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PROCEDURA AZIENDALE Gestione del Programma Operatorio e dell Urgenza Chirurgica

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Data 30/04/2018 Rev.1 Pag. 1 di 14

Questo documento è di proprietà della A.O.U.P. di Palermo e non può essere usato, riprodotto o reso noto a terzi senza autorizzazione della Direzione Generale.

AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA POLICLINICO “PAOLO GIACCONE” PALERMO

PROCEDURA AZIENDALE

“Gestione del Programma Operatorio e dell’ Urgenza Chirurgica”

REDAZIONE

Maurizio Raineri, Giuseppe Salamone, Alberto Firenze ,Claudia Maria Rizzo, Stefania Zerbo, Francesca Rocca

APPROVAZIONE Maurizio Montalbano AUTORIZZAZIONE Fabrizio De Nicola.

STATO DELLE REVISIONI

REV.N. SEZIONI REVISIONATE MOTIVAZIONE DELLA REVISIONE

DATA

1

Logo

Atto Aziendale

30/04/2018

Revisione integrale del documento

Revisione delle modalità di gestione degli interventi chirurgici

Bibliografia

aggiornamento

0

Prima Emissione redatta da:

Antonello Giarratano, Gianfranco Cocorullo, Alberto Firenze, M. Antonella Di Benedetto, Giovanni Tomasello, Stefania Zerbo, Francesca Rocca

-- 25/09/2013

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Data 30/04/2018 Rev.1 Pag. 2 di 14

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INDICE

1 INTRODUZIONE E SCOPO 3

2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3

3 ABBREVIAZIONI, DEFINIZIONI, TERMINOLOGIA 3

4 MODALITA’ OPERATIVE 4

4.1. Gestione del programma operatorio 9

4.1.1 Elaborazione del programma operatorio 9

4.1.2 Modalità di condivisione e comunicazione della lista operatoria 10

4.1.3 Archiviazione e conservazione del documento 10

4.2. Gestione delle urgenze chirurgiche 11

4.2.1 Codifica e registrazione sulla documentazione sanitaria dell’ urgenza chirurgica 11 4.3. Gestione di pazienti a rischio anestesiologico elevato 12

4.4. Verifica dell’attività chirurgica 12

5 RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI 12

6 ALLEGATI 13

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Data 30/04/2018 Rev.1 Pag. 3 di 14

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1. INTRODUZIONE E SCOPO

Introduzione

La corretta compilazione del programma operatorio rappresenta una priorità incontrovertibile in quanto consente di migliorare la qualità e la sicurezza del servizio offerto al paziente durante la permanenza in sala operatoria. Consente inoltre di ottimizzare le risorse sanitarie nonché accresce il livello professionale del personale tutto impegnato nelle attività di sala operatoria.

La non corretta programmazione degli interventi chirurgici può causare errori o incidenti e costituisce un rilevante ostacolo alla sicurezza ed alla qualità dell’assistenza sanitaria offerta dalla Azienda.

Il Ministero della Salute e delle Politiche Sociali ha pubblicato un Manuale per la sicurezza in Sala

Operatoria (disponibile e consultabile sul sito

http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1119_allegato.pdf) che propone l’adozione delle raccomandazioni e della checklist, elaborate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito del programma “Safe Surgery Saves Lives”.

Scopo

Scopo di questa procedura aziendale è quello di razionalizzare e standardizzare la programmazione e la successiva gestione del programma operatorio nelle sale chirurgiche Aziendali con la finalità di migliorare la qualità e sicurezza dei pazienti da sottoporre ad intervento chirurgico in elezione.

La procedura si propone inoltre di definire i programmi di gestione dell’urgenza chirurgica.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE

La presente procedura si applica a tutti gli operatori coinvolti nella gestione del programma operatorio e dell’urgenza chirurgica, con particolare riferimento a tutte le UU.OO. di branca chirurgica, alla U.O.C. di Anestesia e Rianimazione, alla UOC di Medicina .

Con particolare riferimento al personale, la procedura si applica al personale medico e paramedico che svolge la propria opera professionale all’interno od in prossimità delle sale operatorie: chirurghi, anestesisti, trasfusionisti, coordinatori della attività infermieristica (capi sala), infermieri, figure professionali para- sanitarie.

3. ABBREVIAZIONI, DEFINIZIONI, TERMINOLOGIA

AOUP Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico

UOC Unità Operativa Complessa

MT Medicina Trasfusionale

UU.OO Unità Operative

ASA Livello di rischio Anestesiologico stabilito dalla American Society of Anesthesiologists TIPO terapia Intensiva Post-Operatoria

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4. MODALITA’ OPERATIVE

La procedura è articolata in sezioni differenti in cui vengono descritti le modalità e i criteri per la gestione presso le UU. OO dell’AOUP dei programmi operatori e dell’urgenza chirurgica.

In particolare comprende:

4.1. Gestione del programma operatorio

4.1.1 Elaborazione del programma operatorio

4.1.2 Modalità di condivisione e comunicazione della lista operatoria 4.1.3 Archiviazione e conservazione del documento

4.2. Gestione delle urgenze chirurgiche

4.2.1 Codifica e registrazione sulla documentazione sanitaria dell’ urgenza chirurgica 4.3. Gestione di pazienti a rischio anestesiologico elevato

4.4. Verifica dell’attività chirurgica

Le modalità operative descritte nella presente procedura sono da riferirsi ai seguenti obiettivi generali:

Obiettivo 1. Operare il paziente corretto ed il sito corretto;

Obiettivo 2. Preparare e posizionare in modo corretto il paziente;

Obiettivo 3. Prevenire le reazioni allergiche e gli eventi avversi della terapia Farmacologica;

Obiettivo 4. Prevenire il tromboembolismo postoperatorio;

Obiettivo 5. Prevenire le infezioni del sito chirurgico;

Obiettivo 6. Promuovere un’efficace comunicazione in sala operatoria;

Obiettivo 7. Gestire in modo corretto il programma operatorio;

Obiettivo 8. Garantire la corretta redazione del registro operatorio;

Obiettivo 9. Garantire una corretta documentazione anestesiologica;

Obiettivo 10. Attivare sistemi di valutazione dell’attività di sala operatoria;

Obiettivo 1: Operare il paziente corretto ed il sito corretto

L’errata identificazione dei pazienti o del sito chirurgico è un evento avverso poco frequente, ma in grado di provocare gravi conseguenze al paziente e compromettere la fiducia dei cittadini nei confronti dei professio- nisti e dell’intero sistema sanitario aziendale. La corretta identificazione dei pazienti, del sito e della proce- dura deve comprendere la attenta verifica della documentazione clinica e/o di sala operatoria del paziente e deve sempre garantire la corretta identificazione del paziente in accordo a quanto definito nella procedura a- ziendale DSP 23 “Identificazione del paziente”.

La procedura aziendale per la corretta identificazione dei pazienti, del sito e della procedura deve attenersi inoltre ai principi e alle raccomandazioni indicate dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche So- ciali n.3 (disponibile sul sito http://www.ministerosalute.it/qualita/qualita.jsp).

Obiettivo 2: Preparare e posizionare in modo corretto il paziente:

La non corretta preparazione e/o il non corretto posizionamento può causare gravi conseguenze ai Pazienti.

L’équipe operatoria deve assicurare la migliore esposizione chirurgica possibile evitando di procurare danni fisici da compressione e/o stiramento di strutture nervose, articolazioni e/o tessuti. Deve essere assicurata la presenza di appositi presidi e dispositivi di prevenzione di lesioni posturali. I componenti dell’équipe opera- toria condividono la responsabilità per il corretto posizionamento del paziente. Il chirurgo, l’anestesista e l’infermiere devono collaborare nel posizionare il paziente in modo da garantire la migliore esposizione chi- rurgica in relazione al tipo di intervento ed alla tecnica chirurgica, compatibilmente con la necessità di assi- curare le migliori condizioni per la funzione respiratoria, cardiovascolare e per la sorveglianza anestesiologi- ca.

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L’anestesista deve controllare e seguire la testa del paziente durante il posizionamento e assicurare la pervietà delle vie aeree (nelle specialità chirurgiche del distretto capo-collo il chirurgo condivide la manovra di posizionamento della testa).

L’infermiere di sala operatoria collabora nel posizionamento del paziente secondo le indicazioni del chirurgo e dell’anestesista, assicurando la protezione dei punti a rischio di compressione.

Obiettivo 3: Prevenire le reazioni allergiche e gli eventi avversi della terapia farmacologica:

Gli errori peri-operatori della terapia farmacologica, che possono occorrere durante la fase di prescrizione, distribuzione o somministrazione di farmaci, possono provocare morte o gravi complicazioni ai pazienti.

In ogni blocco operatorio deve essere adottata una procedura per la gestione clinica del farmaco coerente con le indicazioni contenute nella procedura regionale di riferimento Devono, per quanto possibile, essere eliminati dalla dotazione della sala operatoria farmaci che per confezionamento, dosaggio, pronuncia e scrittura simili possono favorire lo scambio.

Il paziente deve essere sempre identificato in maniera esplicita ai fini della somministrazione dei farmaci. Gli incidenti, i near-miss e gli eventi avversi connessi alla gestione del farmaco devono essere segnalati ed adeguatamente analizzati, al fine di ridurre la possibilità che lo stesso tipo di evento si ripeta

Obiettivo 4: Prevenire il tromboembolismo postoperatorio

Il tromboembolismo post–operatorio rappresenta un importante problema associato all’assistenza sanitaria, che può causare aumento significativo della mortalità, complicanze e prolungamento della degenza. I pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia generale presentano una prevalenza di trombosi venosa profonda pari al 15-40%, in assenza di profilassi antitromboembolica. La strategia aziendale per la profilassi del tromboembolismo post-operatorio deve essere formalizzata dalla direzione aziendale e tradotta in procedure scritte a livello delle Strutture/Unità Operative. Le procedure per la profilassi antitromboembolica devono essere basate sull’evidenza ed includere i criteri per la valutazione dei fattori di rischio (indicati dalle linee guida di riferimento), la profilassi meccanica e la profilassi farmacologia. La politica/strategia aziendale deve includere le indicazioni per una efficace comunicazione con pazienti e/o familiari sui possibili rischi di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare e sull’efficacia della profilassi, sostenuta anche da informazioni basate sull’evidenza.

Ogni paziente candidato ad intervento chirurgico deve essere valutato al fine di individuare il più corretto equilibrio tra rischio tromboembolico e rischio emorragico (in relazione anche alle problematiche cliniche del paziente, al tipo di intervento e di anestesia). Da tale valutazione discende, in rapporto al livello di rischio individuato, la scelta del trattamento profilattico del tromboembolismo postoperatorio indicato dalle perti- nenti linee guida.

Obiettivo 5: Prevenire le infezioni del sito chirurgico:

Le infezioni del sito chirurgico rappresentano un importante problema della qualità dell’assistenza sanitaria e possono determinare aumento significativo della mortalità, delle complicanze e della degenza ospedaliera.

Occorre pulire e disinfettare le superfici della sala operatoria quando sono contaminate o visibilmente sporche, anche durante la seduta operatoria e prima di iniziare l’intervento successivo. Alla fine di ogni giornata operatoria si deve procedere alla pulizia e disinfezione terminale di tutto l’ambiente.

Obiettivo 6: Promuovere un’efficace comunicazione in sala operatoria

E’ sempre più forte l’evidenza che i fallimenti della comunicazione, quali omissioni di informazioni, errate interpretazioni, conflitti intercorrenti tra i componenti dell’équipe, sono una frequente causa di errori sanitari ed eventi avversi, che possono generare gravi danni ai pazienti, costituendo un rilevante ostacolo alla sicu- rezza e qualità dell’assistenza. Le politiche aziendali sono orientate verso una implementazione delle discus- sioni interdisciplinari per assicurare un adeguata pianificazione e preparazione di ogni intervento chirurgico e rafforzare i processi di comunicazione all’interno dell’équipe. Nel caso di qualsiasi variazione nella compo-

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sizione della equipe operatoria durante un intervento occorre documentare il momento del cambio e prevede- re modalità di passaggio delle consegne che tengano conto di tutte le esigenze di sicurezza già illustrate.

Obiettivo 7: Gestire in modo corretto il programma operatorio:

La non corretta programmazione degli interventi chirurgici può causare errori o incidenti in sala operatoria e costituire ostacolo alla sicurezza e qualità dell’assistenza.

Il responsabile dell’unità operativa chirurgica, in accordo con l’anestesista e con il coordinatore di sala ope- ratoria, effettua una pianificazione dell’attività chirurgica in elezione comprendendo tutti gli aspetti definiti nel paragrafo 9.1 “Elaborazione del programma operatorio”

Ai fini della sicurezza il programma operatorio settimanale deve giungere entro il giovedì precedente la set- timana programmata alle figure coinvolte attivamente nell’organizzazione dei processi, quali i responsabili di blocco operatorio, del reparto di degenza, anestesia e rianimazione e della direzione sanitaria.

Il programma operatorio giornaliero deve giungere entro le ore 12:00 del giorno precedente l’intervento alle figure coinvolte attivamente nell’organizzazione dei processi, quali i responsabili di blocco operatorio, del reparto di degenza, di anestesia e rianimazione, di medicina trasfusionale e della direzione sanitaria.

Devono essere previste modalità per la gestione degli eventuali cambiamenti dei programmi operatori; i cambiamenti devono essere adeguatamente e tempestivamente comunicati a tutti i soggetti interessati.

L’invio del piano operatorio alla medicina trasfusionale deve essere completato con l’invio della richiesta trasfusionale e dei campioni biologici entro le ore 16 del giorno precedente l’intervento per consentire lo stu- dio immunoematologico del paziente candidato ad intervento chirurgico.

La richiesta trasfusionale, in accordo a quanto previsto dalla normativa vigente, deve essere compilata in ri- ferimento alle modalità operative definite nella DSP 37 “Linee guida al trattamento, uso e somministrazione di sangue, emocomponenti ed emoderivati” e DSP 99 “Linee guida per garantire la sicurezza trasfusionale (Emovigilanza)”

In caso di mancato conferimento delle richieste trasfusionali entro i tempi previsti, il piano operatorio è da intendersi incompleto e non applicabile nella seduta operatoria del giorno successivo.

I piani operatori completi di richiesta trasfusionale vengono evasi dalla Medicina Trasfusionale entro le ore 19 del giorno precedente l’intervento mediante il rilascio di informazioni complete e documentate relative allo stato immunoematologico pretrasfusionale del paziente candidato ad intervento.

Il percorso urgenze/emergenze deve essere disegnato al fine di ridurre le interferenze con l’attività chirurgica di elezione.

Obiettivo 8: Garantire la corretta redazione del registro operatorio:

Il Registro operatorio è il verbale ufficiale di ogni intervento chirurgico e per tale ragione costituisce parte integrante e rilevante della documentazione sanitaria; il registro operatorio documenta il numero e le modali- tà di esecuzione degli interventi chirurgici e di qualunque procedura invasiva eseguita in sala operatoria.

La corretta compilazione del piano operatorio prevede la descrizione di tutti gli aspetti definiti nel paragrafo 9.1 “Elaborazione del programma operatorio”

Obiettivo 9 Garantire una corretta documentazione anestesiologica

La documentazione dell’attività sanitaria è imposta per legge ed include una precisa documentazione dell’attività anestesiologica nel periodo perioperatorio. La corretta compilazione di tale documento che fa parte integrante della cartella clinica del paziente ha come obiettivo: documentare in forma completa ed e- splicita il percorso clinico seguito dal paziente e le decisioni dei sanitari coinvolti nella gestione nel periodo perioperatorio e fornire ai colleghi anestesisti uno strumento per la raccolta dei principali dati di interesse a- nestesiologico/rianimatorio.

L’adozione di una Scheda Anestesiologica Perioperatoria completa in tutte le sue parti non rappresenta l’unica opzione a disposizione per una corretta documentazione dell’attività clinica, infatti alcune sezioni di carattere più generale come l’anamnesi, l’esame obiettivo, le indagini diagnostiche e di laboratorio, potreb-

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bero essere già ampiamente documentate nella Cartella Clinica del paziente ed in generale non è necessario procedere alla copiatura di quanto già descritto in Cartella Clinica, purché la descrizione cui si fa riferimento sia ritenuta adeguata e completa. E’ comunque raccomandabile che la documentazione di interesse anestesio- logico sia esplicita, completa e facilmente reperibile nella Cartella Clinica del paziente. uona norma è e- splicitare sulla Scheda Anestesiologica Perioperatoria il riferimento a tali documenti. Qualora si facesse rife- rimento a protocolli diagnostici o terapeutici, essi vanno richiamati e referenziati.

La Scheda Anestesiologica Perioperatoria è stata suddivisa nelle seguenti sezioni che devono essere accura- tamente compilate:

- Anagrafica: è dedicata alla raccolta dei dati anagrafici, della tipologia di intervento chirurgico e di ricovero. Sono indispensabili: Nome, Cognome e, in alternativa, Data di Nascita o Numero Nosolo- gico (cioè numero di Cartella Clinica). Peso e altezza andrebbero più convenientemente inseriti nella parte relativa all’esame obiettivo ma, per antica consuetudine e comodità, vengono introdotte in que- sta sezione

- Anamnesi: è riportato uno schema per la raccolta facilitata dell’anamnesi. Nel primo settore sono ri- portate le anamnesi familiare, fisiologica ed allergica, con le voci di più frequente riscontro già indi- cate per agevolare una più rapida raccolta; il resto della sezione riporta uno schema facilitato per l’anamnesi patologica organo per organo, infine viene riportato uno schema per una precisa raccolta delle notizie anamnestiche relative alle precedenti anestesie, interventi chirurgici, ed eventuali com- plicanze

- Esame Obiettivo: Analogamente all’anamnesi anche l’esame obiettivo è stato suddiviso per orga- ni/apparati, con alcuni settori dedicati a regioni anatomiche di particolare interesse anestesiologico.

Per ogni settore l’esame viene guidato con suggerimenti

- Indagini Pre-operatorie: Viene dedicato lo spazio per la raccolta dei referti delle indagini preopera- torie. In questa sezione generalmente vengono ricopiati gli esami “anormali” ed i referti “patologici”

o di interesse anestesiologico/rianimatorio, mentre per tutte le indagini “nella norma” può essere ri- portato soltanto il riferimento in cartella clinica. L’ultima sezione rappresenta una sintesi della valu- tazione anestesiologica preoperatoria con l’indicazione del Rischio Cardiologico, del punteggio A- SA, e dell’idoneità alla procedura. In caso di valutazione positiva viene quindi indicato il tipo di pro- cedura anestesiologica proposta e l’indicazione della eventuale necessità di un ricovero in ambiente protetto nel decorso postoperatorio. E’ questo anche il momento per la raccolta del consenso infor- mato dopo adeguata informazione che di norma andrebbe raccolto almeno 24 ore prima della proce- dura. Al termine della valutazione preoperatoria è prevista una sezione per la comunicazione delle indicazioni per il reparto: emocomponenti richiesti, ore di digiuno da osservare, prescrizione della premedicazione o di altre terapie. Il medico prescrittore appone la propria firma

- Rivalutazione Immediatamente Precedente all’Intervento: Il giorno dell’intervento è necessario effet- tuare una rivalutazione delle condizioni del paziente prima di sottoporlo ad anestesia. Potrebbero in- fatti essersi verificate delle alterazioni/miglioramenti delle condizioni di salute nel tempo intercorso tra la valutazione preoperatoria e il giorno dell’intervento. La rivalutazione clinica deve comprendere il controllo dell’insorgenza di nuovi eventi, compreso l’anamnesi trasfusionale (pregresse trasfusioni o gravidanza in atto o aborti) e una rapida verifica dello stato di coscienza e delle condizioni respira- torie e cardiocircolatorie. In questa sezione viene anche compilato il sistema a punteggio “P- POSSUM” che si avvale di 20 variabili, suddivise in due sezioni: 14 variabili permettono di calcola- re il physiological score, 6 variabili sono, invece, in relazione con l’operative severity score. La pri- ma parte raccoglie un insieme di dati clinici sullo stato fisiologico del Paziente prima dell’intervento.

La seconda parte, invece, prende in considerazione parametri relativi alla procedura chirurgica; que- sto score pare avere la migliore sensibilità e specificità nella stratificazione del rischio, pertanto vie- ne utilizzato per programmare il percorso diagnostico terapeutico perioperatorio più adatto al pazien- te. Se l’anestesista ritiene, in base all’esito della rivalutazione, di dover modificare il tipo di anestesia

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precedentemente concordato, deve darne comunicazione al paziente il quale dovrà esprimere e sotto- scrivere un nuovo consenso informato. Da ciò deriva che la rivalutazione anestesiologica dovrebbe essere effettuata prima della somministrazione della premedicazione, in modo che il paziente sia in grado di comprendere e volere. In caso di riscontro di variazioni all’anamesi trasfusionale (pregresse trasfusioni/ gravidanza) rispetto alle informazioni precedentemente trasmesse alla Medicina Trasfu- sionale, deve essere inoltrata una nuova richiesta trasfusionale con chiara indicazione delle variazio- ni registrate (vedi DSP 37)

- Scheda Intraoperatoria: Sulla scheda intraoperatoria sono riportati i nominativi dell’anestesista che pratica il trattamento e dell’Assistente in Formazione che lo assiste; entrambi firmano al termine del- la procedura. Vengono quindi indicati il tipo di anestesia praticato, i presidi utilizzati e la modalità di ventilazione scelta. Una casella consente di dimostrare l’avvenuto controllo dell’apparecchio di ane- stesia. Segue la griglia per il rilievo dei parametri vitali, dei farmaci e delle infusioni praticate, uno schema per il bilancio idrico intraoperatorio e uno spazio per eventuali segnalazioni ed esami e/o procedure invasive effettuate nel perioperatorio

Risveglio: Questo settore presenta uno spazio per la registrazione dei parametri monitorati, per la valutazione del dolore e del risveglio con sistemi a punteggio, per i farmaci e le infusioni praticate nell’area di risveglio.

Particolare attenzione è stata posta al rilievo degli orari di ingresso ed uscita dall’area e le indicazioni per il reparto relative ai trattamenti terapeutici e al monitoraggio postoperatorio

Obiettivo 10: Attivare sistemi di valutazione dell’attività di sala operatoria:

I miglioramenti della qualità e della sicurezza in sala operatoria sono associati alla capacità del sistema di valutare i propri successi ed insuccessi. L’OMS raccomanda fortemente l’utilizzo di una lista di indicatori semplici ed essenziali (“vital statistics”) per la sorveglianza dell’attività in sala operatoria.

Altri obiettivi specifici connessi ad una corretta stesura del programma operatorio invece sono i seguenti:

 Programmare una lista di pazienti da sottoporre ad intervento chirurgico o procedura invasiva, creando le condizioni organizzative ottimali per la gestione oculata e corrispondente alle necessità dei pazienti a maggior criticità anestesiologica e chirurgica;

 Consentire la corretta diffusione di raccomandazioni standardizzate di sicurezza al personale sanitario a vario titolo coinvolto. Rafforzare ed armonizzare i processi preoperatori, intra-operatori e post-operatori;

 Identificare la tipologia di intervento e del sito chirurgico;

 Attuare una corretta valutazione anestesiologica preoperatoria congiuntamente ad un adeguato monitoraggio anestesiologico peri e post-operatorio;

 Consentire una accurata valutazione pre-operatoria della funzionalità delle apparecchiature elettromedicali da impiegare prima, durante e dopo la procedura chirurgica;

 Minimizzare il rischio di contrarre infezioni nosocomiali (interventi chirurgici puliti, interventi chirurgici “sporchi”) ;

 Creare le condizioni organizzative per gestire eventuali urgenze o complicanze che possono presentarsi nel corso della seduta operatoria e/o nella sua immediatezza;

 Garantire una organizzazione logistica del lavoro atta a garantite tutte le esigenze dei pazienti e degli operatori.

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4.1 Gestione del programma operatorio

La complessità chirurgica prevedibile dell’intervento unitamente alla situazione clinica del singolo paziente rappresentano il criterio prioritario ed imprescindibile all’inserimento del paziente nel programma operatorio.

La cronologia temporale degli interventi dovrà tenere in debita considerazione i criteri clinici esposti.

Gli interventi a maggiore complessità chirurgica ed anestesiologica possono avere una durata diversa da quella prevista e necessitano, qualora insorgano complicanze od imprevisti, una assistenza di ordine sanitario e logistico post-intervento più impegnativa.

Altri criteri clinici da prendere in debita considerazione per la quantificazione dei tempi operatori sono i tempi di induzione e risveglio.

Vale la regola generale che gli interventi devono essere programmati tenendo in considerazione la complessità chirurgica ed anestesiologica e devono essere inseriti nella seduta operatoria in ordine decrescente.

Infine nella pianificazione della seduta operatoria della lista bisogna tenere presente i tempi connessi alla durata della sanificazione della sala operatoria, che possono debitamente variare in relazione alla procedura chirurgica eseguita.

Il regime di ricovero dei pazienti che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico (Ricovero Ordinario, Day Service, etc.) deve essere puntualmente specificato. Ciò al fine di permettere la dimissione in sicurezza, entro l’orario previsto per le prestazioni cosiddette ambulatoriali, e che quindi non necessitano di pernottare all’interno del Presidio.

4.1.1 Elaborazione del programma operatorio

Il Direttore/Responsabile della U.O. chirurgica (o suo delegato) stila in accordo con il coordinatore aneste- sista del complesso operatorio, concordato con il Direttore del Dipartimento Assistenziale e/o del Comples- so Operatorio, un programma settimanale di pazienti ad alta intensità di cure che necessitano percorsi speci- fici peri-operatori (approcci multidisciplinari, ricovero programmato in UTI, ecc).

Tale calendario su base Dipartimentale o per Complesso operatorio viene trasmesso al Direttore della U.O.

di Anestesia e Rianimazione con Terapia Intensiva Polivalente che ne deve condividere la congruità (tem- porale).

Inoltre nello stesso modo, giornalmente, entro le 12:00, il Direttore/Responsabile di U.O. Chirurgica (o suo delegato) elabora, in accordo con il Coordinatore Anestesiologo del complesso operatorio (o suo delegato), il programma operatorio del giorno successivo.

Il programma deve preferenzialmente prevedere che per ciascun paziente vengono riportati i seguenti dati:

 Nome, Cognome e data di nascita

 Patologia (Diagnosi)

 Tipo intervento

 Durata prevista dell'intervento

 Sala Operatoria

 Eventuali allergie del paziente

 Necessità di emocomponenti

 Ricovero da programmare in Terapia Intensiva

 Composizione equipe chirurgica ;

 Eventuale necessità di utilizzare apparecchi strumentali non routinari (apparecchiature radiologiche es. amplificatore di brillanza), apparecchi ecografici, altro (es. colonna laparoscopica, colonna endoscopica, ARGON plasma, etc)

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 tipo di anestesia pianificata in relazione alla valutazione preoperatoria, lato dell’intervento, posizione del paziente,

4.1.2 Modalità di condivisione e comunicazione della lista operatoria

Il Direttore/Responsabile della Struttura Chirurgica Complessa (o il suo delegato) discute la proposta elaborata con l’Anestesista responsabile incaricato del complesso operatorio, onde valutarne la congruità della mole di lavoro compatibilmente ai tempi della seduta stessa e dell’organizzazione della sala operatoria.

Resta in carico alla U.O. chirurgica proponente la comunicazione della lista definitiva giornaliera che dovrà contenere tutti i dati definiti nel paragrafo 4.1.1 .

Il programma operatorio settimanale deve giungere entro il giovedì della settimana precedente alle figure ci- tate come Direttori/Responsabili della programmazione

Il programma operatorio giornaliero deve giungere entro le ore 12:00 del giorno precedente via fax al 0916552715, via mail o brevi manu presso la Segreteria della UOC di Anestesia e Rianimazione con Terapia Intensiva Polivalente con apposito modulo (allegato) debitamente compilato e sottoscritto dal direttore UO Chirurgica (o suo delegato) e controfirmato per presa visione e condivisione dal dirigente anestesiologo co- ordinatore del complesso operatorio (o suo delegato).

Gli indirizzi di posta elettronica a cui inviare il programma sono i seguenti:

direzione.sanitaria@policlinico.pa.it, anestesiarianimazione@policlinico.pa.it, medicinatrasfusionale@policlinico.pa.it,.

Ogni eventuale cambio della programmazione e/o inserimento di nuovi pazienti dovrà tempestivamente esse- re comunicato agli indirizzi di posta elettronica ed accompagnati ad adeguata comunicazione al medico re- sponsabile delle attività anestesiologiche e trasfusionali.

Il Direttore UO di Anestesia e Rianimazione (o suo delegato), presa visione della proposta di programma o- peratorio e della condivisione da parte del Coordinatore Anestesiologo del complesso operatorio, ne sotto- scrive la congruità logistico/temporale e pone indicazione al completamento della nota operatoria.

La gestione del programma operatorio deve in ogni caso rispettare i tempi definiti nel paragrafo “Obiettivo 7: Gestire in modo corretto il programma operatorio”

4.1.3 Archiviazione e conservazione del documento

Una copia del programma operatorio, debitamente compilata firmata dal responsabile della Unità operativa Chirurgica (o suo delegato) dovrà essere conservata negli archivi delle UU. OO. di Chirurgia proponente e di Anestesia dell’A.O.U.P “P.Giaccone” di Palermo.

Detto documento sarà disponibile su richiesta della Direzione Sanitaria Aziendale e/o delle autorità preposte per legge.

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4.2 Gestione delle urgenze chirurgiche

Eventuali urgenze chirurgiche (interne, esterne e/o da Pronto Soccorso) per le quali il Chirurgo abbia valuta- to la necessità di procedere ad intervento, vanno segnalate e codificate secondo protocollo che costituisce al- legato 2 alla presente, al Medico Anestesista in turno per le Urgenze e al Coordinatore Infermieristico che valuta quale sala operatoria possa essere utilizzata in base ai tempi necessari per terminare l'intervento in corso e concorda con l'anestesista ed i chirurghi l’inserimento dell’urgenza. I chirurghi e l'anestesista con- cordano l'eventuale opportunità di spostare alla seduta successiva uno o più interventi programmati.

L’urgenza chirurgica deve essere tempestivamente segnalata alla Medicina Trasfusionale mediante l’inoltro della richiesta trasfusionale e/o di emogruppo (se precedentemente non determinato) nel rispetto del grado di urgenza definito in accordo alle modalità operative definite nelle procedure aziendali DSP 37 “Linee guida al trattamento, uso e somministrazione di sangue, emocomponenti ed emoderivati” e DSP 99 “Linee guida per garantire la sicurezza trasfusionale (Emovigilanza)”

La richiesta trasfusionale urgente viene evasa dalla Medicina Trasfusionale 24 ore / 24 mediante il rilascio di informazioni complete e documentate relative allo stato immunoematologico pretrasfusionale del paziente da sottoporre ad intervento.

4.2.1 Codifica e registrazione sulla documentazione sanitaria dell’ urgenza chirurgica

Il Chirurgo operatore secondo il percorso in tre steps sotto riportato dovrà classificare l’urgenza chirurgica e riportare tale classificazione sulla documentazione sanitaria e sul registro operatorio

L’Anestesista Rianimatore di turno per la Urgenza Emergenza dovrà strutturare il suo intervento sulla base di tale classificazione e secondo percorso per la gestione della emergenza/urgenza strutturato dal Direttore della UOC di Anestesia e Rianimazione e autorizzato dalla Direzione Sanitaria, la classificazione dell’urgenza chi- rurgica dovrà essere riportata sulla cartella anestesiologica

La classificazione per step porterà quindi a definire per esempio una urgenza chirurgica “relativa (1°step), 2°

livello (2°step), trattamento entro 6/18 ore (3° step)” , o , ancora altro esempio, “assoluta (1°step), 1° livello (2°step), trattamento entro 5 ore (3° step)”.

CLASSIFICAZIONE DELLE URGENZE

1° STEP URGENZE ASSOLUTE: funzioni vitali in compromissione

URGENZE RELATIVE: funzioni vitali conservate

2° STEP:

INDIVIDUAZIONE DEL GRADO

URGENZE ASSOLUTE:

 URGENZE ESTREME

 URGENZE DI 1° LIVELLO URGENZE RELATIVE:

 URGENZE DI 2° LIVELLO

 URGENZE DI 3°LIVELLO

3° STEP:

INDIVIDUAZIONE DELLA TEMPISTICA DI INTERVENTO

URGENZE ASSOLUTE:

Urgenze estreme: trattamento immediato Urgenze di 1° livello: trattamento entro 5 ore

URGENZE RELATIVE

Urgenze di 2° livello: trattamento entro 6/18 ore Urgenze di 3° livello: trattamento oltre le 18 ore.

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N.B. Per le Urgenze potenziali (Lesioni suscettibili di aggravamento quali traumi addominali, toracici, cranici) e le Urgenze funzionali (Lesioni complesse di mani o arti. – Lesioni maxillo-facciali.– Ferite ocula- ri ) la Classificazione utilizzata può esulare e differenziarsi dalla procedura per step sopra riporta

4.3 Gestione di pazienti a rischio anestesiologico elevato

Il rischio anestesiologico elevato (ASA 3,4,5) del soggetto è un criterio di priorità nell'inserimento a inizio seduta del paziente. Viene valutato dall'anestesista durante la visita preoperatoria al ricovero e segnalato nel- la cartella anestesiologica, sulla base delle indicazioni dell' American Society of Anaesthesiolgists e della SIAARTI:

• classe 3: paziente che presenta un'alterazione grave di una funzione maggiore in relazione con la patologia chirurgica oppure un'altra affezione

• classe 4: paziente che corre un rischio immediato di vita a causa della marcata alterazione di una funzione maggiore

• classe 5: paziente preterminale.

La procedura aziendale quindi deve prevedere tra i criteri di inserimento disponibilità dei posti letto di tera- pia sub-intensiva chirurgica e terapia intensiva.

4.4 Verifica dell’attività chirurgica

Alla fine di ogni seduta operatoria dovrà essere trascritto sul programma operatorio giornaliero gli interventi realmente effettuati.

Per gli interventi programmati e non espletati saranno bisognerà specificarne il motivo.

5. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI

 American Society of Anesthesiology. http://www.asahq.org/

 Manuale per la sicurezza in Sala Operatoria (disponibile e consultabile sul sito http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1119_allegato.pdf) che propone l’adozione delle raccomandazioni e della checklist, elaborate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito del programma “Safe Surgery Saves Lives”.

 Sito http://www.ministerosalute.it/qualita/qualita.jsp

 Sito(asr.regione.emiliaromagna.it/wcm/asr/aree_di_programma/accreditamento/gr_fun/pr_gest_rischio/

pubblicazioni/gest_cli_farmaci/link/proc_gest_cli_farmaci_rev_2008.pdf).

 Ministero della Salute e delle Politiche Sociali. Dipartimento della Qualità. Direzione Generale della Programmazione sanitaria, dei livelli di assistenza e dei principi etici di sistema. Ufficio III: manuale per la sicurezza in sala operatoria: raccomandazioni e checklist.

ACOI, SIAARTI, SICUT, SIMIT, SIRM, WSES, GMML Survey sull’attività chirurgica d’urgenza con un questionario sulla gestione organizzativa e clinica www.sicut.net 2016;

 Ministero della Salute Regolamento recante modifiche ed integrazioni del decreto 27 ottobre 2000, n. 380 e successive modificazioni, concernente la scheda di dimissione ospedaliera. DECRETO 7 dicembre 2016, n. 261. GU 7-2-2017

 Procedura Aziendale AOUP- DSP 37 “Linee guida al trattamento, uso e somministrazione di sangue, emocomponenti ed emoderivati”

 Procedura aziendale AOUP- DSP 99 “Linee guida per garantire la sicurezza trasfusionale (Emovigilanza)”

 Procedura Aziendale AOUP- DSP 23 “Identificazione del Paziente”

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 Decreto Ministeriale num 69 del 02/11/2015 “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”

 Disposizioni della Direzione Sanitaria AOUP recanti le disposizioni sulla “corretta applicazione della procedura aziendale DSP 86 ”Gestione del programma operatorio e dell’urgenza chirurgica”(prot.0000384 del 11/01/2018; prot 001267 del 29/01/2018; prot. 003270 del 06/03/2018)

6. ALLEGATI

CODICE Titolo

allegato 1/DSP 86 Modello Programma Operatorio

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allegato 1/DSP 86 Modello programma Operatorio

Programma operatorio del Ore: UOC Cod.

Sala Op.

PAZIENTE

PATOLOGIA

(Diagnosi) Tipo di intervento Tempo Chirurgico

Tipo di Anestesia

Classe ASA

Tempo Totale*

Equipe

Chirurgica Note**

NOME E COGNOME /SESSO/

DATA NASCITA

* Viene calcolato aggiungendo i tempi di induzione/risveglio (10 min ca. per ASA I-I e 20 min ca. per ASA III-IV) e di sanificazione della sala (15 min ca.)

**Segnalare: Eventuali allergie del paziente / Necessità di emocomponenti / Ricovero da programmare in Terapia Intensiva /Eventuale necessità di utilizzare apparecchi strumentali non routinari (apparecchiature radiologiche es. amplificatore di brillanza), apparecchi ecografici, altro (es. colonna laparoscopica, colonna endoscopica, ARGON plasma, etc)

Il Responsabile UOC Chirurgia Il Coordinatore Anestesiologo della S.O. Il Responsabile UOC Anestesia

(Firma) (Firma) (Firma)

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