Scattering Coulombiano: spin 0
y Nella teoria perturbativa dipendente dal tempo la sezione d’urto è data dalla regola d’oro di Fermi
y La quantità Φ è il flusso di particelle
y La quantità è la probabilità di transizione per unità di tempo e si calcola a partire dall’elemento di matrice Mfi
y La quantità ρ(Ef) è la densità degli stati
y L’elemento di matrice ridotto Vfi viene introdotto per isolare la funzione δ y Il modulo quadrato della funzione δ non è definito
y Viene calcolato con un opportuno processo di limite y Ricordando il risultato della diapositiva precedente
y Isoliamo l’elemento di matrice ridotto
Ei = Ef
Scattering Coulombiano: spin 0
y Veniamo adesso alla densità degli stati
y Ad una energia Ef corrispondono tutti gli stati con momento pf y Il numero di stati nell’elemento d3pf dello spazio delle fasi è
y Il fattore 2Ef nel denominatore è stato introdotto in modo da rendere dN invariante per trasformazioni di Lorentz
y Uguagliando al numero di stati nell’intervallo dEf
y Calcoliamo esplicitamente dN in funzione di dEf y Utilizzando le coordinate sferiche
y In conclusione
Scattering Coulombiano: spin 0
y Per finire il flusso Φ
y Fin qui le probabilità calcolate sono relative al flusso di particelle incidenti corrispondenti alle funzioni d’onda usate
y Occorre tenere conto della normalizzazione degli stati
y Abbiamo visto che per le soluzioni dell’equazione di KG utilizzate (N = 1) si ha
y Abbiamo pertanto
y In conclusione otteniamo la sezione d’urto differenziale per lo scattering di una particella a spin 0 da un potenziale Coulombiano
J dS
scattering elastico
|pi| = |pf|
Scattering Coulombiano: spin 0
y Un ultima elaborazione per sostituire l’angolo di difffusione al momento trasferito
y Otteniamo pertanto
y La sezione d’urto diventa pertanto
y Da confrontare con la formula non relativistica
pi
T pf q
prof. Francesco Ragusa Università di Milano
Interazioni Elettrodeboli
anno accademico 2020-2021
Lezione n. 5
12.10.2020
Scattering di Coulomb per particelle di spin 1/2
Tecniche di tracce di matrici γ
Proiettori di spin
Scattering Coulombiano: spin ½
y Calcoliamo adesso la sezione d’urto per particelle di spin ½
y Il calcolo segue le linee precedenti seguite per la particella di spin 0 y Occorre utilizzare gli spinori
y Ricordiamo che l’introduzione dell’interazione elettromagnetica tramite l’ac- coppiamento minimale aveva condotto all’equazione di Dirac con potenziale VD
y Come nel caso dell’equazione di KG utilizziamo la teoria perturbativa dipendente dal tempo
y L’elemento di matrice diventa
y Utilizziamo due soluzioni con energia positiva y Uno stato iniziale con momento pi e spin si y Uno stato finale con momento pf e spin sf y Inserendo nell’elemento di matrice
Scattering Coulombiano: spin ½
y Introduciamo I = γ0γ0 fra lo spinore uf e il potenziale VD y Inoltre semplifichiamo la notazione: ui(pi,si) = ui, etc.
y Elaboriamo l’espressione del potenziale
y Inserendo nell’elemento di matrice
y Come nel caso di KG è interessante introdurre la corrente di transizione elettromagnetica
Scattering Coulombiano: spin ½
y Per finire, consideriamo un elettrone ( q = −e e > 0 ) in un campo Coulombiano statico
y Confrontando con il calcolo per la particella di spin 0
y Il calcolo dell’integrale è identico al caso della particella di spin 0 y Al termine 2Ei = (p0i + p0f) sostituiamo
y Introducendo anche in questo caso l’elemento di matrice ridotto otteniamo
Scattering Coulombiano: spin ½
y Gli stati iniziale e finale possono avere ciascuno due stati di polarizzazione y Indicandoli convenzionalmente + oppure − otteniamo 4 sezioni d’urto
y Supponiamo di distinguere (misurare) la polarizzazione dello stato finale y Se non utilizziamo un fascio polarizzato la sezione d’urto si ottiene
mediando le due sezioni d’urto con polarizzazione dello stato iniziale + e −
y Se non si osserva neppure la polarizzazione nello stato finale la sezione d’urto misurata è la somma dσ = dσ+ + dσ−
y Occorre pertanto calcolare
y L’espressione C può essere calcolata utilizzando, ad esempio, la forma esplicita degli spinori nella rappresentazione di Dirac
media
Somma, non media !
Scattering Coulombiano: spin ½
y Il calcolo di “forza bruta” (vedi problema 8.5 Aitchison 3rd ed.) porta al risultato
y Introducendo nella formula della sezione d’urto
y Otteniamo finalmente
y Osserviamo che la differenza con la particella di spin 0 è data dal fattore 1 − β2 sin2 θ/2
y Il fattore diventa importante per β → 1
y Interazione di tipo magnetico: nel sistema di riposo dell’elettrone al campo elettrico si aggiunge un campo magnetico come effetto relativistico
y La sezione d’urto tende a zero per β → 1 e θ → π
y Vedremo che è dovuto alla conservazione del momento angolare
Tecniche utilizzanti le tracce delle matrici γ
y Il calcolo del prodotto di spinori (C) utilizzando la rappresentazione esplicita è già abbastanza lungo e noioso
y Lo scattering Coulombiano è un caso semplice
y È stato sufficiente calcolare il modulo dell’elemento temporale dato che solo A0 era diverso da zero
y C’è una sola particella perché calcoliamo una scattering da potenziale y In casi più complessi abbiamo bisogno di tecniche più potenti
y Introduciamo queste tecniche partendo dal caso semplice dello scattering coulombiano
y Prima di fare la semplificazione per campo coulombiano statico abbiamo y Calcoliamo il modulo quadrato
y Considerando per il momento il caso di fascio non polarizzato senza misura della polarizzazione nello stato finale dobbiamo calcolare
Tecniche utilizzanti le tracce delle matrici γ
y Consideriamo il tensore Lμν
y Scriviamo esplicitamente gli indici delle matrici
y Adesso i simboli sono numeri e possono essere spostati a piacere
y Inoltre invertiamo l’ordine delle sommatorie su if rispetto a quelle su αβρσ Utilizziamo
Tecniche utilizzanti le tracce delle matrici γ
y Le somme su i e su f sono due matrici y Abbiamo
y Riconosciamo
y Il prodotto di 4 matrici
y La traccia della matrice risultante
y Adesso occorre calcolare le matrici A e B
y Notiamo che queste somme hanno una somiglianza con le relazioni di completezza (slide )116282
Tecniche utilizzanti le tracce delle matrici γ
y In realtà c’è più che una somiglianza
y Gli operatori A ( e B ) sono la parte con energia positiva delle relazioni di completezza
y Ricordiamo le equazioni di Dirac per gli spinori u e v
y Definiamo gli operatori
y Utilizzando le equazioni precedenti possiamo facilmente verificare che
y E analogamente
y Gli operatori Λ± sono gli operatori di proiezione per le energie positive e negative rispettivamente
Tecniche utilizzanti le tracce delle matrici γ
y Possiamo pertanto scrivere (un modo complicato per scrivere 0) y Inoltre
y Mettendo insieme i vari pezzi otteniamo
y Un calcolo analogo con gli spinori di energia negativa permette di concludere
Tecniche utilizzanti le tracce delle matrici γ
y Ritorniamo al tensore Lμν (diapositiva )
y Introducendo i risultati trovati per gli operatori A e B
y Il problema del calcolo dell’elemento di matrice è stato ricondotto al calcolo di una traccia
y Sviluppando la matrice di cui vogliamo calcolare la traccia
y La traccia che cerchiamo è la somma delle tracce individuali y Riconosciamo 3 tipologie
y La traccia del prodotto di 4 matrici y La traccia del prodotto di 3 matrici y La traccia del prodotto di 2 matrici
1091190
Tecniche utilizzanti le tracce delle matrici γ
y Riportiamo di seguito le principali proprietà delle tracce di prodotti di matrici γ
Scattering Coulombiano: spin ½
y Possiamo adesso utilizzare le regole precedenti per calcolare il tensore leptonico
numero dispari di matrici
Scattering Coulombiano: spin ½
y Ricordiamo che nel problema dello scattering di Coulomb il potenziale era y L’unico elemento del tensore leptonico che sopravvive è L00
y Nello scattering elastico Ei = Ef = E e |pi| = |pf| = |p|
y La quantità L00 appena calcolata coincide con la somma C della diapositiva y Il calcolo prosegue come in precedenza e, ovviamente,
1061187
Scattering Coulombiano: spin ½
y Vedremo che i calcoli che abbiamo fatto possono messi in relazione a diagrammi: Diagrammi di Feynman
y Ad esempio il calcolo perturbativo al primo ordine dello scattering di coulomb per un fermione ha come diagramma
y Una corrente elettromagnetica
y Interagisce con fotone (potenziale) Aμ y A questo diagramma si può associare
automaticamente il tensore leptonico
y Questa espressione si scrive percorrendo da destra a sinistra il diagramma y Stato finale
y Vertice
y Stato iniziale y Vertice
pf pi
γ
μEffetti di polarizzazione
y In alcuni casi il metodo delle tracce introdotto non è direttamente utilizzabile y Quando si usa un fascio polarizzato
y Se si vuole misurare la polarizzazione nello stato finale
y Possiamo però chiederci se si può utilizzare una strategia simile y Rivediamo i punti essenziali del metodo introdotto
y Per limitare la somma agli stati di energia positiva abbiamo utilizzato i proiettori /
y In tal modo si può estendere la somma agli stati di energia negativa y I proiettori ci assicurano che questi (stati p0 <0) non contribuiscono
effettivamente nella somma
y La linearità dei proiettori permette di fare prima la somma su tutti gli stati e solo successivamente applicare il proiettore
y Un metodo analogo per studiare la polarizzazione richiede i proiettori di spin y Vogliamo costruire un operatore con le seguenti proprietà
y Alcune importanti proprietà di questi operatori
Non si somma sulle polarizzazioni
Effetti di polarizzazione
y Nel calcolo del tensore leptonico Lμν siamo partiti dall’espressione
y Supponiamo che lo stato iniziale sia polarizzato
y Non abbiamo più la somma sugli stati iniziali (somma su σ2)
y Inoltre, dal momento che rimane un solo stato, si elimina la media
y Per potere utilizzare le relazioni di completezza occorre reintrodurre la somma sugli stati iniziali
y Possiamo utilizzare i proiettori di spin
y Se introduciamo il proiettore possiamo estendere di nuovo la somma ai due stati di polarizzazione
È sufficiente introdurre P una sola volta
Effetti di polarizzazione
y Da questo punto in poi il calcolo procede come nel caso senza polarizzazione y Si arriva al risultato
y Analogamente, se si volesse misurare la polarizzazione dello stato finale si introdurrebbe il proiettore P6(sf)
y Pertanto abbiamo bisogno degli operatori di proiezione y Anticipiamo la forma di un proiettore di spin
y Il tensore leptonico, per una polarizzazione +si dello stato iniziale, diventa
Proiettori di spin
y Approfondiamo innanzitutto il significato dei proiettori di spin y Lo spin non si conserva per una particella in movimento
y Abbiamo introdotto lo spin facendo riferimento al sistema di riposo y Nel sistema di riposo la definizione di un proiettore è semplice
y L’operatore di spin è S = ½ 6
y I possibili stati di un fermione possono essere descritti con i due spinori u con p = 0 e con polarizzazione ±ξ
y Come nella teoria non relativistica si ha
y Pertanto, nel sistema di riposo, i proiettori sono semplicemente
y Si ha ovviamente
non dipende dalla rappresentazione
non dipende dalla rappresentazione
Proiettori di spin
y Estendiamo le definizioni alle soluzioni di energia negativa v y Abbiamo una complicazione aggiuntiva
y L’interpretazione di hole associa lo spin fisico agli autovalori di 6⋅ξ con i segni invertiti
y Il valore della grandezza fisica associata all’antiparticella è l’autovalore in rosso cambiato di segno
y Ovviamente vogliamo un formalismo che superi questa difficoltà
y Un operatore il cui autovalore abbia il segno corretto automaticamente y Possiamo utilizzare la proprietà che gli spinori u e v sono autovettori di γ0
con autovalori +1 e −1 rispettivamente
ξ
positrone
−ξ
positrone interpretazione
fisica rappresentazione
matematica
Proiettori di spin
y Possiamo pertanto modificare l’operatore ξ⋅6 nel seguente modo y Con questo operatore ovviamente
y Per quanto riguarda gli spinori u non cambia nulla dato che γ0u = u y Gli operatori di proiezione, nel sistema di riposo, sono pertanto
y Proiettano gli stati con polarizzazione fisica ±ξ y Si comportano allo stesso modo per gli spinori u e v
ξ
−ξ
Proiettori di spin
y Fin qui abbiamo fatto considerazioni nel sistema di riposo della particella y Possiamo ottenere gli spinori per una particella in movimento con una
trasformazione di Lorentz
y Vogliamo trovare un operatore che
y Svolga il ruolo di ξ⋅6γ0 nel sistema di riferimento K y Agisca direttamente sugli spinori u(p,s) e v(p,s)
y Abbia autovalori +1 e 1 uguali a quelli di 6⋅ξγ0 nel sistema di riposo
y Cominciamo con scrivere in modo covariante l’operatore 6⋅ξγ0 nel sistema K′
y Abbiamo visto le seguenti espressioni di 6 (diapositiva ) y Utilizzando l'ultima espressione
x y
z x' K
y'
z' K'
sottointesa la somma su j
112369
Proiettori di spin
y Riepilogando
y Dal momento che nel sistema di riposo s′ν = (0,ξ) possiamo scrivere
y Si può dimostrare che
y L’operatore si trasforma nell’operatore
y L’operatore applicato agli spinori u e v nel sistema K dà lo stesso risultato che dà nel sistema di riposo K′
y Abbiamo pertanto trovato l’operatore che applicato agli spinori di particelle in moto ci dice qual è lo spin nel sistema di riposo
y Ovviamente gli operatori
sono gli operatori di proiezione che cercavamo
Polarizzazione nella diffusione di Coulomb
y Studiamo adesso eventuali effetti dovuti alla polarizzazione nella diffusione di Coulomb
y Vedremo che la sezione d'urto non dipende dalla polarizzazione iniziale y Ricordiamo tuttavia che le formule sono approssimate al primo ordine
y Vedremo che la sezione d'urto dipende dalla polarizzazione iniziale solo al secondo ordine
y Utilizzeremo questo effetto per studiare la polarizzazione dell'elettrone nel decadimento beta
y Calcoliamo la sezione d’urto per un elettrone con polarizzazione iniziale si y Abbiamo visto che in questo caso il tensore Lμν diventa
y Sviluppando si ottiene
y Il primo termine è identico a quello del caso senza polarizzazione y Sviluppando il secondo termine diventa
Polarizzazione nella diffusione di Coulomb
y Analizziamo i vari termini y Il primo e l’ultimo sono nulli
y Un numero dispari di matrici γ ( γ5 equivale a 4 matrici γ ) y Il secondo e il terzo sono diversi da zero.
y Ad esempio
y Tuttavia, nella diffusione Coulombiana il campo elettrostatico fa sopravvivere solo il termine μ = ν = 0 e pertanto il termine è nullo (antisimmetria di ερμσν)
y Concludiamo che, al primo ordine, la sezione d’urto non dipende dalla polarizzazione iniziale
Tracce con la matrice γ 5
y Riportiamo alcune tracce che coinvolgono la matrice γ5 = iγ0γ1γ2γ3 y Innanzitutto
y Infatti γ5 contiene tutte e 4 le matrici γ
y La traccia di 4 matrici γ porta ad una espressione che contiene tre tensori gμν con indici tutti differenti e quindi il risultato è zero
y Inoltre
y Se μ = ν rimane la traccia di γ5 e quindi il risultato è zero
y Se μ z ν allora con opportune commutazioni possono essere portate adiacenti alle corrispondenti matrici in γ5
y Il prodotto è ±1 e si eliminano quindi 2 matrici γ
y Rimane la traccia di 2 matrici con indici differenti quindi nulla y Per finire
y Innanzitutto i 4 indici devono essere tutti differenti altrimenti, con opportune commutazioni, si ritorna al
caso precedente e permutazioni …