Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria
LABORATORIO PER L'HANDICAP E LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
ANNO ACCADEMICO 2011/12
Elaborato n° 1
COMPONENTI DEL GRUPPO:
Ceccarelli Valentina [email protected] Cesolari Monica [email protected]
Cirillo Beatrice (Coordinatore) [email protected] Filonzi Valentina [email protected]
Grandi Laura [email protected]
Sassaroli Daniela [email protected]
INTRODUZIONE
Dopo anni di esperienze si fa sempre più urgente il bisogno di provare a misurare i livelli di qualità d'integrazione degli alunni in situazione di handicap, i quali si sono e si vanno realizzando e caratterizzando nelle scuole italiane. Questa richiesta proviene non solo dai giovani studenti universitari che si avviano alla professione docente, ma anche, e con maggiore insistenza, dagli altri Paesi, con i quali si intensificano gli incontri proprio per confrontare e conoscere questo nostro processo educativo, questa nostra realtà unica al mondo, in quanto generalizzata in tutto il sistema d'istruzione. Negli anni di integrazione scolastica in Italia, l'esperienza ha sempre più evidenziato e mostrato come vi possano essere diversi livelli di qualità dell'integrazione dovuti a diverse circostanze legate alle situazioni locali delle scuole, della formazione del personale, alla maggiore o minore presenza ed efficienza dei servizi sul territorio. Infatti l'integrazione scolastica presenta maggiori costi finanziari, maggiori tempi e, per gli alunni con handicap intellettivo, minori risultati di profitto scolastico. Per evitare ciò, sempre più, la riflessione pedagogica concentra i propri sforzi nel tentativo di individuare degli indicatori che consentano di valutare i livelli di qualità dell'integrazione scolastica realizzati nelle singole scuole.
La costruzione della qualità dell’integrazione scolastica determina la crescita della qualità di tutta la scuola, sempre più attenta e sensibile ai bisogni speciali di ciascun alunno in situazione di handicap.
L'integrazione scolastica degli alunni con disabilità è un punto di forza del sistema educativo. La scuola è una comunità educante che deve accogliere tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentire il massimo sviluppo di tutti e di ciascuno, anche mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo imprescindibile dell'istruzione e della socializzazione. La piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola dell'autonomia ha il compito di perseguire attraverso progettualità e valorizzazione di tutte le professionalità interne e le risorse presenti nel territorio. I bambini con disabilità, quindi, sono una risorsa per l’apprendimento di tutti gli alunni. Non devono mai sentirsi esclusi ma devono avere la possibilità di essere anche loro soggetti attivi della propria integrazione nella scuola.
Si evidenzia, in questo modo, l’importanza del ruolo dell’insegnante, perché non deve mettere in rilievo il deficit, ma le potenziali capacità di apprendimento e di integrazione dell’alunno disabile;
deve prendere in considerazione anche le sue dimensioni esistenziali (il contesto familiare, il gioco, la collaborazione con le altre figure di cura) e l’integrazione sociale più in generale (rete di relazioni,
scuola, tempo libero ecc…), in un’ottica di progetto di vita. Il docente deve essere in grado di individualizzare l’insegnamento anche per gli alunni con situazioni di difficoltà, di coinvolgere gli “altri alunni”, che diventano protagonisti dell’integrazione e dell’apprendimento.
La scuola assume in questo contesto un ruolo fondamentale. Principale è la collaborazione tra il team docente e l’insegnante di sostegno, e tra la scuola e le istituzioni del territorio (Comuni, province, Regioni, ASL), che devono tutte collaborare insieme al fine di evitare l’isolamento del bambino diversamente abile. Si impegna attivamente perché egli sia pienamente integrato nel gruppo dei suoi coetanei, della scuola, del territorio.
Le finalità che devono essere realizzate dall’integrazione scolastica sono la crescita negli apprendimenti, nelle capacità di comunicazione, nella socializzazione e nella realizzazione delle relazioni interpersonali. Tutto ciò aiuta alla crescita in autonomia degli alunni con handicap ed è lo scopo del sistema di educazione e d’istruzione per tutti gli alunni nel loro passaggio dal periodo dell’età evolutiva all’età adulta di cittadino.
Con il presente lavoro abbiamo cercato di applicare ciò che è stato elaborato a livello teorico e di considerare le difficoltà che, quotidianamente, gli attori del processo di integrazione possono incontrare.
In seguito ad un brainstorming iniziale e partendo dalle esperienze personali di tirocinio diretto ed indiretto, abbiamo cercato di individuare una serie di fattori che contribuiscono a determinare l’intergrazione scolastica del bambino disabile. Tali elementi possono essere raggruppati nelle seguenti macro-aree:
- Collaborazione tra tutti gli enti territoriali
- Cooperazione tra le varie figure implicate nel processo educativo, di apprendimento e di integrazione
- Continuità educativa
- Costituzione di progetti e interventi mirati ai bisogni del bambino
A partire da questi indicatori abbiamo potuto costruire il nostro questionario sulla valutazione e la qualità dell’integrazione scolastica. Tali indicatori riguardano tre ordini di aspetti . Sono state quindi individuate tre categorie fondamentali di qualità:
- Qualità delle risorse fa riferimento alle risorse umane, organizzative e strutturali (gli indicatori strutturali costituiscono le precondizioni per l’integrazione e debbono essere presenti in ogni istituto, come ad esempio il numero di alunni per classe, il numero di docenti specializzati,
l'eliminazione di barriere architettoniche e così via. Sono le precondizioni organizzative del sistema scolastico che garantiscono una maggiore o minore qualità dell’integrazione.
- Qualità dei processi riguarda le procedure e l’organizzazione didattica. Sono le modalità con cui si svolge l’integrazione, come la formulazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) o l’accoglienza degli alunni con disabilità nella classe. Si tratta, dunque, di come si realizza dall’inizio alla fine di un anno scolastico lo svolgimento dell’integrazione.
- Qualità dei risultati tramite la quale si possono fornire indicazioni sulle modalità di valutazione dei risultati annuali di integrazione non solo sotto il profilo degli apprendimenti formalizzati, ma anche della crescita nella comunicazione, nella socializzazione e nell’autonomia. Gli indicatori di risultato mostrano gli effetti che il processo di integrazione produce sugli alunni con disabilità.
Il questionario si suddivide in tre parti, ciascuna delle quali elenca alcuni indicatori sintomatici della qualità dell’integrazione. E’ strutturato in una serie di indicatori con i relativi descrittori ai quali è stata associata una scala Likert con un punteggio da 1 a 5.
FATTORI DI INTEGRAZIONE
FATTORI CHE CONTRIBUISCONO ALL’INTEGRAZIONE DEL
DISABILE A SCUOLA Clima
relazionale/
emotivo positivo tra compagni
Collaborazione tra scuola, famiglia ed enti
territoriali
Continuità tra i vari ordini di
scuola
Clima collaborativo in
classe
Collaborazione tra docenti, assistenti ed
educatori
Strutture idonee che agevolano gli spostamenti
del bambino
Rapporto relazionale tra bambino,
insegnante curricolare e di
sostegno
Istituzione di gruppi GLH
Sostegno psicologico a
docenti e famiglie Progetti mirati
che favoriscono l’integrazione
QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE
INDICATORI PUNTEGGIO
RISORSE UMANE
Completamentefalso Falso
A volte vero a volte
no
Vero Completamente vero L’istituzione scolastica definisce le
modalità per la raccolta delle informazioni relativamente all’alunno con disabilità? (collloqui tra i soggetti coinvolti, famiglia docenti; relazioni;
questionari)
1 2 3 4 5
L’istituzione scolastica ha stabilito scadenze periodiche per la raccolta di
informazioni, da parte dei soggetti interessati all’azione di integrazione,
per l’aggiornamento della documentazione ufficiale?
1 2 3 4 5
Il dirigente scolastico ha assegnato incarichi formalizzati definendo le funzioni relative a figure strumentali al
POF, insegnati/referenti
all’integrazione, specialisti esterni alla scuola?
1 2 3 4 5
L’istituzione scolastica ha elaborato e formalizzato progetti specifici per gli alunni disabili? (accoglienza, continuità,
azioni di sensibilizzazione destinate ai compagni e ai genitori)
1 2 3 4 5
L’istituzione scolastica ha informato le famiglie e il territorio delle iniziative
sull’integrazione scolastica?
1 2 3 4 5
L’insegnate di sostegno riesce ad essere un operatore di rete e a reclutare altre figure in ambito
educativo ed assistenziale?
1 2 3 4 5
L’insegnante di sostegno facilita i rapporti e le relazioni tra operatori sia
nel contesto scolastico che extra (famiglia, ASL, agenzie educative)?
1 2 3 4 5
Sono previsti incontri periodici con figure esterne (associazioni, psichiatri,
pedagogisti, logopedisti, pediatri..)?
1 2 3 4 5
RISORSE ORGANIZZATIVE
Completamentefalso Falso
A volte vero a
volte no
Vero Completamente vero L’istituzione scolastica documenta in
modo sistematico l’intervento di integrazione tramite relazioni schede
strutturate, documentazione audio- video?
1 2 3 4 5
Presso l’Istituzione scolastica esiste un archivio accessibile contentente
materiale didattico prodotto in precedenza da altri insegnanti e nuovamente utilizzabile in situazioni
analoghe?
1 2 3 4 5
Il bambino all’ingresso nel nuovo grado di scuola è accompagnato da una
documentazione sul percorso scolastico effettuato?
1 2 3 4 5
L’Istituzione Scolastica ha previsto nelle fasi di preaccoglienza una visita alla
scuola da parte della famiglia e/o dell’alunno disabile?
1 2 3 4 5
E’ stato definito un progetto sulla
continuità-orientamento, accoglienza? 1 2 3 4 5
La scuola ha messo in atto azioni di monitoraggio relative agli esiti dell’inserimento dell’alunno con
disabilità a livello di istruzione superiore?
1 2 3 4 5
RISORSE STRUTTURALI
Completamentefalso Falso
A volte vero a
volte no
Vero Completamente vero La classe risponde ai requisiti
strutturali, spaziali, ambientali tali da favorire l’integrazione del bambino
disabile?
1 2 3 4 5
Il plesso scolastivo possiede spazi che favoriscano l’integrazione sviluppando
il linguaggio del corpo e attività motorie specifiche per i vari tipi di
disabilità?
1 2 3 4 5
Sono presenti attrezzature multimediali e materiali specifici utili
all’alunno disabile?
1 2 3 4 5
PROCESSI Completamente
falso Falso
A volte vero a
volte no
Vero Completamente vero E’ stato costituito il GLH”Gruppo di
studio e di lavoro d’Istituto? 1 2 3 4 5
Il GLH ha un piano di lavoro annuale
formalizzato? 1 2 3 4 5
Il GLH esegue alla fine dell’anno una verifica sul lavoro svolto e i risultati raggiunti(relazione discussa dal gruppo,
questionario informativo)?
1 2 3 4 5
Il GLH informa del proprio operato le varie componenti della scuola (relazioni agli Organi Collegiali dell’Istituto, comunicazioni scritte,
pubblicazione dei verbali)?
1 2 3 4 5
L’Istituzione scolastica ha stabilito le procedure per la definizione del PDF (soggetti interessati, tempi, azioni di
revisionee aggiornamento)?
1 2 3 4 5
Le famiglie dei bambini disabili sono coinvolte direttamente nella stesura
del PEI e del PDF?
1 2 3 4 5
RISULTATI
Completamentefalso Falso
A volte vero a
volte no
Vero Completamente vero Si sono verificati progressi in
riferimento al rapporto scuola- famiglia?
1 2 3 4 5
Si sono verificati progressi in riferimento all’autonomia personale
(cura della persona, motricità ecc)?
1 2 3 4 5
Si sono verificati progressi
nell’interazione con i compagni? 1 2 3 4 5
Si sono verificati miglioramenti nell’area linguistica (comunicazione e comprensione verbale e non verbale)?
1 2 3 4 5
Si sono verificati miglioramenti
nell’area logico-matematica? 1 2 3 4 5
Si sono verificati migioramenti nell’area storico-geografica (comprensione e orientamento spazio-
temporale)?
1 2 3 4 5