varia in un opportuno intervallo aperto contenente a, con x̸= a.
Corollario 3 Se h(x)≥ 0 per x vicino ad a, allora il numero L = limx→ah(x) `e ≥ 0.
Dimostrazione. Se fosse L < 0 allora, per il teorema della permanenza del segno, si avrebbe h(x) < 0 per x vicino ad a, contro l’ipotesi.
Corollario 4 Il limite conserva le disuguaglianze larghe, cio`e se f (x)≤ g(x) per x vicino ad a, allora:
xlim→af (x)≤ limx
→ag(x)
Dimostrazione. Posto h(x) = g(x)− f(x), si ha h(x) ≥ 0 per x vicino ad a. Dunque:
xlim→ag(x)− limx
→af (x) = lim
x→a(g(x)− f(x)) = limx
→ah(x)≥ 0 per il Cor. 3 da cui la tesi.
Teorema 5 (dei due carabinieri) Supponiamo che per x vicino ad a si abbia:
f (x)≤ g(x) ≤ h(x) Se limx→af (x) = limx→ah(x) = L allora limx→ag(x) = L.
Dimostrazione. Sia V un intervallo aperto contenente L. Per definizione di limite, esistono due intervalli aperti U1 e U2contenenti a tali che:
∀ x ∈ U1\ {a} si ha f (x)∈ V
∀ x ∈ U2\ {a} si ha h(x)∈ V Allora:
∀ x ∈ U1∩ U2\ {a} si ha [f(x), h(x)] ⊆ V
dato che V `e un intervallo. Ponendo U = U1∩ U2, si ha che U `e un intervallo che contiene a; inoltre, poich´e g(x)∈ [f(x), h(x)] si ottiene:
∀ x ∈ U \ {a} si ha g(x) ∈ [f(x), g(x)] ⊆ V 4. Esercizio. Dimostrare che: lim
x→af (x) = 0 ⇐⇒ lim
x→a|f(x)| = 0 5. Esercizio. Dimostrare che lim
x→0x sin 1 x = 0
Le funzioni elementari sono continue sugli intervalli del dominio, cio`e:
Proposizione 6 Una funzione f (x) `e continua su un intervallo I se e solo se per ogni l ∈ I si ha il seguente fatto:
per ogni successione (an) di punti di I tale che an→ l si ha:
nlim→∞f (an) = f (l) = f (
nlim→∞an
)
ovvero le funzioni continue portano dentro l’argomento l’operatore di limite.
Inoltre, se f (x) `e continua su un intervallo I e g(x) `e una funzione a valori in I tale che
xlim→cg(x) = l∈ I allora si ha:
xlim→cf (g(x)) = f (l) = f (
xlim→cg(x) )
6. Esercizio. Sia a > 0, a̸= 1. Esiste un numero reale λ ̸= 0 tale che eλ= a. Tale λ si chiama log a.
Allora si ha at= (eλ)t= eλt. Calcoliamo ora dtdf (t) con f (t) = eλt. d
dt(eλt) = lim
h→0
f (t + h)− f(t)
h = lim
h→0
eλ(t+h)− eλt
h = lim
h→0
eλteλh− eλt
λh λ =
= λeλtlim
h→0
eλh− 1 λh
===== λeλh=k λtlim
k→0
ek− 1
k = λeλt· 1 =
= λeλt Dunque:
d
dteλt= λeλt (1)
Quindi y(t) = eλt`e soluzione dell’equazione differenziale y′= λy.
Poich´e eλt= ate λ = log a, abbiamo:
d
dtat= (log a)at
o meglio:
d
dtat= atlog a 7. Esercizio. Consideriamo la funzione g(t) = et− (t + 1).
Abbiamo g(0) = e0− (0 + 1) = 1 − 1 = 0 e inoltre g′(t) = et− 1. Poich´e et`e crescente, si ha:
et− 1 = et− e0< 0 per t < 0 et− 1 = et− e0> 0 per t > 0
Pertanto g(t) `e decrescente per t < 0 e crescente per t > 0; allora il punto t = 0 `e di minimo assoluto per g(t) con valore g(0) = 0 e dunque si ha g(t) > 0 per ogni t̸= 0. In conclusione:
t + 1≤ et ∀ t ∈ R con disuguaglianza stretta per t ̸= 0 8. Esercizio. Disegnare un grafico che rappresenti la disuguaglianza tra funzioni:
t + 1≤ et (2)
9. Esercizio. La disuguaglianza (2) `e una disuguaglianza fra espressioni positive se t >−1. Poich´e il passaggio al reciproco `e decrescente sui positivi, esso rovescia le disuguaglianze fra positivi e quindi otteniamo:
e−t≤ 1 1− (−t) Ponendo−t = u, se t > −1 si ha u < 1 e otteniamo:
eu≤ 1
1− u (3)
Tornando a chiamare t la variabile indipendente, da (2) e (3) otteniamo il seguente incastro dell’espo- nenziale:
1 + t≤ et≤ 1
1− t per t < 1 (4)
10. Esercizio. Disegnare un grafico che rappresenti le disuguaglianze tra funzioni dell’esercizio precedente.
11. Esercizio. Passando alle funzioni inverse in (4), ottenere le disuguaglianze:
t− 1
t ≤ log t ≤ t − 1 Disegnare un grafico che rappresenti queste disuguaglianze.
12. Esercizio. Traslando il grafico di un’unit`a verso sinistra, dimostrare che:
t
1 + t ≤ log(1 + t) ≤ t per t > −1 Disegnare un grafico che rappresenti queste disuguaglianze.
13. Esercizio. Dimostrare il seguente limite fondamentale:
xlim→0
log(1 + x)
x = 1
Dimostrazione. Riprendiamo la disuguaglianza appena dimostrata:
x
x + 1 ≤ log(1 + x) ≤ x per x >−1 (5)
Se consideriamo x > 0 e dividiamo tutti i termini per x otteniamo:
1
1 + x ≤log(1 + x)
x ≤ 1
Poich´e x > −1 `e un intorno di 0, passando al limite e applicando il teorema dei due carabinieri, si ottiene:
lim
x→0+
log(1 + x)
x = 1
Se x < 0, dividendo per x la (5) le disuguaglianze si invertono e comunque i due carabinieri conducono allo stesso risultato.
14. Esercizio. Dimostrare che:
d
dxlog x = 1 x Soluzione. Ricordiamo che:
d
dxf (x) = lim
h→0
f (x + h)− f(x) h ove, nel calcolo del limite, x `e pensato fissato. Abbiamo dunque:
d
dxlog x = lim
h→0
log(x + h)− log x
h = lim
h→0
log( 1 +hx)
h x
1 x=
= 1
x lim
h→0
log( 1 +hx)
h x
h x=t
==== 1 xlim
t→0
log(1 + t)
t =
= 1
x· 1 = 1 x come si voleva.
15. Esercizio. Usando il cambiamento di base dimostrare che:
xlim→0
loga(1 + x)
x = 1
log a
d
dxlogax = 1 x log a Ricordare che se a e b sono reali con a > 0 si pu`o porre ab = eb log a.
16. Esercizio. Dimostrare che:
xlim→0(1 + λx)1x = eλ lim
x→1x1−x1 = e−1 lim
x→0+x2log x = 0 lim
x→0+x log x = 0
xlim→0
1
xlog(1− 3x) = −3 lim
x→0+
1
xlog(1 + x2) = 0 lim
x→0+xx= 1 lim
x→0+(log x)(log(1− x)) = 0 17. Esercizio. Siano α, β numeri positivi. Dimostrare che:
lim
x→0+xα(− log x)β= 0 lim
x→+∞
xα eβx = 0
x→+∞lim xα
(log x)β = +∞ lim
x→0
1− cos x x2 = 1
2
18. Esercizio. Sia α un numero reale fissato. Dimostrare il seguente limite fondamentale:
lim
x→0
(1 + x)α− 1
x = α
Soluzione. Si pu`o supporre α̸= 0. Poich´e
(1 + x)α= elog(1+x)α = eα log(1+x) possiamo scrivere:
(1 + x)α− 1
x = eα log(1+x)− 1
x ·log(1 + x) log(1 + x)
perch´e x̸= 0. L’ultima espressione si pu`o scrivere:
eα log(1+x)− 1
α log(1 + x) · α ·log(1 + x)
x (6)
Per x→ 0 si ha:
• l’ultimo fattore tende a 1.
• il secondo fattore `e la costante α.
• il primo fattore con la sostituzione t = α log(1 + x) diventa et−1t .
Poich´e lim
x→0t = lim
x→0α log(1 + x) = 0, rimane da calcolare il lim
t→0
et− 1
t = 1 come sappiamo. Pertanto da (6) concludiamo che il limite richiesto vale α.
19. Esercizio. Usare il risultato precedente per calcolare:
lim
t→0
28√
t + 5− 28√ 5 t
20. Esercizio. Sia α un reale diverso da 0. Dimostrare che se x > 0 si ha:
d
dxxα= αxα−1 Soluzione.
lim
h→0
(x + h)α− xα
h = lim
h→0xα
(1 + hx)α
− 1
h =
= xαlim
h→0
(1 +hx)α− 1
h x
· 1 x
h x=t
==== xα x lim
t→0
(1 + t)α− 1
t =
= xα−1· limite fondamentale = αxα−1
21. Esercizio.
• Si supponga che lim
x→cf (x) = 0 e lim
x→cf (x)· g(x) = l. Dimostrare che:
xlim→c(1 + f (x))g(x)= el con la convenzione e+∞= +∞, e−∞= 0.
• Usare il risultato precedente per calcolare i seguenti limiti:
x→±∞lim (
1 + 1 x
)x
xlim→0(1 + x)1x
x→±∞lim
(x + 2x3+ x4 x4
)3x
x→+∞lim
(1 + x + x2 x2
)x
• Discutere, al variare del parametro reale α, l’esistenza e il valore dei seguenti limiti:
x→+∞lim
( x3+ xα x3+ sin x + x
)
x→+∞lim
(x2+ 1 + xα x2+ 1
)x
Rapporto e radice
Data una successione (an) con an> 0∀n ∈ N, si considerino i seguenti limiti.
λ = lim
n→∞
√n
an, µ = lim
n→∞
an+1 an
Si ha allora:
• Se µ esiste anche λ esiste e λ = µ.
• Se λ < 1 la successione `e infinitesima.
• Se λ > 1 la successione diverge.
Dimostrazione. In seguito.
22. Esercizio. Trovare:
nlim→∞
√n
n!
n