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Corso di laurea in Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica Tutor: Caterina Fenu

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Esercitazione 1 (9 Ottobre 2017)

Corso di laurea in Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica Tutor: Caterina Fenu

1. Ortonormalizzare i seguenti vettori mediante il procedimento di Gram-Schmidt

w1 =

 1 0

−1 1

, w2 =

 2 1/3

−2 0

, w3 =

−1 1 0 2

, w4 =

 0 2 1

−1

 .

2. Data la matrice

A =

3 −7 5

1 0 0

0 1 0

, determinare lo spettro e il raggio spettrale.

3. Sia

A =

β 2 1 0 β 0 1 2 β

.

Stabilire per quali valori del parametro β la matrice A `e invertibile e per quali i suoi autovalori sono positivi

4. Siano

v1 =

 1 0 0

, v2 =

 0 3 2

, v3 =

 0

−2 3

.

Dimostrare che i vettori sono ortogonali. Dire se la matrice A = [v1, v2, v3] `e non singolare e calcolare il suo spettro. Sfruttando i calcoli fatti e motivando la risposta, calcolare il determinante e lo spettro dell’aggiunta di A. Infine, calcolare kvik1, kvik2, kvik, i = 1, 2, 3.

Soluzione:

1. Il procedimento di ortogonalizzazione di Gram-Schmidt consiste nel trovare i vettori ortonormali q1, q2, q3, q4 a partire dai vettori w1, w2, w3, w4 tramite la formula

fqk = wk

k−1

X

j=1

rjkqj qk = fqk rkk dove rjk =< qj, wk > e rkk= kfqkk.

(2)

• Primo passo −→ k = 1.

qe1 = w1 =1 0 −1 1T , r11= kqe1k =p

12+ 02+ (−1)2+ 12 =√ 3, q1 = qe1

r11 =h

1

3 0 −1

3

1 3

iT

.

• Secondo passo −→ k = 2.

qe2 = w2

1

X

j=1

rj2qj = w2 − r12q1

dove

r12 =< q1, w2 >=<

 1/√

3 0

−1/√ 3 1/√

3

 ,

 2 1/3

−2 0

>= 2

√3+ 0 + 2

√3 + 0 = 4

√3

Quindi

qe2 = w2− 4

√3q1 =

 2 1/3

−2 0

− 4

√3

 1/√

3 0

−1/√ 3 1/√

3

=

2 − 4/3 1/3 − 0

−2 + 4/3 0 − 4/3

=

 2/3 1/3

−2/3

−4/3

 ,

r22 = kqe2k =p

(2/3)2+ (1/3)2+ (−2/3)2+ (−4/3)3

=p

4/9 + 1/9 + 4/9 + 16/9 =p

25/9 = 5/3,

q2 = qe2 r22 = 3

5

 2/3 1/3

−2/3

−4/3

=

 2/5 1/5

−2/5

−4/5

 .

• Terzo passo −→ k = 3.

qe3 = w3

2

X

j=1

rj3qj = w3− r13q1− r23q2

(3)

dove

r13 =< q1, w3 >=<

 1/√

3 0

−1/√ 3 1/√

3

 ,

−1 1 0 2

>= −1/√

3 + 0 + 0 + 2/√

3 = 1/√ 3,

r23 =< q2, w3 >=<

 2/5 1/5

−2/5

−4/5

 ,

−1 1 0 2

>= −2/5 + 1/5 + 0 − 8/5 = −9/5.

Quindi

qe3 = w3− 1

√3q1+ 9 5q2

=

−1 1 0 2

− 1

√3

 1/√

3 0

−1/√ 3 1/√

3

 + 9

5

 2/5 1/5

−2/5

−4/5

=

−1 − 1/3 + 18/25 1 + 0 + 9/25 0 + 1/3 − 18/25 2 − 1/3 − 36/25

=

−46/75 34/25

−29/75 17/75

r33 = kqe3k = 1 75

p(46)2+ (102)2+ (29)2+ (17)2 =

√13650

75 =

√546 15

q3 = qe3

r33 = 15

√546

−46/75 34/25

−29/75 17/75

= 1

√546

−46/5 102/5

−29/5 17/5

 .

• Quarto passo −→ k = 4.

qe4 = w4

3

X

j=1

rj4qj = w4− r14q1 − r24q2− r34q3

(4)

dove

r14=< q1, w4 > =<

 1/√

3 0

−1/√ 3 1/√

3

 ,

 0 2 1

−1

>= 0 + 0 − 1/√

3 − 1/√

3 = −2/√ 3,

r24=< q2, w4 > =<

 2/5 1/5

−2/5

−4/5

 ,

 0 2 1

−1

>= 0 + 2/5 − 2/5 + 4/5 = 4/5,

r34=< q3, w4 > = 1

√546 <

−46/5 102/5

−29/5 17/5

 ,

 0 2 1

−1

>

= 1

√546(0 + 204/5 − 29/5 − 17/5) = 158 5√

546. Quindi

qe4 = w4+ 2

√3q1− 4

5q2− 158 5√

546q3 =

=

 0 2 1

−1

 + 2

√3

 1/√

3 0

−1/√ 3 1/√

3

− 4 5

 2/5 1/5

−2/5

−4/5

− 158 5√

546

√1 546

−46/5 102/5

−29/5 17/5

=

0 + 2/3 − 8/25 + 7268/13650 2 + 0 − 4/25 − 16116/13650 1 − 2/3 + 8/25 + 4582/13650

−1 + 2/3 + 16/25 − 2686/13650

=

 80/91 60/91 90/91 10/91

r44= kqe4k = 10 91

p(8)2+ (6)2+ (9)2+ (1)2 = 10√ 182 91

q4 = qe4

r44 = 91 10√

182

 80/91 60/91 90/91 10/91

= 1

√182

 8 6 9 1

 .

Si verifica facilmente che

< qi, qj >= δij =

(1 se i = j 0 se i 6= j che ´e la condizione di ortonormalit´a.

(5)

2. Lo spettro di una matrice quadrata A si indica con σ(A) ed `e definito come l’insieme dei suoi autovalori. Per trovare gli autovalori di una matrice si devono trovare le radici del polinomio caratteristico

det(A − λI) = 0.

Se la matrice ha dimensione n allora gli autovalori saranno n (contati con le rispettive molteplicit`a) e sono, in generale, complessi.

Nel nostro caso

det(A − λI) = det

3 − λ −7 5

1 −λ 0

0 1 −λ

. Sviluppando il determinate rispetto alla prima colonna otteniamo

(3 − λ)(λ2− 0) − 1(7λ − 5) = 3λ2− λ3 − 7λ + 5 = −λ3+ 3λ2 − 7λ + 5 = 0.

Per trovare le radici di questo polinomio di terzo grado, utilizziamo la regola di Ruffini. Si vede facilmente che 1 ´e una radice del polinomio (infatti ponendo λ = 1 si ha −1 + 3 − 7 + 5 = 0) e quindi il polinomio ´e divisibile per il polinomio (λ − 1).

Per trovare il divisore utilizziamo il classico schema

-1 3 -7 5

1 -1 2 -5

-1 2 -5 0

Lo zero nell’ultima casella indica che la decomposizione `e giusta e i valori che lo precedono nell’ultima riga sono i coefficienti del polinomio di secondo grado che divide il polinomio −λ3+ 3λ2− 7λ + 5. Quindi si ha

−λ3+ 3λ2 − 7λ + 5 = (λ − 1)(−λ2+ 2λ − 5) = 0

Per la legge dell’annullamento del prodotto, questo ´e nullo se si annullano i suoi fattori, cio´e se

λ − 1 = 0 −→ λ = 1 oppure

−λ2+ 2λ − 5 = 0 −→ λ = 1 ± 2i.

Lo spettro di A ´e quindi σ(A) = {1, 1 − 2i, 1 + 2i}.

Il raggio spettrale di una matrice A ´e per definzione ρ(A) = max

1≤i≤ni|

(6)

dove λi sono gli autovalori della matrice. Nel nostro caso

|1| = 1

|1 − 2i| =√

12+ 22 =√

5 = |1 + 2i|, (due numeri complessi coniugati hanno lo stesso modulo).

Dato che√

5 > 1 il raggio spettrale di A ´e ρ(A) =√ 5.

3. Una matrice ´e invertibile (o non singolare) se il suo determinante ´e diverso da zero.

Nel nostro caso

det(A) = det

β 2 1 0 β 0 1 2 β

= β(β2− 1).

Questo determinante ´e diverso da zero quando β 6= 0 oppure β2− 1 6= 0 −→ β 6= ±1

.

Quindi la matrice ´e invertibile ∀β ∈ R \ {0, +1, −1}.

Calcoliamo gli autovalori:

det(A − λI) = det

β − λ 2 1

0 β − λ 0

1 2 β − λ

= (β − λ)((β − λ)2− 1) = (β − λ)(β2+ λ2− 2βλ − 1) = 0 Gli autovalori si trovano quindi imponendo che

β − λ = 0 −→ λ = β β2+ λ2− 2βλ − 1 = 0 −→ λ = β ± 1.

Lo spettro di A dipendente dal paramentro β ´e σ(A) = {β, β + 1, β − 1}. Questi autovalori sono tutti positivi se contemporaneamente

β > 0

β + 1 > 0 −→ β > −1 β − 1 > 0 −→ β > 1, cio´e se β > 1.

(7)

4. Due vottori sono ortogonali se il loro prodotto scalare ´e nullo. Dato che i vettori sono tre e il prodotto scalare ´e simmetrico, dobbiamo controllare che

< v1, v2 > = 0

< v2, v3 > = 0

< v1, v3 > = 0.

Questo si verifica facilmente, infatti

< v1, v2 > = 0 + 0 + 0 = 0

< v2, v3 > = 0 − 6 + 6 = 0

< v1, v3 > = 0 + 0 + 0 = 0.

La matrice

A = [v1, v2, v3] =

1 0 0 0 3 −2 0 2 3

´e non singolare se il suo determinante ´e diverso da zero.

det(A) = det

1 0 0 0 3 −2 0 2 3

= 1 · [9 − (−2) · 2] = 13, Quindi la matrice ´e non singolare.

Calcoliamo gli autovalori:

det(A − λI) = det

1 − λ 0 0

0 3 − λ −2

0 2 3 − λ

= (1 − λ)[(3 − λ)2− (−2) · 2] = (1 − λ)(λ2− 6λ + 13) = 0 Quindi

1 − λ = 0 −→ λ = 1 λ2− 6λ + 13 = 0 −→ λ = 3 ± 2i cio´e lo spettro di A ´e σ(A) = {1, 3 + 2i, 3 − 2i}.

La matrice aggiunta A di una matrice A ´e per definizione la trasposta coniugata di A. In questo caso la matrice ´e reale quindi la sua coniugata coincide con se’ stessa.

Questo significa che l’aggiunta di A coindice con la trasposta

(8)

A = AT.

Dato che gli autovalori e il determinante della trasposta di una matrice coincidono con gli autovalori e il determinante della matrice stessa, si ha:

σ(A) = σ(AT) = σ(A) = {1, 3 + 2i, 3 − 2i}

det(A) = det(AT) = det(A) = 13.

Per definizione

kxk1 =

n

X

i=1

|xi|

kxk2 =

n

X

i=1

(xi)2

!12

kxk = max

1≤i≤n|xi|.

Quindi, nel nostro caso, per la norma 1:

kv1k1 = |1| + |0| + |0| = 1 kv2k1 = |0| + |3| + |2| = 5

kv3k1 = |0| + | − 2| + |3| = 0 + 2 + 3 = 5.

Per la norma 2:

kv1k2 =√

12+ 02+ 02 = 1 kv2k2 =√

02+ 32+ 22 =√ 13 kv3k2 =p

02+ (−2)2+ 32 =√ 13.

Per la norma infinito:

kv1k = max

1≤i≤n{|1|, |0|, |0|} = 1 kv2k = max

1≤i≤n{|0|, |3|, |2|} = 3 kv3k = max

1≤i≤n{|0|, | − 2|, |3|} = 3.

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