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1 SCUOLA GALILEIANA DI STUDI SUPERIORI — CLASSE DI SCIENZE NATURALI ESAME DI AMMISSIONE, PROVA DI MATEMATICA — 13 SETTEMBRE 2011 Problema 1. Sia Z l’insieme dei numeri interi. a) Sia F

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(1)

SCUOLA GALILEIANA DI STUDI SUPERIORI — CLASSE DI SCIENZE NATURALI ESAME DI AMMISSIONE, PROVA DI MATEMATICA — 13 SETTEMBRE 2011

Problema 1. Sia Z l’insieme dei numeri interi.

a) Sia F 100 l’insieme delle funzioni f : Z −→ Z tali che

f (f (n)) = n + 100, per ogni n ∈ Z.

L’insieme F 100 ` e vuoto? Oppure non ` e vuoto e ha un numero finito di elementi? Oppure ` e infinito?

b) Sia F 101 l’insieme delle funzioni g : Z −→ Z tali che

g(g(n)) = n + 101, per ogni n ∈ Z.

L’insieme F 101 ` e vuoto? Oppure non ` e vuoto e ha un numero finito di elementi? Oppure ` e infinito?

Soluzione — Traccia risoluzione: nel caso pari, ci sono infinite funzioni. Basta pensare per esempio a una funzione che manda un n dispari in n + 9 e un n pari in n + 91. Al posto di 9 e 91 si possono mettere x e (100 − x) con x un qualunque intero dispari.

Invece nel caso dispari non c’` e nessuna funzione con la caratteristica richiesta. Infatti applicando la g ai due membri di g(g(n)) = n + 101

si ottiene

g(g(g(n))) = g(n + 101) A sinistra abbiamo

g(g(g(n))) = g

2

(g(n)) = g(n) + 101 quindi

g(n) + 101 = g(n + 101) Da questa si ricava subito che, per ogni k,

g(n) + 101k = g(n + 101k) (0.1)

Questa equazione dice che il resto di g(n) modulo 101 dipende solo dal resto di n modulo 101. Dalla g ricaviamo dunque una funzione h che va dall’insieme dei resti modulo 101 in s` e. Questa h soddisfa h

2

=Identit` a. Siccome l’insieme dei resti ha un numero dispari di elementi, una involuzione deve avere un punto fisso. Tradotto in termini della g questo vuol dire che deve esistere un numero a tale che

g(a) = a + 101s (0.2)

per un certo intero s. Ma allora

a + 101 = g(g(a)) = g(a + 101s) = g(a) + 101s

in cui nell’ultima uguaglianza abbiamo usato la (0.1). Applichiamo ancora la (0.2) e otteniamo

a + 101 = g(g(a)) = g(a + 101s) = g(a) + 101s = a + 101 · 2s

da cui 2s = 1, assurdo.

(2)

Problema 2. Consideriamo nel piano cartesiano l’insieme Z × Z dei punti a coordinate intere. Diremo che un punto P a coordinate intere ` e ‘visibile’ dall’origine O se il segmento OP non contiene altri punti di Z × Z diversi da O e da P .

a) Quali sono i punti visibili?

b) Dimostrare che per ogni intero positivo n ` e possibile trovare nel piano un segmento di lunghezza n, con estremi a coordinate intere positive, che non contiene alcun punto visibile.

c) Dimostrare che per ogni intero positivo n ` e possibile trovare nel piano un quadrato di lato n che non contiene alcun punto visibile.

Soluzione — I punti visibili sono tutti e soli quelli con coordinate (a, b) con a, b primi tra loro. Che un punto con coordinate non prime fra loro non sia visibile si vede subito. Invece, sia (a, b) con a, b primi tra loro e dimostriamo che ` e visibile. Se non lo fosse, ci sarebbe un punto a coordinate intere (c, d) tale che r(a, b) = (c, d) con 0 < r < 1 e r razionale. Allora r = p/q con p < q. Dunque p(a, b) = q(c, d) cio` e (pa, pb) = (qc, qd). Allora M CD(pa, pb) = M CD(qc, qd), che si pu` o riscrivere come pM CD(a, b) = qM CD(c, d) e ancora come M CD(a, b) = q/pM CD(c, d). Visto che q/p > 1 allora M CD(a, b) > 1 assurdo.

Per trovare il quadrato, si cercano due interi a, b tali che a, a + 1, a + 2, . . . a + r, b, b + 1, b + 2, . . . , b + r soddisfino M CD(a + i, b + j) > 1. Per questo essenzialmente si scelgono (r + 1)

2

primi distinti p

ij

(i, j compresi fra 0 e r) e si risolvono i sistemi cinesi a ≡ −i mod p

ij

e b ≡ −j mod p

ij

. A quel punto a + i e b + j non sono coprimi.

Per la variante facilitata del segmento non occorrono ragionamenti tipo ‘teorema cinese’, basta prendere una lista di n + 1 interi positivi consecutivi a + 0, a + 1, a + 2, . . . , a + n e scegliere per ogni i un numero primo p

i

dalla fattorizzazione del numero a + i. A quel punto basta prendere b = p

0

p

1

p

2

· · · p

n

e il segmento di estremi (a, b) e (a + n, b) funziona (ovviamente ` e possibile

‘economizzare’ facendo coincidere, quando possibile, i p

i

).

Problema 3. Siano a, b, c tre numeri reali strettamente positivi. Supponiamo che, per ogni intero positivo n, esista un triangolo T n i cui lati hanno lunghezza a n , b n , c n . Dimostrare che ogni triangolo T n ` e isoscele.

Soluzione — Si pu` o assumere a ≥ b ≥ c. Allora i numeri a

n

, b

n

, c

n

. sono lunghezze dei lati di un triangolo se e solo se a

n

< b

n

+ c

n

.

Vista la scelta a ≥ b ≥ c ricaviamo

a

n

< b

n

+ c

n

≤ 2b

n

. Facendo la radice n-esima otteniamo

a < √

n

2 b da cui, riassumendo le condizioni che abbiamo su b,

a

n

2 < b ≤ a Visto che √

n

2 → 1 per n → +∞ concludiamo che deve essere a = b.

Problema 4. Dato un numero reale α > 0, definiamo

a 1 = α + 1

2 , a 2 = 1 2

 a 1 + α

a 1



, a 3 = 1 2

 a 2 + α

a 2



, . . . .

(3)

Dimostrare che se α < 104 applicando 11 volte il procedimento sopra descritto si riesce a calcolare la √

α fino alla seconda cifra decimale.

Soluzione. S`ı, Maria vincer` a la scommessa. Infatti, la successione (a

n

) verifica le condizioni a

0

= α, a

n+1

=

an2a2+α

n

per ogni n ∈ N. Sia allora δ

n

= a

n

− √

α. Si ha δ

n+1

= a

n+1

− √

α = a

n

2 + α 2a

n

− √

α = (a

n

− √ α)2 2a

n

= δ

n

2 2(δ

n

+ √

α) = δ

n

2 · δ

n

δ

n

+ √ α . In particolare δ

0

= α − √

α ≤ α e 0 ≤ δ

n+1

δ2n

, e da ci` o si deduce facilmente per induzione che 0 ≤ δ

n

≤ 2

−n

α per ogni n ∈ N. ` E dunque chiaro che la successione descritta da Maria tende a stabilizzarsi intorno al valore di √

α. Supponiamo ora α ≤ 104. Si ha allora √

α ≤ 102 < 128 = 2

7

, per cui δ

7

≤ 2

−7

α ≤

αα

= √

α. Osserviamo ora che se δ

k

≤ 2

−p

α, allora δ

k+1

δ2k

·

δ δk

k+√

α

≤ (2

−p−1

√ α) ·

2−p

√α

√α

= 2

−2p−1

α. Poich´ e δ

7

≤ 2

−0

α, si ottiene allora δ

8

≤ 2

−1

α, δ

9

≤ 2

−3

√ α, δ

10

≤ 2

−7

α, e δ

11

≤ 2

−15

α. Poich´ e √

α ≤ 100 < 2

7

si ha dunque δ

11

≤ 2

−8

. Poich´ e 2

−8

= 1/256 < 0.005, se ne deduce che l’approssimazione δ

11

` e minore di 5 · 10

−3

, per cui a

11

e √

α coincidono fino alla seconda cifra decimale.

Problema 5. Mostrare che ogni insieme di numeri interi contenente 5 elementi contiene almeno 3 elementi la cui somma ` e un multiplo di 3.

Soluzione. L’insieme Z degli interi `e l’unione di tre sottoinsiemi disgiunti [0] = {n : n ` e divisibile per 3}, [1] = {n : n − 1 ` e divisibile per 3}, [0] = {n : n − 2 ` e divisibile per 3}.

Osserviamo preliminarmente che:

(1) se l, m, n appartengo allo stesso insieme [a], con a = 0, 1, 2, allora l + m + n ` e divisibile per 3;

(2) se l ∈ [0], m ∈ [1] e n ∈ [2], allora l + m + n ` e divisibile per 3.

Ci sono due possibilit` a: (i) esiste un a ∈ {0, 1, 2} per cui [a] contiene tre elementi di Σ e (ii) per ogni a ∈ {0, 1, 2} ci sono al massimo due elementi di Σ, che appartengono a [a].

Nel caso (i) il risultato segue da (1).

Nel caso (ii) il risultato segue da (2).

Problema 6. Consideriamo un orologio a lancette classico, per cui assumiamo che la posizione della lancetta delle ore e di quella dei minuti siano individuate da una coppia h ed m di numeri reali tali che 0 6 h < 12, 0 6 m < 12.

a) Trovare una relazione tra h e m.

(4)

Per errore in un orologio vengono montate la lancetta delle ore e quella dei minuti di uguale lunghezza, cos`ı che non

` e possibile stabilire quale delle due segni l’ora e quale i minuti. Considerato che un essere umano non commette un errore di valutazione dell’ora superiore alle 6 ore, si chiede:

b) quali e quante sono le posizioni delle lancette in cui ` e impossibile determinare l’ora?

c) Per le posizioni di cui al punto precedente determinare l’errore massimo (in ore, minuti e secondi) che una persona pu` o commettere leggendo l’orologio.

Soluzione — a) La parte frazionaria di h ` e la frazione di 60 minuti tra un’ora e un’altra. Se m ∈ [0, 12] ` e la lancetta dei minuti allora

{h} = m

12 , ⇐⇒ m = 12{h}.

b) Chiamiamo x e y le posizioni delle due lancette. Abbiamo

x = ora, y = minuti, =⇒ x = 12{y}, y = ora, x = minuti, =⇒ y = 12{x}

Nel caso in cui x = 12{y} e y = 12{x}, cio` e nelle intersezioni tra le rette ` e impossibile stabilire l’ora, a meno che x = y. Queste

2 4 6 8 10 12

2 4 6 8 10 12

configurazioni sono in totale 143 − 11 = 132.

c) Immediatamente si vede che le coppie (x, y) per cui ` e impossibile stabilire l’ora giacciono sulle rette y = x + k 12

13 , k = ±1, ±2, . . . , ±11.

Siccome poi |y − x| 6 6, abbiamo

2 4 6 8 10 12

2 4 6 8 10 12

|k| 12

13 6 6, ⇐⇒ |k| 6 6,

(5)

per cui l’errore massimo ` e |x − y| =

1213

· 6 =

7213

≈ 5, 54 ore, cio` e 5 ore, 32 minuti e 24 secondi.

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