• Non ci sono risultati.

L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.13 (1886) n.628, 16 maggio

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.13 (1886) n.628, 16 maggio"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)

r

L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, RANCHI, FERROVIE INTERESSI PRIVATI

Anno XIII - Voi XVII

Domenica 16 M a g g i o 18116

N . 6 2 8

IL M I T O

E ITALO-FRANCESE

Nel nostro articolo del 2 9 n o v e m b r e m o s t r a m m o l'urgenza d i c o n c h i u d e r e colla F r a n c i a il n u o v o trat-tato di navigazione, non foss' altro perchè cessasse d'essere i n v i g o r e q u e l l o del 1 8 0 2 che reca patti diseguali tra i due contraenti e i n tutto sfavorevoli all' Italia. D i c e m m o infatti che, ove la F r a n c i a non avesse voluto cedere su a l c u n i p u n t i c u i accennam-m o , accennam-m e g l i o sarebbe stato denunziare il trattato e n o n s t i p u l a r n e nessun altro.

Quello però che è slato firmato testé a R o m a , da andare in v i g o r e il 1° L u g l i o , se sarà approvato dai P a r l a m e n t i delle due nazioni, m e n t r e frattanto, il v e c c h i o trattato ha a v u t o u n ' u l t i m a proroga fino al 3 0 G i u g n o , se n o n è l ' i d e a l e della perfezione, costi-tuisce però u n m i g l i o r a m e n t o notevolissimo della m a r i n a m e r c a n t i l e italiana rispetto a quella f r a n -cese.

D i c i a m o che n o n tocca la perfezione, perchè es-sendo rimasta esplicitamente esclusa la r e c i p r o c i t à del cabotaggio, se la m a r i n a italiana perde i n cotesta specie d i ' n a v i g a z i o n e u n t e m u t o c o m p e t i t o r e , i n pari tempo al c o m m e r c i o italiano viene a m a n c a r e u n o degli elementi (del resto in o g g i n u m e r o s i s s i m i ) d i quella concorrei,za che d e t e r m i n a il basso prezzo dei n o l i e q u i n d i serve gl'-iateressi del c o m m e r c i o stesso. - Ma del cabotaggio d i r e m o più sotto.

D i c i a m o intanto che per la navigazione di più l u n g o corso, ciascuno dei d u e Stati garantisce allo n a v i d e l l ' a l t r o lo stesso trattamento che alle p r o p r i e . Con ciò, mentre sarebbe rispettato il p r i n c i p i o della eguaglianza, non si v e r r e b b e , a quanto pare (ma scri-v i a m o m e n t r e il testo polla Conscri-venzione n o n è peranco pubblicato) a toglier di mezzo u n fatto che la m a -rina italiana deplorava : che cioè nei porti fran-cesi parecchie tasse ( d i a n c o r a g g i o e d i pilotaggio specialmente) sieno p i ù g r a v i e applicate i n m o d o p i ù vessatorio che nei nostri. Ma r i c o n o s c i a m o che su questo punto v ' è poco da pretendere. O g n u n o dei due contraenti resta padrone i n casa p r o p r i a , p u r c h é tratti le n a v i d e l l ' a l t r o contraente tal quale c o m e le proprie. Così resterebbe sempre lecito a l -l ' Ita-lia, come -le era -lecito p r i m a , ria-lzare -le tasse anco nei suoi porti fino alla m i s u r a di quelle i m -poste nei p o r l i f r a n c e s i ; e se n o n i o ha fatto (inora e forse non lo farà, si è per non a g g r a v a r e g l i o n e r i della propria m a r i n a colla magra soddisfazione di aggravare i n pari t e m p o q u e l l i di una m a r i n a con-c o r r e n t e .

D o v e per altro, a l m e n o dalle notizie che si hanno sul n u o v o trattato, la nostra m a r i n a avrebbe g u a

-dagnato qualche cosa in materia d i tasse, si è nello esonero delle nostre navi dalla tassa sanitaria che d o v e v a n o , se avviate verso u n porto francese, pagare r i p e t u t a m e n t e i n t u t t i i p o r l i i n t e r m e d i del loro viaggio ove esistesse u n consolato francese, q u a n d ' a n c o provenissero dal porto di partenza con p a -tente netta già vidimata dal console francese contro pagamento, s ' i n t e n d e della tassa.

D o v e anche a b b i a m o guadagnato, si è nel r e g i m e della pesca in acque francesi. È garantito ai pesca-t o r i i pesca-t a l i a n i il libero esercizio dei loro mespesca-tiere, la q u a l cosa correva pericolo di r i m a n e r e esclusa, solo che il G o v e r n o francese avesse dato ascolto alle istanze già da tempo e ripetutamente i n d i r i z z a t e g l i dai pescatori i l i q u e l paese per gelosia d i mestiere verso i nostri. Anzi r i m a n e stabilito che i d i r i t t i oggi imposti i n F r a n c i a sulle nostre barche peschereccie non potranno v e n i r e a u m e n t a t i . I l d i r i t t o d i patente sulle barche c o r a l l i n e che pescano n e i m a r i d e l l ' A l -geria viene r i d o t t o a d o d i c i l i r e per tonnellata. S i sa che la pesca del corallo, come anche la lavorazione dello slesso prodotto, sono una industria i m p o r t a n t e per le n u m e r o s e popolazioni del golfo di Napoli.

A b b i a m o detto dianzi che il cabotaggio è stato dai due contraenti riservato alle navi nazionali. I l perchè si capisce. Nel nostro precedente articolo a v e v a m o notato c o m e la reciproca libertà del cabo-taggio, quale era sancita dalla convenzione d e l l 8 6 2 fosse illusoria per I' Italia. Questa infatti n o n poteva esercitarlo f u o r c h é sulle coste nediterranee della

F r a n c i a a c u i a p r i v a in c o n t r a c c a m b i o le p r o p r i e , che sono tutte mediterranee, ma di g r a n lunga p i ù estese e p i ù ricche di porti. - Ora il negoziatore francese non ha a v u t o facoltà d i stipulare il libero cabotaggio italiano sul r i m a n e n t e delle coste della F r a n c i a , per la sola ragione che, facendo una tal concessione all' Italia, la F r a n c i a avrebbe d o v u t o farla subito anco all' I n g h i l t e r r a , la cui concorrenza nel c o m m e r c i o m a r i t t i m o essa teme m o l t i s s i m o , es-sendo legala colla sua vicina d ' o l t r e Manica dalla clausola della nazione più favorita.

(2)

at-tesa di svolgere p i ù a m p i a m e n t e questo nostro con-cetto, r e p u t i a m o o p p o r t u n o notare (ino da ora c o m e nel trattato i n discorso, l ' I t a l i a abbia sentito il biso-gno di p r e m u n i r s i , s t i p u l a n d o c o m e ha fatto, l'espli-cita esclusione d a l l o eventuale o b b l i g o p r o p r i o d i concedere il d i r i t t o di cabotaggio sulle p r o p r i e coste alla F r a n c i a , (piando fosse por concederlo alla ma-r i n a d i a l t ma-r i Stati.

È questo d u n q u e u n p r i n c i p i o d i a b b a n d o n o p r a -tico della clausola anzidetta, che p r e v e d i a m o desti-nata ad andare u n p o ' a l l a volta i n disuso.

U N D I S C O R S O

IN D I F E S A D E L L I B E R I S M O E C O N O M I C O Sarebbe puerile il d i s s i m u l a i l o ; q u e l complesso d i p r i n c i p i e c o n o m i c i che per p a r e c c h i anni f u r o n o p a t r i m o n i o e guida del partito liberale, al q u a l e v a l sero tanta popolarità e tanto plauso, è oggi a b b a n donato tra i ferravecchi c o m e i n s e r v i b i l e ed ornai i n -s u d i c i e n t e . G l i a v v e r -s a r i vecchi e n u o v i della libertà sono solili ad a f f e r m a r e che g l i interessi e c o n o m i c i abbandonati a sè stessi ingenerano discordia e d i s -sidio tra i l capitale e il lavoro, d' onde la necessità che lo Stato, m e d i a n t e leggi, intervenga a tutela del p i ù debole e r e g o l i i d i r i t t i e i dover i r e c i p r o c i . S u per g i ù t u t t i i r a g i o n a m e n t i , ad e s e m p i o , dei candi-d a t i , n e l l e attuali elezioni generali, a q u e s t o proposito, si r i d u c o n o a chiedere una legislazione sociale, fon-dandosi sul concetto che occorra p r o v v e d e r e al be-nessere della classe p i ù numerosa e m e n o f o r n i t a di mezzi, p r i m a che la soluzione della questione sociale s ' i m p o n g a colla forza e colla violenza. S e n n o n c h é fino a tanto che si enuncia i n questi t e r m i n i u n desiderio i n sè c o m m e n d e v o l e , n o n si corre a l t r o pe-r i c o l o che di fape-re della pe-rettope-rica : è soltanto q u a n d o si scendo dalle sfere delle considerazioni astratte a d e t e r m i n a r e q u a l i debbano essere le n o r m e t u t e l a t r i c i degli o p e r a i che si viene a m o s t r a r e q u a n t o siano inani g l i sforzi ed errate le idee che si v o r r e b b e r o met-tere i n opera. L a legislazione sociale n o n è da noi c o m b a t t u t a tanto per i fini cui intende, quanto perchè f r u t t o di u n n u o v o d o t t r i n a r i s m o che, partendo da p r i n c i p i d i pura o p p o r t u n i t à , v o r r e b b e attuare u n o r d i n e artificiale d i cose senza r i f l e t t e r e ai mali d ' o g n i sorta che esso va creando, n o n forse per l ' o g g i nè pel d o m a n i , ma certo per u n a v v e n i r e a noi prossimo.

M a v ' h a di p i ù ; alla libertà n o n è soltanto i m p u t a t a ogni sorta di m a l i ; si afferma anche da n o n p o c h i elio la scuola liberista n o n ha fatto nulla pel bene delle masse. Se si dicesse che i liberali hanno do-v u t o do-v e d e r e i n c o m p i u t a e resa frustranea l'opera loro, si c o m p r e n d e r e b b e una s i m i l e affermazione, poiché v e r a m e n t e le n u o v e c o r r e n t i di idee i n fatto di politica economica hanno i m p e d i t o che le r i f o r m e l i b e r a l i avessero nei v a r i paesi la p i ù completa e be-nefica esplicazione. Ma l ' a f f e r m a r e la inefficacia del-l ' o p e r a degdel-li economisti del-liberadel-li è u n misconoscere la storia contemporanea.

I n o s t r i lettori n o n hanno bisogno che noi c i a f f a -t i c h i a m o a d i m o s -t r a r loro quali benefici ha recalo la scuola liberale nei paesi c i v i l i ; ma non c r e d i a m o opera v a n a il segnalare loro u n discorso v e r a m e n t e notevole per la elevatezza dei s e n t i m e n t i e la bontà delle idee p r o n u n c i a t o di recente alla Camera belga. I n t e n d i a m o a l l u d e r e al discorso d e l l ' o n . F r è r e O r b a n .

L ' i l l u s t r e capo del partito l i b e r a l e belga, parlando della situazione economica del Belgio, che dopo i recenti fatti preoccupa tutte le m e n t i , ha r i v e n d i c a t o ai l i b e r a l i il vanto delle p i ù i m p o r t a n t i r i f o r m e eco-n o m i c h e e fieco-naeco-nziarie. È beeco-n vero che I' opera dei liberali n o n è stata o v u n q u e la stessa, nè po-teva esserlo dacché le c o n d i z i o n i politiche, i n mezzo alle q u a l i essa si venne svolgendo, f u r o n o varie. Ma d a p p e r t u t t o essa ha prodotto lo s v o l g i m e n t o paci-fico dello forze e delle a l t i t u d i n i , sia i n d i v i d u a l i che sociali, e l'accusa fatta al l i b e r a l i s m o , o il disprezzo che oggi si dimostra per esso, n o n possono essere me-glio c o m b a t t u t i che r a m m e n t a n d o tutto q u a n t o è stato fatto a vantaggio delle classi l a v o r a t r i c i .

Certo, egli disse, noi n o n a b b i a m o esacerbate le pia-ghe sociali, n o n a b b i a m o seminato o v u n q u e l'odio e

l ' i n v i d i a , n o n a b b i a m o opposto l'operaio al padrone, il p o v e r o al r i c c o e spinti i disgraziati a dei d i s o r d i n i che d e v o n o essere repressi dalla forza. N o i a b b i a m o predicato la c o n c o r d i a . E sono opera dei liberali la libertà c o m m e r c i a l e , che ha fatto scendere i prezzi delle cose ed elevare il tasso dei salari — la s o p pressione della scala m o b i l e e la libertà di c o m m e r c i o dei g r a n i — l'organizzazione del credito c o m -m e r c i a l e e i n d u s t r i a l e che ha sviluppato i -mezzi di produzione — la legge organica dei consigli dei probi v i r i — le leggi sulle società cooperative e le società d i m u t u o s o c c o r s o , l ' a b o l i z i o n e dei l i b r e t t i per g l i o p e r a i — la libertà delle coalizioni — l ' i n c h i e s t a J a m a r sulla situazione degli operai nelle m i n i e r e e nelle i n d u s t r i e m e t a l l u r g i c h e — l'età del l a v o r o ele-vata per i f a n c i u l l i nelle m i n i e r e — la soppressione dei dazi e delle b a r r i e r e i n t e r n e , ecc., ecc.

Questa enumerazione è ben l u n g i dall'essere com-pleta, ma è p i ù che sufficiente a p r o v a r e la serietà e l ' u t i l i t à dell'opera liberale nel Belgio. A l c u n e d i queste r i f o r m e — l'abolizione ad esempio dei dazi i n t e r n i — sono v a n t o d i pochissimi paesi, ma le altre nella m a g g i o r parie f u r o n o attuate presso i popoli p i ù c i v i l i . E a fronte d i queste r i f o r m e liberali, q u a l i sono le idee degli a v -versari, q u a l i i loro p r o g e t t i ? si è d o m a n d a t o l'ono-, r e v o l e F r è r e O r b a n . Per q u i n d i c i anni il radicalismo belga non ha trovato di m e g l i o che p r o p o r r e le C a -m e r e di l a v o r o , alle q u a l i poi esso stesso r i n u n c i ò , od ha enunciato delle f o r m u l e v u o t e d i senso, che n o n hanno altro scopo che s c o m b u i a r e le idee, come a d esempio questa : a lavoro eguale nessuno ha d i r i t t o a u n m a g g i o r e benessere del suo v i c i n o .

O g g i che i p r o g r a m m i p u l l u l a n o da ogni parte i r a d i c a l i belgi hanno anch'essi i l loro, ma o accolgono i p r i n c i p i del c o l l e t t i v i s m o o n o n p r o p o n g o n o che r i f o r m e finanziarie i n s u f f i c i e n t i , ingiuste o dannose alla stessa classe lavoratrice.

I r a d i c a l i , conchiuse i n proposito l'on. F r è r e , m i s e m b r a n o affetti da d a l t o n i s m o ; ciò che n o i v e d i a m o azzurro essi vedono rosso e il d a l t o n i s m o n o n è u n delitto, ma una i n f e r m i t à .

(3)

16 maggio 1886 L' E C O N O M I S T A . 307 il Belgio. Da noi una riproduzione di teorie

nor-diche, un abbadono ingiustificato dei vecchi prin-cipi, u n ricorso mal definito a nuove armi. An-ziché portare a compimento le riforme liberali si vuole ora distruggerle; invece di riordinare lo scom-pigliato sistema tributario, si corre dietro a principi nebulosi, nei quali si ripone una fede eccessiva, irrazionale e si crede infine di poter plasmare a capriccio una società economica diversa dalla no-stra. L ' o n . F r ò r e - O r b a n non ò ira gli illusi o tra i convertiti ; ei rimane quello elio fu. Fortificare la libertà anziché faro appello ai poteri pubblici; tale è il suo sistema. N è per questo il Governo deve rimanere inerto. Assicurare l'ordino e la sicu-rezza, intervenire per illuminare i fari che devono rischiarare il cammino del progresso industriale, aiutare il miglioramento della condizione dei lavo-ratori. Ma è soltanto sviluppando le iniziative indi-viduali che si ottiene il progresso economico.

Il Governo belga ha nominato una commissione per studiare le questioni economiche e suggerire alcuni provvedimenti. L ' on. F r è r e - O r b a n propose una ampia inchiesta parlamentare stili' industria e l'agricoltura, sulla condizione economica dell' operaio e del padrone,sulla propaganda socialista. Egli con-fida forse un po' troppo nei vantaggi di una inchie-sta, ma ad ogni modo l ' u t i l i t à sua non ci pare contestabile servirà almeno a porre i n chiaro lo Stato del paese, nonché le esagerazioni di che si vale dei mali esistenti per fini personali.

Inoltre l'on. Frère propose che il Governo intro-duca u n regime n u o v o col quale si accordi all' in-dustria e al lavoro una certa rappresentanza onde si possa deliberare sui conflitti tra il capitale e il la-voro. Con questo egli mira a stabilire i consigli di conciliazione ed ha formulato un progetto in questo senso che è ora allo studio alla Camera dei R a p -presentanti del Belgio.

Sono sforzi lodevoli per giungere ad attenuare una lotta in sè inevitabile, ma inasprita dal malvolere di pochi ; sono tentativi per disarmare avversari, nei quali la buona fede certo non prepondera. E come tali, anche se prestano il fianco ad alcune obbiezioni, la critica non può condannarli, ma solo cercare di renderli inspirati al maggior rispetto della libertà individuale.

ANCORA DELLA CRISI AGRUMARIA

Ripigliando quest' argomento, di cui I' Economista

ebbe ad occuparsi nel numero del 2 Maggio, non intendo dir cose del tutto nuove, o venire a con-clusioni diverse da quelle ivi sostenute. Ma 1' appren-sione di una prossima ruina del commercio degli agrumi (il quale nel bilancio del Commercio i t a -liano rappresentava, ancora poco fa, una cifra di circa (iO milioni di lire) ha turbato siffattamente g l i animi di molti produttori, da farmi credere non inu-tile di aggiungere, alle considerazioni t d ai fatti già esposti, altri fatti ed altre considerazioni, che ser-vano a rappresentare le cose nel loro vero aspetto, ed a correggere le opinioni meno giuste.

Che il commercio dei nostri a g r u m i debba com-battere, da qualche anno, con varie difficoltà, e dia guadagni m i n o r i che i n passato, nessuno sarà per

negarlo certamente. Ma si può egli parlare per questo di una vera crisi? E il partito, a cui ricorsero ormai alcuni coltivatori, di estirpare le piante d' a g r u m i per appigliarsi ad altre culture, si può dire previdente ed assennato? Perchè s'avesse a ritener tale, si domanderebbe l ' u n a e I' altra delle seguenti condi-zioni: o che la concorrenza di certi produttori fore-stieri fosse siffattamento forto da chiuderci qua o là il mercato; oppure che la produzione totale fosso aumentata in modo da rinviliare i prezzi; e r i n v i -liarli a segno che il capitalo e il lavoro de' nostri coltivatori non trovassero più il debito compenso. Ora io credo che nò l ' u n o , nè l'altra dello condi-zioni indicate sussistano propriamente. V o r o è che la nostra produzione agrumaria non prepondera spi mercati, come in altri t e m p i ; ò vero che la coltivazione degli agrumi non solo ha raggiunto u n n o -tevole sviluppo nella Florida, nella California, nella Luisiana, nella Carolina del Sud, e nella Georgia, ma che comincia anello a prender piode in qualche provincia del Brasile e dell'Argentina, in qualche parte dell' Australia, e in alcune isole della Polinesia e dello Indie occidentali. Bisogna ricordarsi inoltre che la Grecia e I' Asia Minoro sono antiche produt-trici di agrumi ; nò vuoisi dimenticare che la Cina, d ' o n d e gli agrumi sono forse originarli, potrebbe eventualmente farne larga esportazione.

(4)

elio le brinate dell' inverno e della primavera 1 8 8 1 -1883, fecero, in media, andare a male il 3 0 0 | 0 dei ciliegi, il 40 0|0 dei meli, il 30 OjO dei peri, il 73 0 | 0 dei peschi. Negli Stali confinami e.oH'lHinois, i guasti furono press' a poco gli stessi. Sia pure che quei coltivatori, per mancanza ili pratica o d'atten-zione, abbiano ommessi alcuni provvedimenti, che avrebbero potuto attenuare il disastro. Ad ogni modo 6 certo che la causa principale è da attribuirsi al clima, poco adatto, in massima, alla produzione delle fruite delicate; è da attribuirsi alle primavere molto rigide, o travagliate, eh' è peggio, da repentini sbalzi di temperatura. E queste condizioni fisiche, se anche mitigate, si estendono agli Stati meridionali, dove i peschi e gli aranci vari io a male non di rado. Onde 6 ragionevole il dubbio che la produzione ame-ricana degli agrumi (la quale ad ogni modo non può oltrepassare certi l i m i l i climatici) sia mai per rag-guagliarsi all'aumento della popolazione, o, meglio ancora, a quello della domanda ' ) .

E un fatto, da non potersi negare, eppure non avvertito sufficientemente, ohe il consumo delle ma-terie voluttuarie va crescendo i n proporzioni appena credibili. L ' a v i d i t à di sensazioni nuove, piacevoli, ò una r.ota distintiva delie ultime generazioni. Se la Società abbia motivo di lodarsene, o quanto, non è qui il luogo di ricercare. A ine basta di constatare la cosa. Si vegga per esempio l ' a u m e n t o nel con-sumo dello zucchero. Nei primi anni del secolo passato 1' Europa non ne importava che u n mezzo m i -lione ili quintali. Nel 1730 la quantità era cresciuta a 1,200,000 ; oggidì il consumo totale nei paesi europei è di circa 2 3 milioni di quintali. La p r o d u -zione complessiva del caffè, che nel 1832 si calco-lava a 9 3 0 , 0 0 0 quintali, oggidì è cresciuta a quasi 6 milioni. Il tabacco consumalo in Europa, rap-presentò in questi ultimi anni u n valore di mezzo miliardo di l i r e ; mentre cent'anni addietro era di qualche milione appena. La produzione della birra salì in Germania, negli ultimi dieci anni, da ettolitri 3 2 milioni a 39 m i l i o n i ; negli Stati Uniti a u -mentò, in v e n i ' a n n i , da 2 milioni a 17 milioni di ettolitri. Di siffatti esempii se ne potrebbero allegare molti a l t r i ; ma basteranno anche i pochi che ho addotto per dimostrare, che la crescente domanda di materie voluttuarie i on va di ugual passo coli'aumen-laro della popolazione, ma è governata da altre leg-gi, n ila altre circostanze.

Or quello che è avvenuto per lo zuceItero e pel caffè, pel tabacco e per la birra, s' avvererà pur anco per le f r u t t e ; tanto più che la maggiore ce-lerità e il minor costo dei trasporti (col mezzo dei piroscafi e dello ferrovie) vengono a favorire par-ticolarmente questo ramo di commercio. Ne abbiamo un esempio eloquente nella Germania, dove 1' i m -portazione di fruite meridionali (fresche e secche) fu, in media, di quint. 143,000 nel decennio 1800 4870 ; e nel decennio successivo di 2 4 0 . 0 0 0 . Si può essere certi che l'aumento non s' arresterà, e che se n'avranno ad avvantaggiare in ispecie gli agrumi ' ) Poiché se n'offre occasione, raccomando v i v a -mente, a chi vuole informarsi Intorno al commercio americano d i frutte fresche e conservate, il libro del Semler: Die Hebung der ObUvrwrrtha p ecc. ( W i -six^ar, 1883) libro pieno di ottime indicazioni anche per coloro che professano industrie a t t i n e n t i alla po-mologia.

nostri; i quali, in alcuni paesi settentrionali dell'Eu-ropa non trovarono ancora quel largo spaccio, a cui son pure destinati. Il consumo della Germania, nel 1883, rappresentò un valore di L . 4 , 2 0 0 , 0 0 0 ; quello d e l l ' A u s t r i a - U n g h e r i a di L. 1,800,000, cifre ben lontane dai 3 0 milioni dell' Inghilterra. La Francia stessa, che pur è produttrice di a g r u m i , ne importa, in media, per 12 milioni di lire all'anno.

Da quanto Ito esposto, partiti risultare abbastanza evidente, che mentre ai nostri agrumi non istà punto per chiudersi il mercato americano, altri e impor-tanti mercati potranno aprirsi loro nei paesi oltralpe, se, come propone la Camera di Commercio di Reg-gio d i Calabria, si ottengano tariffe più m i t i pel trasporto ferroviario ; e se con negoziati internazio-nali si riesca - che pur non dovrebbe essere impos-sibile — a ribassare i dazi d'entrata nell'Austria e nella Russia; da quest' ultima in ispecie ad una cifra enorme, 3 rubli la cassa ; poco meno del 100 per 100 del valore originario.

Vengo ora al quesito del rinvilio negli agrumi. Che abbia avuto luogo, e notevolissimo pei pro-duttori, ce Io mostrano le cifre allegate dal sig. Scam-macca Asmundo nella sua importante memoria. Le arance sono scese da L . 2 3 a 2 0 il m i l l e ; e più ancora i limoni, che, pagati in passato L . 13, oggi 10 sono appena 10. Ma il rinvilio è esso naturale ; e sarà costante? È esso cagionato da un eccesso di produzione o di offerta ? L o è tanto poco che ve-diamo i prezzi sui mercati forestieri mantenersi quasi i medésimi di quindici o veni' anni addietro. Nei paesi oltralpe il limone si vende al minuto da 3 a 13 centesimi, l ' a r a n c i a da 10 a 2 3 ; sino 11 decuplo del prezzo ottenuto dal produttore. Che le spese d' impacco, di trasporto, di dazio possano rincarare la merce a tal segno, nessuno saprà am-metterlo. Donde ripeteremo dunque questo stato anormale di cose? L e ' cause vere e più efficaci sono certamente quelle indicate dal signor Scam-macca A s m u n d o ; vale a d i r e : il sistema difettoso col quale si pratica ai giorni nostri il commercio degli agrumi, e la nessuna energia ed iniziativa dei proprietari d'agrumeti. Bisogna farla finita, dice egli, col sistema dei Commissionari o grossisti, e con

quello delle anticipazioni; bisogna che il produttore

si metta in relazione più immediata e più stretta col consumatore ; bisogna che studi più attentamente le condizioni dei mercati, per conformare a queste i suoi divisamenli e l'opera sua. I Commissionari e i gros-sisti sono parassiti, che paralizzano l'energia ; il si-stema delle anticipazioni finisce coll'impedire la vera speculazione. I produttori devono saper promuovere i propri interessi per esperienza e con capitali propri. Per provvedere a ciò, il signor Suammacca Asmundo propone una Società commerciale per azioni, la quale non farebbe compre e vendite per conto proprio, ma s'incaricherebbe delle vendite per conto dei soci, e di altri, istituendo Agenzie noi luoghi che si cre-dessero i più opportuni. La società, coti magazzini proprii, curerebbe pure gli imballaggi, i noleggi ed i trasporti ; incoraggerebbe le fabbriche di essenze, di agro, di acido citrico, accorderebbe anticipazioni, sconterebbe cambiali ai suoi clienti ; farebbe all'oc-correnza altre operazioni di credito.

(5)

16 maggio 1886 L' E C O N O M I S T A . 309 s'appartiene di giudicare se non a chi abbia

pre-senti tutte le condizioni locali della produzione e del traffico. Ma tutti, credo, vorranno convenire nell' avviso che il commercio degli a g r u m i , come in massima ogni ramo di traffico q u i da noi, Ita bisogno di lasciare il vecchio andazzo, ed, informan-dosi a principi più razionali e più larghi, operare con maggior solerzia, e, (beiamolo pure, con mag-giore probità. Nè saprei insistere abbastanza su quest'ultimo punto, suonandomi tuttavia all'orecchio i lagni che udii fare ripetutamente nella Germania intorno alla poca dirittura e puntualità di certi no-stri commercianti ili frutte, non ultima cagione al lento sviluppo che ebbe colà quel genere di traffico. L a così detta crisi agrumaria dipende, qui da noi, da cause estranee alla quantità della produzione. Il distruggere gli agrumeti, per isfiducia dell'avvenire, credo che sia, nel p i ù de' casi, un partito impru-dente; e l'imprudenza mi su doppia in chi s'aspetta che il vigneto sia per rimunerare più sicuramente il capitale e il lavoro. Se l'esportazione de' nostri v i n i aumentò in misura inaspettata dal 1876 al 1883, non bisogna dimenticare che l'aumento è dipeso da cause che prendono ormai a cessare in parte. Prima che i nostri vini sappiano procurarsi sui mercati fo-restieri il credito, non dico dei francesi, ma anche solo degli spagnuoli, correranno parecchi anni; e in questo frattempo, ricòrdiamcelo bene, non saremo noi i soli ad estendere la coltivazione della vile e a perfezionare il prodotto. La zona, ove possono prosperare le uve, è notevolmente più eslesa di quella che è appropriata agli a g r u m i ; e chi per poco ha seguito i progressi che la coltivazione della vile ha fatto recentemente nelle due A m e r i c h e , n e l l ' A u -stralia, nell'Algeria, nell'Asia Minore, nel Caucaso, nella Crimea, nella Bessarabia, nella Rumelia, e nei paesi danubiani, non potrà nascondersi che ai vec-chi paesi vinicoli si faranno incontro, a non lungo andare, nuovi e formidabili concorrenti. Certo non v o r r e m m o disanimarci per ciò. Se l'area di p r o d u -zione del vino è molto ampia, anche i mercati ne sono vastissimi ; tutto stà a saper p r o d u r r e e ven-dere meglio che non abbiamo fatto sin qui. Ma di-struggere gli agrumeti, per mettere il terreno a viti, ha pur sembianza di lasciare il certo per l'incerto. Provvedimento più acconcio mi saprebbe quello di diminuire, ove ne sia il caso, le piante d' arancio, per far luogo ad un numero maggiore di quelle di limone. Colle loro arancie l'America e la Spagna ci faranno sempre una corta concorrenza ; non già coi limoni, ai quali il clima della Sicilia, delle Calabrie e della Liguria è adatto più di ogni altro. Che se il prezzo dei limoni è minore, lo spaccio n'è più sicuro, e la maggior sicurezza compensa il minor guadagno.

U n altro provvedimento a cui dovrebbero dar mano gli agrumni per accrescere gli utili, o almeno temperare le fluttuazioni del loro commercio, sa-rebbe quello di sviluppare e perfezionare la manipola-zione delle essenze, degli agri, e dell'acido citrico, ac-cordando maggior cura, che non si è usata sin qui, alla canditura degli agrumi, ed alla preparazione di siroppi e conserve. La ricerca di sostanze conservate va aumentando continuamente, ed in proporzione gran dissima; nè solo neh' Inghilterra, nella Germania e nei paesi settentrionali, ma anche in quelli di clima tropicale. Alle fruite secche e candite, ed alle con-serve, quando sieno di ottima qualità, è aperto un largo campo di spaccio.

Alle illusioni non inclino davvero; e so benissimo che, a mettere ad elleno anche gli spedienti più ovvii e più ragionevoli, s'incontrano molti ostacoli. Eppure io credo che, siccome la sfiducio, da cui furono colti i nostri agrumai, non ha valido fonda-mento, così essa dovrà pure cessare a poco a poco. L a società agrumaria costituitasi a Palermo testé, è indizio consolante di una più tranquilla e giusta considerazione dei fatti. Il nostro commercio agru-mario attraversa senza fallo un periodo difficile, ma le d ilìicoltà non sono insuperabili. Il farlo risorgere dipende quasi per intiero dai produttori medesimi, da uno studio più oculato delle circostanze, da una più stretta concordia di propositi.

B. MALFATTI.

LE

E NAZIONALI BEGLI STATI UNITI

durante l'anno I885

La relazione annuale del controllore^ della c i r c o -lazione, contiene la statistica completa delle Banche nazionali degli Stati U n i t i d'America. Ne ricaviamo i dati sommari più importanti.

Al 25 febbraio 1863, data i n cui venne organizzalo 11 sistema bancario nazionale, esistevano 3106 Ban-che Nazionali. Di queste : 132 hanno proceduto a una lucidazione volontaria allo scopo di condurre a fine i propri affari, 70 hanno del pari liquidato volontariamente per riorganizzarsi, 6 1 sono in l i q u i -dazione per la cessazione del loro privilegio e di queste 38 sono state riorganizzale, 1 0 4 liquidano per por fine ai propri affari, e le restanti 2 7 2 7 , al 1° Novembre 1885, costituiscono il maggior n u -mero che abbia operato i n ogni tempo.

A l 1° Novembre 1883 spirava il privilegio a 8 6 2 Banche, delle quali 801 si uniformarono alla legge

12 Luglio 1882.

Ecco il numero complessivo delle Banche Nazio-nali esistenti ed in esercizio coll'ammontare del loro capitale, dei titoli in deposito e della circolazione al 1° Novembre 1883. Stati Stati dell'Est. » del centra » del Sud.. » dell'Ovest » del PaciB-co e terrlt. Tot. Banche di emiss.. Gold Bank« Totale degli Stati Uniti •a .2

II!

3 ® S Capitale versalo SCI 1(16,469,670 740 174,870,195 295 44,989,900 978 131,518,800 153 15,030,000 Titoli tonda) degli Stati Uniti n deposito 115,796,250 104,766,800 25,291,550 56,579,400 5,930,550 2,727 532,877,965 303,364,550 2,727 532,877,965 308,364,550 1,308,599,675 315,847,168

(6)

titoli depositati in conformità alle leggi circolazione. e la loro N. o dell e Banch e

Capitale dui titoli Minimo richiesti Titoli effeti ivi depositati • P l i S, Circolinone Dal 1" luglio 1882 al 1" lugl. 1883. Dal I» luglio

1883 al lo luglio 1884 Dal 10 luglio 1884 al 1» luglio 1885 Dal lo luglio 1882 al 1» luglio 1885 251 218 142 26, 552,000 10,944,000 15,205,000 5,155,500 4,010,000 8,061,250 7.116,400 4,676,100 3, 332, 800 28 14 8 0,404,760 4,208, 490 2, 999,520 Dal 1" luglio 1882 al 1" lugl. 1883. Dal I» luglio

1883 al lo luglio 1884 Dal 10 luglio 1884 al 1» luglio 1885 Dal lo luglio 1882 al 1» luglio 1885 611 61,701, 300 12,232,750 15,125,800 — 13,612, 770

Dall'esame del prospetto sa esposto si rileva, che, <luautunr|uo al 1* L u g l i o 1883 il deposito comples-sivo i n titoli dello Stato ecceda il m i n i m o prescritto dalla legge, tuttavia l'eccedenza ò andata scemando succesivamente ogni arino. Ed è dimostrato con evi-denza che lo Banche organizzato nell'ultimo triennio non sono state indotte a seguire questo sistema per-chè facessero conto sul profitto che loro derivasse dalla circolazione dei biglietti, ma perchè si r i t e -neva avrebbero ispirato maggior credito ed avreb-bero tenuto una posiziono più solida rispetto al pubblico, rette dall'atto bancario nazionale, che non come Banche private o di Stato.

È ancora da notare che la riduzione portata dalla leggo 12 Luglio 1882, s u l l ' a m m o n t a r e m i n i m o dei titoli che devono essere depositati dalle Banche Na-zionali con un capitale di dollari 130,000, e al di sotto di u n quarto del loro capitale di fondazione, ha dato incremento all' organizzazione di piccole Banche. Mentre il numero dello Banche istituite dal 1° L u g l i o 1870 al 1° Luglio 1882, con un ca-pitale di dollari 150,000 e meno, era di 2 5 2 Banche ; il numero delle BanBanche di questa classe o r -ganizzate dal 1° Luglio 1882 al 1° L u g l i o 1883 era di 5 4 8 Banche.

In molti casi queste piccole Banche sono state istituite per prendere il posto di Banche private e di piccole Banche di Stato, particolarmente nell'est, nel nord-est, e nel sud-est. Si crede che questo mutamento sia a vantaggio del pubblico, poiché il maggior numero di queste Banche facevano precedentemente affari bancari senza essere soggette a l -l'esame dei loro all'ari, e senza la garanzia data dalla pubblicazione della loro situazione, a cui saranno soggette sotto l'atto bancario nazionale.

In conformità alla vigente legge, il m i n i m o deposito di titoli prescritto per le 2 7 1 1 Banche N a -zionali che operavano negli Stali Uniti al 1° Otto-bre 1885, sarebbe d i dollari 80,970,423 onde poter continuare come associazioni bancarie nazionali.

Quanto ai deposili non ostante 145 nuove Banche venissero istituite durante l'anno scorso con nn ca-pitale d i dollari 16,938,000 e fornendo in deposito dollari 4,959,500 di titoli dello Stato a garanzia della circolazione e dei biglietti, l ' i n s i e m e dei de-positi è tuttavia diminuito da dollari 3 2 5 . 3 1 6 . 3 0 0 a dollari 508,361,530. L a circolazione è pure in diminuzione e da qualche anno, nel 1882 per dol-lari 8,284,017, nel 1883 per doldol-lari 24,170,670, nel 1 8 8 1 di dollari 15,515,401. Le cause che hanno contribuito nell'anno terminato al 1° Novembre 1885,

a r i d u r r e la circolazione delle Banche Nazionali sono state: il tenue profitto rimasto alle Banche Nazionali sulla circolazione detratta la tassa dell' 1 per O/o annuale imposta dal Governo, la riduzione nella ragione dell'interesse nel paese in conseguenza dell'abbondanza di danaro nei centri finanziari ; .e indubbiamente l ' i n q u i e t u d i n e di alcuni banchieri nazionali ed esteri per l'aumento dell'argento nelle casse del Tesoro che dava luogo a temere la possi-bilità che l'interesse sul debito pubblico e parte del capitale potessero venir pagati in dollari d ' a r -gento in modo che i titoli del debito pubblico ve-nissero deprezzali sui mercati esteri e per conse-guenza sui mercati nazionali.

Rispetto poi ai dividendi, agli u t i l i e perdite delle Banche Nazionali il gran numero di fallimenti av-venuti durante gli anni 1 8 8 1 e 1883 non hanno gran fatto nociuto o indebolito le Banche Nazionali avendo subito una leggera riduzione gli avanzi e gli utili totali. Per lo 2 6 6 1 Banche Nazionali al 50 set-tembre 1 8 8 4 l'avanzo ammontava a doli. 63,234,258 A l 1° Ottobre 1885 per 2 7 1 4 Banche si ebbe un avanzo di dollari 1 4 6 , 6 2 4 , 6 4 2 e doli. 89,335,519 di utili totali con una diminuzione nell' avanzo di dollari 4 3 0 , 5 9 6 e negli utili totali di doli. 3,898,719.

RIVISTA ECONOMICA

// prestito francese — Il compromesso Austro-Un-garico — Il deprezzamento dell'argento e i cambi Anglo-Indiani — Il progetto di una unione doganale americana.

La sottoscrizione del nuovo prestito francese di 500 m i l i o n i è stata aperta lunedì p. p. e chiusa lo stesso giorno alle quattro pomeridiane. Il prestito, come è iioto, è veramente di 9 0 0 milioni, ma per 400 milioni esso ha avuto luogo mediante emissione di rendita e consegna diretta alla Caisse des dépots et consi-gnations. Per ii rimanente la sottoscrizione era

(7)

16 maggio 1886 L' E C O N O M I S T A . 311 pensa che il 5 per cento antico si mantiene al

di-sopra di 82 fr. non si può negare che il nuovo 3 per cento è stato emesso a buone condizioni per i sottoscrittori, tanto più che gli sborsi reali, cioè de-dotti gli interessi del nuovo 5 per cento fino al 1° gennaio epoca dell'ultimo versamento, sarebbero complessivamente di fr. 78,73 cent.; la differenza è dunque di 4 fr. Ma d' altra parto quando, anziché fermarsi al corso d'oggi, si consideri, come devesi realmente la media della quotazione negli u l t i m i mesi si trova che il prezzo d'emissione a 79,80 se è inferiore, il che è naturale, al corso attuale, lo è però di poco.

— Alla ripresa dei lavori delle Camere austriache il Governo Ita presentato i diversi progetti di legge il cui complesso costituisce ciò che si chiama il compromesso austro-ungarico, il quale come è noto si conchiuse per la prima volta nel 1867 e si rin-nova ogni decennio. È adunque per la terza volta dall' introduzione del dualismo che i Governi d i Vienna e di Pest hanno dovuto intendersi sugli in-teressi comuni.

Il compromesso ora presentato alle Camere si occupa: 1° del prolungamento del privilegio della

Osterreichisch- Ungaris'che Bank, 2° della somma

d i 80 milioni dovuti alla Banca, 3° della nuova imposta sullo zucchero, 4° della convenzione doganale e commerciale, 5° della tariffa doganale generale. Ci pare particolarmente interessante per noi il progetto relativo alla unione doganale, perchè esso reca al-cune modificazioni importanti alla convenzione ante-riore. Cosi Trieste e F i u m e cesseranno d'essere porti franchi a datare dal 31 deeembre 1889. Il loro territorio sarà incorporato a quell' epoca nel territorio doganale della monarchia. Inoltre subito dopo l'approvazione del compromesso si procederà ai lavori preparatori per il ristabilimento del corso normale della moneta austriaca. L ' esecuzione di questo progetto non dipende però soltanto dalla vo-lontà dell'Àuslria-Ungheria, ma anche dalle circo-stanze esterne, cioè del mercato monetario e del movimento commerciale geperale.

Quanto alla nuova tariffa doganale generale essa tiene conto dei molteplici v o l i dell' industria che chiedono naturalmente una efficace protezione. È adunque una tariffa essenzialmente protettrice, spe-cialmente per i tessuti e il ferro, i prodotti delle industrie metallurgiche e la costruzione delle mac-chine.

I prodotti agricoli ottennero pure delle tariffe destinate a proteggere efficacemente i mercati in-terni, ma resta a vedersi quanto durerà questa prosperità effimera. Iutanto sull'adozione di questo progetto non può esservi dubbio dacché è combinato, d'accordo, tra le due parti della monarchia.

— Il mercato monetario non aveva finora visto spendere il prezzo dell'argento a denari 43 5;8 per oncia. Anche durante il panico di 1 0 anni fa il prezzo dell'argento era rimasto p i ù elevato dì quello d'oggi. Questo fatto esercita una grande influenza specialmente sulle relazioni anglo-indiane; si può dire anzi che è sotto questo aspetto soltanto che la questione monetaria interessa l'Inghilterra. L e finanze dell'India non possono che subire grave danno dal continuo, progressivo deprezzamento dell' argento e ciò perchè le entrate dell' India sono in argento, mentre buona parte delle spese, dovendo esser fatte a Londra, devono pagarsi i n oro.

Prima della demonetazione dell' argento da parte della Germania la rupia valeva nominalmente due scellini e, realmente, 1 scellino e 10 1|2 denari; oggi a stento è cambiata sul mercato di Londra a 1 scel-lino e 3 3 / 4 denari. Ma anche confrontando il prezzo d'ora con quello di pochi mesi or sono si cola una differenza sufficiente a far perdere al Go-verno indiano quasi 200,000 sterline per maggiore spesa derivante dal cambio, sempre più sfavorevole, della moneta indiana in sterline. Più ancora, una diminuzione nei cambi sarà inevitabile in avvenire, sia per il nuovo prestilo di-6 milioni di sterline che il Consiglio dell'India ha ora annunciato, sia per le stesso condizioni monetarie degli altri paesi.

Invero come notammo ancora il congresso ame-ricano ha rifiutato di modificare in qualsiasi modo l'atto di Bland, sicché il Governo dogli Stali Uniti continuerà anche quest'anno a coniare 2 4 milioni di dollari.

Se però il tesoro indiano vede accrescersi di oltre un quinto lo spese che deve pagare a Londra per gli interessi del debito pubblico, per salari, per le pensioni ec., d'altra parto questo stesso cambio sfa-vorevole dà impulso al commercio ili esportazione. Senza il cambio cosi basso sarebbe difficilissimo, por non dire impossibile, all'India di competere cogli Stali Uniti e colla Russia sai mercati agricoli del-l'Europa occidentale. A d esempio nei p r i m i tre mesi di quest'anno l ' I n g h i l t e r r a ha importato d a l l ' I n d i a una maggior quantità di grano che dalla Russia e quasi nella stessa, quantità che dag'i Stati Uniti. Il ribasso dell'argento, lo sviluppo ferroviario d e l l ' I n -dia, il Canale di Suez sono i coeffieenti di u n rile-vante aumento di ricchezza nell'India e di un pro-mettente avvenire per quel paese, sicché se il tesoro indiano, pei motivi che vedemmo, deve subire forti perdite può rivalersi d'altro canto sul maggior get-tilo «Ielle imposte per l'accresciuta ricchezza.

A d ogni modo l'instabilità della circolazione india-na non è corto un beneficio per l'Inghilterra, perchè se il deprezzamento dell'argento stimola il commer-cio di esportazione dall' India, deprime però quello d i importazione nelf'India stante il valore progressi-vamente minore clic presenta agli importatori in-glesi la moneta indiana scambiata in oro. Di qui ne-cessariamente una certa preoccupazione nella stampa inglese tanto più che il Governo indiano fa vive premure al Governo inglese perchè cooperi a ria-bilitare l'argento. E d è questa la maggiore difficoltà, se non interviene prima qualche misura da parie degli Slati più interessali. Il professore Soetbeer in due articoli pubblicati d i recente nella Neue Freie Presse

ha esaminato la situazione monetaria della Francia e della Germania da una parte e dell'Inghilterra e degli Stali Uniti, dall'altra e ha concluso esprimendo il suo convincimento che nel prossimo anno la stessa forza delle cose debba condurre gli Stali Uniti a una decisione. Avverandosi questa previsione sarà indub-biamente più facile agli altri paesi di sistemare la loro circolazione monetaria.

(8)

co-stituire una u n i o n e doganale. Q u a n d o questo g r a n d e

Zollverein fosse tradotto in attuazione gli Stati e u

-ropei n o n potrebbero n o n sentirne g r a v i effetti nei r i g u a r d i del loro c o m m e r c i o coli' A m e r i c a m e r i d i o -nale e centrale. E per farsene u n ' i d e a adeguata basta por inente ad a l c u n e c i f r e che si trovano nel r a p -porto ili una c o m m i s s i o n e d'inchiesta nominata per io studio della proposta. Se si considera il c o m m e r c i o estero degli Stali a m e r i c a n i del S u d e del centro si t r o v a che il c o m m e r c i o estero degli Stati che si trovano tra il Messico e la Patagonia r a g g i u n g e a n -n u a l m e -n t e 4 m i l i a r d i 2 3 0 m i l i o -n i ossia 2 1 5 0 m i l i o -n i per l ' e s p o r t a z i o n e e 2 1 0 0 per l ' i m p o r t a z i o n e . G l i S t a l i U n i t i non partecipano sinora a questo m o v i mento c o m m e r c i a l e che per una s o m m a di 6 0 0 m i -lioni di c u i 4.30 m i l i o n i per l ' i m p o r t a z i o n e .

P e r t a n t o gli invìi che i negozianti degli Stati U n i t i effettuano verso l ' A m e r i c a del S u d non rappresen-tano che la decima parte d e l l ' a m m o n t a r e delle spe-dizioni fatte dalle v a r i e nazioni del globo.

Per togliere questa inferiorità c o m m e r c i a l e la C o m -missione d ' i n c h i e s t a aveva concluso i n d i c a n d o la necessità di creare delle linee sovvenzionate fra l ' A m e r i c a del N o r d e quella del S u d e il r i o r d i n a -mento nel personale consolare. Essa aveva r e c l a m a t o inoltre la conclusione fra g l i S t a l i U n i t i e gli a l t r i Stali a m e r i c a n i di trattati d i c o m m e r c i o stabiliti con dei p r i v i l e g i r e c i p r o c i ed esclusivi.

Cosi gli Slati U n i t i a m m e t t e r e b b e r o i n f r a n c h i g i a 0 con una tariffa assai ridotta le materie p r i m e che essi non p r o d u c o n o affatto o solo i n piccola q u a n t i t à , c o m e lo zucchero, il caffè, la lana, qualche specie di cuoio ecc. Per c o n t r a r i o gli Stati del S u d r i c e v e r e b b e r o i n franchigia i prodotti degli Stati U n i t i ch'essi n o n fab-b r i c a n o ; ad esempio i tessuti d i cotone, le m a c c h i n e , 1 v i n i , le farine ecc. Questi p r i v i l e g i non sarebbero accordati che alle m e r c i sotto bandiera di una d e l l e p a r t i contraenti e ben inteso nessuna potenza e u -ropea potrebbe goderne. Sarebbe in altri t e r m i n i l ' e s c l u s i o n e formale del c o m m e r c i o europeo a tutto profitto del c o m m e r c i o d e l l ' A m e r i c a del N o r d .

La proposta del senatore F r y e tendente a p r o -m u o v e r e una u n i o n e doganale s u g g e r i r e b b e i -mezzi pratici p e r g i u n g e r e a questo r i s u l t a t o .

Però n o n bisogna credere che la lega doganale americana possa essere cosa agevole a stabilirsi. L e rivalità sono m o l t e e da piò p a r t i si teme l'egemonia degli S t a t i U n i t i . G l i ostacoli q u i n d i n o n m a n c a n o di c e r t o ; anzi, a l m e n o per ora, p u ò r i t e n e r s i m o l t o lontano il g i o r n o in c u i l ' u n i o n e sarà u n fatto c o m -piuto. T u t t a v i a gioverà ai paesi europei il considerare sin d ' ora questa ipotesi sotto t u l l i i suoi aspetti, p e r p r e v e n i r n e le p r o b a b i l i conseguenze.

LE BANCHE P O P O L A R I

1J

S. M. Capaa Vetere, 9 marzo.

La Banca popolare cooperativa di S. Maria Capila Vetere non ha che tre soli anni di vita, ma ha acqui-stato in questo breve periodo una rigogliosità vera-mente straordinaria e promette di diventare un

isti-') Vedi X. 610 le Banche di Depennano sul Lago e Thiene ; N. 620 di Arona e Cittadella; N. 621 di Intra, Pesaro e Torino; N. 622 di Sondrio e Certaldo; N. 623 Alessandria e M o n z a ; N. 624 Cremona, Portomaggiore e Schio; N. 625 S. Dona di Piave e Napoli ; N. 626 Todi e Sinlgaglla ; N. 627 Carrara e Verona.

tuto solido e forte. Lasciatemi dirlo subito, il merito principale di questo risultato è dovuto al nostro Di-rettore A vv. M. Della Valle, il quale colla sua molta energia e colla sua assidua cura è veramente l'anima della nostra istituzione.

L'esercizio 1885 si chiudeva con un capitale di 91 mila lire, con quasi 13 mila lire di riserva, 400 mila di depositi ; nel portafoglio esistevano effetti per oltre 400 mila lire, più 79 mila lire di anticipazione. Tutte queste cifre presentano un notevolissimo aumento sulle corrispondenti del 1884 e dimostrano la straor-dinaria attività, della Banca. Però non vi nascondo che ad alcuno pare eccessiva la cifra dei risconti, i quali salirono durante l'esercizio a più che un mi-lione di lire. Ora è ben vero che il nostro portafoglio è sotto ogni aspetto eccellente, tanto che durante l'esercizio, malgrado uno sconto di oltre 2 milioni non si ebbe alcuna sofferenza; ma che cosa addiverrebbe della clientela della Banca se in un momento di crise la Banca Nazionale ci rifiutasse lo sconto ?

I benefici lordi dell'esercizio salirono a L. 35,637 clic depurato dalle spese e dai prelevamenti statu-tari permisero di dare agli azionisti il 10 per cento sul valore delle azioni.

Siracusa, 10 Aprile-Coma vi è noto, poiché mi pare che a suo tempo

l'Economista l'abbia annunziato, la Banca Siracusana ha aperta una filiale a Vittoria, ricco paese agri-colo e soprattutto viniagri-colo- Questa espansione fu sug-gerita anche dalla opportunità di trovar impiego ai capitali che la Banca raccoglieva in modo sempre più cospicuo. Ed i fatti risposero completamente alle speranze; poiché Io sviluppo degli affari fu durante l'anno decorso sotto ogni aspetto notevole, tanto che non esito a credere che la nostra Banca popolare pre-senti uno dei migliori bilanci tra le quattrocento con-sorelle. Infatti abbiamo un capitale di 460 mila lire sorretto da un fondo di riserva di 83 mila lire, cioè di quasi ii quinto del capitale stesso; i depositi a conto corrente ed a risparmio superano i due milioni, cioè il quintuplo del capitale ; a provvedere a qual-sivoglia bisogno di pronta realizzazione abbiamo circa 100 mila lire impiegate in Consolidato ed in Buoni del Tesoro. 11 nostro portafoglio sale ad oltre 2,289 mila lire in effetti e durante l'annata si sono scontati effetti per 10 milioni senza che si verificasse una sola sofferenza. E adunque un bilancio sano e robusto che assicura in modo ineccezionale sulla so-lidità della nostra Banca. Il solo appunto che vorrei fare riguarda l'ammontare dei singoli effetti scontati, parendomi che il loro valore medio sia un po' alto. Infatti dei 5012 effetti che vennero ammessi dalia sede 2,015 sono al disotto di L. 200, 1,058 tra le 200 e le 500 lire, 828 fino a 1000 lire, 845 da mille a 5000 lire, 203 da cinquemila a 10 mila lire , e 63 oltre le 10,000 lire; la qual proporzione nel numero non è certo censurabile ; ma presenta un altro aspetto quando si osservi l'ammontare del valore. E vera-mente mentre gli effetti al disotto di 1000 lire non domandarono che un milione e mezzo , quelli al di-sopra chiesero oltre 4 milioni e mezzo ; e dubito che siasi soddisfatta tutta la domanda degli effetti mi-nori. Però a questo difetto 1' amministrazione della Banca, a quanto mi sta consta, provvedendo e se va a rilento non deve certamente essere rimproverata quando può presentarci una situazione che non ac-cusa alcuna sofferenza, malgrado i dieci milioni di sconto concesso.

(9)

16 maggio 1886 L ' E C O N O M I S T A . 313

ferrovie italiane nell'ottobre 18

È stato p u b b l i c a t o il prospetto dei prodotti l o r d i delle f e r r o v i e italiane ottenuti n e l l ' o t t o b r e 1 8 8 5 i n c o n f r o n t o col mese c o r r i s p o n d e n t e del 1 8 8 4 . E c c o n e le c i f r e p r i n c i p a l i : 1885 1864 Differenza Rete Mediterr. L. 9,851,949 8,084,879 -j- 1,166,970 » Adriatica » 8,825,577 9,295,612 — 470,035 » Sicula... » 540,334 679,045 — 138,741 Ferrovie Venete » 142,163 125,400 + 16,763 » Sarde.. » 122,116 110,039 + 12,077 » Diverse » 502,747 508,478 — 5,731 Tot. generale L. 19,984,886 19,403,553 - f 581,333 N e l l ' o t t o b r e 1885 si ebbe così u n a u m e n t o di L . 5 8 1 , 3 3 5 al quale c o n t r i b u i r o n o la rete m e d i t e r -ranea, e le f e r r o v i e venete e sarde. T u t t e le altre linee f u r o n o in d i m i n u z i o n e .

Dal 1° l u g l i o fino a tutto ottobre i p r o d o t t i l o r d i a m m o n t a r o n o a L . 7 4 , 6 5 4 , 1 0 1 , cifra che i n con-fronto dei prodotti ottenuti nel p e r i o d o c o r r i s p o n d e n t e del 1 8 8 4 rappresenta u n a u m e n t o di L . 5 , 1 0 7 , 7 3 3 nel quale le tre reti mediterranea, adriatica e sicula v i entrano per L . 4 , 7 1 8 , 0 4 8 .

Il prodotto c h i l o m e t r i c o n e l l ' o t t o b r e dei d u e anni indicati dette questi r e s u l t a l i :

1885 1884 Differenza Rete Mediteranea L. 2,365 1,153 + 212 » Adriatica » 2,000 2,254 — 254 » Sicula » 894 1,133 - 242 Ferrovie Venete » 1,037 915 + 122 • Sarde » 297 267 -t- 30 » Diverse » 691 854 — 163 Media chilometrica . . . L. 1,915 1,960 — 45

I prodotti l o r d i ottenuti nei mesi d i ottobre 1 8 8 4 e 1 8 8 5 si d e c o m p o n g o n o fra le seguenti p a r t i t e : 1885 1884 Differenza Viaggiatori... L. 8,164,793 6.749,526 + 1,915,267 Bagagli » 363,846 215,377 -j- 148,469 Merci a gr. vel. » 1,978,735 2,137,935 — 159,200 Merci apic.vel. » 9,420,753 10,208,426 — 787,673 Introiti diversi » 59,759 92,289 — 32,530 T o t a l e . . . . L.19,984,886 19,403,553 + 581,333

Da questo prospetto c o m p a r a t i v o apparisce che l ' a u m e n t o d i L . 5 8 1 , 3 3 5 è d o v u t o ai v i a g g i a t o r i e ai bagagli.

Alla fine di ottobre 1 8 8 5 la lunghezza assiduta delle linee era d i c h i l o m e t r i 1 0 , 5 4 1 c o n t r o 1 0 , 0 1 6 n e l l ' o t t o b r e 1 8 8 4 ; e la lunghezza media d i esercizio d i c h i l . 1 0 , 3 7 1 c o n u n a u m e n t o d i c h i l o m e t r i 5 2 4 sul settembre del 1 8 8 1 .

D a l 1° l u g l i o a t u t t o ottobre 1 8 8 5 v e n n e r o a p e r t i al-l'esercizio 1 5 2 c h i l o m e t r i di n u o v e f e r r o v i e , che sono i m e d e s i m i che a b b i a m o i n d i c a l o per il precedente mese d i settembre.

LA CASSA DEI DEPOSITI E PRESTITI

e Gestioni annesse

A l 31 D i c e m b r e 1 8 8 5 la situazione della Gassa dei depositi e p r e s t i l i dava i seguenti resultati :

A t t i v o . Prestiti, conto capitale . . . . L . P r e s t i t i , conto interessi. . . . » T e s o r o dello Stato, conto corrente

f r u t t i f e r o . Capitale

T e s o r o dello Stato, conto c o r r e n t e fruttifero. Interessi . . . . » Capitale r i n v e s t i l o i n

consolida-to 5 e 3 O/o » Rata semestrale sul consolidato 5

e 3 O/o da riscuotere . . . » Cassiere d e l l ' a m m i s i , conto elìetti

p u b b l i c i i n deposito . . . . » T e s o r i e r i p r o v i n c i a l i conto eflètti

pubblici i n deposilo . . . . » Tassa di custodia s u i depositi i n

elTetli p u b b l i c i » O r d i n e di riscossione . . . . »

All'rancaz. d i canoni, censi. Con-tabilità speciale conto c o r r e n t e « T e s o r o dello Stato, ci>nto c o r r e n t e

i n f r u t t i f e r o per a n t i c i p . d i fondi per il servizio dei pagamenti . » C r e d i t o dipendente dalla liquidaz.

del soppresso M o n t e di pietà

di R o m a » Cassiere d e l l ' a m m i n i s t r . conto

nu-m e r a r i o

Spese dell'esercizio i n corso . . >

2 2 5 , 3 1 6 , 0 0 0 . 2 2

628,002.62

9 , 1 8 3 , 6 7 7 . 3 1 1 7 3 , 2 4 0 . 6 1 1 2 8 , 0 8 0 , 4 8 7 . 4 7 2 , 9 1 0 , 8 2 5 . 6 0 3 2 3 , 0 1 9 , 0 1 3 . 3 1 9 1 , 7 5 5 , 0 4 9 . 9 7 1 3 , 6 6 4 . 0 0 4 , 5 2 1 , 7 8 0 . 3 4 3 4 , 3 3 6 . 5 3 2 4 . 9 2 0 , 0 8 3 . 6 5 8 , 0 0 0 , 5 5 2 . 0 7 i 3,4 0 8 , 2 1 8 48 ». 8 , 7 2 8 , 9 6 5 . 8 5 L . 8 2 7 , 3 9 9 , 8 9 8 . 0 3 P a s s i v o , Deposito i n n u m e r a r i o . . . . L . 1 6 3 , 5 0 4 , 2 2 9 . 0 3 Deposito d i n u m e r a r i o , conto

inte-ressi » 7 , 6 0 3 , 9 0 0 . 0 4 Depositi i n effetti pubblici, conto

capitale » 4 1 4 , 7 7 4 , 0 6 3 . 2 8 Depositi i n effetti p u b b l i c i , conto

interessi » 4 , 5 8 7 , 8 1 8 . 8 5 Mandati d i pagamento . . . . » 2 0 , 8 8 5 , 8 9 8 . 4 8 Cassa postale d i r i s p a r m i o .

Con-tabilità speciale, conto c o r r e n t e » 1 8 7 , 9 9 5 , 5 0 2 . 4 7 M o n t e delle pensioni per g l ' i n s e

-g n a n t i p u b b l i c i elementari, conto corrente

D e t t o conto c o r r e n t e per l ' i m p i e g o d e f i n i t i v o dei f o n d i del Monte i n prestiti

Esattoria, conto tassa d i ricchezza m o b i l e

C r e d i t o r i d i v e r s i al netto dei d e -b i t o r i

F o n d o di r i s e r v a

E n t r a t e dell'esercizio i n corso . P a r t e del fondo d i cassa spettante

alla Croce rossa italiana . .

(10)

Confrontata questa situazione con quella esistente al 31 d i c e m b r e 1 8 8 4 no resulta per il 1 8 8 3 u n a u -mento d i L . 3 0 , 9 7 6 , 6 6 0 . 6 2 .

A l l ' 'attivo g l i a u m e n t i p r i n c i p a l i f u r o n o dati dai prestiti e dal capitale r i n v e s t i t o i n consolidato 3 e 3 O/o e al passivo dal conto delle casse postali di r i -s p a r m i o .

Alla stessa data la Cassa Centralo postale di r i -s p a r m i o pre-sentava la -seguente -situazione :

A t t i v o . S o m m a r i m a s t a da versaro dalla

posta per r i s p a r m i e depositi

g i u d i z i a r i L . 9 3 9 , 8 0 0 . 0 3 S o m m a per prezzo di vendita

con-solidata ceduta ai librettisti . » 1 1 9 , 9 1 8 . 4 6 Capitali a m m i n i s t r a t i dalla Cassa

ilei depositi e prestili c o m e

Cas-sa di r i s p a r m i o » 1 8 7 , 9 9 5 , 5 0 2 . 4 7 L . 1 8 9 , 0 7 5 , 2 2 6 . 9 6 P a s s i v o . L . Depositi del r i s p a r m i o . Deposili g i u d i z i a r i » F o n d o disponibile per far fronte

alle spese di a m m i n i s t r a z i o n e . » C r e d i t o r i d i v e r s i al netto dei

de-bitori » F o n d o di riserva » U t i l i netti del q n i n q u . 1 8 8 1 - 1 8 8 3 l i q u i d a t i fino al 3 1 die. 1 8 8 3 » 1 7 6 , 9 3 0 , 6 6 3 . 2 1 7 , 5 7 6 , 6 1 9 . 2 7 6 1 4 , 2 7 3 , 0 4 1 0 6 , 8 7 2 . 2 2 1 4 7 , 1 6 0 . 1 5 3 , 6 9 0 , 6 3 7 . 0 7 L . 1 8 9 , 0 7 5 , 2 2 6 . 9 6 Dal c o n f r o n t o d i questa situazione con quella esi-stente al 3 1 d i c e m b r e 1 8 8 4 si ha per il 1 8 8 3 u n a u m e n t o di L . 2 9 , 9 6 4 , 8 3 9 . 4 1 che n e l l ' a t t i v o deriva d a l conto capitali a m m i n i s t r a t i dalla cassa dei d e p o -siti e p r e s t i t i c o m e Cassa d i r i s p a r m i o e al passivo dai depositi del r i s p a r m i o .

F i n a l m e n t e la situazione alla stessa data del M o n t e pensioni per g l i insegnanti p u b b l i c i era la s e g u e n t e :

. Y t ( i v o . F o n d i i m p i e g a t i i n prestiti alle

Provincie e ai c o m u n i . . . L . 1 4 , 0 3 1 , 3 7 2 . 3 0 Detti i n conto c o r r e n t e f r u t t i f e r o

colla cassa depositi . . . . » 2 3 8 , 1 9 1 . 1 1 C o n t r i b u t i m a t u r a t i e n o n ancora

versati dai C o m u n i nelle

Teso-r o v i e p Teso-r o v i n c i a l i ecc. . . . » 2 0 7 , 5 6 3 . 6 8 L . 1 4 , 4 7 7 , 1 2 7 . 0 9 P a s s i v o .

A t t i v o netto costituito fino al 3 1 di-c e m b r e 1 8 8 5 per far fronte al pagamento delle pensioni le assegnazioni delle q u a l i c o m i n c e

-r a n n o col 1° gennaio 1 8 8 3 . L . 1 4 , 4 7 7 , 1 2 7 . 0 9 Se si confronta questa situazione con quella vigente ai 31 d i c e m b r e 1 8 8 4 si trova per il 1885 u n au-mento di L . 2 , 5 3 2 , 6 2 3 . 9 6 .

Le ferrovie, le poste e i telegrafi nel Belgio

L e r e t i f e r r o v i a r i e del Belgio v e p g o n o esercitate i n parte d i r e t t a m e n t e dallo Stato, e i n parte da so-cietà concessionarie.

L o Stato esercita 3 , 1 0 9 c h i l o m e t r i d i f e r r o v i a che costarono uno m i l i a r d o e 2 3 6 , 5 2 1 , 5 1 1 d i lire c o m -prese le linee i n via d i esecuzione; e il costo m e d i o chi-l o m e t r i c o riferito achi-l sochi-lo anno 1 8 8 1 fu di L . 4 3 1 , 2 3 3 .

L e c o m p a g n i e concessionarie sono 1 3 , e ne eser-citano complessivamente 1 , 2 5 6 c h i l . d i f e r r o v i e .

N e l 1 8 8 4 percorsero le f e r r . dello Stato 5 0 , 4 6 5 , 9 4 3 v i a g g i a t o r i dei q u a l i 3 5 , 3 8 6 , 8 9 6 v i a g g i a r o n o con una r i d u z i o n e media del 7 0 per cento, sia perchè m u n i t i d i biglietti d i andata e r i t o r n o , sia perchè f a -v o r i t i da speciali concessioni.

I p r o d o t t i l o r d i o t t e n u t i f u r o n o i seguenti : Viaggiatori . . . N. 50,465,943 L. 39,491,766 Bagagli. . . . Quint. 216,655 » 1,022,363 Mercanzie piccole id. 3,174,842 » 8,640,768 Id. grandi Tonn. 21,330,091 . 67,134,674 Valori. . . . Grappi 775,724 . 203,298 Vettuie N. 1,523 . 53,679 Cavalli e bestiami id. 54,074 » 1,270,299 Proventi diversi . . . — . 2,386,350

Totale introiti . Detratte le spese di esercizio in.

Avanzo netto . .

. L. 120,103,197 . 71,781,694 L. 48,321,503 I l coefficiente d i esercizio fu cosi i l 5 9 , 4 5 p e r c e n t o . I l m o v i m e n t o effettuato nelle linee esercitate dalle società concessionarie dette i l seguente p r o d o t t o l o r d o : Viaggiatori . . . N. 13,995,784 L. 10,520,635 Bagagli . . . Quint. 130,686 » 236,225 Piccole merci . . id. 1,060,909 » 1,523,668 Grandi merci . Tonn. 13,823,087 » 23,924,222 Valori . . . Gruppi 160,347 . 33,438 Vetture N. 291 . 8,919 Cavalli e bestiami id. 215,652 . 386,443 Proventi diversi. . . — . 2,229,337

Totale introito lordo. L. 38,862,887

Defalcate le spese in 20,683,186 Avanzo netto . . . . L. 18,179,701

L e spese a m m o n t a r o n o p e r t a n t o al 5 3 per cento d e l l ' i n t r o i t o l o r d o .

GÌ' i n t r o i t i postali nel 1 8 8 4 si elevarono nel Belgio a L . 1 5 , 8 8 2 , 0 0 7 . 2 9 , e le spese compresa la s o m m a d i L . 2 9 3 , 5 5 5 fissata come quota delle poste nelle spese generali d i a m m i n i s t r a z i o n e a L . 8 , 4 5 1 , 5 7 5 . 0 3 , r i m a s e q u i n d i u n u t i l e netto di L . 5 , 4 5 0 , 6 5 2 . 2 6 .

Il B e l g i o aveva i n q u e l l ' anno 8 5 5 u f f i c i postali ; 5 , 9 9 2 cassette, 1 , 8 4 6 i m p i e g a t i e 2 , 9 8 4 fra fattorini e i n s e r v i e n t i .

F u r o n o spedite 8 8 , 2 0 3 , 5 5 0 lettere d i cui 2 7 , 1 8 2 , 0 9 0 i n servizio i n t e r n a z i o n a l e ; 2 4 , 7 4 8 , 4 9 0 cartoline d i c u i 4 , 9 4 9 , 4 9 0 i n servizio internazionale e 1 4 9 , 4 8 1 , 0 0 0 stampati.

Calcolando a 5 , 7 2 0 , 8 0 7 g l i abitanti del B e l g i o si ha una media annua di 1 3 , 0 6 lettere per abitante.

I v a g l i a postali f u r o n o 1 , 0 7 3 , 7 1 0 con u n v a l o r e d i l i r e 8 5 , 9 1 4 , 8 5 4 che da u n a media di L . 7 8 per vaglia.

(11)

16 maggio 1886 L ' E C O N O M I S T A . 11 con u n valore di L . 1 1 6 , 3 6 8 , 2 9 6 . D i tutte queste lei

tere n o n ne f u r o n o s m a r r i t e - c h e 1 2 per u n v a l o r e di L . 2 9 , 4 1 9 della qual somma 3 , 4 8 6 v e n n e r o pagate dagli impiegati postali.

Il d i r i t t o di affrancazione di una lettera i n servizio i n t e r n o è di L . 0 , 1 0 e le cartoline postali costano 1,. 0 , 0 5 .

O l t r e le lettere o r d i n a r i e v i sono lo lettere ecepres

il c u i servizio è affatto speciale. Con l ' a u m e n t o di tassa d i L . 0 , 2 5 per lettera si ottiene la celerilà di operazioni di accettazione , e d i distribuzione usata per i t e l e g r a m m i . L e lettere expres vengono spedite

a parte per mezzo dei treni d i r e t t i . Nel 1 8 8 4 di q u e -ste lettere ne f u r o n o spedite 2 2 4 , 7 3 3 delle q u a l i 3 sole andarono perdute.

I telegrafi dello Stato n e l l ' a n n o 1 8 8 1 i n t r o i t a r o n o L . 2 , 7 1 8 , 0 4 4 contro una spesa di L . 5 , 4 3 3 , 3 2 0 co-sicché si ebbe una eccedenza in queste di L . 7 1 7 , 2 8 2 . I n q u e l l ' a n n o v i erano 1 , 4 9 9 u f f i c i telegrafici d i c u i 8 8 5 e f f e t t i v i , 4 4 7 di deposito e 1 6 7 per l ' a c -cettazione dei dispacci soltanto.

I telegr. spediti f u r o n o 4 , 1 6 2 , 7 7 9 d i c u i 2 , 3 0 6 , 3 1 7 i n servizio i n t e r n o .

L a tassa per ogni t e l e g r a m m a di 1 5 parole 6 di L . 0 , 5 0 .

CRONACA DELLE CAMERE D! COMMERCIO

Camera di Commercio di Bologna. — Nella

tor-nata del 5 0 aprile si fece una larga discussione sul bilancio consuntivo del Ì 8 8 5 che si chiuse c o n l'approvazione da parte della C a m e r a del seguente o r -dine del g i o r n o :

L a Camera avendo riscontrale esatte le singole partite d i entrata ed uscita del r e n d i c o n t o 1 8 8 5 p r o -posto dalla C o m m i s s i o n e A m m i n i s t r a t i v a , quelle in L . 4 1 , 1 7 7 . 1 0 , queste i n L . 5 2 , 0 2 6 . 0 6 c o n u n resto di cassa d i L . 1 2 , 1 5 1 . 0 1 , e f e r m a t o il r e l i q u a t o passivo i n L . 4 , 0 8 0 . 5 2 approva il r e n d i c o n t o d e l l ' e s e r -cizio 1 8 8 5 con u n avanzo netto d i L . 8 , 0 7 0 , 5 2 .

Camera di Commercio di Trapani. — La

Ca-m e r a di C o Ca-m Ca-m e r c i o di T r a p a n i i n c o n f o r Ca-m i t à del. voto della sua consorella di G i r g e n t i ed i n c o r r i -spondenza d i una sua precedente deliberazione del 9 Marzo 1 8 8 1 , ha fatto v o l i al G o v e r n o del Re perchè la linea f e r r o v i a r i a C a s t e l v e t r a n o M e n f i sia c o m -presa nei 1 0 0 0 c h i l o m e t r i di f e r r o v i e secondarie stabiliti dalla legge 2 7 A p r i l e 1 8 8 5 .

Camera di Commercio di Ferrara. — Riunitasi

il 2 1 Marzo discuteva i n parte il r e g o l a m e n t o per le pensioni agli i m p i e g a t i della Camera, e procedeva alla n o m i n a della C o m m i s s i o n e incaricata della r e visione del r u o l o degli esercenti i n d u s t r i a e c o m -m e r c i o , e del relativo quotizzo della tassa pel 1 8 8 6 .

N o t i z i e . — I l M i n i s t e r o d i A g r i c o l t u r a I n d u s t r i a e C o m m e r c i o , al seguito delle p r e m u r e e r a c c o m a n -dazioni fatte dalla Camera d i C o m m e r c i o di F i r e n z e ha studiato attentamente la questione se, senza r i -c o r r e r e a n u o v i espedienti legislativi la legge in v i g o r e sui diritti spettanti agli autori delle opere d'ingegno, offrisse mezzo sufficiente a tutelare anche

i lavori e p r o d o t t i fotografici.

I l resultato di tali studi ha persuaso il Ministero anzidetto che nè lo spirito nè la lettera delle dispo-sizioni contenute i n detta legge escludono dalle opere

d e l l ' ingegno siffatti lavori, la c u i perfezione oggi r a g g i u n t a ' m e r c è d e l l ' i n t e l l i g e n z a , della b r a v u r a di n o n pochi c u l t o r i d i questo r a m o speciale delle arti, fa si che n o n si possa loro giustamente negare il carattere d i lavori artistici al pari dei prodotti d i

a l t r i r a m i affini, c o m e quello della litografia, calco-grafia, fototipia ecc. ecc. già ammessi insieme a q u e l l i , della incisione, della pittura e scultura alla tutela accordata dalla legge.

Perciò il r i c o r d a t o M i n i s t e r o Ita preso la deter-minazione d i a m m e t t e r e d'ora innanzi a registrazione,

per le riserve dei d i r i t t i d i autore, le d i c h i a r a z i o n i che v e r r a n n o fatto a simile scopo, sia per lavori originali, sia por le riproduzioni in fotografia.

NOTIZIE FINANZIARIE

lt!

.,„ \

Passim,

Situazioni dolio Lancilo di emissione italiano

Banca Nazionale Italiana

30 aprile differenza Cassa e riserva L.270,809,000 — 1,873,000 Portafoglio » 353,701.000 -j- 21,487,000 Anticipazioni.. » 79,275,000 + 1,942,000 Oro » 180,118,000 + 249,000 Argento » 32,892,000 — 403,000 Capitale » 150,000,000 — -Massa di rispet, » 36,452,000 — — Circolazione... a 542,438,000 + 23,673,000 Altri deb. a vista» 49,948,000 — 4,199,000

Banca Nazionale Toscana

[Cassa e riserva. L. .,,, (Portafoglio t HtllllO «Anticipazioni... » I Oro » t Argento » /Capitale [(Massa di rispetto » ÌCircolazione.... » vAltri deb. a vista »

30 aprilo 39,210,000 38. 110,000 5,962,000 15,932,000 6,544,000 30,000,000 3,398,000 63,882,000 592,233

+

+

+

differenza 270,000 979,000 5,000 60,000 439,000 + 1,698,000 + 123,000

Banco di Sicilia

( Cassa e riserva . L.

Attivo 'j Anticipazioni 1J°11afos|i.° ( Numerario... I Capitale VMassa di rispetto. I Circolazione f Conti correnti 20 aprile 29,966,000 33,859,000 6,814,000 23,267,000 12,000,000 3,000,000 44,414,000 28,092,000 differenza - 1,144.000 144,000 - 223,000

88,000

77,000 1,143,000 Situazioni delle Banche di emissione estere.

Banca di Francia

Attivo

lineasse melali. ' ( argento ( oro Fr. I Portafoglio (Anticipazioni...

(Circolazione . . . Pusilli Conti eorr dello Stato.

Riferimenti

Documenti correlati

e il privilegio che attualmente godono i piccoli fabbricanti d'alcool (bouilleurs de crii) sarebbe abolito. [.'alcool la cui importazione pare subisca lieve- mente l'azione

imposta presente e futura e rimborsabili in SO anni alla pari ; — la Società della Marmifera paga i pro­ pri debiti verso la Banca Toscana, e completa la

Negli Stati Uniti questo movimento si manife­ sta prima che in Europa e quest’anno si .è anzi prodotto più presto ancora dell’ordimmo. In breve le esportazioni

Nessuno può contestare che, &#34;-iordinando gli Isti- tuti di emissione oggi esistenti e non volendo accet- tare, come non lo vorrà il Parlamento, la Banca Unica, non sarà

— Gli altri asserivano che la esistenza delle leggi naturali era una utopia ; che l'uomo, libero della sua volontà, po- teva ordinare la società a suo piacimento, che sol- tanto

Osservando adunque le cose sotto questo aspetto, si può benissimo affermare che la Camera non ha espresso alcun voto esplicito sulla questione finan­ ziaria,

con tutti quei sottintesi che ormai Parlamento e Governo hanno accettato, presenta senza dubbio un aspetto abbastanza buono: — le entrate crescono più del

sulla accoglienza che il mercato farebbe al nuovo titolo 4 0|0. Nò si dica che i banchieri, i quali ve- nissero interessali nell'allure, penserebbero essi a collocare il titolo